il manifesto per potenza

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beh, spero vi piaccia il mio lavoro grafico per questo manifesto di convocazione dell’assemblea per le amministrative a potenza…le x sono quelle delle firme che completeremo in questi due giorni…il definitivo quindi a breve

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pagliacci!!!

sospendere per cinque anni l’efficacia delle autorizzazioni concesse per le estrazioni petrolifere e vietare ogni attività di ricerca, prospezione e perforazione di nuovi giacimenti di idrocarburi, era l’emendamento alla legge finanziaria 2009 proposto dal capogruppo del pd in consiglio regionale, l’anuro erminio restaino (primo firmatario) e dai consiglieri giacomo nardiello (pdci), emilia simonetti (prc), luigi scaglione (gruppo misto – pu) e rocco vita (ps), emendamento all’articolo 10 del disegno di legge (ora legge)

bene, l’emendamento come tutti avrete appreso e come ampiamente prevedibile è stato ritirato prima dell’approvazione della legge finanziaria…avevo già dato a questi signori dei buffoni…cosa possiamo aggiungere, che sono anche dei pagliacci?

si, siete dei pagliacci!!!

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la finanzia-ta

copincollo:

IL CONSIGLIO APPROVA IL BILANCIO DI PREVISIONE 2009
 
20/12/2008 01.36.11
[Basilicata]
  (ACR) – Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato, a maggioranza (20 i voti favorevoli, quelli del centrosinistra, 6 i voti contrari, quelli del centrodestra) il bilancio di previsione per il 2009 con il relativo bilancio pluriennale 2009/2011. All’unanimità è stato, invece, approvato il bilancio del Consiglio regionale.L’ammontare complessivo della manovra, così come viene definita dalla legge finanziaria e dalla legge sul bilancio di previsione per il 2009, al netto delle contabilità speciali, è di circa 3 miliardi e 544 milioni di euro, a fronte dei 3 miliardi e 744 milioni del 2008.L’ammontare delle risorse regionali disponibili nel 2009 risulta pari a 253 milioni di euro. L’ammontare complessivo dei trasferimenti dell’Amministrazione centrale dello Stato iscritti nel bilancio 2009 è pari a 992 milioni di euro.Il limite massimo di indebitamento è di circa 105 milioni di euro.Quanto alla specifica destinazione delle risorse del bilancio 2009, si registra innanzitutto la dotazione di 10 milioni di euro al Fondo di coesione interna destinato ai piccoli Comuni per interventi infrastrutturali o di sostegno di servizi essenziali, e lo stanziamento di 5 milioni di euro per l’Università degli studi della Basilicata. L’importo è finalizzato allo sviluppo dell’ateneo e del sistema regionale della ricerca scientifica. Mentre per le politiche del lavoro le risorse ammontano a circa 13,4 milioni di euro e per l’istruzione e la formazione professionale sono previsti circa 65 milioni di euro.Per concludere il Programma operativo Val d’Agri, sono stati destinati circa 89 milioni di euro, mentre 30 milioni saranno utilizzati per interventi di valorizzazione delle risorse turistiche, storico – ambientali, culturali e sportive del Senisese.A sostegno dei settori produttivi sono previsti 563 milioni di euro, di cui 97 milioni di euro per l’industria, 72 milioni di euro per l’agricoltura, 43 milioni di euro per il turismo, 30 milioni per la ricerca e 99 milioni di euro per la gestione dei servizi di trasporti.Per le politiche di protezione dell’ambiente lo stanziamento è di circa 21 milioni di euro.Per quanto riguarda le politiche sanitarie il finanziamento è pari a 1 miliardo e 106 milioni di euro. Sono previsti, inoltre, 1 milione di euro per l’inserimento lavorativo dei soggetti diversamente abili, 9 milioni di euro per il fondo per la non autosufficienza e 7 milioni di euro per la cittadinanza solidale.A favore delle politiche abitative e territoriali sono stati stanziati 367 milioni di euro; per la protezione civile 251 milioni di euro. Per quanto riguarda, infine, le politiche energetiche, sono previste misure volte alla riduzione del costo dell’energia che ammontano a 23 milioni di euro. A disposizione delle Comunità locali è previsto un fondo di 2 milioni di euro. Per il sostegno alle attività sportive sono stati destinati 4,5 milioni di euro.Agli stanziamenti ordinari vanno ad aggiungersi i fondi della programmazione comunitaria 2007/2013. Per i Fesr sono previsti 440 milioni di euro, di cui 53 milioni di fondi regionali e per i Fse 146 milioni di euro, di cui 18 milioni di fondi regionali.

