prima della manifestazione

siamo arrivati al giorno precedente la manifestazione…una manifestazione è solo una manifestazione, lo sappiamo bene tutti, ma in questo caso c’è un evidente sapore costituente, l’istanza lucana e la difesa di una terra erette a causa comune di un popolo, nella ferrea convinzione che dalla volontà di un popolo, di una regione, di non lasciarsi più calpestare da certe regole che riducono l’aria, l’acqua, la terra, la vita stessa a merce, nasca la voglia di riscatto di tutti gli altri popoli di questa casa comune che si chiama italia, una casa tra tante altre case che fanno il nostro mondo

la mia speranza è che qui, in questa regione sfortunata eppure così generosa, da domani nasca questa nuova coscienza comune, per la quale ci stiamo sacrificando ormai da tanto…che la politica istituzionale parli ormai del problema petrolio come di una emergenza da risolvere non ci basta, perchè oggi maturiamo per la prima volta la volontà di risolverlo da noi, con l’unica arma a disposizione di un popolo, la democrazia

non vi saranno articoli in questi due giorni, come ovvio vista la necessità di organizzare molte cose che non sono delegabili….gli articoli li scriveremo direttamente in piazza con la partecipazione e la voglia di stare insieme per camminare insieme 

vi aspettiamo numerosi!!!…miko somma

bozza-piccola-manifestazione-28-febbraio.jpg

  

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a proposito di nucleare

che non pensi alcun presidente o alcun lobbysta di poter menare il can per l’aia di una ricontrattazione delle royalties in cambio di qualsiasi ipotesi sul nucleare

per il momento non vogliamo ancora nominarla questa follia di un governo di folli, ma sappiano tutti che all’indomani stesso della prima ipotesi di una qualche forma di nucleare, centrale o deposito di scorie che sia, questo comitato si scaglierà contro i criminali che pensano di “regalarci” altro “progresso”

politici (tutti) avvisati…no oil significa anche no nuke!!!

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altre comunicazioni

stringo al massimo possibile l’annuncio

il comitato no oil lucania, attraverso il movimento comunità lucana, presenterà proprie liste alle prossime elezioni amministrative della città di potenza

candidato sindaco il sottoscritto, pronto tuttavia a farsi da parte ed a concentrarsi sulle sole provinciali nel caso altri candidati risultino più convincenti e rappresentativi di quel movimento di cambiamento reale che intendiamo rappresentare

nella lista solo e tassativamente giovani dai 18 ai 30 anni

modalità elettorali identiche a quanto annunciato per le provinciali

seguiranno comunicazioni

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importanti comunicazioni in serata e commenti salati sul leccaderetanesimo imperante in regione (pare sia diventata una nuova religione…dei servi dei servi dei servi)

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copincolon questo delirio ad occhi aperti di un presidente farsa:

PETROLIO, LA RELAZIONE IN AULA DEL PRESIDENTE DE FILIPPO
 
24/02/2009 12.51.17
[Scorie nucleari a Scanzano]
(AGR) – Questa la relazione in Aula del Presidente della Regione Vito De Filippo sul tema del petrolio:“Siamo stati chiamati più volte, in questi anni, a valutare, rendere conto, verificare o proporre su un tema così fondamentale quale è quello del petrolio.
Appare chiaro come una discussione aperta e sincera sulla vicenda lucana del petrolio, che non voglia essere pigra e disimpegnata alla voce di riscatto e di crescita che proviene dai nostri territori, non possa che collocarsi dentro il clima di generale e civile sfiducia che registra la società regionale, nonostante sia in prossimità di cambiamenti importanti del suo assetto organizzativo e funzionale, su cui questa aula ed io stesso abbiamo misurato moltissima ostinazione.
Seppure nel corso della sua storia la Basilicata non aveva compiuto un salto d’innovazione così ampio ed ambizioso, con cui ha saputo riformare lo statuto stesso dei servizi Pubblici ed i suoi sistemi di presentazione turistica e di offerta economica, di riassetto sanitario e degli enti locali a tutto vantaggio di un nuovo e più ampio rapporto orizzontale tra amministrazione, cittadini ed imprese, si percepisce come il rapporto fra risorse ed opportunità sia totalmente disallineato. Tanto disallineato da amplificare ulteriormente la percezione della crisi e rendere più severo il giudizio sulla politica.
Sappiamo che il tempo in cui abbiamo agito non è stato dei più facili. Per usare Camus è stato un tempo di resistenza vissuto quasi ad oltranza.
Un tempo in cui la Basilicata ha dovuto affrontare le prove più severe e quelle più urgenti alla sua determinazione di futuro provando a non cedere nulla sul campo delle sue aspirazioni di sviluppo.
Colpita al cuore delle sue ambizioni più forti da crisi globali e durature, esposta ai rischi di una gravissima recessione economica e sociale, attraversata da un incredibile carico mediatico d’inchieste giudiziarie, la Basilicata non si è arresa al gioco infelice e ingiusto del destino. Piuttosto vuole rivendicare il suo spazio di libertà e d’iniziativa, mettendo ancora coraggio e buon cuore nella parte più complicata del suo impegno istituzionale.
Sono convinto che il lavoro di tutti in questi anni troverà l’apprezzamento che merita. Del resto “fructum afferunt in patientia” dice Luca in 8, 15. Le cose portano frutto nella pazienza. E la storia tormentata di questi anni è stata a volte maldestramente raccontata all’opinione pubblica in un gioco diventato in alcuni momenti spietato che ha visto perfino la compiacenza di una certa politica, interessata al solito pettegolezzo di strada ed alla delegittimazione istituzionale di questa regione.
Naturalmente sono anche ben consapevole dei limiti della politica su cui le giunte regionali di questa complicata legislatura hanno dovuto esercitare il peso delle loro scelte. Un quadro regionale in pericolosa fibrillazione che ha visto più volte il centrosinistra, affaticarsi su coesione e unità d’intenti, non risparmiando nemmeno il tono di riconoscibilità governativa e di mediazione ragionevole che invece avrebbe dovuto assolvere, almeno rispetto alla tradizione di difesa e di tenuta istituzionale sempre svolta dai suoi partiti fondatori.
E ciò nonostante e per la buona disponibilità politica ed istituzionale di quest’aula, molto si può ancora fare per ritrovare un passo veloce e riformista d’iniziative e di nuova tensione progettuale ed etica che declini da subito le necessità di una nuova azione amministrativa. E lo si può fare rilanciando, tutti insieme maggioranza ed opposizione, alla società lucana la sfida più importante, quella di non rassegnarsi al suo presente, ma di avere fiducia e responsabilità sulla partita del futuro come quella di un campo nuovo e diverso di opportunità che l’attività estrattiva può offrire.Si tratta di saper articolare, nella leale differenza delle posizioni di questa aula, una iniziativa che offra alla Basilicata occasioni future di crescita.
Il quadro degli accadimenti politici e legislativi nazionali confermerebbero facilmente questa traiettoria. Il federalismo fiscale e le sue ombre, il divario ampio e conflittuale tra nord e sud che da qualsiasi angolazione politica lo si analizza propone testimonianze di reazione, di separatismi se non di ribellione, la crisi che stringe d’assedio la debolezza dei territori e delle comunità. A questo quadro si può rispondere uniti negli interessi generali che sono una cosa diversa da un vacuo unanimismo.
E’ in questa direzione che può essere guadagnata la nostra discussione sul tema del petrolio. Evitando di cadere nel facile tranello della polemica ed invece misurando con forza politica un banco di prova utile a definire direzioni, orientamenti, questioni.
Anche qui, però, occorre essere chiari. La cronologia politica e normativa che ha accompagnato la vicenda del petrolio in Basilicata è ormai nota. Lo Stato non era affatto preparato ad una simile scoperta e lo spazio di titolarità sui diritti di roaylties che la Regione è riuscita ad ottenere, con un braccio di ferro durissimo, sono state il massimo risultato possibile dentro quel tempo avaro e pieno di centralismo nazionale.
Gli effetti di quegli accordi hanno permesso di finanziare con partite modeste, intorno ai 60 -70 milioni di euro e soltanto da qualche anno, azioni significative al tessuto regionale delle imprese, delle giovani generazioni, della ricerca e dei territori. Ne cito solo alcune su cui ho ricevuto da quest’aula, consenso ed approvazione.
La riduzione della bolletta energetica a vantaggio delle famiglie lucane e della loro difesa reddituale. 5 milioni per il sostegno all’Università degli Studi della Basilicata. 20 milioni per la garanzia creditizia alle imprese.

Chi mai potrebbe interrogarsi realmente sulle direttive di un’azione di sostegno così ampia e consistente che innesta sui settori strategici della ricerca scientifica e dei territori, delle imprese e delle famiglie e del welfare?
Ma nonostante tutto ancora si assiste ad un dibattito in certi momenti povero di verità, in cui le contraffazioni d’autore riempiono la pancia della discussione pubblica di illusioni salvatrici. E’ la solita porta stretta delle cattive abitudini, mi consentirete, con cui si vuole ancora una volta fare il male della nostra regione.
Mi chiedo e vi chiedo, cari consiglieri, quanto è lungo e severo il giudizio che dobbiamo in quest’aula consegnare alla società lucana? E smascherare le cassandre di turno che vorrebbero un paradiso di felicità e di autarchia regionale che non può esistere con risorse così ridotte e misurate sulla scala infinita dei problemi del mondo.
Diversamente da quest’aula mi aspetto altro. Un dibattito utile, ad ampio raggio che proponga l’obiettivo di riallineare il petrolio sul campo delle maggiori garanzie d’accesso ai territori ed ai suoi versanti di sviluppo diretto: imprese, cultura, turismo. E dentro questo obiettivo comune realizzi un fronte rivendicativo bipartisan che abbia buone motivazioni e più forti ragioni sui diritti della Basilicata.
Abbiamo notato come nella dispersione percepita delle opportunità si vada, a volte clamorosamente, dilatando l’esigenza di sicurezza e di tutela della salute e dell’ambiente. Pur sapendo che non siamo stati scoperti su questo versante, abbiamo voluto rilanciare operativamente anche su questo fronte.
Con l’avvio dello strumento più eccezionale che è quello del piano di sorveglianza sanitario della comunità, della definitiva e permanente strutturazione di una rete di monitoraggio e di una incalzante verifica sulla sicurezza degli impianti con la collaborazione di Arpab, Metapontum Agrobios e tutti gli altri enti che hanno competenza. Il tutto verificato e discusso con un modello di partecipazione che abbiamo sperimentato per il nucleare con il tavolo della trasparenza.
Sono consapevole che occorre riaprire un nuovo quadro contrattuale e di nuove regolazioni sul petrolio, secondo una triangolazione aggiornata tra Stato-Regione-Compagnie ed in linea con i vantaggi che possono sopraggiungere dal federalismo. Un quadro capace d’intervenire efficacemente anche sull’allargamento percentuale delle royalties da versare che assegni responsabilità maggiori, nuovi compiti e migliori sorveglianze sui dati d’estrazione e sul monitoraggio ambientale.
Al riguardo intendo convocare già nelle prossime settimane, un tavolo istituzionale con i parlamentari lucani, a cui chiederò nell’interesse generale della Basilicata, di costruire azioni di lobbying politica per portare avanti con la massima unità e la più assoluta determinazione la questione del petrolio e del livello effettivo dei suoi vantaggi, delle sue risorse e dei suoi investimenti.

