un addio a sandro curzi

mentre il pd3 continua imperterrito ad ignorare la realtà, come se costoro vivessero in una meta-realtà pirandelliana piuttosto che in una regione che si chiama lucania, dando notizie di sagre e di pecore agli idrocarburi, ma non di due consigli comunali che hanno detto no al petrolio – chissà se quando saranno davvero tanti se ne accorgeranno? – voglio esprimere la tristezza del comitato per la scomparsa di sandro curzi, un giornalista vero, di parte, scomodo, ma un giornalista di uno stampo che non viene più coniato, quello di coloro che hanno un’opinione e si battono perchè la cronaca non scada mai nella banalità della notizia mordi e fuggi, ma perchè dietro di essa vi sia sempre un uomo che la racconta, con le sue idee ed i suoi pensieri…e quale differenza con il giornalismo scolastico, quello del “dove chi come quando” e mai del “perchè”, quello dell’impersonalità e mai della passione, quello che non lascia il segno, e che, per dirla alla montanelli, il giono dopo è la cosa più vecchia del mondo, e quello che rimane come un mattone in una costruzione che si fa giorno per giorno ed ha il nome di verità!!!…un addio a quel direttore di telekabul che ci aveva fatto pensare ad una tv fatta non di “pacchi” ma di senso critico, un addio a chi di sicuro sarebbe stato idealmente con noi a combattere questa battaglia per la dignità ed un futuro altro…addio sandro! 

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anche brindisi di montagna dice no

questa mattina il consiglio comunale di brindisi di montagna all’unanimità si è epresso per un secco no alle attività di ricerca di idrocarburi sul proprio territorio a riguardo dell’istanza “anzi” presentata dall’eni…con questo importante atto la lucania continua a dire no a signori dell’oro nero, della colonizzazione, della devastazione e della corruzione democratica e lo dice attraverso i supremi organi di democrazia e volontà popolare nei suoi territori, i consigli comunali…un grazie sentito al consiglio comunale ed al suo sindaco, ma anche alla nostra attivissima cellula di brindisi di montagna che ha saputo diffondere tra la popolazione una coscienza critica diffusa di cui la decisione di oggi è diretta conseguenza…esempi quelli di satriano e di brindisi che speriamo seguano tutti gli altri comuni lucani nei primi passi verso un cammino che si chiama autodeterminazione…vinceremo!!!

miko somma

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viggiano sfiamma, satriano dice no al petrolio

oggi il pd3 seraficamente dava resoconto dell’enorme fiammata di 40 m. sviluppatasi sulla torre del centro olii di viggiano, attività industriale ad alta pericolosità che nonostante la normativa seveso continua a funzionare come fosse una innocua fabbrica di calzini, l’eni, interpellata al riguardo, dichiarava che si era trattato di un’anomalia e della prova che il sistema di emergenza funzionava alla grande (cosa che ci rassicura tutti, visto che il controllore è lo stesso controllato!!!) ed il sinadco di viggiano, alberti, dichiarava che tutto era a posto – lo dice l’eni! –  ma che forse bisognerebbe pensare a trasferire quei pochi abitanti che si ostinano a voler restare nella zona (e come? con uno sfratto per inquinamento passivo o con una rimozione forzata per divieto di abitazione?)…

forse il sindaco non aveva ancora digerito la pantagruelica pastorale o cutturiedd’ di cui è stato vivandiere, con l’acquisto di innumerevoli pecore e vacche con i soldi delle royalties, come da sua dichiarazione riportata in un servizio pd3…è purtroppo una faccia della lucania, quella che con un’alzata di spalle spesso bolliamo come una iattura storica, quella che vorremmo dimenticare per sempre e che la realtà ci sbatte di continuo in faccia…ma c’è un’altra lucania, vitale e piena di coraggio,  quella che vorremmo divenisse un esempio per ogni comunità lucana, la lucania che questa sera a satriano ha detto no al petrolio ed all’arroganza delle multinazionali e dei loro servi locali…

il consiglio comunale di satriano, dopo aver già negato pochi mesi fa alla shell un simile esproprio del territorio e della sua serena programmazione, si epresso di nuovo questa sera con un secco e molto motivato no alle richieste dell’eni per gli screening di idrocarburi nel comune del melandro, cosa che, come il sindaco stesso ha ricordato, se da un lato non impedisce affatto che costoro con l’ausilio del decreto 1441 ter vadano comunque avanti appena questo sarà divenuto legge dello stato, però costuitisce un primo ed importante segnale delle comunità lucane che si risvegliano e cominciano a concretizzare quel diritto dei popoli che pure era alla base dei trattati fondativi dell’unione europea

un esempio quello del consiglio comunale di satriano che speriamo presto possa contagiare di coraggio i tanti comuni lucani alle prese con analoghe difficili situazioni, spingendoli nel solco di un no, senza se e senza ma, che suona come una riscossa del popolo lucano, ormai capace e maturo di liberarsi di appartenenze politiche che nulla più hanno a che fare con il nostro diritto a vivere il nostro tempo, la nostra terra, le nostre speranze

crediamo che la giornata di oggi, venerdì 21 novembre 2008, in questa regione sarà ricordata come una data storica…quella in cui un popolo si alza alla lotta e con voce da gigante grida di far presto… e verrebbe da gridare che il popolo unito non sarà mai vinto!!!

