arcipelago lucania

l’arcipelago politico lucano più che una deriva di zolle più o meno continentali, pare una gara all’ammasso, una deriva centrica verso la riaffermazione di un sistema di potere indiscutibile nel quale persino il dissenso diviene funzionale al consenso se ingabbiato in percorsi “controllabili”

all’approssimarsi delle scorse elezioni provinciali abbiamo assistito, oltre alle frammentazioni della sinistra più o meno radicale, certo veicolate dagli accadimenti nazionali avvelenati dai risultati delle ultime elezioni politiche, ma di sicuro esasperate localmente da “partitismi assessorili” (leggasi per chiarezza sinistra e libertà) più che da reali differenze, anche ad una strana frammentazione del centro che ha dato origine ad un magma a bassa temperatura nel quale si sono gattopardescamente confuse posizioni prima più facilmente inquadrabili

un gioco di riposizionamenti ed aggiustamenti aereodinamici per cogliere una brezza a dritta o a manca (e le opinioni nocchiere hanno giocato il loro ruolo) che ovviamente avrebbe dovuto spirare in occasione delle future regionali 2010

tale frammentazione era ovviamente propedeutica a riaccorpamenti che, se annunciati troppo in prossimità della scadenza elettorale avrebbero forse ingenerato confusioni in un elettorato che, ben oltre le storicizzate intenzioni di porre nell’urna il risultato di propri convincimenti ideali, di personali visioni del mondo riconoscibili in percorsi, ma piuttosto quel solito voto acritico di clan e clientele incrociate, magari pure avrebbero provato qualche rigurgito tardivo di dignità al voltagabbanesimo spinto o qualche barlume di attività neuronale di fronte alle palesi contraddizioni di chi fino ad un giorno prima mangiava ad una tavola, poi improvvisamente cambia desco e commensali

non si poteva rischiare la perdita anche di sole poche decine di voti che al momento di passare alle grossen koalitionen avrebbero potuto ripensare alla faccenda e magari fare altrimenti, così le tante liste di centro dopo aver assolto alle provinciali il compito di drenare il fondo del barile del consenso acriticamente affidato e contemporaneamente porre distinguo nanometrici tra se stesse e lo schieramento di destra o sinistra, così tanto per demarcare quelle sottili differenze che fanno un ranch di cui qualcuno pure è il cowboy, si approssimano ora ad un riaccorpamento riposizionato utile alla bisogna di “cambiar tutto per non cambiare niente” e stabilire gli equilibri di potere che dovranno sorreggere la regione dal prossimo anno

certo non tutte le ciambelle riescono col buco, e se magari falotico rimarrà con il cerino della candidatura in mano se le intenzioni del centrodestra si posizioneranno definitivamente su martorano (quindi montezemolo e la sua giacchetta da tirare senza troppa eleganza), la mastrosimone sarà ingabbiata almeno formalmente in una idv lagalitar-parolaia che proprio non ne vuol sapere di rinunciare al gusto del potere che ormai già da tanti anni assapora con voluttà, magari a costo di dover fronteggiare la diaspora di qualcuno a cui la digestione diverrebbe impossibile se ai belisario ed agli autilio, s’aggiungesse pure la signora addams della politica lucana

il pd si sa è partito di potere in questa regione, uso ed aduso a conoscere tutto in partenza, stabilire ogni dettaglio, evitare sorprese, ma ad un rafforzamento al centro dell’idv a discapito dell’udc, non potrebbe non rispondere con un accordo diretto con l’udc che a sua volta qualche altra listarella dietro pure la porta, rischiando magari che se speranza vince la gara infinita per la segreteria regionale per ristabilire il quadro toccherà muovere molte pedine di sottogoverno in favore degli ex ds, se vince restaino la diaspora rutelliana potrebbe essere evitata in favore di uno sbilanciamento molto forte proprio sul partito di casini….insomma tutto un casino, per giocare con le parole

ma il potere reale, costituito più che dagli uomini e dai partiti, dal coacervo di interessi variegati e legati tra loro in un patto di ferro che si gioca sul destino della regione, quello rimarrà assolutamente invariato, stante la non volontà e la non possibilità contemporaneamente della pdl di provare seriamente a vincere una partita in una terra dove i lro interessi e quelli del gran capo sono già ampiamente tutelati da quella propensione al “volemose bene” che fa storia a chiunque voglia aprire finalmente gli occhi

in mezzo c’è la lucania ed alcuni volenterosi “pazzi” che fanno un movimento politico da un comitato, coscienti di come il primo sia funzionale al secondo e di come tutto sia funzionale poi ad una idea che più che organizzarsi in uno schieramento tradizionale preferisce continuare ad urlare che un’altra lucania è possibile, un’altra lucania è necessaria…e scusate se è poco!!!

miko somma 

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Lettera aperta a Nino Falotico Segretario Cisl Basilicata

Riceviamo dall’amico Armando e, volentieri, pubblichiamo la seguente lettera aperta:

Caro Segretario,

ti scrivo a proposito dell’articolo pubblicato su La Nuova del Sud, giovedì 29 ottobre u.s., dal titolo: CENTRALE MERCURE, il si della Cisl.
Non è la prima volta, da quando ho deciso di aderire alla Cisl, che mi trovo a leggere dichiarazioni sulle scelte in materia energetica, da parte di alcune categorie di lavoratori iscritti al nostro Sindacato.
Qualche mese fa, i giornali locali riportarono la notizia che un’altra categoria Cisl, non ricordo esattamente quale, si era dichiarata favorevole al nucleare.
Questa volta, è stato il turno della Flaei-Cisl, che con un ragionamento, mi sia permesso di dire, opinabile, si è schierata a favore della riapertura della Centrale del Mercure.
Queste estemporanee e autonome dichiarazioni fanno supporre, che all’interno della Confederazione, della quale tu sei il massimo rappresentante, il problema “energia” visto nella sua interezza e da ogni angolazione, non sia mai stato affrontato come una delle due indifferibili e intrecciabili questioni nodali ed epocali, l’altra è il lavoro, alle quali nessuna parte sociale può più defilarsi o lasciare la responsabilità ai singoli convincimenti personali, spesso dettati da una disperata, quanto comprensibile difesa ad oltranza del posto di lavoro.
Mi chiedo e ti chiedo, esiste una posizione ufficiale della Cisl nazionale e regionale riguardo questa problematica?
Se si, ebbene che venga resa pubblica, altrimenti che si apra subito una seria discussione all’interno della Confederazione. Che siano tutte le categorie Cisl a pronunciarsi sul tema e a formulare un parere unanime ed ufficiale.
Una organizzazione sindacale moderna come la Cisl, non posseduta dal dogma ideologico, che focalizza la sua intera azione sindacale e spende tutte le sue energie a tutela dei diritti dei lavoratori, della loro salute e della loro sicurezza, a prescindere da chi governa, non può non interrogarsi su una questione così vitale.
Tornando alle argomentazioni utilizzate dagli amici della Flaei-Cisl per sostenere la necessità di riavviare la Centrale, proponendo all’Enel un utilizzo ridotto dell’impianto per monitorare l’impatto ambientale, voglio ricordare loro, intanto, che quella del Mercure non è una piccola centrale, ma il suo contrario. Che le biomasse da utilizzare per i suoi 30 e più mw non sono certo tutte reperibili in loco e sicuramente ciò darà origine a movimenti di legname dall’estero poco controllabili e dalle certificazioni ecologiche tutte da verificare, senza contare gli impatti ambientali che le rassicurazioni dell’Enel certo non sopiscono affatto.
Sempre per correttezza d’informazione, gli pseudo ambientalisti, le associazioni, i comitati, i movimenti, i rappresentanti di molti Comuni e delle Province interessate, alcuni consiglieri dell’Ente Parco del Pollino che si sono opposti e che si oppongono, lo hanno fatto e lo fanno con cognizione di causa e non per mero disfattismo, come pare emergere dalla nota ufficiale rilasciata alla stampa dalla Flaei-Cisl.
Sulla questione, inoltre, si è espresso contro la riapertura della Centrale del Mercure, anche l’Avvocatura dello Stato. Una Istituzione e non un manipolo di pseudo ambientalisti.
Spiace doverlo ricordare agli amici della Cisl e non solo, che spesso, per difendere il posto di lavoro, l’unica ricchezza per migliaia di uomini e donne, il sindacato ha chiuso non solo uno ma tutti e due gli occhi su impianti e insediamenti industriali, accolti come la salvezza di questa terra, rivelatisi poi, con il passare degli anni, portatori di morte, di malattie gravissime, di malformazioni e di disoccupazione.
Circola da qualche mese, tra le associazioni più sensibili a queste questioni, un docufilm realizzato da un giovane lucano regista-giornalista d’inchieste, dal titolo “Amara Lucania”.
Racconta il grande inganno dello sviluppo della Valbasento, e in uno scenario spettrale, per l’appunto la valle del basento, dove centinaia di sacchi di amianto sono ancora lì stipati nei capannoni della Materit, passando per il sito della Liquichimica di Ferrandina, autentica fabbrica di veleni, entrambe vissute dalle popolazioni dell’epoca, come fabbriche della speranza, storie di operai morti (200 per l’amianto e tantissimi per le sostanze chimiche) e gravemente ammalati accompagnano immagini che colpiscono dritto allo stomaco e atterriscono gli animi.
Un docufilm da vedere assolutamente, per capire cosa è successo realmente in quella parte di Basilicata.
Dov’era allora tutto il Sindacato? Cosa fece allora tutto il Sindacato? Qualcuno risponda, per cortesia!
Vogliamo, continuare a rivivere lo stesso dramma? Lavorare dovrebbe permetterci di vivere dignitosamente e non farci morire.
Allora, ci si interroghi su quale sviluppo è necessario a questa Regione, e si chieda alla politica, prima responsabile del “flagello” di questa terra e di errate scelte di politica del lavoro, fatti concreti per uno sviluppo economico e sociale improntato al rispetto della vita delle persone e della natura e non proclami elettoralistici. Occasioni di lavoro vero e non “elemosine” come, purtroppo, sta avvenendo oggi per precari e tirocinanti. Investimenti seri e non inutili sprechi.
Con la stima di sempre.

Armando Bronzi, iscritto Slp-Cisl e membro di Comunità Lucana – Movimento No Oil

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le illusioni degli elettori idv

IDV: PARTITO SI RAFFORZA CON ESPERIENZA ADDC E MASTROSIMONE
 
30/10/2009 18.43.53
[Basilicata]
                                                                                                                         
“Che Italia dei valori abbia dimostrato coerenza e capacità di assolvere al ruolo di opposizione è ormai evidente e il merito riconosciuto dai Cittadini al partito guidato da Antonio Di Pietro è contraddistinto da una progressiva crescita di consensi.
Gli Stati Generali di Vasto, tenutisi lo scorso mese di settembre, hanno evidenziato i contenuti programmatici del partito determinato a costruire “alternative di governo” su tutto il territorio nazionale.
Una costruzione che passa attraverso l’apertura a società civile e a persone perbene, radicate sul territorio e intenzionate a lavorare insieme per dare risposte ai Cittadini”. Lo afferma un comunicato di Italia dei Valori.
“Con questi presupposti – prosegue la nota – i dirigenti nazionali on.li Ignazio Messina (enti locali) e Ivan Rota (organizzazione) e il coordinatore regionale Michele Radice hanno incontrato, a Matera, il coordinamento provinciale del partito in vista delle prossime scadenze elettorali in regione e nel comune di Matera.
All’incontro era presente il consigliere regionale Rosa Mastrosimone intenzionata a portare in IDV l’esperienza, la qualità e le energie di ADDC che possano, in sintonia con l’azione sin qui svolta da Italia dei Valori, determinare un importante risultato elettorale.
I numerosi interventi dei dirigenti IDV hanno sottolineato il buon lavoro svolto sul territorio dalla Mastrosimone, il suo indubbio radicamento in provincia, la qualità della sua azione politica.
Al termine dell’incontro l’ingresso di Rosa Mastrosimone è stato accolto con convinto entusiasmo determinando il percorso comune, di fatto ormai intrapreso.
Tutti impegnati quindi per l’arrivo a Matera di Antonio Di Pietro che sabato 7 novembre esporrà il progetto politico di IDV alla popolazione e saluterà l’ingresso degli amministratori eletti con ADDC.
Intanto il coordinamento provinciale ha costituito un comitato elettorale con compito di individuare e valutare le migliori candidature per gli appuntamenti elettorali di regione e città composto dal coordinatore provinciale Vittorio Faraone, dal coordinatore cittadino Antonio Giordano, da Rosa Mastrosimone e dalla avv. Massenzio Brunella”.

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un ingresso quello della mastrosimone e della sua esperienza che dovrebbe far stendere un sudario terminale sulle aspettative e speranze degli elettori dell’idv locale di poter cambiare qualcosa in questa regione…avete sbagliato partito, almeno localmente (cosa in qualche modo confermata anche da de magistris questa sera a potenza in risposta ad una mia sollecitazione)…che dobbiate votare per qualche altro movimento per sentir parlare e fare quella cultura della legalità che evidentemente non può essere solo propaganda?…meditate, idivvini, meditate

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l’attenzione del santo gassoso

POZZO DI GAS A POLICORO, L’ATTENZIONE DELLA REGIONE
 
30/10/2009 16.54.17
[Basilicata]

