il commissario

PD: ORLANDO, PARTITO IN BASILICATA NON SARA’ COMMISSARIATO
 
18/12/2008 20.18.04
[Basilicata]

(ANSA) – ROMA, 18 DIC – ”No, il partito in Basilicata non
sara’ commissariato”. Cosi’ Andrea Orlando, portavoce del Pd, risponde ai giornalisti che gli chiedono se, oltre all’Abruzzo e probabilmente alla Sardegna, ci saranno altri commissariamenti in alcune regioni, come la Basilicata, toccate dalle inchieste giudiziarie degli ultimi giorni. (ANSA).

anche perchè chi dovrebbero chiamare a farlo, il commissario basettoni?

Pubblicato in Blog

la questione morale

copincollo:

QUESTIONE MORALE, DOCUMENTO DELLA SEGRETERIA DEL PRC
Sulla questione morale interviene la segreteria regionale del Prc con un documento inviato alla stampa di cui pubblichiamo una sintesi.
Pubblicato in Blog

l’altra campana delle trivelle

copincollo per par condicio le conclusioni di de lorenzo (pdl) sullo stesso argomento:

 

DI LORENZO (PDL) SU SOSPENSIONE CONCESSIONI PETROLIFERE

 
18/12/2008 18.08.45
[Basilicata]
(ACR) – “La confusione e l’isterismo della maggioranza sono tali da farci dubitare non solo della loro capacità di governare, ma anche di quella di intendere e di volere. Se dovesse passare l’emendamento con il quale si intende vietare sul territorio regionale ogni attività di ricerca e perforazione di giacimenti petroliferi e si vuole sospendere l’efficacia delle autorizzazioni già concesse, nel bilancio della Regione per il 2009, in cui è inserito detto emendamento, verrebbero decurtati circa 70 milioni di euro provenienti dalle royalities”.

“La conseguenza – continua Di Lorenzo – sarebbe la sospensione della misura che prevede la riduzione della bolletta del gas per i lucani, finanziata con parte rilevante delle royalities, e verrebbe meno il contributo alla ricerca e all’Università di Basilicata. Iniziative queste annunciate e propagandate della stessa maggioranza di centro sinistra”. “Ormai – conclude Di Lorenzo – siamo alla farsa”.

ma fosse per voi trivellereste persino il cranio di un bambino lucano se qualche scienziato vi dicesse che dentro può esserci petrolio!!!…vera è la schizofrenia della giunta e della maggioranza che senza programmazione in merito vorrebbero tagliare i proventi delle royalties dalla finanziaria 2009 (che è manovra preventiva e non di consuntivo, quindi alla fine un taglio da mancato introito, tra le altre non fisso, sarebbe ammissibile), vero è che tutti stanno facendo finta e nessuno di loro vuol davvero un evento simile, altrettanto vero è che se una discussione in merito parte e diviene discussione partecipata con i cittadini e le comunità (vedi consigli comunali) i benefici in termini di democrazia supererebbero quelli delle royalties (ammesso ci siano mai stati, visto come sono stati spesi quei denari)

la moratoria sospensiva è necessaria!!!

Pubblicato in Blog

ipocriti a scoppio ritardato

copincollo:

CONCESSIONI PETROLIFERE, COMMENTO DI BELISARIO (IDV)
“Meglio tardi che mai”. E’ questo il commento del presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, in merito alla richiesta del capogruppo Pd nel Consiglio regionale in Basilicata di sospendere per 5 anni l’efficacia delle autorizzazioni concesse per le estrazioni petrolifere nella regione.
“Da anni l’Italia dei Valori chiede di capire chi si avvantaggia dall’affare petrolio – sostiene Belisario – e perché le ricadute economiche sulla comunità lucana sono davvero risibili. Abbiamo gridato senza essere ascoltati nel silenzio più assoluto di chi non ha voluto informare i cittadini in modo trasparente. La politica – prosegue – è ormai senza passione, spesso senza idee, sempre in attesa di rigenerarsi”.
Secondo il presidente dei senatori Idv “non si devono delegare alla magistratura compiti che spettano alle Istituzioni politiche: bisogna far pulizia per evitare che quando vi sono indagini giudiziarie la solita politica pianga lacrime di coccodrillo”.

ma, senatore belisario, lei non era tra i deputati e senatori del centro-sinistra che nello scorso gennaio inneggiavano in una conferenza stampa congiunta ai benefici del petrolio e allo sviluppo fantastico che l’oro puzzolente portava alla lucania, addirittura esaltando l’alto prezzo della quotazione di allora del greggio (che pagavamo tutti) come fonte di incremento per le royalties versate alla regione (quindi per pochi)?

questa è ipocrisia, senatore, a scoppio ritardato e visti i fatti assai pelosa…nuova strategia dell’idv, prima mangio nel piatto, poi ci sputo dentro!!!