al consiglio comunale, al sindaco di satriano, il grazie a nome della lucania tutta, di quella consapevole che un’altra regione è necessaria, che un’altra regione è necessaria, e di quella che ancora non comprende, ma che presto capirà le ragioni di una lotta che si chiama dignità e sopravvivenza…un grazie anche a nome del comitato no oil lucania

miko somma 

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i principi generali

dopo varie riflessioni collettive, siamo giunti ad un momento di sintesi, sicuramente da emendare ancora, ma che credo raccolga il valore di alcuni principi comuni sui quali si innesterà il resto del lavoro…a voi migliorare quanto segue

 

Principi generali del movimento Comunità Lucana

1)     Comunità Lucana è un pacifico e libero movimento politico organizzato su base regionale i cui principi ispiratori sono nel solco di quanto stabilito nella Costituzione Italiana a riguardo delle forme di organizzazione del pensiero in pratiche politiche.

2)     Comunità Lucana è un movimento che rigetta i fascismi di ogni natura, intendendo con ciò tutte le forme e le pratica autoritarie attraverso cui singoli o gruppi od organizzazioni limitino il reale e libero godimento dei diritti fondamentali dell’uomo.

3)     Comunità Lucana è un movimento che rigetta il razzismo e la xenofobia in tutte le forme in cui esse si manifestino, propagando la discriminazione di individui o gruppi sulla base delle idee politiche, della provenienza geografica, dell’origine etnica, della sessualità, della condizione sociale, economica ed anagrafica

4)     Comunità Lucana ha come scopo del proprio agire l’organizzazione, nelle forme consentite dalle vigenti leggi, di un movimento democratico per la tutela e la salvaguardia della regione Lucania e dei suoi abitanti, con ciò intendendosi il suo territorio ed il suo ambiente naturale, la sua economia e le sue vocazioni originarie, la salute ed i diritti dei suoi cittadini, senza in questo ledere gli equivalenti diritti che si riconoscono ad ogni altra comunità di esseri umani

5)     Comunità Lucana si fa portatore del diritto dei cittadini alla buona amministrazione della cosa pubblica in accordo alle migliori pratiche di rispetto dei principi di cui al punto precedente

6)     Comunità Lucana fa proprie le istanze di un progresso della società lucana legato ad una equilibrata coesistenza tra tutte le attività umane, nel complesso di relazioni  economiche, sociali, relazionali e psichiche, e l’ambiente naturale e le sue risorse nel più generale complesso di relazioni naturali da preservare nella loro integrità in accordo ai principi reali di sostenibilità

7)     Comunità Lucana si fa artefice di un movimento di democrazia dal basso che non può prescindere dall’ascolto preventivo e continuo delle istanze locali, nelle forme e nei tempi che queste riterranno opportune, per l’elaborazione di strategie politiche, economiche, energetiche o che in qualunque modo riguardino l’assetto dei territori  e che coinvolgano la collettività

8 )     Comunità Lucana persegue il fine di ristabilire un corretto equilibrio tra le istanze di proprietà privata e libera iniziativa ed il diritto della collettività ad essere partecipe del benessere e principale protagonista dell’attività pubblica di programmazione sociale ed economica nella regione e nel consesso nazionale ed internazionale

9)     Comunità Lucana pone come base del proprio agire politico nelle amministrazioni e nelle cariche elettive il principio della delega condizionata alla decisione collettiva dei propri aderenti sulla base di forme di consultazione democratiche

10) Comunità Lucana pone tutti i punti elencati in forma di principi generali, compreso il decimo ed ultimo punto, come forma costituente della propria esistenza e legittimità tra gli aderenti, con ciò intendendosi che ogni regolamento, statuto, programma e forma di attuazione di questi siano propedeutici e conseguenti ai principi generali qui elencati.       

