siamo sotto elezioni

copincollo:

PETROLIO, IDV: ADEGUARE NORME SU EMISSIONI ACIDO SOLFIDRICO30/01/2009 15.02.46
[Basilicata]

La normativa italiana in materia di valori minimi di emissioni degli impianti industriali prevede, per l’idrogeno solforato (o acido solfidrico, estremamente velenoso, che viene prodotto in tutte le
operazioni di trattamento dei prodotti petroliferi, dall’estrazione, allo stoccaggio, al trasporto), un limite di 5 ppm (parti per milione) per l’industria non petrolifera e di 30 ppm per quella petrolifera:
cioè seimila volte superiore, quest’ultima, a quanto consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e trentamila volte rispetto a quanto raccomandato negli Stati Uniti.
A denunciare l’estrema pericolosità dell’idrogeno solforato, mortale ad alte concentrazioni ma che anche in dosi bassissime può causare disturbi neurologici, respiratori, cardiaci ed anche aborti spontanei, è il Gruppo dell’Italia dei Valori del Senato con una mozione in cui chiede al Governo di adeguare la normativa (il DM 12 luglio 1990) a quanto raccomandato dall’OMS, oltre ad adottare tutte le possibili iniziative per salvaguardare la salute delle popolazioni residenti nelle aree dove ci sono attività estrattive, di lavorazione e di stoccaggio di prodotti petroliferi.
“La situazione è particolarmente grave in Basilicata, soprattutto nella Val d’Agri, dove si estrae l’80% del petrolio italiano, e nei pressi del Centro Oli di Viggiano – sottolinea il Presidente del
Gruppo, Felice Belisario, che in proposito ha presentato anche un emendamento nei decreti legge attualmente in discussione a Palazzo Madama – anche perché non sono in funzione idonei sistemi di monitoraggio di tali emissioni né vengono effettuati screening medici costanti sulla popolazione, né l’Azienda Regionale di Prevenzione Ambientale della Basilicata ha dato pubblicità a dati scientificamente rilevanti”. Questo, malgrado a Viggiano si siano verificati due gravissimi incidenti, nel 2002 e nel 2005, e la popolazione residente abbia presentato diversi esposti contro i dirigenti dell’Eni. “Non poter avere alcun dato sulle emissioni è assurdo – sottolinea Belisario – soprattutto in una regione che ha il 70% del territorio coperto da permessi estrattivi, al contrario di quanto previsto ad esempio negli Stati Uniti o in Norvegia, dove almeno nei parchi e entro 160 chilometri dalla costa è vietato trivellare pozzi”. “Tra l’altro, oltre che sull’ambiente e sulla salute, il rischio è
che ci siano pesanti contraccolpi sull’economia della regione – sostiene ancora il parlamentare IdV – basti pensare che, secondo uno studio dell’Università della Basilicata, risulta che nel miele prodotto in Val d’Agri si trovano alti tassi di benzene e di alcol. Non dico di bloccare l’estrazione o la lavorazione del petrolio, ma che almeno vengano previsti ed assicurati i controlli necessari a garantire la salute dei cittadini, questo sì!”. “Diciamo sì alla elemosina della diminuzione delle accise, ma la partita deve giocarsi sull’aumento dal 7% al 50% delle royalties pagate dalle compagnie (chiesto sempre con un emendamento al ‘milleproroghe’ attualmente in discussione) e sui controlli reali dei danni alla salute che comportano le perforazioni. Su questo – conclude Belisario – sfidiamo i parlamentari di Pdl e PD. Attendiamo che firmino i nostri emendamenti e la nostra mozione. Le chiacchiere, come è noto, anche quelle bypartisan, se le porta il vento”.

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siamo sotto elezioni e capiamo il senso del comunicato…in ogni caso è un bene che qualche parlamentare lucano si svegli, anche se solo adesso, e chiede la giusta attenzione ad una problematica che qualcuno a roma crede sia un bene che sia confinata solo nei ristretti ambiti della regione…un po’ di retorica e di demagogia da parte di belisario, qualche informazione mal percepita nella fretta di voler fare per dire “io c’ero”, richieste che limitate solo all’aumento delle royalties ed a generici limiti di emissioni (gli inquinanti sono molti altri ancora) non comprendono il senso di una battaglia più ampia, l’utilizzo del milleproroghe che non è certo la sede più adatta per un discorso che ha valenza nazionale e con apposita legge va trattato…insomma belisario ci prova e fa bene a provarci…noi che abbiamo imparato tutti a tenere gli occhi più aperti sappiamo dove conduce il carro e ci permettiamo di dubitare dei risultati e persino di qualche scopo (vedi a questo proposito quanto già scritto in un precedente articolo) continuiamo a credere che questa battaglia non si vince col paternalismo di un senatore che si sveglia solo ora e presenta un emendamento ad un decreto usuale ogni anno e che come al solito contiene di tutto e di più (cosa abbastanza vergognosa, a mio parere), ma si vince prima a casa nostra con la presa di coscienza collettiva che è finito il tempo dele deleghe in bianco a questo od a quel partito, a questo od a quel parlamentare, e che è venuta l’ora di darsi da fare attivamente, cominciando dal guardarsi attorno, non lasciarsi prendere per i fondelli, denunciare e farsi carico anche personalmente del cambio di rotta di cui ha bisogno questa regione a cominciare dal saper scegliere chi e cosa ci rappresenta…meditiamo gente, meditiamo!!!

