viti e i maiali

AMADORI, VITI REPICA ALLA OLA
 
28/04/2009 13.42.44
[Basilicata]

(AGR) – “L’idea progettuale dell’Amadori di una filiera suinicola da impiantare in Basilicata è in corso di attenta valutazione da parte degli Uffici Dipartimentali sia dal punto tecnico e della convenienza economica sia da quello, non meno importante, della sostenibilità ambientale”. E’ quanto dichiarato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, in merito alle preoccupazioni espresse dall’associazione ambientalista Ola (Organizzazione lucana ambientalista) riguardo l’ipotesi di realizzare il progetto, attualmente in corso di discussione tra la Regione Basilicata e il Gruppo emiliano leader europeo nella produzione di carni.
“I requisiti basilari che richiediamo per l’investimento – ha continuato Viti- sono anzitutto quelli relativi alle garanzie di salubrità, qualità e tracciabilità della carne, dell’ assoluto rispetto del territorio e degli interessi dei nostri allevatori che dovranno essere coinvolti nell’idea progettuale. Relativamente all’impatto ambientale e al benessere degli animali – ha continuato Viti – si fa presente che gli Uffici Dipartimentali hanno chiesto al Gruppo Amadori l’adozione delle metodologie innovative attuate nei più progrediti allevamenti europei che, tra l’altro, prevedono sistemi di trattamento dei reflui finalizzati alla produzione di energie alternative, quali biogas, oltre che all’autonomia energetica aziendale. Nessuno pertanto – ha concluso l’assessore Viti- deve temere colpi di mano sulla questione in quanto ci saranno da parte della Regione Basilicata le appropriate verifiche tese a perseguire l’interesse pubblico, degli allevatori locali e della sostenibiltà del territorio. Il Progetto, quindi, sarà realizzato solo se tali garanzie saranno chiare. Vi è infine da aggiungere che sia le Organizzazioni professionali sia quelle ambientaliste saranno opportunamente informate e coinvolte qualora la Regione riterrà di dare luogo all’investimento”.

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credo che dopo le esternazioni di viti abbiamo tutti da essere un po’ più preoccupati in merito a questa faccenda che ripropone ancora una volta lo sguardo corto di questa giunta e della sua maggioranza riguardo ai problemi dell’occupazione, dell’ambiente, del settore primario e via di seguito…l’assessore viti si affanna a convincere che per il momento è solo un’intesa, che la regione chiederà garanzie, otterrà assicurazioni, controllerà, ma a chi conosce ormai il “politichese lucano” sa bene che quando certe dichiarazioni assumono il tono del “tuttapposto” e “non vi preoccupate” c’è da star sicuri che certi progetti hanno già imboccato la dirittura d’arrivo di un’approvazione in giunta con relativo finanziamento al 75% a fondo perduto a carico della collettività…l’assessore potrà anche fare il saltimbanco, ma ciò di cui non riuscirà mai a convincere nessuno è di aver capito un’acca di cosa significhi un’agricoltura vocazionale ed entropica rispetto alle necessità ambientali…ridicolo infine l’ormai solita rassicurazione che le associazioni ambientaliste saranno informate e consultate…come le informiamo, con un altro tavolo dei tanti che ogni giorno piazzate nel panorama di una regione che non è il vostro giardino privato?…e che colore gli diamo stavolta, vista la materia?…il tavolo marrone o cosa?…quanto accaduto sul piano energetico dovrebbe aver aperto ormai gli occhi anche ai più ottusi…questi non hanno voglia di recedere dalle loro abitudini a fare i padroni!!!…anche se poi fanno i servi ad altri che padroni lo sono davvero!!! 

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si sono sprecati!!!

POTENZA: AL COMUNE VEICOLI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
 
28/04/2009 10.55.35
[Basilicata]
I veicoli che l’Amministrazione comunale acquisterà per rinnovare il proprio parco mezzi saranno dotati di esclusiva alimentazione a metano/Gpl (quelli il cui motore termico è alimentato esclusivamente con gas naturale compresso ovvero con gas da petrolio liquefatto) o alimentazione “bifuel ”( quelli dotati di un doppio sistema di alimentazione a benzina e metano oppure a benzina e GPL) o di trazione elettrica/ibrida (quelli dotati di motorizzazione finalizzata alla sola trazione di tipo elettrico o quelli dotati di almeno una motorizzazione elettrica finalizzata alla trazione con la presenza a bordo di un motogeneratore termico finalizzato alla sola generazione di energia elettrica).
Lo ha deciso la Giunta comunale di Potenza.
Nell’ambito del progetto Civitas-Smile, di cui il Comune è partner, è già stata sperimentata la introduzione di veicoli a basso impatto ambientale nel parco mezzi destinato al trasporto pubblico locale acquistando 4 autobus alimentati a metano.

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a parte che verrebbe da chiedersi su quali strade cittadine faremmo correre questi mezzi, visto lo stato vergognoso a cui sono ridotte le stesse (voragini enormi in ogni dove, copertura bituminosa disintegrata e ridotta al fondo di un lago disseccato, tombini killer, segnaletica confusa, incroci pericolosi, educazione veicolare assente, vigili evanescenti, etc etc etc in questo penoso elenco delle strade di una città che pure è capoluogo di regione!!!), ovvia è la considerazione…si sono sprecati!!!…4 autobus per una città i cui problemi di mobilità sono diventati talmente enormi da doversi al più presto approntare soluzioni radicali ed innovative nel trasporto pubblico (il trasporto pubblico gratuito gestito da una società ad azionariato di cittadinanza è una delle nostre proposte di governo della città), soluzioni non più rinviabili pena il disastro della stessa?….appare chiaro l’inadeguatezza di questa giunta, che ora si vuole riproporre, così come le “alternative” rappresentate da un centrodestra coalizzato intorno alla figura di molinari (un altro salto della quaglia checchè ne dica il soggetto in questione!!!)…ANDATE A CASA, PERACOTTARI!!!

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beppe gioia è morto

dopo una breve malattia che non lo aveva mai piegato, è morto beppe gioia, maestro elementare, omosessuale, bastian contrario, come teneva sempre a sottolineare con orgoglio

domani, martedì 28 alle ore 12.00 a potenza presso il piazzale don uva si terrà una commemorazione di beppe muovendo dall’ospedale s.carlo

il suo manifesto funebre ha i colori della pace, colori che se non rendono certo meno dolorosa una scomparsa che tutti sapevamo sarebbe avvenuta ed il cui limite era ormai proprio nella grande tenacia di beppe, danno un senso a molte cose della vita, compresa la morte stessa che della vità fa parte come beppe stesso coraggiosamente dimostrava ogni giorno

