la calura dell’assessore ed i sondaggi

IN BASILICATA L’AMBIENTE SI CONIUGA CON SALUTE E SVILUPPO
Dichiarazione dell’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico su due ricerche che evidenziano come in Basilicata vi siano attenzione per l’ambiente e politiche pubbliche di salvaguardia sufficienti.
30/07/2009 15.25.01
[Basilicata]

(AGR) – “Negli ultimi giorni due differenti ricerche – quella dell’Istituto Piepoli per conto del quotidiano Il Riformista e Osservasalute Ambiente dell’Università Cattolica di Roma – pur condotte con metodologie e finalità differenti, concordano – afferma il vice presidente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico – nell’affermare che in Basilicata esistono elevata attenzione per l’ambiente e politiche pubbliche di salvaguardia ritenute soddisfacenti. Infatti, stando all’indagine del Riformista, solo il 6 per cento della popolazione lucana ritiene che nella nostra regione quello dell’inquinamento sia uno dei problemi principali. Se quella del quotidiano di Antonio Polito è un’inchiesta svolta sullo sfondo delle previsioni per le prossime elezioni regionali, il rapporto Osservasalute Ambiente è, invece, un’analisi dettagliata dello stato dell’ambiente e dei suoi riflessi sulla salute della popolazione italiana. L’esito è perentorio: sulla base dell’analisi delle principali matrici ambientali – aria, acqua, rifiuti, rumore e radiazioni – la Basilicata è la regione italiana che fa registrare le migliori performance. Anche perché, qui i controlli effettuati vanno ben oltre gli obblighi normativi. Occorre rilevare, inoltre, che i dati raccolti si fermano al 2006, mentre negli ultimi anni molto è stato fatto proprio in tema di salvaguardia degli ecosistemi e della salute dei cittadini.
L’attività del Dipartimento Ambiente della Regione – prosegue Santochirico – infatti, si svolge all’insegna del trinomio ambiente, salute, sviluppo. Tre parole d’ordine che accompagnano le scelte strategiche: è stato così, ad esempio, per le politiche in tema di parchi e forestazione, per quelle in materia di energia (la Giunta regionale, non a caso, ha approvato un Piano che è energetico e, insieme, ambientale), per quanto concerne l’urbanistica ed il paesaggio, per la riorganizzazione del sistema di gestione dei rifiuti, eccetera. A fronte di tutto ciò, non mancano rappresentazioni ben differenti di quella che è la questione ambientale in Basilicata: a volte dovute ad insufficienze e criticità reali (che bisogna riconoscere affinché sia possibile porvi rimedio), più spesso riconducibili a localismi, allarmismi e “nimbysmi” portati avanti da singoli o gruppi non sempre disinteressati, come dimostrano anche consultazioni elettorali recenti e meno recenti. Il dato è che queste rappresentazioni, quando non sono basate su riscontri reali, nonostante l’ospitalità e l’ampio risalto che trovano sulle pagine dei giornali, vengono percepite per quelle che sono realmente: rappresentazioni, appunto. La quasi totalità dei lucani, magari in maniera silenziosa, affida – aggiunge il vicepresidente – il suo giudizio al riscontro diretto di un territorio in cui – ferme restando particolari situazioni di criticità – non deve uscire di casa con la mascherina perché l’aria è irrespirabile né ci sono cumuli di immondizia in ogni angolo della regione. Un giudizio confermato dai sondaggi, dalle indagini e dalle urne.
Il disegno istituzionale sino ad ora perseguito è stato corroborato dal principio per cui dallo stato di salute dell’ambiente dipende anche il benessere delle persone. Così, la Regione, insieme ad altri organismi e strutture presenti sul territorio, ha sviluppato un’ampia rete di monitoraggio dell’intera Basilicata e che è in via di ulteriore perfezionamento e ampliamento. E’ il caso di citare il progetto di gestione delle acque nei suoi vari aspetti: idoneità alla vita dei pesci, produzione di acqua potabile, rischi da inquinamento riconducibile alle attività agricole e zootecniche, balneabilità. Ed è proprio sulla base di questo attento monitoraggio che oggi è possibile affermare che i mari lucani non sono contaminati e che il 100 per cento delle acque costiere sono balneabili.
In tema di rifiuti, invece, bisogna riconoscere i ritardi nel passaggio dalla gestione tradizionale (raccolta e conferimento indifferenziati) al ciclo integrato (raccolta differenziata, recupero e riciclaggio, trattamento). Ma i passi avanti compiuti sono significativi, essenziali per aprire una fase nuova: il Consiglio regionale ha approvato una legge che rivoluziona il sistema, con l’unificazione degli Ambiti territoriali ed una organizzazione che risponde all’obiettivo di fare del ciclo di gestione dei rifiuti un’occasione di modernizzazione compatibile e competitiva per la regione, all’insegna dell’innovazione, della tutela dell’ambiente e della salute.
I dati, già oggi, confermano – continua – che molto è stato fatto per il controllo della qualità dell’aria, ma le attività in corso intendono andare oltre, perseguendo un modello di eccellenza con l’avvio del Centro di monitoraggio ambientale della Basilicata, costituito dal Centro polifunzionale di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali e di inquinamento, e dal Sistema di monitoraggio ambientale della Val d’Agri.
Inoltre, è in via di realizzazione un progetto per la costituzione di una rete unitaria regionale dei dati in materia ambientale, che restituisca un quadro coerente e complessivo delle attività svolte in tema di monitoraggio.
Grazie alla rete unitaria sarà possibile utilizzare i dati rilevati in diversi settori e per varie attività, anche per consentire una più larga fruizione di soggetti pubblici e privati. Inoltre sarà possibile realizzare una strategia che si interfaccia con altre iniziative, evitando sprechi e duplicazioni e svolgendo un ruolo di razionalizzazione e coordinamento.
In tema di salvaguardia ambientale e tutela della salute dei cittadini, dunque, la Regione – conclude Santochirico – intende mantenere alta la guardia, incrementando i controlli dei fattori di rischio, prevedendo misure di tutela, ma anche attraverso attività di informazione, divulgazione e trasparenza, capaci di promuovere cultura e comportamenti coerenti con i principi e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile”.

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di questi tempi la calura è il suo tempo, i colpi di calore pure…quando scrive vicienzo santochirico è un vero piacere dargli addosso, anche perchè tutto è facilitato dal fatto che una buona dose di legnate logiche se le somministra da solo senza risparmiarsi affatto, in quell’impeto “tafazziano” che ormai abbiamo imparato a considerare come parte del carattere di certi signori…ma andiamo con ordine…in primis si tratta di un comunicato stampa dal solo ed esclusivo fine propagandistico, visto che si comincia con il citare un dato tratto da un’indagine commissionata dal riformista, che “pare” essere l’organo di stampa della corrente interna al pd di cui fa parte lo stesso assessore santochirico e non certo un imparziale quotidiano a firma di politi che proprio con il pd è stato addirittura eletto