In questo ambito la rassegna delle proposte da lanciare al Governo e su cui quest’aula dovrebbe discutere, può riferirsi ad una forte azione nel settore dell’alta formazione e delle Infrastrutture per la Basilicata. In particolar modo:

1) Finanziare già dal 2011 in Basilicata la Facoltà di Medicina e la Scuola di Specializzazione in igiene ambientale e degli impianti industriali.
2) Finanziare una Scuola Superiore in Tecnologie industriali degli Idrocarburi, che permetta la nascita in Regione di giovani con competenze specifiche nel settore degli idrocarburi e in generale nel settore della componentistica energetica per formare i quadri, che serviranno per il distretto energetico, con sedi operative nel distretto energetico.
3) Aprire una trattativa sulle infrastrutture
. Appare chiaro, se vogliamo il bene di questa terra, che i grandi concessionari ANAS e Trenitalia e lo stesso programma proposto dal Governo non tengano nel debito conto la Basilicata.
4) Adozione da parte del Governo di uno specifico provvedimento legislativo di perequazione a favore delle aree interessate dalle estrazioni (o da grandi produzioni da fonte fossile o nelle aree di raffinazione) mirante a consentire accordi, in cui la Regione svolga l’attività di garante e aggregatore della domanda di energia primaria o secondaria (gas, olio, energia elettrica) tra i Concessionari (o le Aziende produttrici di energia) ubicati in un determinato territorio e le aziende estrattrici o produttrici operanti nel territorio. Il provvedimento determinerebbe delle “isole energetiche” nelle quali, attesi i disagi connessi alle produzioni e attesa la minore infrastrutturazione di dette aree, si preveda “a titolo di compensazione” la possibilità per le Aziende che vi si insediano di poter beneficiare di energia a costo più contenuto. Gli accordi nel rispetto delle regole di mercato enfatizzerebbero i vantaggi economici localizzativi connessi alla distanza dai “luoghi di produzione” e quelli connessi alla gestione razionale ed aggregata dell’acquisizione dell’energia da parte delle aziende. Il cappello del Governo potrebbe efficacemente difendere l’iniziativa dagli strali dell’Autorità della Concorrenza.
Tutta l’attività si annoderà con il nuovo programma di sviluppo per le aree di estrazioni, che prevederà l’avvio a regia centrale di tre progetti complessi:
a) Programma di incentivazione all’insediamento di industrie produttrici di componentistica per il rinnovabile;
b) Programma per lo sviluppo delle filiere agroalimentare nei territori delle estrazioni;
c) Programma per la nascita di un attrattore turististico/culturale “valle dell’Energia”.

Anche sul rapporto di negoziazione con le Compagnie petrolifere si dovrà perseguire:
1. Lo sblocco degli accordi ancora non attuati (Sviluppo sostenibile 40 MLD lire, Contributi per la Gestione del Monitoraggio ambientale 90 MLD lire, Contributo per la Società di sviluppo (accordo non firmato) 10 MLD, attivazione dell’Osservatorio Ambientale).
2. Il ripristino per ulteriori 10 anni del Contributo di Compensazione ambientale di 5,6 M€/anno per la forestazione, di cui l’ultimo anno di erogazione è stato il 2008.
3. La realizzazione di un distretto dell’Energia intorno all’area delle estrazioni in cui Eni e Shell si impegnino a far allocare i principali fornitori di tecnologie accessorie per le attività di estrazione ed in generale per l’energia
(componentistica per il rinnovabile – si pensi ad es. ad un impianto per la produzione di celle per il fotovoltaico, di cui Eni è uno dei 5 produttori italiani e l’unico stabilimento italiano è a Nettuno), che generi un indotto occupazionale certo.