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il minculpop regionale

PDL SCAGLIONE SU OSSERVATORIO REGIONALE SULLA COMUNICAZIONE
 
20/11/2008 13.44.49
[Basilicata]
  (ACR) – “La comunicazione e l’informazione in Basilicata vivono un momento non felice. C’è bisogno di nuove forme di equilibri e di responsabilità per i quali tutti devono fare la loro parte”. E’ il pensiero del consigliere del gruppo misto – Popolari Uniti, Luigi Scaglione che ha predisposto una proposta di legge in tale direzione che sarà presentata nel corso di una conferenza stampa in programma martedi 25 novembre 2008, alle ore 10.30, nella Sala A al Piano terra del Consiglio regionale della Basilicata. Alla Conferenza stampa sono stati invitati a partecipare il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, Oreste Lopomo, dell’Assostampa di Basilicata, Serafino Paternoster, del Corecom, Loredana Albano, operatori e studiosi del mondo della comunicazione e dell’informazione. “C’è anche bisogno – afferma Scaglione – di offrire al mondo dell’informazione, agli organi informativi, agli strumenti della comunicazione (dai giornali ai siti internet alle radio alle tv), elementi concreti e dati in grado di verificare di volta in volta il rispetto delle regole che pure ci sono e pochi conoscono. Inoltre, tentare di mettere a frutto la rete delle nuove professioni che in questa regione emergono nel settore della comunicazione e dell’informazione con i laureati in Scienze della Comunicazione ed i nuovi professionisti nei settori del Giornalismo, della Sociologia e delle ricerche sociali, attraverso la costituzione di un Osservatorio Regionale che offra agli operatori del settore ed alla gente di Basilicata, dati e opportunità per migliorare la rete della comunicazione globale e locale. L’istituzione dell’ Osservatorio per la Comunicazione – spiega il consigliere dei Popolari Uniti – è finalizzato al miglioramento ed all’approfondimento delle attività di comunicazione nei diversi settori, specifici e trasversali all’interno del territorio regionale rispondendo all’esigenza di creare una catalogazione nella quale disporre sistematicamente ed in forma razionalizzata, dati ed informazioni sulla comunicazione e sulle attività culturali a livello locale, regionale e nazionale”. “L’Osservatorio – sostiene Scaglione – va collocato all’interno del Comitato Regionale per le Comunicazioni che è istituito con legge regionale in attuazione alla legge nazionale in quanto organo di consulenza della Regione in materia di comunicazione e di informazione radiotelevisiva.
Quale organo di garanzia e di controllo, provvede al monitoraggio delle trasmissioni radiotelevisive di interesse regionale, anche ai fini della vigilanza sul rispetto della normativa elettorale e referendaria. Inoltre, in base ad apposite convenzioni può svolgere attività di studio, ricerca e monitoraggio, su materie attinenti le comunicazioni per istituzioni pubbliche”.

scaglione propone un minculpop?…complimenti luigi…a quando il fez? o il delirio del cavaliere ti ha contagiato?

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s’imbuca molinari

POTENZA, PER MOLINARI NESSUNA EMERGENZA RIFIUTI
 
20/11/2008 11.37.39
[Enti locali]

“I ritardi che si sono registrati nel ritiro dei rifiuti a Potenza – spiega il vicesindaco e assessore all’Ambiente Massimo Maria Molinari – possono essere spiegati con l’esigenza della comunità di Salandra, di non vedere il proprio centro attraversato da un continuo flusso di veicoli per il trasporto dell’immondizia. Il raggiungimento della discarica da parte dei mezzi impone l’attraversamento del centro abitato. Per ovviare, o almeno alleviare tale disagio, abbiamo stabilito, d’intesa con l’Amministrazione del borgo materano, un piano per il conferimento dei rifiuti, che tenga conto delle esigenze degli abitanti, distribuito lungo l’intero arco della giornata. Se a ciò – prosegue l’assessore – si somma il fatto di aver ricevuto l’ordinanza della Provincia il 14 novembre scorso, provvedimento con il quale veniva comunicato di conferire i rifiuti alla discarica di Salandra, si comprende come ci sia stata la necessità di riorganizzare l’intero ciclo del trasporto. A tutto questo va aggiunto il particolare che la raccolta del lunedì, risulta doppia rispetto agli altri giorni, riguardando i rifiuti del sabato e della domenica. Malgrado tutto ciò, però, nessuna emergenza rifiuti nel capoluogo e nei siti dove la raccolta ha registrato qualche dilazione dei tempi, la situazione tornerà alla normalità entro oggi. Rispetto poi all’interesse sull’argomento dimostrato dagli esponenti politici regionali di maggioranza e opposizione, – aggiunge Molinari – lo stesso non può che confortarci rispetto all’iter procedurale che sta seguendo la pratica per la realizzazione della nuova discarica cittadina. Al momento infatti è in itinere il confronto tecnico che, successivamente, dovrà trovare adeguato riscontro nel dibattito politico, l’attenzione al tema ambientale messa in campo oggi, auspico possa consentire, quando sarà necessario, di rendere più fluido il processo politico autorizzatorio. E’ di tutta evidenza, infatti, – conclude il vicesindaco – che Potenza con i suoi 70.000 abitanti e con le sue 70 tonnellate di rifiuti prodotte ogni giorno ricopra una posizione centrale nel sistema rifiuti regionale e, qualora dovesse registrare momenti d’affanno, l’intera regione potrebbe trovarsi in difficoltà. La nota positiva è che a Potenza la quantità di rifiuti conferiti in discarica si è ridotta grazie all’incremento della raccolta differenziata e che, entro gennaio, avrà inizio la raccolta dei rifiuti porta a porta per 20.000 famiglie, raccolta che verrà estesa di seguito all’intera città, così come previsto dal piano stilato già da tempo”.

