riunione del comitato no oil potenza

mi spiace sovrascrivere sulla petizione, ma debbo ricordare che domani (oggi, dipende sempre da quando si legge) martedì 1 aprile 2008 alle ore 18.00 presso la sede del wwf a potenza in scalinata IV novembre, riunione del comitato no oil potenza…all’ordine del giorno:

  1. incontro su petrolio, parco ed energie rinnovabili con le popolazioni della val d’agri (incontro da tenersi  ovviamente in val d’agri!!!)
  2. preparazione degli incontri di brindisi di montagna, picerno, satriano, brienza, sasso di castalda, vaglio, tolve, cancellara, avigliano
  3. stato delle relazioni con gli altri comitati di lotta
  4. preparazione dell’incontro di riace a fine maggio
  5. proposta di un COordinamento REgionale dei COmitati di Lotta
  6. autofinanziamento del comitato
  7. stato della discussione sul regolamento urbanistico di potenza
  8. varie ed eventuali, più pasticcini alla fine…ricchi premi e conchiglion-s!!! (questa sempre per la serie di “gente allegra…”)
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la nostra petizione, la petizione dei lucani

ecco la bozza della petizione popolare che il comitato no oil sottopone alla vostra attenzione per miglioramenti e suggerimenti che vi preghiamo di lasciare come commenti all’articolo…inutile dire come per motivi di brevità occorra essere estremamente sintetici (soprattutto per le traduzioni in inglese, francese, tedesco e spagnolo, più eventualmente altre lingue)…ci aspettiamo il vostro aiuto per la formulazione della petizione nel migliore e più democratico dei modi, prima di procedere alla raccolta delle firme per la stessa…

la democrazia reale inizia dal basso!!!

Petizione popolare per la tutela dell’ambiente, dell’economia e delle vocazioni, della salute dei cittadini dalle attività di estrazione di idrocarburi nel territorio della regione Basilicata. 

al presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, al presidente della Commissione Ambiente della Unione Europea Stavros Dimas,al presidente della Commissione Energia della Unione Europea Andris Piebalgsa, al presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Pottering, al presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napoletano, al presidente del Consiglio dei Ministri………………al presidente della Giunta Regionale di Basilicata Vito De Filippo, al presidente del Consiglio Regionale di Basilicata Maria Antezza                                                               
i sottoscritti cittadini lucani e non, premesso che
 

  • la regione Basilicata possiede nel proprio sottosuolo quantità di idrocarburi liquidi e gassosi tali da essere quantificate come il giacimento terrestre più importante dell’Europa continentale
  • da oltre un decennio è sottoposta a massicce attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi sul suo territorio, contribuendo in maniera rilevante al fabbisogno energetico italiano
  • alla data attuale, le istanze di attività di ricerca, i permessi di esplorazione e le concessioni per la coltivazione di idrocarburi nella regione sono pari ad una superficie complessiva del 60% di questa, ponendosi in contraddizione con ogni ipotesi di programmazione economica e territoriale, nonché al reale godimento di questa da parte della sua cittadinanza.
  • le attività legate all’estrazione di idrocarburi sono così limitanti la destinazione del territorio da mettere in dubbio l’essenza stessa del concetto di sostenibilità che è alla base di un moderno processo di sviluppo, che la stessa Regione Basilicata ha indicato nell’agricoltura di qualità e nelle valorizzazione del suo patrimonio ambientale a fini turistico-culturali e di salvaguardia dei processi economici legati alle vocazioni originarie del territorio lucano.
  • la pervasività dell’industria estrattiva di idrocarburi e la conseguente destinazione coatta dei territori e delle loro vocazioni vanifica ogni forma di partecipazione delle popolazioni locali ai processi decisionali che riguardano gli assetti e le destinazioni degli stessi territori, situandosi il sistema decisionale di merito sulle attività estrattive nella categoria dell’interesse nazionale, ben al di sopra di ogni possibilità di interlocuzione democratica territoriale.
  • la riforma in vigore del titolo V della Costituzione Italiana, in materia di ambiente ed energia consente agli organismi regionali competenti l’opposizione di pareri negativi ad istanze di esplorazione e di coltivazione avanzate dalle compagnie petrolifere, mentre tali istanze, precedentemente valutate dagli uffici competenti del ministero delle attività produttive, che provvede all’attribuzione dei titoli minerari senza il parere delle autorità regionali, costituiscono sostanziali violazioni del dettato costituzionale ed ipoteche pesanti sulla programmazione degli enti locali, così esautorati nelle loro competenze dalla preponderanza sostanziale attribuita agli interessi delle compagnie petrolifere.
  • le compensazioni per le quantità di estratto (royalties), stabilite sulla base del d.l. 625/96 al 7% del loro valore, rappresentano una ulteriore convenienza alle estrazioni che non giova alla tutela dell’ambiente, rappresentando ulteriore motivo di accanimento nella ricerca di giacimenti di idrocarburi sul territorio, ed alla possibilità di una integrazione tra queste stesse attività e le preesistenti.
  • alla data attuale le ipotesi di sviluppo legate ai fondi delle royalties rimangono sulla carta, nell’evidenza del continuo precipitare del reddito medio degli abitanti della regione e di una ripresa dell’emigrazione
  • le situazioni di grave rischio ambientale, perdurando lo stato attuale dei permessi richiesti e concessi dal ministero, tenderà inevitabilmente ad aumentare per l’accumularsi di attività estrattive, raffinazione e trasporto del greggio e del gas su un territorio già soggetto a numerose evenienze idro-geologiche e tutele ambientali

chiedono alle S.S.L.L. di voler intervenire al più presto sull’attuale situazione di rischio in cui versa la regione Basilicata attraverso: 

1. moratoria sospensiva immediata sulle estrazioni petrolifere in corso nel territorio della regione Basilicata, fino a quando enti terzi non abbiano stabilito gli idonei parametri di salvaguardia ambientale atti a preservare l’ambiente e rassicurare la popolazione

