Il Petrolio della Val d’Agri su Ecomondo

16/10/2008 – Mensile di ambiente, energia, risorse a cura del WWF Italia

Grande spazio al tema del petrolio in Val d’agri sul numero di Ecomondo l’inserto curato dal WWF Italia all’interno del settimanale del non profit Vita, dedicato alle aree protette italiane con l’emblematico titolo “Se questo è un parco”.
I temi trattati che riguardano direttamente la Basilicata sono:
Un’intervista al Dott. Pino Enrico Laveglia che denuncia le possibili conseguenze per la salute derivanti dagli insediamenti petroliferi in Val d’Agri e che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica contro l’Eni, ipotizzando i reati di disastro ambientale e attentato alla salute pubblica.
Il lancio dell’operazione trasparenza con la quale il WWF chiede all’Eni di fugare i dubbi che aleggiano sulla modalità di gestione delle attività e che riguardano svariati aspetti: la quantità di greggio estratto, le modalità e i risultati dei monitoraggi ambientali, il destino dei fanghi di lavorazione, le attività presenti e future previste all’interno del parco nazionale della Val d’Agri.
Ampi estratti dall’istruttoria sull’attività Eni in Val d’Agri, istruttoria che si conclude con la convinzione che parco e petrolio non possono convivere in quanto il parco e le valenze ambientali sono una risorsa per oggi e per il domani: il petrolio è destinato, nel breve-medio termine, a essere sostituito da altre fonti energetiche (dossier a cura di Luigi Agresti del Programma Mediterraneo WWF Italia).
Il resoconto di un’indagine svolta nelle scuole della Val d’Agri dove si evince il grado di percezione degli alunni sui temi spinosi della convivenza tra Parco della Val d’Agri ed estrazioni petrolifere, e le possibili implicazioni tra la presenza delle attività estrattive e l’aumento dell’inquinamento e delle malattie (indagine a cura di Remo Bartolomei del WWF Basilicata).
Il WWF lancia un nuovo appello al governo regionale affinché non conceda ulteriori autorizzazioni a nuove attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, di cui apprendiamo quotidianamente dalle fonti di stampa, per evitare che la Basilicata diventi un immenso campo petrolifero mortificando ogni altra speranza di sviluppo e preannuncia per l’immediato futuro nuove iniziative per rilanciare la campagna NO-OIL.

Scarica il numero di Ecomondo
Ascolta l’intervista al Dott. Pino Enrico Laveglia

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