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udite, udite!!!

copincollo:

ENERGIA: PIANO ENERGETICO BASILICATA PRONTO IN PRIMAVERA
 
29/01/2009 18.34.19
[Basilicata]
(ANSA) – Sarà presentato entro la prossima primavera il Piano energetico della Regione Basilicata: lo ha annunciato a Matera l’assessore regionale all’ambiente, Vincenzo Santochirico nel corso del convegno su “Energia per lo Sviluppo. Scenari, fonti, ambiente”, organizzato dalla Confindustria di Basilicata. “Il piano energetico – ha detto Santochirico – sarà preparato sulla base dello studio compiuto dalla società Gestione Servizi Elettrici e dovrà soddisfare una autosufficienza regionale pari a 1.500 cigawattora. Sarà incentrato sull’impiego delle fonti rinnovabili, sulla possibilità per le famiglie di utilizzare il minifotovoltaico e il minieolico, delle imprese che vogliano realizzare impianti per il proprio fabbisogno. Dovrà tener conto di una rigorosa cernita delle aree da destinare all’attivazione degli impianti e nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio. Un altro aspetto riguarda la semplificazione delle procedure, che abbiamo semplificato in finanziaria. Lavoreremo anche per la definizione dei criteri per la scelta di soggetti intenzionati a investire sul territorio. Tutto questo – ha concluso Santochirico – servirà alla Società energetica lucana per essere pienamente operativa”.

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Ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah!!!!!

Ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah!!!!!

Ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah!!!!! 

Ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah-ah!!!!!

 

 

vincenzino lo senti che sta ridendo una

intera regione?

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il pd al boccheggio

copinguardia:

GUARDIA P., SINDACO: CRISI POLITICA SCUOTE COMUNITA’ LUCANA

 
29/01/2009 17.01.45
[Basilicata]
“La grande confusione politica generata dalla crisi regionale provocata dalle dimissioni del vice presidente Folino ha attraversato e scosso la già fragile comunità lucana, peraltro alle prese con una “crisi vera” fatta di recessione economica, di aziende che chiudono, di cassintegrati che aumentano, di disoccupati, di giovani senza speranza di futuro”. A dichiararlo Massimo Caporeale, sindaco di Guardia Perticara.
“Sono convinto – ha proseguito Caporeale – che Folino resosi responsabile di aver inventato e provocato una crisi fasulla avrebbe meglio speso il suo tempo se avesse aiutato di più il presidente De Filippo a governare la Basilicata con i suoi tanti problemi vecchi e nuovi. Il Segretario regionale Lacorazza avrebbe meglio utilizzato il suo tempo se si fosse preoccupato di più a sostenere l’azione del governo regionale, se avesse cercato di capire il malessere che serpeggia tra quei settantatremila elettori delle primarie e che coinvolge l’intera comunità lucana. Così non è stato. Entrambi i protagonisti suddetti – ha proseguito il sindaco di Guardia – hanno speso tutte le loro energie per cercare di indebolire il presidente De Filippo e per bloccare l’assessore Falotico fortemente impegnato a fronteggiare i problemi dell’agricoltura lucana. Bene ha fatto lo stesso Falotico – ha concluso Massimo Caporeale – ad evidenziare che i vertici del Pd con il loro comportamento hanno solo contribuito a dividere il partito, non hanno saputo governare i processi e, probabilmente, potrebbero far fallire anche la costruzione di quel grande progetto politico che è il Pd, a cui abbiamo creduto, a cui vorremmo ancora credere”.

TITO (PD): CORRETTA L’ANALISI POLITICA DI FALOTICO

 
29/01/2009 17.02.31
[Basilicata]
                                         
“Condividiamo l’analisi di Roberto Falotico sulla situazione politica interna del PD, che mette in luce i limiti di una leadership regionale incapace di dare una guida autorevole al Partito Democratico di Basilicata”. A dichiararlo, Michele Tito, Componente dell’Assemblea Provinciale del PD potentino.
“Bene ha fatto Falotico a ripartire dal gruppo Uniti nell’Ulivo, quale genesi di un progetto riformista, tradito dall’immaturità politica di una classe dirigente, come quella democratica, più ripiegata sulle diatribe interne che nel dare una spinta propulsiva al Paese”.
Tito, nella sua analisi prosegue dicendo che “Il Partito Democratico lucano non ha saputo trovare la giusta amalgama, per dirla alla D’Alema, adottando il metodo del centralismo democratico che non ha aiutato il radicamento territoriale del partito”.
“Pur avendo subito le angherie di una classe dirigente faziosa, abbiamo contribuito nei vari passaggi elettorali, dalle primarie all’inizio alle politiche poi, a rafforzare il consenso al progetto democratico”, ha aggiunto l’esponente di Albano di L.
“Ci sentiamo traditi dall’atteggiamento barricadero della segreteria regionale che ha consentito al Vice Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo Folino, di inventare una crisi regionale solo ed esclusivamente per mere questioni di organigramma, e che, al pari di Bubbico, ci fa apprendere le sue opinioni, e ancor più grave le sue azioni a mezzo stampa”.
“Questo è lo spirito di appartenenza al PD mostrato da uomini che si dicono di partito: pare strano, però, che in quella occasione il Segretario Regionale non abbia ritenuto opportuno investire i livelli nazionali di tali comportamenti che sfiduciavano il massimo esponente istituzionale regionale”.
“Da appassionato di calcio, conclude Tito; ritengo che chi svolge la funzione di arbitro deve sposare tre regole fondamentali: l’imparzialità, il non essere parte in causa (quindi giocatore) e soprattutto avere buon senso. “Speriamo che Lacorazza non passi alla storia come erede dell’arbitro Moreno”.

