tragi-commedie lucane

capita anche in questa martoriata regione che un candidato di una lista si rechi nel suo comune per richiedere un certificato di iscrizione nelle liste elettorali e dopo qualche istante ne siano informati alcuni “caporioni” locali, più usi a gestire consensi acquisiti con la fraudolenza dei favori che a conquistarseli con la logica dei ragionamenti e la coerenza dei comportamenti

non il semplice pettegolezzo quindi, ma una mirata azione intimidatoria che non intimidendo nessuno (sono cambiati quei tempi luridi delle coppole in mano e della riverenza), si ritorce con infamia su quanti la praticano, quei caporioni indecenti e dal passato poco lucido e su quanti ne sono correi, quegli impiegati che in quanto tali dovrebbero essere avvertiti di aver consumato un reato grave per chi lavora in una pubblica amministrazione, l’abuso di atti d’ufficio, la violazione della privacy e della segretezza negli atti

si tratti di commedie dai risvolti tragici o tragedie dai riflessi comici, poco o nulla cambia in una terra che deve dimenticare la paura e guardare con serenità al diritto

a questa gente risponderemo con i fatti e se serve con la legge, ma preferiamo la forza della comunità di ritrovare se stessa nella solitudine dell’urna…occorre punire questa gente!!!

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il comunicato stampa della ola

OLA, ESPRIME FORTI PREOCCUPAZIONI SULLE NUOVE ATTIVITA’ PETROLISTICHE IN CORSO

La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – in seguito alla comunicazione ricevuta dagli Uffici del Ministero dell’Ambiente, ha appreso il contenuto della nota a firma dell’Arch. Antonio D’Ottavio, Dirigente dell’Ufficio Tutela della Natura del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, esprime forti preoccupazioni e motivate perplessità.
La lettera dell’Ufficio Tutela della Natura della Regione Basilicata non dà risposte alle richieste di chiarimenti da parte della Direzione Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente. Tale fatto ha indotto la OLA a chiedere un intervento urgente del Ministero dell’Ambiente, al fine di verificare le situazioni segnalate per le quali non sono state date sufficienti garanzie dalla Regione e che attengono la salvaguardia del territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, minacciato da nuove attività petrolifere recentemente in corso e/o autorizzate dalla stessa Regione.
Non sono accettabili dichiarazioni di incompetenza in merito alle verifiche delle attività petrolifere all’interno del perimetro del Parco Nazionale, dal momento che la stessa Regione autorizza nuove attività petrolifere nell’area protetta nazionale e persino all’interno di SIC e ZPS o, peggio, dichiara di non essere in grado di verificare le compatibilità con il parco delle medesime attività. Nel giudicare grave questa situazione, la OLA ha chiesto al Ministero dell’Ambiente l’avviamento di urgenti verifiche sostitutive da parte degli Uffici Ministeriali, con l’attivazione del Comando dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (C.C.T.A.) e del Corpo Forestale dello Stato. In proposito la OLA ha messo a disposizione, gratuitamente, le proprie conoscenze per garantire la salvaguardia del parco in questa fase delicata e cruciale, caratterizzata dall’incertezza operativa degli organi di gestione indotti dai veti e dai ricorsi amministrativi imposti dalla Regione in merito alla legittimità del Commissario del parco.
In relazione a questo, la OLA ha trasmesso agli Uffici della Direzione Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente il rapporto sintetico preliminare sul “Monitoraggio delle attività petrolifere all’interno del perimetro del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese”, con la certezza che possa costituire una prima base analitica per il lavoro di verifica delle attività petrolifere in atto nel parco nazionale per offrire maggiori garanzie, mentre le strutture regionali dichiarano “pilatescamente” la loro presunta incompetenza amministrativa e la propria estraneità.

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PIANO ENERGETICO REGIONALE, DOMANI CONFERENZA STAMPA
 
21/04/2009 17.51.41
[Basilicata]
(AGR) – Domani, 22 aprile, alle ore 15, nella sala Verrastro della Regione Basilicata, il presidente, Vito De Filippo, e la Giunta regionale terranno una conferenza stampa per illustrare ai giornalisti i contenuti del piano energetico regionale.