In effetti in coerenza con le indicazioni contenute nella Deliberazione CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007 “Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013 Programmazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate”, la Regione persegue l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un “distretto energetico”, in Val d’Agri, finalizzato a:
lo sviluppo di attività di ricerca, innovazione tecnologica ed alta formazione in campo energetico, facendo leva sul costituendo centro studi “Enrico Mattei” e coinvolgendo a tal fine le altre ‘eccellenze’ regionali a partire dall’Università degli Studi di Basilicata;
l’insediamento nell’area di imprese innovative specializzate nella produzione di tecnologie e componentistica utili all’innalzamento dell’efficienza energetica da parte degli utilizzatori finali in campo sia civile che produttivo;
l’attivazione di filiere produttive incentrate sull’adozione di materiali tecniche e tecnologie innovative per la produzione di energia con particolare riferimento alle fonti rinnovabili ed alla cogenerazione;
la realizzazione, con il supporto della SEL, di impianti alimentati da fonti rinnovabili, con i caratteri della innovazione e sperimentazione con il coinvolgimento di enti di ricerca (ENEA – Università Agrobios, CNR etc), enti locali,e, ove necessario, dei grandi operatori del settore, anche attraverso gli strumenti della programmazione negoziata (Enel, SunPower ecc.);
4. l’Extra Bonus (o extra – sconto) sulla bolletta di tutti i residenti in Basilicata (lettera a Scaroni di De Filippo), di almeno il 10-15 % sul valore della materia prima venduta in Regione. Il Beneficio potrebbe portare ad una riduzione del costo del Gas (abbinata all’iniziativa regionale veramente significativa).
5. La valutazione dell’estendibilità dell’extra-bonus sul gas anche alle imprese lucane nell’ottica di attuare una compensazione energetica ai territori interessati dalle estrazioni, caratterizzati da un ritardo di sviluppo e da consistenti difficoltà di accessibilità (il quadro evolutivo internazionale caratterizzato dalla crisi finanziaria dovrebbe attenuare le problematiche di antitrust esistenti in proposito), l’entità di tale sconto potrebbe configurarsi nell’impegno di ENI a garantire a tutte le imprese lucane un prezzo della materia prima pari a quello di vendita al PSV al netto quindi degli oneri di trasporto, distribuzione, commercializzazione all’ingrosso e vendita, o ancora meglio, pari alla Qe, tariffa cui fin ora ha pagato il gas della Regione, e tale impegno negoziale produrrebbe un risparmio consistente rispetto alle tariffe normalmente praticate alle imprese, tale azione andrebbe inquadrata nella politica commerciale di ENI finalizzata a favorire lo sviluppo delle aree di estrazione, avrebbe buone possibilità di ricevere un ok dall’Antitrust, in quanto andrebbe ad intervenire su extracosti, pagati dalle imprese (soprattutto le medio piccole in ragione della loro localizzazione e della loro inadeguatezza tecnica a concordare il prezzo della materia prima) e si esplicherebbe prevalentemente nella capacità negoziale di Eni stessa con il territorio della Basilicata. Gli effetti pratici sarebbero significativi il valore della Qe del 2007 è stata pari a 21 c€/mc in tale periodo difficilmente imprese lucane hanno ottenuto gas a meno di 33 c€/mc, nel 2008 la Qe è stata di 28 c€/mc e le imprese lucane non hanno ottenuto in questo anno forniture di gas a meno di 38-40 c€/mc.
6. Il cofinanziamento di impianti di produzione di energia da fonti non fossili per complessivi 180 MW (impianti del valore di circa 180 M€) da realizzare tramite un programma quinquennale, finalizzato a rendere la Pubblica Amministrazione Lucana assolutamente autosufficiente da un punto di vista energetico (100 MW ) + una produzione aggiuntiva corrispondente ad una potenza di 80 MW per garantire un consistente e prolungato abbattimento del costo dell’energia ai residenti nelle aree interessate da infrastrutture energetiche (cofinanziamento al Programma SEL art.9 L.31/2008);
7. La cessione di tutto il Gas della Val d’Agri per venderne quota al PSV al fine di finanziare impianti da rinnovabile, da realizzare nei prossimi 6 anni.
Sono alcune direttrici di lavoro sulle quali ci potremo ripiegare nei prossimi giorni. Un lavoro di merito fatto dal governo regionale e dai capigruppo per arrivare ad una piattaforma condivisa che ci permetterebbe di aprire il negoziato con governo e compagnie in maniera forte e decisiva. Questo orizzonte presuppone responsabilità massime della maggioranza e della minoranza. Da parte sua il governo è pronto a questo confronto.

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ho preferito pubblicare integralmente questo delirio (e pubblicherò anche gli altri dei consiglieri regionali), perchè tutti si rendano conto della follia che ormai impera sovrana a via anzio sul tema delle estrazioni petrolifere…follia, si, ma fino ad un certo punto…andiamo a cominciare, dopo aver sottolineato che tutto il discorso di de filippo è permeato da un uso ripetuto e continuo del condizionale…forse non ci crede neppure lui….forse è il mettere le mani avanti del peracottaro che vende pere altrui…

vito de filippo dice…Appare chiaro come una discussione aperta e sincera sulla vicenda lucana del petrolio…non possa che collocarsi dentro il clima di generale e civile sfiducia che registra la società regionale…già ammettere che esiste sfiducia parrebbe un buon segnale, un’autocritica, ma no, si tratta solo di un incipit retorico….a parte l’uso improprio della citazione di camus e la citazione di luca 8, 15 (un segno della mistica rosacroce defilippiana o il segno che ha visto tarantino…ezechiele 21, 17, mi pare…chi ricorda?), fare richiami alla pazienza dopo tanti anni è come chiedere ad un impiccato penzolante dalla forca se la corda gli stringe troppo il collo…e già qui dovrebbe partire quel sonoro vaffa…che stringe la gola, quello si, di ogni lucano che non sia un affidatario di questo satrapo santarcopolese

la cronnologia dei fatti se è nota è nota soprattutto grazie a comitati che ne hanno parlato e l’hanno resa pubblica, perchè se fosse dipeso da voi…tutto bene, no?…lo stato sapeva benissimo dagli anni 30 che il petrolio c’era in val d’agri e non solo…il d.l. 625/96 aveva già stranamente fissato il 7% di royalties quando le trattative eni-regione si erano già aperte ed i bracci di ferro di cui parla costui sono le resistenze che l’allora presidente di nardo fece di fronte alle molte “stranezze” di quell’accordo…alcuni signori del centrosinistra italiano (l’illustre amico delle compagnie prodi, l’illustre bersani e qualche altro amico) fecero pressioni sul centrosinistra lucano che spinse su di nardo su cui già spingeva bubbico (che guarda caso poi finisce come sottosegretario al ministero dello sviluppo economico con ministro, guarda caso, bersani nel governo, guarda caso, prodi)…la concessione del 55% di royalties alla regione basilicata da parte dello stato furono lo scotto che come al solito il pubblico interesse deve pagare all’interesse privato (in questo caso all’eni)…una specie di contentino, anche perchè con la successiva riforma del titolo V la situazione sarebbe stata molto diversa per ciò che attiene ad alcune titolarità…che coincidenza!!!…che bubbico abbia suggerito a de filippo la frase?…stranamente bubbico ripetè la stessa identica frase al sottoscritto la scorsa estate!!!

ma veniamo alla polpa, dopo aver stigmatizzato tutte le altre stupidaggini in neretto che non vale la pena commentare…costui, credendosi dio in terra convocherà un tavolo tra i parlamentari lucani per un’azione di lobbying sul governo…bene, solo che essendo solo pochi soggetti, non credo che possano minacciare chissà quali azioni contro la maggioranza che sostiene il governo…magari proveranno con i prodotti tipici!!!