Pubblicato in Blog

a scanso di equivoci

pubblico i cinque punti della nostra moratoria partita a giugno di questo anno e per la quale sono state già raccolte quasi 5000 firme con i piccolissimi mezzi che avevamo a disposizione come comitato no oil lucania:

1.moratoria sospensiva immediata delle estrazioni in corso nel territorio regionale, fino a quando non siano stabiliti idonei parametri di salvaguardia ambientale ed istituiti validi sistemi di monitoraggio ambientale che prevedano partecipazione diretta di associazioni ambientaliste e cittadini
2.cancellazione immediata di tutte le istanza di ricerca e di coltivazione di idrocarburi nel territorio della regione Basilicata giacenti presso gli uffici del ministero dello sviluppo economico della Repubblica Italiana.
3.interventi legislativi di limitazione delle attività estrattive in corso in base a programmazioni territoriali concertate con le popolazioni ed adozione di misure a tutela del territorio regionale in base all’art. 6 L. 394/91
4.modifica del tetto stabilito ex d.l. 625/96 per le royalties con ricontrattazione delle stesse sulla base media riconosciuta ai principali paesi produttori, ed in ogni caso non inferiore al 25% del valore dell’estratto, con un sistema di controllo delle quantità estratte che preveda la partecipazione diretta ed in loco di enti territoriali
5.insediamento di una commissione euro-parlamentare di inchiesta sulle attività di estrazione di idrocarburi in Basilicata e di quantificazione di danni ambientali, economici e sanitari, previa indagine epidemiologica, fin qui subiti dalle popolazioni della regione Basilicata

crediamo che ogni discorso sul petrolio in lucania debba ripartire proprio da questi cinque punti indirizzati al parlamento europeo ed alla commissione…che diventino il patrimonio rivendicativo comune dei lucani

…ai politici scegliere da quale parte stare e soprattutto come starci!!!

Pubblicato in Blog

piccoli cabotaggi collaterali

copincollo dal sito la seguente traversata dello stige del pdci per bocca del suo poeta:

 

NARDIELLO (PDCI): CI STRINGIAMO INTORNO A DE FILIPPO

 
18/12/2008 16.33.21
[Basilicata]
(ACR) – “I Comunisti Italiani rivendicano chiarezza immediata dall’inchiesta su tangenti e petrolio e si stringono intorno al Governatore De Filippo sicuri che saprà superare anche questa nuova prova difficile della sua vita come altre che ha già superato a testa alta”. Lo ha detto il capogruppo del Pdci in Consiglio regionale, Giacomo Nardiello sottolineando che “l’inchiesta giudiziaria, per quello che è possibile leggere dai giornali, ha una serie di elementi tutti da precisare. Prima di coinvolgere amministratori locali, e tirare in ballo il Governatore circa “presunte intenzioni” di sostenere un imprenditore per una gara di appalto da parte di un’impresa privata che poteva fare a meno della gara d’appalto, intenzioni poi modificate nel senso opposto – ha aggiunto – ci saremmo aspettati prove più sostanziose. Si leggono invece stralci di intercettazioni telefoniche, conversazioni personali e racconti di cene. Il clima di sospetto non giova e tanto meno se si riferisce a chi ha responsabilità di governo di questa regione. Per questo, secondo la nostra tradizione politica, riteniamo che si debba fare chiarezza senza però sentenze e condanne facili e tanto meno in una fase di avvio di un’inchiesta giudiziaria. Il giustizialismo facile, come insegna la storia, ha solo prodotto vittime. Ciò – ha continuato Nardiello – non significa indietreggiare di un solo millimetro dall’affrontare la questione morale che tra l’altro non intendiamo delegare a Di Pietro come unico paladino. Per il Pdci la “questione morale” sollevata per la prima volta da Berlinguer nel 1981 non è mai stata “fuori moda”, specie per chi ha il polso del comune sentire di lavoratori, pensionati, cittadini che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Per questo di fronte agli ultimi eventi giudiziari inseme alla rapidità delle indagini è necessario rilanciare il massimo impegno perchè la questione morale, la trasparenza amministrativa non siano enunciazioni di principio”.

incommentabile o meglio si commenta da sè! 