D’EMILIO (PD): CLIMA POLITICO CAMBIATO

 
29/01/2009 17.05.04
[Basilicata]
             

“Il clima politico è cambiato ed è necessaria una presa di posizione rispetto ad un’evidenza diventata ineludibile”. Così interviene, Rocco D’Emilio, Capogruppo PD alla Comunità Montana Alto Basento nel dibattito aperto a seguito dell’ingresso del Consigliere regionale, Roberto Falotico, nel gruppo “Uniti nell’Ulivo”.
“Apprezzo il coraggio e la consapevolezza espresse da Falotico nel non voler più sottacere gli aspetti, anche dolorosi, di una crisi politica ormai strascicata, tanto nella più alta assise regionale, quanto nelle stanze di un Partito che rischia di cadere vittima di sè stesso e di portarci tutti un domani ad una doverosa palinodia. La dovremmo ai cittadini che, votandoci, hanno espresso un consenso verso una visione oggi sbiadita agli occhi dei più, ma soprattutto ai lucani che ci hanno consegnato un mandato, dal mio punto di vista, non tradibile. Quando abbiamo partecipato alla nascita dell’attuale segreteria regionale del PD, immaginavamo di aver creato una cabina di regia, capace di costituirsi essa stessa amalgama di anime diverse, nel rispetto della pluralità e con sguardo attento ai valori aggiunti che nel nuovo soggetto politico stavano confluendo con entusiasmo.
Invece – continua D’Emilio – siamo costretti a registrare un atteggiamento notarile da parte del segretario regionale, intento solo a vidimare prese di posizioni personali quanto meno poco accorte, senza mediazione ed inibendo ogni possibilità di confronto. Sposando la posizione assunta da Roberto Falotico, auspico di poter concorrere ad una nuova fase politica in grado di arginare definitivamente la deriva del Partito e di approcciare con la dovuta serenità le questioni importanti sempre aperte sul tavolo della gestione della cosa pubblica”.

PD, SINDACO TRIVIGNO SU CRISI POLITICA

 
29/01/2009 17.42.05
[Basilicata]
“Che ci sia una feroce crisi economica e finanziaria mondiale, lo sappiamo. Chi, come me, veste la fascia tricolore, vive questa difficoltà nella quotidiana amministrazione. Non possiamo evitarla, dobbiamo solo combatterla facendo fra di noi quadrato e considerando anche una partenza svantaggiata: siamo una periferia di un periferico sud Italia. Che fosse in atto una crisi aspra nella stessa misura sul piano politico regionale nel Pd è altrettanto evidente. Quello che non capiamo è come si possa essere così sconsiderati, rifiutando non solo metodi di una sua risoluzione condivisa, addirittura emarginando chi ha lavorato tanto e bene e invece assecondando posizioni di chi, questa crisi l’ha voluta per egoismi personali e la fomenta per interessi di carriera”. E’ quanto dice il sindaco di Trivigno, Antonio Fanelli.
“I sindaci, fra cui mi trovo anch’io in qualità di primo cittadino di Trivigno, in trincea quanto se non più delle altre figure istituzionali, hanno bisogno per poter portare a termine il loro impegno, in una casa politica forte e capace di coadiuvare i territori tutti nelle scelte gravose che pure vanno compiute. La gestione grigia e debole del segretario regionale Lacorazza ha, invece, mostrato tutti i limiti propri dell’inesperienza e dell’insufficienza a guidare i processi politici che avrebbero richiesto più capacità, senso di equilibrio e senso di responsabilità.
Nello stesso tempo – dice ancora Trivigno – egli è stato artefice del varo di una nuova giunta regionale il cui profilo è così alto tanto da essere ritenuto inadeguata da gran parte dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione e, sono convinto da gran parte della Basilicata.
Dispiace apprendere che rappresentanti autorevoli e di storica solidità politica, come il Consigliere Falotico, siano costretti a lanciare prima grida di dolore inascoltate e poi a dover subire anche attacchi inverosimili.
Confondere il dibattito con l’aggressione è un errore che non può più perpetrarsi. Ne pagano lo scotto le comunità, ne vale del futuro di questa regione”.