nelle volontà di beppe, nessun fiore, ma la devoluzione di un contributo all’ANT 

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OLA: NO A INSEDIAMENTO INTENSIVO AMADORI IN BASILICATA
 
27/04/2009 17.14.39
[Basilicata]
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – esprime forti perplessità, oltre che la propria contrarietà, in merito all’intesa della Regione Basilicata con il Gruppo Amadori, intenzionato ad allocare in Basilicata, nell’area della Basentana, una mega-porcilaia. La OLA evidenzia il grande impatto ambientale – diretto ed indiretto – che questa tipologia di insediamento intensivo comporta. La Amadori prevede, infatti, di produrre 100.000 maiali all’anno con una filiera basata sulla macellazione e produzione in loco di mangimi con un’occupazione di un’ottantina di unità.
La OLA fa rilevare come in proposito, già in passato, vi siano state esperienze disastrose quali ad esempio la Cip Zoo, nell’area industriale di Potenza, che ha lasciato in eredità disoccupazione, capannoni all’amianto ed un’area che attende ancora di essere bonificata. Questi grandi allevamenti intesivi producono devastanti impatti ambientali sulle falde idriche e sul suolo e sono insostenibili anche dal punto di vista economico, per il fatto di fare “terra bruciata” delle più sostenibili e meno inquinanti aziende locali assoldate al ruolo di “ingrassatori”, mentre le produzioni tipiche e biologiche – sulle quali la stessa Regione ha investito – non solo in immagine, rischiano il fallimento”.
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COMUNICAZIONE PUBBLICA E PAR CONDICIO

 

27/04/2009 12.47.15
[Basilicata]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 (ACR) – Gli uffici stampa della Giunta e del Consiglio regionale della Basilicata, in accordo con il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) e in ossequio alle disposizioni contenute nelle leggi n. 28/2000 (art. 9) e n. 313/2003 e nella delibera n. 33/08 dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), hanno convenuto di regolamentare la propria attività giornalistica nel periodo elettorale (fino al 21 giugno 2009) nel seguente modo:

1 – i comunicati stampa saranno redatti in forma tale da non influire sulla par condicio fra i candidati alle elezioni amministrative ed europee; sarà quindi privilegiata l’informazione in forma impersonale e indispensabile per l’efficace assolvimento delle funzioni della comunicazione pubblica, ed in particolare sarà data notizia dei provvedimenti della Giunta e del Consiglio regionale; nel periodo indicato in premessa non saranno redatti dagli Uffici Stampa della Giunta e del Consiglio regionale comunicati e notizie relativi a dichiarazioni politiche, annunci di incontri di partito e dibattiti elettorali che possano influire sulla par condicio; le notizie prodotte dagli Uffici stampa della Giunta e del Consiglio regionale sull’attività istituzionale e pubblicate nel canale “Basilicata” del portale basilicatanet.it sono riconoscibili perché recano fra parentesi le sigle Agr (Agenzia Giunta Regionale) e Acr (Agenzia Consiglio regionale);

2 – servizi e notizie del tg web e del giornale radio di basilicatanet.it avranno carattere puramente informativo e non saranno riportate dichiarazioni in voce ed in video degli esponenti politici;

3 – nel periodo della campagna elettorale sarà sospesa la trasmissione in diretta televisiva e web delle riunioni del Consiglio regionale;

4 – le notizie pubblicate nel canale “Basilicata” del portale basilicatanet.it da enti pubblici o provenienti da altre fonti (partiti politici, associazioni, ecc.) saranno pubblicate in forma tale da non influire sulla par condicio fra i candidati alle elezioni politiche;

5 – le notizie pubblicate nel canale “Basilicata” del portale basilicatanet.it in forza di convenzioni o contratti con fonti esterne sono di proprietà delle medesime fonti informative (Ansa, AdnKronos, ecc.) e basilicatanet.it declina ogni responsabilità circa il contenuto informativo che esse propongono; le notizie in questione sono riconoscibili perché recano nel titolo fra parentesi il nome dell’Agenzia di stampa che le ha prodotte.

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ce la facciamo una bella risata?…e dai facciamocela pure….basilicatanet funziona come cassa di risonanza bulgara della giunta e del partito-regione per tutto l’anno, vuoi vedere che adesso rinsaviscono e danno spazio a tutti…no, non danno spazio a tutti, semmai riducono all’impersonale la comunicazione, tanto chi lo spazio lo ha sempre avuto continuerà impersonalmente ad averlo (giunta, assessori, presidenti, etc), chi lo spazio deve sempre sperare di averlo ne avrà sempre meno

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POTENZA:IL COMUNE PRESENTA IL BILANCIO SOCIALE 2004-2009
 
27/04/2009 11.02.40
[Basilicata]
Sarà presentato alla stampa domani 28 aprile alle ore 11 presso la Sala dell’Arco del Palazzo di Città, il Bilancio sociale 2004-2009 del Comune di Potenza.
Si tratta di una pubblicazione pensata per illustrare ai cittadini come sono stati spesi i fondi dall’Amministrazione Comunale e gli obiettivi perseguiti durante il quinquennio 2004-2009.

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fornisco l’appuntamento per chiunque ha voglia di essere preso in giro o solo magari di farsi due grasse risate

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PROVINCIA PZ: CONTRIBUTI PER INCREMENTO FAUNA SELVATICA
 
27/04/2009 09.38.40
[Basilicata]
Per la tutela e l”incremento della fauna selvatica – in particolare per il raggiungimento degli obiettivi di aumento dell’offerta alimentare, incremento riproduttivo e miglioramento della sopravvivenza della fauna selvatica – l”Amministrazione Provinciale di Potenza concederà contributi agli imprenditori agricoli, singoli o associati, ai proprietari di terreni agricoli che attueranno specifici interventi di miglioramento ambientale. Per accedere ai contributi il termine di presentazione delle domande è fissato al 4 maggio prossimo. Il modello è scaricabile sul sito www.provincia.potenza.it sezione bandi.
Sono tre le tipologie di interventi finanziabili: colture per l”alimentazione della piccola fauna selvatica, incrementando le disponibilità alimentari per la fauna selvatica anche in periodi critici dell”anno; recupero incolti e cespugliati; piantumazione siepi e mantenimento e ripristino siepi esistenti.

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bene con queste iniziative, ma la schizofrenia pseudo-ambientalista è tale che se da un lato incoraggiamo gli agricoltori alla piantumazione di siepi per ricostruire un habitat di rifugio per la piccola fauna selvatica, dall’altro con il progetto vie blu siamo andati all’eccesso opposto…per liberare le rive dei corsi d’acqua dalla vegetazione le abbiamo liberate troppo, eliminando così buona parte delle macchie e dei roveti che offrivano riparo a specie importanti per un corretto equilibrio biologico anche degli stessi campi coltivati…iniziative del genere senza una cabina di regia sono cose senza senso ambientale e rischiano semmai di portare a squilibri gravi nella composizione della fauna, introducendo alimenti che altererebbero il ritmo naturale di selezione, favorendo alcune specie a danno di altre…l’equilibrio si raggiunge diversamente e non può non partire che da un serio ripensamento delle attività umane, agricoltura in primis

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Repubblichini come i partigiani: ritirata la proposta di legge

 

Venezia, 26 apr. (Apcom) – “Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge che sarà certamente ritirato”. Silvio Berlusconi annuncia che non passerà la proposta che equipara partigiani e reduci di Salò.

