riunione comitato no oil potenza

mercoledì 25  giugno alle ore 18 presso la sede del wwf in scalinata 4 novembre riunione del comitato no oil potenza, oltre che della petizione regionale e del suo percorso si discuterà dell’iniziativa sindacale avanti al centro oli di Viggiano

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consulenze, tra clientele, precarietà, privilegi di casta e sistema coloniale

Naturalmente il ministro Brunetta non ci è molto simpatico e, ne siamo sicuri, quelli come noi non sono molto simpatici a lui, ma l’operazione trasparenza, messa in atto sulle consulenze e gli incarichi esterni conferiti dalle pubbliche amministrazioni, non possiamo che condividerla, ovviamente le intenzioni del ministro sono tutt’altro che condivisibili e sicuramente strumentali a politiche di privatizzazione di stampo liberista, in questo momento però non è questo che ci interessa sottolineare, anche perchè la trasparenza sull’uso delle risorse pubbliche dovrebbe essere cavallo di battaglia di tutt’ altra parte politica di quella rappresentata dal ministro. Vi è da considerare ad esempio che nella jungla delle convenzioni ci sono situazioni diversissime tra di loro, ci sono situazioni di ultra precarietà e di assenza di diritti sindacali che colpiscono migliaia di giovani accanto a casi di personaggi di diretta emanazione della “casta” che percepiscono non si sa bene perchè decine di migliaia di euro. Stiamo ovviamente anche noi iniziando a spulciare gli elenchi che riguardano la nostra regione, segnaliamo ad esempio un paio di casi: quello dell’ esimio ex sindaco di Potenza Rocco Antonio Sampogna che intasca per una consulenza presso la direzione generale della provincia di Potenza una cifra complessiva di 97.000 euro e quello del responsabile della cosiddetta “task force” sull’ occupazione presso la regione Angelo Pietro Nardozza che viene ricompensato con la modica cifra di 136.000 euro, niente male per chi ha avuto l’ingrato compito di avere a che fare con i lavoratori lucani che rischiano di trovarsi in mezzo ad una strada. Vi è da approfondire la lettura dei dati soprattutto per alcune consulenze che la regione Basilicata ha affidato anche a varie società, andando a scavare siamo certi che si può avere uno spaccato interessante di quel sistema “affaristico-politico” che contribuisce a “colonizzare” la nostra regione e ad alimentare il sistema clientelare.
Gli elenchi si trovano su www.innovazionepa.gov.it
nicola

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hanno la faccia come ……………

in un articolo tratto dal sito dell’ Eni l’ipocrisia e le mistificazioni con cui le multinazionali, in maniera pervasiva e con la complicità delle istituzioni regionali tentano di creare quel “consenso”necessario al loro modello “coloniale”, da notare la sfacciatagine con cui parlano di “valore della diversità ambientale e culturale” , proprio quella diversità che ci stanno distruggendo.

nicola

  

Iniziativa Eni per le

scuole secondarie di

primo grado in Val d’Agri,

Norvegia, Australia e

Alaska

Venerdi 6 giugno a Viggiano alle 10 e in contemporanea a Darwin e Wadeye (Australia) e Hammerfest (Norvegia) vengono premiati i lavori migliori di ogni nazione.

Si conclude così l’iniziativa che Eni propone, da diversi anni, ai ragazzi delle scuole della Val d’Agri e della Val Basento per promuovere il dialogo tra gli istituti e approfondire tematiche relative al territorio lucano. Le iniziative sono realizzate in collaborazione con la Regione Basilicata e l’Ufficio Scolastico di Basilicata.

Nell’anno scolastico 2007-2008 il tema proposto è “Il valore della diversità ambientale e culturale. Scopri e valorizza la specificità ambientale e culturale del tuo territorio”. Il progetto è stato esteso ad alcune scuole in regioni dove Eni opera nel mondo, ad Hammerfest, in Norvegia, a Darwin e Wadeye, in Australia e nel North Slope, in Alaska, Stati Uniti.

I ragazzi di queste regioni sono stati invitati a realizzare elaborati in formato elettronico per rappresentare la flora, la fauna, gli ecosistemi, la cultura e l’organizzazione sociale del loro territorio.