…che solo il 6% della popolazione lucana, a suo dire, sia interessata con preoccupazione allo stato dell’ambiente, potrebbe essere un dato che ha più a che fare con l’informazione che viene fornita alla cittadinanza che con una reale “poca proccupazione” della popolazione lucana…fino a prova contraria le informazioni sui dati ambientali sono “raccolte” e gestite da organismi regionali, non esistendo alcun istituto indipendente per la raccolta degli stessi e la conseguente elaborazione di “rischi”…che poi l’indagine del riformista abbia “rilevanza elettorale” la dice davvero lunga sul sondaggio stesso!!!…la scienza dei sondaggi, caro santochirico, insegna che, posta in un modo, una domanda elabora una risposta che, posta la domanda differentemente, potrebbe ribaltare del tutto la risposta stessa…un po’ come chiedere ad un campione di ignari utenti telefonici per quale squadra sportiva tengano partendo dalla domanda “per quali squadre non tiene?”…nel pratico, se chiedo quale sia la proccupazione principale dei lucani e pretendo di non calcolare una rosa di preoccupazioni associate alla principale, è evidente che la principale preoccupazione sarà quella più strettamente inerente alla sopravvivenza, quindi quella lavorativa…niente di strano quindi che quella per l’ambiente sia una preoccupazione generale associata a tutte le altre, ma di cui si scorpora il dato percentuale solo basandosi sulla componente della “preoccupazione principale”…ma andiamo avanti…per quanto riguarda l’altro sondaggio che la basilicata abbia percentuali di inquinamento minori di altre regioni non farebbe una piega se non fosse che andrebbero calcolate e rese evidenti le curve di crescita dell’inquinamento…e qui avremmo sorprese grosse!!!…esattamente come accadde con la curva di crescita dei tumori dell’istituto dei tumori di milano…le nostre erano le più importanti d’italia, ma se calcoliamo solo il numero percentuale dei casi e non mai l’aumento degli stessi in raffronto a quello di altre regioni, questa terra continuerà ad apparire come la “migliore” delle regioni d’italia…in altri termini se fotografo solo l’oggi e non fotografo anche l’ieri, come calcolerò la differenza?…ridicolo, parlare della balneabilità delle acque lucane se le metto a confronto con quelle campane e non rifaccio il confronto a dieci anni prima!!!…ma qualcuno tempo fa disse che non avendo mai calcolato i “punti zero”…stendiamo un velo pietoso sulla patetica autodifesa dell’attività del dipartimento ambiente che tutto autorizza…l’assessore dice che il voto testimonia la non preoccupazione dei lucani ed infatti lo slogan elettorale di questo centrosinistra è sempre stato “ètuttapposto”…e non parliamo per pietà della rete di monotoraggio di cui costui vaneggia ancora, semplicemente perchè la rete non esiste affatto, quindi presupponiamo si tratti di un delirio da calura estiva

…in quanto poi al passaggio “…più spesso riconducibili a localismi, allarmismi e “nimbysmi” portati avanti da singoli o gruppi non sempre disinteressati, come dimostrano anche consultazioni elettorali recenti e meno recenti.”…vorrei ricordare al signore in oggetto che, parlando per me e per il movimento di cui mi onoro di far parte (per gli altri non spendo parole, avendo più spesso ricevuto mugugni senza senso), il diritto di organizzare le proprie idee in pratiche politiche e concorrere alla determinazione della vita politica è un diritto riconosciuto dalla costituzione italiana all’art. 43, diritto di cui lui stesso si avvale, facendo parte di un partito, etc, etc…evidentemente per lui la politica è un diritto, magari stabilito per vocazione genomica o divina, per gli altri si tratta solo di “interesse”…stendiamo un altro sudario pietoso, il personaggio e le dichiarazioni risultano imbarazzanti in codesto contesto – e solo in questo?

un’ultima considerazione…il comunicato stampa assessorile appare all’improvviso e stranamente subito dopo una mia risposta ad un articolo apparso su una pagina di facebook in cui sono “taggati” (traduciamolo con un “invitati ad esprimere un proprio giudizio”) proprio l’assessore ed il suo addetto stampa, personaggio con cui in passato è volata anche qualche polemica (per la verità con entrambi)…sospetti di strane sincronie podolico-pedestri, visti lo stile e gli effetti, sono ampiamente possibili…possibile, ma come dicono i saggi (e qui evidentemente non ce ne sono visto l’interesse denunciato dall’assessore), ai posteri l’ardua sentenza…io magari mi sentirei di aggiungere “al posteriore l’ardua sentenza”…buone vacanze, assessore santochirico, buone vacanze!!!

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comunicato stampa di comunità lucana

I nostri boschi non si toccano, presidente De Filippo

 

A commento dell’intesa protocollare firmata oggi tra Regione Basilicata ed UNCEM a riguardo del patrimonio boschivo lucano e del suo sfruttamento, fortemente stigmatizziamo l’enfasi retorica del presidente De Filippo per il raggiungimento di un accordo che di fatto, nel mentre magnifica di un solito nulla occupazionale e di un ancor più solito nulla gestionale locale – dovremmo ricordare il sostanziale fallimento in questo senso del PO Val d’Agri? – consegna pericolosamente in ostaggio i nostri boschi per lo sfruttamento massivo della massa forestale alla filiera produttiva dell’industria del legno, capeggiata da Federlegno per la parte produttiva ed Unicredit per la parte finanziaria.

Ma si è andati ben oltre una idea di gestione del territorio che non riesce a fare a meno della parola “sfruttamento”, quasi che il territorio sia qualcosa amorfo, senza vita e prospettive altre che la “rapina” delle sue risorse, con ben più pericolose idee che hanno a che fare con le alchimie ragioneristiche della compensazione degli inquinanti inventate per il gattopardismo di un sistema produttivo globale che non vuole in alcun modo supportare i costi di una sua reale riconversione.

Ci riferiamo al computo dello stoccaggio naturale di CO2 nelle nostre masse forestali da utilizzare per crediti nelle emissioni di gas serra a compensazione delle forti produzioni di anidride carbonica che deriveranno dalla prossima presenza nella Val Basento di due impianti termoelettrici (Sorgenia e Basento Energia) per un totale di 1200 MW e di quelle che attualmente vengono emesse nella Val d’Agri del petrolio a buon mercato, nel termodistruttore Fenice a Melfi ed in una serie di eco-mostri che in questa regione la filiera energetica ha deciso di allocare in dimensioni massive e devastanti, grazie al topolino ambientale di Kioto che consegna al dare–avere delle compensazioni la presenza di impianti non compatibili per dimensioni e numero alla capacità del territorio di sostenerli, e grazie ad una classe politica che o non riesce a guardare oltre il naso o è collusa.

 

Si continua così sulla strada delle finte centrali a bio-masse che, nel mentre non potrebbero mai allo stato attuale recuperare, nei limiti chilometrici stabiliti dalla legge, tanta legna per tanti MW di potenza da installare, nella realtà bruceranno eco-balle provenienti da Campania e regioni limitrofe, stante una ormai famosa delibera di Giunta Regionale del novembre ‘05 che equipara il CDR (combustibile da rifiuti) alla legna ecologica e lo rende combustibile anche in questi impianti.

C’è da dire che il terreno era stato accortamente preparato attraverso mosse strategiche della Giunta Regionale che, dal piano sulla forestazione produttiva, calmierato dall’accordo sui forestali e le 151 giornate lavorative, al piano di sviluppo rurale che incoraggia le produzioni agricole “no-food” ed un’impiantistica energetica delle aziende agricole che diverrà commercializzabile in favore dei gruppi in grado di fare davvero energia a fronte di investimenti improponibili ai singoli agricoltori, al piano energetico regionale che affida alle bio-masse il 15% di se stesso, silentemente ha posto in essere quella destinazione energetica del territorio lucano di cui il presidente De Filippo è alfiere e di cui spesso abbiamo denunciato i contorni.

 Il presidente De Filippo, ufficiosamente investito del compito di succedere a se stesso alla guida della nostra regione, farebbe meglio a non accusare noi di fondamentalismo ambientalista (cosa pronunciata più volte) e ad occuparsi meglio della nostra regione e del suo futuro, evitando processi continui di consegna del territorio e delle sue potenzialità nelle mani delle multinazionali dell’energia, dei rifiuti e delle acque ed evitando magari di porre sul piatto della bilancia dello scambio elettorale in questa nostra “democrazia della coppola in mano” da un lato quei disgustosi posti di lavoro tutti rigorosamente virtuali (eccezion fatta per certi precariati a corsia preferenziale) di cui sentiamo vaneggiare non vedendoli dopotutto mai, dall’altro questa ossessione energetica di cui pare essere diventato tanto dipendente da dimenticare persino quel principio di cautela per la salute dei suoi cittadini che pur dovrebbe scortarlo alla firma di simili accordi. 

