copioincollo dal solito sito istituzionale:
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beh, l’esperienza mi ha insegnato che quando si parla di possibilità di affari sull’ambiente, la fregatura è fin troppo in vista!!!…l’ineffabile assossore santochirico, l’homo assessoris più nicchiante e tranquillizzante del pianeta terra, l’eco-affarosaurus rex sopravvissuto al cretaceo ed al congresso della bolognina, veleggia expo-dalemianamente tranquillo ed in buona compagnia nel mare a lui più congeniale, quello dell’eco-business da diporto, mare magno di cui ben conosciamo l’effetto distruttore delle violente ondate ad effetto ritardato…
quali danni possa fare l’eco-business è materia che comincia a disvelarsi al senso comune, avendo tutti per anni e per legislature potuto constatare che ogni volta che sull’ambiente e sulla sua tutela mettono gli artigli gli imprenditori, non solo alcuni imprenditori genericamente definibili come senza scrupoli (pensiamo a chi fa impresa seppellendo fraudolentemente rifiuti o cosucce del genere), ma tutti gli imprenditori animati dal culto del denaro in quanto liturgia massimizzante dell’io-successo personale rispetto al noi-tutela del diritto collettivo, quel binomio massimo risultato-minimo sforzo o spesa (con una certa propensione a considerare l’ambiente come spesa da minimizzare) che si attribuisce naturaliter al concetto di impresa e di imprenditore che deve far cassa e subito, da astratta norma etica di calvinista ortodossia che regola selettivamente l’attività dell’uomo che piega la natura al suo volere, traslandosi nel nostro capitalismo straccione all’italiana nella norma poco etica del fare affari garantiti dal denaro pubblico e senza mai rischiare nulla – tanto paga pantalone! – si traduce inevitabilmente in un danno dai lunghi effetti sull’ambiente, che pur si sarebbe voluto a parole preservare, e sulla sopravvivenza stessa dei cittadini…fare affari sull’ambiente, e permetterli, di fatto mercifica l’immercificabile, cioè il bene comune ambiente, cosa che con ben altri mezzi e ben altre finalità andrebbe tutelato, preservato e garantito
ok, quelle dell’assessore e compagnia bella erano parole pronunciate al trend-expò, quindi solo parole da fiera…ma parole da fiera, intendendo quest’ultima come l’allegra e vivace esposizione pubblica dei prodotti dell’attività e dell’ingegno umano, o intendendo il termine nel suo senso di quella speciale social-bestialità feroce e tutta umana (dacchè non esiste un solo animale per cui la ferocia sia un comportamento naturale) che a taluni pare invece del tutto congeniale?…un dubbio amletico questo, ma gli affari sono affari ed i dubbi di un principino danese contano sempre meno del denaro con cui si giustifica ogni prolasso etico
p.s. in quanto alle conclusioni di giuliano giubilei – beh che venga nel mondo reale a constatare quale magnifico clima vi sia tra quella concordia dialogante tra imprese ed istituzioni unita in un patto d’acciaio e la restante parte degli abitanti del pianeta basilicata…il mondo, caro giubilei, non è un salotto televisivo in primo piano!!!