allora, fermo restando che le estrazioni non verranno messe in discussione, nè in val d’agri, ne altrove, anzi continueranno tutte le ricerche connesse ai permessi di cui tutti sappiamo quale percentuale del territorio regionale sia interessata, nella sua idea di contrattazione a tre, de filippo intende chiedere al governo di :

1) Finanziare già dal 2011 in Basilicata la Facoltà di Medicina e la Scuola di Specializzazione in igiene ambientale e degli impianti industriali….e non capiamo a cosa serva una facoltà di medicina in basilicata se non a farci altre clientele… 2) Finanziare una Scuola Superiore in Tecnologie industriali degli Idrocarburi…per il distretto energetico…dunque l’idea folle del governo di trasformare l’intera regione in distretto petrolifero è accettata da costui e dalla sua maggioranza…3) Aprire una trattativa sulle infrastrutture…in arrivo dunque altre cattedrali nel deserto o magari un rientro dalla finestra di una trattativa su risorse importanti, di un progetto, quella della lauria-candela, tanto assurdo da essere stato buttato fuori dal portone del ministero dell’ambiente per le troppe “leggerezze” ambientali che presupponeva…ma è un affare di cui de filippo si è fatto garante di fronte al mondo imprenditoriale ed a molta politica locale impegnata nelle solite clientele…4) Adozione da parte del Governo di uno specifico provvedimento legislativo di perequazione a favore delle aree interessate dalle estrazioni mirante a consentire accordi, in cui la Regione svolga l’attività di garante e aggregatore della domanda di energia primaria o secondaria (gas, olio, energia elettrica) tra i Concessionari (o le Aziende produttrici di energia) ubicati in un determinato territorio e le aziende estrattrici o produttrici operanti nel territorio…cioè noi concediamo tutto al governo eni in regione, ma che ci lascino entrare nell’affare distribuzione con la sel, quindi drenare il denaro dei lucani per usarlo nel solito giro che tutti intuiscono essere il vero motivo della nascita di un carrozzone così ingombrante, seppur teoricamente molto utile, con a capo un personaggio del calibro di rocco colangelo, nome che apre a tutti prospettive inquietanti…le aziende ne ricaverebbero benefici sul costo dell’energia e potrebbero essere attirate da una simile prospettiva, salvo poi scoprire che qualcuno gli suggerirebbe chi assumere nel più perfetto stile del politico lucano…ma la chicca è…Il cappello del Governo potrebbe efficacemente difendere l’iniziativa dagli strali dell’Autorità della Concorrenza…come dire che se cediamo su tutto, il governo berluska ci dà una mano con l’autorithy 

ma sulla programmazione c’è da ridere…nuovo programma di sviluppo per le aree di estrazioni, che prevederà l’avvio a regia centrale di tre progetti complessi:
a) Programma di incentivazione all’insediamento di industrie produttrici di componentistica per il rinnovabile…cioè invece di diminuire il carico di antropizzazione su territori già sottoposti all’impatto delle estrazioni, lo aumentiamo ancora sia per le imprese sia per le infrastrutturazioni industriali di base di cui queste hanno necessità…follia, poichè simili iniziative andrebbero allocate piuttosto dove le criticità industriali determinano diaspore occupazionali altrimenti irrisolvibili, tipo melfi o polo del salotto
b) Programma per lo sviluppo delle filiere agroalimentare nei territori delle estrazioni…ridicolmente assurdo…incentiviamo le imprese industriali seppur di componentistica per rinnovabile, quindi sottraiamo territorio all’agricoltura e poi ci andiamo a fare una filera agro-alimentare…su quali terreni?…lo sanno costoro che la valle dell’agri ha già ceduto ad infrastrutturazioni spesso inutili già un buon 10 – 15 % dei terreni agricoli migliori?…e chi volete che compri mai prodotti agricoli in un distretto dell’energia?…poi proveremo a spiegare il perchè di una simile stupidaggine solo apparente
c) Programma per la nascita di un attrattore turististico/culturale “valle dell’Energia”….come dire che secondo loro al posto del parco nazionale che è il vero potenziale attrattore turistico, per il moneto sabotato da tutti, centro-destra e centro-sinistra, la gente verrà a visitare i siti di produzione energetica…la stessa idea del turismo delle estrazioni del sindaco di calvello?

e con le compagnie?…de filippo pensa a…1. Lo sblocco degli accordi ancora non attuati (Sviluppo sostenibile 40 MLD lire, Contributi per la Gestione del Monitoraggio ambientale 90 MLD lire, Contributo per la Società di sviluppo (accordo non firmato) 10 MLD, attivazione dell’Osservatorio Ambientale)…punti importanti, ma purtroppo ormai secondari dell’inattuazione di quall’accordo già in perdita secca…2. Il ripristino per ulteriori 10 anni del Contributo di Compensazione ambientale di 5,6 M€/anno per la forestazione, di cui l’ultimo anno di erogazione è stato il 2008….cosa che già fatta dall’eni, ha portato a risultati tanto modesti da essere nulli e senza ricaduta suil tessuto imprenditoriale floro-vivaistico locale…3. La realizzazione di un distretto dell’Energia intorno all’area delle estrazioni in cui Eni e Shell si impegnino a far allocare i principali fornitori di tecnologie accessorie per le attività di estrazione ed in generale per l’energia…quindi dovrebbero essere le compagnie a pagare i progetti della regione?…mi pare ingenuo credere che costoro tirerebbero tanti soldi dalle tasche dei soci senza garanzie certe di ampliamento delle estrazioni ed allentamento dei controlli, per altro già labili della regione 