Presidente De Filippo, i nostri boschi non si toccano poiché non sono un patrimonio computabile alla stregua di indicatori numerici per impegni di spesa, di algoritmi di previsioni occupazionali, di equazioni dove ambiente e salute sono costanti a valore prossimo allo zero, ma un bene comune, un bene comune dei cittadini lucani, quindi né suo, né dell’ente Regione Basilicata, di cui è la comunità a dover fruire il suo immenso valore naturalistico globale, e non altri. 

Miko Somma

coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

portavoce del comitato No Oil Lucania

Perché, secondo Comunità Lucana-Movimento No Oil, Roberto Galante non può essere il Presidente del Consiglio Comunale di Potenza.

Da diversi giorni stiamo assistendo all’inverecondo rito spartitorio delle poltrone al Comune di Potenza. Tra ricatti e minacce velate da parte dei vari componenti la corposa coalizione Santarsiero, è stata partorita la nuova Giunta
Adesso, il vero e unico nodo da sciogliere , resta la nomina del Presidente del Consiglio Comunale. Dal dopo ballottaggio in poi, come candidato alla prestigiosa carica Istituzionale, circola insistentemente il nome di Roberto Galante, già consigliere Comunale in quota UDEUR, transitato con il suo bel pacchetto di voti nell’Italia dei Valori. Grazie a questa “insignificante quisquilia”, è diventato, in pochi mesi, il cavallo vincente del partito dipietrista al Comune di Potenza. A onor del vero, non solo è stato il primo degli eletti del partito di Di Pietro, ma il più votato in assoluto tra tutti i consiglieri eletti.

Potremmo parlare tranquillamente della nascita di una nuova stella della politica locale, se non fosse per l’impalpabilità della sua azione politica, sconosciuta ai più e il suo vero neo: l’insensibilità e il cattivo gusto mostrati in campagna elettorale, ricorrendo ad immagini che ritraevano persone sofferenti e slogan per un supposto suo impegno a loro favore, per “confezionare” il proprio manifesto elettorale. Per una volta tanto, tralasciamo le alchimie partitiche e politiche, fingiamo anche noi di dimenticare l’asprezza delle posizioni dell’IdV manifestate al primo turno nei confronti della candidatura a Sindaco dell’Ing. Vito Santarsiero, ma si elegga ad una carica così rappresentativa qualcuno dei Consiglieri eletti che possa vantare competenze e valori veri e non solo “quello numerico”.

Grazie a nome di Comunità Lucana – Movimento No Oil

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Al Via la nuova Giunta Comunale.

POTENZA: AL VIA LA NUOVA GIUNTA COMUNALE 

20/07/2009 13.46.31
[Basilicata] 

Il Sindaco di Potenza ha nominato la Giunta comunale attribuendo le deleghe agli assessori.
Nulla di fatto per la elezione del Presidente del Consiglio Comunale, rinviata alla prossima seduta consiliare.
Questi i nuovi assessori della Giunta Comunale:
Vito Santarsiero – Sindaco Deleghe attestate al Primo Cittadino:Comunicazione, Cultura, Turismo, Personale, Polizia Municipale, Programmazione Fondi POR
Alessandro Singetta (Con Santarsiero per Potenza)Lavori Pubblici: Piano triennale OO.PP; Nuovo Cimitero; Riqualificazione spazi urbani, nuova edilizia sportiva, rete idrica, rete gas, rete fognaria, rapporti con AATO idrico e Acquedotto Lucano
Massimo Molinari (Popolari Uniti) Vice Sindaco Pubblica Istruzione:edilizia scolastica, scuole materne, piano dimensionamento scolastico, consulta cittadina scuola, consiglio comunale ragazzi, rapporti con l’Università, Patto per l’educazione, rapporti con il Centro Sociale
Roberto Speranza (PD) Urbanistica:Regolamento urbanistico, Piano strutturale metropolitano, Piano strategico
Donato Pace (Sinistra per la Basilicata)Politiche e Servizi Sociali: Rapporti con ATER e programmazione edilizia sociale, piano regolatore sociale, piano cittadino per l’occupazione, politiche e centri per gli anziani, porte sociali, politiche contro la droga e contro l’alcoolismo, emergenza povertà, politiche sociali per Bucaletto
Gaetano Sabatella (La Potenza dei Cittadini) Sport: Manutenzione edilizia sportiva, rapporti con società sportive, eventi sportivi, carta cittadina dello sport
Giuseppe Ginefra (PD) Attività Produttive e Commercio: Politiche per artigiani, commercio, protagonismo delle forze produttive
Nicola Lovallo (PD) Ambiente, Protezione civile e Ricostruzione: Rapporti con l’ACTA, parchi urbani e verde, inceneritore, rete di continuità ambientale, impianti fotovoltaici, politiche energetiche, delocalizzazione Centrale ENEL, rapporto con AATO rifiuti, protezione civile, centro regionale di protezione civile, ricostruzione sisma 1980 e sisma 1990, Bosco Piccolo
Pietro Campagna (Popolari Uniti) Mobilità e Viabilità: Piano urbano della Mobilità, trasporto pubblico locale, nodo complesso, nodo ospedaliero, strutture meccanizzate, parcheggi privati e pubblici, manutenzione viabilità cittadina, viabilità pedonale, sottopassi
Emiddio Fiore (Popolari Uniti) Partecipazione e Politiche Giovanili: Rapporti con i Comitati di Quartiere, politiche per la pace, rapporti con le associazioni, carta dei servizi cittadini, statuto della partecipazione, Città dei colori, Consulta cittadina per gli immigrati, politiche giovanili e consulta per le politiche giovanili
Federico Pace (PD) Programmazione economica e finanziaria, Patrimonio, Affari legali: Bilancio, Finanze, vendita tribunale, provveditorato, patrimonio, contenzioso, attività legali.  

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Una prima constatazione: il Sindaco Santarsiero ha voluto tenere per sé le deleghe più importanti; la cosa, diciamocelo francamente, non ci fa una buona impressione! Una seconda constatazione la facciamo circa la mancata elezione del Presidente del Consiglio Comunale: si tratta di una figura istituzionale che dovrebbe essere ampiamente condivisa, secondo il nosto modo di concepire gli organismi pubblici. Evidentemente, per l’elezione di una così importante carica, vigono le solite trattative tra parti politiche che, presumibilmente, seguono logiche spartitorie che non vanno nella direzione dell’interesse comune. Ne prendiamo atto!Comunità Lucana – Movimento No Oil vuole, comunque, formulare alla Giunta appena formata, e al Sindaco, i migliori auguri di un buon lavoro. Ma il nostro movimento continuerà nella sua “marcatura stretta”! Se la Giunta dovesse lavorare bene, soprattutto per il bene della Comunità potentina (ma visti i precedenti cinque anni di consiliatura e giunta, ci permettiamo di dubitare che sarà così) non potremo che esserne felici. Se tutto ciò non dovesse accadere, non faremo mancare le nostre critiche e il nostro dissenso.

Sindaco avvisato…

Antonio Bevilacqua

Responsabile provvisorio per la Città di Potenza.

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Emergenza rifiuti: Basilicata come la Campania?