2.       moratoria sospensiva immediata e seguente cancellazione di tutte le istanze di ricerca e di coltivazione di idrocarburi nel territorio regionale, giacenti presso gli uffici preposti

3.       interventi legislativi nelle sedi appropriate atti a delimitare le attività estrattive nel campo di una programmazione strettamente concertata sulla base esclusiva delle indicazioni di programmazione territoriale e non in base a generici concetti di interesse nazionale

4.       modifica del tetto stabilito ex d.l. 625/96 per le royalties e ricontrattazione delle stesse sulla media riconosciuta ai principali paesi produttori

5.       insediamento di una commissione parlamentare di inchiesta sulle attività di estrazione di idrocarburi in basilicata e di quantificazione di danni ambientali, economici e sanitari, previa indagine epidemiologica, fin qui subiti dalle popolazioni della regione

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la nuova petizione popolare del comitato no oil potenza – il metodo

è in via di stesura avanzata la nostra nuova petizione popolare, avente ad oggetto l’intero territorio lucano sul quale gravano istanze, permessi e concessioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi, petizione che sostituirà l’attuale per il pozzo di monte grosso e per la quale prevediamo la consegna delle firme raccolte nel volgere di una settimana…a questo scopo invitiamo tutti coloro che hanno raccolto le firme alla consegna al comitato dei relativi moduli di raccolta per il loro conteggio finale

per ciò che attiene alla nuova petizione, il comitato no oil potenza, al fine di aumentare il livello di partecipazione democratica, dopo la stesura della petizione, sottoporrà su questo sito il testo della stessa all’approvazione dei propri lettori, sostenitori e di ogni altra realtà territoriale che nel nostro operato si è sinora riconosciuta (comitati, associazioni, gruppi e singoli cittadini)

questo è il metodo democratico in cui crediamo fermamente e che prevede la partecipazione dal basso all’elaborazione ed approvazione della nuova petizione…allargare la platea dei proponenti la petizione ci sembra un utile strumento per raggiungere quella regionalizzazione dell’istanza petrolio ed idrocarburi che porterà alla presa di coscienza collettiva di un problema comune ormai a tutti cittadini lucani…suggerimenti e consigli, fin da questo momento, saranno i benvenuti!!!

solo al termine di queste fasi di partecipazione avrà inizio la raccolta firme vera e propria su questo sito ed ai banchetti indicati espressamente come autorizzati alla loro raccolta nel territorio regionale…ricordiamo infine a tutti i lettori che altri testi eventualmente circolanti, pur nella meritorietà dell’iniziativa, non hanno l’approvazione del comitato no oil potenza

il comitato no oil potenza

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i parchi previsti dal regolamento urbanistico di potenza

Ricevo via mail da paolo baffari e pubblico:  

Dopo due giorni a scorazzare in lungo e largo per fotografare tutti i parchi e le aree verdi che questo Regolamento Urbanistico donerà alla città, trasformandola in una città verde, queste sono le riflessioni che scaturiscono in modo spontaneo e senza compromessi.I parchi indicati e previsti dal regolamento urbanistico sono :

  • ville storiche  già esistenti (S. Maria , Prefetto, Montereale);  
  • scarpate degne di alpinisti (Fornace Ierace);
  • montagne sperdute e ventose (Botte, Rio Freddo), anche già urbanizzate;
  • fasce di rispetto di strade a scorrimento veloce (Vallone S. Lucia), interrotte da edificazioni più o meno diffuse (lungo tutta la fondovalle), nuove edificazioni (lato Serpentone), nuova viabilità in viadotto o con alti muri di sostegno (lato Via Mazzini), forse per ricordare le antiche mura;  
  • parcheggi di cemento con sparute aiuole ed aree ricolme di rifiuti (Torre Guevara);
  • fossi e valli lungofiume (Gallitello) non fruibili e di impossibile gestione e manutenzione, in area extraurbana (direzione Li Foi di Picerno);
  • stretta fascia lungo fiume tra strade a scorrimento di aree industriali, con inquinamento da metalli pesanti (Basento).

Le aree verdi acquisite “gratuitamente” grazie alla concessione a privati di elevati diritti edificatori (si costruisce sulle scarpate) sono:

  • scarpate da arrampicata (collina  Murate), scarpata lato destro parcheggio Rione Mancusi;
  • colline impraticabili e fossi in area praticamente agricola (DUP Malvaccaro);
  • quadrato verde intercluso (Rione Mancusi).

Molte aree verdi, essendo presenti in quartieri già densamente edificati, dovrebbero già costituire standard delle edificazioni esistenti, però sono aree mai acquisite. Ciò significa che tali aree non vengono acquisire per creare nuovi standard, ma solo per rendere fruibili quelli già individuati per la vecchia edificazione.Ora alcune domande:

  • perché non lasciare ai privati aree verdi che non sono fruibili, avendo imposto il vincolo di tutela ed inedificabilità?
  • Perché acquisirle e gravare sul bilancio pubblico e sui cittadini?
  • Chi le gestisce?
  • Chi le controlla e ne assicura la manutenzione?

I parchi di Potenza sono già ridotti a discariche di ogni tipo, proprio per l’assenza di controllo e di manutenzione.

