si comincia!!!

domani, sabato 16 alle ore 18.00 in p.zza m. pagano a potenza (giove pluvio permettendo, ovviamente) comunità lucana apre ufficialmente la sua campagna elettorale con un comizio piccolo piccolo (come siamo noi), aperto agli interventi ed alle proposte dei partecipanti…la democrazia vogliamo farla con la gente, non sulla gente!!!…vi aspettiamo!!!

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soldi buttati

UNIONCAMERE: INTESA CON REGIONE SU PROMOZIONE AGROALIMENTARE
 
15/05/2009 15.05.12
[Economia]

Il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e Unioncamere Basilicata hanno sottoscritto questa mattina un accordo operativo – nel solco dell’accordo quadro approvato nel marzo scorso – finalizzato a concordare azioni che favoriscano lo sviluppo economico della regione.
Nello specifico, il documento regola i rapporti tra le parti in relazione alla realizzazione di eventi fieristici concordati con il Dipartimento e gestiti direttamente da Unioncamere Basilicata, in regime di cofinanziamento; alla collaborazione del sistema camerale lucano – anche tramite supporto di Retecamere – alla realizzazione di eventi gestiti dalla Regione Basilicata, attraverso l’attivazione di specifici servizi richiesti dal Dipartimento; all’elaborazione, su richiesta del Dipartimento, di studi specifici di settore da parte di Unioncamere Basilicata.
L’impegno finanziario da parte del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata sarà complessivamente di 700.000 euro, con riferimento agli esercizi 2009 e 2010.
“L’accordo siglato questa mattina consolida la fiducia della Regione Basilicata nei confronti del sistema camerale lucano – dichiara il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte – e sancisce nei fatti l’applicazione di quel concetto di sussidiarietà che talvolta, in passato, era stato soltanto enunciato. Una efficace strategia di valorizzazione delle produzioni tipiche e dell’intera filiera agroalimentare, del resto, oggi, non può che vedere il coordinamento di un’attenta regìa globale e l’azione di interlocutori esperti. Le Camere di Commercio, in questo contesto, rappresentano un punto di riferimento unico sia dal punto di vista della conoscenza diretta del territorio e del suo sistema produttivo che dell’esperienza in tema di marketing territoriale, internazionalizzazione, innovazione e competitività”.
Prossimamente un analogo protocollo di intesa verrà sottoscritto tra Unioncamere Basilicata e il Dipartimento Attività Produttive della Regione.

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continuiamo a spendere soldi per eventi, dunque buttiamo denari!!!…non che non ve ne sia a volte bisogno (il marketing territoriale ha d’altronde le sue esigenze), ma ritengo esagerate le spese che vengono sostenute in rapporto ai risultati ottenuti in tutti i campi, dall’agricoltura al turismo…forse se cominciassimo a fare meno interventi schizofrenicamente diffusi a pioggia (ma credo sia una strategia ampiamente collaudata e voluta dal sistema per distrarre briciole – si fa per dire! – di denaro pubblico) e mirassimo ad una strategia reale e concordata di tutela integrale del territorio come volano economico del “prodotto” basilicata (che brutta ‘sta parola prodotto!!!…la uso solo per rimanere nella terminologia del politichese-amministrazionese), i bilanci pubblici ne gioverebbero alquanto per le ovvie sinergie di spesa che una strategia comune comporterebbe e l’economia del territorio se ne avvantaggerebbe alquanto, considerando che l’unico vero “valore aggiunto” che questa terra regalerebbe quasi senza sforzo è l’incontaminato…da proteggere come un patrimonio per il presente e per il futuro!!!

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comunicato stampa del comitato no oil lucania

Per qualche centesimo in meno

 

Per qualche centesimo in meno sul prezzo del litro di benzina, la Basilicata perde ora anche quel piatto di pasta e lenticchie con cui finora è stata accecata la sua popolazione perché non vedesse quanto accadeva intorno alle estrazioni petrolifere.