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pubblico con estrema cattiveria questi tre saggi del pensiero politico regionale…insomma questo pd prima muore, prima rende un servizio all’intera comunità…in quanto a falotico, non ci pare che sia stato altrove fino ad ora e proprio fino ad ora era assessore della giunta de filippo, esattamente come folino…io direi che se sulla nave c’è il vaiolo, chi fugge la malattia la cova o magari ce l’ha già!!!…in quanto al sindaco di guardia,  ci andrei piano a parlare di scosse per l’opinione pubblica, visto che una delle maggiori proprio dalle sue parti proveniva ed aveva lo strano nome di totalgate, inchiesta tuttora in corso…quelle si che sono cose che danno scosse, mica la crisi prevedibile di un patchwork di culture politiche con un comune denominatore, gestire il potere…e tanti auguri a topo gigio ed alla sua italia delle figurine panini e dell’ies-ui-chen!!!…da ‘ste parti ci sono solo pitecantropi, anuri, podolici, monitorizzatori e qualche fossile vivente innestato malamente su un corpo giovane e già malato!!! 

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elisabetta si sveglia a mezzanotte

ZAMPARUTTI (RADICALI/PD),PIU’ RISORSE PER GOVERNO TERRITORIO
 
29/01/2009 15.38.12
[Basilicata]

Elisabetta Zamparutti, deputata radicale eletta nelle liste del Pd e membro della Commissione Ambiente, ha presentato con i colleghi della delegazione radicale un’interrogazione sul dissesto idrogeologico causato dal maltempo in meridione.
“Il dissesto idrogeologico è frutto di quello ideologico – ha dichiarato – che è proprio di una classe politica e dirigente nei decenni rivelatasi incapace di governare il territorio. I gravi fatti che stanno devastando il Sud d’Italia, dove semplici piogge causano la morte di persone, devono portare il Governo a riconsiderare tutti gli investimenti a tutela del territorio del nostro Paese a partire dalle due Regioni del Sud, Calabria e Sicilia, che sono state maggiormente penalizzate dall’ultima finanziaria, con il dimezzamento degli stanziamenti attribuiti al Ministero dell’Ambiente per la tutela dell’assetto idrogeologico (passati dai 500 milioni di euro del 2008 ai 269 del 2009) con un’incidenza (-151 milioni di euro) praticamente tutta a carico degli interventi di tutela del territorio in Sicilia e Calabria”. Secondo la Zamparutti “la questione va posta in sede di conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente all’esame del Senato. Inoltre, in vista della riforma delle norme sul governo del territorio occorre far tesoro delle informazioni e degli appelli dei geologi, troppo a lungo inascoltati, e quindi occorrerebbe promuovere una conferenza nazionale su questo tema che veda un massimo coinvolgimento dell’Ordine dei geologi e dell’Associazione nazionale urbanisti oltre che di tutte le associazioni ed organizzazioni impegnate nella difesa del territorio”.

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io questa proprio non la capisco…parla di meridione, parlando però solo di sicilia e di calabria (e bene in ogni caso si fa a parlarne viste le cose che il degrado politico ha permesso si facesse al territorio) ma lo fa con la stessa enfasi di chi è stata eletta proprio in quelle circoscrizioni, dimenticando forse di essere invece stata eletta in basilicata…qualcuno la svegli magari prima della mezzanotte!!!

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tutti sono più buoni

TUMORI, LABRIOLA (PD): TUTTI VOGLIAMO CHIAREZZA IN MERITO

Incidenza malattie tumorali nel materano, la Provincia di Matera promotrice di un Protocollo d’intesa per stilare uno studio epidemiologico sul fenomeno
29/01/2009 15.10.29
[Basilicata]

L’assessore provinciale all’Ambiente, Franco Labriola, condividendo le preoccupazioni diffuse nella comunità materana a seguito dell’articolo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno nei giorni scorsi, che, secondo quanto riportato “l’incidenza dei tumori tra i lucani è superiore a quella che si registra nel resto d’Italia”, annuncia che nelle prossime settimane sarà sottoscritto il Protocollo d’intesa, tra Provincia di Matera, Apea (Agenzia provinciale, energia e ambiente), Asm (Azienda sanitaria di Matera) e Cittadinanzattiva, per uno studio epidemiologico sull’incidenza delle malattie tumorali nell’intero territorio provinciale, con l’utilizzo di parte dei fondi rivenienti dalla compensazione ambientale del Centro Trisaia Enea di Rotondella.
Saranno inoltre chiamate a partecipare all’iniziativa, tutte le associazioni interessate a questo delicatissimo argomento.
«Tutti vogliamo chiarezza in merito – dichiara Labriola – dall’articolazione dei soggetti che sottoscriveranno l’intesa, potremo finalmente entrare in possesso di dati certi per stabilire se il cancro sta davvero colpendo duro i materani. L’epidemiologia è una scienza esatta e necessita di risorse professionali e dedicate. La Provincia di Matera, pertanto, contribuirà così, in maniera fattiva al fine di compiere i necessari, quanto urgenti, approfondimenti che tengano conto pure degli eventuali fattori ambientali, soprattutto in alcune aree individuate come critiche. Per esempio, nel territorio circostante l’impianto Itrec di Rotondella, la Valbasento e l’ex area militare di Montescaglioso. E’ nostra intenzione dunque – conclude l’assessore – non far mancare il necessario supporto nell’interesse di tutti i cittadini».