manovra decisamente demagogica che proviamo a leggere con attenzione, dopo aver premesso che non capiamo come una giunta dimissionaria o che sembrerebbe tale (vista la “bizzarra” crisi aperta dallo stesso de filippo ed ancora non chiusa) chiuda “politicamente” il percorso di approvazione della finanziaria, dal momento che la sua chiusura legislativa era quantomeno opportuna per evitare l’esercizio provvisorio e le conseguenze a questo connesse

come di prammatica nessun ampio respiro sulla programmazione, ma i soliti interventi di elemosina socio-territoriale e di sussistenza per un sistema economico che non regge, mentre il piano energetico regionale, vero banco di prova della capacità di innovare un sistema economico che con l’energia deve necessariamente fare i conti, dorme in qualche cassetto e nessuno ne conosce finalità e strumenti…e si che in un momento simile alcune finalità ed alcuni strumenti di un piano energetico coraggioso e volto al futuro, se non lasciati al solito magna-magna di chi presiede alcuni processi per distillarne i profitti, avrebbero potuto dare struttura ad una idea altra di economia in grado di sorreggere il tessuto economico e sociale della regione contro la marginalizzazione dell’autonomia di scelta locale e l’affermazione delle logiche coloniali di rapina delle multinazionali a cui vengono ormai delegate azioni che competerebbero invece alle istituzioni…modello che mentre obama (che mi lascia comunque freddo) propone la riconversione ecologica del sistema energetico e l’intervento diretto dello stato in economia e programmazione, da noi berluska & co. (leggasi compari, compresi il pd dell’intelligentone bersani) parlano ancora di mercato da regolare…nel caso specifico si aspetta poichè manca autonomia di pensiero e capacità di pensare (ma invece ci sono un sacco di altre cose, nevvero?) e come al solito sarà la solita fiera delle doglianza quando a piano nazionale approvato (chissà!) qualcuno dirà “noi volevamo fare, ma sono arrivati i cattivi ad impedircelo”!

comunque se risorse regionali, trasferimenti dallo stato e limite di indebitamento sono partite fisse in rapporto alla finanziaria nazionale 2009, dobbiamo arguire che i 292 milioni di euro delle risorse regionali vengano essenzialmente dalle royalties petrolifere e da eventuali fondi non perenti (cioè partite contabili da trasferimenti di precedenti bilanci, non ancora spese, ma di cui si detiene ancora l’impegno e la disponibilità), provenienti da residui dei piani comunitari precedenti 