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ci andiamo?…in qualità di redattore di un blog il sottoscritto avrebbe pieno diritto di partecipare

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cinghiali del pollino

PARCO DEL POLLINO, PARTE LA CACCIA AI CINGHIALI
 
21/04/2009 16.43.23
[Basilicata]

Parte la cattura dei Cinghiali prevista nell’ambito del Piano sperimentale adottato dal Parco Nazionale del Pollino per il contenimento della specie.
E’ stato siglato stamani dal direttore dell’Ente, Filippo Aliquò il contratto per la cattura con la ditta “Valle delle Ginestre”, di Tursi (MT) che provvederà a fare le catture di circa 500 capi sotto la stretta sorveglianza del Corpo Forestale dello Stato. Il contratto, della durata di sei mesi, che non ha nessun costo per l’Ente, prevede la cattura in otto comuni del Parco, due in Basilicata e sei in Calabria. I capi che saranno catturati saranno destinati agli scopi dell’azienda, compatibili con quanto previsto dal Piano sperimentale. Intanto, l’Ente sta procedendo alla liquidazione dei danni da fauna selvatica, perlopiù dovuti proprio ai cinghiali, per l’anno 2008, danni che ammontano a circa 500mila euro. “Erano anni – ha dichiarato il presidente del Parco, Domenico Pappaterra – che l’Ente non liquidava i danni così velocemente data l’indisponibilità finanziaria esistente. Con la previsione in bilancio delle somme dovute siamo riusciti ad accelerare i tempi dell’indennizzo, ferma restando la volontà di riuscire a contenere all’origine i danni causati dai cinghiali”. Le richieste da indennizzare per il 2008 sono circa 800, equamente divise tra i due versanti.

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con la morte nel cuore devo dire che la situazione dei cinghiali si è incancrenita sino al punto di rendersi necessaria una simile operazione di riduzione del loro numero e non solo nel parco del pollino…ma occorre fare una breve riflessione al riguardo…come si è arrivati a tuto questo?…la natura lasciata ai propri ritmi è capace di limitare una specie, sia essa animale o vegetale, attraverso la selezione ed il contenimento della stessa per mezzo sia della predazione di altre specie animali, sia del contenimento “ambientale” che opera quando la densità di una specie su un dato territorio supera la capacità del territorio stesso di fornire alimentazione sufficiente…questo se la natura è libera di fare il proprio corso in tempi che non necessariamente devono coincidere con quelli umani

ed ecco il punto…quando l’uomo ci mette del suo, alterando alcune condizioni di partenza del delicato equilibrio tra le specie, qualcosa comincia ad incrinarsi proprio a cominciare da quell’equilibrio che viene a pendere verso una specie le cui caratteristiche la rendono più resistente, a detrimento di altre…bene, da alcuni anni per motivi di caccia sportiva sono stati introdotti in varie zone dell’appennino delle varietà di cinghiali provenienti dai balcani, varietà molto più grandi e resistenti alle malattie ed alle predazioni dei cinghiali appenninici, molto più piccoli per via di quella selezione naturale che le condizioni particolari dello stesso appennino hanno determinato nel corso di decine di migliaia di anni…questi cinghiali di taglia maggiore hanno sviluppato una particolare resistenza all’ambiente locale finendo spesso per soppiantare la specie autoctona e migrando in zone anche molto lontane dagli ambiti in cui erano stati introdotti…primo punto…è l’uomo, il cacciatore nello specifico, che ha alterato per motivi che nulla hanno a che vedere con i ritmi naturali la composizione della fauna….cinghiali più grandi, più forti e più voraci…secondo punto…mancano predatori naturali, lupi ed orsi in modo particolare, per motivi che sono chiari a tutti, le sole specie ciòè in grado di predare i cinghiali deboli o malati o i cuccioli, particolarmente numeroso per ogni nidiata…conseguenza…il numero di cinghiali aumenta senza controllo, il sottobosco non è in grado di assicurare più nutrimento ai gruppi, la territorialità dei branchi spinge alcuni gruppi di animali ai margini delle zone boscate dove la fonte di nutrimento è assicurata dalle coltivazioni