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bene labriola e se scopriamo quanto già sappiamo, cioè che i tumori sono aumentati e sono aumentati per alcuni modelli invasivi di sviluppo industriale avallati dalla politica e che non hanno mai tenuto di conto altre esigenze che quelle di fare “occupazione” per fare “elezione” (alla faccia della salute!), che facciamo li chiudiamo quegli impianti? e ricominciamo a parlare di territorio e di vocazioni naturali ed economiche locali?…e ci muoviamo perchè in aree che dovrebbero essere già soggette a recupero ambientale e per cui ci sono anche milioni di euro già stanziati (val basento), a monte si impedisca l’installazione di altri plessi industriali a forte impatto?…allora se la politica vuol farsi carico delle preoccupazioni e magari del diritto alla salute delle popolazioni, cominci a ragionare seriamente sul modello di sviluppo e sull’analisi valutata in ogni aspetto delle iniziative imprenditoriali che potrebbero avere impatti su salute, ambiente e vocazioni originarie (esempio, se in una zona si fa agricoltura, è quella che va aiutata a divenire più strutturata con azioni specifiche e non certo autorizzare zone industriali a macchia di leopardo e dove agli imprenditori conviene di più, magari anche ad alcuni politici) e non deleghi più alla acritica salvaguardia delle prerogative del turbo-mercato e della liturgia dogmatica della libera impresa una attività di programmazione che deve essere esercitata proprio dalla politica, privata e liberata da alcune incrostazioni mercantili e di casta che conducono dove tutti sappiamo essere stati condotti…alla colonizzazione del territorio ad un modello di “sviluppo” (si fa per dire!) che è il principale responsabile di malattie troppo legate proprio alle scorie materiali ed a quelle consumiste che lo stesso modello produce al pari dei suoi prodotti…se non ragioniamo seriamente proprio su questo modello e sul suo superamento, è tutta e solo propaganda qualunquista!!!…e dopotutto sotto elezioni, tutti, come a natale, sono più buoni!!!

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la penna ed il calam-olio

copincolon:

PETROLIO, LAPENNA (FI-PDL) SU PROTESTA AUTOTRASPORTATORI

 
29/01/2009 13.44.59
[Basilicata]
                                                                                                                         

  (ACR) – “Nuovi posti di lavoro a rischio nella nostra regione, esito di una emorragia inarrestabile che colpisce anche il settore petrolifero. Questa volta a protestare sono gli autotrasportatori che, a causa della decisione dell’Eni di sospendere l’attività del centro di stoccaggio e carico a Calvello, rischiano il licenziamento”. È quanto dichiara il consigliere regionale di Forza Italia verso il Pdl, Sergio Lapenna.  “I lavoratori sono in presidio permanente per tutelare i loro diritti… ciò è l’ennesimo fallimento del centro sinistra anche nella gestione della politica petrolifera. Le ricadute economiche promesse non si sono mai viste e nel corso di questi anni stanno venendo fuori tutti i punti dolenti…A questo punto – sostiene il consigliere del Pdl – il sogno di una nuova era, iniziato con la scoperta del petrolio, è crollato completamente. Inoltre, l’assenza di un sistema di monitoraggio, con il conseguente inquinamento di una delle zone più belle e produttive della regione, la mancanza di lavoro per i tanti giovani che continuano, quindi, ad emigrare e la quasi totale mancanza di rispetto da parte dell’Eni e degli Amministratori locali verso il popolo lucano, spinge ad una seria riflessione sui reali benefici dello sfruttamento del petrolio. Sull’attività estrattiva – a parere di Lapenna – non vi sono mai state norme chiare e trasparenti e, omettendo qualunque tipo di controllo, è stata concessa larga discrezionalità a chi estrae il greggio. La Regione è sempre stata una controparte troppo debole ed è opportuno, soprattutto per il periodo storico che stiamo attraversando, che la nuova Giunta si adoperi immediatamente per cercare di risolvere questa difficile situazione e per garantire il rispetto di tutti gli accordi presi a suo tempo con l’Eni”.

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e allora caro la penna verrebbe da chiedersi come mai i parlamentari lucani della pdl (ed a cui ricordo, come a quelli di altre formazioni politiche, che sono parlamentari di tutti i lucani e non solo di coloro che li hanno votati) piuttosto che sollevare il problema delle estrazioni petrolifere, del loro impatto ambientale, sulla salute e sulla stessa economia, della loro pervasività rispetto ad ogni ipotesi locale di programmazione del territorio e delle stesse risorse, plaudono a vere e proprie stupidaggini demagogiche come i presunti sconti sulla benzina? come mai piuttosto che riportare il problema estrazioni ad una sorta di riflessione regionale, avallano operazioni come quelle del disegno di legge 1441 ter che privano le regioni di ogni voce in capitolo (ed essendo la basilicata la produtrice dell’80% del petrolio nazionale, pare ovvio a tutti che simili leggi proprio a lei sono dedicate)? come mai piuttosto che fare operazioni di salvaguardia del territorio rispetto alle estrazioni, silentemente operano prchè il parco della val d’agri non parta mai (in perfetto accordo con la maggioranza di centro-sinistra che pur dicendo di volerlo, in reatà lo sta sabotando anch’essa, in una situazione di ricorsi e controricorsi che di fatto hanno “congelato” il parco), dando voce a proteste strumentali e probabilmente orchestrate dalla stessa eni e dalle altre compagnie che operano in val d’agri? come mai, piuttosto che fare informazione e sensibilizzazione tra i lucani ed operare trasversalmente nel contesto parlamentare, ve ne state in poltrona a tuonare contro la maggioranza in regione ed a favore del governo che sta forzando rispetto alla destinazione futura della regione basilicata (dopotutto è stato un vostro consiglio dei ministri a stabilire che la basilicata è un distretto petrolifero, con tutto quello che ne consegue)? come mai spacciate criticità e non dite che se voi foste al governo in questa regione non vi opporreste affatto alle estrazioni, ma ridurreste tutto ad un problema di royalties (percepite e spese), magari accontentandovi di quell’elemosina e magnificandola come un regalo del padron silvio?