RIFIUTI NEL POTENTINO: INTERROGAZIONE SEN. DIGILIO (PDL)

20/07/2009 11.17.37

[Basilicata]

“Dopo tanti “gridi a lupo”, questa volta l’ “allarme ecomafia” è suonato veramente anche per la Basilicata attraverso un’indagine che, secondo quanto riferiscono i giornali, sarebbe stata avviata dal Pm Woodcock su inquietanti aspetti del funzionamento della discarica di contrada Mattinelle di Genzano di Lucania, già interessata alcune settimane fa da uno “misterioso” incendio doloso”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Pdl) che ha presentato un’interrogazione al Ministro all’Ambiente Prestigiacomo perché “predisponda un’inchiesta amministrativa sui fatti gravissimi denunciati dalla stampa regionale oltre che sull’ interessamento della camorra napoletana alla discarica di Genzano anche sul sistema di tariffe denunciato dai sindaci dei Comuni che conferiscono i rifiuti urbani nella stessa discarica, considerati eccessivamente ed inspiegabilmente esosi e che presto si ripercuoteranno sui cittadini-utenti”. Digilio ha anche annunciato che coinvolgerà sulla questione la Commissione Ambiente del Senato, di cui è componente. “Come Commissione – riferisce il senatore del Pdl – ci siamo occupati in diverse sedute dell’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania, con l’audizione di amministratori, tecnici, esperti; non vedo motivo per cui non dovremmo occuparci anche dell’emergenza rifiuti a Potenza che perdura da anni e della difficile situazione delle discariche nelle due province lucane a limite della saturazione”. Di qui la richiesta al Presidente della Commissione Antonio D’Alì di programmare una seduta specifica e di avviare l’iter per una sottocommissione di indagine. “Quello che sta accadendo in provincia di Potenza tra automezzi provenienti non si sa da dove che di notte raggiungerebbero la discarica di Genzano per scaricare rifiuti di cui non si conosce la natura e la situazione di Potenza dove da mesi la discarica di Pallarete è stata trasformata in “discarica di trasferenza” per rifiuti destinati a strutture di Salandra e Pomarico – aggiunge Digilio – ha superato ogni limite di guardia. La Commissione Ambiente del Senato – continua il senatore del Pdl – non si sottrarrà da un intervento di soccorso proprio come ha già fatto a sostegno degli amministratori napoletani e campani. Evidentemente anche la Regione Basilicata con la recente normativa che istituisce finalmente l’Ambito Unico regionale per la gestione dei rifiuti ha pensato, in continuità con quella spiccata autosufficienza del suo Governatore, di risolvere ogni problema in tema di raccolta, smaltimento e discariche, mentre la capacità residua di stoccare rifiuti solidi urbani in almeno una trentina di discariche comunali è pari a zero e si aprono varchi alla criminalità organizzata”.

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Ora, che il Sen. Digilio si preoccupi per la nostra-sua regione, è cosa che può anche far piacere. Ma la domanda è: l’attacco al Governatore sulla sua spiccata autosufficienza, è un vero attacco? A noi pare più uno specchietto per le allodole. Si continuano le schermaglie destra vs sinistra ma ci si guarda bene dal parlare della minaccia che incomberebbe sulla nostra regione, soprattutto se ci riferiamo a quella D.G.R. che equipara il CDR da RSU (no, non è una parolaccia! Significa semplicemente “Combustibile Da Rifiuti” ricavato da “Rifiuti Solidi Urbani”) alla legna ecologica!!!! Insomma: non una parola sul fatto che, quando l’emergenza rifiuti in Basilicata sarà arrivata a livelli di non tollerabilità, si dovrà superarla semplicemente B-R-U-C-I-A-N-D-O-L-I in inceneritori (che vengono chiamati TERMOVALORIZZATORI) appositamente costruiti o, come nel caso di Potenza, semplicemente rimessi in funzione. Ecco, questo si legge nell’affermazione che “la commissione ambiente del Senato non si sottrarrà da un intervento di soccorso proprio come ha già fatto a sostegno degli amministratori napoletani e campani”. Non una parola sull’eventualità di cominciare a fronteggiare l’emergenza rifiuti con una immediata organizzazione di raccolta differenziata che porti, in breve tempo, VERSO RIFIUTI ZERO (che, poi, è quanto andiamo urlando da mesi… anche in campagna elettorale per le provinciali)! Ma si sa: l’emergenza continua porta molti soldi (che finiscono sempre nelle stesse poche tasche). Mentre una gestione dei rifiuti più virtuosa, alla fine, andrebbe in tutt’altro senso. Ben venga la preoccupazione del Senatore per eventuali infiltrazioni camorristiche nell’affaire rifiuti nella nostra regione… ma basta un allarme criminalità a far sì che si cominci ad occuparsi del bene comune?

 

Altri elementi per meditare, no?

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Costituito il Comitato di Garanzia di Comunità Lucana – Movimento No Oil.

Velocissimamente per comunicare a tutti gli amici di Comunità Lucana – Movimento No Oil che nell’attivo di Sabato 18 luglio, è stato costituito il “Comitato di Garanzia” del movimento. Tale comitato, ovviamente, è da considerarsi provvisorio (sarà il congresso regionale ad eleggere i membri definitivi di tale comitato), ed è costituito dalle seguenti persone:

1) Armando Bronzi;

2) Maria Argenzio;

3) Enza De Felice;

4) Marica Lasalvia;

5) Gerardo Motta.

I componenti del Comitato hanno eletto come presidente (provvisorio), Armando Bronzi.

Nei prossimi giorni sarà organizzata una conferenza stampa per la presentazione del nostro Movimento. Attendiamo che il coordinatore regionale, Miko Somma, convochi questa conferenza stampa.

A presto.

Antonio

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Ricordo l’attivo organizzativo di domani 18 luglio.

Carissimi amici, solo un istante per ricordare a tutti che si svolgerà domani, 18 luglio un nuovo attivo organizzativo, in quel di Corleto perticara, di Comunità Lucana – Movimento no oil . Appuntamento per le 11.00 di sabato. La solita rete di contatti telefonici e via mail sarà lo strumento per organizzare l’incontro.

Antonio.

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Prove tecniche di trattativa poltrone!

Con  un bel copia e incolla, eccovi una bella chicca!

 

IDV: DIMISSIONI AUTILIO DA CONSIGLIERE COMUNALE POTENZA 

15/07/2009 17.34.44
[Basilicata] 

Il candidato sindaco al Comune di Potenza per Italia dei Valori, Antonio Autilio, assessore regionale alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, ha rassegnato le dimissioni da consigliere comunale di Potenza.
“La decisione – precisa Autilio – è in attuazione del deliberato dell’Esecutivo Nazionale di IdV del 22 giugno scorso con il quale si chiede agli eletti di IdV in condizione di doppio incarico istituzionale in Enti diversi di optare per uno degli incarichi ricoperti evitando appunto la sovrapposizione di impegno politico-istituzionale. Condivido in pieno il deliberato dell’organismo dirigente del mio partito perché – sottolinea Autilio – il lavoro di ciascun eletto di IdV si svolga in un solo ente istituzionale e per quella diversità, basata sulla “politica di servizio alle nostre comunità”, che ci caratterizza rispetto ad altri partiti. Ringrazio gli elettori della città di Potenza per i larghi consensi ottenuti, i candidati della lista e i dirigenti e militanti di IdV, e assicuro l’impegno, da assessore regionale alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, per contribuire ad avviare a soluzione i problemi del capoluogo sulla base delle indicazioni e proposte che ho avuto modo di presentare in numerosi incontri elettorali. Sosterrò – continua Autilio – il delicato lavoro che attende il sindaco Santarsiero e la nuova giunta soprattutto per i programmi che si riferiscono ai settori per i quali ho responsabilità nella Giunta De Filippo e contribuirò alle iniziative del partito in città, in stretta sintonia con il consigliere Roberto Galante al quale formulo i più vivi auguri di buon lavoro, certo che saprà efficacemente rappresentare IdV in consiglio comunale, in raccordo con i dirigenti e militanti della città. Il capoluogo di regione – conclude Autilio – ha bisogno di una rinnovata attenzione politico-istituzionale”. 