Infine una vergognosa segnalazione: è stato ricostruito un rudere all’interno del Parco di Montereale, in corrispondenza del belvedere semicircolare (tra piscina e monumento ai caduti), solo che il rudere è diventato una palazzina a tre piani, con terrazzamenti ottenuti sbancando un intero versante della collina e forse abbattendo parte della pineta!

villa-a-montereale3.jpg una foto dello scempio

 Non è un’allucinazione, è realtà: si consente di ricostruire con un incommensurabile incremento di volume, sbancando un versante senza alcun controllo: chiunque ha approvato e consentito un tale scempio andrebbe recluso come pericolo pubblico!Questo intervento è l’emblema di questa città… Ma parliamo ancora di Regolamento Urbanistico? Ripristiniamo prima un minimo di legalità, degna di un paese civile…

Lunedì prossimo, 31 marzo 2008, seconda riunione sul regolamento urbanistico, ore 18.00 sede wwf gradinata IV novembre potenza  

 

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un’altra morte bianca

l’ennesima morte bianca allo stabilimento della fiat-sata di melfi, il più moderno d’europa a quanto si dice, ci rattrista enormemente, ricordandoci l’amara realtà dell’insicurezza sui luoghi di lavoro, insicurezza che continua a mietere vittime (ben due in pochi mesi) ed infortuni più o meno gravi…insicurezza che persiste persino in quelle fabbriche che in quanto ampiamente foraggiate da pubbliche contribuzioni per loro costruzione, per prime dovrebbero esprimere una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che, oltre ad essere un obbligo di legge, è un valore umano a se stante da ogni necessità di produzione, dai ritmi serrati che questa impone nella follia di una competizione globale senza alcun senso, dal semplice conto economico che monetizza come investimenti inutili la predisposizione di idonee misure di tutela del lavoro…occorre riflettere…quando la confindustria insorge perchè a suo dire i controlli massicci delle autorità preposte alla sicurezza sui luoghi di lavoro e le sanzioni agli inadempienti interferiscono con la produzione, sanno questi signori che dietro ad un controllo non eseguito, dietro ad una frettolosa o cattiva manutenzione, dietro ad una inefficiente attività di prevenzione, dietro una piccola negligenza che fa risparmiare pochi euro, troppo spesso c’è il valore di una vita umana che si spezza?…non può più esistere alcuna cultura d’impresa che non tenga conto della vita umana e della sua salvaguardia!!!

la fatalità di un incidente, quando ci si misura con il bollettino di guerra delle morti quotidiane sul lavoro in italia, non è una più una mera e tragica casualità, ma diviene il frutto della scelleratezza di una cultura del profitto ad ogni costo…crediamo che sia inutile ogni altro commento

esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia dell’operaio domenico monopoli, 43 anni da cerignola (fg)

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il comitato no oil si regionalizza

dalla riunione del comitato no oil potenza di questa sera:

il comitato no oil potenza, vista la necessità di far assumere alla lotta contro la colonizzazione in atto nella nostra terra una valenza la più ampia possibile e nell’intento di allargare il fronte del dissenso alle scellerate scelte politiche che stanno surrettiziamente trasformando questa regione dalla nostra terra in una riserva di caccia per multinazionali, affaristi senza scrupoli e politicanti, intende avviare da subito un percorso di regionalizzazione delle proprie attività

ciò sta a significare che l’impegno totale sin qui profuso da questo comitato per la difesa di questa regione dagli attacchi delle trivelle e della cattiva politica, diviene la disponibilità pratica a portare la propria esperienza al servizio di ogni realtà territoriale lucana che, nell’intento di diffondere una coscienza critica che individui in ogni attacco a questa terra di fatto un attacco a ciascuno di noi come singolo cittadino e come comunità lucana, intenda organizzare la nascita di comitati locali no oil e di comitati per la difesa dei beni comuni

da questa sera questo blog è a disposizione di ognuna di quelle realtà territoriali interessate alla difesa della nostra casa comune, la lucania

per contatti organizzativi ed informazioni usate il blog o l’indirizzo e-mail comitatonooilpotenza@libero.it o i numeri telefonici 338/1251167  e 348/7965317

prime tappe del nostro percorso comune, brindisi di montagna e picerno

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un appello ai lucani

la ricerca di idrocarburi in basilicata assume ormai il carattere di una devastazione programmata del territorio, della sua vocazione economica originaria, della salute degli abitanti, della prospettiva di ogni futuro altro a questa colonizzazione bieca e senza scrupoli…la bramosia senza limite delle compagnie petrolifere e la connivenza delle classi politiche locali fanno ritornare in vita decine di permessi di ricerca e di coltivazione vecchi anche di molti anni e lasciati in quiescenza in attesa di tempi migliori, ma ridiventati oggi estremamente appetibili agli attuali livelli di costo del barile di petrolio…questa è una ipoteca terribilmente vessatoria che incombe sul futuro della regione intera…non è più possibile!!!…non è più ammissibile!!!

quando in sede di programmazione economica regionale si parla di turismo ed agricoltura di qualità, ci si chiede quanto queste belle intenzioni abbiano delle reali possibilità di sviluppo in presenza della spada di damocle delle trivellazioni che potrebbero partire in ogni istante ed in ogni luogo?…questi masnadieri che gestiscono come capibastone la politica regionale in nome di interessi altrui, si chiedono qualche volta se non sia terribilmente ipocrita continuare a parlare di sviluppo sostenibile e di eco-compatibilità, quando di fatto loro stessi avallano tutti i desideri delle multinazionali del petrolio, ponendo sempre gli interessi della regione in secondo luogo rispetto a quelli targati eni, total, shell, etc. etc.?

credono forse, questi signori, che sia possibile, stante l’acclarata ed impattante presenza di pozzi, centri olii ed oleodotti, attirare la presenza in regione di quei vagheggiati turisti in cerca di “ambiente”o di suscitare forti interessi commerciali a prodotti agricoli e zootecnici prodotti proprio nelle vicinanze di queste attività?

credono forse questi signori che le chimere di uno sviluppo sostenuto dai fondi delle royalties possa davvero continuare ad essere agitato propagandisticamente come il volano di una crescita che da queste parti non si è mai vista, stante gli sprechi dei cattivi ed inutili investimenti, stante le reiterazione degli errori, stante le clientele foraggiate da questi ingenti somme e da loro stessi alimentate al fine di rendersi eterni politicamente?…credono forse che la società lucana sia talmente ingenua o “mite”, come qualche incosciente e/o sprovveduto politicante la definisce, da tollerare ancora a lungo queste bugie?

