comunicato stampa-un picnic a calvello

Negli scorsi giorni un pennivendolo locale, corrispondendo dalle pagine di un quotidiano finanziario nazionale, individuava nella contesa tra il comune di Calvello e l’ENI sul percorso di un oleodotto nei boschi di Pierfaone-Maddalena (oleodotto che collega il complesso di pozzi petroliferi di Cerro Falcone 2, 3 e 4 al centro olii di Viggiano) una rivendicazione localistica di semplice salvaguardia di un’area pic-nic,  e non certo una criticità più generale avente ad oggetto anche la protezione di sorgenti ad oggi già chiuse per inquinamento batteriologico e chimico (cosa che, in boschi dove le uniche attività in grado di creare inquinamento sono proprio quei pozzi, dovrebbe far riflettere).

Il comitato no oil potenza si era già espresso in merito, denunciando che, ben oltre quella facoltà di chiunque di poter esprimere liberamente le proprie opinioni che ci è cara poiché attiene all’essenza stessa della democrazia, ridicolizzare mediaticamente a livello nazionale come mere pretese locali ogni tentativo di porre freni ad una invasione devastante del territorio che finalizza ogni vocazione dello stesso agli idrocarburi liquidi e gassosi ed all’organizzazione industriale che li estrae, raffina ed invia altrove, rivelava quella certa supinità acquiescente di “professionisti della notizia” o alla beata ignoranza dei fatti reali (me ne sto a casa e scrivo di cose che non conosco affatto) o alla complicità con un sistema che suggerisce di filtrare attraverso informazione “dopata” ideologie giustificazioniste (il prezzo del progresso oppure ma così si crea lavoro o altre amenità del genere) al sacco vandalico che ormai da un decennio si perpetua nella nostra regione, pozzo dopo pozzo, barile dopo barile.Anche per questo avevamo annunciato un domenicale pic-nic no oil del comitato nell’area attrezzata oggetto di quella disputa…e quel pic-nic domenica lo abbiamo fatto!…pane e frittata il menù, la voglia di stare insieme a condire il tutto, l’amarezza rabbiosa di constatare che al peggio non c’è mai fine!Il vero problema dell’oleodotto è che attraversa, devastandoli, boschi di grande rilievo ambientale e non soltanto ambientale, dal momento che il complesso boschivo Sellata-Pierfaone-Maddalena è da sempre il vero polmone verde della città di Potenza e del comprensorio ed uno dei principali di una regione che proprio nella magnificenza e nella bio-diversità del patrimonio forestale dovrebbe e potrebbe e trovare una delle occasioni per uno sviluppo altro.Osservare ruspe che hanno scavato profonde trincee tra alberi maestosi per allocarvi tubazioni di trasporto del greggio estratto da torri alte molte decine di metri e che sovrastano persino un manto arboreo già di notevole altezza, è già triste, soprattutto considerando che a tanta devastazione non corrisponde praticamente alcuna compensazione, oltre al pretium doloris di quelle famose royalties di cui non si capisce bene la finalità, non avendo di fatto portato alcun benessere a questa regione, ma constatare l’ipocrisia di un percorso ciclabile che accompagna il tracciato dell’oleodotto è molto più triste, poiché di fatto oltre al danno c’è anche la beffa.Constatare poi che presso alcune sorgenti a poca distanza dai pozzi si trovano strani depositi di un materiale fangoso rossastro permeato da liquidi iridescenti, scoprire che la cosa va avanti da anni, come avvedute persone del luogo ci raccontano – mica passanti o gitanti qualunque, ma gente che in passato ha fatto esposti alla magistratura in merito! – capire come tra quei boschi ogni attività di controllo degli organismi regionali preposti sia di fatto impossibile, quando proprio non la si voglia fare affatto e non si preferisca affidarsi alla coincidenza controllore-controllato di cui questa terra è stata vittima in tema di monitoraggi ambientali, consolida sempre più l’idea che questo comitato ha fatto sua sin da quando nello scorso novembre è nato per la difesa da un altro grave abuso, quello di monte grosso, che in questa regione l’attacco devastante al territorio non abbia ormai più limiti.Stiamo facendo analizzare quel sedimento fangoso rossastro e quel liquido iridescente ed avendo documentato tutto con foto e di testimonianze, ci riserviamo di esporre la faccenda alla magistratura.In attesa di riscontri oggettivi, pubblichiamo le foto sul nostro blogNel frattempo in tutta la regione, non di solo petrolio questa terra muore soffocata da emergenze e misfatti ambientali sempre blanditi e negati persino all’evidenza, non di solo petrolio la nostra gente vede svanire in una menzogna maleodorante chiamata sviluppo ogni speranza di poter cambiare la sua storia e la Storia, non di solo petrolio oggi come ieri è costretta ad emigrare.Sarà anche per questo, presidente De Filippo, che quando lei inneggia trionfalmente a quei settanta posti di lavoro che la Total intenderebbe creare per tecnici lucani a Tempa Rossa, quei settanta posti di lavoro in un mare magno di disoccupazione e di precarietà lavorativo-esistenziale, settanta posti tutti presunti, tutti ancora da venire, tutti da verificare, non le crede proprio più nessuno.Come non le crede questo comitato e personalmente chi ne è il portavoce. Miko Somma, portavoce del comitato no oil potenza

prospettive incoraggianti?…no grazie!

