http://www.youtube.com/watch?v=VFQGBaIvB-k
http://www.youtube.com/watch?v=za4Ntj-Vn0k
http://www.youtube.com/watch?v=sxM8V6PmqjY
http://www.youtube.com/watch?v=ScQPT8U9Voo
http://www.youtube.com/watch?v=Sg3iDXerl6s
Israele e Hamas dicono “no” all’Onu.
“A Gaza massacrati 30 civili” Dopo giorni convulsi di frenetica attività diplomatica, le Nazioni Unite approvano una risoluzione per l’immediato cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, con l’astensione degli Stati Uniti. Un risultato importante, che sottolinea la gravità della situazione umanitaria che si è raggiunta all’interno dei territori palestinesi. In un comunicato emesso in mattinata, inoltre, l’Onu punta anche i metodi usati dagli israeliani per condurre questa guerra e accusa l’esercito israeliano di aver ucciso in un bombardamento 30 civili che facevano parte di un gruppo di 110 palestinesi che avevano riunito in una casa di Gaza. “Secondo diverse testimonianze, il 4 gennaio – è scritto nel comunicato -, dei soldati hanno evacuato e raggruppato circa 110 palestinesi in una sola casa a Zeitun (di questi la metà erano bambini) ordinando loro di restare all’interno dell’immobile”. Secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento umanitario (Ocha), che ha emesso il comunicato, “ventiquattr’ore più tardi, le forze israeliane hanno bombardato a più riprese quella casa, uccidendo circa 30” persone. La testimonianza di chi è scampato al massacro – Sotto alle rovine dell’edificio colpito dal fuoco israeliano potrebbero trovarsi ancora altri cadaveri, ha detto all’ANSA una donna sopravvissuta al massacro, che è adesso ricoverata all’ospedale Shifa di Gaza. Nel massacro la donna, di 29 anni, ha perso due dei suoi sei figli. L’episodio è avvenuto nella zona della ex colonia ebraica di Netzarim, a sud di Gaza, ed ha colpito il clan familiare dei Sammuni. La donna ha precisato che le forze israeliane hanno ordinato a un centinaio di membri del clan di entrare in un magazzino, che successivamente è stato colpito da due cannonate: una all’ingresso e l’altra all’interno dell’edificio. Solo con la prima tregua umanitaria di mercoledì i feriti hanno potuto raggiungere l’ospedale Shifa. Olmert: l’offensiva va avanti – La risoluzione non scalfisce però la convinzione di Israele che le bombe su Gaza siano l’unica soluzione. “L’esercito israeliano continuerà ad agire per difendere i civili israeliani e realizzerà gli obiettivi affidatigli in questa operazione”, ha dichiarato infatti il premier israeliano Ehud Olmert. La dichiarazione di Olmert arriva dopo che Hamas – molto critica perché la risoluzione “mette sullo stesso piano” israeliani e palestinesi – si era dissociata dalla presa di posizione delle Nazioni Unite: “La risoluzione non ci riguarda”. Molto positivo invece il parere del presidente dell’Anp Abu Mazen (Mahmud Abbas) che da Madrid ha fatto sapere che “adesso il problema sta nel tradurre le parole dell’Onu in fatti”. Confermata intanto da parte di Israele la tregua di tre ore anche per oggi. La risoluzione per l’immediata fine delle ostilità votata dall’Onu chiede l’immediato cessate il fuoco tra Israele ed Hamas ed esorta a far di tutto per permettere la distribuzione di aiuti umanitari di emergenza a Gaza. Sono aiuti che le Nazioni Unite hanno sospeso per il momento, dopo la morte di due dipendenti dell’agenzia per i profughi palestinesi, l’Unrwa, ed il ferimento di un terzo.