molinari che pure ha la delega alla monnezza parla di una situazione quasi normale, mentre i cassonetti traboccano nelle strade ed a potenza pare di essere nella napoli di qualche mese fa o nella campania di oggi…assessore, non è che con la scusa del trabocco si ricomincia a parlare di un inceneritore costato decine di milioni di euro, tra costruzione e gestiona annuale affidata alla stessa società che lo ha realizzato per circa tre milioni…stendiamoci un velo pietoso, esattamente come per la sua partecipazione semi-ufficiale ad una conferenza stampa bufala della medoilgas, società trivellante in pectore montegrosso.

nel frattempo speriamo che alle sue rassicurazioni seguano fatti concreti e che la raccolta differenziata che oggi langue a potenza al 18 – 20% (mentre da legge dovrebbe essere da tanto già al 40%) diventi una realtà…non vorrà mica avere un’altra visita delle iene e rimediare un’altra figuraccia come per rione bucaletto? e pensi che stavolta non c’è neppure fierro a farle da parafulmine…cin cin 

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apt

LAPENNA (FI-PDL) SU CONSULENZE ESTERNE PRESSO APT
 
20/11/2008 12.20.56
[Basilicata]

  (ACR) – Il consigliere regionale di Forza Italia verso il Pdl, Sergio Lapenna, ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta “per chiarire la vicenda del ricorso alle consulenze esterne da parte della Agenzia di Promozione Territoriale (Apt)”. Il consigliere ricorda che “con la legge regionale n. 7 del 2008, è stata soppressa l’Azienda di Promozione Turistica ed istituita la Agenzia di Promozione Territoriale, quale organismo tecnico operativo e strumentale della Regione. L’Agenzia – continua Lapenna – ha personalità giuridica di diritto pubblico ed ‘opera quale tecnostruttura composta da competenze specialistiche per l’attuazione dei programmi della Regione in materia di promozione turistica e territoriale’ . Infatti, tra i compiti principali dell’Agenzia vi è la promozione e la valorizzazione delle risorse turistiche e territoriali attraverso una intensa attività di marketing. Attualmente, però, all’interno del proprio organico, pur trattandosi di un’agenzia specializzata, mancano le figure specialistiche, per cui il numero dei collaboratori esterni è di poco inferiore a quello dei dipendenti. Inoltre – continua Lapenna – lo stesso direttore generale, Giampiero Perri, in un’intervista ha dichiarato testualmente che ‘gli uffici fanno una selezione dei curricula arrivati e mi sottopongono una terna all’interno della quale io scelgo’. Ciò significa – sottolinea Lapenna – che la selezione dei consulenti viene fatta in maniera discrezionale. Tant’è che le consulenze, spesso sono conferite alla stessa persona e sfociano e sforano in vari ambiti di competenza”. “L’Apt – dice Lapenna – è un Ente pubblico ed in quanto tale nella legge regionale è previsto che il Direttore generale, entro 90 giorni dalla sua nomina deve presentare alla Giunta regionale, per l’approvazione, sia lo Statuto che il Regolamento contenente la nuova dotazione organica e la riorganizzazione degli Uffici, in base al Decreto Legislativo n. 165 del 2001 che detta proprio le norme generali sull’ordinamento del lavoro all’interno delle amministrazioni pubbliche” Pertanto, il consigliere Lapenna ha inteso interrogare il Presidente della Giunta per conoscere “se è stato presentato da parte degli organi competenti dell’Apt lo Statuto ed il nuovo Piano della dotazione organica dell’Agenzia, visto che sono trascorsi i tempi indicati nella legge regionale”.

ci risultava che giampiero perri, che  risultava essere tra i principali beneficiari economici del cinespettacolo della grancia (per il quale ha ricevuto lauti compensi per la sceneggiatura…peccato però che ancora oggi figuranti e danzatori lavorino praticamente gratis) fosse iscritto proprio al suo partito, sforza italia, consigliere la penna, e che l’apt fosse una sorta di biglietteria di lusso …problemi di poltrone a destra? o valzer del salto della quaglia?

