per errore ho pubblicato (appena tolto) un articolo ancora incompleto sul sistema dei trasporti pubblici….sarà a breve ripubblicato

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l'accordo sulla forestazione

partiamo da un comunicato stampa dell’anuro restaino sull’accordo recentemente raggiunto alla regione sulle attività di forestazione

RESTAINO (PD): BENE IL PIANO DI FORESTAZIONE
 
16/04/2009 13.23.13
[Basilicata]
                                                                                                                         

 (ACR) – “Le 151 giornate alla platea dei lavoratori forestali, le misure per la formazione degli addetti, le risorse per la gestione del patrimonio forestale e idraulico sono una risposta efficace e seria che la Regione Basilicata ha messo in campo per assicurare reddito agli addetti e tutela al vasto patrimonio forestale lucano”. Ad affermarlo è il presidente del gruppo regionale del Partito democratico, Erminio Restaino.
Dopo l’accordo firmato da Regione e sindacati – continua Restaino – non è peregrino parlare di ‘industria forestale’, intesa nell’accezione nobile di una resa produttiva in termini di tutela ambientale alta, di gestione e governo di un ricco patrimonio boschivo, idraulico e ambientale. Non era facile, in un momento economico come questo, cercare e trovare risorse importanti come quelle che accompagnano il nuovo Piano. Il “governo del fare” non ha lesinato risorse, anzi ha pianificato una piattaforma di finanziamenti che accompagnerà il Piano di forestazione per il futuro”. “Va dato merito al presidente della Giunta De Filippo e all’assessore all’Ambiente Santochirico – conclude Restaino – di aver avviato un programma che risponde alla domanda di lavoro di alcune migliaia di addetti del settore che da tempo chiedevano maggiore reddito e garanzie occupazionali e, al contempo, di aver gettato le basi per una forestazione produttiva che mira alla tutela e alla valorizzazione dei boschi e delle foreste lucane”.

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oltre alle ovvie considerazioni che in prossimità delle scadenze elettorali si aprono cantieri, si avviano concorsi, si apprestano tavoli di ogni forma, dimensione e colore, e si fanno accordi (cosa che ogni lucano con gli occhi al posto giusto conosce perfettamente come “accattonaggio elettorale”), il tutto in stretta collusione con organizzazioni sindacali dallo sguardo veramente troppo corto, questo accordo nello specifico rivela in pieno una strategia criminale che confonde e fa artatamente confondere le esigenze occupazionali e di redddito di una vasta fascia di lavoratori lucani impegnati nella forestazione e nella difesa del patrimonio boschivo con un “fare” che rivela progetti molto più ampi di quanto non si possa a prima vista supporre….quando costoro parlano di forestazione produttiva non intendono certo l’attività di tutela ed incremento del patrimonio forestale regionale in quanto esigenza naturalistica (conservazione dei bio-tipi originari), di tutela del territorio (prevenzione delle frane e dissesto idrogeologico in primis) e di progetto a lungo termine basato sulla rinaturalizzazione del territorio, ma parlano di industria forestale, quindi di coltivazione e taglio di essenze arboree per fini di produzione di legna da bio-massa e materiale ligneo in genere…due considerazioni di merito allora…uno, l’industria boschiva ben condotta in osservanza sia dei regimi di taglio (quadricina, etc), che delle regole di conservazione e riproduzione del manto boschivo ed ovviamente dei limiti di salvaguardia costituiti da zone ad alto valore ambientale (parchi, aree protette, zps e sic), la cui preservazione integrale è tutelata dalle leggi e dal buon senso che impone di non toccare zone particolramente ricche di un patrimonio naturale altrimenti non conservabile, è industria che produce occupazione e che sicuramente potrebbe essere incrementata anche alla luce delle necessità, recentemente portate all’attenzione da alcune considerazioni sulle tecnologie costruttive emerse anche in seguito al terremoto in abruzzo…due, la stessa industria boschiva può essere di valido aiuto alla messa in sicurezza di molte zone della regione soggette a dissesti idrogeologici gravi e non recuperabili altrimenti che con rimboschimenti mirati sia nella quantià che nella qualità del materiale arboreo da impianto…quindi nessuna teologia ambientalista al riguardo, ma alla luce sia delle considerazioni appena fatte, sia di certe intenzioni contenute in quel piano energetico che si vuol approvare in giunta senza neppure essere stato portato alla pubblica attenzione (figuriamoci al dibattito!!!), il dubbio che il piano di forestazione apra la strada ad uno sfruttamento indiscriminato del patrimonio forestale lucano, con la decimazione delle essenze esistenti e la ripiantumazione di essenze a crescita veloce atta alla messa a sistema di un’industria boschiva generalizzata è un dubbio del tutto lecito e che non può non essere denunciato come un pericolo per un patrimonio unico nel suo genere, la cui conservazione non è solo un’esigenza “museale” (dacchè l’ipocrisia di parlare di parchi, quando si vogliono realizzare progetti industriali che la “ratio” di quei parchi impedirebbe nei fatti), ma un’esigenza di rafforzamento delle vocazioni naturali del territorio che hanno ricadute sia in campo agricolo (miglioramento delle produzioni biologiche e dell’immagine del prodotto agricolo lucano), sia in campo turistico (la verginità del territorio certo attira più dei pozzi di petrolio o di aree industriali più o meno fantasma), sia ovviamente in termini di miglioramento della salubrità generale della regione con ovvie ricadute su salute, benessere psico-fisico delle popolazioni, paesaggio ed indirizzi produttivi

in estrema sintesi, ciò che preoccupa di questo accordo è la funzionalizzazione del patrimonio boschivo lucano ad esigenze di produzione energetica che, chi ha avuto modo di vedere le poche bozze del piano energetico regionale ed incrociarle con i progetti della sel, quando parlano di energie rinnovabili individuano nella produzione da bio-massa il volano di un’energia a basso costo ed a realizzazione più o meno rapida (individuare la differenza di costo tra un’impiantistica fotovoltaica ed una da bio-massa è agevole) che rappresenterebbe ancora una volta la continuazione della politica miope dell’investimento a brevissimo termine ed a rapido ritorno “politico”, piuttosto che la logica previdente dell’investimento a medio-lungo termine i cui positivi effetti non sono misurabili nell’arco temporale di una giunta e della sua possibilità di essere riconfermata, ma rappresentano la “cassaforte” in cui poter contenere le certezze che non sarà questo sistema di mercato onnivoro ed antropofago, di cui la finanza ed il comparto energetico sono solo le teste d’ariete o se volete le bocche di un’idra con molte altre fauci, a distruggere il mondo, ma sarà il buonsenso e l’equilibrio tra “fare” e “non fare, ma preservare” a salvarlo dalla distruzione…ma queste sono cose che nella testa di questi ignoranti che si illudono di essere “classe dirigente”, ed in realtà sono solo dei servi incapaci di connettere la parola futuro con la parola oggi, proprio non entrano…loro ragionano solo in termini di euro da spalmare su platee conniventi e poltrone che da quelle platee ritornano in termini di consenso….ripeto, ignoranti, perchè ignorano, imbecilli, perchè imbellano (e la citazione mi pareva d’uopo)!!!

seguirà comunicato stampa 

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