Pubblicato in Blog

come volevasi dimostrare

copincollo:

RESTAINO: SOSPENDERE LE ESTRAZIONI PETROLIFERE
EMENDAMENTO AL DDL DELLA FINANZIARIA SOTTOSCRITTO ANCHE DA NARDIELLO, SIMONETTI, SCAGLIONE E VITA
18/12/2008 13.50.56
[Basilicata]
                                                                                                                         
(ACR) – Sospendere per cinque anni l’efficacia delle autorizzazioni concesse per le estrazioni petrolifere e vietare ogni attività di ricerca, prospezione e perforazione di nuovi giacimenti di idrocarburi. E’ la proposta che il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Erminio Restaino (primo firmatario) ed i consiglieri Giacomo Nardiello (Pdci), Emilia Simonetti (Prc), Luigi Scaglione (gruppo misto – Pu) e Rocco Vita (Ps) hanno formalizzato con un emendamento all’articolo 10 del disegno di legge sulla finanziaria regionale per il 2009, in discussione da oggi in Aula.“Non solo la recente vicenda giudiziaria, dalla quale sono convinto che le istituzioni della Basilicata usciranno pulite – ha spiegato Restaino in una conferenza stampa – ma la stessa comunicazione del presidente De Filippo, le iniziative del governo nazionale tese ad espropriare le Regioni delle proprie competenze in questa materia, ed il dibattito che si è aperto sull’efficacia delle politiche di sviluppo alimentate dalle royalties, rendono necessaria una riformulazione degli accordi stipulati a suo tempo con le compagnie petrolifere. Serve quindi una pausa di riflessione, la Basilicata non può soggiacere agli interessi nazionali”.La sospensione delle attività petrolifere (che, in base ad un subemendamento del consigliere Vita, non dovrebbe avere limiti temporali) “è quantomai opportuna per ricollocare il tema delle estrazioni nel quadro di una più generale riflessione che serve per tutelare i cittadini”, ha detto Scaglione che ha espresso la propria solidarietà al presidente De Filippo. Mentre per Emilia Simonetti “è giusto rinegoziare gli accordi ed occorre anche una riflessione sulle cose che stanno accadendo in questi giorni. Le risorse finanziarie del petrolio dovevano essere motore di sviluppo, ma non è stato così. Il Prc – ha concluso – ha già presentato una propria proposta di legge in questo senso, anche per affermare l’obiettivo della tutela ambientale”. (ndr, a questa proposta di legge farò delle mie osservazioni, trattandosi di una pagliacciata mutandara legalmente scorretta nelle premesse dei dispositivi legislativi e politicamente vuota di ogni significato, roba da dilettanti della politica, della legge e persino dell’intelligenza!!!)

Giacomo Nardiello ha sostenuto che, con questo emendamento, “la politica deve dare una risposta seria a tutela degli interessi dei cittadini”. “In un momento difficile servono risposte chiare”, gli ha fatto eco Rocco Vita, per il quale “dopo dieci anni abbiamo il dovere di rivedere gli accordi, verificando ciò che di buono è stato fatto ma anche con la consapevolezza di ciò che non ha funzionato, con l’obiettivo di riportare la Basilicata a condizioni di sviluppo”.

come volevasi dimostrare, qualcuno crede che minacciare significhi poi non dover praticare fatti e bluffa platealmente a fini esclusivamente elettorali o di strategia nazional-pd-ista…la moratoria sulle estrazioni attuali, la cancellazione di tutte le istanze, l’innalzamento delle royalties, le tutele ambientali ed altre cose noi del comitato no oil lucania l’abbiamo chiesta in tempi non sospetti in una petizione regionale che alla luce dei fatti dovrebbe diventare un impegno per tutti i lucani e di cui questo comitato vuole riprendere al più presto l’opera di raccolta firme, ma dov’era allora questa gente?…a magnificare il sistema petrolio in basilicata ed a millantare di tutele ambientali, sviluppo e posti di lavoro!!!…buffoni!!!

p.s. comunque ad onor del vero i consiglieri simonetti, mollica e salvatore hanno firmato la nostra petizione

Pubblicato in Blog

prc regionale alla frutta

riporto i seguenti due lanci:

FERRERO (PRC): NECESSARIO NUOVO CICLO POLITICO

 
18/12/2008 13.18.39
[Basilicata]

