deliri di senescenza

copincolon questa perla del pensiero neo-centrista:

DC: RACCOGLIERE L’INVITO DEL PRESIDENTE COLOMBO  “Raccogliere l’esortazione del presidente Emilio Colombo perché “i cattolici lucani non perdano la propria identità” e di conseguenza non si lascino attrarre dalle sirene del partito unico, a sinistra nel Pd, e a destra nel Pdl, richiede decisioni coraggiose e non più rinviabili”.
A sostenerlo è il segretario regionale della Dc Giuseppe Potenza ringraziando il presidente Colombo per “l’alta lezione di politica che ha tenuto e ancor più per la lucida analisi della situazione politica regionale che ovviamente rispecchia quella del Paese insieme all’accorato appello a “non distruggere il nostro patrimonio storico, cuturale ed ideale dello Scudo Crociato.
La questione centrale oggi – continua il segretario della DC – è la realizzazione di un progetto culturale, politico e istituzionale che, facendo riferimento ai principi e ai valori della nobile tradizione del cattolicesimo politico, formuli proposte idonee al superamento dell’attuale crisi. Non è casuale – aggiunge – che i leader del Pdl paragonino apertamente il nuovo partito che stanno per costituire con la Dc di De Gasperi, un modello sempre più attuale. Ma se i cattolici, che sono stati di fatto emarginati dalla vita politica nazionale, intendono riproporre la loro presenza lo debbono fare mediante una proposta culturale che, a somiglianza dell’esperienza di Camaldoli, formuli un nuovo Codice che indichi quali debbano essere i punti programmatici e le riforme necessarie per evitare il declino dell’Italia. E’ per questo che stiamo lavorando per organizzare una Camaldoli lucana alla quale sarà sicuramente presente il Presidente Colombo e che vede già autorevoli esponenti cattolici del Pd, Fi, An, Udc ma anche dell’associazionismo e del volontariato cattolco che hanno dato la propria adesione. L’obiettivo è ambizioso ma possibile: ravvivare quello spirito costituente che nel luglio del 1943 vide la futura DC riunirsi nel monastero benedettino di Camaldoli, in provincia di Arezzo, per elaborare le tesi portanti della presenza cattolica nella società che di lì a quattro anni avrebbero trovato piena cittadinanza nella carta costituente. La DC – conclude Potenza – mette a disposizione il suo simbolo per costruire un cartello di programma dei cattolici democratici per definire le idee delle Province e delle Città del futuro, con al centro i valori cattolici e la cittadinanza attiva”.
—————————————————————————————————————————-siamo dunque alla riproposizione della dc, ma questa volta in salsa destrista?…io dico che non bisogna lasciarsi attrarre dai partiti unici, a desta la pdl, a sinistra il pd, al centro una cosa informe di cui non conosciamo neppure il nome, ma che odora tanto di stantio e di quelle cattive pratiche che ci hanno condotto all’oggi, partendo proprio da ieri…io credo che bisognerebbe interrogarsi su altro…è il benessere fisico, economico, morale, ambientale, democratico dei lucani l’interesse generale, il bene comune, o l’appartenenza ad una destra, un centro o una sinistra che non rappresentano più istanze del pensiero e della società, ma miseramente postazioni personali spacciate come necessità politiche?…e che la dc rinasca post-camaldoli o post-terremoto non farà altro che accentuare quella deriva potestale e patriarcale che da sempre questo partito e tutti gli altri che gli sono seguiti hanno assunto in questa regione…ed il sig. potenza ne è garanzia di quella deriva e di qualche altra deriva che tutti noi lucani conosciamo ormai a menadito

ma evidentemente colombo ha ancora energie, e chi ha naso intenda!!!

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il valorizzatore

copincolon

LIBRI, AUTILIO: VALORIZZARE GIOVANI SCRITTORI LUCANI

 
18/03/2009 18.07.22
[Basilicata]