Tutti gli elaborati sono pubblicati sul sito web www.schoolnet.eni.it, che rappresenta anche una guida per scoprire nel mondo di internet documenti, ricerche e strumenti didattici sulla biodiversità e sulle specificità culturali. Inoltre, in un’area riservata, i ragazzi delle scuole che hanno aderito all’iniziativa, circa 800, possono dialogare su tutti i temi di loro interesse.

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le “balle” sulle “ecoballe”…..

tratto dal sito del movimento per la decrescita felice un  articolo che commenta una notizia ansa che i “main stream” dell’informazione nazionale si guardano bene dal sottolineare, i proprietari dei grandi mezzi d’informazione sono quanto meno contigui al complesso “affaristico -politico” che vuole puntare sulla realizzazione dei grandi impianti d’incenerimento , quindi non c’ è da meravigliarsi 

nicola

La Sassonia non getta negli inceneritori i rifiuti campani

di Matteo Incerti 

I rifiuti che dalla Campania vengono inviati in Sassonia ( Germania ) non vengono bruciati nei “mitici” inceneritori ma selezionati, separati, riciclati, compostati e trattati con sistema meccanico-biologico e l’unica parte secca viene utilizzata come combustibile sostitutivo in impianti industriali comunque esistenti, anziché negli inceneritori. La notizia l’ha data l’ANSA in data 21 maggio, riportando le dichiarazioni del portavoce del Ministro per l’Ambiente del Land della Sassonia, ma nessun telegiornale, “vate” giornalista, industriale o politico, si è degnato di raccontare in tutto e per tutto questa notizia, che smentirebbe clamorosamente chi propone di costruire costosissimi e dannosissimi inceneritori come panacea di tutti i mali. E nessuno tra i politici, ha ricordato che noi importiamo materie prime secondarie dalla Germania che magari provengono proprio dalla Campania… Tutti a citare i “67 inceneritori” tedeschi. Ma non ci si degna d’informare i cittadini che se nel 1992 la Germania bruciava il 36% dei suoi rifiuti oggi la media nazionale di combustione è in netto calo e (dati forniti da Enel nel 2008) nell’ultimo anno era la percentuale era scesa al 22%. Ben al di sotto delle regioni più ‘piromani’ d’Italia Lombardia ed Emilia Romagna che viaggiano oltre il 35% di quota incenerita ed hanno percentuali di differenziata nettamente inferiori della Germania. In Germania l’incenerimento è in calo mentre è in forte ascesa il Trattamento Meccanico Biologico. La normativa tedesca prevede infatti che possano essere avviati in discarica solo rifiuti pre-trattati. O tramite Trattamento Meccanico Biologico senza combustione o tramite incenerimento. Incenerimento e discarica sono inoltre tassati. L’opzione a “freddo” del Trattamento Meccanico Biologico in Italia appositamente non viene mai citata, per non indispettire e smentire le fortissime e trasversali lobby degli inceneritoristi. Già perché il T.M.B. come il Compostaggio, i Centri Riciclo e la raccolta Differenziata Porta a Porta comportano investimenti pubblici molto minori rispetto alla costruzione d’inceneritori che non stanno in piedi senza i contributi pubblici. Non sono quindi alternative appetibili a chi fa investimenti, appalti e “gioca in Borsa” con i soldi dei cittadini.

Alla faccia del libero mercato….