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comunicato stampa

Se si avessero ancora dubbi sull’entità dell’attacco generalizzato del sistema delle multinazionali degli idrocarburi alla nostra regione, considerata come serbatoio da emungere in barba a qualsiasi altra destinazione stabilita dalla logica, forse quanto accaduto in data 22/10/2008 potrebbe chiarire del tutto quelle logiche di penetrazione massiva nel nostro territorio che solo un’analisi generale e che includa tutta la regione rivelano nella sua pericolosa invasività. In quella data infatti ben due avvisi di procedura in fase di verifica/screening (atto che precede la costituzione di un vero e proprio permesso di ricerca petrolifera) vengono depositati dall’ENI presso l’Ufficio Compatibilità Ambientale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, a firma dell’ing. Stefani, titolare dell’Unità Geografica Italia – Div. Exploration & Production ENI, riguardanti il rilascio dei permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominati “Frusci”, comprendente i comuni di Atella, Filiano, Avigliano, Potenza, Ruoti, Bella, S.Fele, Baragiano, Pietragalla, Pignola, ed “Anzi”, comprendente i comuni di Pignola, Anzi, Trivigno, Calvello, Abriola, Brindisi di M., Potenza, permessi che oltre a sovrapporsi tra loro, si intersecano con altri permessi di ricerca insistenti su alcuni dei comuni interessati, tra cui il permesso Serra S. Bernardo con il sito di Montegrosso 2, già oggetto delle nostre opposizioni.

In data 18/11, quasi un mese dopo, tali avvisi giungono ai comuni interessati per la pubblicazione sui relativi albi pretori in merito alla presentazione delle osservazioni in merito, procedura strana, poiché se la decorrenza dei termini parte dalla presentazione delle istanze in regione, detto termine è già praticamente spirato, mentre se questo parte, come crediamo debba essere, dalla data di notifica dell’atto presso i comuni interessati i trenta giorni previsti della legge prima del silenzio-assenso ci paiono comunque un termine “oggettivamente” troppo breve per esaminare serenamente richieste che alla luce di quanto già accade nel resto della regione, avrebbero bisogno di ben altri tempi se la logica fosse quella della cooperazione e non quella dell’imposizione.

Occorre dire che con il decreto 1441 ter, molte delle competenze regionali in materia di permessi di ricerca sono state avocate allo stato nella figura dell’UNMIG e che a questo punto citare, come viene citata negli atti, la legge regionale 47/98 diviene una beffa od una pura osservanza di formalità non ancora sostituite da regolamenti esecutivi del succitato decreto, che ricordiamo essere stato blindato in parlamento dall’attuale maggioranza di governo nazionale. Ma il vero dato è che oltre l’arroganza con la quale l’ENI, attraverso quelli che ci paiono degli avvisi di messa in mora, sembra imporci la sua presenza coloniale in regione – e qualcuno li avrà anche fatti entrare dalla porta principale questi signori! – crediamo che simile trattamento subirà presto la gran parte del territorio regionale ad oggi interessato da istanze di ricerca di idrocarburi che diverranno presto permessi tout court, in accordo a dichiarazioni del ministro dello sviluppo economico Scajola che solo qualche mese fa dichiarava di voler accelerare le procedure di concessione di permessi di ricerca di idrocarburi, anche oltre le normative regionali, e se è vero che il 75% del petrolio italiano viene estratto in Basilicata, quell’andare oltre le normative regionali ci pare evidentemente rivolto a quelle lucane, esattamente come alla situazione lucana in prossimità della conclusione dell’accordo ENI-Regione per il giacimento della Val d’Agri si riferiva il decreto legge 625/96 che ci consegnava le royalties più basse del mondo in cambio di un estratto che nessuno di noi controlla.   E’ proprio oltre le normative regionali vigenti ed un certo lasseiz-faire della pratica politica locale, che fino ad ora ha concesso di tutto alle compagnie, facendo sorgere i dubbi di “collateralismo” al sistema petrolio che buona parte della società lucana sussurra mentre noi la diamo per scontata – altrimenti dovremmo parlare di incompetenza ed ingenuità reiterata – che si intravede il destino coatto di campo petrolifero e servitù energetica della regione che anche i più ingenui tra noi non avrebbero difficoltà a percepire se non si guardassero solo gli acini degli ormai tanti allarmi provenienti dai singoli progetti di compagnie, che quando fuoriescono dai silenzi amministrativi, che vogliamo a fatica continuare a presumere in buona fede, allarmano le comunità locali, ma si ponesse attenzione anche al grappolo. 

