i protocolli d’intesa, quello d’intenti del 1998, i suoi punti

facciamo un po’ di storia per capire meglio il presente…la negoziazione degli accordi petroliferi in val d’agri è stata sottoposta alla disciplina nazionale della programmazione negoziata stabilita con delibera c.i.p.e. (comitato interministeriale di programmazione economica) del 21 marzo 1997 che stabiliva come criteri negoziali una intesa istituzionale di programma tra stato e regione ed un accordo di programma quadro… si era d’altronde gìà stabilito come prioritario l’interesse nazionale all’estrazione di idrocarburi in basilicata…erano intanto già iniziate delle polemiche

un primo passo fu la stesura di una bozza di documento dell’accordo di programma elaborato alla commissione ambiente della camera dei deputati (in cui si faceva esplicito riferimento al parco della val d’agri istituito con la l. 394 del 6 dicembre 1991 e si chiedeva di escludere le aree del parco dalle zone interessate alle estrazioni, chiedendo altresì di limitare le stesse con delle precise prescrizioni), seguito da un’incontro tra il presidente del consiglio romano prodi ed il presidente della giunta regionale angelo raffaele dinardo che portò ad una bozza di protocollo ufficiale…posteriormente a questo incontro, l’allora ministro dell’ambiente edo ronchi elaborerà ed invierà una nuova bozza che chiedeva maggiori risorse per le compensazioni ambientali…la trattativa prosegue, inasprendosi nel 1998 a causa del mancato accordo tra le parti per il raggiungimento di una intesa tra regione basilicata ed eni, più enterprise oil, fino ad arrivare alle minacce dell’eni di fermare ogni attività, minacce concretizzatesi il 15 aprile con la conferma del blocco dei lavori, già del resto avviati pur senza il raggiungimento di alcun accordo…la delibera di giunta del 28 aprile 1998 che sospende tutte le determinazioni di competenza regionale in attesa degli eventi, ne è una conferma

il 29 aprile un gruppo di parlamentari lucani si incontra con romano prodi per discutere dell’accordo…incontro che sblocca la situazione, ottenendo però ben poco, oltre alle promesse ed alla “garanzia” del governo nazionale (la composizione del gruppo di parlamentari ci è nota, ma vorremmo fossero altri a rivelarla all’opinione pubblica)…il giorno dopo l’amministratore delegato dell’eni franco bernabè è sentito in audizione alla commissione industria della camera, mentre i ministri dell’ambiente edo ronchi e dell’industria pierluigi bersani si riunivano con di nardo ed altri assessori lucani…l’accordo non venne comunque trovato ed il 28 maggio fu deciso dalla commissione una indagine conoscitiva che partì il 16 giugno…nel frattempo proseguivano “trattative riservate”

ma il 18 giugno in un incontro tra prodi, bersani, costa e marciota per il governo nazionale e dinardo per la regione basilicata si giudica favorevolmente l’accordo di intesa tra eni (anche per conto di enterprise oil) e regione basilicata, firmato il 13 giugno che garantiva maggiori fondi per opere strutturali e di compensazione di cui si chiedeva allo stato la realizzazione in nome di “un interesse nazionale che aveva un costo per la popolazione lucana”, come dinardo aveva dichiarato in commissione bilancio della camera…in altri termini un accordo tra eni e regione prevedeva opere che però doveva essere lo stato a realizzare in quanto garante

il 7 ottobre 1998, una data che con la seguente purtroppo dovremo ricordare a lungo, il presidente del consiglio romano prodi e il presidente della giunta regionale di basilicata angelo raffaele dinardo firmano il protocollo d’intesa ed il 19 novembre l’eni con il suo amministratore bernabè, anche per conto dell’enterprise oil, e dinardo per la regioe basilicata firmano il protocollo d’intenti…da sottolineare come il mandato a dinardo fosse stato votato a maggioranza da ulivo e rifondazione comunista, contrari verdi e polo delle libertà (e mi chiedo come si voterebbe oggi!)