copincollo sempre dal solito sito (e sto cominciando ad annoiarmi)

DE FILIPPO: PROSPETTIVE INCORAGGIANTI PER LA BASILICATA

17/05/2008 12.49.20
[Basilicata]

(AGR) – “Una grande possibilità di occupazione stabile per i giovani lucani”. Il presidente della Regione, Vito De Filippo, commenta così il progetto di formazione della Total che dai prossimi giorni coinvolgerà settanta giovani diplomati e laureati in Basilicata. “Abbiamo cercato di impostare nel massimo della chiarezza i rapporti con le società petrolifere che hanno interessi sul territorio. La Total ha risposto positivamente alle nostre richieste, aprendo una nuova e più positiva stagione di trasparenza nell’azione di reclutamento del personale. In Basilicata quest’area mi risulta – continua il presidente – siano stati avviati corsi professionali e scolastici in sintonia con i profili professionali richiesti dalla Total per operatori di produzione. La fattiva collaborazione tra Regione, territorio e industria consentirà a tutti di poter cogliere in maniera lineare le opportunità di sviluppo e di lavoro. La Total, che su nostro impulso nei giorni scorsi ha incontrato anche i sindacati per le linee del progetto, sta mantenendo gli impegni assunti. Oggi – ha concluso De Filippo – è una giornata incoraggiante, in cui si aprono nuove possibilità per una parte del territorio lucano”. Per l’assessore alla Formazione e Lavoro, Antonio Autilio, “è anche più ampia la platea di figure professionali che potrebbero trovare spazio nel Centro Oli. La Regione sta valutando la possibilità di istituire corsi di formazione per specifici profili professionali legati alle attività che potrebbero sorgere intorno al Centro Oli di Tempa Rossa”.

caro presidente non le crede proprio più nessuno tranne qualche pennivendolo prezzolato che rumina il bolo di uno sviluppo legato al petrolio che non c’è (lo sviluppo!!!)…ma di quale lavoro parliamo?…di quale prezzo sociale, economico ed ambientale parliamo, per questa regione che è abitata da ben più di quei settanta posti di lavoro, pur importanti ma che l’esperienza val d’agri ci ha insegnato essere una vana chimera su cui costruire castelli di falsi ideologici?

…ma questa sera non ho voglia di sparare sulla croce rossa, cioè su di lei e sulla sua magnifica giunta di manutengoli…oggi siamo stati a calvello, nell’area pic-nic, come una pennivendola ha definito un’area rilevante ambientalmente, e ci siamo stati in una giornata splendida tra boschi splendidi, ma purtroppo anche lì, che spazio assoluto di una natura da preservare come ricchezza dovrebbe essere, abbiamo trovato segni inequivocabili di quel disastro ambientale spaventoso che si nasconde dietro il sistema petrolio in questa regione, sistema che lei non perde occasione di magnificare come chance di uno sviluppo a cui tutti dovremmo prostrarci, chiudendo entrambi gli occhi per pochi spiccioli…le mostreremo le foto di questo fantastico sviluppo che lei spaccia come una droga lisergica

…in ogni caso il tempo sa essere galantuomo e solo esso potrà dimostrare quanto le sue parole di oggi saranno affidabili domani, cioè per quanto ci riguarda zero assoluto…ma ora sono stanco…a domani, caro presidente

Pubblicato in Blog

pic-nic a calvello

oggi, domenica, intorno alle ore 12 nell’ area pic nic del lago Cifone adiacente il ristorante “Locanda del Parco” il comitato no oil potenza fa un pic-nic, proprio nell’area oggetto di un vergognoso attacco stampa del sole 24 ore a firma di una giornalista potentina…approfitteremo naturalmente del momento conviviale per fare 4 chiacchere su petrolio e dintorni…per quanto riguarda il pranzo l’indicazione gastronomica prevalente è pane e frittata…ci vediamo!!!

Pubblicato in Blog

abbiamo bisogno di altro!!!

vorrei farmi una sana risata e magari stimolarla anche ai lettori…nonostante l’impegno profuso dai tanti tifosi del centrodestra, dai maxischermi nelle piazze alle campagne di disinformazione (leggi promesse di riduzione del 50% del costo dei carburanti per i lucani), non c’è un solo lucano nel governo della pdl!!!…neppure il capobastone pdl in questa regione, viceconte, ha ottenuto alcun cadreghino e questo deve aprire uno spunto di riflessione per tutti noi, ma soprattutto per chi in questa regione ha creduto e crede alle sirene incantatrici di un centrodestra spalmato sull’ossequio acritico al capo dei capi, cioè re silvio I, l’autoassolvente bisunto dal signore, mister quattro ore di sonno, l’imperatore della spazzatura mediatica che inquina i cervelli degli italiani da venti anni a questa parte, realizzando così in parte quel “piano di rinascita nazionale” tanto caro alla p2 ed al venerando, piano al cui altare sud-americano tutto è sacrificabile, compresa la democrazia