Riporto la notizia ANSA DEL 21 maggio

BERLINO, 21 MAG – I rifiuti campani già smaltiti in Sassonia non sono stati bruciati nei termovalorizzatori tedeschi, ma sono stati riciclati per ricavarne materie prime secondarie e composti organici che verranno venduti all´industria. Il percorso dell´immondizia italiana in Germania lo ha spiegato all´ANSA una portavoce del Ministero dell´Ambiente della Sassonia, sottolineando che niente è finito in discarica.«Questi rifiuti non sono stati bruciati» negli inceneritori, ha detto la portavoce. Anzitutto, ha spiegato sono stati separati i rifiuti organici da quelli solidi, che diventeranno poi materie prime secondarie (plastica, metallo, etc.). Il resto, «una parte minore – ha proseguito – è stato trattato in un impianto meccanico-biologico e verrà venduto alle industrie», le quali bruciano questo materiale trasformandolo così in energia. Ma il grosso dei rifiuti campani diventa materia prima secondaria. E l´Italia, oltre a fornire l´immondizia, svolge anche un ruolo importante nella fase successiva del percorso di quest´ultima. Il Paese, infatti, è al terzo posto, con 2,01 milioni di tonnellate, della graduatoria degli acquirenti di materie prime secondarie.

(ANSA) CB21-MAG-08 17:09 NNN

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mobilitazioni……….

di seguito gli appelli per due mobilitazioni che si terrano nei prossimi giorni a Chiaiano ed a Pisticci Scalo, rispettivamente contro la discarica e per opporsi alla precarietà, tenere insieme le lotte per i diritti sociali con quelle per la difesa del territorio è essenziale per opporsi al modello di  colonizzazione che ci vogliono imporre

nicola     

Comitati in difesa delle cave di Chiaiano :: Reti campane contro la devastazione ambientale

[28 Maggio 2008]

Pubblichiamo di seguito l’appello dei Comitati in difesa delle cave di Chiaiano e delle Reti campane contro la devastazione ambientale che convocano la manifestazione del primo giugno a Chiaiano, Napoli, per la salute, per l’ambiente, per la democrazia, per la libertà di movimento. La manifestazione inizierà alle 16 con concentramento alla fermata della metropolitana di Chiaiano.

Chiaiano dopo Pianura, Giugliano Serre, Acerra,Sant’Arcangelo Trimonte, Savignano… le lotte ambientali che hanno infiammato tante realtà della Campania non nascono, come racconta la disinformazione mainstream, dagli “egoismi del popolo del no”. Queste insorgenze sono la risposta ad un esproprio di democrazia ultradecennale che, come avvenne per la lunga stagione affaristica del Commissariamento post-terremoto, ha consegnato i nostri territori alla speculazione economica e finanziaria, alle ecomafie e agli interessi più indecenti delle burocrazie politiche.

Le strategie della shock-economy campana hanno fatto della “categoria dell’emergenza” un dispositivo di comando e di profitto con cui ricattare continuamente le libertà collettive, censurare il dissenso e le concrete alternative possibili verso una indispensabile strategia Rifiuti-Zero che protegga l’ambiente e la salute collettiva, aprendo anche nuove opportunità lavorative.
Le istituzioni e quell’ampio ceto politico, che oggi strumentalizzano retoricamente “il bene collettivo”, hanno lavorato per oltre 14 anni alla frantumazione di questo concetto e alla contrapposizione tra le comunità, oscurando l’esistenza di alternative concrete incentrate sul porta a porta, il riciclo, la riduzione degli imballaggi, il compostaggio e gli impianti a freddo.

Il “decreto-rifiuti” del governo Berlusconi è la consacrazione di questo processo e impone l’apertura di dieci discariche e quattro inceneritori che devasterebbero ampie aree della regione! Proprio mentre in Sassonia ci dicono che riciclano almeno il 70 per cento dei rifiuti campani con dei banalissimi impianti di differenziazione “a valle”…

E’ un modello di profitto sempre più aggressivo verso gli uomini e la natura, che ritiene di sopravvivere alla crisi distruggendo il territorio. Dal rilancio del Ponte sullo Stretto alla Tav ai Rigassificatori fino all’annunciato ritorno del cosiddetto nucleare civile si punta tutto sulle mega opere inutili e dannose e sul rilancio del business a scapito della sicurezza del lavoro, della salute e dell’intera vita.
Le lotte contro le megadiscariche e l’incenerimento hanno invece costituito luoghi di condivisione, spesso autentici “consigli dell’autogoverno”, magari ancora confusi e transitori ma capaci di fare rete tra le popolazioni e di ritessere dal basso nuovi modelli di bene comune.

