che ognuno si assuma le sue responsabilità

ieri, lunedì 9 febbraio, ho ricevuto in risposta alla mia richiesta inoltrata al prefetto di potenza e relativa ad una istanza di sospensione delle attività del centro olii di viggiano per il tempo necessario alle opportune – crediamo – verifiche tecniche e di sicurezza dopo le recenti “manifestazioni eruttive” (chiamiamole così, visto che tutto va sempre bene!)

la risposta della prefettura, che comunque ringraziamo per la celerità, è qui in chiaro e nel file linkato per una migliore lettura risposta-prefetto.jpg 

risposta-prefetto-piccola.jpg

pubblicando, per maggiore completezza di informazione e per le opportune verifiche che chiunque voglia fare, i decreti a cui si fa riferimento, già a suo tempo pubblicati su questi sito e cioè:

dlgs-334-1999-attuazione-della-direttiva-96-82-ce-relativa-al-controllo-dei-__.htm

e dlgs-238-05.htm

sovvengono alcuni dubbi in merito a questa risposta

  1. anche a fronte dell’ottemperanza, da dimostrarsi, ai disposti normativi dei decreti in oggetto, ciò che si chiedeva non era se un piano di sicurezza interna era stato predisposto, ma se, presumendo che gli eventi fossero anomalie di funzionamento dell’impianto (e se vogliamo fidarci della sola parola dell’eni, facciamo allora finta di nulla), non fosse il caso di provvedere ad opportune verifiche tecniche, quindi ad una attività che con i decreti citati a poco a che vedere
  2. il principio di precauzione impone che visti i possibili rischi per l’incolumità della popolazione di una attività industriale si debbano porre in essere, in presenza di una proccupazione legittima delle stesse popolazioni, tutti i mezzi ordinari e straordinari di tutela delle stesse, ivi compresi provvedimenti di chiusura, sulla base delle norme sulla pubblica sicurezza e suul’ordine pubblico, ove un’attività ispettiva (mai avvenuta, a quanto è dato sapere, e se avvenuta, nulla in mancanza delle relative attività di informazione in merito alle stesse popolazioni)
  3. il piano di sicurezza esterno, se esiste davvero e se sia stato approvato dalla protezione civile nazionale e dalla commissione grandi rischi, va reso noto alle popolazioni anche attraverso specifiche pubblicazioni o indicazioni di semplice accessibilità alle informazioni medesime, cosa di cui non è dato disporre

non pretendiamo dal prefetto altro se non di adoperarsi per una reale salvaguardia delle popolazioni e quandi si intende salvaguardia, si intende anche informare sui rischi reali al fine di non allarmare le stesse e renderle edotte di una situazione che le riguarda

non essendo soddisfatti dalla risposta che giudichiamo frettolosa, chiediamo ai cittadini della val d’agri di farsi interpreti della richiesta di sospensione delle attività del centro olii di viggiano apponendo le proprie firme alla copia della stessa disponibile su questo blog, e già in possesso dei nostri referenti nella valle che vi preghiamo di contattare se a voi conosciuti, ed inviandone copia via fax al numero 0971 419 315 (centralino della prefettura di potenza) alla cortese attenzione del sig. prefetto di potenza, spedendo in seguito gli originali sottoscritti con copia della ricevuta fax al seguente indirizzo: comitato no oil lucania c/o wwf basilicata, scalinata IV novembre, 85100 potenza

chiediamo che ognuno si assuma le sue responsabilità…quel centro olii è una minaccia alla incolumità delle popolazioni…chiediamo che, prima che sia troppo tardi, si pongano in essere tutte le misure di salvaguardia delle popolazioni…il petrolio vale meno della salute e della sicurezza!!!

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la caccia e le lepri

ATC 2 POTENZA, INIZIATA IMMISSIONE LEPRI SUL TERRITORIO
 
10/02/2009 13.21.35
[Basilicata]
Il Comitato di gestione dell’Atc 2 di Potenza riferisce d’aver messo a punto un programma improntato alle operazioni di cattura e di immediata immissione sul territorio di lepri e si prefigge di ristabilire, in linea con i dettati del relativo regolamento, densità ottimali della specie nel territorio di propria competenza.
Alle catture della selvaggina partecipano componenti del Comitato di Gestione dell’Atc, che coordinano le operazioni, i proprietari dei recinti, le guardie volontarie di tutte le Associazioni venatorie e rappresentanti dei cacciatori. Le lepri vengono, poi, affidate alle guardie stesse che, accompagnate dai cacciatori e da tutte le persone disponibili, provvedono a liberarle nelle zone vocate preventivamente individuate dall’Atc anche su indicazione delle Associazioni Venatorie.

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notizia che si commenta da sola…non c’è bisogno di aggiungere altro!!!