GALANTE: IDV VERA FORZA RIFORMISTA 

16/07/2009 12.37.15
[Basilicata] 

“La serietà e la sobrietà dell’atto compiuto alla vigilia dell’insediamento del Consiglio comunale del 20 prossimo dal nostro candidato sindaco Antonio Autilio, che ha ritenuto di dimettersi dal Consiglio comunale conservando il prestigioso incarico di assessore regionale, già basterebbero a tacitare le malelingue che dal 22 giugno hanno impazzato per sminuire la mia persona e la forza politica alla quale mi onoro di appartenere”. A sostenerlo è il consigliere comunale di Idv Roberto Galante. “Com’è stato ampiamente dimostrato la nostra – aggiunge – è la vera forza riformista di questo Centro Sinistra, che non fa incetta di incarichi solo per i generali di turno o per le generazioni degli stessi, ma allarga la possibilità di crescita politica a chiunque si impegni e porti avanti quelle che sono le linee guida e le indicazioni politiche del Partito di Italia dei Valori. Ovviamente la mia non è una dichiarazione da persona interessata, dal momento che qualche settimana fa era già stato messo un primo tassello importante alla Provincia di Potenza, con la nomina del primo degli eletti Massimo Macchia a vicepresidente della Giunta provinciale con delega all’Ambiente. Colgo l’occasione per ringraziare l’assessore Antonio Autilio, il coordinatore regionale Aldo Michele Radice, il segretario cittadino Nicola Laguardia e il sen. Felice Belisario che con la loro chiarezza e lealtà politica hanno saputo al meglio rasserenare gli animi circa la trasparenza degli atti da compiere per dare il giusto riconoscimento all’impegno profuso”.

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Insomma… giù la maschera, finalmente! L’assessore Autilio, con questa dichiarazione, si impegna a sostenere (sono parole sue, no?) il delicato lavoro del sindaco Santarsiero e la nuova giunta (anche se, mi pare, butti le mani avanti con la seguente specificazione) soprattutto per i programmi che si riferiscono ai settori per i quali ho responsabilità nella Giunta De Filippo. Perché l’affermazione “buttare le mani avanti”? Diciamo che non ci siamo dimenticati del fatto che IDV abbia corso da sola al Comune di Potenza perché un candidato come Santarsiero non rappresentava, nel centrosinistra potentino, un segno di discontinuità col passato (mentre alla Provincia la candidatura di Lacorazza andava in tal senso?!?). Oggi l’assessore Autilio fa marcia indietro con riserva… magari con un pensiero alle dichiarazioni del Coordinatore IDV Radice, che avanza la proposta di un Candidato Presidente, per le prossime Elezioni Regionali, che sia espressione del Partito di Di Pietro (il senatore Belisario?). Insomma, la questione è da porre in questi termini: IDV sosterrà la Giunta Santarsiero a patto che…

Tutto questo per rispondere al neo consigliere Galante sul discorso delle malelingue! Può darsi che siamo malelingue e malpensanti; ma, un vecchio adagio (di un ben noto personaggio politico nazionale) recitava: So che pensare male è peccato; ma ci si indovina sempre! Con buona pace per la “vera forza riformista di questo Centro Sinistra, che non fa incetta di incarichi solo per i generali di turno o per le generazioni degli stessi“.

Se queste sono le premesse, sono sicuro che in futuro ne vedremo delle belle!

Antonio Bevilacqua

Responsabile provvisorio di Comunità Lucana – Movimento no oil per la città di Potenza.

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Una precisazione sulla manifestazione sui veleni di Tito.

Avevamo pubblicato un post di adesione al sit-in di domenica 19 luglio in Piazza del seggio a Tito, organizzato dai Radicali Lucani e dall’Associazione Luca Coscioni, dal titolo “Contro i Veleni industriali e politici della Basilicata“. A seguito di una telefonata di Maurizio Bolognetti ad Armando Bronzi, in cui il segretario dei Radicali Lucani accusava noi di Comunità Lucana – Movimento no oil di voler “mettere il cappello” sull’iniziativa, abbiamo deciso di eliminare il post e ritirare la nostra partecipazione alla manifestazione. Anche perché al buon Maurizio sembra non essere piaciuto il fatto che una “delegazione” del nostro movimento potesse partecipare al sit-in e, magari, fare un intervento. Nel ribadire il fatto che Comunità Lucana – Movimento no oil è un movimento che ha a cuore il problema ambientale (c’era qualche dubbio?), ci vediamo costretti a rinunciare (a malincuore) alla partecipazione ad una manifestazione che, dal nostro punto di vista, dovrebbe essere di interesse collettivo (e non di pochi eletti!).

Comunità Lucana – Movimento no oil.

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Attivo organizzativo di Comunità Lucana a Corleto Sabato 18 luglio.

Carissimi amici, continuano gli incontri sul territorio di Comunità Lucana – Movimento no oil . Sabato 18 luglio saremo in Località “Pietra Iaccata” di Corleto per continuare il nostro cammino e… per festeggiare il compleanno di Vincenzo. Nel rifugio montano si svolgerà una giornata di discussioni e di relax. E’ di rigore la “Colazione a sacco” (della serie: ognuno si porti le vettovaglie per la sopravvivenza 🙂 ). Appuntamento per le 11.00 di sabato. La solita rete di contatti telefonici e via mail sarà lo strumento per organizzare l’incontro.

Antonio.

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Assunzione precari alla Regione Basilicata: Comunicato di “Comunità Lucana”.

Assunzioni precari alla Regione Basilicata.  Comunità Lucana – Movimento No Oil Basilicata chiede al Presidente De Filippo di fare chiarezza sulla vicenda dei lavoratori atipici che, per effetto di uno specifico Ddl, saranno interessati alla stabilizzazione negli organici regionali.Giustificate le preoccupazioni espresse da tanti giovani lucani precari sul reale numero delle persone interessate, sulla natura dei contratti (a tempo determinato o indeterminato) e sulle modalità che la Regione Basilicata adotterà per assorbire questi lavoratori.Timori amplificati dalle notizie diffuse dalla stampa locale che non ha nascosto il rischio fondato, in sede di approvazione del previsto Ddl, di norme che consentiranno la stabilizzazione di numerosi “collaboratori politici”.Ricorrere ai soliti escamotage per favorire la fedeltà al politico conoscente, amico e, comunque, “protettore”, non è più tollerabile in una Regione come la nostra che registra la seconda percentuale più alta nel Paese per disoccupazione intellettuale. Perciò occorre che il Ddl, da subito, stabilisca innanzitutto criteri oggettivi per la stabilizzazione dei lavoratori precari a partire dalla professionalità e dall’anzianità acquisite e, per il futuro, nuove regole e nuove forme di reclutamento per il personale, improntate alla trasparenza e alla meritocrazia. Sarebbe, altresì, auspicabile l’immediata abolizione della long list, causa principale di aumento della precarietà e strumento utilizzato con troppa discrezionalità da funzionari e assessori per le chiamate dirette.Per Comunità Lucana – Movimento No Oil Basilicata ben venga la conferenza pubblica proposta dalla CISL di Basilicata per la definizione di questa delicata vertenza e per aprire una seria riflessione sull’eccessivo ricorso al lavoro flessibile nella pubblica amministrazione regionale.L’auspicio di Comunità Lucana – Movimento No Oil Basilicata è che questa vertenza rappresenti l’inizio di una nuova stagione di dialogo costruttivo tra parti sociali, soggetti interessati e  Governo della Regione, per il rilancio di una seria politica del lavoro che, considerata la situazione contingente, scongiuri una pericolosa contrapposizione tra disoccupati e precari “graziati” dando risposte concrete ai primi spesso costretti ad abbandonare la propria terra per una speranza di vita migliore di quella che, non questa regione ricca di risorse naturali, ma le classi politiche che si sono alternate nel governarla hanno loro riservato.                        