L’accordo tra i Paesi occidentali e la Lega araba – Il voto per 14-0, con gli Usa astenuti, è arrivato ore dopo che i paesi occidentali del Consiglio di Sicurezza hanno raggiunto un accordo con quelli della Lega Araba (rappresentati in Consiglio dalla Libia) per una risoluzione che chiede il cessate il fuoco immediato, duraturo e pienamente rispettato, che conduca a un ritiro completo delle forze israeliane da Gaza. E’ una risoluzione il cui contenuto è condiviso anche da Washington, ha spiegato il segretario di Stato Condoleezza Rice, che ha partecipato al voto, ma gli Usa hanno scelto di astenersi ritenendo ”importante attendere di vedere gli esiti degli sforzi di mediazione egiziani”.
La dichiarazione dell’Onu – Nella dichiarazione, Ban Ki-Moon condanna con fermezza l’attacco dell’esercito israeliano contro un convoglio di aiuti a Gaza, che ha provocato la morte di almeno due dipendenti dell’Unrwa e il ferimento di un terzo. Chiedendo di nuovo un cessate il fuoco immediato, il segretario generale ricorda che l’Unrwa e’ stata obbligata ad interrompere la distribuzione di beni alimentari non essendo garantita la sicurezza del suo personale. Infine gli Stati Uniti, molto preoccupati per la situazione umanitaria, hanno chiesto ad Israele di ampliare il cessate il fuoco quotidiano di tre ore, per agevolare l’invio di aiuti alimentari a Gaza.
Hamas: risoluzione ingiusta – E’ molto critica la prima reazione di Hamas a Gaza in merito alla risoluzione delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato nei combattimenti. “Si tratta di una risoluzione ingiusta” ha detto Fawzi Barhum, un portavoce di Hamas, ai mezzi stampa locali. “Le Nazioni Unite hanno infatti posto sullo stesso piano le vittime e i loro aggressori”. Nelle ultime ore, peraltro, 20 palestinesi sono rimasti uccisi in una nuova serie di bombardamenti condotti dalla aviazione e della marina militare israeliana. Otto delle vittime si sono avute a Beit Lahya, a nord di Gaza. Israele afferma di aver colpito fra l’altro un comando di Hamas e una sede della Jihad islamica, a Khan Yunes.
Continua il lancio di razzi da Gaza su Israele – Il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin el-Qassam, continua a bombardare le città israeliane con razzi di vario genere e mortai. Dall’inizio della mattinata ne sono stati sparati oltre 20. In Israele per ora non si segnalano vittime. I razzi sono esplosi ad Ashqelon, Sderot e Beer Sheva. Un milione di israeliani che vivono a meno di 40 chilometri da Gaza hanno ordine anche oggi di restare in zone protette. Finora non ha conferma in Israele l’affermazione delle Brigate al-Qassam di aver sparato almeno un razzo in direzione della base aerea di Tel Nof, nel Neghev. Anche la aviazione israeliana ha proseguito le proprie incursioni a Gaza, provocando la morte di almento sei palestinesi.
Le vittime: 770 palestinesi e 11 israeliani – Il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza dall’ inizio della operazione “Piombo fuso” è di oltre 770. Sono finora 11 gli israeliani uccisi nella operazione ‘Piombo fuso’ lanciata due settimane fa a Gaza contro Hamas. Quattro delle vittime (tre civili e un militare) sono state uccise dalla esplosione di razzi palestinesi in territorio israeliano. Sette militari sono caduti negli ultimi giorni nella striscia di Gaza. Quattro di essi sono stati colpiti a morte da ‘fuoco amico’, ossia dal fuoco involontario di unità militari israeliane che operavano nelle loro vicinanze.
abuso di legittima difesa o genocidio programmato?
boicotta lo stato di israele…non comprare prodotti che rechino in etichetta, di fianco al codice a barre, il numero 729
(ANSA) – WASHINGTON, 9 GEN – Charles McArthur Emmanuel, figlio dell’ex-presidente della Liberia Charles Taylor, e’ stato condannato a 97 anni di carcere. La pena e’ stata decisa da un tribunale di Miami, in Florida, dove Emmanuel era stato giudicato colpevole ad ottobre. L’uomo, che e’ anche cittadino statunitense, e’ stato riconosciuto responsabile di torture ed uccisioni in Liberia durante la presidenza del padre. L’accusa aveva chiesto per lui una condanna a 147 anni di carcere.