La repressione che si sta scatenando violentemente a Chiaiano e che ha già ferito gravemente alcuni cittadini come quella che si annuncia verso le altre popolazioni coinvolte dai provvedimenti del governo, non è però l’ennesimo remake. E’ molto di più!

E’ la sperimentazione, con consenso pressoché bipartisan (vedi in Campania il forte appoggio di Bassolino), di un modello di relazioni sociali sempre più militarizzato.
Un autentico salto di qualità nei modelli di governance del territorio:
c’è la produzione di norme penali “Just-in-time” per colpire le figure sociali del dissenso, che affianca anche simbolicamente la decisione del sovrano e respinge chi si oppone nell’area della criminalità e dei “comportamenti antinazionali”. Lo “stato d’eccezione” – quindi–diventa categoria fondamentale per sostenere la qualità della decisione, rivelando in controluce la sua stessa debolezza, la sua delegittimazione sociale.

La repressione violenta, l’ostentazione di forza militare, la diffusione sul territorio regionale di una infinità di basi e depositi bellici, l’arrogante indifferenza alle sorti di intere popolazioni ne sono un corollario inevitabile. La generalizzazione del collaudato meccanismo della fabbrica della paura con cui provano a ghettizzare interi gruppi sociali, come i migranti e i rom, nei loro intenti deve allargarsi e intimidire ogni forma di conflitto sociale.

Perciò “il destino di Chiaiano” (e poi di Terzigno e Savignano e Ferrandelle…) è così cruciale. Lo sa bene il governo che si prepara a riprodurre lo stesso dispositivo per tutte le altre lotte ambientali (e non solo) ed ha fatto della “discarica a Chiaiano” un proprio manifesto politico. E non lo ignorano certamente i movimenti che in questi anni hanno declinato in autonomia ed indipendenza politica alcune pratiche di decisionalità e di democrazia dal basso che sono sempre più minacciate e represse dalla militarizzazione delle pratiche di governo e dalla limitazione degli spazi di lotta e di autorganizzazione.

Perciò facciamo appello ai cittadini, ai movimenti, alle comunità in lotta, dai No-Tav, ai No-Dal Molin, ai No-Ponte per una manifestazione a carattere nazionale a Napoli, domenica primo giugno. L’urgenza di questa mobilitazione è dettata dall’importanza generale della posta in gioco che in questi giorni si sta palesando in Campania.

Per infrangere la cappa repressiva e l’accerchiamento mediatico e politico contro le lotte sociali. Per fermare la deriva securitaria, la loro arroganza e la loro violenza! Perché la resistenza delle popolazioni di Chiaiano e Marano come quelle di tantissime altre realtà della regione e dell’intero paese sono momenti costituenti di un nuovo spazio pubblico in difesa dei beni comuni. Contro la devastazione dell’ambiente, contro la militarizzazione ed il disciplinamento coatto dei territori.
Per costruire nelle lotte e nella loro socializzazione il Patto di Mutuo Soccorso.

Per info ed adesioni retecampanasaluteambiente@noglobal.org — www.rifiutizerocampania.org

locandina2giugno20081.jpg

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“Gita” no oil a Calvello

dopo i recenti attacchi “coloniali” da parte del Sole 24 ore, giornale di Confindustria, alla comunità di Calvello, attacchi relativi ai supposti ostacoli frapposti dall’amministrazione comunale alla realizzazione dell’ oleodotto nel territorio di questo comune e che a dir loro (del giornale) minerebbero il piano industriale eni in basilicata, ed ai cui nefasti effetti mediatici contro una piccola comunità appartenente alla comunità lucana questo comitato ha già controbatutto anche a mezzo stampa, abbiamo deciso per domenica 18 p.v. di fare un “sopralluogo, pic-nic, incontro” aperto a tutti quelli che vorranno essere con noi, a cominciare proprio dai cittadini di Calvello

saremo nella mattinata di domenica intorno alle ore 12 nell’ area pic nic del lago Cifone adiacente il ristorante “Locanda del Parco” , ed approfitteremo naturalmente del momento conviviale per fare 4 chiacchere su petrolio e dintorni…per quanto riguarda il pranzo l’indicazione gastronomica prevalente è pane e frittata (possibilmente senza prezzemolo, il portavoce è allergico), ma naturalmente saranno ben accette anche altre specialità

per contatti: comitatonooilpotenza@libero.it

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Energia oggi e domani, il video di un intervista del prof. Balzani dell’ università di Bologna.