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soavi vuoti

copincolon

VAL D’AGRI, SOAVE (PDCI): ORA SERVE NUOVO MODELLO SVILUPPO

 

10/02/2009 12.50.22
[Basilicata]

Il capogruppo del Pdci alla Provincia di Potenza, Raffaele Soave sostiene che “Il finanziamento attraverso i fondi del PO Val d’Agri (royalties del petrolio) dei lavori di completamento delle aree Pip (Piano di insediamento produttivo) a Villa d’Agri, Tramutola e Moliterno è un fatto positivo che carica di nuove responsabilità le amministrazioni pubbliche che devono trasformare le nuove aree in altrettanti contenitori di attività produttive e attrattori di nuova occupazione”. “…da tempo si impone la necessità di ridefinire il modello di sviluppo in un comprensorio quale la Val d’Agri dove sinora l’estrazione di petrolio ha concentrato ogni impegno politico-istituzionale e di investimenti, con i risultati deludenti che tutti conosciamo specie sul fronte del lavoro. Proprio le nuove aree Pip si prestano invece per avviare un nuovo tipo di industrializzazione legata alla trasformazione dei prodotti alimentari di qualità della zona, all’artigianato, a produzioni locali, privilegiando dunque la piccola e media impresa….”

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e il resto dell’articolo, direte voi?…a che pro dare più spazio alle esternazioni di soave che non si capisce mai dove voglia arrivare, ammesso che da qualche parte voglia arrivare e non preferisca invece curarsi l’orticello di uno sviluppismo fuori dalla storia?…di quali produzioni agricole parla se continuando in questo modo estrazione e trattamento del greggio senza verifiche reali dell’inquinamento, di produzione ben poco rimarrà ed in ogni caso un acquirente di quei prodotti qualche problema magari se lo farà sapendo di quanto accade….ah, ma forse qualcuno vuole che non si sappia niente, ancor meno di quanto si sa oggi, per dire che tutto va bene, che tutto va veramente bene in val’ d’agri e nel resto della regione

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mollicone è diventato nerastro?

copincolon

MOLLICA: INTEGRARE REQUISITI ACCESSO BENEFICI ROYALTIES

 
10/02/2009 12.35.58
[Basilicata]

  (ACR) – Il presidente della Terza commissione consiliare permanente, Francesco Mollica, è intervenuto nuovamente sull’argomento dei Comuni beneficiari delle royalties con una specifica nota indirizzata al presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, e all’assessore alle ‘Attività produttive’, Gennaro Straziuso. Il presidente Mollica si era occupato dell’argomento da ultimo presentando, nel novembre 2008, una proposta di legge relativa alla necessità di sospendere le procedure delle funzioni amministrative sugli idrocarburi, e proponendo, nel settembre 2008, un emendamento integrativo, nell’ambito dell’approvazione del regolamento concernente i requisiti e le modalità per l’iscrizione dei Comuni interessati nella Tabella “A” di cui alla legge regionale n.40 del 1995.  “La normativa vigente in materia di estrazione di idrocarburi – scrive Mollica nella missiva – prevede la corresponsione allo Stato di un’aliquota del prodotto della coltivazione solo a carico del titolare di concessione di coltivazione di idrocarburi, e non anche a carico del titolare del permesso di ricerca. E’ noto, altresì, che una quota dell’aliquota di prodotto corrisposta allo Stato è devoluta alle Regioni nelle quali si effettuano le coltivazioni al fine di destinarle per il finanziamento di piani di sviluppo economico e per l’incremento industriale del territorio in cui sono ubicati i giacimenti”. “Nella seduta del 27 maggio 2008 – ricorda Mollica – questa Commissione ha espresso il parere favorevole al regolamento di cui alla delibera di Giunta regionale n. 741 del 27 maggio 2008, concernente i requisiti e le modalità per l’iscrizione dei Comuni nella tabella “A” ex legge regionale n. 40 del e sue modifiche. In pratica, con tale disciplina, la parte di aliquota regionale prevista dalla legge n.6 del 1957 spetta solo a quei Comuni che rientrano (anche parzialmente) nel perimetro della concessione ministeriale. Nel corso dei lavori della Commissione – continua Mollica – è stato fatto rilevare all’allora assessore competente, Vincenzo Folino, che tale criterio, seppur ineccepibile sotto il profilo della legittimità e della economicità del procedimento per la individuazione dei Comuni beneficiari, si prestava a perplessità in relazione a specifiche situazioni di fatto. Così congegnato – dice Mollica – il ‘diritto’ potrebbe portare a paradossi, quali il caso di un Comune che, incluso per pochi metri nel perimetro della concessione di coltivazione, rientrerebbe nel beneficio, contrariamente al Comune nel cui territorio il titolare del permesso di ricerca, avendo rinvenuto idrocarburi, ha iniziato ad eseguire Prove di Produzione, (che non di rado vengono esercitate per più anni) asportando un quantitativo di prodotto estratto, e iniziando una vera e propria coltivazione, assimilabile a quella che si esercita in virtù di concessione di coltivazione”.
“L’iscrizione nella tabella “A” della Lr 40/95, correlata al solo regime provvedimentale, quindi, appare assolutamente limitativa e iniqua. Ciò premesso e alla luce delle considerazioni svolte – conclude Mollica – si chiede di valutare ogni più opportuna iniziativa al fine di includere nella predetta tabella anche quei Comuni nel cui territorio l’attività estrattiva sia acclarata dal riconoscimento da parte dell’Unmig del ritrovamento di idrocarburi liquidi e gassosi e siano iniziate le Prove di Produzione”.