de filippo continua con un…la Regione persegue l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un “distretto energetico”, in Val d’Agri, finalizzato a:
• lo sviluppo di attività di ricerca, innovazione tecnologica ed alta formazione in campo energetico, facendo leva sul costituendo centro studi “Enrico Mattei”…quindi ancora eni ed ancora energia
• l’insediamento nell’area di imprese innovative specializzate nella produzione di tecnologie e componentistica utili all’innalzamento dell’efficienza energetica da parte degli utilizzatori finali in campo sia civile che produttivo;
• l’attivazione di filiere produttive incentrate sull’adozione di materiali tecniche e tecnologie innovative per la produzione di energia con particolare riferimento alle fonti rinnovabili ed alla cogenerazione;
• la realizzazione, con il supporto della SEL, di impianti alimentati da fonti rinnovabili, con i caratteri della innovazione e sperimentazione con il coinvolgimento di enti di ricerca (ENEA – Università Agrobios, CNR etc), enti locali,e, ove necessario, dei grandi operatori del settore, anche attraverso gli strumenti della programmazione negoziata (Enel, SunPower ecc.)…ecco il vulnus dell’affare per i “regionali”
4. l’Extra Bonus (o extra – sconto) sulla bolletta di tutti i residenti in Basilicata….che l’autoruthy non cocederà mai visti i precednti delle bocciature europee…
 5. La valutazione dell’estendibilità dell’extra-bonus sul gas anche alle imprese lucane…meno che meno, si darebbe credito a simile proposta
6. Il cofinanziamento di impianti di produzione di energia da fonti non fossili per complessivi 180 MW (impianti del valore di circa 180 M€)…un mega affare per gli amici degli amici
7. La cessione di tutto il Gas della Val d’Agri per venderne quota al PSV al fine di finanziare impianti da rinnovabile, da realizzare nei prossimi 6 anni…dimenticarsi che l’eni sia disponibile a cedere gratuitamente il gas dopo che lo abbiamo già ceduto noi a loro sottoscrivendo quell’accordo
si termina poi con un sibillino…Da parte sua il governo è pronto a questo confronto….scambio con il nucleare già fatto…sarà per questo che stranamente sotto al titolo del lancio di basilicatanet appare la dicitura scorie nucleari a scanzano?…coincidenze!!!

mi scuso per la lunghezza dell’articolo

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discorsi da presidente

c’è del marcio a via anzio, anzi c’è del marcio nella testa del presidente…commenterò nel pomeriggio le sue dichiarazioni di ieri.

 
                                                                                                                         

 

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alla faccia delle energie rinnovabili

berluscokozy.jpg

due facce di s-bronzi

Francia-Italia, intesa sul nucleare

24 Febbraio 2009 – Italia e Francia firmeranno a Roma – in occasione del bilaterale dei due governi – un accordo di cooperazione in materia di energia nucleare. Lo si è appreso all’Eliseo. Si tratta di un “accordo politico”, è stato detto, che copre l’ integralità del processo, dalla ricerca al trattamento delle scorie. L’accordo sarà firmato dal presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e dal presidente francese Nicolas Sarkozy.Secondo Le Figaro, l’accordo di cooperazione sul nucleare “getterà le basi di un’ ampia collaborazione in tutti settori della filiera, ricerca, produzione e stoccaggio”.Il documento che verrà firmato definirà le linee direttrici per lo sviluppo in Italia della tecnologia Epr, ovvero quella del reattore di terza generazione che ricalca il modello francese. Inoltre, Enel dovrebbe entrare con una quota del 12,5% nel progetto che prevede la costruzione di un secondo reattore nucleare in Francia a tecnologia Epr.Nel novembre 2007 Enel ed Edf, il gruppo elettrico francese, avevano raggiunto un’intesa che dà la possibilità al gruppo guidato da Fulvio Conti di partecipare alla realizzazione di impianti nucleari di terza generazione. La società elettrica italiana già partecipa al progetto di Flamanville che sarà attivo nel 2012 mentre la seconda centrale nucleare di terza generazione sarà costruita a Penly, nel nord della Francia.Nel corso della mattinata si riunirà anche il Consiglio di sicurezza e difesa, cui partecipano anche i ministri degli Esteri e della Difesa. Si parlerà della situazione in Afghanistan, in Medio Oriente e nei Balcani occidentali e dei rapporti con la Russia. Matteoli e Borloo discuteranno anche dello stato di avanzamento della Torino-Lione: in un’intervista a Le Figaro, Berlusconi ha garantito che la Tav si farà. “Poche settimane fa il mio governo ha confermato il commissario Mario Virano alla presidenza dell’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione”, ha ricordato, “intendiamo accelerare il lavoro per completare il Corridoio 5. L‘Alta velocità era nel nostro programma elettorale, c’e’ pieno accordo nel governo, quindi la Torino-Lione si fara’.In agenda anche i dossier della cooperazione bilaterale economica. Nel 2008 l‘Italia si è confermata secondo partner commerciale della Francia, con un export di 39.166 milioni di euro e un import di 34.614 milioni. In particolare, in Francia operano 630 imprese italiane con oltre 100mila occupati.