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ad ogni cosa c’è un limite e per stavolta l’assurdità di voler mettere sullo stesso piano il torto e la ragione storica non passa, ma tra qualche mese?…il cavaliere poi sulle equiparazioni ci gioca sempre molto sporco…qualcuno ricorda della pensione ai “gladiatori” come agli agenti di sicurezza?…ogni limite ha una pazienza, come diceva il poeta, e pur di non perdere consensi berluskoni fa marcia indietro per il momento, tacitando con qualche “regalino” personale i promotori di simile nefandezze storiche…chissà però…io un giorno o l’altro mi aspetto qualche equiparazione che sfugge all’attenzione e vai…la frittata sarà fatta!!!

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UIL: LA POVERTA’ E’ DI CASA A POTENZA
 
26/04/2009 19.08.48
[Basilicata]
                                                                                                                         
“L’indagine dell’A.n.co.t (Associazione Nazionale Consulenti Tributari) che ha diffuso gli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2006 non ci sorprende e conferma che la “povertà” è di casa anche a Potenza dove, in fase di definizione del nuovo piano regionale di contrasto alla povertà, (Programma Cittadinanza Solidale) vanno individuate azioni specifiche”. E’ quanto sostiene il segretario confederale della Uil Carmine Vaccaro riferendo che sulla base di un’elaborazione dei dati ufficiali del Ministero alle Finanze relativi alla dichiarazione Irpef 2007 (redditi 2006) a Potenza, rielaborati dal Caf-Uil, ci sono circa 1.400 persone con redditi sino a 6 mila euro l’anno. Queste le fasce di reddito individuate dal Caf-Uil: fino a 1000 euro, 246 contribuenti; da 1000 a 2000, 230 contribuenti; da 2000 a 3000 euro, 169; da 3 mila a 4 mila, 213; da 4 mila a 5 mila, 253; da 5mila e 6mila, 280. Invece i “ricchi” sono 698 con reddito da 70mila a 100mila euro e 418 con redditi oltre i 100mila euro.
Due le differenti considerazioni di Vaccaro: la riconferma di politiche sociali e di sostegno al reddito a cominciare dalla riduzione di tariffe e tributi comunali almeno per la fascia dei 1.400 contribuenti sino a 6 mila euro e allargamento della platea della Cittadinanza Solidale che tocca nel capoluogo meno di 200 persone. E’ ancor più evidente – aggiunge Vaccaro – che per i potentini a basso reddito per l’amplificazione dei problemi derivanti dal fitto di casa, ad esempio, come da altri fattori (costo prodotti alimentari), non è sufficiente la pur lodevole iniziativa del Menù della quarta settimana che registra comunque un comportamento di sensibilità sociale dei commercianti della Confesercenti e diventa più rilevante individuare forme e strumenti per ridare dignità sociale attraverso il lavoro.
Quanto agli aspetti fiscali, è chiaro che il vero problema che attanaglia il sistema fiscale italiano è legato prima di tutto all’evasione e
all’elusione fiscale ed è qui che bisogna ripristinare l’equità e la
legalità. Per la Uil l’obiettivo fondamentale è quindi quello di
ridurre le tasse a chi le paga e farle pagare a chi non lo fa… La Uil è
contraria ad aumentare le tasse per il semplice motivo che questo
significa aumentarle a chi le paga già e le ha sempre pagate. La Uil
– dice Vaccaro – crede che la priorità nazionale nel campo fiscale è contrastare l’evasione. Basterebbe recuperare un decimo all’anno dei cento miliardi di evasione per avere risorse da destinare alla
diminuzione delle tasse sui redditi da lavoro e da pensione e, nella fase
difficile che viviamo, da destinare anche agli ammortizzatori sociali.
Questo obiettivo deve accomunare tutte le forze sociali, politiche e di
governo. Perché in un paese moderno non c’è vera democrazia
se non c’è democrazia fiscale”.

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dati che parlano chiaro…senza dover ripetere tutte  le cifre esposte emerge chiaramente che se i ricchi” sono 698 con reddito da 70mila a 100mila euro e 418 con redditi oltre i 100mila euro, prelevare, come da programma di comunità lucana, dal loro reddito una addizionale irpef deve essere un obiettivo di perequazione sociale non differibile ulteriormente…non è la “soluzione” tassare ultriormente i redditi, ma l’intento non è certo quello di vessare, piuttosto di affermare un principio: siamo tutti responsabili della nostra comunità e chi più ha, più deve dare, a cominciare dal buon esempio…e non venga qualche cretino a dirmi che toccare i redditi più alti significa deprimere la crescita economica!!!

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comunicato stampa

Un piano energetico indigeribile.

  

Dopo un’attesa di qualche anno tutti i cittadini lucani sono finalmente venuti a conoscenza dell’approvazione del Piano Energetico Regionale in giunta. Sono però venuti a conoscenza della sua approvazione e non certo del piano stesso e dei suoi contenuti, che apparsi ieri per la prima volta sul sito istituzionale Basilicatanet finalmente hanno disvelato intenzioni non mai condivise con i cittadini o le associazione ambientalista in un percorso democratico-partecipativo del tutto assente.

 Ma evidentemente è proprio il contenuto dello stesso piano, la sostanza quindi, ad aver richiesto la più assoluta mancanza di partecipazione al processo cognitivo che pur avrebbe dovuto precedere l’approvazione in giunta di questo strumento che consegna la regione Basilicata alla terrificante prospettiva di divenire una produttrice netta di energia nel sistema Paese.

Si parla nel Piano di fonti rinnovabili e di rispetto dell’ambiente, ma oltre le dichiarazioni d’intenti, occorre in primo luogo sottolineare che se la caratteristica delle fonti rinnovabili, oltre la rinnovabilità stessa della fonte energetica, giunge al concetto di minor impatto territoriale possibile, cosa che limita la produzione stessa di energia ai piccoli impianti e non certo alla produzione industriale, la logica del piano ci appare del tutto scorretta quando cita le fonti rinnovabili come suo fondamento, ponendo invece las produzione di energia su di un piano prettamente industriale.

Andando con ordine, si parte da una stima di fabbisogno energetico in crescita annua del 7%, percentuale che non corrisponde in alcun nodo a previsioni realistiche di crescita del comparto industriale e dei consumi privati in questa regione, senza peraltro citare affatto che in termini globali la produzione di idrocarburi attuale nel nostro territorio assomma già al 5-6 % della produzione netta di energia del nostro paese, mentre la nostra popolazione è solo l’1% ed il territorio il 3,5 % dei rispettivi totali nazionali, e si continua sulla base di questi presupposti volutamente sbagliati a prevedere un fabbisogno da colmare di ben 2.300 GW annui.

Una cifra energetica quindi del tutto smisurata alla realtà e destinata ad essere coperta per  il 60% dall’eolico, con una potenza installata di 981 MW ed una produzione stimata in 1374 Gw annui, in pratica tra le 300 e le 450 torri eoliche, considerando potenze installabili dai 3 ai 2 MW per torre, che andrebbero ad aggiungersi alle tante già presenti sul nostro territorio, per il 15% dagli impianti a  bio-masse, 50 MW da installare e 343 GW da produrre, cosa che lascia intuire che a leggi vigenti potremmo trovarci in regione dieci impianti di combustione di materiale ligneo per il cui reperimento appare ormai chiaro la finalità di “forestazione produttiva” dell’accordo raggiunto recentemente in regione e persino la ratio della delibera di giunta del novembre 2005 che equiparava la frazione secca dei rifiuti solidi urbani alla legna ecologica, rendendola combustibile come bio-massa.