(AGR) – In relazione alla richiesta di chiarimenti del consigliere regionale Antonio Di Sanza in merito alle attività di ricerca di idrocarburi nel territorio di Policoro, l’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità, Vincenzo Santochirico, afferma quanto segue:
Nel mese di giugno 2007 la società Gas Plus Italiana ha presentato alla Regione Basilicata istanza per la procedura di Valutazione di impatto ambientale per la perforazione del pozzo esplorativo denominato “Masseria Morano 1”, in virtù della concessione “Policoro” rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico.
La concessione di coltivazione “Policoro”, attualmente in titolo alla società Gas Plus Italiana spa è stata conferita negli anni ’90 con decreto ministeriale. Nel 1999 il Ministero ha approvato un nuovo programma lavori che prevedeva l’esecuzione di tre sondaggi esplorativi denominati “Gioia Sud Est 1” “Masseria morano 1” e “Masseria Petrulla 1”. Il programma di cui sopra è già stato eseguito, ad eccezione del pozzo “Masseria Morano 1”. Il 7 marzo 2007 la società Gas Plus ha quindi chiesto al Ministero dello Sviluppo economico l’autorizzazione ad eseguire la perforazione del pozzo esplorativo denominato “Masseria Morano 1 dir”, ubicato in agro del Comune di Policoro ed , in virtù dell’accordo Stato-Regioni del 2001, lo stesso Ministero ha inoltrato istanza di intesa alla Regione Basilicata. L’intesa è stata resa con D.G.R. n. 1397 del 28 luglio2009.
In base alla normativa in vigore, lo studio per la valutazione di impatto ambientale è stato affisso presso l’Albo pretorio del Comune di Policoro dal giorno 11 giugno affinché, nei 45 giorni successivi, potessero essere presentate osservazioni o istanze da parte di privati cittadini; il termine per l’Amministrazione comunale è invece fissato in 60 giorni.
Lo studio di valutazione di impatto ambientale ed il progetto relativo all’attività per la quale la società ha presentato l’istanza per la Via sono stati contestualmente depositati presso il Municipio di Policoro. Trascorsi i termini previsti dalla legge, non è pervenuta alcuna osservazione. I competenti uffici del Dipartimento, effettuate le verifiche tecniche previste, hanno provveduto a rilasciare la Valutazione di impatto ambientale. Il pozzo è ubicato al di fuori della riserva naturale, in zona Bosco Pantano Soprano, oggi a prevalente attività agricola e destinata a zona industriale, così come previsto dal Consorzio Asi.
Interesse prioritario del Dipartimento, infatti, è quello di tutelare l’ambiente, la salute dei cittadini ed il benessere delle comunità, nel rispetto della normativa nazionale vigente in materia di idrocarburi. A questo scopo la Regione intende esercitare i propri compiti di vigilanza e controllo, pur consapevole che i recenti provvedimenti del Governo ne hanno pesantemente circoscritti gli ambiti e le competenze.
La legge statale 140 del 1999, inoltre, stabilisce che le royalty sono dovute solo per attività di estrazione di idrocarburi, e non già per la mera esplorazione, specificando altresì che le royalty sono dovute solo nel caso in cui le estrazioni superino i 25 milioni di metri cubi.
L’estensione dei benefici anche per volumi inferiori di idrocarburi estratti dovrebbe rientrare fra le prioritarie preoccupazioni, in questo campo, da parte del Governo, magari attribuendo alle Regioni il potere di negoziazione e il diritto di introito, anziché spogliarle delle competenze che già possedevano, come ha fatto con la legge n. 99 del 31 luglio 2009, che la Basilicata, così come altre Regioni, ha impugnato proprio per tale lesione dinanzi alla Corte Costituzionale

——————————————————————————oddio, quindi sarebbe tutta colpa dello stato e della disattenzione dei cittadini che non rispondono con osservazioni a quanto pubblicato sull’albo pretorio del comune (quando leggi e convenzioni internazionali parlano di ben altra pubblicità)…ed in quanto alle competenze che oggi sarebbero come sono dello stato, i permessi sono stati avviati prima dell’intervento fraudolento del governo, ma allora il santo gassoso (c’avrà pure la colite idrocarburica?) non solo non protestava, ma neppure informava

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legaioli terroni

IO SUD: LA LEVA FISCALE QUALE MOTORE DI SVILUPPO

 
30/10/2009 17.32.32
[Basilicata]

“E’ la leva fiscale il principale meccanismo in grado di far scoccare la scintilla dello sviluppo nel Mezzogiorno d’Italia. Oltre agli investimenti in infrastrutture ed opere strategiche in grado di colmare il gap Nord-Sud, – sostiene il movimento politico Io Sud Basilicata in un comunicato – è necessario rendere appetibile il territorio anche da un punto di vista della fiscalità di vantaggio. Così come avviene in alcuni Stati depressi degli USA o in alcuni Cantoni svizzeri, come ad esempio il Canton Ticino, occorre favorire i nuovi investimenti assicurando una riduzione consistente delle imposte.
Alla proposta di un abbattimento generalizzato delle imposte sui redditi che in questi giorni IO Sud sta presentando in tutta la Regione, – prosegue la nota – si affiancano altre lodevoli iniziative, già operative fra l’altro, che stanno “smuovendo” le acque stagnanti di un economia sempre più ridotta al collasso, come ad esempio la costituzione della Zona Franca Urbana di Matera.
Domani, alle ore 10:00, presso la sede della ZFM, a Matera, verrà siglato un primo importante “Protocollo d’intesa” tra l’Associazione Comitas – di tutela delle micro-piccole-medie imprese, nonché di tutti i soggetti titolari di Partita IVA – e l’Associazione ZFM. L’inizio di un percorso, quindi, – conclude Io Sud – che faccia partire dalle popolazioni lucane una ripresa che non è assolutamente più demandabile alle fallimentari iniziative assistenzialiste di uno Stato centrale sempre più a guida nordista.”

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la riduzione di imposte presuppone maggior copertura finanziaria delle partite in detrazione…dove vengono presi questi soldi?…questo basta a chiudere quest’argomento dei legaioli terroni della poli-bortone (nota esponente appulo-fascista della compagine del sig. berluskoni in precedenti disastrosi per il paese esperienze governative)…ad una regione non si parla con il populismo e la demagogia, anche quando si pensa solo a ricavarsi uno spazio locale che serva ad una contrattazione nazionale

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copincollo ancora da open days:

OPEN DAYS, AUTILIO: ALLARGARE L’OFFERTA FORMATIVA

 
30/10/2009 16.28.43
[Basilicata]