nel protocollo d’intenti ci sono 12 accordi di cui diamo elenco e stato attuativo al 2005:

  1. compensazione ambientale, progettata e realizzata in parte, ma con sementi ed essenze non reperite in loco
  2. sviluppo sostenibile, intesa non attuata (vige la clausola sospensiva)
  3. monitoraggio ambientale, intesa non attuata (vige la calusola sospensiva)
  4. gestione del sistema di monitoraggio ambientale, colloqui per il progetto esecutivo (vige la calusola sospensiva)
  5. metanizzazione regionale, non ancora completata
  6. anticipazione delle royalties, intesa non attuata (vige la cluasola sospensiva, sull’argomento vedi riferimento al prestito della regione con la b.e.i. trattato in un articolo precedente)
  7. osservatorio ambientale, intesa non attuata (vige la clausola sospensiva)
  8. società energetica regionale, intesa non attuata (vige la clausola sospensiva)
  9. istituzione fondazione mattei, intesa non attuata per dissensi tra i comuni
  10. borse di studio, i fondi versati dall’eni non risultano ancora utilizzati
  11. agenzia regionale per lo sviluppo, intesa non attuata (vige la clausola sospensiva)
  12. gestione della sicurezza, intesa non raggiunta (vige la clausola sospensiva)

il protocollo ha durata di 20 anni

al protocollo di intenti e ad a quasi ognuno dei suoi punti non sono mai seguiti accordi con piena validità contrattuale, tanto che giocando sulla definizione di “procedimento amministrativo di competenza regionale”  e su presunte lungaggini dei procedimenti stessi (non sempre attribuibili alla regione, ma alcune volte alla stessa eni che non ottemperava ai tempi ed alle prescrizioni v.i.a. stabiliti dalla regione con la l.r. 47/98) e connettendolo al raggiungimento del “piano di sviluppo industriale del giacimento trend 1 – val d’agri” che prevedeva 104.000 barili al giorno di produzione, contenuto nell’art. 6 del protocollo, l’eni ha fatto valere la clausola sospensiva degli accordi stessi, di fatto disattendendoli del tutto o quasi 

stabilito poi che le royalties percepite dalla regione basilicata sulle estrazioni di greggio non sono assolutamente frutto di una trattativa tra regione, eni e stato nazionale, come asserisce il presidente de filippo in una delle sue esternazioni dopo il servizio della trasmissione “anno zero”, ma bensì discendono direttamente da una legge nazionale il d.l. n. 625 del 25/11/1996 che all’art. 19 stabilisce l’aliquota derivante dalla coltivazione di idrocarburi in favore dello stato al 7%, addirittura riducendola dal precedente 9% come era stabilito dalla l. 549 del 28/12/1995, e la cui destinazione viene fissata in 30% allo stato, 55% alle regioni, 15% ai comuni…all’20 comma 1-bis viene stabilita la destinazione della quota percentuale dovuta allo stato in favore delle regioni rientranti nell’area dell’obiettivo 1 comunitario…nessuna contrattazione quindi, sig. de filippo, ma la legge dello stato…l’unica forma di contrattazione è contenuta nell’intesa tra stato e regione basilicata a riguardo degli impegni del governo per la costruzione di infrastrutture tra l’altro ancora non realizzate o completate (tito-brienza, statale fondovalle del sauro, metanizzazione, aviosuperficie di grumento, programma industriale della val basento) in nome di un già citato “costo per la popolaziona lucane dell’interesse nazionale”