 

 

L’approvazione in senato di quella che la maggioranza di governo regionale chiama espropriazione – e tale in effetti risulta – sul controllo delle estrazioni petrolifere nella nostra regione getta un’ombra ancor più fosca su una materia che in ben altra luce avrebbe dovuto essere tenuta da quando nel 1998 fu firmato quello sciagurato accordo con l’ENI che di fatto ha consegnato la nostra terra nelle mani di una multinazionale i cui scrupoli nei confronti della popolazione lucana e della Val d’Agri in particolare sono visibili a cominciare dall’inesistenza di un piano di emergenza esterna per un sito potenzialmente pericoloso come il centro olii di Viggiano, transitando per la leggerezza con cui vengono sottaciute le situazioni di rischio per la salute umana, devastati boschi secolari per posare oleodotti, inquinate fonti d’acqua e certo non finendo nelle attività di lobbying che a più livelli questo comitato ha spesso denunciato inquinare la stessa politica lucana.

 

Il centrodestra nazionale mettendo il suggello della decretazione governativa su un accordo con le compagnie che scavalca ogni logica costituzionale che la riforma del Titolo V della Costituzione assegnava in via concorrente alle regioni in tema di energia ed ambiente, ha semplicemente saldato l’anticipo versato illo tempore dalle stesse compagnie alle finanze boccheggianti e populiste della gestione Tremonti attraverso la Robin Hood Tax, il tutto con l’avvallo del centrodestra locale, Viceconte e Taddei in prima fila, che ha roboato per uno sconto inutile per l’economia lucana, dannoso per l’ambiente, diseducativo per un più consapevole uso dei mezzi privati che in questa regione come altrove pure andrebbe incoraggiato e non certo dissuaso attraverso sconti indiscriminati e che di fatto rappresentano la ciotola di riso al posto del piatto di lenticchie, in nulla cambiando la dieta che ai lucani tocca ingurgitare quando si parla di petrolio.

 

Ma il problema delle estrazioni petrolifere rimane nella sua drammaticità un problema ambientale e sanitario su cui ancora si attende che si alzi il sipario di dati – e ce da scommettere che ora forse verranno fuori! – un problema economico che incide profondamente sulle vocazioni dei territori interessati pregiudicando di fatto ogni possibilità oltre le estrazioni stesse, un problema di pervasività nei tessuti politico-imprenditoriali locali acquisita del sistema delle multinazionali che si estende oltre i giacimenti di petrolio per finire all’acqua, ai boschi, alle creste montuose, ai litorali, ad ogni metro quadro di una regione che ha visto in pochi anni le decantate risorse che stringeva ancora in sé complice sottosviluppo e bassa antropizzazione tramutarsi in conclamate maledizioni.

 

Fa bene il centrosinistra lucano ad indignarsi per lo “scippo” consumato da questo centrodestra e ad intraprendere ogni via legale e politica per impedire un furto ripagato con uno sconto misero, ma farebbe anche bene ad interrogarsi seriamente, per non pianger solo lacrime di coccodrillo, su quante volte ha rabbonito la popolazione lucana con quei “tuttoapposto” che hanno finito per diventare stanche litanie liturgiche di un distacco dalla realtà – definiamolo tale! – che ha forse definitivamente pregiudicato ogni residua speranza dei lucani che la politica possa essere ancora lo strumento per l’affermazione del diritto dei tanti sul privilegio dei pochi.

 

Appellarsi da parte del centrosinistra solo ora ai lucani è tardivo, ipocrita ed altrettanto demagogico degli scellerati decreti con cui il governo nazionale sta tentando di cancellare ogni autonomia del Parlamento in virtù di un supposto consenso sondaggistico che si pretende possa sostituirsi all’espressione stessa della volontà popolare che da mandato a governare e non certo a spadroneggiare.

 

Appellarsi ora ai lucani senza aver mai riconosciuto che le critiche che in primis da questo comitato sono sempre state mosse al governo regionale sulla gestione globale dell’affare petrolio avessero fondamento, è del tutto fuori luogo, quando non un solo esponente del centrosinistra (tranne qualche lodevole caso isolato) ha anche solo dato un’occhiata – figuriamoci firmare! – al testo di quella nostra petizione sulle estrazioni petrolifere in regione, ormai quasi in viaggio per Bruxelles, che pure sul binario della ragionevolezza tentava di riportare un treno deragliato che in questa regione si chiama petrolio.