“L’inchiesta giudiziaria che in queste ore riguarda anche la regione Basilicata parla con forza di quella crisi delle classi dirigenti che il Prc locale e nazionale da anni sottolineano. Senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie, abbiamo il dovere di riflette sul modello politico sociale lucano costruito in questi dieci anni”. Lo ha detto il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, per il quale “l’intreccio tra politica e poteri forti consiste nella scelta politica di consegnare il territorio alla rapina delle multinazionali, non solo quelle petrolifere. Questo emerge dalle inchieste ma anche dal fallimento sociale di scelte che non hanno prodotto alcun “miracolo lucano” e di accordi privi del consenso popolare locale”.
Per Ferrero “siamo dunque di fronte al fallimento di una politica di cui si è fatto interprete soprattutto il centro sinistra in un gioco di cooptazioni con il centrodestra. Ora la politica locale avrebbe il dovere di riflettere appunto sulla sua crisi e sul fallimento del modello che ha perseguito, invece si arrocca in una sua autodifesa e urla al complotto. Il Prc della Basilicata non ha altra strada se non quella di continuare nella costruzione di una opposizione politica e sociale che rimetta al centro la questione morale e la necessità di autoriforma della politica, la centralità dei diritti di lavoratori, giovani e disoccupati, la valorizzazione del territorio. Questi gli elementi necessari per una discontinuità non più rinviabile pure in Basilicata”.

bene, paolo, quando fai commissariare questo inutile partito regionale gestito come una nave dei folli?…perchè se la politica non riesce a passare dalle parole ai fatti diviene pura testimonialità

ed ancora un commento dal sapore di divorzio dalle parole di ferrero:

FRAMMARTINO (PRC) SU INCHIESTA PETROLIO IN BASILICATA
 
18/12/2008 13.35.21
[Basilicata]

La Basilicata celebrata con ottimismo tanto fatuo quanto irresponsabile come isola felice, viene travolta dall´ennesimo scandalo, annunciato e puntualmente avveratosi”.
Ad affermarlo in una nota è il segretario provinciale del Prc di Matera, Frammartino Ottavio che aggiunge: “Senza entrare sulla questione giudiziaria, visto che siamo solo ad un ipotesi accusatoria, è doveroso comunque fare una riflessione politica sul quadro non solo di questa inchiesta, che pone al centro del dibattito politico regionale la questione morale.
Queste inchieste – sostiene Frammartino – hanno messo in luce uno scambio politico-affaristico che intreccia interessi delle Lobbies con quelli politici tesi ad incrementare le proprie ricchezza svendendo il territorio in un contesto di disoccupazione, precarietà, deficit di autonomia, povertà che schiacciano soprattutto i giovani, le donne, gli anziani insieme all´identità, alle tradizioni e al senso comunitario. Va denunciata anche l´occupazione militare del potere, di furto di legalità e dei diritti ai giovani che vengono mortificati nei vari concorsi farsa dove conta la tessera di partito e non il merito, di spesa pubblica che serve solo alla produzione di consenso, con lo scopo di incrementare la produttività elettorale, con evidenti danni sia alla sviluppo che a una sana democrazia.
Per il Prc della provincia di Matera – prosegue – è arrivato il momento di dire basta, consapevoli che non è sufficiente la sola sterile denuncia, ma bisogna da oggi impegnarsi in azioni di lotta politica che mettono al centro del dibattito il corretto utilizzo delle risorse e il primato della legalità senza se e senza ma. Cominciando – conclude Frammartino – a dire che si faranno alleanze solo con liste che non abbiano tra i candidati politici coinvolti o rinviati a giudizio per reati contro la pubblica amministrazione. Consapevoli che solo questo non basta, ma bisogna pur cominciare per dare un segnale forte ed inequivocabile alla pubblica opinione”.

cioè, diventeremo collaterali ad un pd con qualche nome nuovo o magari ad un di pietro dal volto umano in una ipotesi di nuovo centro-sinistra per la regione…ma è solo politica dell’avanspettacolo!!!