(AGR) – “La riflessione sul tema delle piccole e medie città si innesta perfettamente sul tema dello sviluppo della regione Basilicata, piccola nei numeri e difficile per la sua conformazione geomorfologica. E tuttavia, proprio per queste sue caratteristiche, siamo convinti che bisogna investire sul capitale umano lungo due direttrici: aiutare le persone ad essere più competitive e accrescere il contesto sociale ed economico”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Formazione, Lavoro e Cultura, Antonio Autilio, che nel primissimo pomeriggio ha chiuso il forum degli Open Days, l’iniziativa organizzata a Matera dalla Regione Basilicata e dal Comitato delle regioni.
In Basilicata – ha continuato Autilio – la stragrande maggioranza dei giovani è altamente scolarizzata, eppure il sistema produttivo non si è adeguato per accogliere questo capitale umano. Intorno a questo tema la Regione Basilicata sta insistendo per orientare il tessuto produttivo sull’innovazione e sulla ricerca e per qualificare al meglio i nostri giovani in modo da essere competitivi in Europa e nel mondo”.
Autilio si è quindi soffermato, in particolare, su due progetti realizzati dalla Regione: il programma Gel (Giovani eccellenze lucane) orientato a far avvicinare i giovani alla ricerca e all’innovazione; il programma Alba di respiro culturale che intende avviare un percorso per arrivare alla costruzione di una scuola internazionale di dialettologia.
“Stiamo inoltre per realizzare – ha continuato Autilio – un catalogo regionale dell’alta formazione per creare un’offerta formativa di alto spessore attraverso un’alleanza fra enti formatori. Un’occasione importante per trattenere le nostre intelligenze. Inoltre, stiamo per dar vita a un bando per laureati e non laureati che si cimentano con tutti i linguaggi artistici consapevoli come siamo che il turismo culturale rappresenta una grande occasione per la nostra regione”.
L’assessore alla Formazione ha sottolineato, inoltre, l’importanza del Bando scuola per l’ampliamento e l’integrazione dell’offerta formativa, soprattutto nelle scuole superiori. “A questo capitolo abbiamo assegnato un consistente investimento finanziario di 22 meuro all’anno per tre anni e che forse sarà ulteriormente rinforzato con i fondi fas”.
“Un bando importante – ha detto Autilio – in un momento in cui la scuola è soggetta a drastici tagli di personale. La Regione Basilicata, invece, si è fatta carico di valorizzare la scuola che potrà presentare progetti per attività didattiche collegandosi al sistema universitario.
Inoltre, abbiamo avviato un’interlocuzione con l’università ed i centri di ricerca per avvicinare i giovani a queste tematiche. Infine, non meno importante la realizzazione di una scuola internazionale sull’energia e le risorse alternative con la condivisione della fondazione Mattei, dell’Enea e dell’Università. Sono solo alcune delle iniziative che abbiamo messo in campo per elevare le competenze dei nostri giovani su temi come la riceca, l’innovazione e la creatività. Nella prossima legislatura regionale bisognerà rafforzare questo percorso attraverso una più ampia sinergia fra tutti gli attori in campo”.

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a parte caro autilio, che l’unica intelligenza di cui vorremmo si privasse questa regione è proprio la sua, che gestisce la formazione come un cortiletto, e dei suoi sodali in giunta regionale e dintorni (alla faccia di tutto, l’idv predica bene e razzola e basta!!!), continuiamo pure a gestire le eccellenze come fossero l’ordinario e dimentichiamoci di tutto il resto…il fatto è che si dovrebbe puntare a spingere verso l’alto l’offerta formativa e culturale, non accoccolarsi sull’estremità, pur ammettendo ci sia, mentre nel frattempo tutto scade verso il basso e verso una mediocrità che sembra il destino a cui qualcuno ha destinato questa regione per “svuotarla di più e meglio” in favore di certi progetti dal sapore energetico…poi quel cartello tra gli enti formatori (e tanto ci sarebbe da dire proprio su quegli enti e sulle “prossimità” recenti e passate che hanno di fatto costruito una riserva di caccia”) sembra proprio ciò che è, un cartello appunto, fatto di comparizie trasversali…

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cin-ci-llà ovvero come de filippo volerà a shanghai

copincollo dalla costosa kermesse che si sta svolgendo a matera e che sembra rappresenti come tutte le kermesse lucane più che un punto di sintesi di quanto accade, un punto di arrivo delle parole e solo di quelle

LA BASILICATA ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE SHANGHAI 2010

 
30/10/2009 13.32.12
[Basilicata]
                                                                                                                         
(AGR) – La Basilicata aprirà lo spazio dedicato alle Regioni nel padiglione italiano dell’Esposizione Universale di Shanghai 2010. Lo hanno riferito questa mattina il presidente della Regione, Vito De Filippo, e il Commissario generale del Governo incaricato di coordinare la presenza italiana a Shanghai, Beniamino Quintieri a margine della sigla dell’intesa di partecipazione della Basilicata alla prestigiosa manifestazione internazionale.
L’Expo di Shangai sarà inaugurata il primo maggio e terminerà il 31 ottobre. Ogni Regione italiana avrà a disposizione quindici giorni per presentare i propri sistemi produttivi e promuovere il territorio.
La Basilicata – ha spiegato De Filippo – considera l’evento determinante per la cultura e la civiltà italiana, in quanto, l’importanza mondiale dell’evento metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull’urbanistica e nuovi approcci all’habitat umano al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità.
La Basilicata – ha detto De Filippo – darà un’immagine unitaria della propria identità in un palcoscenico vasto e rilevante, che, si stima, attirerà circa 80 milioni di visitatori. Acqua, Terra, Energia e Beni artistici e culturali sono i sentieri sui quali si dipanerà la presenza lucana”.
Perché l’Acqua? “Il nostro sistema irriguo e delle dighe – ha continuato il presidente – è considerato dagli esperti un modello organizzativo punto di riferimento per la progettazione di interventi simili”. Nello stesso modo per la dimensione “Terra” “la Basilicata può vantare Centri di eccellenza per lo studio dello spazio, come il Centro di Geodesia Spaziale a Matera, l’Osservatorio astronomico di Castelgrande, e il sottosuolo con il giacimento di petrolio su terraferma più vasto d’Europa. Anche le tecniche di estrazione a 7 mila metri sotto terra sono considerati innovative per la tecnologia utilizzata. Poi presenteremo i Parchi naturali, tra cui quello del Pollino particolarmente rappresentativo per le peculiarità ambientali e paesaggistiche”.
Nell’Energia, oltre al petrolio, “la Regione – ha detto ancora De Filippo – metterà in risalto il sistema delle energie rinnovabili, su cui sta lavorando, in modo particolare, il Centro Enea di Rotondella”. Per finire “la valorizzazione dei beni artistici e culturali”, “ben rappresentati dai Sassi di Matera e da Metaponto”.
Nel periodo a disposizione della Basilicata non mancheranno i momenti gastronomici e incontri di valenza culturale.

 

LA BASILICATA ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE SHANGAI 2010 – 2

 
30/10/2009 13.33.02
[Basilicata]
                                                                                                                         
(AGR) – Quali sono i numeri e la valenza di Shanghai 2010 lo ha spiegato il commissario del governo per l’esposizione universale, Beniamino Quintieri.
Dopo essersi soffermato sulla storia delle esposizioni universali, che hanno lasciato segni evidenti come la Torre Effeil a Parigi e il quartiere Eur a Roma, il Commissario ha evidenziato il grande investimento del governo cinese.
“L’expo – ha detto – occuperà un’area di circa cinque chilometri quadrati nel centro di Shangai, una megalopoli in forte espansione, dove oggi vivono 20 milioni di abitanti. Lo spazio espositivo è stato ricavato bonificando una vecchia area industriale in una zona prima abitata da 80 mila abitanti”.
A Shanghai 2010 parteciperanno 200 Paesi e 40 istituzioni e, per la prima volta nella sua storia, gli Stati Uniti.
“Il padiglione italiano – ha continuato Quintieri – richiama la tradizione italiana, ma che è un po’ anche cinese, dei vicoli e dei borghi. Occuperà 8 mila metri quadrati e sarà costruito con materiali forniti dalle migliori aziende italiane”.
Un’organizzazione capillare, dunque, che non lascia nulla al caso.
“Anche la partecipazione delle Regioni nasce da un progetto condiviso. Ciascuna avrà a disposizione identico numero di giorni e spazio. Alle nostre sollecitazioni la Basilicata è stata la più veloce a rispondere. Perciò sarete voi i primi”.