ma in questo articolo non voglio parlare affatto dello psico-nano, delle sue origini, dei suoi mezzi e dei suoi fini (gli dedicherò qualche articolo a breve, ricostruendo alcune vicende italiane – e che palle! – direte, questo ora si mette a fare anche lo storico con la scusa che la conoscenza del passato insegna a conoscere il presente)…voglio parlare della basilicata di oggi, di quella che, chiusa campagna e tornata elettorale, dovrà ritornare a fare i conti con la propria amara realtà

la basilicata era e resterà una colonia ed a maggior ragione adesso, in questo clima proto-monarchico in cui le istanze dei poteri forti che ne hanno già determinano il destino di damigiana energetica e contenitore per pattumi speciali, si sono saldate in simbiosi stretta ad una pratica di governo di cui già conosciamo finalità e modalità…in questa regione non solo si continuerà a trivellare selvaggiamente per sottrarre petrolio alla terra, in un sistema di garanzia ed impunità assicurato a livello nazionale da una solida maggioranza in parlamento che trae ragione causale apparente da una certa idea di sviluppo a cui si fa riferire anche il sistema idrocarburi in basilicata, e ad cui proprio loro non potrebbero rinunciare, ma con la scusa dell’interesse nazionale in questa regione si scaricherà di tutto ed ancora di più..ciò significa dai rifiuti tossici alle scorie nucleari…giova forse ricordare scanzano e la mai abbandonata idea di individuare il sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari proprio in basilicata, idea che da quel centrodestra proveniva e da questo centrodestra di sicuro sarà presto veicolata per il suo ritorno in auge, magari con la promessa di qualche sconto da miserabili?

in realtà se in questi ultimi quindici anni per questa regione che a roma ci sia stato il centrosinistra di prodi e bersani, che firma il famoso decreto 625/96 sulle royalties al 7% e fa da sponsor allo sciagurato accordo con l’eni per la val d’agri e più tardi a quello con la total per tempa rossa, o il centrodestra del sito unico di stoccaggio nucleare, di fatto nulla cambia in una prospettiva di destino ormai ampiamente stabilita per questa terra e per i suoi abitanti e nulla cambierà con il nuovo governo, in cui persino il centrodestra lucano non trova alcuna rappresentanza, probabilmente a causa dell’esiguità politico-numerica dei lucani e della marginalità dei suoi ceti dirigenti nel sistema dei poteri forti a fronte dell’estrema convenienza per il sistema di continuare a considerare questa terra una colonia sic et simpliciter, preferendo addivenire a patti di vassallaggio locale proprio con quei ceti dirigenti per assicurare la continuità dello sfruttamento delle risorse e del territorio, piuttosto che coinvolgerli direttamente nei processi decisionali generali che riguardano la messa a regime delle potenzialità della regione in un sistema-paese che necessità di capacità energetico-produttive e di siti di smaltimento delle sue scorie, e non finisce certo qui…

infatti il federalismo fiscale su cui la lega nord basa la sua partecipazione al governo e su cui questa volta non transigerà affatto (pena la sua stessa sopravvivenza presso il proprio corpo elettorale), disseccherà ulteriormente questa regione, costringendola ad utilizzare i proventi straordinari per gli interventi ordinari…ciò vale a dire che le royalties degli idrocarburi estratti, che non rappresentano certo una risorsa infinita. serviranno giocoforza a finanziare qualche sopravvivenza decotta di sistema (polo del salotto, alcuni settori dell’agricoltura, indotti fiat e zone industriali morenti) e non certo i grandi ed innovativi processi di cui questa regione ha davvero bisogno per guardare al futuro, soprattutto nel campo dell’autosufficienza energetica magari basata sulle fonti rinnovabili…

…una cosa che questo comitato chiede da sempre venga finanziata proprio con i proventi delle estrazioni già contrattualizzate, in un clima di moratoria immediata per ogni altra estrazione e di ricontrattazione dell’esistente…

credo che alla luce di un destino ormai annunciato per questa regione, destino che da mesi continuiamo a stigmatizzare dalle pagine di questo sito, dovrebbe aprirsi una seria riflessione tra i lucani, tra tutti i lucani interessati a considerare ancora questa magnifica regione un posto degno in cui vivere  

accantonata ogni possibilità residua di considerare ancora questi schieramenti nazionali e le loro filiali locali (troppo spesso trasformate in comitati di affari e di gestione) come punti di riferimento validi per rappresentare la voce delle popolazioni schiacciate proprio da quei guasti ambientali, sociali ed economici, sia generali che locali, che di quel sistema e di quella idea di sviluppo sono una diretta conseguenza in qualità di elemento ormai fisio-patologico al sistema stesso, e di porre speranze in riformismi di facciata, agitati a bandiera gattopardesca, per risolvere problematiche incancrenite da decenni di carenze progettuali, di complicità associative ai salotti delle rendite garantite, di consociativismi paralizzanti e mortificanti le aspettative di compiere quel cambio di passo socio-economico e democratico ormai richiesto a gran voce, abbiamo ora bisogno di altro!!!