(AGR) – “La valorizzazione di giovani scrittori lucani è un impegno che il Dipartimento Formazione-Lavoro-Cultura intende perseguire sia per promuovere la creatività artistica e letteraria che per accrescere la lettura del libro”. E’ quanto ha sostenuto l’assessore regionale Antonio Autilio in occasione della presentazione del libro di poesie “Un attimo di più” di Nadia Lisanti. “Una raccolta di liriche – ha detto Autilio – che coniuga efficacemente i sentimenti anche con la scelta del dialetto che quindi non è più segno di arretratezza culturale. Sentimenti che raggiungono l’apice con l’esaltazione del valore della vita. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire per incentivare la cultura contemporanea e lasciare un segno di questi tempi al futuro preservando,come vero e proprio patrimonio del mondo (unesco),gli artisti,i poeti ,gli scrittori ecc,che andrebbero tutelati con un vero e proprio albo professionale,anche in linea con le direttive europee.
Va altresì dato atto che l’estro poetico o artistico non può prescindere da una preparazione di base che può essere assicurata esclusivamente nella generalità attraverso la istruzione più completa e nello specifico attraverso la lettura. La presenza di libri nell’ambiente familiare – ha aggiunto l’assessore – è in assoluto il fattore che fa crescere di più i risultati scolastici dei ragazzi: in Italia i ragazzi che hanno in casa una biblioteca di almeno 100 titoli ottengono risultati del 17% migliori dei ragazzi che non hanno la stessa fortuna; al contrario, la presenza di almeno tre telefonini in casa fa diminuire i risultati scolastici medi.
Anche per orientare più positivamente la crescita della lettura, il Dipartimento – ha concluso l’assessore – già da due anni promuove “Ottobre Piovono i libri” con manifestazioni di cultura e spettacolo, l’esposizione dei produzioni letterarie di lucani e di case editrici lucane e incontri con gli autori”.

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dopo arisa, autilio vuole valorizzare tutto, magari con qualche bella scuola di scrittura creativa che non serve certo a fare scrittori, quanto piuttosto a dare uno stipendio a qualche scrittore…chissà chi?…perchè non valorizziamo anche i grattatori di teste o gli insonni con le pecorelle?…potremmo magari raggiungere anche qualche eccellenza con dei buoni corsi di formazione professionale 

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povera val d’agri

MARSICONUOVO, CONSIGLIERI MINORANZA SU MAXI BOLLETTE GAS
 
18/03/2009 17.44.17
[Basilicata]
“È di questi giorni la notizia che la Sidigas, società erogatrice del gas metano nel comune di Marsiconuovo ha inviato, a molti malcapitati utenti, fatture di importi iperbolici e superiori a qualche migliaio di euro. Questa situazione – spiegano in un comunicato i consiglieri comunali di minoranza Massimo Macchia, capogruppo IdV, Giovanni Votta, Giuseppe Ramagnano, Giovina Castaldo e Carmine Notarfrancesco si sta verificando oramai da alcuni anni. Già nel 2007 – sottolineano – avevamo messo in evidenza la condizione di difficoltà in cui vivono i cittadini di Marsiconuovo, timorosi di ricevere una bolletta “salatissima” a causa di arretrati, a detta della Sidigas, di circa 5 anni. A tale proposito i consiglieri di opposizione si chiedono, cosa mai abbia fatto il Sindaco Vita. La risposta è semplice: nulla!”.

Inoltre, da tempo – proseguono i consiglieri – si auspicava che l’Ente comunale si rendesse parte diligente con la Sidigas, anche per un altro grave problema che riguarda il mancato rispetto del contratto tra il Comune e la Società erogatrice di gas, la quale avrebbe dovuto versare un canone annuo al Comune per la distribuzione dell’idrocarburo. Tale canone non risulta essere stato mai versato nelle casse municipali.
L’attuale sindaco – concludono i consiglieri – non è in grado di chiarire ed interrompere il rapporto con quest’azienda, provocando danno così, e non è la prima volta, non solo alle casse comunali, ma anche a quelle dei poveri e malcapitati cittadini di Marsiconuovo”.

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polemiche di fb

riporto per dovere di onesta una polemica di nicola magnella sorta sul gruppo di facebook….

Purtroppo devo dissentire da quanto sostenuto da miko.
Chiunque faccia parte di un comitato può aderire o costituire tutti i movimenti politici che vuole ma il trasformare il comitato no oil in un movimento poilitico o costituire “bracci politici” non è cosa che si possa decidere sull’ onda di riunioni ad hoc convocate in maniera approssimativa e prederminata già in una direzione. Se si vuole procedere in questo modo si è liberi di farlo, ma bisogna prendere atto che si sta trasformando il comitato in una cosa diversa da ciò che pensano tutti quelli che in qualche modo si sono riconosciuti in esso. Prova di questa deriva decisionista e non partecipata e il “costringere” chi si è iscritto a un gruppo facebbok con contenuti ben precisi a ritrovarsi in un altra cosa in maniera inconsapevole. Bisogna avviare una discussione e un confronto su cosa è un comitato no oil , come deve operare per la difesa di un territorio e dei suoi abitanti, quali pratiche coinvolgenti e partecipate deve attuare, come deve rapportarsi in relazione alla politica.
Da parte mia penso che sia errato sopravvaliutare i sia pur importanti momenti elettorali e mettere a rischio la sopravvivenza di un’istanza collettiva come un comitato solo per un “entrata ” nella istiutizioni che a poco può servire se non è supportata e indirizzata da una partecipazione popolare il più ampia possibile, esperienza anche partitiche recenti lo stanno lì a dimostrare.