 

LA BASILICATA ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE SHANGAI 2010 – 3

 
30/10/2009 13.34.18
[Basilicata]
                                                                                                                         

(AGR) – L’Esposizione Universale 2010, che si svolgerà a Shanghai dal 1 maggio al 31 ottobre 2010, è un evento di portata internazionale straordinaria che gli organizzatori hanno dedicato al tema “Better City, better life”, secondo cinque possibili integrazioni.
Shanghai 2010, sarà la prima esposizione universale incentrata su tema della città che metterà a confronto esperienze diverse di sviluppo, conoscenze avanzate sull’urbanistica e nuovi approcci all’habitat umano (stili di vita innovativi, nuove condizioni di lavoro) al fine di incoraggiare e promuovere uno sviluppo sostenibile tra differenti comunità.
L’Expo 2010 è un’occasione per suggerire risposte, proporre modelli di città del futuro e stili armoniosi di vita urbana, offrendo piattaforme educative e di intrattenimento ai visitatori di tutte le nazioni.
Shanghai, per 184 giorni, sarà polo di attrazione per governi e persone di tutto il mondo.
L’Esposizione Universale di Shanghai è la grande occasione per esplorare il potenziale delle città nel 21° secolo, un momento significativo alla scoperta dell’evoluzione dei centri urbani e del concetto di civilizzazione del nostro Pianeta.
L’Italia partecipa all’Expo con un padiglione ispirato, da un lato, alla tradizione delle città italiane, capaci di evolvere e di mantenersi vitali attraverso i millenni conciliando la tutela dell’eredità storica con le sfide della modernità, e, dall’altro, alla dimensione culturale della città che costituisce il collante della società e favorisce lo sviluppo del “vivere all’italiana”.
Inoltre, l’Italia parteciperà anche all’iniziativa Expo-on-line: una versione virtuale della manifestazione che riprodurrà e svilupperà sul web i contenuti del padiglione.
Il Padiglione Italia all’Esposizione Universale di Shanghai 2010 è stato immaginato come un contenitore delle eccellenze del nostro Paese, da mettere in dialogo con un universo straordinariamente complesso come la Cina oggi.

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non discuto dell’importanza di essere presenti alla esposizione di shanghai, ma tutto questo trionfalismo mi appare del tutto fuori luogo se si parla di petrolio e tecniche di perforazione a 7000 metri (cosa che fa presupporre un sostanzioso contributo delle compagnie all’operazione di de filippo& co.), del sistema acqua che fa acqua da ogni parte ma che dobbiamo magnificare in vista delle future partecipazioni alla gestione dell’acqua di qualche multinazionale francese (anche qui un piccolo contributo veolia mi pare d’uopo)…in quanto alle energie rinnovabili, già citare il centro enea mi pare una bestemmia, se poi ci aggiungiamo il piano energetico ed i regali alle multinazionali…non c’è molto da commentare a questi “trionfi” della retorica governista de filippiana, viene solo da intristirsi a pensare al contrasto con la dura ed amara realtà quotidiana, fatta di tutto quanto ciascuno di noi ben conosce…che gli venga la suina e gli crescano le setole, visto che a grugnire già grugniscono!!!

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ancora gli open days

OPEN DAYS, TRAPASSO (OCSE): PMC MEGLIO DELLE METROPOLI
 
30/10/2009 12.38.48
[Basilicata]

(AGR) – Nel corso dell’incontro degli Open Days è intervenuto anche Raffaele Trapasso, economista dell’Ocse di Parigi che ha disegnato le prospettive dei network territoriali per le medie e piccole città.
“Nell’economia globalizzata – ha detto Trapasso – gioca un ruolo importante la cosiddetta classe creativa. Molte cose stanno cambiando nel mondo anche considerato che le metropoli stanno vivendo un momento difficile. Infatti, le recenti statistiche dicono che più la città è grande più diminuisce la produttività e, quindi, più diminuisce la ricchezza dei singoli cittadini. Anche la Cina, da alcuni anni, sta cambiando strategia prendendo come esempio il modello europeo di urbanizzazione”. E allora, cosa bisogna fare per crescere, essere piccoli e ricchi? “Bisogna – ha aggiunto Trapasso – aumentare l’efficienza e le capacità di innovare avendo chiari i propri limiti strutturali. Inoltre, bisogna specializzarsi in settori che hanno a che fare con il territorio. In Basilicata, la specializzazione del manifatturiero high tech, che rappresenta il 40 percento delle imprese, può rappresentare una delle opportunità su cui investire”.

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bene, primo quanto è costata la marchetta tuttobenista di trapasso, secondo dove sta questo 40% di imprese manifatturiere hi-tech, visto che la buona parte di questo settore è assorbita dal gruppo fiat-sata?…avrebbe dovuto citare, il professore, o il sito basilicatanet, se le percentuali erano numeriche, e non ci siamo affatto, dai dati delle camere di commercio lucane, o puramente basate sul volume di affari (vogliamo dire pil?) prodotto?…tutto cambia a seconda dei punti di osservazione….il resto sono banalità, si reali, ma pur sempre banalità

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di sanza a gas

copincollo:

POLICORO, INTERROGAZIONE DI SANZA SU TRIVELLAZIONI GAS

 
30/10/2009 10.35.24
[Basilicata]
                                                                                                                         

 (ACR) – Il consigliere regionale del Pd, Antonio Di Sanza, ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, sull’attività di trivellazione per la ricerca del gas nel territorio di Policoro.

“Da notizie di stampa – dichiara Di Sanza – apprendiamo che in zona Bosco Pantano Soprano di Policoro sarebbe in corso un’attività di trivellazione per la ricerca di gas, effettuata da Gasplus Italiana spa. Tale attività verrebbe effettuata a pochi metri da abitazioni coloniche private, tra serre e frutteti, ma anche ad 1 km dalla Sinnica ed a 2-3 dal Centro Enea di Rotondella e le trivellazioni verrebbero effettuate sulla base di una autorizzazione concessa dalla Regione Basilicata”.

“Considerato che è opportuno conoscere – sottolinea Di Sanza – le competenze ed il ruolo della Regione sul tema, al fine di rassicurare la comunità di Policoro, ho presentato un’interrogazione all’Assessore regionale all’Ambiente per conoscere cosa è accaduto, se vi è competenza da parte della Regione in materia e se, come siamo convinti, laddove competente, siano state approntate tutte le garanzie e cautele che il caso richiede”.

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e vi svegliate solo ora?…cari (per nulla…a me fanno un po’ senso) consiglieri pdl, ma non è il vostro governo che avocando al ministero ogni competenza sull’argomento trivellazioni ed estrazione di idrocarburi ha di fatto conclamato la “perforabilità” totale della nostra regione che, ricordo, è al 70% del suo territorio soggetta a permessi, concessioni, etc etc?…e nel caso specifico vi preoccupate solo di questa autorizzazione concessa colpevolmente dalla regione?….questo doppiopesismo pesa…

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il dolce viti

VITI GARANTISCE LA PROSSIMA CAMPAGNA BIETICOLA
 
30/10/2009 10.07.12
[Basilicata]
(AGR) – Il comparto delle barbabietole da zucchero in Basilicata avrà anche per la campagna a semina autunnale 2009/2010 la garanzia del conferimento presso lo zuccherificio molisano di Termoli assicurando così il ritiro delle produzioni dei circa 1000 ettari coltivati in Basilicata.
Lo comunica l’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, che nei giorni scorsi sull’argomento ha incontrato il collega della Regione Molise Nicola Cavaliere e gli amministratori dell’industria di trasformazione.
“Il comparto bieticolo- fa presente Viti- è un settore tutt’oggi significativo sia per il margine di guadagno che garantisce agli imprenditori agricoli sia per l’azione di miglioramento dei terreni quale coltura da rinnovo miglioratrice della struttura fisica e chimica del terreno e rappresentativa di un’agricoltura sostenibile. Pertanto- ha concluso Viti- la Regione si impegnerà attraverso il Piano di sviluppo rurale anche per i prossimi anni a trovare adeguate risorse tese a sostenere e potenziare un comparto di notevole interesse per il quale il nostro territorio è vocato”.