qualsiasi progetto di rinnovamento delle pratiche di governo della regione e del paese che non voglia essere auto-referente alle caste politiche ed ai poteri forti che le supportano, ma che voglia andare nel senso di un maggiore coinvolgimento delle popolazioni nei processi decisionali, non può che non passare attraverso il riconoscimento di un dato di fatto che si postula come punto nodale di gravitazione politica…i territori cominciano ad esprimere criticità sempre più esasperate al sistema, criticità che non possono essere affrontate con i soliti metodi della carota e del bastone, cioè blandizie e repressione, ma che pongono problematiche di rappresentanza a cui il ceto politico non vuole o non è ancora pronto a dare risposte

alla classica ortogonalità politica destra-sinistra su cui si è finora basato il sistema degli stati occidentali, e l’italia in modo particolare, ortogonalità che nei fatti continuerà ad esistere a dispetto degli esegeti di una morte delle ideologie che non è certo una morte delle idee che ciascun essere umano ha sul mondo, a partire da un proprio e personale modello di riferimento culturale, etico e politico, durante un processo che non nasce certo ieri si è venuta affiancando e sovrapponendo una ortogonalità politica territorio-centro che individua una nuova relazionalità politica tra cittadino ed istituzione a cui occorre dare risposte ormai inevadibili 

una nuova richiesta di relazionalità politica che non soddisfatta o si esprime nei leghismi escludenti o si esprime sempre più nell’auto-organizzazione spontanea di comitati di cittadini responsabili, impegnati e consapevoli della necessità di cambiamenti obbligatori di direzione nel governo delle attività umane e nei rapporti tra queste ed un concetto di ambiente che è divenuto negli anni sempre più ampio, individuando uno spazio di complementarità tra ambiente fisico, nella complessità dei suoi rapporti naturali da tutelare, e l’essere umano con le sue attività da doversi emendare sempre più con pratiche di sostenibilità volte ad assicurare un equilibrio naturale di cui è l’uomo stesso ad aver ormai diperato bisogno per la continuazione della stessa specie…ed intuiamo tutti ormai come a far parte di quell’equilibrio rientrino massivamente anche i rapporti tra uomo ed uomo, a cominciare dai rapporti sociali e di lavoro su cui oggi regge quel sistema produttivo di disequilibrio che crea discariche, inquinamenti, sfruttamento locale e globale, precarizzazione delle esistenze e dei territori

tutto ciò vale a dire che tutte le cittadinanze impegnate nella difesa dei propri territori da progetti invasivi calati dall’alto non esprimono più e soltanto dei semplici ed incondizionati no a quelle determinate e contestate decisioni sull’onda di localismi lego-egoisti o di spinte illuminate, come sempre vorrebbero far passare certi liquidatori delle istanze popolari nel generico “partito del non fare” o la demagogia populista del “ghe pensi mì”, tentando così di governare le contraddizioni che si esprimono nei territori negandole nei fatti e nelle ragioni causali, ma anzi quelle cittadinanze, fatte di individui che si riconoscono in un comunità e non dalle indistinte masse a cui il sistema credeva di averli ridotti per facilità di marketing, individuano sempre più coscientemente e lucidamente nelle istanze locali a difesa dei territori fisici e psichici comuni la critica radicale ad un sistema monopolizzato da un concetto di sviluppo tutto economicista, poco democratico e certo a senso unico, facendosi interpreti di modelli altri che individuano in sinergie virtuose tra i vari “locali” che si auto-riconoscono nella specificità l’unico approccio possibile ed umano ad un “globale” fatto dalle istanze locali messe in rete e non già costruito a misura degli appetiti di multinazionali, centri di poteri ed istuituzioni finanziarie

noi del comitato no oil potenza crediamo che sia arrivato il momento di cambiar passo…abbiamo bisogno di altro ed abbiamo iniziato a costruilo dal basso…a buon intenditor…miko

  

Pubblicato in Blog

l’eco-business dell’assessore

copioincollo dal solito sito istituzionale:

SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE, UN’OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE
L’ASSESSORE SANTOCHIRICO ALLA TAVOLA ROTONDA CON GLI IMPRENDITORI
(AGR) – L’ambiente non può essere vissuto come un fattore critico per la competitività delle imprese, bensì un’opportunità in grado di assicurare benefici superiori ai costi sostenuti per preservarlo: il dialogo fra imprenditori e istituzioni, in occasione della tavola rotonda organizzata dal Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione Basilicata si è concluso con la disponibilità ad un rapporto improntato sulla collaborazione, capace di salvaguardare le risorse naturali e valorizzare l’impegno in favore della sostenibilità. Questa mattina, nell’ambito della manifestazione Trend Expo, nella chiesa di San Pietro Barisano, si è svolta la tavola rotonda sul tema “Imprese e ambiente in Basilicata”, moderata dal giornalista e conduttore del Tg3 Giuliano Giubilei.“L’esigenza di perseguire uno sviluppo sostenibile – ha affermato l’assessore Vincenzo Santochirico – sta determinando dei profondi cambiamenti non soltanto nelle politiche pubbliche, ma anche nelle strategie adottate dalle imprese, per le quali diventa necessario concepire e gestire la variabile ambientale in un’ottica del tutto nuova, secondo un approccio proattivo, volto all’aumento di efficacia e di efficienza nella gestione delle problematiche ambientali, per individuare delle soluzioni strategiche e operative innovative, in modo tale che l’ambiente possa essere vissuto non solo come un vincolo ma anche come una fonte di opportunità, come un fattore attraverso il quale recuperare competitività”. “La pubblica amministrazione – ha proseguito Santochirico – deve adoperarsi per garantire alle imprese le necessarie semplificazioni amministrative, senza con ciò venir meno all’esigenza di preservare il territorio”.Il vicepresidente di Confindustria Basilicata, Michele Motta, ha sostenuto che “l’ecocompatibilità può produrre vantaggi concreti per le aziende, quali minori consumi di risorse, minori costi legati agli incidenti ambientali ed alle sanzioni, miglioramento dei rapporti le comunità locali”. “L’impresa – ha aggiunto – riconosce, oggi, nella gestione dell’ambiente un’importante priorità aziendale, che comporta il miglioramento continuo dei comportamenti e delle prestazioni ambientali, in un’ottica innovativa, con l’ambizioso obiettivo di minimizzare progressivamente l’impatto sull’ambiente. Ciò nella convinzione che nel lungo periodo i benefici delle loro politiche saranno superiori ai costi, in quanto esse non fanno che anticipare l’inevitabile evoluzione delle legislazioni ambientali, ottenendo forti vantaggi nei confronti dei concorrenti”.Secondo Vincenzo Matera, imprenditore dell’Api, le aziende si sentono impegnate a fare in modo che “il tasso di inquinamento e di sfruttamento delle risorse ambientali rimanga nei limiti della capacità di assorbimento dell’ambiente e delle possibilità di rigenerazione delle risorse, ciò attraverso l’introduzione e la diffusione di tecnologie pulite, che applicate a monte dei processi produttivi ne riducono l’intensità di inquinamento, attraverso tecnologie più efficienti, aumentando le attività di recupero dei rifiuti e dei residui, riducendo i consumi di energia, ottimizzando l’utilizzo delle risorse”.Il presidente di Confartigianato, Rosa Gentile, ha evidenziato che “le norme in materia ambientale, come d’altronde anche quelle relative alla sicurezza sul lavoro, non possono essere più disattese in quanto possono essere notevoli le conseguenze negative sia in termini di costi legati ad incidenti ambientali, incidenti sul lavoro, denunce per malattie professionali, sanzioni, sia in termini di immagine negativa, cattivi rapporti con i dipendenti. Tuttavia non è opportuno subirle passivamente ma vanno ricercate delle appropriate soluzioni, non solo di tipo tecnico ma anche organizzative, per rispettare i requisiti minimi di legalità, tenendo conto di un obiettivo fondamentale per l’impresa, soprattutto di quelle di piccole dimensioni, che è quello del controllo e della riduzione al minimo dei relativi costi”.Al termine del confronto, Giuliano Giubilei ha espresso “apprezzamento per il clima di collaborazione fra imprenditori e istituzioni della Basilicata, dal quale possono conseguire effetti positivi per lo straordinario patrimonio ambientale della Basilicata”
 

beh, l’esperienza mi ha insegnato che quando si parla di possibilità di affari sull’ambiente, la fregatura è fin troppo in vista!!!…l’ineffabile assossore santochirico, l’homo assessoris più nicchiante e tranquillizzante del pianeta terra, l’eco-affarosaurus rex sopravvissuto al cretaceo ed al congresso della bolognina, veleggia expo-dalemianamente tranquillo ed in buona compagnia nel mare a lui più congeniale, quello dell’eco-business da diporto, mare magno di cui ben conosciamo l’effetto distruttore delle violente ondate ad effetto ritardato…

quali danni possa fare l’eco-business è materia che comincia a disvelarsi al senso comune, avendo tutti per anni e per legislature potuto constatare che ogni volta che sull’ambiente e sulla sua tutela mettono gli artigli gli imprenditori, non solo alcuni imprenditori genericamente definibili come senza scrupoli (pensiamo a chi fa impresa seppellendo fraudolentemente rifiuti o cosucce del genere), ma tutti gli imprenditori animati dal culto del denaro in quanto liturgia massimizzante dell’io-successo personale rispetto al noi-tutela del diritto collettivo, quel binomio massimo risultato-minimo sforzo o spesa (con una certa propensione a considerare l’ambiente come spesa da minimizzare) che si attribuisce naturaliter al concetto di impresa e di imprenditore che deve far cassa e subito, da astratta norma etica di calvinista ortodossia che regola selettivamente l’attività dell’uomo che piega la natura al suo volere, traslandosi nel nostro capitalismo straccione all’italiana nella norma poco etica del fare affari garantiti dal denaro pubblico e senza mai rischiare nulla – tanto paga pantalone! – si traduce inevitabilmente in un danno dai lunghi effetti sull’ambiente, che pur si sarebbe voluto a parole preservare, e sulla sopravvivenza stessa dei cittadini…fare affari sull’ambiente, e permetterli, di fatto mercifica l’immercificabile, cioè il bene comune ambiente, cosa che con ben altri mezzi e ben altre finalità andrebbe tutelato, preservato e garantito

