bollettino ufficiale degli idrocarburi e della geotermia – ministero dello sviluppo economico

http://151.36.191.195/unmig/buig/mbuig.htm è il link del ministero dello sviluppo economico per accedere al documento completo di carte topografiche della groviera petrolifera…per chi avesse voglia di spulciarlo e trovare quanta parte della nostra regione ne sia interessata, eccone in basso invece una versione più leggera e senza carte…a voi!…miko

buig-settembre-2007.doc

chi contribuisce a far perforare

L’hub energetico nel futuro della Basilicata
(da Assomin Notizie di Febbraio 2007)
Il Sole 24 Ore del 28 febbraio scrive che il Governatore della Basilicata, Vito De Filippo persegue il progetto di un hub lucano dell’energia, sull’esempio di Ravenna, ma anche di Stavanger in Norvegia e Aberdeen in Scozia. La scommessa della Basilicata è una versione moderna e ampliata della filiera del petrolio e del gas nata negli anni Sessanta intorno alle grandi piattaforme dell’Adriatico o di quella diventata motore dell’economia nel Mare del Nord.  Ha avuto infatti grande rilievo sulla stampa nazionale la notizia dell’accordo tra Confindustria Basilicata e Assomineraria per avviare una serie di iniziative che favoriscano l’insediamento e la crescita nella Regione di una imprenditorialità specializzata e ad alta tecnologia, in concomitanza con lo sviluppo e la produzione dei due giacimenti petroliferi della Val d’Agri e di Tempa Rossa.
Val d’Agri operato da Eni, che è in joint venture con la Shell, produce 90.000 b/g di olio. Tempa Rossa operato da Total, che è in joint venture con Shell ed Exxon Mobil, è attualmente in sviluppo ed entrerà in produzione nel 2010, con 50.000 b/g di olio.


Assomineraria e Confindustria insieme per l’industria upstream in Basilicata
(da Assomin Notizie di Gennaio 2007)
Il 5 febbraio a Potenza è stata firmata una lettera d’intenti fra Confindustria, Confindustria-Basilicata e Assomineraria per una serie di iniziative comuni finalizzate a un sostegno e a un rafforzamento delle aziende impegnate nella crescente attività di Esplorazione e Produzione che si sta sviluppando nella Regione.

L’accordo è stato firmato dai Presidenti di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, di Assomineraria Claudio Descalzi e di Confindustria Basilicata Attilio Martorano, in occasione della costituzione di Confindustria Basilicata, nella quale sono confluite le associazioni degli industriali di Potenza e di Matera.
Nel corso della cerimonia è stato sottolineato che la presenza in Basilicata di rilevanti giacimenti petroliferi (Val d’Agri, operato dall’Eni in joint venture con Shell, e Tempa Rossa, operato da Total in joint venture con Exxon-Mobil e Shell) richiede un’attenzione particolare per rispondere adeguatamente alle esigenze e ai bisogni di rappresentanza specifici delle aziende interessate.
Nella regione Basilicata si produce attualmente il 36% della produzione nazionale di petrolio e di gas naturale. In particolare la produzione di petrolio equivale a circa il 6% del fabbisogno nazionale ed è previsto che il suo peso cresca ancora, contribuendo a ridurre la bolletta petrolifera del Paese.
Oltre alle grandi compagnie petrolifere internazionali, sono numerose le società fornitrici di beni e servizi ad alta tecnologia – italiane e straniere – che sono impegnate nello sviluppo dei giacimenti petroliferi lucani.
L’accordo firmato il 5 febbraio a Potenza prevede quindi l’identificazione di una serie di iniziative comuni, finalizzate sia alla crescita di una consapevolezza del potenziale di risorse, che alla creazione di un rapporto di trasparenza e di partecipazione allo sviluppo delle attività con tutti gli stakeholders locali.
“Questi sono elementi essenziali – ha detto il Presidente di Assomineraria Claudio Descalzi – per favorire l’insediamento e la crescita nella Regione Basilicata di una imprenditorialità specializzata e ad alta tecnologia, che possa mirare in pochi anni ad allargare le prospettive al di là dei confini della Basilicata.”
La Basilicata può infatti ambire a sviluppare un polo tecnologico energetico italiano attraendo, attraverso forme di agevolazione sul territorio, compagnie che lavorano sulle tecnologie legate all’upstream. La Basilicata potrebbe puntare in questo modo anche alla formazione di giovani professionalità tecnologicamente avanzate.

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