 Miko Somma, portavoce del Comitato No Oil Lucania

reazioni all’articolo precedente

ho appena ricevuto (ore 13.10 circa) una simpatica telefonata da un ufficio della regione basilicata…un tale qualificatosi come eustachio follia, capogabinetto o capoufficio stampa o capo di qualcosa insomma della segreteria dell’assessore all’ambiente vincenzo santochirico (del quale però non ha fatto il nome, qualificandosi solo come eustachio follia) mi chiama e dice di essere capitato per caso sul nostro blog (modello che il blog lo si può incontrare anche andando a fare una pausa caffè o facendo una passeggiata!) e di aver notato la dicitura “teste di cazzo” che ho inserito all’inizio del mio commento sul lancio di basilicatanet…il tale in oggetto mi ha invitato (o forse ordinato, non ricordo) di “rimuovere” l’appellativo, annunciandomi “qualcosa” in seguito al mio rifiuto ed al mio invito a querelarmi nel caso qualcuno (certo non lui) si fosse sentito offeso…roba da basso impero, comunque, e non certo da codice penale come l’incauto signore pur dovrebbe sapere o di cui quantomeno essere informato…faccia pure come crede chi si sente offeso, io esprimo le mie idee nel modo e nei tempi che ritengo opportuni anche in rapporto all’oggetto del mio stesso commento

da notare comunque (come qualche accorto lettore potrà desumere andando alle pagine dell’anno scorso) che in occasione di una polemica sul numero dei permessi e delle istanze di ricerca e delle concessioni per coltivazioni di idrocarburi in basilicata tra il sottoscritto e l’assessore santochirico (polemica vinta appunto dal sottoscritto come la stessa rai 3 ammise nel servizio di gigi gallucci), lo stesso signor follia chiamò ancora una volta il sottoscritto chiedendogli di far cessare la polemica per non ledere l’immagine di un assessore che a suo dire “stava dalla nostra stessa parte” (e non ci parve allora come non ci pare oggi per niente possibile pretendere che si stia dalla stessa parte)…il sottoscritto in quella occasione non perse neppure l’occasione di parlare dell’atteggiamento di questo signore a cui non ricordo aver mai dato il mio numero di telefono, avendolo incontrato per minuti due (2) prima di una trasmissione televisiva di confronto sempre tra il sottoscritto e l’assessore santochirico (e semmai potrebbe essere il sottoscritto a dover chiedere conto di questo possesso, allora come oggi, di un numero di telefono cellulare mai fornito volontariamente…che sia violazione della privacy?…stia attento allora il signore poichè questo è un reato assai grave per una persona che occupa posizioni di “rilievo” nel circo della politica!!!)

in ogni caso, mantenendo fermo l’invito a fare ciò che costui crede volere o potere fare, il sottoscritto non cambierà mezza virgola del suo commento, anzi, preannunciando al signore stesso un apposito comunicato stampa da inviare subito ai mezzi stampa (caso mai costui non lo sapesse, questa potrebbe essere configurata come una minaccia ad un candidato, atto lesivo del diritto di una persona impegnata in una campagna elettorale di esprimersi come meglio crede, fatto salvi i limiti di legge che nel caso specifico neppure sono avvicinati dalla qualificazione collettiva usata nello specifico, e questo sarebbe un altro reato grave per una persona che come il signore occupa posizioni di “rilievo”), comunicato stampa che stigmatizzerà il comportamento da basso impero che ancora viene usato in questa regione da chi crede in un modo o nell’altro che “servire” un eletto significhi partecipare in quota di minoranza ad una proprietà dell’espressione, della sua libertà di utilizzo, della coscienza critica, dei diritti civili e politici

e tanti cari saluti, signor follia

miko somma

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teste di c….!!!!!!!!!