ok, quelle dell’assessore e compagnia bella erano parole pronunciate al trend-expò, quindi solo parole da fiera…ma parole da fiera, intendendo quest’ultima come l’allegra e vivace esposizione pubblica dei prodotti dell’attività e dell’ingegno umano, o intendendo il termine nel suo senso di quella speciale social-bestialità feroce e tutta umana (dacchè non esiste un solo animale per cui la ferocia sia un comportamento naturale) che a taluni pare invece del tutto congeniale?…un dubbio amletico questo, ma gli affari sono affari ed i dubbi di un principino danese contano sempre meno del denaro con cui si giustifica ogni prolasso etico

p.s. in quanto alle conclusioni di giuliano giubilei – beh che venga nel mondo reale a constatare quale magnifico clima vi sia tra quella concordia dialogante tra imprese ed istituzioni unita in un patto d’acciaio e la restante parte degli abitanti del pianeta basilicata…il mondo, caro giubilei, non è un salotto televisivo in primo piano!!! 

Pubblicato in Blog

da no scorie trisaia

riceviamo e pubblichiamo subito da no scorie trisaia il seguente comunicato che facciamo immediatamente nostro:

Si richiede con urgenza l’istituzione del tavolo della trasparenza per affrontare i seguenti temi e conoscere gli sviluppi delle situazioni connesse:

1) Sulla restituzione delle barre di Elk River agli Usa registriamo grave immobilismo da parte delle istituzioni, mentre vanno a gonfie vele gli affari internazionali di Sogin con il decommissining proprio con l’America, vedi rapporti con Energy Solutions per l’invio in america delle scorie della centrale di Latina e degli altri siti italiani, la collaborazione con
l’istituto Batteile sulla ricerca nucleare fortemente voluto dall’ex ministro dello sviluppo economico Bersani, mentre restano escluse le barre di Elk River

2) La Regione non ha ancora deliberato in Consiglio Regionale per la restituzione delle barre di Elk River agli Stati Uniti, così come hanno fatto i sindaci del Metapontino e la Provincia di Matera

2) Sulle attività svolte dalla commissione tecnica Stato Regioni (nella quale la Basilicata è capofila) per l’individuazione dei criteri di scelta per ubicare sul territorio nazionale il sito nazionale di scorie nucleari

3) Sulle attività inerenti alla messa in sicurezza della condotta a mare, dopo due anni ancora Sogin non ha sistemato in sicurezza l’intera condotta e anzi rinfaccia alla Regione la mancata autorizzazione di alcuni lavori

4) Sulla messa in sicurezza della fossa irreversibile e dei liquidi ad alta attività del riprocessamento delle 20 barre di Elk River, sulle attività di decomissioning dell’impianto Itrec di riprocessamento e sulla sua futura dismissione

5) Sui primi risultati del monitoraggio ambientale intorno al centro nucleare messo in atto dalla regione Basilicata con enorme investimento finanziario

6) Sulla riduzione dei rifiuti a “zero” immessi in atmosfera e in acqua ridimensionando completamente la formula di scarico  delle operazioni di decommissioning da parte di Sogin nel centro della Trisaia

7) Sulla mancata divulgazione del piano nucleare di emergenza esterno alle popolazioni riguardo il nucleare e la  presenza della diga di montecotugno.

8 ) Sul segreto di stato previsto da un regolamento governativo attivo dal 1 maggio(legge 124 del 3 agosto 2007) dove nelle materie di riferimento interessate dal segreto di stato figurano centrali per la produzione di
energia e infrastrutture critiche, quindi centrali nucleari e depositi di scorie nucleari.

9) Sulle attività nucleari del nuovo governo Berlusconi  dove la Basilicata rischia di essere coinvolta e dove il velato interesse della stampa nazionale  vuole sminuire  la grande lezione di democrazia e civiltà che i lucani hanno saputo dare ai governanti su quello che oggi potremo definire il grande imbroglio nucleare italiano.

10) Sul mancato interesse del Consiglio Regionale in merito alla riconversione del centro nucleare Enea della Trisaia in facoltà universitarie e alla creazione del Parco dei Calanchi, (fortemente voluto dai cittadini  ),ossia due siti papabili e già in passato oggetto delle attenzioni della lobby nucleare ( 1978,2003).