non siete credibili, piuttosto siete ipocriti…ripeto quanto già detto…vergognatevi bipartizan!!!   

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APOF-IL, NO DI CGIL, CISL E UIL A TRASFORMAZIONE IN SPA
 
29/01/2009 11.39.30
[Basilicata]
                                                                                                                         
Cgil Fp, Cisl Fps e Uil Fpl, in un comunicato stampa, ribadiscono la loro “assoluta contrarietà” alla trasformazione dell’Apof-Il in spa “anche tenendo conto dei pareri negativi della Corte dei Conti e del Professore Terracciani, interpellati dalla stessa Amministrazione Provinciale”. Le tre organizzazioni sindacali, nel merito “ribadiscono che, qualora il Consiglio Provinciale desse corso a tale irresponsabile decisione, la Provincia avrebbe serie difficoltà a gestire “in house” la formazione professionale finanziata dal F.S.E. Disastrose sarebbero le ripercussioni sia sulla modificata natura del servizio pubblico, sia sullo stesso bilancio provinciale, tanto da non poter più rispettare il patto di stabilità. Ciò significa, più concretamente, non poter pagare gli stipendi di tutto il personale assegnato all’Apof-il”. Pertanto chiedono
“l’immediato ritiro del provvedimento e annunciano, in caso contrario, l’assunzione di dure iniziative di lotta”.

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già la formazione professionale così com’è puzza di interessi privati, figuriamoci con una spa a titolarità di capitale per sua natura variabile…migliorare il servizio pubblico attraverso l’individuazione e l’espulsione di logiche, pratiche ed uomini che ne impediscono il reale funzionamento, intervenire sui processi burocratici, migliorandoli, impedire la “politicizzazione” dell’intervento e della gestione della formazione, individuare a monte obiettivi concreti e possibili nella programmazione degli interventi, sarebbero solo alcune delle ovvie logiche a cui rivolgersi perchè tanto la formazione, tanto ogni intervento pubblico ritornino ad essere efficienti e mirati…far funzionare male gli apparati pubblici è stato ed è, in questo paese ed in questa regione, la scusa per avviare quei famosi processi di privatizzazione degli enti che pare proprio siano un fallimento ancora peggiore del settore pubblico messo nelle condizioni di cui sopra, ma che, nonostante tutto, ancora infiltrano di metastasi di pensiero unico mercantile le menti di troppi amministratori e politici che meglio farebbero a ritrovare il senso della frase “servizio pubblico” 

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anti-pro-forse-dopo-però

copincolon:

PETROLIO, CSAIL: MONITORAGGIO TUMORI IN VAL D’AGRI

 
29/01/2009 11.22.00
[Basilicata]
“I dati contenuti nello studio «Current cancer profiles of the italian region» in base ai quali la Basilicata supera la media nazionale per incidenza dei tumori, con particolare riferimento a due Asl, quella di Venosa e Matera, non ci convince del tutto perché esclude l’area della Val d’Agri, come è noto interessata da decenni dalle attività petrolifere”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Filippo Massaro, presidente dell Csail (Comitato per lo Sviluppo delle Aree Interne Lucane). “Per tranquillizzare le comunità locali della Val d’Agri che da tempo sono preoccupate dell’incremento dell’incidenza tumorale è dunque necessario completare lo studio e attivare l’Osservatorio Ambiente e Salute previsto dagli accordi Regione-Eni”. E’ nostro diritto – conclude Massaro – conoscere i dati suddivisi su aree territoriali e pertanto ci associamo alla richiesta di Accademia Kronos rivolta alla Regione Basilicata di un atto di responsabilità, finalizzato alla mitigazione dei rischi derivati dall’esposizione verso fonti inquinanti, attraverso un capillare monitoraggio di tutte le matrici ambientali (acqua, suolo e aria), con l’ausilio di ulteriori risorse, uomini e mezzi”.

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ma l’osservatorio oltre che osservare – e si sa che chi osserva uno stipendiuccio lo dovrà pur prendere – avrà altri compiti?…l’osservazione in sè conta ben poco se i dati organizzati non portano poi a conclusioni generali del tipo…ci si ammala?…allora non si estrae più!!!

la logica dei carrozzoni infarciti di “politica” porta infatti sempre a conclusioni che a quella “politica” debbono piacere…e se la politica decide di estrarre o far estrarre non c’è salute od osservatori che tengano…meditare!!!