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come sarà la nostra campagna elettorale

si sa che agli annunci bisogna far seguire i fatti, ed annunciata una candidatura si deve annunciare un metodo per portarla avanti…detto fatto

in attesa di potervi mettere in chiaro un programma che sarà ben poco per la provincia e molto più di preparazione per ciò che faremo già tra un anno alla regione, chiarisco alcune cose:

  1. non ci saranno manifesti o volantini elettorali (non abbiamo soldi, non vogliamo chiedere rimborsi elettorali, non vogliamo inquinare ambiente e pazienza dei lucani)
  2. non ci saranno richieste di voto (continueremo a fare i nostri interventi sul territorio come già facciamo e non chiederemo a nessuno di votare per comunità lucana)
  3. ocuperemo ogni spazio istituzionale di propaganda per continuare a denunciare quanto già denunciamo (non abbiamo intenzione di scendere in polemiche strumentali con chi riteniamo ormai superato nella logica della salvaguardia del territorio dalle malversazioni)
  4. non ci vedrete in giacca e cravatta a stringere mani e dispensare sorrisi (non vestiamo firmati o in sottomarca per apparire eleganti e ci è passata la voglia di sorridere)
  5. saremo molto cattivi…molto!!!
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SEL, MARTEDI’ PRESENTAZIONE DEL PIANO AZIENDALE STRATEGICO
Conferenza stampa del presidente della Regione Vito De Filippo e del presidente della Società Rocco Colangelo. Efficienza e sostenibilità energetica, nuove fonti di ricchezza collettiva.
23/02/2009 15.28.24
[Basilicata]
(AGR) – E’ convocata per martedì 3 marzo, alle ore 11,00, presso la Sala Verrastro della Giunta Regionale, la conferenza stampa di presentazione del Piano Strategico Aziendale della Società Energetica Lucana, che il Consiglio di Amministrazione della SEL ha adottato a poche settimane dall’entrata in vigore della Finanziaria regionale 2009. Incontreranno i giornalisti il Presidente della Regione Vito De Filippo e il presidente della Società Rocco Colangelo.
Valorizzare le risorse e le opportunità energetiche del territorio regionale a beneficio della collettività, contribuire ad un uso intelligente ed efficiente dell’energia ed un modello di vita e di sviluppo ecocompatibile, promuovere l’autonomia energetica della pubblica amministrazione lucana, ridurre i costi energetici di cittadini famiglie ed imprese, fare da supporto alla Regione nella gestione degli accordi relativi all’estrazione di idrocarburi. E’ la mission della Società Energetica Lucana (SEL), come delineata dal Piano Strategico Aziendale.
Con l’adozione del Piano la SEL allinea i propri interventi all’indirizzo politico europeo della sostenibilità energetico-ambientale: installare circa 200 MW di impianti che generano energia rinnovabile con un programma di interventi di razionalizzazione e riduzione dei consumi nelle strutture pubbliche, prevedendo per i soli impianti che impiegheranno tecnologie rinnovabili un investimento complessivo di 291 Meuro, di cui 113 Meuro con risorse SEL e 178 Meuro con risorse di terzi, ricavabili attraverso il meccanismo della concessione. Gli impianti (25 MW da fotovoltaico e 175 MW tramite impianti di produzione eolici o ibridi) verranno realizzati su aree attualmente non utilizzate o scarsamente utilizzate (terreni regionali, terreni di enti pubblici economici della regione, superfici di edifici di proprietà regionale).
Alla SEL è inoltre affidato un ruolo di protagonista attivo sia nella commercializzazione sul Punto di Scambio Virtuale del gas naturale conferito alla Regione, sia nella razionalizzazione, nell’acquisto e nella gestione aggregata dei consumi energetici delle pubbliche amministrazioni lucane, nonchè dei soggetti privati eventualmente interessati.
Ma, ai fini del perseguimento delle finalità generali della politica energetico-ambientale regionale, fondamentale resta l’adesione consapevole dei consumatori, delle imprese e della comunità regionale a nuovi stili di comportamento e di consumo. Di qui il notevole spazio che il Piano riserva a interventi di formazione e ricerca e servizi di informazione e education ai cittadini, unitamente alle attività di supporto alla Regione ed agli enti pubblici del sistema-Regione.
Con gli interventi messi in atto, la Regione Basilicata pone i presupposti per la costruzione di un modello di sviluppo innovativo, alimentato da una cultura sociale della sostenibilità e capace di generare per il territorio vantaggi e benefici socio-ambientali e lo sviluppo endogeno di filiere produttive tecnologiche nel settore dell’energia.
Il Piano Strategico Aziendale della SEL è stato già inviato al Presidente della Regione Vito De Filippo e sarà oggetto nelle prossime settimane di incontri di approfondimento con le forze politiche, sociali ed economiche regionali.

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gioco quasi svelato, dunque…fare da supporto alla regione negli accordi relativi all’estrazione di idrocarburi….preannuncio di nuovi permessi….ampio finanziamento dai terzi per la realizzazione di impianti (terzi garantiti dai fondi cip 6 erogati dal cipe) con il meccanismo della concessione…come dire che i privati usufruiranno della maschera pubblica per affari molto privati…solo 25 mw da fotovoltaico e 175 da eolico o impianti ibridi…indiscrezioni sul piano energetico confermate…controllare tra i familiari di alcuni assessori se non vi siano mogli con quote di società impegnate nell’eolico (che eolo-crac-o!!!)…gestione aggregata dei consumi pubblici ed “eventualmente” privati…si ripete acquedotto lucano (mentore di acqua s.p.a. venduta già al 40% alla regione puglia con opzione di acquisto veolia)…allucinante!!!…preghiamo i magistrati di investigare in profondità in questo affare bipartizan…domani non potrò esserci (sono in val d’agri per la manifestazione), ma spero qualcuno vada a filmare l’evento e lo mandi al comitato per eternizzare il basso impero dello sfruttamento della damigiana energetica lucana…siamo nelle mani di una banda!!!