polemica alla quale la mia risposta è stata

 chiedo scusa a tutti per l’intrusione, ma a questo punto dopo il messaggio di nicola magnella, la precisazione è davvero d’obbligo…una riunione convocata sette giorni prima ed annunciata sul nostro blog oltre che in numerose telefonate non credo possa essere definita una riunione convocata ad hoc, a meno di non considerare la democrazia un gioco in cui chi non vuol partecipare disconosce le regole degli altri…il sig. magnella sapeva perfettamente della riunione a cui era stato caldamente invitato a partecipare ed a cui non volle partecipare sapendo che all’ordine del giorno c’era proprio la nascita di comunità lucana, occasione alla quale avrebbe potuto esprimere un dissenso chissà perchè solo e sempre mugugnato…in ogni caso che il comitato fosse qualcosa da tenersi separato da comunità lucana era chiaro a tutti e tale è rimasto…quando qualcuno pose il problema se a chi detenesse una tessera di partito dovesse essere in qualche modo tenuto da parte da comunità lucana e dal comitato, fu il sottoscritto a lenire la posizione, soprattutto del magnella, evitando che si mortificasse quella pluralità che è fonte di ricchezza per il comitato e per comunità lucana stessa… in quanto alla deriva decisionista, ma di che stiamo parlando, del fatto forse che i numerosi presenti a quella riunione fossero pecore senza discernimento?…in quanto a definire cosa sia un comitato no oil penso che dopo un anno e mezzo dovrebbe essere abbastanza chiaro, soprattutto a chi di quel comitato fa sempre parte…in quanto all’essere catapultati in qualcosa a cui non si sapeva di appartenere, credo che antonio bevilacqua abbia già chiarito tutto…ciò premesso, nel mentre mi faccio interprete di tener separato il comitato no oil da comunità lucana, faccio anche presente che se comunità lucana dal comitato no oil nasce e del comitato è espressione diretta, è necessario che proprio su uno strumento facile alle confusioni come fb debba trovare un collegamento per evitare errori o adesioni senza riflessione…lo scopo del doppio nome è tutto in questo, traghettare chi voleva aderire a comunità lucana più semplicemente verso il nuovo gruppo, altrimenti che senso avrebbe avuto creare allora il nuovo gruppo?…in quanto alla partecipazione alle elezioni, ci dica allora il sig. magnella se per il suo partito, il PRC, questa partecipazione è importante o meno?…la risposta è evidentemente si, trattandosi di un partito ed allo stesso modo è importante per comunità lucana, trattandosi di una istanza che nella politica può e deve trovare delle risposte pena l’autoreferenzialità delle proprie posizioni…sig. magnella il sottoscritto, come ha avuto modo di dirle ieri sera, non prende patenti di democrazia da nessuno, nè tantomeno pretende di darle agli altri…abbiamo però un compito, difendere la nostra regione dai processi di colonizzazione e farlo nel nome del popolo lucano, certamente non nel nome di un partito…se il suo percorso diverge da ciò che è stato scelto democraticamente, non ha che da prenderne le dovute distanze altrimenti taccia poichè nessuno l’ha mai coinvolta, nella vita reale e non in quella su fb, in scelte che non sono pienamente condivise da lei…ciò detto concludo questa lunga mail, chiedendo scusa a tutti della sua lunghezza e soprattutto chiedendo scusa, purtroppo a nome di altri, per la strumentalità che certe comunicazioni possono assumere, quando la battaglia dovrebbe vederci tutti coinvolti e tutti partecipi, sapendo che è il bene della regione che vogliamo e non di una parte soltanto di essa

miko somma

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RECLUTAMENTO PERSONALE SEL. PRECISAZIONI DELLA SOCIETÀ
 
18/03/2009 10.43.35
[Basilicata]
                                                                                                                         