eccovi un sunto di alcuni “bizzarri” emendamenti al pacchetto anticrisi:
Cinquanta euro per avere il permesso di soggiorno: è quanto potrebbero dover pagare i cittadini extracomuinitari, se dovesse passare un emendamento della Lega, a firma Claudio D’Amico, al decreto legge anticrisi che ha ottenuto il parere favorevole dei relatori e del governo. “A decorrere dall’anno 2009 – si legge nel testo – è istituita una tassa di concessione governativa, nella misura di 50 euro, per il rilascio di permessi di soggiorno ai cittadini stranieri e sui rinnovi dei medesimi. Le relative risorse sono assegnate ad apposito Fondo istituito presso lo Stato di previsione del ministero dell’interno e devolute ai Comuni di residenza dello straniero richiedente il permesso. Le suddette risorse devono essere utilizzate in via prioritaria dai comuni per l’attuazione di politiche sociali di sostegno alle famiglie e per la vigilanza e il controllo del territorio“.
Integrato di 13 mln fondo per nuovi nati – Il fondo di credito per i nuovi nati, previsto dal decreto sarà integrato di 13 milioni di euro nel 2009. L’iniziativa è dalla deputata del Pdl Laura Ravetto che ha ricevuto parere positivo sia dei relatori del testo sia del governo. I 13 milioni saranno stornati dal Fondo per l’occupazione, su cui resterà un solo milione di euro.
Ammortizzatori solo con disponibilità a lavorare – Gli ammortizzatori sociali saranno concessi solo ai lavoratori che, rimasti disoccupati, dichiareranno immediata disponibilità a un nuovo lavoro o a seguire un percorso di riqualificazione professionale.
questo è un governo ed una maggioranza di pazzi!!!
copincollo:
REGIONI: BASILICATA VUOLE NUOVI ACCORDI SU ACQUA E PETROLIO |
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09/01/2009 16.35.46 [Basilicata] |
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(ANSA) – POTENZA, 9 GEN – e poi ancora
ed ancora in un orgasmo di follia
mi ero riproposto di non commentare in alcun modo le dichiarazioni di questo “tuttovabenista” incapace di vedere la realtà, ma ogni limite ha una pazienza come avrebbe forse detto de curtis in un caso simile..l’unica pira che potrebbe preparare è quella con le schede votate per lui e la sua maggioranza dal 70% dei lucani e che alla luce dei fatti attuali non è che cartaccia neppure riciclabile, esattamente come lui e la sua giunta con quale faccia costui parla ancora dopo le innumerevoli figure scatologiche* (cioè di merda!) a cui ha sottoposto non solo se stesso (sono fatti suoi), ma l’intera regione che purtroppo egli rappresenta istituzionalmente?…ha ancora una memoria costui o l’alterazione spazio-temporale che gli fa credere di vivere in un limbo superoministico non lo mette in condizione di rimembrare le magnifiche parole di soporifera tranquillizzazione con cui fino a qualche mese fa addormentava le platee praticamente su ogni tema, quasi che fosse la realtà, e non cristo, ad essersi fermata ad eboli? non so perchè ma certe dichiarazioni mi fanno pensare agli ultimi giorni di hitler nel bunker della cancelleria, quando su una carta dell’europa muoveva divisioni e reggimenti ormai inesistenti con i russi giunti ormai alla porta del suo rifugio…e ci sarebbe tanta letteratura a cui fare riferimento, persino letteratura psichiatrica e forense, per definire lo stato di torpore da distacco irreversibile dalla realtà che pare stringere de filippo e la sua giunta di missionari delle dimissioni riassorbite, ma non vorrei annoiare con sfoggi culturali fuori luogo, quando è evidente a chiunque lo stato cerebral-comatoso di chi pretende ancora di avere energia per uno scatto da centometrista, mentre non riesce neppure più a reggersi i calzoni e mi fermo qui…non voglio offendere!!! * vedi i commenti |
in relazione alla riunione del comitato di ieri
ci siamo volutamente disinteressati della conferenza di inizio anno (che strano una volta erano di fine anno!) del presidente della giunta regionale de filippo