Un grappolo che una seria analisi della situazione globale lucana in rapporto non solo al petrolio, ma al nucleare, ai rifiuti travestiti da bio-masse ed a quelli – si fa per dire! – al naturale, alle acque, alla più generale gestione di un territorio poco densamente abitato e troppo ricco di risorse per non essere appetito da molti, che se nei commenti ufficiali della politica lucana, interessata più ai posizionamenti reciproci ed alle strategie pre-elettorali, pare quasi non esser preso in considerazione, appare invece sempre più indigesto ai lucani che non ci stanno a far da serbatoio e da immondezzaio ad un sistema industriale che proprio non vuole invertire la rotta.

Come Comitato No Oil Lucania abbiamo sempre denunciato il rischio della predazione finale da parte delle multinazionali, come Comunità Lucana, intendiamo dar base politica a rivendicazioni di tutela e salvaguardia della salute, dell’integrità dell’ambiente, dell’economia e delle vocazioni di questa terra che ci paiono non più delegabili a questa politica cieca, ed in ragione di ciò intendiamo proseguire la lotta attraverso la richiesta a tutti i comuni interessati da questo ulteriore atto di spossessamento del territorio di un esame di queste procedure in sede di consigli comunali straordinari, aperti al pubblico e che prevedano la partecipazione di cittadini, associazioni e comitati in funzione relazionante, come il consiglio comunale sull’argomento che presto dovrà tenersi a Potenza, ed in ossequio a tutte quelle convenzioni internazionali riconosciute dall’ordinamento italiano che coinvolgono le popolazioni sulle scelte ricadenti nei propri territori.

Chiediamo che siano quindi i consigli comunali, come espressione della volontà popolare, a decidere in merito all’opposizione a queste richieste in modi e tempi amministrativi e politici, non solo le giunte, che sono e restano espressione di una funzione esecutiva di quella stessa volontà che giammai può essere travalicata da un mandato elettivo pure largamente attribuito, ma che da essa e solo da essa trae giustificazione causale.

Altrimenti oltre al diritto di scegliere come vivere in questa regione, ciò di cui sarà privato il popolo lucano sarà persino quella democrazia formale che ancora ci fa credere di vivere in una società in cui sia il diritto e non l’arroganza del potere economico e politico a dettare l’agenda del vivere civile.

   Miko Somma, portavoce del Comitato No Oil Lucania e coordinatore regionale di Comunità Lucana      

massima allerta

più che un sunto della riunione di ieri sera delle cellule di potenza e brindisi di montagna, serebbe più utile rimandare al comunicato stampa che sto per inviare ai giornali e che pubblicherò di seguito…credo contenga tutti gli elementi della discussione e le mosse che stiamo avviando per contrastare questo atto di estrema arroganza e presunzione da parte dell’eni…i consigli comunali straordinari che solleciteremo in questi giorni e che seguiranno quelli di satriano (venerdì pomeriggio), brindisi di montagna (sabato mattina), potenza (dovremmo conoscere oggi la data definitiva dopo nove mesi di attesa) dovranno essere partecipati dalla cittadinanza in maniera massiccia ed attiva…noi cercheremo di essere presenti come relazionanti non solo a potenza, ma ovunque ve ne sia la necessità o vi sia una richiesta da parte della popolazione…

che un consiglio comunale dica no ai permessi abbiamo visto non costituire un ostacolo per le compagnie che, alla luce del d.l. 1441 ter hanno ora come unico referente un governo centrale assai disponibile…tanto disponibile da aver fatto un decreto che in alcuni strategici articoli, che potrete trovare nel decreto pubblicato integralmente su questo sito e che magari ripubblicherò più tardi, tagliato su misura delle compagnie petrolifere…e se non casualmente il petrolio estratto in lucania è circa il 75% dell’estratto nazionale, ancor meno casualmente il decreto 1441 ter pare suggerito dalle stesse compagnie attraverso quell’azione di lobbying trasversale, incoraggiata dalle parole di scajola circa la necessità di accelerare le procedure per i permessi di ricerca…almeno ora sappiamo che questa regione ha nemici bipartizan!!!

ora un avviso…non lasciamoci trarre in inganno dalle emergenze, che ci sono e vanno contrastate con tutta l’energia e la decisione…ciò che non bisogna perdere di vista è il disegno strategico globale delle compagnie e l’altrettanto globale piano di contrasto che dobbiamo mettere in campo, tanto da un punto di vista della mobilitazione popolare, tanto da un punto di vista politico…il nostro progetto va avanti e mira dritto alla regione…di lì il contrasto proseguirà in maniera assolutamente legata alla partecipazione della società lucana ad un progetto che mira ad impedire che tutto questo accada ancora…non possiamo più permetterci politici collusi, ignoranti o vigliacchi e naturalmente vigileremo affinchè nessuno cavalchi la tigre!!!