 Comunità Lucana – Movimento No Oil Basilicata   

Armando Bronzi (responsabile di Comunità Lucana – Movimento no oil per le politiche del lavoro e sindacali)

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Approvato lo Statuto di Comunità Lucana.

L’attivo organizzativo di sabato 11 luglio scorso a Tramutola ha “partorito” lo Statuto del movimento. Trattasi, ovviamente, di un documento provvisorio (in virtù del fatto che alla riunione era presente un numero limitato di persone, per la qual cosa non si può ritenere come definitivo lo Statuto). Ci saranno ancora suggerimenti e discussioni, nelle settimane a venire, che daranno al documento una dimensione definitiva. All’uopo, volendo, si possono fare suggerimenti in fase di commento al post.

Buona lettura a tutti e… aspettiamo suggerimenti e una partecipazione sempre più massiccia ai prossimi incontri.   

STATUTO COMUNITA’ LUCANA 

MOVIMENTO NO OIL  BASILICATA  

Principi generali del movimento Comunità Lucana Movimento No Oil Basilicata 

1)   Comunità Lucana è un pacifico e libero Movimento politico antifascista, antipopulista, non ideologico e aconfessionale, organizzato su base regionale i cui principi ispiratori sono nel solco di quanto stabilito nella Costituzione Italiana a riguardo delle forme di organizzazione del pensiero in pratiche politiche.

2)   Comunità Lucana è un Movimento che rigetta i fascismi di ogni natura, intendendo con ciò tutte le forme e le pratica autoritarie attraverso cui singoli o gruppi od organizzazioni limitino il reale e libero godimento dei diritti fondamentali dell’uomo.

3)   Comunità Lucana è un Movimento che rigetta il razzismo e la xenofobia in tutte le forme in cui esse si manifestino, propagando la discriminazione di individui o gruppi sulla base delle idee politiche, della provenienza geografica, dell’origine etnica, della sessualità, della condizione sociale, economica ed anagrafica

4)   Comunità Lucana ha come scopo del proprio agire l’organizzazione, nelle forme consentite dalle vigenti leggi, di un movimento democratico per la tutela e la salvaguardia della regione Lucania e dei suoi abitanti, con ciò intendendosi il suo territorio ed il suo ambiente naturale, la sua economia e le sue vocazioni originarie, la salute ed i diritti dei suoi cittadini, senza in questo ledere gli equivalenti diritti che si riconoscono ad ogni altra comunità di esseri umani

5)    Comunità Lucana si fa portatore del diritto dei cittadini alla buona amministrazione della cosa pubblica in accordo alle migliori pratiche di rispetto dei principi di cui al punto precedente

6)    Comunità Lucana fa proprie le istanze di un progresso della società lucana legato ad una equilibrata coesistenza tra tutte le attività umane, nel complesso di relazioni  economiche, sociali, relazionali e psichiche, e l’ambiente naturale e le sue risorse nel più generale complesso di relazioni naturali da preservare nella loro integrità in accordo ai principi reali di sostenibilità

7)    Comunità Lucana si fa artefice di un movimento di democrazia dal basso che non può prescindere dall’ascolto preventivo e continuo delle istanze locali, nelle forme e nei tempi che queste riterranno opportune, per l’elaborazione di strategie politiche, economiche, energetiche o che in qualunque modo riguardino l’assetto dei territori  e che coinvolgano la collettività

8    Comunità Lucana persegue il fine di ristabilire un corretto equilibrio tra le istanze di proprietà privata e libera iniziativa ed il diritto della collettività ad essere partecipe del benessere e principale protagonista dell’attività pubblica di programmazione sociale ed economica nella regione e nel consesso nazionale ed internazionale

9)   Comunità Lucana pone come base del proprio agire politico nelle amministrazioni e nelle cariche elettive il principio della delega condizionata alla decisione collettiva dei propri aderenti sulla base di forme di consultazione democratiche

10) Comunità Lucana pone tutti i punti elencati in forma di principi generali, compreso il decimo ed ultimo punto, come forma costituente della propria esistenza e legittimità tra gli aderenti, con ciò intendendosi che ogni regolamento, statuto, programma e forma di attuazione di questi siano propedeutici e conseguenti ai principi generali qui elencati.  

I- L’ADESIONE AL MOVIMENTO 

Art.1

1. Il Movimento favorisce l’adesione alla sua organizzazione che avviene mediante    una preiscrizione gratuita della durata di 12 mesi, “periodo di ambientazione” al Movimento, durante il quale, l’iscritto non ha diritto di voto.

2. Possono iscriversi al Movimento coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età e che, indipendentemente dalla nazionalità, e dalla confessione od opinione religiosa, ne condividono il programma e i valori di riferimento.

3: Il costo della tessera viene fissato a un minimo di 10 euro annue e senza un massimo. 

Art. 2

1. La domanda di prima iscrizione è rivolta al gruppo di base del Comune di residenza.

2. Qualora nel Comune in cui si svolge la prevalente attività di lavoro, studio o sociale non esista un gruppo di base è data la possibilità all’interessato di rivolgere domanda al gruppo di base più vicino diverso da quello di residenza.

3. Il rifiuto di prima iscrizione deve essere motivato e comunicato per iscritto all’interessato.Contro il rifiuto è ammesso il ricorso agli organismi di garanzia che sono tenuti a deliberare entro un mese. Qualora il collegio di garanzia riconosca il diritto dell’interessato, provvede alla consegna della tessera. 

Art. 3

1. Non è ammessa la contemporanea iscrizione al Movimento e ad altra organizzazione partitica. 2

. L’iscrizione al Movimento è incompatibile con l’appartenenza ad associazioni segrete o che comportino un particolare vincolo di riservatezza o i cui princìpi ispiratori contraddicano i valori e le scelte del Movimento.   

II – LA VITA DEMOCRATICA DEL MOVIMENTO 

Art. 4

1. Ogni iscritto a Comunità Lucana – Movimento No Oil – Basilicata ha il diritto dipartecipare alle attività, alla discussione e ai meccanismi decisionali del Movimento con piena libertà di fare proposte di discussione e di lavoro. E’ inoltre suo diritto che queste proposte vengano prese in esame e abbiano una risposta.

2. Ogni iscritto ha il diritto di sostenere le proprie opinioni e di formulare critiche ad ogni istanza del Movimento.

3. Ogni iscritto ha il diritto di esprimere anche esternamente le proprie opinioni politiche.

4. Ogni iscritto, fermo il vincolo dei 12 mesi di preiscrizione che ne vieta il voto, ha il diritto di elettorato attivo e passivo secondo le norme del presente Statuto.

5. Ogni iscritto ha il diritto di essere informato delle discussioni e delle decisioni da parte delle varie istanze organizzate del Movimento e delle critiche rivoltegli. 

Art. 5

1. Gli iscritti a Comunità Lucana – Movimento No Oil – Basilicata sono tenuti a contribuire alla realizzazione delle proposte e delle iniziative del Movimento, a promuoverne la crescita, a prendere parte alla sua vita interna e ad avere in essa comportamenti democratici e solidali, a contribuire al suo finanziamento e a votarne le liste elettorali. 