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copincollo con ironia:

CENTRO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE, NOMINATA LA COMMISSIONE

Esperti dell’Università di Basilicata e della Regione per garantire trasparenza e competenza
29/01/2009 10.56.03
[Basilicata]

(AGR) – Esperti dell’università di Basilicata insieme ad un dirigente regionale valuteranno le offerte del bando la per la realizzazione del Centro di monitoraggio ambientale. E’ quanto stabilito dal Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione, al fine di consentire il massimo grado di trasparenza e di competenza per l’assegnazione di un appalto dell’importo complessivo di 5 milioni e mezzo di euro, nonché per la particolare importanza che questa attività riveste per la tutela e la salvaguardia ambientale del territorio.
Nei giorni scorsi, in base alla normativa sugli appalti pubblici, il Dipartimento Ambiente ha fatto richiesta all’Università di indicare figure che abbiano un elevato grado di competenze nelle materie oggetto della gara, ovvero per quel che concerne l’ingegneria sanitaria e le acque, la geologia e l’idrologia, l’atmosfera, la chimica analitica inorganica, e l’informatica.
Attraverso questa metodologia sono stati nominati nella commissione giudicatrice i docenti Carmine Serio e Salvatore Masi, del Dipartimento di Ingegneria e Fisica, Francesco Sdao del Dipartimento Strutture, Geotermia e Geologia, Nicola Cavallo del Dipartimento di Chimica. A garanzia della procedura, sempre in base alla normativa in materia di appalti, è stato nominato il dirigente regionale Pasquale Golia.
“Abbiamo inteso seguire il metodo della massima trasparenza e dell’elevato livello di competenza dei commissari – spiega l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico –, in base alle norme del Codice degli appalti che consentono, in virtù della complessità e dell’importanza della gara, di avvalersi anche di personalità esterne all’ente appaltante, per cui abbiamo ritenuto di fare ricorso alle profesisonalità e alle esperienze che operano nell’ambito dell’Università di Basilicata. Il Centro di monitoraggio ambientale – aggiunge Santochirico -, fornirà gli elementi di conoscenza per individuare le strategie ottimali di gestione del territorio e per determinare i legami causa-effetto. Si tratta di un processo dinamico: dalla conoscenza mirata del territorio, all’individuazione delle procedure di intervento, al monitoraggio dei risultati e, quindi, alla revisione critica degli obiettivi e degli interventi stessi. Il progetto, inoltre, potrà imprimere una decisa accelerazione alle politiche di tutela e salvaguardia ambientale, e prelude ad ulteriori iniziative finalizzate ad estendere la rete di controllo”.
La struttura, che sarà costituito dal Centro di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali e di inquinamento e dal Sistema di monitoraggio ambientale della Val d’Agri, terrà sotto osservazione il rischio sismico, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. I costi saranno in parte sostenuti in parte dall’Eni, in virtù del Protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione per le estrazioni petrolifere in Val d’Agri.
L’appalto, che si basa sulla qualità tecnica delle forniture proposte, sull’offerta economica e sulla qualità della gestione del servizio per un periodo di avvio di 18 mesi, prevede la realizzazione di stazioni di monitoraggio, di un centro di controllo e coordinamento e la fornitura di laboratori mobili.
Le stazioni di monitoraggio dovranno essere dotate di sensori per la misura dei parametri ambientali di diversa natura, per consentire l’analisi e la caratterizzazione dell’aria e dell’acqua. Per quanto riguarda, in particolare, l’area della Val d’Agri, è previsto un sistema di controllo dello stato qualitativo e quantitativo delle acque del fiume Agri, dei suoi affluenti e dell’invaso del Pertusillo.
Saranno monitorati anche i movimenti del suolo: per il controllo delle frane sono stati individuati i siti di Maratea e di Miglionico.
I laboratori mobili, invece, dovranno eseguire il controllo degli inquinanti atmosferici e l’analisi delle acque.
I dati provenienti dalle diverse fonti (stazioni di monitoraggio, laboratori fissi e mobili, fonti informative esterne) saranno raccolti e organizzati dal Centro di controllo, che si occuperà anche di metterli a disposizione anche di altri utenti; si tratta, in sostanza, di un terminale i cui dati potranno essere utilizzati da altri soggetti secondo modalità e procedure proprie dei loro compiti istituzionali.

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trattandosi di qualcosa che doveva partire già dieci anni fa, non possiamo certo sparare addosso per questo “peloso” ritardo al povero vincenzino santo-monitor che certo come più indecente assessore all’ambiente che la regione basilicata abbia mai avuto, ha tante colpe che non basterebbero cent’anni di pugatorio e qualche deciso candeggio per espiarle tutte e ritornare immacolato, ma che all’epoca dell’accordo di programma del ’98 portava ancora i calzoni corti…forse…e tuttavia le pratiche “appaltizie” assillano sempre il povero “cenzino”…più che preoccuparsi del monitoraggio in sè, si preoccupa dell’appalto e della sua regolarità – cosa democraticamente e legalmente benemerita, ovviamente – ma che in nulla ci rassicura sulla reale qualità del monitoraggio stesso!!!…e nel frattempo l’eni, la total, la shell e tutta la bella compagnia delle “tante sorelle” continua a spadroneggiare in questa regione, regione che essendo nei fatti una colonia, per la sua amministrazione avrà pur bisogno di qualche “governatore”…ed ogni buon governatore avrà pur bisogno di qualche pascià per l’amministrazione del sangiaccato di basilicata…e buon turbante a tutti!!! 