Si prosegue con un 20% di fotovoltaico che appare una presa in giro rispetto a potenzialità installabili molto superiori, considerando i gradienti di irraggiamento presenti sul territorio, un 5% di idroelettrico che vogliamo sperare installabile attraverso impianti ad acque fluenti, e 0% di solare termico che considerando il volume degli utilizzi a bassa temperatura, riscaldamento ed acqua calda domestica assommabile al 60% degli utilizzi totali, appaiono come un’assurdità che non tiene in alcun conto la necessità di raggiungere il 20% di risparmio energetico indicato dalla Comunità Europea lì dove è più facilmente ottenibile in una regione a bassa densità industriale, nei consumi domestici.

Va inoltre rimarcato che un Piano Energetico che non tenga conto dei trasporti e della necessità di realizzare risparmi energetici, con ovvie conseguenze di minor impatto ambientale, anche in un settore come quello del trasporto pubblico, fornendo indicazioni e disponendo risorse per la riconversione del parco macchine pubblico e consortile a metodologie già esistenti ed di comprovata efficacia è alquanto imprevidente tenendo anche conto che in questa regione il movimento di passeggeri è stimato al 90% avvenire attraverso autobus.

Tutte considerazioni queste che, aggiunte alle tante altre che per motivi di spazio preferiamo ora rinviare, ma di cui daremo a breve contezza in una critica più approfondita, ci portano alla convinzione più volte espressa nei nostri interventi che questo Piano, lungi dall’essere risolutivo di alcuna criticità energetica, possiede nella sua genetica una caratteristica che lo rende del tutto indigeribile, quello di essere stato pensato ed approvato per i soli interessi delle lobbies energetiche e non certo per gli interessi dei cittadini lucani o per la salvaguardia del territorio e ci fa riflettere sulla destinazione che certa politica riserva alla nostra regione sulla scorta di una frase indimenticabile del nostro presidente, quella di una regione sexi che non si sa vendere.

Abbiamo ora l’impressione che sia già cominciata l’asta. 

Miko Somma.

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il piano energetico?

PIANO ENERGETICO. GLI OBIETTIVI /2
 
22/04/2009 16.27.17
[Basilicata]

(AGR) – L’intera programmazione relativa al comparto energetico, delineata dal PIEAR ruota intorno a quattro macro-obiettivi:
1. riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica;
2. incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
3. incremento della produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
4. creazione di un distretto energetico in Val d’Agri.

La Riduzione dei consumi energetici e della bolletta energetica.
La Regione intende conseguire, dati gli obiettivi fissati dall’UE e dal Governo italiano, un aumento dell’efficienza energetica che permetta, nell’anno 2020, una riduzione della domanda di energia per usi finali della Basilicata pari al 20% di quella prevista per tale periodo.
Le azioni previste dal Piano riguardano prevalentemente l’efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato ed alcuni interventi nel settore dei trasporti. Particolare attenzione sarà rivolta alla riduzione dei consumi di energia elettrica, incentivando l’impiego di lampade e sistemi di alimentazione efficienti, ed intervenendo sugli azionamenti elettrici, sull’efficienza dei motori elettrici e, più in generale, sugli usi elettrici in industria ed agricoltura. Sono anche contemplate la generazione e la cogenerazione distribuita, che, pur non contribuendo propriamente alla riduzione della domanda di energia per usi finali, permettono apprezzabili riduzioni dei consumi di energia primaria e dei costi energetici.

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capitolo assolutamente inutile e pieno di banalità senza alcun indirizzo pratico…la riduzione del 20% dei consumi è obiettivo che va prima di tutto perseguito insieme alla generazione del 20% di energia da fonti rinnovabili, ma sopratutto dal 20% di riduzione dei gas serra e così quando si parla di “alcuni interventi nel settore dei trasporti” si omette volutamente di considerare che è proprio dal settore dei trasporti che provengono alcune delle maggiori criticità a riguardo e non ci pare che sulla base di fantomatici piani trasporti, che pure andrebbero trattati in un piano energetico, si faccia alcun riferimento alla riconversione del parco mezzi pubblico e consortile (il 90% del trasporto pubblico di persone in regione avviene attraverso autobus) verso meno inquinanti e meno energivori sistemi di trazione che pure esistono…stiamo parlando quindi di una presa in giro senza alcuna attinenza con la realtà che impone di qui al 2020 drastici ridimensionamenti delle emissioni

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L’Incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
L’incremento della produzione di energia, finalizzato al soddisfacimento del fabbisogno interno, assume un ruolo essenziale nella programmazione energetica ed ambientale….è auspicabile un ricorso sempre maggiore alle fonti rinnovabili.
Sulla base di queste considerazioni, anche in relazione alle potenzialità offerte dal proprio territorio, la Regione Basilicata intende puntare al soddisfacimento dei fabbisogni interni di energia elettrica esclusivamente attraverso il ricorso ad impianti alimentati da fonti rinnovabili. Più nel dettaglio, con il presente PIEAR, la Regione Basilicata si propone di colmare il deficit tra produzione e fabbisogno di energia elettrica stimato al 2020, indirizzando significativamente verso le rinnovabili il mix di fonti utilizzato. In altre parole l’obiettivo da raggiungere consiste nell’assicurare una produzione che, seppur naturalmente caratterizzata da una certa discontinuità, consenta localmente un approvvigionamento energetico in linea con le necessità di sviluppo ed i consumi locali. Per il conseguimento di questo obiettivo, inoltre, è previsto il supporto di azioni finalizzate all’eliminazione delle criticità presenti sulla rete elettrica, nonché alla semplificazione delle norme e delle procedure autorizzative.
Attualmente il sistema elettrico regionale sconta una condizione di deficit di produzione rispetto ai fabbisogni interni pari al 51% (Terna, 2007). Nei prossimi anni il fabbisogno di energia elettrica è destinato a crescere fino ad un valore di circa 3.800 GWh/anno (329 ktep/anno). Ipotizzando che dal 2008 al 2020 non si registri alcun incremento della produzione interna di elettricità, è possibile stimare un deficit di produzione, per l’anno 2020, pari a 2.300 GWh/anno (197 ktep/anno), che costituisce proprio l’obiettivo di incremento della produzione di energia elettrica.
L’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sarà perseguito, in accordo con le strategie di sviluppo regionale, puntando su tutte le tipologie di risorse disponibili sul territorio, secondo la ripartizione riportata in tabella.
Fonte energetica Ripartiz. (%) Energia Prodotta (GWh/anno) Rendimento Elettrico (%) Ore equivalenti di funzionamento (h) Potenza Installabile (MWe)
Eolico 60 1374 70 2000 981
Solare fotovoltaico 20 458 85 1500 359
Biomasse 15 343 85 8000 50
Idroelettrico 5 114 80 3000 48
TOTALE 100 2289 1438