Energia oggi e domani:prospettive, sfide, speranze e responsabilità
individuale.
Il prof. Balzani docente dell´Università di Bologna , famoso per gli
studi sulla fotosintesi artificiale e sulle nanotecnologie, dice che il
nostro pianeta è una astronave che possiede risorse che finiscono,
mentre i bisogni e le esigenze continuano a crescere insieme al numero
di abitanti che da 6 miliardi arriverà a fine secolo a 8 miliardi.
Le riserve di petrolio, carbone e gas non si riformano,dunque è
necessario pensare subito come sostituirle.
Lo sviluppo attuale è insostenibile, dice Balzani, perché una esigua
minoranza di popoli ricchi sfrutta le risorse del pianeta a proprio
vantaggio: una vera ingiustizia che rischia di essere pagata cara da
tutta l´umanità:
Da qui l´invito ai politici responsabili delle sorti del mondo a
favorire gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo delle energie
a bassa intensità, pulite, gratuite come il vento e il sole,
distribuite su tutto il pianeta e molto di più dove i popoli poveri
sono numerosi e privi di sviluppo.
Egli cita il pensiero di Giacomo Ciamician famoso chimico del
novecento al quale è dedicato l´Istituto di chimica dell´Università di
Bologna che scriveva all´inizio del novecento: “Il problema
dell’impiego dell’energia raggiante del Sole si impone e s’imporrà
anche maggiormente in seguito. Quando un tale sogno fosse realizzato,
le industrie sarebbero ricondotte ad un ciclo perfetto, a macchine che
produrrebbero lavoro colla forza della luce del giorno, che non costa
niente e non paga tasse !”. Con queste parole Giacomo Ciamician,
professore di chimica nell’Università di Bologna, concludeva, cento
anni fa, la “lezione” inaugurale dell’anno accademico 1903-1904, della
sua Università.
Pochi anni dopo, nel 1912, in una conferenza tenuta negli Stati Uniti,
lo stesso professore affermava: ” Se la nostra nera e nervosa civiltà,
basata sul carbone, sarà seguita da una civiltà più quieta, basata
sull’utilizzazione dell’energia solare, non ne verrà certo un danno al
progresso e alla felicità umana !”.
Quando sono state pronunciate queste parole il consumo totale mondiale
annuo di energia era di poco più di un miliardo di tonnellate
equivalenti di petrolio (tep); esso era salito a circa 2 miliardi di
tep/anno nel 1950 ed è oggi di oltre nove miliardi di tep/anno ! Il
rapido aumento dei consumi energetici e la crescente scarsità del
petrolio debbono ridestare l’attenzione degli studiosi e dei governi
verso l’energia solare.
Molta attenzione il prof. Balzani la rivolge al risparmio energetico
partendo da quello industriale a quello familiare e cittadino in attesa
di ottenere migliori risultati delle ricerche sull´utilizzo della
grande quantità che ci regala il sole considerando che in un´ora
fornisce l´energia che il mondo intero consuma in un anno.
Attraverso il sole potremo anche operare un atto di giustizia verso i
popoli poveri che ne sono sprovvisti perché gli impianti fotoelettrici,
quelli a riscaldamento dell´acqua e gli eolici non necessitano di fili
di trasmissione e sono immediatamente capaci di dare energia elettrica.
Se poi gli esperimenti di recuperare l´idrogeno dall´acqua andranno in
porto potremo trasformare questo importante combustibile in energia
elettrica senza pericoli per l´ambiente perché nella combustione e
nella trasformazione chimica dell´idrogeno con l´ossigeno si riforma di
nuovo acqua. Auguriamo al prof. Balzani di riuscire in questa sua opera
di grande valore scientifico per il bene nostro e di tutta l´umanità.
Intanto bisogna risparmiare energia il più possibile altrimenti
avverrà quello che un saggio arabo ha detto: Io andavo in cammello, i
miei figli vanno in auto e in aereo ma i miei nipoti e pronipoti
andranno di nuovo in cammello”
Si riporta il collegamento nel quale è registrato l´intervento del
prof. Balzani tenuto a Modena il 14/11/2006: http://tv.unimore.it/index.