Pubblicato in Blog

“Gita” no oil a Calvello

dopo i recenti attacchi “coloniali” da parte del Sole 24 ore, giornale di Confindustria, alla comunità di Calvello, attacchi relativi ai supposti ostacoli frapposti dall’amministrazione comunale alla realizzazione dell’ oleodotto nel territorio di questo comune e che a dir loro (del giornale) minerebbero il piano industriale eni in basilicata, ed ai cui nefasti effetti mediatici contro una piccola comunità appartenente alla comunità lucana questo comitato ha già controbatutto anche a mezzo stampa, abbiamo deciso per domenica 18 p.v. di fare un “sopralluogo, pic-nic, incontro” aperto a tutti quelli che vorranno essere con noi, a cominciare proprio dai cittadini di Calvello

saremo nella mattinata di domenica intorno alle ore 12 nell’ area pic nic del lago Cifone adiacente il ristorante “Locanda del Parco” , ed approfitteremo naturalmente del momento conviviale per fare 4 chiacchere su petrolio e dintorni…per quanto riguarda il pranzo l’indicazione gastronomica prevalente è pane e frittata (possibilmente senza prezzemolo, il portavoce è allergico), ma naturalmente saranno ben accette anche altre specialità

per contatti: comitatonooilpotenza@libero.it

Pubblicato in Blog

si può fare di più

ottima la notizia che riporto sempre dal sito della regione

INAUGURATO IMPIANTO FOTOVOLTAICO AL MUSEO PROVINCIALE
Un impianto fotovoltaico, composto da 18 pannelli solari, con 20 kw di potenza e una produzione di energia stimata in 27.000 kw ora annui, da trasmettere direttamente in rete.
E’ l’opera installata dalla Provincia di Potenza sul tetto del Museo Provinciale del capoluogo ed inaugurata questa mattina, alla presenza del presidente Sabino Altobello, del vicepresidente Domenico Iacobuzio e del dirigente del settore “Edilizia scolastica” Enrico Spera.
“Quello installato sul Museo – ha spiegato Spera – è l’ultimo impianto fotovoltaico della prima serie di interventi inclusa nel programma regionale “Tetti fotovoltaici” che ha interessato cinque istituti scolastici del territorio (Istituto magistrale di Rio¬nero in Vulture, Liceo classico di Lauria, Liceo scien¬tifico di Potenza, Itg di Senise, Itcg di Moliter¬no), per un investimento totale di circa 940 mila euro (in buona parte fondi provinciali). L’intervento consentirà complessivamente, in un anno, una produzione di 160.000 kw ora, un risparmio di almeno 62.000 euro per il consumo di energia e una riduzione di 84.000 kg di anidride carbonica immessa in atmosfera”.

ma se il sottoscritto, che non è un museo (mi pare) e quindi una istituzione (speriamo di no!), sta realizzando un uguale impianto da 20 kwhp usufruendo del conto energia, che ne ricaviamo?…si può fare di più, molto di più, a cominciare da una massiva diffusione della legge detta appunto conto energia…magari con un aiutino finanziario dalla regione basilicata che aiuti a rientrare molto prima dall’investimento e quindi a creare micro-redditività per le famiglie lucane…e di questi tempi non basta mai!!!…meditate, gente, meditate…

Pubblicato in Blog

un ipertesto da costruire

vi segnalo questri tre articoli tratti da basilicatanet…provate a costruire un ipertesto basato sulla combinazione tra di essi…appariranno significanti notevoli…a voi!!!

CONFAGRICOLTURA: IN BASILICATA AGRICOLTURA DA CODICE ROSSO
 
13/05/2008 17.13.10
[Basilicata]
                                                                                                                         

I dati rappresentati nell’ultima edizione della Giornata dell’Economia organizzata dall’Unioncamere di Basilicata per la Confagricoltura confermano una situazione molto critica per il settore primario della regione tanto che trattandosi di un comparto gravemente ammalato non si esiterebbe ad assegnargli il codice rosso vista l’estrema serietà del contesto.
Purtroppo – spiega una nota di Confagricoltura – non ci troviamo più in un momento di stagnazione, ma di vera e propria recessione, né devono ingannare alcune impennate di prezzi delle materie prime agricole che sono state immediatamente annullate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione (energia, mangimi, fertilizzanti, ecc.) per non parlare dei ritardi nell’erogazione degli aiuti comunitari relativi al PSR. Quello che preoccupa di più, secondo i rappresentanti della Confagricoltura, non è l’aspetto produttivo quanto le pesanti ricadute occupazionali…. questa forza lavoro inutilizzata comporterà un impatto sociale molto forte con ripercussioni anche sugli altri settori produttivi…Non entrando nello specifico della proposta di un fondo unico che gestisca i proventi derivanti dalle risorse naturali (petrolio, acqua, gas) siamo però convinti che sia giunto il momento di mettere al centro dell’azione istituzionale il mondo delle imprese, specie quelle agricole, orientando tutte le risorse disponibili verso una qualità degli investimenti ed un tangibile abbattimento dei costi di produzione in termini di riduzione degli oneri energetici e di utilizzo dell’acqua…

 ENERGIA, ALTOBELLO COORDINATORE UPI PROVINCE MEZZOGIORNO
 
13/05/2008 17.43.15
[Basilicata]
                                                                                                                         

E’ in programma per domani, mercoledì 14 maggio, alle ore 11.00 presso la sede dell’Unione delle Province Italiane, in Piazza Cardelli a Roma, un incontro tra i Presidenti delle Province del Mezzogiorno per avviare un confronto sul tema dello sviluppo energetico sostenibile dei territori e analizzare le opportunità programmatiche e progettuali derivanti dal Programma Operativo Interregionale “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico” 2007-2013.
L’iniziativa, convocata dal presidente nazionale Fabio Melilli, raccoglie la proposta del presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello, che coordinerà la riunione. In particolare, si affronterà il tema relativo ad un’azione comune delle Province meridionali in ordine alle tematiche energetiche, e sarà illustrato il contenuto del Programma Operativo Interregionale sulle energie rinnovabili ed il risparmio energetico.