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non fraintendete, per carità!!!…mollica, che pure era un verde seppur da sempre tinto di bianco, un verdolino diciamo, da prova in questo comunicato stampa di essere ineludibilmente votato, non alla lilmitazione delle estrazioni, ma alla continuazione delle stesse, anzi all’estensione dei territori soggetti a questi e lo conferma considerando la sola questione royalties…inqualificabile e pericoloso il suo ragionamento sui permessi di ricerca, alla luce di un assessorato all’ambiente ed una giunta che firmano di tutto…è come dire che se i comuni limitrofi ad un giacimento faranno pressioni per poter avere royalties che oggi magari non hanno, la regione si sentirà autorizzata a firmare ancora di più…se non sapessimo che francesco mollica si fa interprete di certe aspirazioni di certi comuni a gestire certe somme di denaro per poi ricavarne certe ricadute, penseremmo che da verdolino, mollica con la sua conversione ed il ritorno alla casa madre sia diventato nerastro-petrolio, transitando solo velocemente nel bianco-sporco di un centro che più che uno schieramento politico pare un’accozzaglia di vecchi utensili da cucina…ovviamente non lavati da parecchi lustri!!! 

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lambiente secondo mar giotta

copincolon:

AMBIENTE, MARGIOTTA (PD), PRESENTA LA MOZIONE “REALACCI”

 
10/02/2009 11.05.26
[Basilicata]

Salvatore Margiotta, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, è intervenuto ieri nel corso della seduta della Camera dei deputati per illustrare la mozione “Realacci” sulla crisi economica, sui cambiamenti climatici e sullo sviluppo sostenibile”. “C’è un pensiero pericoloso – sostiene Margiotta – che aleggia in alcuni ragionamenti: quello secondo cui la crisi economica ha esigenze prioritarie tali da non consentire che si affronti anche la lotta ai cambiamenti climatici. In realtà è vero il contrario, come sostenuto di recente da Al Gore, e, soprattutto, coma affermato e sancito da Obama, che nelle sue linee programmatiche ha messo a punto interventi straordinari per fronteggiare la crisi proprio attraverso la green economy: infatti è proprio lo sviluppo sostenibile in campo ambientale che, mediante l’industria delle energie rinnovabili, interventi nel campo dei trasporti e della mobilità, la manutenzione e la ristrutturazione degli edifici pubblici e privati finalizzati all’efficienza energetica, investimenti nella ricerca e nell’economia della conoscenza, programmi di ammodernamento infrastrutturale, è in grado di determinare aumento del PIl e creazione di nuovi posti di lavoro. Le grandi democrazie europee, dalla Germania, alla Francia, all’Inghilterra, seguendo gli indirizzi della UE – prosegue – si stanno muovendo nella medesima direzione, indipendentemente dalla collocazione politica dei governi: leader moderati (Merkel e Sarkozy) e progressisti (Gordon Brown) individuano nel new deal ecologico lo strumento per fronteggiare la drammatica crisi economica. In Italia dobbiamo fare altrettanto: la mozione, che elenca una serie di misure concrete da porre in essere, è priva di pregiudizi ideologici: è improntata all’ambientalismo del fare, e chiede a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, e dunque al Governo, di costruire la più ampia condivisione possibile su questi temi. Vedremo nel corso dell’iter successivo in Aula della mozione – conclude -quale sarà l’atteggiamento del Governo e del Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo.

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certo che se la mozione realacci consiste nell’individuare osservatori gestiti da legambiente, come quello in “attività” presso la regione basilicata ed i cui benefici osservatorii in rapporto ai costi non ci è dato conoscere (nè gli uni, nè gli altri) stamo messi davvero bene…margiotta che di ambiente capisce quanto un paguri di letteratura russa lell’800, parla molto “politically mainstream” (che brutta parola! – traduciamola con politicamente orientato a certe tesi predominanti), ma ovviamente fa riferimento ad un sistema ambiente dove si riesce ad individuare un affare per aumentare il pil e non certo una istanza da tutelare in quanto tale per le sue ricadute benefiche o malefiche su salute umana, bioritmi naturali ed in ultima analisi economia (dacchè mi pare che una buona agricoltura che si fai un buon ambiente produca reddito, che una buona gestione ambientale si traduca in minori costi per ripristini e/o interventi strutturali e quindi in maggiori possibilità di investimenti in altri settori, che un buon ambiente faccia da attrattore turistico e via discorrendo)…già citare sempre obama ed al gore mi fa venire l’orticaria, poichè dimostra un provincialismo nelle opinioni assai gretto e tutto sommato in linea con l’asservimento ad un modello culturale nord-americano che poi produce l’impossibilità a quei cambiamenti di stili di vita, di produzione e di consumo di cui in primis si ha bisogno per una “riconversione ecologica”…detto in altri termini, come pretendere da un ippopotamo un lavoro di ricamo? 

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