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il servizio di Report su un altro modello energetico

 di seguito, tratti dal sito di Report, l’introduzione al servizio sull’ altro modello energetico possibile andato in onda domenica 16 marzo e il link per scaricarlo:

L’ALTRO

MODELLO

di Michele Buono, Piero Riccardi
In onda domenica 16 Marzo ore 21.30

Petrolio, gas, uranio sono concentrati in poche zone del pianeta mentre i consumatori sono dappertutto. Sole e vento invece sono ovunque e sempre vicini a chi consuma energia. Intanto i consumi di energia fossile crescono anno dopo anno e insieme gas serra e polveri sottili. I trasporti e i consumi energetici delle abitazioni rappresentano i due terzi del problema. Quali sono allora le conseguenze di una crescita incontrollata su un pianeta dalle risorse non infinite? Ha senso allora un modello di sviluppo basato sulla crescita illimitata, in cui anche traffico, rifiuti e malattie fanno crescere il pil? E’ possibile ri-orientare l’economia e pensare a un nuovo modello di sviluppo che impieghi meno risorse e produca più benessere? E’ possibile far camminare diversamente le merci e le persone, facendo consumare meno energia alle case e facendo viaggiare in maniera differente anche gli elettroni in una rete elettrica pensata come internet: niente grandi centrali in cima alle piramidi e giù in basso tutti i consumatori? Se si rovescia la piramide i consumatori potrebbero diventare anche produttori e l’energia si consuma e si scambia. Come con l’informazione in internet. Risultato? Le fonti di energia rinnovabile diventano protagoniste e marginali le fossili. La chiamano democrazia energetica i Ribelli dell’energia di Schonau un paese nella Foresta nera in Germania ovvero gente comune che dopo Chernobyl per dire no al nucleare si comprò la rete elettrica locale e cominciò a produrre energia sganciandosi dalle centrali atomiche. Un viaggio tra chi sta provando a fare il mondo alla rovescia.

E’ possibile scaricare il video cliccando su http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html

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il volantino distribuito a Brindisi

di seguito il testo del volantino in distribuzione a Brindisi di Montagna in risposta alle falsità propagandate dai petrolieri :