Per quanto riguarda la produzione di energia da biomassa, si intende promuovere la realizzazione di impianti per la produzione combinata di energia elettrica e termica, privilegiando gli impianti di piccola taglia.
Entro il 2015 si prevede di raggiungere una produzione pari al 40% del valore complessivo riportato in Errore. L’origine riferimento non è stata trovata., (questo così come copincollato dal sito istituzionale, ndr) con una potenza installata di poco più di 575 MW. La restante parte, 1.374 GWh/anno (118 ktep/anno), sarà progressivamente coperta nel corso del periodo 2016-2020.
Nel computo dell’incremento di produzione è esclusa l’energia derivante da impianti per autoproduzione, da iniziative della SEL e del Distretto Energetico, corrispondente ad una potenza complessiva stimabile in circa 250 MW.
Gli impianti saranno realizzati in modo da assicurare uno sviluppo sostenibile e garantire prioritariamente il soddisfacimento dei seguenti criteri:
Rispondenza ai fabbisogni energetici e di sviluppo locali;
Massima efficienza degli impianti ed uso delle migliori tecnologie disponibili;
Minimo impegno di territorio;
Salvaguardia ambientale……

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cominciamo allora ad arrivare alla ciccia del piano energetico…si parla di un deficit di produzione del 51%, senza citare il contributo che viene dall’estrazione attuale e futura di idrocarburi stimata al 2011 in 154.000 barili giorno (cifra che pure andrebbe conteggiata in un bilancio energetico che ci vede già come produttori netti di energia) e si citano incrementi della domanda di energia superiori al 7% annuo senza citare previsioni di utilizzo industriale relativi, che unicamente possono basarsi su previsioni di un’impiantistica locale che attualmente ci sembrano piuttosto in dismissione, e civili, che semmai alla luce di quanto espresso al punto riguardante il risparmio energetico dovrebbero essere in calo…ma di che stiamo parlando?….questi parlano di un incremento della domanda energetica che ci vedrebbe al passo con la turbo-economia cinese, mentre l’economia lucana è in un costante ribasso esattamente come i consumi energetici, quindi i conti non tornano affatto…ma non è purtroppo tutto…se scorporiamo i dati percentiuali sulla produzione leggiamo che l’eolico dovrebbe coprire il 60% dell’incremento con una potenza installata di 981 MW, cosa che corrisponde ad una cifra di torri eoliche nuove di zecca tra le 300 e le 450 (considerando un range di potenza installabile dai 3 ai 2 mw per torre) oltre a quelle già presenti sul nostro territorio (più di centocinquanta)…mi chiedo…e dove lo prendiamo tutto questo spazio?…fotovoltaico 20%…si citano rendimenti energetici dell’85% annui che evidentemente sono macroscopici errori per una potenza installabile di 359 MW ed il dato ci andrebbe anche bene se gli impianti fossero sistemati sui tetti esistenti e non su superfici ad altro destinabili (agricoltura e silvicoltura in primis)…ricordiamo che per ottenere una simile produzione occorrono a tecniche attuali circa 3.000.000 di metri quadri di superficie interamente coperta da pannelli, quindi 3 km quadrati più servitù impiantistiche….biomasse, punto dolente per quanto già spesso esplicitato nella citazione continua della belidera di giunta del novembre 2005 che equipara il cdr a legna ecologica, aprendo di fatto la via alla combustione di rifiuti nelle centrali a bio-massa…anche volendo considerare nel computo dei 50 mw i 13 della centale del mercure (ma sono certo che faccia conto a parte) a leggi attuali che impongono la dimensione massima per gli impianti di 3.5 Mw (salvo deroghe) questo significa almeno 10 impianti a bio-masse distribuiti sul territorio regionale (ma dopotutto non avevamo forse detto che quella “forestazione produttiva” di cui si parla nel recente accordo del comparto forestale serviva proprio a questo?…che maligni che siamo?) e mi chiedo quale quantità e qualità di legname bisognerà trattare in attesa che la forestazione produttiva dia materiale ligneo sufficiente? (sempre con l’incubo degli incenerimenti di altro)…l’idroelettrico ci pare invece ben posizionato se la logica sarà quella degli impianti ad acqua fluente o dello sfruttamento dei salti esistenti, ma siamo quasi certo che in realtà gli unici impianti ad essere avviati saranno quelli sulla diga di monte cutugno e quello del lago si s.giuliano….e poi perchè ritornando il documento alla bio-massa parla di 575 Mw?…un altro errore o una variazione in corso d’opera che già si annuncia?…lanciai a questo riguardo già un allarme nel marzo dello scorso anno in un convegno a ferrandina…ma proseguiamo

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Potenziamento e razionalizzazione delle linee di trasporto e distribuzione dell’energia.

A fronte degli innumerevoli vantaggi dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, l’auspicato aumento della produzione di energia elettrica aggraverà ulteriormente le criticità già attualmente presenti sulla rete di trasmissione e distribuzione. Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico regionale e migliorare la qualità del servizio per cittadini ed imprese, sarà
pertanto necessario operare sul potenziamento, efficientamento e razionalizzazione della rete elettrica primaria e secondaria lucana. Questo obiettivo si pone in linea con il Libro Verde della Commissione Europea del 13/11/2008 (“Verso una rete energetica sicura, sostenibile e competitiva”), che conferisce allo sviluppo delle reti un ruolo importante della politica energetica, già contemplata nel Reg. CE n. 680 del 20 giugno 2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea.
In particolare, per garantire il collegamento degli impianti di potenza superiore a 10MW, saranno richiesti interventi sulla rete di trasporto ad alta tensione, di competenza Terna. A tal fine la Regione ha già promosso Protocolli d’Intesa con Terna e le Regioni meridionali, finalizzati rispettivamente alla sperimentazione della V.A.S. di piani e programmi di sviluppo della rete sul territorio regionale, ed alla valutazione condivisa dei Piani di Sviluppo della rete Terna.
Per quanto riguarda gli impianti di potenza inferiore, invece, sarà necessario intervenire sulle reti di distribuzione a media e bassa tensione, principalmente gestite da ENEL Distribuzione. In questo caso, saranno intraprese iniziative analoghe a quelle già formalizzate con Terna.
In definitiva, tutti gli interventi avranno come scopo principale quello di sviluppare delle reti in grado di trasportare e distribuire l’elettricità in modo efficiente e razionale, di gestire i flussi di energia prodotta dai singoli impianti di produzione da fonti rinnovabili, ma anche di favorire lo sviluppo della generazione distribuita. Il conseguimento di questo obiettivo imporrà il ricorso a tecnologie innovative ed a sistemi di controllo informatici sulle reti di trasmissione e distribuzione (secondo un modello simile a quello della rete internet), al fine di migliorare la gestione dei flussi energetici. In questo senso è auspicabile un’interazione con la piattaforma di ricerca europea dedicata alle reti intelligenti (“smart grids”), di recente istituzione, finalizzata anche all’implementazione di progetti pilota sul territorio regionale.