di seguito vi linko due file contenenti gli avvisi giunti ai comuni e chiedo a tutti i lettori di controllare presso gli albi pretori dei rispettivi comuni che analoghe procedure non siano state avviate sotto il solito silenzio che ammanta queste faccende…massima allerta ed occhi aperti a tutti!!!…c’è in ballo la sopravvivenza della regione e dei suoi abitanti, che poi saremmo noi ed  i nostri figli

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a domani per le nuove

riunione densa del comitato no lucania cellule di potenza e brindisi di montagna, che forse avrebbe dovuto essere allargata all’intero comitato per le implicazioni che due istanze di ricerca, magicamente divenute permessi di esplorazione in virtù del 1441 ter, comportano…l’orario tardo mi suggerisce di rimandare alla mattinata tutta una serie di attività informative legate sia alla riunione ed ai suoi contenuti, sia alle contromosse che il comitato sta approntando per contrastare questo ennesimo atto di arroganza dell’eni…vi anticipo che il comitato chiedera a tutti i comuni interessati dai due diktat petroliferi l’indizione di consigli comunali straordinari con la nostra partecipazione per affrontare il tema, dire di no e varare contromisure utili a far abbassare la cresta a chi crede di essere più potente del popolo e della sua capacità di dire basta alla colonizzazione…a domani!!!…vinceremo!!! 

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vi propongo un estratto da un comunicato della uil:

ENERGIA, UIL: SERVONO TRASFORMAZIONE E NUOVA OCCUPAZIONE

 
19/11/2008 10.00.50
[Basilicata]

“Il sindacato come soggetto per una trasformazione del sistema energetico e per lo sviluppo di una nuova e qualificata occupazione”. E’ stato questo il tema del convegno tenuto dalla Uil di Basilicata e promosso in collaborazione con Feneal-Uil e Uilm. “L’iniziativa – afferma il segretario confederale Uil, Carmine Vaccaro – è stata l’occasione per un confronto sulle principali questioni del risparmio e dell’efficienza energetica, ma anche per individuare gli strumenti di governance più validi a tutela del clima e dell’ambiente e a favore della crescita eco-industriale e delle relative opportunità occupazionali…L’alto costo dell’energia e la contraddittorietà del programma europeo di riduzione delle emissioni di Co2 – sostiene il segretario generale della Uilm, Vincenzo Tortorelli – colpiscono duramente l’industria italiana siderurgica e quella dell’auto per il quale il costo dell’energia in Italia, circa un terzo più alto rispetto alla media europea, rappresenta un fattore di grave debolezza del nostro sistema industriale. Ad essere danneggiate – aggiunge – sono soprattutto le attività industriali ad alta densità energetica, quale la siderurgia. L’Europa – conclude – da una parte obliga le nostre fabbriche a rispettare vincoli sempre più stringenti sulle emissioni di Co2, dall’altra però consente l’ingresso nei nostri mercati di merci prodotte in spregio delle più elementari regole di tutela ambientale”.

come a dire che l’attività del governo berluskoni su un allentamento dei vincoli sulla riduzione dei gas serra per non penalizzare il nostro obsoleto sistema industriale (nella quale saremmo ben accompagnati da polonia, slovacchia e lituania, a testimonianza di quanto seguito abbiano le nostre richieste) piace alla uil…altra gente a libro paga?

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riunione della cellule di potenza e brindisi di montagna

ricordo che oggi, mercoledì 19 novembre ore 18.00 preso la sede wwf in scalinata IV novembre a potenza, riunione del comitato no oil lucania-cellule di potenza e brindisi di montagna…all’ ordine del giorno i nuovi attacchi dei petrolieri nell’area di potenza e dintorni con altri permessi su cui la regione dovrà darci conto…l’invito a tutti è a partecipare

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facciamo un po’ di analisi su questa dichiarazione del presidente, copincollata dal sito istituzionale