DIP. AMBIENTE: LE MANI DEL GOVERNO SUL PETROLIO LUCANO
 
13/05/2009 17.18.42
[Scorie nucleari a Scanzano]
(AGR) – In relazione al disegno di legge approvato in Senato che modifica le norme per l’estrazione degli idrocarburi, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata fa presente quanto segue:Gli abitanti della Basilicata trattati allo stesso modo di paesi come la Nigeria, l’Angola o la Guinea Equatoriale: da oggi, per estrarre il petrolio dal sottosuolo nella nostra regione è sufficiente un accordo fra il Governo e le multinazionali, alle quali basterà andare a Roma e contrattare con il ministro Scajola. Alla Basilicata nessuno dovrà chiedere nulla o dare in cambio qualcosa: sono saltate le garanzie per la salvaguardia del territorio e quindi ogni possibilità per la Regione di negoziare benefici per il suo territorio e i suoi cittadini.
Questo meccanismo perverso è il risultato di un’operazione in cui sono complici e conniventi il Governo di destra e le grandi multinazionali del petrolio: sono gli effetti del disegno di legge approvato oggi al Senato chiamato “Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese”, sulla base del quale i permessi di ricerca e le concessioni per l’estrazione di idrocarburi possono essere rilasciati senza l’Intesa Stato-Regione, bensì con un procedimento unico in capo all’Amministrazione dello Stato. Si torna indietro di dieci anni privando la Regione del suo potere di autodeterminazione e riducendola, appunto, a colonia.
Come se non bastasse, la legge cambia anche le norme sulla Valutazione di impatto ambientale, che sarebbe richiesta soltanto per le attività di perforazione dei pozzi e sarebbe affidata ora all’Unmig (Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e la geotermia), un organismo statale periferico del Ministero per lo Sviluppo economico, neanche di quello dell’Ambiente. Speravamo che almeno in questa occasione il ministro Prestigiacomo difendesse le prerogative del suo dicastero senza farsi fagocitare, come accade anche per il nucleare, dal collega dell’Economia.
In pratica, è stata messa a punto una joint venture in cui Governo e compagnie gestiscono un’iniziativa comune per poi dividerne gli utili.
E non fa niente se per agevolare le imprese si impoverisce una regione. Sono anche questi, in fin dei conti, gli effetti del federalismo, per cui ciò che appartiene alla Lombardia (il gettito fiscale delle imprese, ad esempio) resta nelle casse di quella Regione, mentre ciò di cui dispone la Basilicata, gas, petrolio e risorse naturali, viene espropriato.
Un colpo durissimo per la Basilicata che è di gran lunga la prima regione per produzione di petrolio in Italia, che contribuisce a circa il 90 per cento della produzione nazionale su terraferma e ad oltre il 76% dell’intera produzione italiana
I rischi di questa decisione sono stati evidenziati da tempo, ricevendo anche il sostegno della Commissione Ambiente e Protezione civile delle Regioni che, il 29 ottobre scorso ha assunto una posizione chiara e univoca contro questo disegno di legge.
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Questo “federalismo all’incontrario” obbliga la Basilicata e i lucani a opporsi con ogni mezzo ad unna legge che li espropria delle loro risorse e del loro futuro.
Nulla rimarrà intentato, dal ricorso alla Corte Costituzionale ad un’autonoma legge regionale sia sulla Valutazione di impatto ambientale che sulle procedure autorizzatorie in materia di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi. Insomma, riappropriandosi del governo del territorio e del controllo delle attività che su esso si svolgono, estrazioni incluse.
L’auspicio è che vi sia un più ampio schieramento di forze e che anche gli esponenti del centrodestra lucano – che fino ad ora hanno finto di ignorare le gravi conseguenze della legge – possano riscoprire le ragioni del federalismo, schierandosi finalmente in difesa della Basilicata e dei cittadini lucani nella battaglia che vedrà la Regione impugnare questo provvedimento ingiusto e approvare in Consiglio norme che servano a tutelare le nostre risorse.