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mi pare superfluo commentare dopo il comunicato stampa sull’agricoltura…ma per chi garantisce questo?…linguaggio da cosa nostra!!!

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sulla cultura fanno sul serio

copincollo con scherno:

OPEN DAYS, DE FILIPPO: SULLA CULTURA VOGLIAMO FARE SUL SERIO

 
29/10/2009 18.47.39
[Basilicata]

(AGR) – “Sui temi della cultura, dell’innovazione, della creatività noi vogliamo fare sul serio”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo questo pomeriggio al forum Open Days organizzato a Matera dalla Regione Basilicata e dal Comitato delle regioni.
“La cultura, l’innovazione e la creatività – ha aggiunto De Filippo – sono temi solitamente usati dalla pubblica amministrazione per farsi bella, mentre nei bilanci sono considerati sempre come figli di un dio minore. Noi, al contrario, vogliamo fare veramente sul serio come testimoniato dalle cose che stiamo facendo e dagli investimenti che stiamo mettendo in campo. Il nostro problema, in generale, e in questo tempo di crisi economica globale, riguarda la rarefazione delle opportunità. Sappiamo, insomma, che ormai un ciclo di sviluppo si è concluso e abbiamo la necessità di individuare altri sentieri sapendo che ci muoviamo in un bosco irto di difficoltà e con una forte competizione. Abbiamo la necessità, in questo tempo che vede tanti laureati migrare dal Sud, e quindi anche dalla Basilicata, verso le aree più forti del Paese e dell’Europa, di individuare una linea, per così dire, non più lineare dello sviluppo. Sentiamo il bisogno di scrutare in modo, per così dire, più contorto nuovi percorsi per rispondere in modo più adeguato a quelle famiglie che, nonostante la difficile congiuntura, investono i propri risparmi per far formare nelle università i propri figli. In questi ultimi anni – ha aggiunto De Filippo – abbiamo messo in campo strumenti inediti con, ad esempio, il patto con i giovani, gli spin off, il programma Giovani eccellenze lucane. E abbiamo individuato partner validi e affidabili come Area Science Park che da Trieste si appresta a portare il suo patrimonio di esperienze e di conoscenze in Basilicata. Insomma, più allarghiamo gli spazi dell’innovazione, della ricerca e della creatività e più troviamo spazi per i nostri giovani laureati. In questo percorso si inseriscono i progetti Artepollino e Visioni urbane. Da una parte l’arte contemporanea di respiro internazionale viene portata, attraverso un percorso di condivisione con il territorio, nella parte meno sviluppata della regione; dall’altra, con Visione urbane, abbiamo sperimentato un modello che interviene in modo innovativo sulla relazione fra la pubblica amministrazione e il finanziamento alla cultura. In quest’ultimo caso si è costituita una comunità di creativi che si è autodeterminata nella individuazione dei centri di produzione culturale e nella loro gestione. Sono altri due esempi di come vogliamo fare sul serio sui temi della cultura, dell’innovazione e della creatività. E sono sicuro – ha concluso De Filippo – che da questo forum arriveranno altri nuovi stimoli per individuare nuove opportunità e nuovi modelli di sviluppo”.

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beh, visto come fa sul serio sulla cultura (proprio artepollino e visione urbane) mi preoccupo di cosa fa sul resto…presidente appena trovo una attimo di tempo due cosette sull’arte e la cultura proprio vorrei dirle, sperando non si offenda nè lei, nè con la sua comunità di creativi…ma roba da matti!!!

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i piccoli berluskoni della terronia

copincollo questa porcheria (ed è una strana cosa che il sito istituzionale basilicatanet non pubblichi i nostri comunicati e pubblichi invece simili stupidaggini)

IO SUD: 20.000 NUOVI POSTI DI LAVORO IN DUE ANNI

 
29/10/2009 18.10.04
[Basilicata]

Il coordinatore regionale del partito “Io Sud”, Gerardo Graziano, in video conferenza con la Senatrice Adriana Poli Bortone, ha presentato oggi ai rappresentanti delle sigle sindacali ed alla stampa le manovre d’intervento elaborate dal centro studi di “Io Sud” per creare in Basilicata 20.000 nuovi posti di lavoro in due anni.
La manovra shock – spiega un comunicato di Io Sud Basilicata – boccia la politica assistenzialista e promuove un uso oculato dei fondi UE e Governativi. Una vera svolta per il rilancio dell’economia lucana basato su queste 4 misure: salario integrativo di 900 euro mensili ai neoassunti per la durata di 5 anni; contributi a fondo perduto per sostenere i giovani imprenditori; creazione di una regione “LOW TAX”, grazie alla riduzione dl 37%, per 10 anni, di tutte le tasse e imposte per persone fisiche residenti in Basilicata e aziende con sede legale nella nostra Regione; abbattimento dell’Iva su beni e servizi prodotti e consumati in Basilicata.
Costo totale della manovra stimato intorno ad 1,7 miliardi di euro, pochissimo – secondo il nuovo movimento politico lucano – rispetto ai 17 miliardi dei fondi FAS e ai proventi ricavati dallo sfruttamento dell’acqua e del petrolio
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mi astengo da ogni commento, ma almeno una risata grassa me la voglio fare….20.000 posti per 600.000 abitanti (anche un po’ meno), 2.000.000 di posti per 60.000.000 di abitanti…piccoli berluskoni della terronia promettono!!!…ahahahahahahahahahahah!!!

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

  

L’agricoltura lucana non deve morire

  

A dare un’occhiata alla regione Basilicata ed alle sue potenzialità più o meno espresse si direbbe che la sua vocazione economica naturale debba essere, in continuità con il passato, ma allo stesso modo in discontinuità con esso, l’agricoltura tradizionale di qualità ed il comparto dell’agro-artigianale, settori dove una relativa incontaminatezza da preservare ed una “novita” della regione, pur dovrebbero, od avrebbero dovuto aprire, spazi inediti di mercato.

 

Agricoltura tradizionale di qualità ed agro-artigianale – se si vuole agro-industria diffusa – però fortemente penalizzate in questi anni da un concetto “politico” di agricoltura che ha preferito sbandierare marchi di qualità d.o.p. in alcuni settori di punta, vitivinicolo e caseario in modo particolare, abbandonando di fatto il settore generalistico, dal cerealicolo all’ortofrutticolo, ma leggasi anche lo steso lattiero-caseario, ad una impari competizione sui mercati dalla quale la nostra agricoltura non può che uscirne perdente – ed i dati economici pare parlino chiaro!