Art. 6

1. Gli organismi dirigenti ed esecutivi sono eletti secondo le norme stabilite dallo Statuto.

2. La funzione dirigente si esprime nel:

a) promuovere la partecipazione democratica e l’attività politica di tutti gli iscritti;

b) stimolare l’approfondimento teorico e culturale, anche attraverso l’attività di formazione;

c) assicurare la circolazione delle informazioni;

d) garantire la libera espressione di tutte le opinioni;

e)lavorare costantemente per l’unità del Movimento attraverso il dibattito democratico e l’azione solidale di tutti i militanti;

f) organizzare l’attività politica in modo da favorire la più ampia partecipazione;

g) proporre decisioni operative e far sì che le decisioni assunte trovino concretaapplicazione;

h) riferire periodicamente agli iscritti circa l’attuazione delle decisioni assunte;

i) contribuire a superare gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che limitano la possibilità di partecipazione di tutti gli iscritti. 

Art. 7

Il libero dibattito e la pluralità delle posizioni rappresentano l’essenza della vita democratica del Movimento che è impegnato nei suoi organismi alla ricerca costante della sintesi. 

Art. 8

Lo scioglimento del Movimento, la sua confluenza o unificazione in una nuova soggettività politica possono essere decisi solo dal congresso del Movimento con la maggioranza dei due terzi degli iscritti. 

Art. 9

1. L’ordine del giorno con il quale è convocato l’organismo dirigente e l’assemblea del gruppo di base deve inderogabilmente contenere l’esplicitazione, con distinta e dettagliata indicazione, delle materie sulle quali si effettueranno votazioni. Ciò costituisce principio inderogabile per quelle materie riservate allo specifico organismo dirigente o assemblea del gruppo di base.

2. Ogni atto deliberativo assunto dalle istanze del Movimento deve essere sancito dal voto e verbalizzato insieme all’esito della votazione a pena di nullità.

3. L’esito della votazione deve essere immediatamente proclamato.  

III – L’ORGANIZZAZIONE DEL MOVIMENTO 

Art. 10

L’organizzazione del Movimento si articola in gruppi di base, coordinamenti provinciali e coordinamento regionale. 

Art. 11

1. Il gruppo di base è l’istanza fondamentale del Movimento. 

Art. 12

1. Organo fondamentale del gruppo di base è l’assemblea degli iscritti.

2. L’assemblea del gruppo di base si riunisce almeno ogni  mese su iniziativa del coordinatore o del comitato direttivo del gruppo di base.

3. Può essere convocata dalla segreteria del coordinamento provinciale oppure su richiesta motivata di un quinto degli iscritti.

4. Quando vi è richiesta di convocazione dell’assemblea da parte di un quinto degli iscritti, il coordinatore del gruppo di base deve provvedere alla convocazione entro 5 giorni e la riunione deve tenersi non oltre 30 giorni.   

Art. 13

1. Ogni gruppo di base è diretto da un comitato direttivo e da un coordinatore. Può essere costituita anche una segreteria ove ciò si renda necessario.

2. Ai componenti la segreteria vengono attribuiti incarichi specifici.

3. Il comitato direttivo è eletto dal congresso del gruppo di base.4. Coordinatore e il coordinamento sono eletti dal comitato direttivo nel proprio seno a maggioranza di voti. 

IV – I CONGRESSI 

Art. 14

1. Il congresso regionale è, per ogni istanza del Movimento, il massimo organo deliberativo.

2. Il congresso regionale definisce la linea politica ed il programma del Movimento nel suo complesso.

3. I congressi dei coordinamenti provinciali e dei gruppi di base vi contribuiscono definendo, nel contempo, il programma d’iniziativa politica delle rispettive organizzazioni.

4. Il congresso regionale definisce il programma d’iniziativa del Movimento a livello regionale. 

Art. 15

Ogni iscritto partecipa al congresso ed ha diritto di esprimere, nel dibattito, opinioni e proposte, presentare ordini del giorno, illustrarli, chiedere che siano messi in votazione.  

Art. 16

1. Il congresso del gruppo di base è costituito dall’assemblea generale degli iscritti.

2. Viene convocato dal comitato direttivo del gruppo di base di norma in corrispondenza con la convocazione del congresso dei coordinamenti provinciali. Può essere convocato in via straordinaria nel caso in cui la metà più uno degli iscritti lo richieda e deve svolgersi nel giro di 10 giorni.

3. Elegge il comitato direttivo stabilendone anche la composizione numerica. 

Art. 17

1. Il congresso del coordinamento provinciale è costituito dagli iscritti ai gruppi di base di ciascuna provincia.

2. Può essere convocato in via straordinaria su decisione motivata del coordinamento regionale oppure, nel caso in cui la metà più uno degli iscritti lo richieda, il coordinamento regionale è tenuto a convocarlo entro 10 giorni.

3. I coordinatori dei due coordinamenti provinciali, di diritto, fanno parte della segreteria del coordinamento regionale.

4. I coordinamenti provinciali sono due. Uno della provincia di Potenza e uno della provincia di Matera. 

Art. 18

1. Il congresso regionale è costituito dall’assemblea di tutti gli iscritti del Movimento.

2.Può essere convocato in via straordinaria per decisione motivata dal coordinamento regionale o da uno dei due coordinamenti provinciali.

3. Il congresso regionale elegge il comitato direttivo regionale ed il collegio regionale di garanzia. 

V- GLI ORGANISMI DIRIGENTI 

Art. 19

1. Il comitato direttivo del gruppo di base dirige l’attività politica del Movimento a livello locale.

2. Elegge al suo interno, a maggioranza di voti, il coordinatore e, ove si renda necessario, una segreteria.

3. Qualora si elegga una segreteria, ai componenti vengono attribuiti, con l’elezione, incarichi specifici.

4. Nel caso di cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, di un componente del direttivo del gruppo di base, l’assemblea degli iscritti provvede alla sostituzione nella prima seduta utile successiva alla cessazione dalla carica, nel rispetto degli esiti congressuali.

5. I componenti il comitato direttivo dopo tre assenze consecutive non giustificate, verificate dai verbali di presenza dal collegio di garanzia, sono dichiarati decaduti dallo stesso. 

Art. 20

1. Il comitato direttivo del coordinamento provinciale dirige l’attività politica del Movimento a livello provinciale.

2. Elegge al suo interno, a maggioranza di voti, il coordinatore e, ove si renda necessario, una segreteria.

3. Qualora si elegga una segreteria, ai componenti vengono attribuiti, con l’elezione, incarichi specifici.

4. Nel caso di cessazione dalla carica, per qualsiasi causa, di un componente del direttivo del coordinamento provinciale, l’assemblea dei coordinatori dei gruppi di base provvedono alla sostituzione nella prima seduta utile successiva alla cessazione dalla carica, nel rispetto degli esiti congressuali.

5. I componenti il comitato direttivo dopo tre assenze consecutive non giustificate, verificate dai verbali di presenza dal collegio di garanzia, sono dichiarati decaduti dallo stesso.

6. Il coordinatore del coordinamento provinciale, di diritto, fa parte della segreteria del coordinamento regionale. 

Art.  21

1. Il comitato direttivo regionale è il massimo organismo del Movimento.

2. Esso determina gli indirizzi fondamentali e gli obiettivi dell’attività complessiva del Movimento, ne verifica l’attuazione e ne risponde collegialmente.

3. I componenti del comitato direttivo regionale rappresentano il Movimento a livello regionale.

4. E’ convocato dalla direzione con lettera del coordinatore regionale o, in via straordinaria, su richiesta di un terzo dei suoi componenti.

5. I componenti del comitato direttivo regionale, dopo tre assenze consecutive non giustificate, sono dichiarati decaduti dal comitato direttivo regionale stesso sulla base di una verifica dei verbali di presenza effettuata dal collegio regionale di garanzia.