tutto chiaro quindi….si parte dall’errore umano e dalla protervia dei cacciatori, protervia reiterata (qualcuno ricorda il caso del pesce siluro nel ticino?) e si prosegue con la difficoltà di reintroduzione di specie animali “non tollerate” dalla necessità dell’uomo di non doversi confrontare con altre specie animali “concorrenti”

nell’immediato quindi la riduzione dei cinghiali è d’obbligo, ma se non si interviene con la reintroduzione del cinghiale “nostrano”, con una maggiore protezione dei lupi, con la reintroduzione di alcuni orsi alpini (la specie appenninica si è estinta e la varietà dell’orso marsicano è una endemismo tipico della sola marsica), con maggiori controlli sugli incendi boschivi e con una seria programmazione delle attività circostanti il parco, altrimenti tra cinque anni siamo punto e a capo!!!

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NUCLEARE, DE FILIPPO: LA BASILICATA NON SI AUTOCANDIDA
 
21/04/2009 12.02.17
[Scorie nucleari a Scanzano]
(AGR) – Nel prendere atto dell’azione di Greenpeace a Scanzano, il Presidente della Regione Vito De Filippo ha espresso ancora una volta il proprio dissenso nei confronti dell’individuazione di un sito unico per lo stoccaggio delle scorie nucleari, che non derivi da un processo di autocandidatura della Regione interessata.
Il territorio lucano e quindi, Scanzano Jonico, come ribadito più volte in seguito alla civile protesta del 2003 del popolo Lucano, – ha continuato il Presidente – non si autocandida per tale sito nucleare. Inoltre Scanzano Inoico non è tecnicamente idoneo alla realizzazione di un sito unico per le caratteristiche geomorfologiche ormai note. Una distanza così ravvicinata al mare e al centro abitato, oltre a non rendere la zona adeguata e sicura, non si concilia con lo sviluppo del territorio. Per di più all’Italia non serve un deposito geologico per i rifiuti nucleari.
La Regione Basilicata – ha concluso De Filippo – continua a mantenere alta la guardia affinché il proprio territorio non venga coinvolto dalla politica nuclearista in voga in questo momento, pericolosa e ingiustificata scientificamente e finanziariamente.

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una volta tanto mi sento di condividere le parole di costui, ma ricordo che il nucleare ha molte facce e che l’opposizione di una regione, stante la decretazione che impone la militarizzazione dei siti interessati, o fa parte di un percorso di concertazione tra stato e regioni che non mi pare sia la strada maestra che il governo berluskoni percorre o fa parte di un atto politico e popolare che, come a scanzano, faccia muro di fronte a questi attentati all’ambiente, alla salute, all’economia dell’intero paese

in ogni caso costui (de filippo) e la sua giunta farebbero bene a darsi una regolata anche su altre “pratiche”, poichè essere contro il nucleare a quanto pare non pregiudica il loro interesse verso altri progetti che invadono, sottomettono e distruggono il territorio lucano, visto che quando si leggono i nomi sotto le autorizzazioni a centri olii, oleodotti, nuovi pozzi per idrocarburi a pochi passi da un ospedale, progetti di riforestazione produttiva assai dubbi, autorizzazioni ad attività industriali pericolose ed altro, quei nomi portano sempre alle stesse facce ed agli stessi metodi…e se de filippo crede di sviare l’attenzione da queste problematiche sollevando allarmi devianti sul nucleare, bene si rammenti che aggiungere il nucleare alle battaglie che stiamo già conducendo è operazione assolutamente inutile…la stiamo già facendo quella battaglia!!!