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brevemente possiamo dire che gli accordi per la costruzione di una rete di elettrodotti ad alta tensione sono già cosa fatta…elettromagnetismo assicurato per tutti i lucani!!!

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Semplificazione amministrativa ed adeguamento legislativo e normativo.
Le innovazioni introdotte dalle recenti modifiche della legislazione nazionale hanno determinato un progressivo decentramento delle funzioni amministrative, tali per cui alle Regioni è demandato il compito di pianificare le strategie energetiche da attuare nei propri territori, in linea con la normativa europea e con gli altri strumenti di programmazione territoriale. Fra le funzioni assegnate assume un ruolo centrale l’emanazione di normative che consentono la semplificazione del procedimento autorizzatorio per la realizzazione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia derivante da fonti rinnovabili.
In particolare, in attuazione delle disposizioni concernenti il procedimento di “autorizzazione unica” (D.lgs. n.387/03), la Regione Basilicata procederà all’armonizzazione delle normative nazionali e regionali con propria legge regionale. La stessa dovrà considerare anche le disposizioni contemplate dalla legislazione ambientale (D.lgs. n.152/06 e.s.m.i.), paesaggistica (D.lgs. n.42/04) e, più in generale, dalla normativa sul procedimento amministrativo (L. n.241/90). Siffatta normativa prevederà, inoltre, procedure differenziate a seconda della potenza dell’impianto: particolare attenzione sarà rivolta agli impianti di produzione energetica di piccola taglia (anche fino ad 1 Mw di potenza) alimentati da fonti rinnovabili, per i quali sarà messa a punto una procedura semplificata.
La diretta conseguenza di questo processo sarà quella di agevolare gli investitori pubblici e privati nel conseguimento degli obiettivi contenuti all’interno del presente documento.

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tutto chiaro…deregulatiom ed impianti selvatici in tutta la regione con il minimo di procedure..folle!!!…neppure berluskoni oserebbe tanto!!!

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Produzione di energia termica da biomasse e biocombustibili.
Parallelamente all’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, si ritiene importante realizzare interventi al fine di potenziare l’utilizzo di biomasse legnose e biocombustibili per la produzione di energia termica. Si intende promuovere l’utilizzo di sistemi energetici e generatori di calore alimentati con biomasse lignocellulosiche provenienti dalla gestione del patrimonio boschivo e dai comparti agricolo, zootecnico e industriale locali, secondo le disponibilità e le modalità indicate nella parte I del presente Piano. ( e qui tutto diventa chiaro…ci si avvia alla destinazione energetica della foresta e dell’agricoltura lucana, senza neppure preoccuparsi di quanto questo comporterebbe sugli equilibri ambientali ed economici)

Realizzazione di un Distretto energetico in Val d’Agri.
Nella convinzione che finanza, ricerca e sistema industriale siano fattori che debbano interagire per dare impulso allo sviluppo di nuove ed avanzate tecnologie, in particolare nel settore energetico, in coerenza con le indicazioni contenute nella Deliberazione CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007 “Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013: Programmazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate”, la Regione persegue l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un Distretto energetico in Val d’Agri, avente i seguenti fini:
• lo sviluppo di attività di ricerca, innovazione tecnologica in campo energetico, coinvolgendo a tal fine le eccellenze regionali, a partire dall’Università degli Studi della Basilicata CNR, ENEA, Agrobios, Fondazione Mattei etc.;
• creazione di un centro permanente di formazione ed alta formazione mediterranea sui temi dell’energia, in stretta collaborazione con ENEA, Fondazione Mattei ed i centri di ricerca presenti sul teritorio regionale. La formazione sarà rivolta agli installatori e manutentori di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, l’alta formazione ai progettisti ed ai ricercatori del settore;
l’insediamento nell’area di imprese innovative specializzate nella produzione di materiali innovativi, impiantistica e componentistica per il miglioramento dell’efficienza energetica degli usi finali, sia in campo civile, sia nel settore produttivo;
• l’attivazione di filiere produttive incentrate sull’adozione di tecnologie innovative per la produzione di energia, con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione;
• realizzazione di impianti innovativi e sperimentali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la tri-quadrigenerazione, con il diretto coinvolgimento di Enti di ricerca (Università, ENEA, Agrobios, CNR, ecc.), Enti locali e, ove necessario, di grandi operatori del settore, anche attraverso gli strumenti della programmazione negoziata;
svolgimento di attività di ricerca e di sperimentazione sulla produzione di biocarburanti a partire da matrice lignocellulosica, e sulla definizione di idonei sistemi per il contenimento delle emissioni di particolato solido e delle altre sostanze dannose prodotte dalla combustione di biomassa;
• attività di formazione nel settore energetico e trasferimento tecnologico alle PMI locali;
realizzazione di un parco energetico (denominato Valle dell’energia) finalizzato ad evidenziare le più avanzate tecnologie nel settore delle fonti energetiche rinnovabili e dell’efficienza energetica (anche con la realizzazione di un edificio dimostrativo ad emissioni zero ed energeticamente autosufficiente).
Il distretto sarà inoltre inserito nella costituenda rete dei distretti energetici nazionali
per sviluppare progetti ed iniziative in rapporto sinergico con le altre regioni partner.

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mi sono già espresso al riguardo da molto tempo…in una zona già martoriata dalle estarzioni petrolifere andiamo a farci anche un distretto dell’energia, occupando territorio altrimenti destinabile, a cominciare da agricoltura e parco nazionale?…questa è una follia demagogica di de filippo che diventerà l’anticamera della morte della val d’agri per come l’abbiamo conosciuta finora…è criminale!!!

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Promozione di attività di formazione e di trasferimento tecnologico.
….si intende promuovere attività di formazione a vari livelli e favorire il trasferimento tecnologico verso le imprese regionali.
Per quanto riguarda le attività di formazione, esse saranno rivolte sia a bambini e ragazzi in età scolare, sia ad adulti e famiglie, al fine di educare al rispetto dell’ambiente e ad un uso sostenibile ed efficiente delle risorse naturali e dell’energia. Sono previsti inoltre percorsi di alta formazione e specializzazione su tematiche specifiche in ambito energetico, rivolti a tecnici e laureati operanti nel settore.
Particolare importanza rivestono le ricadute in ambito industriale, in quanto si prevede di poter dare impulso alla nascita ed allo sviluppo di attività imprenditoriali e produttive legate allo sviluppo di competenze nella gestione delle filiere energetiche e degli impianti di produzione, alla produzione di componenti e sistemi ed alla progettazione di tecnologie e prodotti ad alto contenuto tecnologico. Si intende quindi favorire attività di trasferimento tecnologico dagli enti di ricerca e di sviluppo coinvolti nelle azioni definite dal presente Piano alle aziende locali.