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la forzatura mi sarà perdonata….teste di cazzo!!!….quando questo comitato si spendeva in giro per la basilicata a raccogliere firme di sostegno ad una petizione che aveva lo scopo di sollecitare un’attenzione specifica sul tema delle estrazioni, ci veniva sprezzantemente risposto che tutto andava bene e non è stata raccolta una, dico una, firma di qualche esponente della maggioranza di governo regionale (l’opposizione potevamo anche capirla) a sostegno di una domanda legittima che andava prima di tutto incontro agli interessi dei lucani…ora evidentemente qualcuno si accorge che qualcosa non funziona come dovrebbe e che forse qualcosa andava fatto prima!!!

cosa rispondere?…i lucani dovranno si essere uniti nel rivendicare lo stop a queste estrazioni-rapina che ammazzano un popolo di tumori (vuoi vedere che adesso se ne accorgono?), che distruggono un ambiente che è la nostra unica risorsa (vuoi vedere che adesso il parco lo vogliono davvero?), che depredano una terra, ma senza di voi, miserabili mallevatori!!!

seguirà comunicato stampa

p.s. a giudicare dalle royalties pagate ci trattavano già peggio delle guinea o della nigeria

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impegni

sorteggio delle liste (ottima posizione al comune, per la provincia vedremo), spazi autogestiti televisivi (prenotati stamane), incontri in prefettura ed al corecom primo confronto alla gazzetta con gli altri candidati sindaci e domani con i candidati presidenti della provincia di potenza, e poi ancora incontro di definizione della campagna elettorale con i candidati alla provincia ed al comune, una intervista a carta settimanale…gli impegni non mancano, il lavoro quotidiano sul blog ne risente (vi prego di perdonarmi l’assenza che credo perà capirete), ma la determinazione aumenta esponenzialmente…tra breve inizierà la distribuzione mirata dell’unico volantino collettivo che realizzeremo per la campagna elettorale e che rimarrà l’unico supporto cartaceo di comunità lucana in questo percorso ed i primi incontri che rimarranno nell’alveo di quanto finora abbiamo portato avanti come comitato

volontari cercasi per questa battaglia democratica in tutta la provincia e nella città di potenza…offresi impegno, lavoro, passione, nottatacce, fatica, chilometri e fiumi di stanchezza…unica ricompensa sapere che un mattoncino di questa casa della democrazia reale che stiamo costruendo porta il proprio nome

miko somma

p.s. è stato molto divertente notare oggi lo stupore di tutti i candidati sindaco nel notare che la nostra lista alle comunali ha 14 candidati donne su 27…sarà che gli altri parlano di “quote” con l’ipocrisia tipica della politica maschile e noi facciamo fatti?…ed il fatto che alla provincia candidiamo 8 donne su 15 sarà un caso?…meditiamo gente, meditiamo!!!

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grazie a tutti!!!

un grazie di cuore a tutti coloro che hanno consentito con la loro firma di sottoscrizione alle nostre liste di comunità lucana – movimento no oil di essere presenti sia alle provinciali che alle comunali a potenza…la democrazia parte proprio da quella sottoscrizione, da quel piccolo eppur importantissimo atto di fiducia…ora dobbiamo metterci tutti entusiasmo e passione da concretizzare in progetti ed idee per una regione “altra”!!!

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eccoci!!!

sono davvero troppo stanco, dopo tre notti consecutive quasi del tutto dedicate alle liste, per scrivere ora qualcosa…perdonatemi!!!…a breve il blog riprenderà a pieno ritmo

ciò che invece sento di voler comunicare subito è…eccoci!!!

comunita-lucana.jpg

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contro tutti e tutti

ok, ci siamo!!!…contro tutto e tutti, siamo ormai pronti per la consegna delle liste provinciali e comunali di potenza, consegna che effettueremo domani 8 maggio nel pomeriggio (+/- ore 16.30)agli addetti dell’ufficio centrale elettorale presso i tribunale di potenza per ciò che riguarda le provinciali ed in serata (entro le 20.00) alla segreteria generale del comune di potenza per quanto attiene alle comunali, fermo restando di ritornarci il giorno seguente di buon mattino, nel caso non si riuscisse a conciliare entrambe le cose…diamo appuntamento a chiunque voglia raggiungerci presso le due sedi agli orari indicati

un grazie a quanti, simpatizzanti e sottoscrittori, ci hanno permesso con il loro sostegno di raggiungere questo obiettivo….dimostrare che la società civile, quando vuole, c’è ed è in grado di fare ciò che sembra dover essere appannaggio solo dei partiti tradizionali e non mai delle idee di cambiamento che si fanno volontà…grazie ancora a tutti!!!