credono forse questi signori che non sia ormai ampiamente disvelato nell’animo dei cittadini il loro gioco di complicità, comparizie, affinità, interessi che, qui come d’altronde altrove, costituisce di fatto l’ossatura materiale del consenso, l’armata prezzolata di sostegno al silenzio che “deve” ammantare tutta la faccenda dello sfruttamento delle risorse di idrocarburi?

credono forse questi signori di poter continuare a lungo a blandire la popolazione con i loro proclami, con le loro mezze verità, con la loro parzialità di giudizio, con le loro tardive ammissioni a “pizzichi e mozzichi” che vorrebbero far credere ai cittadini lucani quanto “poco” del nostro territorio sia soggetto allo spossessamento dei permessi e delle concessioni, quanto “poco” pericolo vi sia in queste attività, quanto “poco” impatto ambientale ed economico esse procurini e quanto invece occorra stare tranquilli, tanto c’è sempre qualche “saggio” (ed ovviamente sono sempre loro!)  a vigilare su di noi e ad impedire guai maggiori di quella tiepida e trepida preoccupazione che – quella si! – sono disposti a tollerare?

no, non funziona più il vostro circo mediatico e straccione!!!…non funziona più la vostra macchina inquinante di propaganda!!!…non funzionate più neppure voi!!!…andatevene a casa e per sempre!!!…la basilicata può fare a meno di voi, manutengoli di una ordalia di avventurieri senza scrupoli o riserve morali, calatasi ormai da più di un decennio in questa regione come una piaga biblica!!!

basta con le vostre bugie!!!…la nostra tolleranza ha un limite che avete oltrepassato, offendendo la dignità di questa terra e dei suoi abitanti con le vostre rassicurazioni rabbrividenti, con la vostra pochezza istituzionale, con la vostra ingombrante ed inamovibile presenza, con la vostra incapacità a gestire il presente ed il futuro di questa terra, con la vostra miopia farraginosa, con la vostra cupidigia di voler continuare a gestire saldamente ciò che non può più essere gestito e necessita ormai di un limite chiaro, univoco, sostanziale, insuperabile…basta alle estrazioni!!!…moratoria immediata alle trivellazioni, cancellazione di tutti i permessi o le istanze, riconoscimento dell’intangibilità dei beni comuni, democrazia reale!!!

d’altro canto, se è vero che, nonostante quanto spesso dichiarino ed hanno dichiarato questi signori, la regione ha competenze concorrenti con le leggi statali (vedi in proposito la riforma del titolo V della costituzione) in materia di ambiente ed energia, dimostrando quindi quanto sia di fatto possibile bloccare il proliferare delle trivellazioni con gli strumenti ordinari delle valutazioni di impatto ambientale (v.i.a.) e dimostrando quanto, politicamente e non solo, sono proprio questi signori che non vogliono far nulla per bloccare le compagnie petrolifere, la battaglia per il riconoscimento delle precipue esigenze della basilicata di preservare il proprio territorio dalle trivellazioni va condotta strenuamente in sede legislativa, cioè in parlamento, attraverso una lotta inequivoca e radicale contro il destino segnato di contenitore di idrocarburi che pare sia stato assegnato a questa regione

a questo scopo nei prossimi giorni diffonderemo una lettera aperta ai candidati alle prossime elezioni politiche affinchè di questa battaglia si facciano carico durante il loro mandato come il primo ed il più importante degli adempimenti a cui la cittadinanza lucana li chiama e li chiamerà, ammesso qualcuno trovi ancora il coraggio di votare per personaggi che purtroppo, dalle liste presentate, non paiono essere portatori di alcuna soluzione di continuità rispetto al passato

e allora cosa fare?…questo comitato crede fermamente nella necessità di dar voce alle istanze di salvaguardia che da tutto il territorio lucano comitati, associazioni, gruppi e singoli cittadini innalzano come valore del proprio appartenere critico ad una terra e ad un futuro che a loro, e solo a loro, tocca scegliere…questo comitato crede nella democrazia di base e nel valore delle scelte partecipate, valori che la politica tradizionale dimostra ogni giorno di non comprendere più, questo comitato crede che sia arrivato il momento per un salto di qualità e che questo salto di qualità non si debba fermare all’emergenza trivellazioni, per quanto dietro di essa si celi la principale delle minacce a questa terra, ma debba comprendere tutti i percorsi di lotta che vadano verso la restituzione della dignità al territorio ed ai suoi abitanti!!!

no al petrolio,no alla privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni, no alla basilicata discarica d’italia, no alla basilicata schiava!!!

che nascano in tutti i paesi della basilicata comitati no-oil!!!…che nascano in tutti i paesi della basilicata comitati di lotta per la difesa dei beni comuni!!!

miko

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l’assessore santochirico e le sue stanche precisazioni

copincolliamo dal solito sito basilicatanet l’ultimo capitolo del continuo aggiornamento dell’assessore all’ambiente della regione basilicata santochirico sui dati delle estrazioni di idrocarburi:

DIPARTIMENTO AMBIENTE SU RICERCHE IDROCARBURI METAPONTINO
(AGR) – In relazione alle notizie di stampa riguardanti le attività di ricerca di idrocarburi nel Metapontino, il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione Basilicata precisa quanto segue:La concessione di coltivazione idrocarburi “Policoro”, è stata assegnata il lontano 30 settembre 1990, ed ha origine addirittura precedente, in quanto derivante dalla concessione “Rabatana” del 1985. La concessione del 1990 scadrà nel 2020.
Dunque, è da 23 anni che nel territorio ionico sono in corso regolari attività di ricerca, di esplorazione, di perforazione e di produzione di idrocarburi, senza che ciò abbia mai avuto conseguenze negative, degne di essere segnalate o di destare preoccupazione.
Al contrario, il fatto che la società Gas Plus Italiana, titolare della concessione, abbia presentato istanza al ministero dello Sviluppo economico e alla Regione Basilicata istanze per modificare il programma della concessione, è stato sufficiente a scatenare un comitato allarmista, le cui prese di posizione, non trovando riscontri concreti ed essendo smentite dalla realtà dei fatti, sono esse stesse in grado di procurare danni all’economia del territorio.
I fatti, dunque, raccontano un’altra storia.
Come già evidenziato, è dal 1985 che nel territorio jonico si svolgono attività di ricerca e di produzione di idrocarburi. Sono stati perforati ed esplorati i pozzi di Rotondella 1 e di Tricchianello 1, Fornaciara 1 e Masseria Petrulla 1, in terrirorio di Policoro: essendo risultati privi di idrocarburi, sono stati chiusi ed è stato effettuato il ripristino ambientale.
Sono stati, inoltre, perforati ed esplorati i pozzi di Filici 1 (Tursi), Colacello 1, Policoro 1 bis, Gioa 1 (in territorio di Policoro): da questi pozzi si estrae gas dolce, ovvero privo di composti tossici come l’acido solforico. La società Gas Plus Italiana attende, invece, la valutazione di impatto ambientale per mettere in produzione il pozzo di Tauro 1, sempre a Policoro, risultato ricco di gas.
Il 26 febbraio scorso, Gas Plus Italiana ha presentato istanza di variazione del programma dei lavori di ricerca relativi alla concessione “Policoro”. La Regione Basilicata ha attivato il procedimento di screening il 12 marzo scorso, e fino all’11 aprile prossimo dovrà attendere le osservazioni dei Comuni interessati o di singoli cittadini; superata questa data, avrà un mese di tempo per fare le proprie valutazioni.
Poiché l’iter è piuttosto complesso, dopo la valutazione preliminare sul programma, sarà necessaria l’intesa fra Regione e ministero dello Sviluppo economico, nonché una successiva autorizzazione sempre da parte del ministero. A questo punto, la legge prevede una nuova valutazione di impatto ambientale da parte della Regione sui luoghi indicati per la perforazione dei pozzi, mentre il ministero dovrà successivamente rilasciare una nuova autorizzazione.
Dunque, a fronte delle attività concrete che si svolgono da 23 anni, oggi siamo alla fase iniziale di una istanza per modificare quel programma di lavoro. I siti che Gas Plus Italiana ha chiesto di esplorare sono tre, nessuno dei quali ricade in una zona Sic. Pozzo della Ghianda 1 è ubicato a destra del fiume Agri, ad una distanza di circa un chilometro, a due chilometri dal mare, a tre dall’abitato di Scanzano e ad un chilometro e mezzo dal Sito di interesse comunitario Costa Jonica-fiume Agri. Il pozzo di Torre Catore 1, invece, è ubicato a destra del fiume Sinni, ad un distanza di due chilometri e mezzo, a sette chilometri dal mare, a quattro dall’abitato di Rotondella e a cinque dal Sic di Bosco Pantano. Il pozzo di Molino Vecchio, infine, si trova a cinque chilometri dal fiume Agri, a due dal Sinni, a sei chilometri dal mare, a quattro chilometri dall’abitato di Policoro, e ad un chilometro e mezzo dal Sic di Bosco Pantano.
La Regione Basilicata, come sempre, prima di rilasciare qualsiasi autorizzazione, espleterà tutti gli adempimenti previsti dalla legge, al fine di verificare la concreta possibilità di effettuare le attività richieste dalla società titolare della concessione. Ciò, al fine di tutelare il territorio e le comunità locali, e per evitare che tanto la ricerca e la produzione di gas, quanto gli allarmismi ingiustificati, possano recare danni alla salute, all’ambiente e all’economia
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ringraziando per la solerzia a cui l’ufficio dell’assessore santochirico si sente obbligato solo adesso, o meglio da quando questo comitato ha cominciato a tirarlo in causa direttamente sull’affare idrocarburi, vorremmo però denunciare che, in una delle sue numerose e precedenti precisazioni che fanno ormai storia letteraria, l’assessore aveva parlato di sole due concessioni attive da cui si estraggono idrocarburi, val d’agri e pisticci…cosa naturalmente non vera, poichè anche solo le prove di produzione di un pozzo sono in quanto tali un’attività estrattiva sic et simpliciter

naturalmente, e come già abbiamo avuto modo di segnalare in precedenza, è cosa assai faticosa (e per alcuni versi anche pericolosa) l’opera di svelamento che comitati, associazioni e cittadini fanno di tutte quelle oggettive situazioni di istanze, permessi e concessioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi operanti nella nostra regione e che solo in una visione globale assumono la drammatica realtà, da noi a gran voce denunciata, di una regione scombussolata e devastata dagli appetiti senza freni delle multinazionali, in assenza o quasi di ogni resistenza o tutela da parte delle autorità regionali…

visione globale che purtroppo, proprio in assenza latitante di quelle precise e doverose informazioni generali in merito al problema delle trivellazioni di idrocarburi in regione, che pur dovrebbe fornire chi, eletto con il voto dei cittadini, a questi ed alle loro ansie crescenti dovrebbe prima di tutto rispondere (e non certo assumere ad unico referente gli interessi delle compagnie petrolifere!!!), viene di norma deviata dal focus dell’attenzione generale dalle stanche precisazioni, a cavallo tra la matematica e la cabala, a cui questo assessore ci ha ormai abituati ed a cui, crediamo, nessuno dia più seriamente retta…

precisazioni puntuali e dettagliate che d’altronde vengono rilasciate solo quando qualcuno più avvisato di quella soglia media di attenzione a cui questi signori fanno riferimento quando trattano con la popolazione, fa notare che in questa regione si trivella – eccome se si trivella!!! – e mai, dico mai, rilasciate per una doverosa e preventiva sollecitudine degli uffici preposti a quella normale comunicazione ai cittadini su un tema così delicato, che pure in una democrazia dovrebbe essere cosa ovvia, attenendo quella attività di informazione ai principi basilari della stessa…