 

Qualcuno potrebbe affermare che la logica della competizione internazionale mette di fronte a sfide non sorreggibili da un sistema che non riesca ad adeguarsi ad un concetto di eccellenza nelle sue produzioni – e fin qui il discorso potrebbe non fare una piega! – ma se l’eccellenza è data non solo da tecniche di produzione strettamente legate alla cultura ed alla storia del territorio, ma da un connubio di sanità ambientale e conservazione della stessa, due sono allora le possibili risposte: 1) questo territorio è riconosciuto come non sano o sospetto di non esser tale, di converso la sua storia e la sua cultura, e non crediamo completamente all’ipotesi, 2) non esiste volontà di tutela per produzioni che se non rispondano ai difficili criteri di qualità stabiliti dalle normative e disciplinari sui marchi protetti, tuttavia fornirebbero standard altrettanto validi per il consumo interno.

 

Paradossale a questo proposito appare il fatto che questa regione non riesca a collocare sul proprio mercato interno i propri prodotti, in quella logica di chilometro zero che rappresenta un optimum sia organoletticamente, che sanitariamente, nonché da un punto di vista strettamente energetico ed economico. In poche parole, l’accesso sui mercati locali di merci agricole prodotte nel raggio di pochi chilometri, non soltanto sarebbe corretto da un punto di vista alimentare e sanitario, ma risponderebbe in pieno ad un concetto semplice come il conto della massaia e che vuole una merce prodotta in loco meno costosa di una prodotta lontano (compensandosi così i presunti minori costi di produzione), poiché su di essa non gravano ulteriori spese di trasporto e conservazione che quelle di un passaggio corto tra il campo o la stalla e le tavole dei cittadini.

 

La situazione diviene ridicola quando si pensi che questa regione non colloca sul proprio mercato interno che pochi punti percentuali della propria produzione, costretta piuttosto ad una allocazione mortificante economicamente su mercati esterni delle proprie derrate, con la conseguente perdita di ogni potere locale di controllo sulla filiera distributiva, in favore di una distribuzione “altra” che stabilisce prezzi capestro a volte ben oltre quelle che sono le già difficili condizioni europee o nazionali, come  nel caso delle vicenda quote latte.

 

Ciò di cui spesso il consumatore finale lucano non ha alcuna contezza – in aggiunta all’impossibilità di scelta tra un prodotto locale ed un “qualsiasi” prodotto, di cui si potrebbe sfidare all’identificazione della provenienza, vista la rintracciabilità desumibile dalle etichette – è la condizione di un’agricoltura lucana costretta a fare i conti con l’impossibilità strutturale di conservazione delle sue merci nel breve – medio periodo (manca qualsiasi struttura di ammasso o semplice allocazione temporanea), di trasformazione delle stesse (manca qualsiasi struttura agro-industriale in vita), con l’impossibilità alla distribuzione su larga scala (manca un mercato generale lucano), addirittura con l’impossibilità ad una programmazione che consenta di meglio affrontare le bizzarie del clima, delle malattie o dei parassiti, discorso questo che già di per sé dovrebbe portare alla necessità di cominciare a rispettare i cicli biologici delle rotazioni e provvedere ad un reddito perequativo per gli agricoltori che, nonostante sia largamente devolvibile dalla sotto-misura 1 dell’asse 2 del Piano di Sviluppo Rurale, finisce tristemente nella messa a riposo per anni ed anni di terreni che magari non sono mai stati agricoli e per i quali “alcuni” percepiscono indennità di fatto non dovute – ed ovviamente non teniamo conto degli enti agricoli, ARBEA in testa!

 

Se a tutto questo si aggiunge la cronica impossibilità alla competizione con prodotti provenienti da mercati con ben altri parametri di costo strutturali e del lavoro – cosa che sarà ulteriormente aggravata dalla prossima apertura al 1 gennaio 2010 dello spazio mediterraneo – i parametri di sopravvivenza dell’agricoltura lucana divengono a questo punto insostenibili, dando così spazio alle più fosche previsioni di spopolamento dei terreni coltivabili e delle zone interne che diverrebbero a questo punto o terreno di coltura per le bio-energie con i residui agricoltori ridotti a peones, o semplici vuoti in cui chi ha una visione della regione come puro spazio e non come entità socio-geografica potrebbe muoversi con agevolezza ancor maggiore di quanto già non faccia – e mi riferisco a multinazionali di idrocarburi ed energia in genere, rifiuti ed acqua.

 

Occorre trovare soluzioni in tempi brevi, occorre convocare, al pari di quanto si dovrebbe per l’industria lucana, una aggregazione di forze politiche, sociali ed economiche in grado di cominciare ad elaborare risposte sistemiche ad una situazione di grave crisi, occorre cominciare a praticare soluzioni di scala in grado di sorreggere economicamente i produttori attraverso quote riservate di accesso alla grande distribuzione locale (almeno il 40% delle merci reperibili in loco), il cui rispetto delle normative europee in tema di concorrenza sarebbe assicurato dalla motivazione sanitaria ed energetica che le filiere cortissime, i gruppi di acquisto ed il “chilometro zero” pur consentirebbero nel più assoluto rispetto delle leggi vigenti, occorre deviare i fondi strutturali non solo verso l’investimento qualificato e la professionalità degli operatori “pochi e buoni”, ma verso quella conservazione dell’ambiente che è punto nodale proprio di quelle motivazioni sanitarie ed energetiche e che il rispetto dei parametri di agricoltura tradizionale consentono secondo metodologie e pratiche ormai collaudate.

 

Ed occorrono strutture primarie ed intermedie di conservazione e di distribuzione, quei centri di stoccaggio, trattamento e conservazione, quel mercato generale in val d’Agri (dove pur già esiste una struttura ad hoc, di cui si è perso ormai il destino) o nel metapontino, quegli incentivi alla formazione di cooperative e consorzi locali di produzione, distribuzione, raccolta, servizi che lascino fette di reddito altrimenti destinate all’esodo fuori regione nel ciclo virtuoso delle economie locali ed occorrono investimenti sulla formazione di una cultura del consorzio locale, occorrono strutture di consulenza e ricerca che pur esistono e che a ben altro oggi servono, se pur servono, occorrono esperti di marketing specifico di prodotto da mettere al servizio delle strutture consortili e della programmazione preventiva.

 

Qualche purista del libero mercato obietterebbe ed obietterà scandalizzato che si tratta di un piano quinquennale di stampo sovietico o peggio autarchico, ma qualche decina di migliaia di agricoltori, tecnici, consulenti, esperti – gente che sui campi ci sta o ci va davvero, a differenza di qualche assessore! – e qualche centinaio di migliaia di consumatori lucani alle prese con portafogli sempre più vuoti e stomaci da riempire sempre allo steso modo, penserebbero si tratta solo di elementare buon senso, produrre qui e consumare qui. E scusate la retorica!