Pubblicato in Blog

il grido d’aiuto di de filippo

copincollo dal sito la seguente dichiarazione di de filippo:

DE FILIPPO: “BASTA CON LO STILLICIDIO GIUDIZIARIO”
 
18/12/2008 12.24.13
[Basilicata]
(AGR) – Questo il discorso del Presidente della Regione De Filippo in apertura dei lavori del Consiglio Regionale di oggi, chiamato ad approvare la Legge Finanziaria:“Signor Presidente, signori consiglieri, viviamo un tempo difficile e confuso. Un tempo in cui ogni parola, ogni responsabilità, ogni posizione sembra non avere più nessuna forza comunicativa.
Nessuna pazienza a quel dovere di verità e di chiarezza a cui tutti noi dobbiamo pur essere chiamati se abbiamo fedeltà alla Basilicata e scelta nel suo futuro.
Se abbiamo coscienza dei suoi valori intangibili e sicurezza della sua trasparenza democratica e della sua laboriosità.
Eppure troppe cose sono accadute contro il corso felice del suo destino.
E si sono addensate come nubi nere e così profonde da inghiottire anche il campo d’iniziative positive e di riforme con cui stiamo faticosamente cercando di migliorare la Basilicata, rendendola più vicina all’Europa dei nuovi diritti e dei nuovi cambiamenti.
Forse ci vorrebbe davvero più coraggio e quasi cinica determinazione a difenderla contro l’aggressione mediatica e l’irruenza giudiziaria che ormai quasi quotidianamente irrompe sulla scena istituzionale e divide e confonde, arrivando con le sue insinuazioni e le sue maldicenze perfino al cuore più leale ed alla coscienza più tranquilla di ogni uomo. Fino a chiedergli quale sia il suo limite di sopportazione, di tenuta psicologica, di prova istituzionale da superare per cedere tutto, compresa la dignità.
Perché, cari consiglieri, a tutto questo siamo stati sottoposti in questi bui anni di corso giudiziario.
Un ventaglio d’inchieste aperto, costante, incalzante da cui ne siamo sempre usciti assolti e con cui ci siamo cimentati nelle aule del tribunale rivendicando correttezza amministrativa, rigore istituzionale ed onestà dei nostri comportamenti.
E’ questo il merito di discussione e di riflessione a cui conduce la mia esperienza umana e politica e su cui intendo misurare tutto il mio tempo istituzionale e le mie scelte.
E nonostante tutto lo devo dire con sincerità ed amarezza.
Lo devo fare per la mia famiglia e per voi stessi che mi ascoltate.
Sono stanco di quest’assedio continuo, ripetuto in cui s’intrecciano questioni diverse, talvolta palesemente disunite e non omogenee.
Dove i commenti delle terze persone costituiscono le prove di reato addebitate e considerate evidenti e credibili.
Perché di questo si tratta, cari consiglieri, soltanto di questo e di nient’altro.
Un eventuale reato che non c’entra nulla con appalti e tangenti.
Un ipotetico reato di rivelazioni del segreto d’ufficio e di favoreggiamento personale perché ho inteso non ricevere un imprenditore interessato alla partecipazione alla gara indetta da Total a cui in nessun modo ed in nessuna maniera ho mai dato indicazioni, appunti o segnalazioni, mantenendo com’è mia natura un atteggiamento istituzionale ben lontano da queste situazioni di facile commistione.
Al riguardo leggo sulla stampa di una cena.
Mi chiedo ci voleva molto a chiarire.
Quante cene si fanno in un anno nel nostro mondo.
Era il mese di settembre del 2007 a Piacenza fui invitato da un Consigliere Provinciale ad una cena non chiesi chi erano gli invitati, con collaboratori ed amici. Non so se erano 8 o 10. Tanti comunque. Arrivai tardi dopo gli incontri politici a Piacenza. Ed in effetti a tavola c’era questo noto imprenditore che tutti conoscono in Basilicata. Quando fui sentito dalla Questura diversi mesi dopo mi ero già dimenticato, umanamente di questa circostanza. D’altronde la mia buona fede è dimostrata dal fatto che i miei più stretti collaboratori sentiti hanno semplicemente ammesso questo fatto.
Capita solo ai politici o gli amministratori di trovarsi a cena, a cerimonie pubbliche o private alle quali partecipano invitati che per attività potrebbero essere di imbarazzo per alcuni degli ospiti? Non mi pare. La domanda è invece cosa si è detto in questa cena. Siamo soltanto nel campo delle ipotesi. Ma mi chiedo si può fare un confronto tra quello che molto genericamente quell’imprenditore ha detto ad un’amica, mi pare, o quello che io posso affermare?
La verità che in quella cena nulla è stato detto. Mai, mai, mai. Direi lo giuro davanti a questo Consiglio.
Possiamo chiedere a questo imprenditore di cosa ha parlato con me?
Quali sono state le mie risposte? Nulla di tutto ciò. Gettato in pasto nei famelici flutti della delegittimazione.
Sono consapevole che c’è un campo quasi religioso della giustizia. Il reato quasi come il peccato.
Il primo è collegato alla prova, il secondo solo alla coscienza.
Si pecca in pensieri, parole, opere ed omissioni. Vale anche così per la civiltà del diritto?
Di quale peccato omissivo mi sono macchiato facendo dietrofront?
Ho arretrato su cosa? Io so, con grandissima convinzione, che non ho parlato mai di nulla con questo imprenditore e sfido giudici, consiglieri e anche Dio, per la mia coscienza, a dimostrarlo.
Mai, Mai Mai mi sarei permesso di interferire in un’attività di una grande azienda come TOTAL e sono sicurissimo che questa circostanza sarà confermata nella storia di questa inchiesta.
Ecco perché sono stanco di questo modo di procedere, in cui basta scorgere il mio nome e gridare allo scandalo, alla corruzione, al malaffare.
Sono stanco di sperimentare a mie spese il peso di questo assalto e di viverlo in silenzio.
Sono stanco dei titoli veloci, micidiali, senza appello dei giornali e delle lentezze di giudizio processuale in cui sono stato sempre costretto a rifugiarmi per dover difendere il mio onore e quello onesto e laborioso della Basilicata.