Non lasciatevi incantare dai venditori di fumo… Cittadini di Brindisi qualcuno ha deciso di mettere sul vostro futuro un’ipoteca chiamata petrolio… Il petrolio è un’attività molto redditizia per chi la gestisce, molto meno per chi pur avendone il possesso in virtù della propria appartenenza ad una comunità, ne viene spossessato in cambio di pochi spiccioli di royalties e con il petrolio del proprio diritto alla salute, alla democratica gestione del proprio territorio e delle sue vocazioni economiche naturali… L’estrazione di petrolio è un’attività transitoria, dura finché esso c’è e viene estratto, ma il petrolio finirà, i petrolieri andranno via, i soldi non arriveranno più…però qualcosa rimarrà, il disastro ambientale che questa industria porta naturalmente con sé (inutile citarvi quello che accade in val d’agri perché tutti abbiamo visto le conseguenze delle estrazioni che lì si svolgono ad “anno zero”) e l’impossibilità a costruire un domani una valida alternativa a quei pozzi ed a quei buchi nella terra che era dei vostri padri… Vi hanno promesso il lavoro e quello forse potrà anche arrivare per qualcuno di voi, ma sotto forma di pochi posti di lavoro (l’industria petrolifera necessita di tecnici specializzati e di numeri limitati di inservienti ed operai), di poche certezze per la sua stabilità, i suoi diritti e la sua durata (sarete assunti a tempo determinato per il tempo degli scavi e licenziabili poi in ogni istante), di ancor meno tutele della vostra salute (vi hanno detto che la trivellazione comporta l’estrazione di materiali nocivi e di esalazioni di idrossido di zolfo H2S altamente nocivo ed a dosi medio-elevate mortale?)… Voi direte, ma ci sono sempre le royalties…bene, non occorra che vi diciamo noi quanto sviluppo hanno portato in val d’agri…praticamente nulla!!! La popolazione giovanile rimane disoccupata perché oltre a finanziare opere di ristrutturazione dei paesi, quei contributi il più delle volte sono spesi per finanziare attività che nulla hanno a che fare con le potenzialità reali dei territori e che ovviamente sono destinate ad un ben misero fallimento…anche su questo non occorre che vi diciamo nulla!!! Ma qualcosa il petrolio lascia…lascia l’inquinamento diretto delle sue emissioni nocive nell’aria, nel suolo e nelle falde acquatiche, inquinamento che più voci indicano come il responsabile di aumenti di tumori, leucemie e disturbi respiratori gravi…il petrolio lascia l’impossibilità al riutilizzo del territorio, pregiudicandone ogni futura destinazione…la presenza ingombrante delle attività legate al petrolio non attirerà mai più turisti in zone come la foresta della grancia e certo non aiuterà chi lavora per un’agricoltura di qualità…chi mai comprerebbe prodotti, carni o derivati del latte da una zona soggetta a forti forme di inquinamento? Il petrolio quindi pregiudica il futuro di tutta la terra e della vostra terra … definitivamente!!! Cittadini di Brindisi, questa società la Medoilgas Italia s.p.a. è solo un giro finanziario che nasconde gli stessi interessi del primo scavo a monte grosso…questa società vi parlerà di sviluppo legato al petrolio, di lavoro, di opportunità, di scarso o nullo impatto ambientale, di attenzione al territorio ed alle sue vocazioni…poi dopo avervi incantato con queste prospettive che alletterebbero qualsiasi dei nostri paesi interni, vi diranno tranquillamente che, trovato infine il petrolio avranno bisogno di un centro olii dove eseguire una prima raffinazione che privi il greggio dello zolfo…ma perché? –  vi chiederete – perché lo zolfo contenuto nel petrolio danneggia le tubature che lo trasporteranno fino a Viaggiano…questi signori infatti vogliono costruire anche un oleodotto ed a sentirli dire questo sono stati anche i giornalisti invitati ad una conferenza stampa in cui hanno illustrato i loro reali progetti …non lasciatevi incantare dai venditori di fumo… Cittadini di Brindisi il futuro è nella terra, nel turismo e nelle energie rinnovabili ed è quella energia che deve investire la nostra regione!!!…cittadini di Brindisi unitevi a noi del comitato no oil potenza per dire basta alla schiavitù delle trivellazioni sulla nostra terra, sul nostro futuro, sulla nostra salute,  COMITATO NO OIL POTENZA                                                           www.comitatonooilpotenza.com

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riunione settimanale comitato no oil potenza del 18 marzo

martedì 18 marzo alle ore 18 la riunione settimanale del comitato sempre presso la sede del wwf sulla scalinata di via IV novembre, discuteremo  delle prospettive scaturite dalle “puntate” effettuate a Brindisi di Montagna e a Picerno, delle prossime ed immediate iniziative e di tutto quello di cui occorre discutere.   

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sarà un caso ma….la strada giusta al momento giusto….