riteniamo che ad una giunta a pezzi come l’attuale e di cui il presidente e le sue “bizzarie” sono un triste paradigma non vada neppure concessa l’attenzione che normalmente avremmo pure dato ad un momento che in altre epoche pur avrebbe avuto un certo interesse collettivo
ciò che si consuma in questi giorni a via anzio è il triste epilogo di “poteri” che non si rassegnano all’ammissione di un fallimento, quello di aver volutamente gestito una regione non ponendo cura agli interessi collettivi, ma piuttosto individuando altri interessi e strategie come punto di gravità intorno a cui far ruotare l’attività istituzionale, in primis quelli delle grandi multinazionali (“che danno tanto lavoro!”) a cui lungi dall’essere mai stati posti limiti, sono state invece spalancate le porte del territorio in nome di un “progresso” e di una “crescita” che non solo non hanno mai trovato riscontro nella realtà degli interessi generali della comunità (che ci sembra debbano sempre avere la priorità assoluta), ma hanno finito per consegnare questa terra ed i suoi abitanti come ostaggi alla fame di risorse dei grandi gruppi
i gravi problemi storici della nostra regione, i ritardi democratici, culturali ed infrastrutturali alla base di un sottosviluppo cronico che se sarebbe ingeneroso attribuire solo a questa giunta senza coinvolgere le precedenti, non sono mai stati affrontati nella serenità di un confronto democratico che tenesse conto sia delle legittime aspirazioni delle popolazioni, sia della curatela della prima risorsa che una terra ed popolo posseggono, l’ambiente nel suo complesso di relazioni fisiche e relazionali, all’interno di un “progetto”organico e realista, quanto piuttosto nelle pieghe di una idea di “gestione” del giorno per giorno che ha finito per sostituire la “Politica”, quale strumento di alta mediazione che intesse i bisogni collettivi ed individuali nell’idea di un futuro possibile attraverso l’ordito dell’idea ordinante che il dialogo democratico stesso costruisce in una società, con la “politica”, quale mera professionalizzazione dei ruoli e gestione pura del consenso a disposizione del miglior proponente
sia chiaro che la nostra critica non nasce solo dalla protesta pura e semplice per un modello od un’idea del mondo che rigettiamo come “perdente” nel giudizio storico che si comincia ad intravedere da più parti in conseguenza di crisi strutturali del sistema economico-politico, sistema che non manca anche in questa regione apparentemente “periferica” di manifestare i propri limiti sotto forma di un concetto di consumo del territorio e delle sue risorse che non riesce più a riassorbire le proprie contraddizioni – distruggere una valle per settanta posti di lavoro, ne è un esempio lampante – la nostra critica nasce anche e soprattutto da una progettualità altra, da un’altra idea del mondo che seppur ancora lentamente si affaccia alle coscienze come una necessità ed una possibilità, fuoriuscire cioè dal concetto di consumo e mercificazione (del territorio, delle risorse, della salute, delle coscienze, della libertà, della democrazia, delle opportunità) per fare sintesi pratica di un passaggio alla coltivazione intelligente e disponibile a chiunque del nostro pianeta, della nostra regione, della nostra piccola comunità
voi avete le vostre crisi e la soddisfazione del vostro individualismo come movente
noi abbiamo i nostri progetti e la cura della collettività in un’idea di presente e futuro interdipendenti tra loro, in nome della continuazione della vita, come forza propulsiva!!!
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buon giorno a tutti…mattinata di impegni e di corse varie per il comitato…non mi è possibile per il momento commentare nulla…a questo pomeriggio per gli annunci delle iniziative e per l’azzannatoio quotidiano!!!