Diversamente da tutto non credo che nella storia politica ed amministrativa di questa regione vi sia mai stata un’esperienza istituzionale sottoposta a questo continuo, interminabile stillicidio giudiziario. In cui vige l’unico teorema investigativo che è il controllo panottico: intercettazioni, gossip giudiziario, cattiva informazione.
Naturalmente non chiedo sconti.
Mi s’indaghi pure, sempre e dappertutto, ma pretendo almeno la condizione minima della democrazia: la rapidità processuale con cui una sentenza può liberare da ogni sospetto sleale ed infamante.
Lo chiedo non solo per la mia persona e la mia credibilità politica.
Ma per la dignità stessa a cui s’espone in queste vicende la nostra Regione.
Per la sua storia di buona amministrazione ed il suo orgoglio di buon funzionamento democratico e legalitario.
Per la sua diversità essenziale, direi quasi testardamente ontologica rispetto alla stagione infelice che sta vivendo il nostro Mezzogiorno.
Mi rendo perfettamente conto come dentro la pancia mediatica di queste inchieste giudiziarie si nasconda anche un altro tema complicato, discusso, abusato come un grimaldello d’assalto.
Il tema è quello del corretto utilizzo e della giusta consistenza percentuale delle royalties nel campo dello sviluppo regionale e dei suoi effetti di ricaduta territoriale ed economica.
Anche qui un po’ di cronologia istituzionale fa bene alla nostra memoria e soprattutto aiuta il nostro giudizio di comprensione e di critica.
La Basilicata con la scoperta dei giacimenti petroliferi ha dovuto fare i conti con una normativa nazionale insufficiente e totalmente inadeguata.
L’Italia stessa non era preparata ad una scoperta così ampia e consistente. Così il pressing istituzionale che Bubbico, io e molti altri abbiamo condotto ha assicurato un primo campo di risultati positivi, importanti per la crescita della nostra regione.
Adesso però c’è bisogno di aggiornarli e di renderli coerenti dentro un nuovo quadro contrattuale e di nuove regolazioni.
Un quadro capace di intervenire efficacemente anche sull’innalzamento dei diritti percentuali delle royalties da versare.
Un quadro di una nuova e corretta triangolazione che vede Stato-regione-compagnie petrolifere lavorare congiuntamente dentro un’intesa forte e bipartisan che faccia azioni di lobbying istituzionale per una nuova questione del petrolio lucano.
Ma anche qui, cari consiglieri, è bene non nascondersi dietro un dito e vedere la prospettiva utile. La partita delle risorse finanziarie che derivano dal petrolio è totalmente insufficiente per avviare un ciclo stabile di azioni di sistema e di miglioramento significativo. E sono le cifre, non la retorica comunicativa di De Filippo a dirlo.
Ma quale Lucania saudita o Texas d’Italia?
E’ noto ormai a tutti che è soltanto dal 2007 che la Basilicata riceve in assegnazione la quota delle royalties pari a 50 milioni di euro e successivamente in linea con il riferimento internazionale del brent fino a 70 , 80 milioni.
Ma cari consiglieri vi sembrano pochi o molti?
Lo sapete quanto costa il completamento di una strada provinciale?
O l’entità del pacchetto attivabile dai Fas o dai fondi comunitari?
Mi chiedo quante cassandre ha la Basilicata? Quanti sono i suoi detrattori ed i suoi critici. Quelli che pretendono di avviare uno sviluppo duraturo con un impegno finanziario così ridotto!
Sono questi i temi entro cui collocare la nostra discussione, cari consiglieri e con cui fare anche molta autocritica.
Perché si può cambiare. Si deve cambiare.
Mi continuo a chiedere quanto ci è costato in questi anni il contributo di responsabilità che la Regione Basilicata ha assicurato al bilancio energetico nazionale?
Possiamo passare alla storia dopo inchieste giudiziarie e risorse così tante irrisorie? Io dico di no! E la Basilicata può essere anche disposta a bloccare definitivamente il suo contributo di risorse e di attività petrolifere a favore dello Stato. Lo si può fare!
Per questo dobbiamo lavorare per migliorare i contorni ed i termini di queste vicende su cui è ormai è quasi d’obbligo consumare parole nette, posizioni chiare, unità politiche.
E’ tempo di cambiare.
E’ tempo di caricarsi tutti assieme una responsabilità nuova e maggiore per un patto di crescita e di coesione che assicuri desideri realistici e buone ambizioni alla Basilicata.
Un patto che lavori in direzione dello sviluppo condiviso, dell’uso valoriale e sostenibile delle risorse naturali e dell’efficacia delle loro ricadute territoriali a vantaggio reale delle popolazioni.
Un patto che faccia proposte innovative ed ineccepibili sotto il profilo degli interessi generali e della tenuta etica come può essere anche la costituzione di una centrale unica degli appalti regionali, con un comitato di sorveglianza autorevole ed allargato, anche all’esperienza di chi ha svolto funzioni in altri poteri dello Stato, in grado di uniformare le procedure, di vigilare costantemente e di sottrarre gli appalti regionali allo spacchettamento dei vari enti pubblici e regionali presenti sul territorio, togliendo dal campo della politica anche il più esile filo d’ombra in queste attività.
Io credo che chi amministra non sarà affatto geloso di cedere queste incombenze e queste prerogative.
Ci sono le energie morali sufficienti e le determinazioni politiche adeguate per disegnare tutti insieme il ruolo che la Basilicata vuole avere dentro questo nuovo mondo, assicurando ad essa un governo forte, coeso, autorevole che dovrà proseguire la difesa ad oltranza della nostra bellissima ed amata terra”.