  • i fondi di coesione interna a cui vanno 10 milioni, in mancanza di una programmazione di zona concertata tra i comuni per l’individuazione di priorità collettive e sinergie volte alla razionalità degli interventi, rischiano di essere ancora una volta un regalo all’intervento a pioggia ed ad “azioni locali” troppo spesso assolutamente non concertate con le popolazioni, ma imposte dagli amministratori sulla base di regole tutte ancora da capire
  • 5 milioni all’università di basilicata sono o troppo pochi, se si vuole che l’università sia il vero volano di supporto scientifico ed innovazione per un sistema regione che abbisogna di ricerca ad hoc, o troppi se la finalità è quella di mantenere il carrozzone bipartizan “foglia di fico” che troppo spesso ha funzionato da ufficio della fede (leggasi petrolio e derivati!)
  • 13,4 milioni per le politiche del lavoro sono una cifra del tutto insufficiente a fronte delle criticità del sistema produttivo lucano e finiranno per essere fondi regalati a qualche azienda in cambio di pochi posti di lavoro (leggasi fiat, a cui sono già andati nell’anno in corso 18 milioni di euro per non meglio precisati scopi di organizzione di nuove tipologie lavorative)
  • 65 milioni di euro per la formazione che tutti conosciamo come carrozzone di clientelismo e di inutilità sono uno scandalo!!!
  • il piano val d’agri a cui sono destinati 89 milioni è l’ennesimo regalo alla follia di chi pretende di trasformare una zona agricola e di tutela ambientale, in un comparto in cui queste dovrebbero coesistere con le estrazioni incontrollate ed incontrollabili di petrolio ed il “consumo di territorio” di zone pip e paip per ogni paese della valle, ancora una volta senza alcuna logica di programmazione e finanche di utilità…soldi buttati, come sono stati buttati tutti i traferimenti per questo piano…proviamo a chiedere in val d’agri quale beneficio abbiano portato (ovviamente non va chiesto a costruttori ed affini, ad “imprenditori” che prendono e basta, agli inutili gal ed ai soliti veicolatori di consenso pubblico per fini privati)
  • 30 milioni al senisese sono il regalo che de filippo fa a se stesso ed alla sua continuità elettorale poichè non mi pare di leggere tra le motivazioni alcunchè abbia a che fare con quel sistema di produzione materiale ed immateriale locale e di tutela delle specificità già esistenti a cui le valenze turistiche, culturali e sportive trovano ovvia correlazione…finisce che facciamo campi sportivi, contenitori di eventi ed itinerari sentieristici nel nulla o tra le centrali a bio-massa (leggasi inceneritori) senza preoccuparci di come queste strutture sopravviveranno agli anni seguenti, ma soprattutto come sopravviverà la popolazione, ma evidentemente non è questo il punto di interesse di chi preferisce spargere danari, ma non pianificare e ripensare nuovi modelli locali
  • 563 milioni ai settori produttivi di cui non si comprende la logica se non nella continuità di una idea sbagliata di industria (quella che non ha attinenza con le produzioni primarie e vocazionali, cioè agricoltura, zootecnia, artigianato, tecnologie di produzione energetica rinnovabile), di una idea quantitativa di agricoltura (quella che mentre inneggia alle sponsorizzate bio-produzioni civetta che fanno immagine, lascia tutto il resto del settore in mano alle mafie dell’intermediazione che impone tempi, modo e costi e dell’obbligo pesticidenziale e fitofarmacologico relativo, dimenticando che l’agricoltura dovrebbe essere, per sua natura intrinseca, tutta e completamente biologica e legata alle filiere cortissime produttore-consumatore), di una idea di turismo che se non è i terrifici villaggi fantozziani che devastano ed asservono a sè la costa ionica, allora è marinagri ed è tutto dire (mentre la parola turismo coniugata in questa regione significherebbe in primo luogo conservazione dell’ambiente e delle sue relazioni primigenie biologiche, paesaggistiche, sociali)
  • 99 milioni di euro ai trasporti sono una nota dolente di un sistema che non riesce a mettere insieme logica e programmazione della mobilità nel diritto a questa, mentre preferisce continuare a regalare soldi a privati in cambio di servizi scadenti, soldi altrimenti spendibili in progetti di infrastrutturazione leggera (riattivazione delle tratte ferroviarie preesistenti), trasporto alternativo (taxi collettivi), rimodulazione regionale e locale degli orari di uffici e scuole, forte ri-contrattazione con le f.s. dei piani aziendali sulla base di scelte politiche che prevedano mobilità delle merci da, per ed attraverso la basilicata solo o prevalentemente attraverso rotaia, public rental di un parco mezzi ecologici, etc, etc
  • 21 milioni per l’ambiente è una cifra che si commenta da sè per la sua inconsistenza…o l’ambiente e la sua tutela sono perno di una nuova idea socio-economica ed allora la cifra è ridicola, o se l’ambiente equivale ai giardinetti sotto casa, sono pure troppi e scatenano gare all’appalto che fanno sempre una vittima, l’ambiente appunto…concertare azioni locali con le comunità in una strategia globale di riconversione, tutela e valorizzazione delle specificità sono idee guida che certo mancano a chi vede nell’ambiente una occasione di nuovo business per l’impresa verde bile…la nostra che non ce la facciamo più a vedere distrutta una terra!
  • ovviamente la voce sanità con il suo miliardo e 106 milioni assorbe una parte consistente della manovra e sembrerebbe che poco si possa fare, trattandosi della salute della popolazione, ma se alle riduzioni degli sprechi (che molto spesso mi paiono assolutamente funzionali al sistema delle aziende fornitrici) si affiancasse la riduzione degli stipendi per gli alti funzionari e quella delle spese amministrative, nonchè una serie revisione delle carriere che porti all’eliminazione di tutto il “politico” (e quindi quasi sempre inutile), ma soprattutto una seria prevenzione alimentare (mangiare cibi sani riduce significativamente, come molti studi indicano, i tempi di degenza e le degenze stesse, quindi gli alti costi relativi) e degli stili di vita collettivi, i risparmi di scala potrebbero essere utilizzati per migliorare il tenore qualitativo dei servizi…discorso lungo che affronteremo prossimamente!!!
  • 10 milioni per inserimento lavorativo dei disabili e fondi per la non autosufficienza sono oggettivamente una cifra molto bassa visto l’aumento delle ultime per via dell’invecchiamento della popolazione, ma qui occorrerebbe far riferimento allo stesso lungo discorso di cui sopra e che attiene al modello sociale di solidarietà diffusa di cui parleremo in seguito
  • per politiche abitative e territoriali e per la protezione civile le partite rispettive di 367 e 251 milioni andrebbero disarticolate ed analizzate per settori specifici, visto che accorpate non quantificano e qualificano settori di intervento multidisciplinari e che andando dal diritto alla casa alla prevenzione del rischio idero-geologico, dalla prevenzione incendi ai grandi rischi, dai piani di evacuazione per rischi industriali e sismici all’assetto del territorio, dalle bonifiche ambientali alle destinazioni d’uso, tutto sembra confuso in un gran calderone
  • sulla politica energetica i 23 milioni per gli sconti sul gas rivelano tutta la demagogia di un tema che andrebbe trattato in sede di programmazione della produzione e modifica degli stili di consumo e non certo in sede di mera scontistica di propaganda, nonchè il fiato volutamente corto già trattato nell’incipit a questa elencazione…se si parla di energia, perchè non cominciare a discutere di un sistema di autosufficienza regionale basato sulle fonti rinnovabili da finanziarsi attraverso la totale (non certo total-e!!!) destinazione a questo dei fondi delle royalties, una volta ottemperate tutte le richieste che riassumiamo nella nostra petizione?…ovvio che questa cifra è assolutamente e ridicolmente collegata ad una idea del mondo e dell’energia che non ci trova affatto d’accordo
  • i fondi della programmazione europea fesr e fse? se spesi come sono stati spesi finora, perchè parlare ancora di intelligenza?…vedremo il dettaglio dei piani e quantificheremo il danno democratico, economico, legale, ambientale, sanitario, vocazionale