ed è inutile ripeterlo, comunità lucana – movimento no oil ed il comitato no oil lucania corrono da soli, senza alcun apparentamento…anzi no!!!….noi corriamo con il popolo lucano!!!

p.s. il blog ne ha risentito sicuramente, ma nessuna paura…si ricomincia presto ed ancora più forte e lesto

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mi scuso con i lettori per la mancanza di artcoli e commenti, ma come è facile intuire l’impegno per la presentazione delle liste provinciali e comunali a potenza è davvero totalizzante, anche se il lavoro va avanti con serenità

a questo proposito voglio ripetere un appello

continua la raccolta firme di sottoscrizione per le liste di comunità lucana alla provincia di potenza (minimo 350 firme) ed al comune di potenza (minimo 200 firme)…quasi ci siamo, ma un ultimo sforzo ci consentirebbe di chiudere subito questa fase e passare all’organizzazione pratica della nostra “particolare” campagna elettorale

a questo proposito vi chiediamo di esprimerci la vostra volontà di firmare attraverso un cenno via e-mail all’indirizzo comitatonooillucania@libero.it a cui risponderemo subito, indicando luogo ed ora della raccolta in modo da velocizzare per tutti questa operazione di estrema importanza perchè le liste siano ammesse alla campagna stessa

l’occasione sarà utile anche per una prima distribuzione del nostro programma e delle stesse liste

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Rifiuti: Italia ne produce meno

 

(ANSA) – ROMA, 5 MAG – Si e’ fermato l’aumento nella produzione dei rifiuti urbani in Italia, ma il nostro paese e’ ancora sbilanciato sulla raccolta differenziata. Questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto-programma dell’Osservatorio Nazionale Rifiuti. Il nord, il centro e il sud producono percentualmente quantita’ simili di rifiuti urbani pro-capite. Permane pero’ lo sbilanciamento tra nord e sud nella raccolta differenziata (su un totale di 8.950.000 tonnellate solo circa 2.754.000 sono raccolte nel centro-sud).

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in basilicata poi facciamo quasi ridere ed anzi il sistema di smaltimento attuale rischia di bloccarsi del tutto…che ci stiano preparando alle sorprese dei termodistruttori per una “emergenza” annunciata da più di due anni?…noi siamo per un’idea che si chiama “rifiuti zero”

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AGROBIOS, ILLUSTRATI I RISULTATI DELL’INDAGINE CONOSCITIVA
 
04/05/2009 12.47.22
[Basilicata]
                                                                                                                         