la difesa personale del presidente, in forma di grido d’aiuto, è ovvia e comprensibile, un po’ meno alcuni messaggi che proviamo a decrittare…cosciente della violenta bufera che gli si sta addensando intorno, de filippo prima chiama la politica ed i poteri forti ad un intervento di limitazione dell’attività investigativa, poi chiama alle proprie responsabilità chi insiema a lui ha gestito la situazione petrolio in lucania, filippo bubbico, poi ancora minaccia di sospendere le perforazioni e qualcuno lo chiederà per lui, c’è da starne certi…in realtà il presidente ha il fiato corto ed istericamente chiede aiuto e minaccia contemporaneamente, autoassolvendosi, chiamando in correità un intero sistema con la scusa che i panni sporchi si dovrebbero lavare in famiglia e mandando segnali che probabilmente non saranno accolti da chi, le compagnie, sa anche aspettare…costui e la sua giunta hanno le ore contate e lo sanno…il giocattolo si è rotto!!!…dimissioni, dimissioni, dimissioni!!! 

Pubblicato in Blog

la giunta per le autorizzazioni a procedere

copincollo dal sito istituzionale:

GIUNTA AUTORIZZAZIONI RESPINGE RICHIESTA ARRESTO MARGIOTTA

 
18/12/2008 10.35.35
[Basilicata]
Con il solo voto contrario di Italia dei Valori, la giunta per le autorizzazioni della Camera ha respinto la richiesta di arresto per Salvatore Margiotta, l’esponente del Pd coinvolto nell’inchiesta Total a Potenza.

e copincollo ancora:

ROMA, 11.42

Camera: no ad arresti per Margiotta (Pd)
18/12/2008 11.42.00
[Italia/mondo]

(ANSA) – ROMA, 18 DIC – La Giunta delle autorizzazioni della Camera ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per Salvatore Margiotta.Gli arresti del deputato Pd erano stata richiesti dalla procura della Repubblica di Potenza, nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti sugli appalti per estrazione del petrolio in Basilicata.Hanno detto no all’autorizzazione all’arresto tutti i gruppi tranne l’Idv. Tocchera’ ora all’Aula decidere con un voto se confermare o meno la proposta della Giunta.