A seguire la news, con le relative immagini, tratte dal sito della Comunità Montana Alto Basento, relativa alla inaugurazione dell’asse viario Croce  dello Scrivano – Foresta Grancia che, a quanto si legge, dovrebbe servire a “sviluppare le risorse turistiche e ambientali ” della zona. Ovviamente se è così non potremmo che accogliere positivamente l’operato della Comunità Montana. Ciò che appare strano è che l’inaugurazione dell’asse viario coincida perfettamente nei tempi con la prevista  attività di inizio dello scavo del pozzo di Monte Grosso  2, l’asse viario infatti arriva direttamente da Croce dello Scrivano al pozzo di Monte Grosso e prosegue collegando  questo, attraverso il parco della Grancia, alla Basentana. Ricordiamo che dall’ incrocio di Rifreddo passano quotidianamente le autobotti che trasportano il greggio estratto dalla Camastra e che proseguono per Potenza creando situazoni di pericolo come dimostra l’ incidente avvenuto alcuni giorni fa.  Nella sostanza questa nuova strada appare perfettamente funzionale alle esigenze dei petrolieri, collegando l’area del cosiddetto Trend 2 a quella che, come annunciato dalla Medoil nella recenta conferenza stampa, è destinata a diventare quella del terzo polo petrolifero della nostra regione. La Comunità Montana Alto Basento, ente ritenuto universalmente inutile come tutte le Comunità Montane, ma che in questa occasione dimostra una solerzia e una tempestività inaspettate, dà all’ asse viario la definizione di “varco rurale”, non vorremmo e credo che ciò si possa chiedere al Presidente della stessa Comunità Gerardo Ferretti, ed a tutte le autorita competenti che ci trovassimo di fronte ad un “varco petrolifero”.

Nicola  Magnella

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IL GIORNO 12 MARZO 2008 INAUGURAZIONE ASSE VIARIO CROCE DELLO SCRIVANO FORESTA GRANCIA

IL GIORNO 12 MARZO 2008 INAUGURAZIONE ASSE VIARIO CROCE DELLO SCRIVANO FORESTA GRANCIA Il giorno 12 marzo 2008 sarà inaugurato ed aperto al transito l’asse viario Croce dello Scrivano – Foresta Grancia – Caterina, congiungente il Km 13.500 della S.S. 92, dell’area di insistenza del Parco della Grancia, all’altezza dello svincolo Grancia dalla S.S. 407 Basentana ,realizzato dalla Comunità Montana Alto Basento e finanziata dalla Regione Basilicata con i fondi del patto Territoriale per lo sviluppo rurale promosso dall’Amministrazione della Provincia di Potenza, nel Piano di Sviluppo del mezzogiorno e del POR Basilicata per il nuovo quadro di sostegno 2000 – 2006 sul tema dello “Sviluppo Locale”. Detta arteria assume particolare rilevanza per la valorizzazione delle risorse turistiche e ambientali del comprensorio Grancia Rifreddo – Sellata.

 
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Sul convegno di Ferrandina

Molto utile il convegno di Ferrandina per la lotta del Comitato, credo che miko ci darà altre informazioni a breve al riguardo. Comunque l’autorevolezza degli intevenuti e la ricchezza dei contenuti consentono un apporto più profondo ai nostri argomenti. Inoltre dopo il gemellagggio con Ortona e il collegamento con il Patto di Mutuo Soccorso abbiamo avuto modo di allargare la messa in rete del nostro comitato con altri punti di riferimento ricchi anche di competenze. Una bella risposta anche all’ arroganza  e allo spirito “coloniale” con cui i petrolieri sono “sbarcati” a Potenza nella conferenza stampa di mercoledi scorso, promettendo “devastazione e saccheggio” del territorio, dell’ ambiente e di noi tutti.

A proposito il centro oli dove lo facciammo? Forse al posto delle ferriera dopo che finalmente si riuscirà a spostarla ? Questi sono gli scenari da incubo che ci apettano? E’ vergognoso l’assordante silenzio delle istituzioni e in particolare del Palazzo Regionale di via Anzio riguardo alle intenzioni dei petrolieri, tanto più che si continua a non dare spiegazioni sul “giallo” della Valutazione d’ Impatto Ambientale “fantasma” che tutti abbiamo avuto modo di vedere ma che proprio non ne vuol sapere di incamminarsi per Roma e più precisamente per il Ministero dello Sviluppo Economico.

Non possiamo che giustamente continuare a ripetere: dimissioni….. !…….. dimissioni! 

nicola

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foto manifestazione

eccovi alcune delle foto della manifestazione del 20 febbraio 2008…

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cliccare sulle icone per aprire l’immagine nelle dimensioni reali…nicola

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adesioni

Prima di ulteriori “proteste” segnalo altre due adesioni:

centro di documentazione “Michele Mancino”, università della saggezza di potenza e sant’angelo le fratte.

nicola

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