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PARCO LAGHI ARTIFICIALI: PROMOSSI DUE INCONTRI
 
21/04/2009 11.04.29
[Basilicata]
La proposta di legge regionale per la istituzione di un Parco naturale dei Laghi artificiali presenti sul territorio della Provincia di Potenza sarà presentata dal presidente della Provincia di Potenza Sabino Altobello e dal consigliere provinciale Raffaele Soave in due incontri previsti giovedi 23 a Montemurro e domenica 26 a Senise.
Il programma delle conferenze prevede, a Montemurro (Sala Convegni S. Domenico alle 17,30) interventi degli assessori provinciali Carmine Rossi e Pasquale Robortella, dei sindaci Mario Di Sanza (Montemurro), Nicola Di Cillo (Grumento Nova), Cesare Marte (Sarconi), Mario Solimando (Spinoso) e dell”assessore regionale Vincenzo Santochirico; a Senise (Agriturismo La Masseria, loc. Pianizzi alle 15,00) interventi dell’assessore provinciale Carmine Rossi, del sindaco di Senise Giuseppe Catronuovo, dei consiglieri provinciali Romano Cupparo, Sandro Berardone, Giuseppe Cirigliano, del presidente del Parco Pollino Domenico Pappaterra e il direttore Apt Giampiero Perri.
Soave in una nota sottolinea che “il progetto, che rappresenta il traguardo di un lungo impegno istituzionale, viene sottoposto al confronto degli Enti comunali e delle comunità interessate allo scopo di incentivare le attività produttive locali che siano compatibili con la valorizzazione e la riqualificazione dell’ambiente oltre che per tutelare e conservare le caratteristiche naturali, ambientali, paesaggistiche e storiche del territorio dei laghi Pertusillo e Monte Cotugno-Senise. Sarà quindi un programma annuale di gestione del costituendo Parco – conclude Soave – ad individuare gli interventi da attuare, sempre in sintonia con i Comuni”.

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una delle peggiori stupidaggini che si siamo mai ascoltate in questa regione che non riesce a far partire il parco nazionale della val d’agri…e qualcuno pretende pure di costituire un altro carrozzone per iniziative che sarebbero gestibili in via ordinaria…giovedì saremo a montemurro per dire la nostra!!!

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greenpeace

NUCLEARE: GREENPEACE A SCANZANO, PARCO GIOCHI SU SITO SCORIE
 
21/04/2009 09.13.03
[Scorie nucleari a Scanzano]
Una quindicina di attivisti di Greenpeace hanno trasformato in un parco giochi uno dei tre pozzi di salgemma che, nel 2003, il Governo aveva intenzione di utilizzare per realizzare il sito unico nazionale delle scorie nucleari. Gli attivisti – uno spagnolo e numerosi italiani – hanno chiuso con del cemento tre pozzi: su uno hanno posato alcuni mattoni di cemento e vi hanno accostato uno scivolo e un’altalena. Intorno vi sono degli striscioni sui quali vi sono le frasi “stop alla follia nucleare”, “meglio attivi che radioattivi”, “niente scorie a Scanzano Jonico” e “non giochiamo con il futuro dei nostri figli”.
I pozzi di salgemma si trovano in località “Terzo Cavone” di Scanzano Jonico, al centro di un’area che ha pregiate colture agricole, circostanza che fu decisiva per innescare e sostenere la protesta attuata nel 2003. Il decreto che individuava l’area di Scanzano per il sito delle scorie radioattive fu approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 novebre 2003 e provocò subito polemiche dal momento che vi fu chi sostenne che alcune autorità locali non potevano non conoscere le intenzioni del Governo. Il 15 novembre la protesta cominciò a prendere corpo, anche con blocchi sulla strada statale 106 Jonica, che collega Calabria e Puglia attraversando la Basilicata. Poi i blocchi si fecero duri e interessarono anche la linea delle Ferrovie dello Stato: il 23 novembre – anniversario del terremoto che nel 1980 fece migliaia di vittime fra Campania e Basilicata – centomila persone sfilarono in corteo da Policoro a Scanzano chiedendo il ritiro del decreto. L’obiettivo della protesta fu raggiunto il 27 novembre, quando il Consiglio dei Ministri approvò un emendamento al decreto sulle scorie nucleari, togliendo il nome di Scanzano Jonico dal provvedimento.

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approviamo completamente e senza riserve l’azione di greenpeace!!!

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