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a questa parte posso attribuire solo valore demagogico e di elemosina clentelare!!!

seguiranno altri commenti maggiormente dettagliati (chiedo scusa per eventuali inesattezze od errori di battitura dettati solo dalla fretta di dover commentare stasera) per portare a galla le palesi contraddizioni ed assurdità di questo “mostro” il cui parto si è aspettato per anni

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APPROVATO DALLA GIUNTA IL PIANO ENERGETICO REGIONALE /1
 
22/04/2009 16.25.37
[Basilicata]
(AGR) – Nel corso di una conferenza stampa, il Presidente Vito De Filippo e la Giunta Regionale hanno illustrato il Piano di Indirizzo Energetico Ambientale, approvato oggi dall’Esecutivo. Il Piano contiene la strategia energetica della Regione Basilicata da attuarsi fino al 2020. L’intera programmazione ruota intorno a quattro macro-obiettivi: riduzione dei consumi e della bolletta energetica; incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; incremento dell’energia termica da fonti rinnovabili; creazione di un distretto energetico in Val d’Agri.

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bene, prima di sparare sui pianisti, leggiamo bene…i primi tre obiettivi sembrerebbero condivisibili almeno nell’enuciato, sul quarto permangono forti contrarietà in merito alla continuare a sottrarre territorio altrimenti utilizzabile ad una zona che ha già dato troppo

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dalla rete: moneta locale

ricevo dalla rete e pubblico:

buongiorno a tutti.

mi chiamo daniele sono iscritto al meetup di potenza da pochissimo ma, purtroppo non ho potuto partecipare agli ultimi 2 meetup che per me sarebbero stati gli unici.

comunque seguende o per lomeno interessandomi le informazioni del blog di grillo non ho potuto fare a meno di arrivare a questa di COMUNITà LUCANA.

avrei una domanda, magari non pertinente all’iniziativa ma, la pongo lo stesso:

a quanto pare ci si avvia al federalismo quindi più autonomia alle regioni ?! cosa ne pensate del signoraggio ? c’è una remota possibiltà che si possa considerare la sovranità monetaria non seguendo direttive statali ?

la tesi del prof. giacinto auriti , depositata e mai discussa in parlamento dal punto di vista tecnico si potrebbe affrontare in regione?

mi piacerebbe sapere il vostro parere etico e soprattutto tecnico..

best regards.

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caro daniele, grazie per la tua mail che affronta una tematica interessante e che non esula affatto dal “core” (passami l’anglicismo) delle nostre tematiche, occupandoci noi di tematiche locali, quali il petrolio, che per lora natura sono internazionali, e di tematiche intermnazionali, quali il signoraggio (abbiamo linkato un interessantissimo video sull’argomento e ne parleremo ancora), che divengono per loro natura tematiche locali

sul signoraggio non avrei altro da esprimere su quanto già espresso da tanti con dovizia di competenze tecniche che il sottoscritto possiede solo in parte, essendo la tematica della politica monetaria una materia estremamente specifica (anche se poi abbiamo imparato a conoscerne le falle artatamente aperte da un sistema finanziario astuto e potente che di fatto tiene in scacco il mondo), ma sul tema della sovranità monetaria che potrebbe o meno non seguire direttive statali (che poi è il tema delle monete locali) qualcosa vorrei dirla

non credo affatto alle unità monetarie locali in sostituzione o concorrenza dell’unità europea per una serie di ragioni:

  1. vigendo un sistema internazionale del commercio (condannabile od esecrabile finchè credi, ma esistente e non certo da oggi) ed essendo il sistema attuale della produzione basato sulla trasformazione di semilavorati di ogni genere (dalle paste alimentari alle lastre di acciaio), una moneta locale che pur volesse limitare il suo valore di scambio alle produzioni strettamente locali, avrebbe un campo ridottissimo di azione proprio in conseguenza di processi produttivi che non si esauriscono, tranne pochi casi, nella coincidenza perfetta tra materia prima ed origine della stessa, trasformazione da materia grezza in semilavorato e da questo in prodotto finito, utilizzo del bene prodotto…detto in altri termini se un’azienda locale deve produrre un materasso destinato al mercato locale, ma utilizzando lana proveniente da un altra zona del mondo, l’eventuale beneficio che la moneta locale (priva quindi di scambiabilità sui mercati monetari internazionali) produrrebbe sulla stabilità dei prezzi dei materassi, verrebbe ad essere del tutto annullato nel regime di cambio a cui la moneta locale dovrebbe sottoporsi nell’acquisto della materia prima lana, rientrando così del tutto nel mercato nel mercato finanziario e ricominciando il ciclo che tutti conosciamo
  2. il problema dell’inflazione è si riferibile alle regole imposte dal signoraggio, ma attiene in buona parte alle fluttuazioni tra domanda ed offerta anche su base strettamente locale…se per l’acquisto di un bene ricercato dal mercato, ma non presente in quantità tali da soddisfare la richiesta, aumenta la quantità di denaro occorrente per l’acquisto del bene stesso, il meccanismo di aumento del costo è fonte della necessità di procurarsi più denaro per soddisfare il bisogno, quindi ho si tagliano altri bisogni per soddisfare quel primo, creando magari difficoltà ad altri settori, o ci si ingegna a procurarsene in modo legale o attraverso una maggiore quantità di disponibilità al lavoro (straordinari “obbligati”, quindi servaggio della propria prestazione di opera) o attraverso una supervalutazione del proprio operato o prodotto che riprodotta in scala sociale produce appunto inflazione….e poichè nessuno vorrebbe interrompere a proprie spese un simile circolo vizioso, le prospettive sono o qualcuno che paga per tutti alla fine della catena, una classe sociale o magari gli abitanti di un paese del terzo mondo attraverso l’esternalizzazione del costo, o un ente di controllo riconosciuto che interrompe la catena fissando dei parametri obbigatori di prezzo, delle tariffe quindi che trasformano la società in qualcosa d’altro (cosa che ben può accadere, ma la cui trasformazione non può essere fissata da condizioni economiche, richiedendosi semmai condizioni politiche ed accettazione democratica al cambiamento)
  3. esiste una condizione che attiene al valore intrinseco del denaro ed alla sua convertibilità in un bene fisso ed inalterabile da diversi fattori…per secoli si è usato l’oro come diretto valore intrinseco della moneta (che era essa stessa in oro), ma ciò era troppo limitante o per via dalla scarsità della materia prima o estremamente variabile, stante la possibiltà di trovare nuovi giacimenti o di depredare popolazioni che ne possedessero (dovrei forse ricordare che all’epoca della colonizzazione spagnola, l’ingresso sul vecchio continente di quantità di oro proveniente dal sudamerica causò notevoli instabilità economiche che potrebbero a vbuo ragione definirsi come crisi inflazionistiche), sostituendosi con il tempo il valore intrinseco dell’oro con un controvalore basato sulla disponibilità di riserve auree di ogni paese, ritornando comunque alla base del problema che era appunto la scarsità di materia prima oro…devo dire che oggi le riserve auree si sono volatilizzate nei mercati e la possibiltà di ricostituirle per ridare stabilità all’emissione di denaro in controvalore sono del tutto evanescenti o semplicemente troppo esose per diversi fattori
  4. la moneta locale non ha, per tante ragioni delle quali qualcuna esposta ai punti precedenti, alcuna utilità nel sistema di commercio e produzione attuale basato sul controvalore in dollari di ogni altra moneta (accordi di bretton woods), necessitando di una riconversione totale delle economie impossibile ad attuarsi solo localmente, se non in modalità estremamente limitate (seppur importanti)