…certo che se al posto di rocco colangelo (uomo tanto brutto da apparire una piaga d’egitto e da far urlare al motto lucano di “guardati dai s’gnati d’ ges’crist”)  e vito de filippo (uomo tanto sospetto di collusioni da apparire una piaga da decupito e da far urlare al motto lucano di “articolo quinto, chi ten’ m’man’ ha vint”) ci fossero persone serie e seriamente impegnate al benessere del popolo lucano, la sel pure apparirebbe altro da quel coacervo di interessi “altri” che attualmente appare a qualsiasi persona dotata di buon senso…ma questi firmano e firmano e firmano!!!

fuori dalla nostra regione mafie e multinazionali di energia, acqua e rifiuti…e fuori anche i vito-cco de filipp-angelo!!!…ed in campagna elettorale gli prometto sarà anche peggio!!!

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VAL D’AGRI, PARLAMENTARI LUCANI PDL SU REINTEGRO TOTARO
 
23/02/2009 10.51.59
[Basilicata]
Commentando la notizia in merito al reintegro dell’Ing. Domenico Totaro nel suo ruolo di Commissario straordinario del Parco della Val d’Agri, dopo la notifica del pronunciamento del Consiglio di Stato, i parlamentari lucani del PdL Viceconte, Taddei, Latronico e Digilio, esprimono soddisfazione affermando inoltre che tale atto smentisce, in modo categorico, quanto affermato nei giorni scorsi dagli esponenti della Giunta regionale di Basilicata che avevano fornito una diversa interpretazione della sentenza del Consiglio di Stato.

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ovvio che gongolino!!!…congelamento del parco in attesa di una serie di leggi che dalla caccia, aperta ai sedicenni ed in ogni periodo dell’anno, all’edilizia, abbassamento ulteriore dei vincoli, alle stesse estrazioni petrolifere, il famigerato 1441 ter, lo ridurranno praticamente a zero…in realtà la stessa sentenza è ben poco chiara, ma sostanzialmente reintegra subito totaro, congelando però le sue funzioni fino al 2 maggio 2009 per dar tempo alla regione di trovare quella benedetta lista di nomi da proporre al ministero dell’ambiente…ed il parco intanto, ultima frontiera contro l’arroganza eni nella valle del petrolio, sta a guardare…quello che in sostanza volevano la giunta, assecondando eni, ed il centro-destra, assecondando eni anch’essi…e noi il 28 andiamo a dire la nostra in piazza a villa d’agri

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UNIONCAMERE BASILICATA: DOMANI FOCUS SU INFRASTRUTTURE
 
23/02/2009 11.26.04
[Basilicata]

Unioncamere Basilicata, in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne, struttura specializzata in analisi e studi economico-statistici, presenta domani, 24 febbraio alle 10.00, nella Sala Economia della Cciaa di Potenza, in Corso XVIII Agosto 34, uno Studio finalizzato a valutare il ruolo delle infrastrutture nello sviluppo economico della regione. “Obiettivo prioritario del lavoro – spiega il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte – è il monitoraggio della dotazione infrastrutturale della Basilicata e della sua adeguatezza rispetto alle esigenze del tessuto socio-produttivo locale, al fine di individuare scelte prioritarie di intervento da inserire nella nuova programmazione e di proporre azioni di accelerazione per concretizzare eventuali progetti già programmati”. Lo studio ha focalizzato in particolare l’attenzione sulle criticità, le carenze e i punti di forza del contesto infrastrutturale regionale e provinciale, valutando, altresì, la corrispondenza tra la dotazione infrastrutturale e le effettive esigenze delle imprese. Allo scopo, per l’analisi, sono stati utilizzati sia dati strutturali che informazioni raccolte per mezzo di una indagine svolta presso un campione di 800 aziende regionali. Nel focus di approfondimento, dopo i saluti del presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte e l’introduzione del direttore di Unioncamere Basilicata, Michele Di Tolla, seguirà la relazione del dirigente responsabile area studi e ricerche dell’ Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma, Giuseppe Capuano.

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chi può ci vada…la camera di commercio di potenza, inconsapevolmente, offre sempre spaccati della realtà con cui ci tocca convivere…chi ricorda l’incontro tra camera di commercio di pz e total, quando costei esaltava il suo modello e ci proponeva vie di sviluppo legate alla sua esperienza?…altre sorprese in vista?

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SPOT SU BASILICATA A SAN REMO, INTERROGAZIONE DI LORENZO
 
23/02/2009 11.47.25
[Basilicata]
                                                                                                                         

  (ACR) – Il consigliere regionale del gruppo misto – Popolo della Libertà e vice presidente della Terza Commissione consiliare, Pasquale Di Lorenzo, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Giunta, Vito De Filippo, riguardante i costi di realizzazione della Spot sulla Basilicata andato in onda durante il Festival di San Remo….

“Sono questi i motivi – spiega Di Lorenzo – che ci hanno indotto a chiedere a quanto sono ammontati i costi di realizzazione e di messa in onda dello spot stesso, il nome della società che ha realizzato tale opinabilissima produzione, nonché le valutazioni che sono state alla base di tale scelta in sede di Commissione del lavoro e qual è stato il metodo di aggiudicazione del lavoro commissionato…”

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riduco al minimo indispensabile il comunicato di di lorenzo…la sostanza della richiesta è sapere chi, come, dove, quando, quanto e perchè ha commissionato quella schifezza di spot…domanda lecita, di lorenzo…i costi saranno stati nell’ordine di un milione, un milione e mezzo di euro che potevano essere spesi per più nobili fini e soprattutto in maniera più limpida e concertata, essendo dopotutto soldi pubblici e non denari dei sig.i de filippo & co….forse occorreva ribaltare una immagine poco edificante della basilicata, vedi caso totalgate, grande sponsor proprio vito de filippo?…forse per questo la procedura è stata tanto rapida e silenziosa…viva il pecorino e le salsiccie dunque, nella basilicata petrol-podolica va tutto bene, va sempre tutto bene!!!  

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