la bozza della locandina per il convegno di potenza

avendo perso per strada la ola, eccovi in chiaro la locandina con il programma del convegno che il comitato no oil lucania organizza a potenza giovedì 22 gennaio, salve modifiche ed approvazione dalla nostra assemblea di domenica 18…solo allora sarà diffusa la versione definitiva

loc-potenza.jpg 

invitiamo alla massima diffusione della locandina, non appena questa sarà definitiva!!!

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CGIL, FIOM E FILCEM PRESENTANO RICERCA SU CENTRO OLII
 
17/01/2009 12.42.39
[Basilicata]
Si terrà lunedì 19 gennaio, presso il Mediafor di Potenza, l’iniziativa di CGIL, FIOM e FILCEM per la presentazione dei dati relativi ad una ricerca realizzata al fine di valutare la ricaduta occupazionale delle attività di estrazione petrolifera sul territorio.
All’interno della stessa iniziativa di sensibilizzazione, martedì 20 gennaio, negli spazi antistanti gli ingressi del centro olii di Viggiano, nell’ora del cambio turno, si terrà un volantinaggio informativo, a seguito del quale avrà luogo un dibattito nel centro sociale di Villa d’Agri.

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non siamo stati invitati, nonostante in altre occasioni la fiom ci abbia chiesto interventi specifici sul tema del petrolio…forse è una svista, forse è una solitudine, forse è la confusione dei tempi…comunque andremo ad entrambe le iniziative per portare il nostro contributo e la convocazione della manifestazione regionale, indetta dal comitato no oil lucania, per il 21 febbraio

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copincollo:

LUNEDÌ TAVOLO DELLA FILIERA AGRO ENERGETICA DI BASILICATA

 
17/01/2009 10.56.12
[Basilicata]
(AGR) – L’assessore Regionale all’Agricoltura Roberto Falotico ha convocato per lunedì 19 gennaio, alle ore 12.00, presso la sala riunioni del Dipartimento, in Via V. Verrastro a Potenza, il Tavolo di lavoro Filiera Agroenergetica di Basilicata che vede impegnati, oltre alla Regione Basilicata, l’Università della Basilicata, Agrobios, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri e i Consorzi di bonifica Bradano e Metaponto, Alta Val d’Agri, Vulture-Alto Bradano.
“L’indirizzo della Giunta e del Dipartimento in materia ha già trovato una prima applicazione nella recente finanziaria Regionale – dichiara Falotico –. Il settore agricolo lucano ha tutte le potenzialità per partecipare alla valorizzazione dell’agroenergia, che si giocherà sul piano locale e nazionale. Potenziare la filiera risponde infatti a due esigenze, entrambe importantissime per il futuro della regione: dare linfa ad opportunità derivanti dalla produzione di energie alternative e creare i presupposti perché il principio della diversificazione apporti valore aggiunto ai redditi delle famiglie impegnate in agricoltura”.

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sembrerebbe una innocua riunione di organizzazione, in realtà è così che si gettano le basi della trasformazione dell’agricoltura lucana in produzione energetica attraverso le bio-masse…chi come me ha dato un’occhiata ad alcune bozze del piano energetico regionale (che aspettiamo tutti invano da qualche tempo!!!) sa bene che nelle opzioni previste la produzione da bio-massa è affrontata in percentuali che arrivano fino al 50% della superficie coltivabile lucana…cosa mangeremo dopo, non è dato saperlo….le specie coltivabili ed incentivate saranno oleoginose ed arbusti a rapida crescita, tutti rigorosamente ogm, con molto poco spazio per le essenze locali, a minor indice di sviluppo arboreo, con conseguenze rischio di contaminazione della flora locale, vista la pervasività diffusiva dei pollini da ogm…quale il grado di immissione di co2 in atmosfera immaginabile (ma l’italia non si è forse battuta in sede europea per la non applicazione dei limiti del protocollo di kyoto?)…il fatto è che se le bio-masse entrano nella fase del sistema industriale, di rinnovabile rimarranno solo i certificati verdi ed i contributi cipe provenienti dai cip6, oltre tutti i rischi derivanti dalla combustione di cdr che equiparato alla legna ecologica la farà sicuramente da padrona…senza essersi dotati preventivamente di uno strumento di programmazione energetica, questo modo di procedere favorisce la penetrazione a macchia di leopardo in regione di alcuni interessi di settore che per star dentro gli obiettivi comunitari del 20-20-20 hanno deciso di concentrare tutto o quasi il 20% della produzione nazionale da fonti rinnovabili proprio in questa regione, fregandosene del fatto che dentro di essa vive una comunità, e soprattutto non volendo comprendere che se si parla di energie rinnovabili il concetto di concentrazione della produzione è quanto di più lontano dall’idea stessa di rinnovabilità…aggiungiamoci poi il petrolio, il gas, quello estratto e quello da stoccare nel sottosuolo della val basento, un po’ di nucleare, il corridoio 8 (gasdotto del caucaso)…l’hub energetico in basilicata di cui parla de filippo è pronto!!!…e la gente dove la mettiamo?…la facciamo emigrare!!!  

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Gaza: Israele bombarda una scuola dell’Onu, 6 morti

L’attacco dei carri armati israeliani questa mattina ha fatto almeno sei morti in una scuola gestita dall’Onu nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito alcuni medici palestinesi. Un primo colpo sparato dai tank ha ucciso una donna e un bambino nell’edificio di Beit Lahiya, che era pieno di profughi. Andata a fuoco la scuola Onu – Altri colpi sono stati sparati mentre la gente tentava di fuggire dalla scuola, in cui era divampato un incendio, e sono morte altre quattro persone. Almeno una decina i feriti. Attorno alla scuola erano in corso combattimenti tra i tank israeliani e i miliziani di Hamas. Un portavoce dell’esercito dello Stato ebraico ha riferito che sta verificando la notizia sul numero delle vittime nella scuola.Tregua unilaterale di Israele – L’attacco è arrivato a poche ore dalla riunione del gabinetto di sicurezza israeliano che oggi dovrebbe approvare un cessate il fuoco unilaterale dopo l’impegno di Washington e del Cairo a fermare il contrabbando delle armi dal confine egiziano.Altri combattimenti – In altre zone della Striscia di Gaza sono quattro i palestinesi morti negli oltre 50 raid israeliani: tra le vittime anche un bambino di due anni. Presi di mira i tunnel da cui transitano armi, postazioni per il lancio di razzi e luoghi in cui si sospetta vi fossero arsenali nascosti, tra cui una moschea.

I precedenti attacchi a scuole Onu – È la quarta volta che il fuoco israeliano colpisce una scuola gestita dall’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi, nelle tre settimane dell’offensiva Piombo fuso. Il 6 gennaio 43 persone erano rimaste uccise nell’attacco di un tank contro una scuola di Jabaliya, nel nord della Striscia. Sono 45mila i palestinesi che hanno trovato rifugio nelle scuole gestite dall’agenzia dell’Onu. “Questo attacco è una nuova dimostrazione che della fatto tragico che non ci sono posti sicuri a Gaza”, ha commentato un portavoce dell’Unrwa, Christopher Gunness, “neppure una struttura dell’Onu lo e’, non c’e’ un posto per fuggire”.

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di cosa stiamo parlando?…ma di un massacro!!!

boicotta lo stato e l’economia di israele…non comprare prodotti che rechino in etichetta, di fianco al codice a barre il numero 729

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