ma evidentemente esistono concetti diversi di democrazia e concetti diversi di comunicazione, una comunicazione sostanziale e reale, quella invocata a gran voce dai comitati spontanei, dalle associazioni ecologiste e dai semplici cittadini, a ragione molto preoccupati, o forse ormai sicuri, che il sacco vandalico della nostra regione sia iniziato e vada avanti in una drammatica ed esponenziale rincorsa allo sfruttamento totale e totalitario delle risorse, dell’ambiente, del futuro e delle vite stesse degli abitanti della regione, sfruttamento mortale di cui sembrano non accorgersi, o far abilmente finta di non accorgersi, proprio coloro che ci forniscono un’altra informazione, quella formale e vuota, quella a cui fa voto di ottemperanza non solo il magniloquente santo precisatore di via anzio, il barone rampante di una tutela dell’ambiente a senso unico alternato, ma l’intera giunta con in testa il valoroso cavaliere inesistente (che noi tutti speriamo presto trasformarsi in un visconte dimezzato) monsieur de filippo da sant’arcangelo, il quale, vista l’impossibilità di nuove crociate in cui far valere le sue doti di abile governator-guerriero, ha infine deciso di crocifiggere l’intera regione, votandola a damigiana petrolifera, a contenitore energetico, a pattumiera nazionale con certificato verde stinto, mostrando con i suoi eleganti modi affabilmente podestali quella certa affinità al valore di condottieri, per ora di maggior lignaggio e fama crucifera, ma a cui siamo certi finirà presto per eguagliarsi, quello del conte vlad tepes, l’impalatore, che nel caso del nostro amato governatore lo porterà a meritarsi un eponimo che suggellerà un’epoca storica di questa regione, quello di vito il trivellatore…

presidente de filippo, assessore santochirico, giunta regionale il comitato no oil potenza, a nome della intera popolazione lucana che non crediamo di rappresentare, ma delle cui reali preoccupazioni ci facciamo intrepreti, vi chiede…dimissioni, dimissioni, dimissioni!!!

miko somma, portavoce del comitato no oil potenza

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Riflessioni sulla città del cemento

articolo-direttore-quotidiano.doc

Vorrei segnalarvi il bell’editoriale del Direttore del Quotidiano, Paride Leporace,
 sulla storia urbanistica del capoluogo e le sue riflessioni sul Regolamento Urbanistico di Potenza.
 Mi sento in dovere di evidenziare questo articolo, in seguito alla mia mail inviata ieri,
 in quanto penso che questo editoriale rappresenti una risposta intelligente ed efficace
 alle mie sollecitazioni.
 Quando si intraprendono delle lotte di civiltà e di cultura, in questa terrà così dura e silenziosa,
 constatare che non si è soli, che esiste anche una stampa libera e democratica,
 e direttori di giornale coraggiosi ed intellettualmente onesti, 
 il cuore, che spesso si stringe in sussulti di rabbia e scoramento, trova un attimo 
 di intenso respiro… ed aria pulita da respirare e serbare per i momenti difficili.
 Un saluto di speranza a tutti
 Paolo Baffari

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invito all’ascolto 2-la vendetta

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l’invito all’ascolto prosegue con l’inno nazionale sovietico cantato dal coro dell’armata rossa…non spaventatevi, non sono un nostalgico (figurarsi, mai stato iscritto al pci, figurarsi al pcus!!!), ma trovo che, in rapporto a quelle idealità sane e partecipate di un cambiamento reale che johnn reed bene immortalava nel suo “reds” e che la pratica dei personalismi e del socialismo reale ha consegnato alla storia delle buone intenzioni, ascoltare quell’inno ad occhi chiusi e mente libera, faccia ritornare  in forma di emozioni ciò che la politica dovrebbe essere e ciò per cui tanti si sono immolati…un sogno di una società libera ed il cammino comune per raggiungere quel sogno, che poi fa quella vera democrazia dinamica di cui abbiamo oggi più che nel 1917 un disperato bisogno…ascoltatelo con la pelle e non il pensiero…c’è dentro tutta l’aspirazione ad un futuro diverso e l’orgoglio di parteciparvi, si sia comunisti o no, di sinistra o no, semplicemente essendo parte di una comunità che aspira a sentirsi parte di un cambiamento possibile e necessario…miko

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Energia oggi e domani, il video di un intervista del prof. Balzani dell’ università di Bologna.