e se a qualche lettore sorgessero dei dubbi, crediamo anche il comitato no oil lucania, attraverso i suoi bracci politici e la fiducia che la gente potrebbe riporre in essi magari tra un po’ la scriveranno davvero una finanziaria regionale…meditiamo gente, meditiamo!!!

p.s. chiedo in anticipo scusa per eventuali errori di battitura o perdite di senso…non ho dormito molto, così se la mente è lucida,  le dita sono purtroppo poco connesse a questa   

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    latronico (pz)

    copincollo:

    PETROLIO, LATRONICO (PDL) SU EMENDAMENTO ALLA FINANZIARIA

     
    19/12/2008 12.32.26
    [Basilicata]

    “Con l’emendamento alla finanziaria presentato dai gruppi di maggioranza in cui si propone la sospensione per 5 anni delle estrazioni petrolifere in Basilicata si passa dall’indolenza, per aver omesso colpevolmente di attuare con l’accordo siglato dieci anni fa con l’Eni e il Governo importanti clausole relative alle azioni di sviluppo produttivo della Regione e al suo potenziamento infrastrutturale, al velleitarismo di queste proposte sia per incompetenza che inadeguatezza”.
    Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico che ha poi aggiunto:“Il centrosinistra lucano porta la responsabilità di non aver badato allo sviluppo, garantendo reali ricadute ai lucani nel caso dell’accordo con l’Eni, e 3 anni fa con la Total, di aver esonerato il governo Prodi dall’assumere impegni sullo sfruttamento di ‘Tempa Rossa’. Il fallimento di oggi – conclude – è solo la conferma dell’assenza di una visione di sviluppo di cui porta a pieno la responsabilità il centro sinistra, che non può essere esorcizzata con proposte ritorsive che espongono l’intera Basilicata al ridicolo”.

    ma suvvia, senatore, non si renda ridicolo…lo sa perfettamente che è tutta una burla al rialzo di questi millantatori di democrazia!!!…questi sono degli incompetenti – sacrosanto! – che agitano spauracchi che non fanno paura a nessuno in nome di privilegi che hanno paura di perdere…ma voi siete degli illiberali populisti che al posto loro fareste anche di peggio…non per altro siete servi del “padrone”!!! 

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