 

come detto nel comunicato stampa, non sta a noi giudicare chi giudica, nè sta a noi interferire con le decisioni della giunta per le autorizzazioni a procedere della camera o con l’aula parlamentare stessa nell’autonomia delle sue decisioni in merito, decisioni appunto autonome ed assunte in ottemperanza a quanto è la stessa costituzione italiana a recitare in tema di prerogative del parlamento

sappiamo tutti quanto la giunta per le autorizzazioni a procedere nel dettato originario del percorso costituente avesse a che fare con un paese appena uscito da una ventennale dittatura che aveva cancellato ogni forma di democrazia e riconosciamo il valore di tutela democratica che l’istituto dell’immunità parlamentare ha ed ha avuto contro ogni possibile deriva totalitaria che si dovesse servire dei poteri inquirenti e giudicanti contro l’autonomia della stessa politica (sarà per questo che certe idee di riforma della giustizia ci spaventano assai, a meno non servano proprio per assicurare ben altre “autonomie”!)

d’altronde ben sappiamo che, oltre qualche decisione tardiva che ha permesso ad indagati di ogni colore di fuggirsene nel frattempo all’estero, molto di rado la giunta ha concesso autorizzazioni a procedere anche in presenza di reati che ben poco avevano a che fare con l’autonomia della politica e la salvaguardia della democrazia, anzi praticamente quasi mai, preferendo nel caso di simile richieste aspettare la fine naturale del mandato parlamentare dell’inquisito, piuttosto che pronunciarsi in merito o magari aspettare che la “politica” colmasse “pieni legislativi” con “vuoti ad personam” ed il caso di cesare previti è davvero emblematico in tal senso

ma qui il problema è un altro e l’autonomia della politica c’entra ben poco…bene ha fatto la giunta a negare l’autorizzazione ove, a suo giudizio, non avesse riscontrato elementi a carico della richiesta del pm, rimettendo comunque all’aula parlamentare il giudizio, ma mi chiedo nella mia ingenuità “se il deputato margiotta è davvero innocente come sostiene (e ripetiamo fino alla noia che solo dopo i tre gradi di giudizio ci sentiamo di definire qualcuno colpevole), se gli elementi di prova addotti da woodcock sono carenti relativamente alla posizione del margiotta, se ed ancora se, perchè lo stesso margiotta non rinuncia all’immunità parlamentare ed affronta serenamente le indagini, di cui gli arresti domiciliari sono una conseguenza a cui esistono molti mezzi di tutela pienamente percorribili (tribunale della libertà o appello al giudice del riesame tanto per citarne un paio) e che comunque ci paiono molto più confortevoli di una di quelle celle dove i normali cittadini a volte vengono sbattuti per minori sospetti?”

non ci si può appellare al fumus persecutionis, a cui tanto spesso il capo del governo si aggrappa per giustificare codici interi ad personam, se si crede alla giustizia ed al suo percorso, per defilarsi con il comodo strumento dell’immunità parlamentare da un giudizio che certo diviene anche politico, ma solo e soltanto nella libera formazione della opinione pubblica, opinione pubblica a cui il deputato margiotta deve ora spiegazioni “politiche” appunto, essendo le spiegazioni che deve al pm solo di carattere giudiziario e quelle che deve eventualmente alla sua coscienza solo di carattere personale, quindi strettamente connesse alla caratura morale della personalità individuale

attendiamo con serenità l’evolversi della situazione, mentre tutto intorno segni gravi di inquinamento della morale politica si moltiplicano e si estendono in un malcostume che da patologico al sistema sta tristemente diventando una fisiologia accertata dello stesso 

ovvio però che in presenza di un collasso bipartizan della morale politica, la casta pensi prima di tutto alla sua difesa ad oltranza!!!…meditiamo gente, meditiamo…  

Pubblicato in Blog

una corsetta alla conferenza stampa

una corsetta fino alla casa comunale di potenza dove il presidente del consiglio comunale, campagna, tiene la sua conferenza stampa di fine anno e solo per ricordargli che il comitato non dimentica la buffonata del consiglio comunale strordinario sul petrolio promesso illo tempore…sappiamo non essere colpa del presidente, ma del sindaco e dei capigruppo di maggioranza, ma a qualcuno dovremo pur ricordarlo…

più tardi commenti al vetriolo su “assoluzione di casta” per margiotta ed altro bestiario politico lucano…sapete com’è!?…oggi sono leggermente nervoso!!!

Pubblicato in Blog