DI LORENZO: INGIUSTIFICATO AUMENTO TARIFFE DELL’ACQUA
 
13/05/2008 16.34.52
[Basilicata]
                                                                                                                         
  (ACR) – “E’ vergognoso, perché inopportuno ed ingiustificato, l’aumento del prezzo dell’acqua per le famiglie lucane annunciato oggi in Aula durante i lavori del Consiglio regionale dal presidente della Giunta De Filippo”…“Solo alcuni anni fa – continua l’esponente del Pdl – esattamente nell’anno 2003, alla vigilia della individuazione del nuovo gestore del servizio idrico – integrato, che sarebbe poi stato individuato in “Acquedotto Lucano”, il Governo regionale di centro-sinistra annunciava, con toni trionfalistici, che la nuova gestione del servizio avrebbe comportato duraturi risparmi per le famiglie lucane….“Se l’aumento del costo dell’acqua – sostiene Di Lorenzo – è determinato dalla necessità di porre in equilibrio i costi ed i ricavi a causa anche di eventi non preventivati, come dichiarato dallo stesso De Filippo, sicuramente sarebbe stato più utile ed opportuno intervenire sui costi attraverso la razionalizzazione e l’ottimizzazione della spesa che, sicuramente, presenta ambiti di intervento molto ampi. Una gestione e una manutenzione più attenta, per esempio, delle condotte idriche che in alcuni casi disperdono acqua a cielo aperto, una più attenta verifica e manutenzione degli impianti di sollevamento e dei serbatoi e, soprattutto, una presenza più appropriata da parte della Regione nei confronti del gestore, sarebbero stati sicuramente utili allo scopo”.

Pubblicato in Blog

il convegno-dibattito sul regolamento urbanistico

che dire?…ero lì ed ho ascoltato con pazienza ogni intervento…un convegno per addetti ai lavori, di sicuro ciò che gli organizzatori mai avrebbero voluto e pur a ciò sono stati costretti dalla non considerazione dell’avversario…un’occasione sprecata per costruire spazi di dibattito aperti alla cittadinanza, un defilé per professionisti dalla vaga auto-investitura taumaturgica che, rinnegando la politica, ad essa però sempre ritornano…l’urbanistica deve essere ascolto delle esigenze della cittadinanza da tradurre in progettualità al servizio delle stesse, mai, dico mai, esercizio di stile o vendita del pennino al miglior offerente, vizio di certe categorie a cui spesso dobbiamo ciò che ci rende impossibile vivere nelle nostre città…dico solo che è la buona politica che fa la polis, buona politica che è mancata fino ad ora ed a cui certo non potevano sopperire architetti ed ingegneri urbanisti, ma di cui troppo spesso si sono resi complici per poter essere considerati ancora sinceri…migliori interventi paolo baffari ed albano garramone, peggiori alessandro singetta e rosario gigliotti…domani ulteriori mie e personali considerazioni…miko 

Pubblicato in Blog

un appello da ferrandina contro la discarica

volantino-no-discarica.doc locandina-discarica-ferrandina.jpg

continuano gli attacchi al territorio lucano…diffondo la locandina ed il file del comitato contro la discarica a ferrandina per l’incontro del 14 p.v….noi del comitato no oil potenza ci saremo, come saremo ovunque sia portata un’insidia al territorio lucano…è tempo di fare scelte radicali e o nicchiando, lasciando fare, trovando giustificazioni e scusanti, si sta di fatto dalla parte di chi attenta alla regione, alla salute della sua popolazione alle vocazioni originarie dei territori, o si sta con i processi di lotta democratica e di organizzazione di nuove forme di partecipazione che rendano questi attentati alla nostra terra ed a noi stessi impossibili…democrazia reale!!!…miko

Pubblicato in Blog

vai con i commenti!

da ora lunedì 12 h. 00.26 è possibile inviare di nuovo commenti on-line…la pausa si è resa necessaria per l’anti-spam installato e per la mia temporanea lontananza dal pc (causa lavori agricoli)…da domani solita crudeltà della tigre!!!

Pubblicato in Blog

nota di servizio anti-spam

i commenti da questo momento verranno di nuovo inseriti in coda di moderazione a causa dei soliti problemi di spam…al più presto verrà ripristinato l’on-line…malefici spacciatori di pilloline erettive, sto installando un filtro che vi metterà a posto per un bel po’…

Pubblicato in Blog

petizione popolare

in fase finale la stesura della petizione popolare che a giorni lanceremo su questo blog e sulle piazze lucane e non solo…ulteriori altri suggerimenti tecnici e giuridici per migliorare la bozza e renderla ancora più efficace sono i benvenuti…non vi resta che cliccare sul link e lavorarci su…forza e coraggio!!!

petizione-popolare-.doc

Pubblicato in Blog