DE FILIPPO: MAGGIORE AUTONOMIA AL CONSIGLIO

 
18/11/2008 21.21.15
[Basilicata]
(AGR) – Concludendo il dibattito sulla presunta crisi che investirebbe la maggioranza, il Presidente della Regione Vito De Filippo ha innanzitutto fatto notare che nessuno è capace di sagomare strategie imbattibili e che in una situazione di crisi generalizzata che arriva da lontano e che investe famiglie e imprese è necessario avere un Consiglio fortemente autonomo politicamente :“Le strumentalizzazioni non fanno bene all’attività di quest’aula. Una crisi sociale non si risolve con tentativi di depistaggio. Se un titolo di giornale genera molte volte discussioni sterili e inopportune in questa atmosfera difficile e complicata, vuol dire che esiste un difetto di autonomia.
Oggi – ha proseguito De Filippo – la Basilicata è sicuramente una regione più libera. Ma se la politica non si proietta in una dimensione di autonomia si farà fatica a rincorrere la verità. Le maggioranze blindate hanno insegnato, anche a livello nazionale, che quando chi decide è troppo forte il popolo subisce passivamente le decisioni. Nella vita di qualsiasi maggiorana la discussione è una dinamica normale sopratutto quando si parla di cose vere ed urgenti. Forse anche il linguaggio dell’opposizione è stato distante, come pure le nostre politiche non sempre sono state risolutive. La politica deve rafforzarsi e diventare autonoma. Questo Consiglio non deve soggiacere più alle strategie e agli interessi di chi confondono e depistano, condizionando i lavori dell’aula. Certo – ha ammesso il Presidente – non mancano difficoltà nella maggioranza. Per molto tempo i partiti non hanno funzionato ed oggi siamo alle prese con la messa in campo di un partito nuovo con forze nuove ed alternative. Ma le questioni sugli organigrammi non possono condizionare l’attività amministrativa.
Stiamo vivendo tempi difficili – ha proseguito De Filippo – e molte delle aziende lucane in crisi sono costruite su meccanismi di produzione globale sempre più orientati verso l’oriente. Per fronteggiare queste situazioni stiamo avviando processo di riconversione cimentandoci nel difficile lavoro di gestione delle crisi. Per questo è deprecabile l’atteggiamento di chi, girando nelle fabbriche per testimoniare solidarietà ai lavoratori, alimenta critiche ingenerose verso il lavoro della Regione.Il Presidente ha poi ricordato che il provvedimento per la riduzione della bolletta del gas ha realizzato un’azione di reale beneficio che ha fatto registrare a livello nazionale la più alta percentuale di beneficiari di un provvedimento simile.
De Filippo ha quindi ricordato di aver militato nel Pd con profonda convinzione: “Tutti nella nostra vita politica abbiamo avuto momenti di discussione pubblica. E’ naturale in politica. La mia reazione delle settimane scorse è nata per rimarcare l’autonomia del Presidente dalla politica. Non solo. Ho voluto compiere un gesto a favore del Consiglio regionale e a favore della necessità di mantenere la nostra autonomia. Oggi nella riunione di maggioranza abbiamo discusso molto. Ed ho colto il formale reincarico nello spirito di un’auspicata autonomia. I partiti sono in movimento. Si tratta di un’energia che dobbiamo incanalare nella direzione giusta per non disperdere forze. In questo senso il presidente della Regione potrà essere il punto di riferimento. La Basilicata –ha concluso De Filippo -non è orientata verso un governo di centro destra. Da ciò che accade a livello nazionale capisce che questo Paese del “megaspot” è solo una bolla di sapone. Perciò noi lucani proveremo a rimanere concentrati sui problemi affrontandoli coraggiosamente senza magie e senza bombe ad orologeria.

proviamo a rispondere al presidente onnisciente :

  1. la crisi che investe la sua maggioranza è invece molto reale ed è targata “poltrone politiche e sottopolitiche”, “presidenza e direzione degli enti”, “gestione dei finanziamenti comunitari e statali”, “garanzie al sistema delle multinazionali”, “inchieste della magistratura”, “divisioni di interessi”, “incompetenza”, “personalismi”, “retro-strategie”, “sganciamento” e chissà quanti altri termini potrei utilizzare per evidenziare un matrimonio d’interesse consumato alla guida della regione e che per interessi fallisce fino a nuovo accordo.
  2. se un titolo di giornale, come lei lo chiama, metterebbe in crisi una amministrazione penso che il problema non stia nel titolo – o vogliamo tentar di mettere bavagli alla stampa come il suo omologo berluskoni? – ma nel merito dell’argomento, cioè esiste una tensione che si non taglia neppure con un machete.
  3. non mi pare che questa sia una regione più libera che in passato, visto che i vecchi vizi della politica clientelar-paternalista e le censure od auto-censure di ogni pensiero altro rimangono come un macigno sull’intera vita sociale, politica ed economica dell’intera regione.
  4. la sua era una maggioranza blindata con oltre il 70% dei voti e quindi seguendo il suo ragionamento la gente subisce e basta esattamente come prima e forse anche un po’ di più
  5. il centrodestra non ha assolutamente nulla da dire, altro che linguaggio, e le vostre politiche sono state del tutto fallimentari
  6. il resto non vale neppur la pena di essere commentato

con tanti saluti, miko somma 

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