 (ACR) – Metapontum Agrobios “è una importante realtà nel campo della ricerca sulle biotecnologie”, che tuttavia negli anni “si è trovata ad operare dovendo far fronte a crescenti difficoltà”, quali quelle nate “dal disimpegno di Eni e del successivo socio privato Bioren” e quelle, più recenti, dovute ad una interpretazione “eccessivamente cauta” del decreto Bersani, che ha causato il blocco dei flussi finanziari e, di conseguenza, il disavanzo economico. Altro elemento negativo “è stata la sfiducia o la diffidenza nei confronti delle attività di modificazione genetica nel campo dell’agricoltura e probabilmente la non piena consapevolezza, da parte dei potenziali destinatari delle ricerche, in definitiva il mercato, delle enormi prospettive aperte dalle innovazioni nel settore e da una non piena comprensione del fatto che l’agro-tecnologia non riguarda solo l’agricoltura ma le applicazioni industriali”.
E’ quanto si legge nella relazione finale dell’indagine conoscitiva sul disavanzo economico del centro di ricerca Metapontum Agrobios, disposta dal Consiglio regionale e condotta dalla quinta Commissione consiliare permanente (“Verifica, controllo, monitoraggio”), che l’ha approvata nei giorni scorsi all’unanimità. I dettagli della relazione finale dell’indagine conoscitiva sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa dal presidente della quinta Commissione, Sergio Lapenna, e dal consigliere segretario Donato Salvatore, che hanno sottolineato il carattere tecnico – istituzionale degli approfondimenti compiuti dalla Commissione, “che non è una ‘bandiera’ dell’opposizione ma un luogo istituzionale”, il cui compito principale “è quello di verificare la coerenza fra impegni programmatici e capacità di realizzare l’azione di governo, denunciando le criticità esistenti”. Lapenna e Salvatore hanno inoltre messo in rilievo l’impegno di tutti i componenti dell’organismo per raggiungere l’unanimità sul documento finale ed hanno definito la società Metapontum Agrobios, “un centro di ricerca dotato di strumentazioni di buon livello e di un notevole patrimonio di professionalità che va salvaguardato”.
“Con la ricapitalizzazione operata con la legge regionale n. 21/2008 nonché con la ripresa delle attività remunerate dalla Regione la crisi dovrebbe essere superata – si legge ancora nella relazione – ed occorre individuare una strategia che non solo consenta di mantenere in vita la società ma di rilanciarla”. Secondo quanto previsto dalle linee guida approvate dal Consiglio regionale Metapontum Agrobios dovrà operare per “la realizzazione del polo per le agrobiotecnologie del Metapontino, l’utilizzo dei servizi specialistici in campo ambientale ed in agricoltura in armonia ed integrazione con le competenze dell’Alsia e dell’Arpab ed infine la continuazione e lo sviluppo dei servizi di ricerca nel campo della diagnostica umana”. Inoltre Metapontum Agrobios “rappresenterà lo strumento operativo per la realizzazione e gestione del Parco Agrobiotecnologico del Metapontino, in cui dovranno essere coinvolti gli enti pubblici di ricerca presenti nel campo biotech (Enea, Cnr, Cra), l’Università della Basilicata, l’Alsia, i distretti agroalimentari ed agroindustriali e le imprese”.
Occorrerà però “fare attenzione – si legge ancora nel documento – che non si verifichino sovrapposizioni di competenze ed incarichi con quelli affidati agli enti dipendenti e strumentali della Regione, in primo luogo dell’Arpab. L’operazione di ricapitalizzazione ad opera della Regione potrà risultare utile alla luce delle condizioni tutto sommato positive della società Metapontum Agrobios, che attraverso un oculato piano industriale potrà fare buon uso del finanziamento ottenuto e raggiungere gli obiettivi prefissati”.

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finalmente si ammette che questa società era una filiale dell’eni e di alcuni privati…in quanto alla diffidenza nel campo delle bio-tecnologie applicate all’agricoltura (diciamola chiara e tonda, ogm) ci pare che sia stata salutare…dovremmo cominciare a dire basta a questi progetti di modifica della genetica delle produzioni i cui risultati non possono solo essere analizzati dal solo punto economico (quanto rendono ai privati ed a chi sulla “uccisione della bio-diversità” sta costruendo immani fortune finanziarie, soprattutto a discapito del paeso del terzo mondo, molto più ricattabili dei paesi occidentali in merito?)…per quanto ci riguarda se la “mission” (brutta parola tecnicista che svela il senso anche nell’uso di certi vocaboli!!!) di agrobios deve essere quella di veicolare cambiamenti genetici, piuttosto che salvaguardare il patrimonio esistente, può fallire anche domani e nessuno ne piangerà le sorti…se invece agrobios serve per misurare biologicamente il senso di asservimento della ricerca ai poteri forti (vedi i vari monitoraggi all’acqua di rose che tranquillizza i bruciori), crediamo che la sorte dovrebbe essere anche peggiore, coinvolgendo a quel punto anche aspetti che vanno ben oltre l’etica…in ogni caso un carrozzone collaterale come l’agrobios avrebbe bisogno di altre funzioni che quelle delineate da un rifinanziamento che pare legarlo ancor di più a quella politica del “tuttobene” che lega a fili doppio tutto l’arco consiliare regionale in una casta di conservazione di poteri…poteri forti, poteri meno forti, poteri di cammellamento

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FIOM CGIL SU ALLEANZE INTERNAZIONALI FIAT
 
04/05/2009 11.42.56
[Basilicata]
                                                                                                                         