(AGR) – Con riferimento a dubbi, perplessità e richieste di chiarimento in ordine al reclutamento del personale della SEL, la Società precisa che è in fase di definizione l’avviso pubblico per la selezione degli esperti che dovranno comporre il team multiprofessionale deputato a presidiare alcune funzioni operative fondamentali (tecnologie energetiche, comunicazione/promozione energetica, project finance e trading energetico, appalti e contrattualistica).
Nelle more dell’emanazione del predetto avviso e dell’espletamento delle procedure selettive, la Società ha chiesto alla Regione Basilicata di poter sopperire alle carenze iniziali della struttura facendo ricorso, temporaneamente, in prima istanza a personale in servizio presso gli Uffici regionali ed eventualmente, in via subordinata e successiva, a quello inserito nelle liste professionali già formate a seguito di avvisi pubblici e tuttora utilizzate dai Dipartimenti regionali.
Ove le disponibilità espresse dovessero corrispondere alle caratteristiche ed attitudini richieste dalle funzioni da ricoprire sia pure in via transitoria, la SEL potrebbe far fronte alle contingenze della fase di avvio della sua operatività con la soluzione più lineare e più rapida, conforme ai criteri di trasparenza, pubblicità ed imparzialità richiamati dalla legge n. 133/2008 (art. 18 c.2), senza creare nuove liste di aspiranti e lasciando impregiudicato l’assetto organico che dovrà scaturire dalle anzidette selezioni.

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conosciamo perfettamente i criteri di selezione…siamo anche sotto elezioni…ed il ricorso al personale regionale suona tanto come far mettere un piede dentro alla sel a chi è stato lì parcheggiato con consulenze od incarichi temporanei…nulla di nuovo sotto il sole e tutto come sempre sotto le coperte!!!

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le barbarie di una destra barbara

La Lega: “Castrazione chimica per scarcerare gli stupratori”

18 marzo 2009 – Chi è stato condannato per violenza sessuale e vuole permessi o arresti domiciliari dovrà accettare di sottoporsi alla castrazione chimica. E’ quanto proposto nell’emendamento presentato dalla Lega al recente Dl sicurezza elaborato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, nel quale è previsto il ricorso a questo tipo di pena. Che dovrà essere “chimica, reversibile e volontaria e, se applicata, porterà a benefici di pena”, spiega il capogruppo del Carroccio in commissione Giustizia alla Camera Matteo Brigandì, firmatario della proposta emendativa.

Carcere? Non per tutti – Non è però soltanto questa la novità inserita dai deputati nel Dl Maroni. Enrico Costa e altri hanno infatti proposto un emendamento “tecnico” per modificare la norma che prevede il carcere obbligatorio per gli stupratori. Di fatto, spiega il parlamentare del Pdl, “abbiamo cercato di mantenere il principio di discrezionalità del giudice nell’applicazione della custodia cautelare”, senza però riportare la situazione alla normativa precedente, come invece preferivano magistrati e Pd. Insomma, carcere sì, ma non in proprio tutti i casi di stupro.

Sicurezza partecipata – Non solo: Mariarosaria Rossi, deputata del Pdl, ha presentato un emendamento per consentire la pubblicazione delle foto dei latitanti “in tutti i posti di massima visibilità”, con l’obiettivo di favorire il ricorso alla “sicurezza partecipata” con cui il governo ha inteso coinvolgere i cittadini nel monitoraggio del territorio. A tal proposito, il deputato del Pdl Manlio Contento ha presentato un emendamento sulle cosiddette ronde. In buona sostanza, la proposta emendativa di Contento ha come fulcro la richiesta al ministro dell’Interno Roberto Maroni di sottoporre i regolamenti attuativi del decreto al vaglio della Commissione Giustizia della Camera prima della loro pubblicazione.

Dubbi sulle ronde – Questo, forse, anche alla luce delle osservazioni sollevate ieri da magistrati e polizia: sia l’Anm che il vicecapo della Polizia Francesco Cirillo hanno sollevato dubbi sull’inquadramento dei cittadini volontari, chiedendo e chiedendosi se “saranno pubblici ufficiali, persone incaricate di pubblico servizio o privatio cittadini organizzati in associazione”. Una domanda alla quale dovrà rispondere il titolare del Viminale.

