petrolio e democrazia

In Basilicata succede come in alte parti del  mondo ? Dove è forte l’interesse delle multinazionali del petrolio si sospende la democrazia ?  Quello che  accade tra il Comitato No Oil e l’amminisrtrazione di Corleto Perticara sembra dimostrare proprio che sia così. Questi i fatti:  nel nostro cammino tra i comuni lucani non potevamo certo  tralasciare il paese nel cui territorio è in via di allestimento la seconda raffineria ( basta con l’ipocrita e quasi tranquilizzante definizione di Centro Oli) piazzata sul suolo lucano dopo quella di Viggiano, vale a dire proprio  Corleto ,  programmiamo di installare il nostro banchetto nella serata di sabato 6 settembre, come da prassi ,il  giorno 3 settenbre 2008,  inviamo  un fax  al comune di Corleto  con  la regolare richiesta  di installare la nostra postazione nella piazza pleibiscito o comunque nel centro storico appunto sabato 6 settembre dalle ore 18 alle 24. Nella mattinata di oggi veniamo contattati telefonicamente da un solerte funzionario del comune di Corleto, che sicuramente a nome del sindaco , a cui lo ricordiamo compete di pronunciarsi in merito alle autorizzazioni riguardanti i banchetti, ci  informa che sicuramente la nostra richiesta verrà respinta con la motivazione che  ( udite, udite) la presenza del nostro banchetto in quelle ore avrebbe potuto mettere a repentaglio l’ordine pubblico in quanto si sovrapporrebbe con una festa del Partirto Democratico in cui è previsto un dibattito proprio sul tema del Petrolio in Basilicata, alla presenza (ma guarda un pò) del megapresidente Vito De Filippo.  Si potrebbe  chiedere alle migliaia di cittadini e cittadine che questa estate hanno incontrato i nostri  banchetti sulle piazze lucane, se in quel momento hanno visto a repentaglio l’ordine pubblico, tenendo conto che di petrolio si parla ormai quotidianamente in tutti i comuni e in tutte le salse in ogni dibattito più o meno politico che riguarda la nostra regione e con cui decine  di volte ci siamo incrociati. Non ci sembra che ci sia mai scappato il morto. Torneremo sul “caso” Corleto anche con interventi sulla stampa, ma soprattutto il Comitato sarà sempre più presente fisicamente a Corleto sulla questione della tutela della democrazia, della salute, del territorio e dell’economia. In questo momento ciò che accade in questo sia pur piccolo comune è importante per l’ intera regione.

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