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carnem levare

copincollo:

POTENZA, UN CONCORSO DI IDEE PER PROGETTARE LA CITTÀ

 
29/01/2009 10.52.02
[Basilicata]

Sabato, alle 11.30, nella sede del Circolo Angilla Vecchia (via Angilla Vecchia, 41 a Potenza) verrà presentato alla stampa il Concorso d’idee: “We love potenza, progettiamo insieme la nuova città”.
Alla conferenza stampa parteciperanno il Presidente dell’Ordine provinciale degli Architetti Michele Graziadei e il Presidente dell’Ordine provinciale degli Ingegneri Michele Lapenna. Introduce il Presidente del Circolo Vincenzo Fierro.

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si comincia dall’ufficio del sindaco o magari da qualche ufficio assessorile?…da qualche parte bisognerà pure cominciare in questo impeto obamiano che sembra pervadere chiunque non abbia uno straccio di idea autonoma o ne abbia di talmente improponibili che, in pieno carnevale (dal latino carnem levare), tempo di sovvertimenti sociali consentiti dal gioco delle maschere, finalmente riesce a fargli prendere aria…alle idee!!!

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gli orfani di mollicone

copincollo:

I VERDI DI BASILICATA: POCA ATTENZIONE ALL’AMBIENTE

 
29/01/2009 10.40.47
[Basilicata]
“Di fronte all’ospedale di Villa d’Agri, a pochi metri dal quartiere residenziale di Villa del Sole, nel Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, presto, sorgeranno 4 nuovi pozzi di petroli. L’autorizzazione è datata 29 dicembre 2008”. Lo affermano, in un comunicato stampa, i Verdi di Basilicata, sottolineando che “l’esecutivo Regionale, vista la “compatibilità ambientale e la sostenibilità della proposta”, ha approvato a maggioranza la delibera”.
“L’(immotivata) esclusione dei Verdi dall’Esecutivo Regionale – si legge nella nota – ci spinge a pensare che i problemi ambientali e la qualità della vita dei cittadini lucani, probabilmente, non rappresentano più la priorità di chi amministra la Regione Basilicata e che, sicuramente, le azioni di aggressione al territorio e la sistematica distruzione del patrimonio ambientale ricco di biodiversità, continuerà, ancora, nel nome di un non meglio specificato progresso”.

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dunque i verdi esistono ancora…pensavo si fossero auto-digeriti nell’arcobaleno e nel ritorno di mollicone alla casa madre!!!…bene cari verdi, cerchiamo di non fare casino solo perchè qualcuno vi ha esclusi dall’esecutivo regionale…la politica è una cosa ben diversa dalle postazioni, esattamente come la dignità è cosa ben diversa dal collateralismo…ed in questa regione di collateralismi interessati ne abbiamo visti fin troppi e con i risultati che conosciamo tutti bene…umiltà e voglia di lavorare con intelligenza per il bene comune, questo l’unico percorso che vi riporterebbe nel senso comune di una lotta per il territorio…meditate, verdi, meditate!!!

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nani moretti

copincollo:

DECRETO ANTICRISI, REPLICA DI PAGLIUCA (FI-PDL) A LACORAZZA
 
28/01/2009 17.40.22
[Basilicata]
                                                                                                                         
(ACR) – “Ancora con l’ossigeno aperto dai 17 voti a favore ricevuti dal presidente De Filippo sulla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione, il segretario regionale del Partito democratico non trova altro modo per impiegare il suo tempo se non nell’attaccare Berlusconi ed il suo provvedimento anticrisi”. E’ quanto dichiarato dal presidente del gruppo regionale di Forza Italia verso il Pdl, Nicola Pagliuca….

 

LACORAZZA: IL PDL NON È NÉ FRESCO NÉ NUOVO
 
28/01/2009 19.43.19
[Basilicata]
                                                                                                                         

“Il decreto anticrisi è insufficiente e assolutamente incapace di dare risposte ad imprese e famiglie soprattutto nel Mezzogiorno e in Basilicata. Vedo il consigliere Pagliuca in affanno e non vorrei aggiungere altro alle dinamiche che lo vedono coinvolto nel PDL, sino a mettersi contro, come è accaduto qualche mese fa, a provvedimenti che per la prima volta pongono al centro il territorio e rendono partecipe di questo processo, dandone centralità, il Vulture-Melfese”. E’ la replica di Piero Lacorazza a Nicola Pagliuca….

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duello a colpi di becco implume tra due nanetti della politica locale che al canto querulo di “siam piccoli, ma cresceremo” non solo non sono mai cresciuti, ma addirittura si sono raccorciati…rivoltante!!!

e per farsi due risate ancora

http://it.youtube.com/watch?v=0zwbKOQTcUI

http://it.youtube.com/watch?v=IDJ5LE75__w

 

http://it.youtube.com/watch?v=SXVGQyBgjEQ

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