stante quindi la dimostrata bassa convenienza dell’accordo con l’eni, a cui invece solo poche settimane fa deputati e senatori della ormai trascorsa maggioranza (tranne 3 di loro) plaudevano in virtù dell’afflusso di denaro alle casse regionali derivante dall’aumento del costo del barile di petrolio (abbiamo già risposto a questa blandizie da terzo mondo mediatico con l’articolo “vergognatevi”), chiediamo nei tempi più rapidi al presidente de filippo ed alla sua giunta di dare in audizione pubblica e con l’ausilio dei mezzi di comunicazione di massa tutte quelle precise, puntuali ed organiche risposte pubbliche allo stato odierno attuativo di questi 12 punti, desunti dal rapporto della commisione consiliare sulle attività petrolifere in val d’agri e di tutte le altre rilevanze che riguardano le estrazioni o le ricerche di idrocarburi in basilicata…le chiediamo ciò senza alcuna acrimonia e solo al fine di poter chiarire in modo sincero alla ormai preoccupata popolazione lucana quanto accade in tema di estrazioni di idrocarburi nella nostra terra ed in modo particolare nella valle dell’agri…noi abbiamo le nostre risposte, aspettiamo le sue…miko somma, portavoce del comitato no oil potenza

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sarà un caso ma….la strada giusta al momento giusto….

A seguire la news, con le relative immagini, tratte dal sito della Comunità Montana Alto Basento, relativa alla inaugurazione dell’asse viario Croce  dello Scrivano – Foresta Grancia che, a quanto si legge, dovrebbe servire a “sviluppare le risorse turistiche e ambientali ” della zona. Ovviamente se è così non potremmo che accogliere positivamente l’operato della Comunità Montana. Ciò che appare strano è che l’inaugurazione dell’asse viario coincida perfettamente nei tempi con la prevista  attività di inizio dello scavo del pozzo di Monte Grosso  2, l’asse viario infatti arriva direttamente da Croce dello Scrivano al pozzo di Monte Grosso e prosegue collegando  questo, attraverso il parco della Grancia, alla Basentana. Ricordiamo che dall’ incrocio di Rifreddo passano quotidianamente le autobotti che trasportano il greggio estratto dalla Camastra e che proseguono per Potenza creando situazoni di pericolo come dimostra l’ incidente avvenuto alcuni giorni fa.  Nella sostanza questa nuova strada appare perfettamente funzionale alle esigenze dei petrolieri, collegando l’area del cosiddetto Trend 2 a quella che, come annunciato dalla Medoil nella recenta conferenza stampa, è destinata a diventare quella del terzo polo petrolifero della nostra regione. La Comunità Montana Alto Basento, ente ritenuto universalmente inutile come tutte le Comunità Montane, ma che in questa occasione dimostra una solerzia e una tempestività inaspettate, dà all’ asse viario la definizione di “varco rurale”, non vorremmo e credo che ciò si possa chiedere al Presidente della stessa Comunità Gerardo Ferretti, ed a tutte le autorita competenti che ci trovassimo di fronte ad un “varco petrolifero”.

Nicola  Magnella

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IL GIORNO 12 MARZO 2008 INAUGURAZIONE ASSE VIARIO CROCE DELLO SCRIVANO FORESTA GRANCIA

IL GIORNO 12 MARZO 2008 INAUGURAZIONE ASSE VIARIO CROCE DELLO SCRIVANO FORESTA GRANCIA Il giorno 12 marzo 2008 sarà inaugurato ed aperto al transito l’asse viario Croce dello Scrivano – Foresta Grancia – Caterina, congiungente il Km 13.500 della S.S. 92, dell’area di insistenza del Parco della Grancia, all’altezza dello svincolo Grancia dalla S.S. 407 Basentana ,realizzato dalla Comunità Montana Alto Basento e finanziata dalla Regione Basilicata con i fondi del patto Territoriale per lo sviluppo rurale promosso dall’Amministrazione della Provincia di Potenza, nel Piano di Sviluppo del mezzogiorno e del POR Basilicata per il nuovo quadro di sostegno 2000 – 2006 sul tema dello “Sviluppo Locale”. Detta arteria assume particolare rilevanza per la valorizzazione delle risorse turistiche e ambientali del comprensorio Grancia Rifreddo – Sellata.

 
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