Energia oggi e domani:prospettive, sfide, speranze e responsabilità
individuale.
Il prof. Balzani docente dell´Università di Bologna , famoso per gli
studi sulla fotosintesi artificiale e sulle nanotecnologie, dice che il
nostro pianeta è una astronave che possiede risorse che finiscono,
mentre i bisogni e le esigenze continuano a crescere insieme al numero
di abitanti che da 6 miliardi arriverà a fine secolo a 8 miliardi.
Le riserve di petrolio, carbone e gas non si riformano,dunque è
necessario pensare subito come sostituirle.
Lo sviluppo attuale è insostenibile, dice Balzani, perché una esigua
minoranza di popoli ricchi sfrutta le risorse del pianeta a proprio
vantaggio: una vera ingiustizia che rischia di essere pagata cara da
tutta l´umanità:
Da qui l´invito ai politici responsabili delle sorti del mondo a
favorire gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo delle energie
a bassa intensità, pulite, gratuite come il vento e il sole,
distribuite su tutto il pianeta e molto di più dove i popoli poveri
sono numerosi e privi di sviluppo.
Egli cita il pensiero di Giacomo Ciamician famoso chimico del
novecento al quale è dedicato l´Istituto di chimica dell´Università di
Bologna che scriveva all´inizio del novecento: “Il problema
dell’impiego dell’energia raggiante del Sole si impone e s’imporrà
anche maggiormente in seguito. Quando un tale sogno fosse realizzato,
le industrie sarebbero ricondotte ad un ciclo perfetto, a macchine che
produrrebbero lavoro colla forza della luce del giorno, che non costa
niente e non paga tasse !”. Con queste parole Giacomo Ciamician,
professore di chimica nell’Università di Bologna, concludeva, cento
anni fa, la “lezione” inaugurale dell’anno accademico 1903-1904, della
sua Università.
Pochi anni dopo, nel 1912, in una conferenza tenuta negli Stati Uniti,
lo stesso professore affermava: ” Se la nostra nera e nervosa civiltà,
basata sul carbone, sarà seguita da una civiltà più quieta, basata
sull’utilizzazione dell’energia solare, non ne verrà certo un danno al
progresso e alla felicità umana !”.
Quando sono state pronunciate queste parole il consumo totale mondiale
annuo di energia era di poco più di un miliardo di tonnellate
equivalenti di petrolio (tep); esso era salito a circa 2 miliardi di
tep/anno nel 1950 ed è oggi di oltre nove miliardi di tep/anno ! Il
rapido aumento dei consumi energetici e la crescente scarsità del
petrolio debbono ridestare l’attenzione degli studiosi e dei governi
verso l’energia solare.
Molta attenzione il prof. Balzani la rivolge al risparmio energetico
partendo da quello industriale a quello familiare e cittadino in attesa
di ottenere migliori risultati delle ricerche sull´utilizzo della
grande quantità che ci regala il sole considerando che in un´ora
fornisce l´energia che il mondo intero consuma in un anno.
Attraverso il sole potremo anche operare un atto di giustizia verso i
popoli poveri che ne sono sprovvisti perché gli impianti fotoelettrici,
quelli a riscaldamento dell´acqua e gli eolici non necessitano di fili
di trasmissione e sono immediatamente capaci di dare energia elettrica.
Se poi gli esperimenti di recuperare l´idrogeno dall´acqua andranno in
porto potremo trasformare questo importante combustibile in energia
elettrica senza pericoli per l´ambiente perché nella combustione e
nella trasformazione chimica dell´idrogeno con l´ossigeno si riforma di
nuovo acqua. Auguriamo al prof. Balzani di riuscire in questa sua opera
di grande valore scientifico per il bene nostro e di tutta l´umanità.
Intanto bisogna risparmiare energia il più possibile altrimenti
avverrà quello che un saggio arabo ha detto: Io andavo in cammello, i
miei figli vanno in auto e in aereo ma i miei nipoti e pronipoti
andranno di nuovo in cammello”
Si riporta il collegamento nel quale è registrato l´intervento del
prof. Balzani tenuto a Modena il 14/11/2006: http://tv.unimore.it/index.

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un commento di rocco che vale un articolo – il ritorno del miko

  1 Commento a “contro il progetto di trivellazione li foj”

  1. rocco vaccaro
    Ciao Miko,
    al post aggiungerei anche di essere contro il progetto sbloccato ed in via di definizione al Min. Ambiente che di seguito ti illustro :
    Elisa del Meetup di Castelfranco Veneto (nella sezione PIANO REGOLATORE CITTADINO E TRASPARENZA FISCALE presente nel Meetup B.Grillo di Potenza di cui faccio parte) ha inserito un messaggio, da leggere, con il quale ci informa che il Ministero dell’Ambiente attraverso la Commissione VIA ha sbloccato numerose opere.
    Tra le opere sbloccate quella che ci riguarda direttamente e che francamente la trovo allarmante è:- Discarica per rifiuti pericolosi a Ferrandina, in Basilicata, proposta dalla Basento Ambiente S.r.l.

    Devo dire che ero a conoscenza di pratiche illegali di smaltimento dei rifiuti nell’area della Val basento (al pari delle aree campane di Acerra e dell’agro Nocerino) ma non sapevo dell’esistenza di un progetto ben preciso di realizzare una discarica.
    Riporto due link con informazioni sull’inquietante natura del progetto:
    http://digilander.libero.it/prc.provinciamatera/comunicatodiscarica.htm
    http://digilander.libero.it/prc.provinciamatera/discarica.htm
    P.S.Come sempre accade gli organi di informazione o tacciono o mentono!!!
    A proposito uno dei soci della Società BASENTO AMBIENTE S.r.l. è un tuo omonimo che sicuramente conoscerai.
    Ti abbraccio, a presto
    Rocco Vaccaro

la mia risposta a rocco è: 

caro rocco, è un piacere leggerti…conosco il progetto di cui parli ed invito tutti a prenderne nota insieme a quello che riguarda l’estensione della piattaforma per rifiuti pericolosi di paterno (pz)…è ovvio che le intenzioni di non far perforare più questa terra corrispondono (ci eravamo già espressi in merito) a quelle di non permettere che la regione diventi ancora di più una pattumiera per rifiuti tossici (anche su questo avevo citato uno stolto “osservante” che diceva di non aver notizia di attività di deposito di rifiuti tossici in regione)…ne riparleremo molto presto…dopo qualche giorno in cui ho dovuto dedicarmi molto al lavoro (mica ci paga qualcuno per fare quello che facciamo come comitato!), potendomene stare fuori da potenza a guardare le cose con la serenità della distanza, ho maturato molte idee…ne riparleremo!!!…il ritorno del miko…tutto questo e molto altro su no-oil channel!!!

p.s. rocco, a proposito del mio omonimo, si tratta di un mio cugino diretto con cui i rapporti sono uguali a quelli che ho con hillary clinton, carla bruni o dolce&gabbana…vedi un pò tu!