6. Nel caso di cessazione dalla carica per qualsiasi causa di uno dei suoi componenti eletto dal congresso regionale, il comitato direttivo regionale provvede alla loro sostituzione con voto a maggioranza dei suoi componenti, nella prima seduta utile successiva alla cessazione dalla carica, nel rispetto degli esiti congressuali.

7. Il comitato direttivo regionale si riunisce almeno ogni mese.

8. Il comitato direttivo regionale elegge, nel suo seno, il coordinatore regionale del Movimento, il tesoriere regionale, la segreteria. 

Art. 22

1. La segreteria regionale è organo con funzioni esecutive ed è composta da 11 membri, compresi il coordinatore regionale e quelli provinciali.

2. A ciascun componente sono assegnati incarichi specifici da comunicare al comitato direttivo regionale.

3. Al coordinatore regionale compete, anche, di definirne l’ordine del giorno e di istruirne i lavori. 

Art. 23

1. Il coordinatore regionale presiede i lavori del comitato direttivo regionale e coordina quelli della segreteria. Rappresenta il Movimento.

2. La funzione di coordinatore regionale non può essere svolta oltre tre mandati congressuali interi consecutivi.

3. Tale norma si applica anche alle funzioni di coordinatore dei coordinamenti provinciali. 

Art. 24

1. L’elezione a coordinatore regionale è fatta con voto palese.

2. C’è libertà di candidatura.3. Risulta eletto alla carica di coordinatore regionale il candidato che riporti la maggioranza dei voti.  

VI – GLI ORGANISMI DI GARANZIA 

Art. 25

1. Il collegio di garanzia è eletto a livello regionale.

2. Esso è composto da un numero di 5 membri.

3. Il collegio elegge, nel proprio seno, un presidente che fa parte di diritto del rispettivo organismo dirigente.

4. Il collegio regionale di garanzia elegge, al proprio interno, una presidenza composta dal presidente e da 4 membri.

5. È compito del collegio di garanzia, nell’ambito di competenza:

– esaminare le questioni attinenti i diritti e i doveri dei singoli iscritti;

– garantire il rispetto delle regole di funzionamento della democrazia interna e l’attuazione dello Statuto;

– adottare misure disciplinari nei casi di violazione dello Statuto;

– formulare proposte per il superamento di conflitti tra gli organismi dirigenti e adottare misure per risolverle;

–  esprimere parere vincolante sull’interpretazione delle norme statutarie;

– esprimere parere vincolante sulla proposta di scioglimento degli organismi dirigenti

– esaminare i bilanci ed i conti consuntivi.

6. A questo fine il collegio regionale di garanzia elegge tra gli iscritti i membri del collegio dei revisori dei conti composto da tre persone di cui un presidente.

7. Il tesoriere è eletto dalla segreteria regionale del Movimento. La funzione di tesoriere è incompatibile con quella di revisore dei conti e di componente dei collegi di garanzia.

8 .I componenti dei collegi di garanzia, dei revisori dei conti e il tesoriere, partecipano alla riunioni del comitato direttivo regionale con diritto di voto. 

VII- DOVERE DEGLI ELETTI

Art. 26

1. Gli elette/i del Movimento si impegnano a collaborare lealmente con gli altri esponenti del Movimento per affermare le scelte programmatiche e gli indirizzi politici comuni. Hanno il dovere di contribuire al finanziamento del Movimento versando una quota delle indennità o degli emolumenti derivanti dalla carica politica ricoperta, nella misura di 2/3 (1/3 al Movimento e 1/3 al Fondo di solidarietà a favore di iniziative o persone da definire ed individuare) dal consigliere provinciale in su. Mentre fino a consigliere comunale, nella misura di 1/3 al Movimento. 

VIII- DISPOSIZIONE FINALEI

l presente Statuto si intende provvisoriamente approvato. Tutte le integrazioni che si riterranno necessarie per rendere ancora più democratica la vita all’interno del Movimento, potranno essere effettuate in qualsiasi momento. La ratifica delle modifiche al presente Statuto deve essere effettuata all’unanimità dai componenti della segreteria regionale del Movimento.  

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Ancora sul DDL sull'energia.

Copio e incollo dal sito istituzionale della Regione Basilicata

TADDEI (PDL) SU APPROVAZIONE LEGGE SULL’ENERGIA

10/07/2009 09.48.50

“Con l’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sulla energia un “sogno” perseguito da anni è diventato legge dello Stato Italiano. Si prevede l’aumento delle royalties dal 7 al 10 per cento nelle regioni interessate dalla estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi”.
Lo ha affermato in una nota il deputato del Pdl Vincenzo Taddei precisando che “tale incremento sarà ridistribuito sotto forma di diminuzione del costo dei carburanti ai residenti di ciascuna regione interessata, calcolata in proporzione alle produzioni ivi ottenute. Per quanto concerne l’estensione ad altri territori interessati da attività di rigassificazione (Veneto, Liguria ed Emilia Romagna) – ha aggiunto Taddei – per essi il fondo può essere anche alimentato da erogazioni liberali da parte dei titolari di concessione di coltivazione e di eventuali altri soggetti pubblici e privati.
Di tutto ciò vogliamo ringraziare il presidente Berlusconi ed il ministro dello Sviluppo Economico Scajola che hanno accolto e sostenuto questa proposta del PdL di Basilicata facendola diventare parte integrante prima del programma del PdL e poi del Governo.
E’ inoltre allo studio del ministero dello Sviluppo Economico una proposta, da presentare a breve in sede europea, per l’istituzione in Basilicata di un centro di ricerca europeo sul petrolio al fine di garantire ai lucani nuove opportunità legate alla sua risorsa naturale più importante.
Il Ministro Scajola – ha concluso Taddei – ha già annunciato al senatore Viceconte che nel mese di settembre tornerà in Basilicata ed in Val D’Agri per ribadire, con forza, che gli impegni assunti vengono mantenuti e che il Governo Berlusconi è vicino ai lucani e ne sostiene le sue esigenze di sviluppo”.

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Che ne pensate? La notizia si commenta da sola, oserei dire. Inoltre aggiungerei che sono anni che si sente parlare parlare parlare parlare… delle famose nuove opportunità legate alla risorsa naturale più importante della nostra regione… ora, ci asteniamo dal commentare la roboante notizia della proposta in sede europea. Mentre non vediamo l’ora di ascoltare il Ministro Scajola in val d’Agri a Settembre. Potremmo sentire direttamente da lui quali sono le intenzioni del Governo Berlusconi circa il futuro e lo sviluppo della valle (anche se lo immaginiamo). Magari della Regione tutta, in vista del ritorno del nucleare direi!

Meditiamo?

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Conferenza stampa della Prof. ssa D’Orsogna.

Premesso che l’incontro era inizialmente previsto per le 10,30 della stessa giornata, orario in cui il Comitato no Oil avrebbe potuto partecipare compatto all’evento, per esigenze organizzative è stata posticipato l’incontro al pomeriggio. Questo, purtroppo, ci causa l’inconveniente abbastanza serio di non poter assicurare la nostra partecipazione alla Conferenza stampa. Il perché è presto spiegato: già da una decina di giorni avevamo organizzato, a Tramutola, un attivo organizzativo di Comunità Lucana  – Movimento No Oil che, per esigenze organizzative, non potevamo rimandare ad altra data. Ci scusiamo con gli amici della OLA e con la Prof. D’Orsogna, ma non siamo certi di poter avere all’incontro qualcuno dei nostri rappresentanti.Maggiori informazioni al blog dell’amico Astronik:

http://astronik.ilcannocchiale.it/2009/07/09/petroleum_system.html

Ovviamente, invitiamo tutti coloro che fossero interessati alla Conferenza stampa, a partecipare.

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