In merito alle trattative internazionali che la direzione Fiat sta attuando interviene la Fiom Cgil di Basilicata che in una nota sostiene che “tali scelte possono influenzare la presenza delle produzioni nel nostro Paese.
L’Amministratore delegato Marchionne si è impegnato sia con il Governo degli Stati Uniti sia con il Governo della Germania a mantenere gli stabilimenti e il numero degli occupati nei rispettivi Stati.
Non si capisce – prosegue la Fiom – perché ad oggi l’amministratore delegato della Fiat non ha ancora presentato al Governo italiano e ai rappresentanti dei lavoratori il Piano industriale per gli stabilimenti italiani del settore auto.
I lavoratori italiani – conclude la Fiom – hanno il diritto di poter contare sulle scelte future della Fiat perché attraverso il loro lavoro in questi anni hanno consentito alla Fiat di poter contare a livello internazionale”.

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ineccepibile osservazione della fiom…sarà perche in italia il gruppo fiat detiene ancora rapporti di padronato con i governi e non sente la necessità di concordare alcunchè, che non è stato ancora presentato alcun piano?…crediamo che miseramente sia proprio così

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appello alla firma di sottoscrizione delle liste

continua la raccolta firme di sottoscrizione per le liste di comunità lucana alla provincia di potenza (minimo 350 firme) ed al comune di potenza (minimo 200 firme)…quasi ci siamo, ma un ultimo sforzo ci consentirebbe di chiudere subito questa fase e passare all’organizzazione pratica della nostra “particolare” campagna elettorale

a questo proposito vi chiediamo di esprimerci la vostra volontà di firmare attraverso un cenno via e-mail all’indirizzo comitatonooillucania@libero.it a cui risponderemo subito, indicando luogo ed ora della raccolta in modo da velocizzare per tutti questa operazione di estrema importanza perchè le liste siano ammesse alla campagna stessa

l’occasione sarà utile anche per una prima distribuzione del nostro programma e delle stesse liste

buona domenica a tutti  

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Le tre pandemie del secolo scorso

Diffusione del virus in tutto il mondo e milioni di morti: una pandemia è un’epidemia di virus influenzale che si espande su scala mondiale e infetta una grande porzione della popolazione umana. A differenza delle regolari epidemie stagionali, che colpiscono un numero limitato di persone in un territorio ben circoscritto, le pandemie avvengono irregolarmente, e ne compaiono circa tre in ogni secolo.Ecco quelle avvenute nel secolo scorso. 

Influenza spagnola – La pandemia di influenza spagnola resta la più devastante epidemia dei tempi moderni. Scoppiata nel 1918 questo virus ha colpito il 40% dell’intera popolazione mondiale causando circa 50 milioni di morti. Nei soli Stati Uniti, tra il settembre del 1918 e l’aprile del 1919, ha ucciso circa 600 mila persone. La malattia causò delle conseguenze anche dal punto di vista economico visto che furono molte le imprese che andarono in bancarotta durante la pandemia perché il virus colpì un’ampia fascia di lavoratori. 

L’asiatica – L’influenza asiatica nel 1957 uccise circa due milioni di persone. Il virus, che fu rapidamente individuato, era una mutazione di un ceppo trovato nelle anatre selvatiche. Colpì in particolar modo gli anziani. 

Influenza di Hong Kong – Nel 1968 una nuova pandemia scoppiò ad Hong Kong. Il virus H3N2 causò la morte di circa un milione di persone. Anche in questo caso la fascia di età più colpita dal morbo fu quella superiore ai 65 anni.

a queste poi dovrebbero essere aggiunte le più o meno regolari epidemie di colera, febbri tifoidi, dengue, ebola, aids, etc etc che non arrivando in occidente (tranne nel 73 il colera che in italia fece numerose vittime) non vengono incluse nel novero delle pandemie, ma a tutti gli effetti tali dovrebbero essere considerate…nessun allarme ad ingenerare panico, ma la situazione è abbastanza tesa, poichè in un’epoca caratterizzata da veloci e facili spostamenti nel giro di poche ore un virus potrebbe arrivare ovunque

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