potrei continuare ancora, ma non arriveremmo al punto importante della faccenda…a me personalmente interessa poco che la moneta sia locale o sia l’euro o magari il dollaro…a me interessa che le regole del liberal-capitalismo finanziario e globalizzato che fa una crisi di sistema che pagano gli altri, i ricatti delle multinazionali che fanno colonizzazione, i comportamenti padroni dei salotti del potere che fanno pensiero unico, le menzogne della politica che finge un’indipendenza di giudizio e spinge nella direzione di un’ineludibiltà del sistema stesso e nella direzione della riduzione delle tematiche politiche da vertenza democratica a querelle da customer satisfaction, le collateralità della sottopolitica che fanno truppe cammellate in soccorso al vincitore terminino ed al più presto per avviare il mondo ad un sistema di relazioni tra gli uomini che si fondino sul denaro come oggetto di scambio e non come ragione di vita, che abbiano alla base i diritti e le ragioni dei tanti contro gli interessi dei pochi, che stabiliscano un rapporto corretto tra attività umane e pianeta terra (perchè anche questa nostra regione ne fa parte di quel pianeta!)…e so che per farle terminare non c’è che una strada, la democrazia reale ed una richiesta inequivoca e forte di giustizia che è fatta di diritti, ma anche di doveri, a cominciare da quelli civici…se poi il gelato che mangerò domani lo pagherò tre “lucani”, due dobloni, un euro o mezza corona poco importa. l’importante è che sia sano, buono, vero e che il prezzo per poterlo leccare lo debba pagare io con il mio lavoro onestamente e giustamente retribuito e non qualche povero essere umano che vive in uno dei tanti sud di un mondo che ha sempre e maledettamente un solo nord…e fuori da ogni retorica, io vorrei cominciare da casa mia!!!

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follie energetiche pdl

ENERGIA, LATRONICO (PDL): DISINFORMAZIONE SU SCELTE GOVERNO
 
22/04/2009 09.08.50
[Scorie nucleari a Scanzano]

Continua la campagna di disinformazione da parte di settori della sinistra e dell’ambientalismo tendente a strumentalizzare la vicenda di Scanzano Ionico e delle scelte che unanimemente in quell’occasione si tennero per scongiurare la istituzione del sito unico nazionale dei rifiuti nucleari, che il governo Berlusconi dell’epoca escluse dopo una prima indicazione”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “Oggi si dicono autentiche inesattezze sul disegno di legge sull’energia all’esame al Senato ed in particolare sul paventato attentato alle competenze delle regioni. In realtà il provvedimento in esame riconosce in più punti la necessità dell’intesa tra regione e governo nazionale per giungere alla individuazione dei siti industriali per la produzione di energia. Naturalmente a nessuno sfugge che in materia di energia c’e’ un interesse prevalente nazionale riconosciuto anche di recente dalla Corte Costituzionale che e’ il caso di considerare di fronte a divergenze decisionali paralizzanti come illustra il caso dei rigassificatori o degli inceneritori.
Anche sulla vicenda nucleare, il governo mostra un approccio né ideologico né dispotico, ma orientato a riconoscere la volontà di quelle Regioni che si vorranno aprire a tali impianti
e che, in questo modo, potranno contribuire a ridurre la dipendenza energetica dell’Italia ed ad abbattere il costo della bolletta per le famiglie e per le imprese in un quadro di sicurezza ambientale. Quanto alla Basilicata è singolare ascoltare dai rappresentanti del governo regionale atti di accusa nei confronti del governo Berlusconi che ha il merito di mettere al centro dell’agenda scelte che mirano a diversificare le fonti di approvvigionamento e ad aiutare la a competitività del Paese. Piuttosto l’esecutivo regionale si dovrebbe far perdonare la clamorosa inadempienza con cui anche in questa legislatura ha trattato il tema energetico per la mancanza di un piano energetico regionale che ha negato alla Basilicata lo sfruttamento di opportunità irripetibili in termini di nuovi investimenti e di occupazione. Tempo ed occasioni che sarà difficile recuperare”.

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di fronte a simili dichiarazioni che aprono scenari di una follia nucleare senza alcun senso energetico e finanziario, tocca fare alcune rapide osservazioni…il governo berluskoni all’epoca di scanzano e delle proteste di massa dei lucani dovette far dietro-front di fronte all’ostinazione popolare e non certo per un atto di magnanimità principesca…il governo con il provvedimento in discussione esclude di fatto le regioni da ogni decisione in merito proprio adoperando quella categoria dell’interesse prevalente nazionale che in questa regione conosciamo già fin troppo bene per ciò che attiene il petrolio della val d’agri…le “divergenze decisionali paralizzanti” attengono a progetti ideologici calati dall’alto che non tengono in alcun conto le esigenza di tutela delle popolazioni locali, verso cui l’interesse è sempre minore di alcuni affari che alcune categorie fanno e faranno con gassificatori inutili (in italia ne servirebbero forse due e questi vogliono farne 13, cioè quanti ne esistono in tutto il mondo alla data attuale) ed inceneritori (un modello energetico folle che non risolve il problema dei rifiuti in quanto tali, limitandosi a bruciarli e non intervenendo affatto sulla filiera della produzione e del modello di consumo – figuriamoci sul riciclaggio!) a spese della gente e della ragione stessa…ma vada al diavolo, senatore latronico, e si sciacqui per bene la bocca prima di pronunciare la parola ambientalismo che forse lei confonde ancora con la difesa liturgica ad oltranza di un alberello e non con un progetto serio e dai piedi piantati bene in terra che si chiama “equilibrio” tra attività umane e ritmi naturali nell’ottica della conservazione della vita

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tragi-commedie lucane

capita anche in questa martoriata regione che un candidato di una lista si rechi nel suo comune per richiedere un certificato di iscrizione nelle liste elettorali e dopo qualche istante ne siano informati alcuni “caporioni” locali, più usi a gestire consensi acquisiti con la fraudolenza dei favori che a conquistarseli con la logica dei ragionamenti e la coerenza dei comportamenti

non il semplice pettegolezzo quindi, ma una mirata azione intimidatoria che non intimidendo nessuno (sono cambiati quei tempi luridi delle coppole in mano e della riverenza), si ritorce con infamia su quanti la praticano, quei caporioni indecenti e dal passato poco lucido e su quanti ne sono correi, quegli impiegati che in quanto tali dovrebbero essere avvertiti di aver consumato un reato grave per chi lavora in una pubblica amministrazione, l’abuso di atti d’ufficio, la violazione della privacy e della segretezza negli atti

si tratti di commedie dai risvolti tragici o tragedie dai riflessi comici, poco o nulla cambia in una terra che deve dimenticare la paura e guardare con serenità al diritto

a questa gente risponderemo con i fatti e se serve con la legge, ma preferiamo la forza della comunità di ritrovare se stessa nella solitudine dell’urna…occorre punire questa gente!!!

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