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il servizio di Report su un altro modello energetico

 di seguito, tratti dal sito di Report, l’introduzione al servizio sull’ altro modello energetico possibile andato in onda domenica 16 marzo e il link per scaricarlo:

L’ALTRO

MODELLO

di Michele Buono, Piero Riccardi
In onda domenica 16 Marzo ore 21.30

Petrolio, gas, uranio sono concentrati in poche zone del pianeta mentre i consumatori sono dappertutto. Sole e vento invece sono ovunque e sempre vicini a chi consuma energia. Intanto i consumi di energia fossile crescono anno dopo anno e insieme gas serra e polveri sottili. I trasporti e i consumi energetici delle abitazioni rappresentano i due terzi del problema. Quali sono allora le conseguenze di una crescita incontrollata su un pianeta dalle risorse non infinite? Ha senso allora un modello di sviluppo basato sulla crescita illimitata, in cui anche traffico, rifiuti e malattie fanno crescere il pil? E’ possibile ri-orientare l’economia e pensare a un nuovo modello di sviluppo che impieghi meno risorse e produca più benessere? E’ possibile far camminare diversamente le merci e le persone, facendo consumare meno energia alle case e facendo viaggiare in maniera differente anche gli elettroni in una rete elettrica pensata come internet: niente grandi centrali in cima alle piramidi e giù in basso tutti i consumatori? Se si rovescia la piramide i consumatori potrebbero diventare anche produttori e l’energia si consuma e si scambia. Come con l’informazione in internet. Risultato? Le fonti di energia rinnovabile diventano protagoniste e marginali le fossili. La chiamano democrazia energetica i Ribelli dell’energia di Schonau un paese nella Foresta nera in Germania ovvero gente comune che dopo Chernobyl per dire no al nucleare si comprò la rete elettrica locale e cominciò a produrre energia sganciandosi dalle centrali atomiche. Un viaggio tra chi sta provando a fare il mondo alla rovescia.

E’ possibile scaricare il video cliccando su http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html

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il volantino distribuito a Brindisi

di seguito il testo del volantino in distribuzione a Brindisi di Montagna in risposta alle falsità propagandate dai petrolieri :

Non lasciatevi incantare dai venditori di fumo… Cittadini di Brindisi qualcuno ha deciso di mettere sul vostro futuro un’ipoteca chiamata petrolio… Il petrolio è un’attività molto redditizia per chi la gestisce, molto meno per chi pur avendone il possesso in virtù della propria appartenenza ad una comunità, ne viene spossessato in cambio di pochi spiccioli di royalties e con il petrolio del proprio diritto alla salute, alla democratica gestione del proprio territorio e delle sue vocazioni economiche naturali… L’estrazione di petrolio è un’attività transitoria, dura finché esso c’è e viene estratto, ma il petrolio finirà, i petrolieri andranno via, i soldi non arriveranno più…però qualcosa rimarrà, il disastro ambientale che questa industria porta naturalmente con sé (inutile citarvi quello che accade in val d’agri perché tutti abbiamo visto le conseguenze delle estrazioni che lì si svolgono ad “anno zero”) e l’impossibilità a costruire un domani una valida alternativa a quei pozzi ed a quei buchi nella terra che era dei vostri padri… Vi hanno promesso il lavoro e quello forse potrà anche arrivare per qualcuno di voi, ma sotto forma di pochi posti di lavoro (l’industria petrolifera necessita di tecnici specializzati e di numeri limitati di inservienti ed operai), di poche certezze per la sua stabilità, i suoi diritti e la sua durata (sarete assunti a tempo determinato per il tempo degli scavi e licenziabili poi in ogni istante), di ancor meno tutele della vostra salute (vi hanno detto che la trivellazione comporta l’estrazione di materiali nocivi e di esalazioni di idrossido di zolfo H2S altamente nocivo ed a dosi medio-elevate mortale?)… Voi direte, ma ci sono sempre le royalties…bene, non occorra che vi diciamo noi quanto sviluppo hanno portato in val d’agri…praticamente nulla!!! La popolazione giovanile rimane disoccupata perché oltre a finanziare opere di ristrutturazione dei paesi, quei contributi il più delle volte sono spesi per finanziare attività che nulla hanno a che fare con le potenzialità reali dei territori e che ovviamente sono destinate ad un ben misero fallimento…anche su questo non occorre che vi diciamo nulla!!! Ma qualcosa il petrolio lascia…lascia l’inquinamento diretto delle sue emissioni nocive nell’aria, nel suolo e nelle falde acquatiche, inquinamento che più voci indicano come il responsabile di aumenti di tumori, leucemie e disturbi respiratori gravi…il petrolio lascia l’impossibilità al riutilizzo del territorio, pregiudicandone ogni futura destinazione…la presenza ingombrante delle attività legate al petrolio non attirerà mai più turisti in zone come la foresta della grancia e certo non aiuterà chi lavora per un’agricoltura di qualità…chi mai comprerebbe prodotti, carni o derivati del latte da una zona soggetta a forti forme di inquinamento? Il petrolio quindi pregiudica il futuro di tutta la terra e della vostra terra … definitivamente!!! Cittadini di Brindisi, questa società la Medoilgas Italia s.p.a. è solo un giro finanziario che nasconde gli stessi interessi del primo scavo a monte grosso…questa società vi parlerà di sviluppo legato al petrolio, di lavoro, di opportunità, di scarso o nullo impatto ambientale, di attenzione al territorio ed alle sue vocazioni…poi dopo avervi incantato con queste prospettive che alletterebbero qualsiasi dei nostri paesi interni, vi diranno tranquillamente che, trovato infine il petrolio avranno bisogno di un centro olii dove eseguire una prima raffinazione che privi il greggio dello zolfo…ma perché? –  vi chiederete – perché lo zolfo contenuto nel petrolio danneggia le tubature che lo trasporteranno fino a Viaggiano…questi signori infatti vogliono costruire anche un oleodotto ed a sentirli dire questo sono stati anche i giornalisti invitati ad una conferenza stampa in cui hanno illustrato i loro reali progetti …non lasciatevi incantare dai venditori di fumo… Cittadini di Brindisi il futuro è nella terra, nel turismo e nelle energie rinnovabili ed è quella energia che deve investire la nostra regione!!!…cittadini di Brindisi unitevi a noi del comitato no oil potenza per dire basta alla schiavitù delle trivellazioni sulla nostra terra, sul nostro futuro, sulla nostra salute,  COMITATO NO OIL POTENZA                                                           www.comitatonooilpotenza.com

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