Pd: benefici solo dopo un anno – Le proposte della maggioranza non incontrano però il favore dell’opposizione, anche se è da registrare il fatto che nessuno del Pd ha presentato emendamenti soppressivi della norma che prevede il carcere obbligatorio per gli stupratori. “Abbiamo presentato invece un emendamento – ha spiegato la capogruppo dei Democratici in commissione, Donatella Ferranti – per modificare quanto previsto dalla maggioranza in materia di scarcerazione e benefici carcerari. Sostanzialmente, il testo così com’è prevede i benefici se il condannato collabora, mentre noi chiediamo che benefici carcerari e di pena siano concessi soltanto dopo un periodo di osservazione di almeno un anno, in carcere, da parte di strutture e soggetti idonei a capire davvero il grado di pericolosità sociale dell’individuo”

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non ci sono parole di commento alle barbarie di questi malversatori delle ansie collettive che alla stessa stregua di hitler usano il consenso elettorale pur ottenuto e che legittimamente li pone al governo del paese per altri fini che quelli sui quali si basava la loro delega popolare…l’introduzione della barbarie, della legge del taglione, dello spostamento dell’azione di polizia dallo stato ai privati, del depotenziamento dell’azione della magistratura in favore di un “diritto delle piazze e della visceralità”…e fa ridere la “timidezza” del pd che continua ad inseguire su un terreno che porta pericolosamente altrove chi sposta il baricentro della politica dalla razionalità all’umoralità, di fatto contribuendo a fascistizzare il paese

in quanto agli stupratori, pur con tutte le garanzie che la legge riconosce a chi commette un reato, pur con tutte le ragioni che devono far considerare le misure cautelari anche una forma di rieducazione, pur con tutte le considerazioni sul disagio sociale, io credo che il carcere resti il posto migliore per persone che non sono certo dei “malati” o dei semplici “disadattati”, ma fondamentalmente persone che utilizzano la forza fisica e la violenza per imporre ad una donna o a chi è incapace di difendersi ciò che invece non può che essere frutto di un gesto consapevole d’amore e che sottratto a questa sfera precipita il genere umano nella negazione della gioia della sessualità …ma il problema è ancora una volta in una società in cui i valori sono diventati merce ed in cui troppo spesso si confonde il desiderio personale con la “libertà” di fare ciò che si vuole in spregio a qualsiasi norma umana, prima che giuridica 

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LIBRI: ‘TOGHE ROSSO SANGUE’, LA PRIMA FU LUCANA 40 ANNI FA
 
18/03/2009 09.24.38
[Basilicata]
(ANSA) – POTENZA, 17 MAR – “Poveretto, quanto ha aspettato. Vediamo cosa vuole”: sono probabilmente le ultime parole pronunciate da Agostino Pianta, Procuratore capo di Brescia, prima di essere ucciso senza alcun motivo nel suo ufficio, esattamente 40 anni fa, la mattina del 17 marzo 1969, da Loris Guizzardi, che si vendicò così di un errore giudiziario ai suoi danni risalente al 1942. L‘agghiacciante ricostruzione dell’omicidio di Pianta – che era nato a Rapolla (Potenza) – è la prima ad aprire “Toghe rosso sangue” (Newton Compton Editori, pagine 314, euro 12,90), il volume che Paride Leporace, direttore del “Quotidiano della Basilicata”, ha dedicato ai 27 magistrati italiani uccisi brutalmente fra il 1969 e il 1994. Il libro rievoca figure di magistrati noti a tutti (come Occorsio, Alessandrini, Caccia, Livatino, Falcone e Borsellino), ma la storia di Pianta è giustamente collocata all’inizio. Non soltanto per una ragione cronologica (fu il primo ad essere assassinato), ma perché dice molto su un modo di essere magistrato che non è affatto “passato”: una carriera lineare, al servizio della comunità attraverso il lavoro quotidiano, l’accettazione di compiti sempre più impegnativi, la disponibilità a ricevere un cittadino che aveva aspettato a lungo di incontrarlo. Ma che poi gli spara quattro colpi di pistola: “Mi dispiace, ma qualcuno dovevo far fuori”, dirà Guizzardi dopo il delitto. Nel cortile del palazzo di giustizia di Brescia c’é un busto di Agostino Pianta, primo “martire” di una lunga serie: Leporace la racconta in un libro – che fa male al cuore per il dolore che provoca rivivere certe storie – ma agile e scritto con lo stile del cronista.

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riporto integralmente e senza commenti…leporace è un ottimo giornalista è di questi tempi ed in questi luoghi questa è una merce rara

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