  Miko Somma, coordinatore regionale   

vera creatività

copincollo dal ridere:

OPEN DAYS, SANTOCHIRICO: UNA RETE PER SVILUPPO SOSTENIBILE
 
29/10/2009 13.28.02
[Basilicata]

(AGR) – Le città di Matera e di Potenza sono fra le prime cinque città del Sud con il minor impatto ambientale e con ottima qualità dell’aria. E’ quanto è emerso oggi nel corso dei primi interventi agli Open Days sulla creatività organizzati a Matera dalla Regione Basilicata e dal Comitato delle regioni.
Ad aprire i lavori è stato stamane, nell’auditorium di Piazza del Sedile, il vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico.
“Di fronte a noi – ha detto Santochirico – abbiamo un mondo che sta cambiando e che ci costringe ad affrontare nuove sfide sul fronte dell’innovazione e della creatività. Oggi l’occidente non può chiudersi a riccio davanti alle realtà emergenti del mondo che stanno spingendo sullo sviluppo in anticipo sull’Europa. Piuttosto occorre affrontarle a viso aperto, ampliando le relazioni, scambiando le conoscenze. E questo è vero soprattutto per il nostro Paese e, ancor di più, per il Sud e la Basilicata dove non ci sono realtà metropolitane e dove sono prevalenti le piccole e medie città. Nelle piccole realtà urbane, infatti – ha continuato Santochirico – è più facile che la conservazione prevalga sull’innovazione. Invece, bisogna affrontare la sfida dello sviluppo guardando in avanti”………..

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ecco cos’è vera creatività, affermare che la qualità dell’aria sia ottima a potenza ed a matera, solo perchè magari altrove fa veramente schifo o perchè non la si conosce affatto (che provi l’assessore vice-presidente a camminare a piedi in alcune strade dei due capoluoghi e non solo a passeggiare felpato nei corridoi di via anzio e nelle ben aero-condizionate sedi istituzionali!!!…io stamane sono andato a piedi dal centro di potenza a p.co aurora lungo via mazzini etc. etc. e nonostante ami camminare, davanti alla caserma tra poco ex mi son sentito soffocare dai miasmi del traffico, neppure fossi nel sottopasso della stazione termini)…il resto del comunicato?….mah, roba da matti…puro turpiloquio retorico tormentativo della ragione in salsa neo-global-pd-liberista  

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rifiuti, regole, consigli, audizioni

copincollo due lanci di ieri sull’argomento consiglio provinciale sui rifiuti, uno dell’assessore all’ambiente macchia, l’altro del capogruppo di minoranza pace:

PROVINCIA PZ, ASSESSORE MACCHIA SU QUESTIONE RIFIUTI

 
28/10/2009 18.17.15
[Basilicata]

Si è svolto oggi il Consiglio provinciale con all’ordine del giorno il tema dei rifiuti. “In questa sede il messaggio dell’Ente e dell’Assessorato all’Ambiente è stato chiaro – afferma il vicepresidente della Provincia di Potenza Massimo Macchia – nel senso che la realizzazione dell’impiantistica per l’attuazione del ciclo integrato dei rifiuti è un momento dal quale non possiamo permetterci di prescindere”.

Secondo l’assessore “si tratta del primo necessario passo per dare alla Provincia un sistema di gestione dei rifiuti funzionale alle esigenze del territorio, della comunità e in linea con il dettato legislativo. La stella polare è rappresentata dalla costituzione di un impiantistica che permetta il trattamento di tutte le fasi del ciclo integrato dei rifiuti – continua Macchia – e gli sforzi messi in campo in questo scorcio di consiliatura sono diretti in maniera chiara ed inequivocabile in questa direzione.”.

Per il vicepresidente Macchia, “parole come “raccolta differenziata” e “riciclo dei materiali” devono divenire patrimonio comune e non devono essere vissute dalle comunità come una penitenza o una punizione: deve essere chiaro che riciclare i rifiuti è un momento di crescita della società e sarà sicuramente anche una fonte di risorse per la nostra economia. La parola “discarica” deve essere sostituita da “impianti di trattamento” per testimoniare l’esistenza di un ciclo virtuoso dello smaltimento dei rifiuti. Occorre lo sforzo di tutti, maggioranza e opposizione, istituzioni di tutti i livelli, non ultimi i comuni e i cittadini, affinché in questo momento il processo non si fermi e giunga al suo compimento: la parola d’ordine deve essere solidarietà e non campanile!”

“Una volta realizzata l’impiantistica e laddove le percentuali di raccolta differenziata si attesteranno secondo i valori imposti dal legislatore nazionale – conclude Macchia – auspichiamo un ulteriore confronto per migliorare lo strumento di programmazione di cui questa Provincia si è dotato. Fino ad allora sono necessari la collaborazione e il dialogo con tutte le parti del processo, affinché il sistema venga governato con trasparenza, legalità, rispetto delle regole e della salute del cittadino”.

PROVINCIA PZ, PACE (OPPOSIZIONE) SU QUESTIONE RIFIUTI

 
28/10/2009 18.07.54
[Basilicata]

La minoranza tutta in Consiglio Provinciale di Potenza saluta con favore la volontà della Giunta di scadenzare altre sedute in favore della questione rifiuti. Dimostrazione di come la nostra richiesta di discussione approfondita e dedicata non fosse affatto inefficace. Con minore entusiasmo apprendiamo della votazione contraria all’istituzione di una commissione speciale. Segno di volersi sottrarre nella sostanza alla discussione di merito”. Lo dichiara il coordinatore dell’intergruppo di minoranza, Aurelio Pace, autore con l’opposizione della richiesta di una seduta straordinaria sui rifiuti – quella che oggi ha avuto luogo – il quale coglie subito l’occasione per ringraziare gli amministratori, le associazioni e le organizzazioni ambentaliste presenti questa mattina in aula.

“La sola commissione Provinciale Ambiente, Protezione civile, Risorse idriche, Trasporti – spiega Pace – per la grossa routine produttiva cui è chiamata da sola non basta a distanziare questo Ente dal crinale sul quale, per stessa ammissione del Presidente Lacorazza, si trova. Crinale che poi coincide con tutto il nostro territorio. Per questo eravamo disposti ad istituire una commissione senza gettone di presenza e, quindi, a costo zero per l’amministrazione, perché convinti della necessità di creare un luogo capace della massima concentrazione di sforzo su una che è il caso di chiamare vera e propria emergenza”. Lo dicono i dati: costi di trasporto e smaltimento che lievitano, discariche intasate, inceneritori come quello di Potenza che, allo stato attuale, bruciano solo soldi pubblici e non un solo chilo di rifiuti. Dieci Ordinanze urgenti Provinciali in poco meno di quattro anni.

“La questione rifiuti, invece, è in cima alla nostra agenda da sempre. Continua Pace. Fin dalla prima interrogazione del 24 luglio, nella quale chiedevamo lumi sullo stato di attuazione del Piano integrato provinciale, sulle lamentele di sindaci oberati dai costi sempre più alti e sempre meno controllati della gestione rifiuti, sul possibile intervento della Polizia provinciale per vigilare discariche dalla facile autocombustione e dal volume ballerino”. Fin da allora è stato evidente come la classe politica locale fosse quantomeno distratta su quest’argomento e costretta all’attenzione dalla Ola, Legambiente, dal WWF, come dal comitato NO Oil. Associazioni che da anni palesano una questione rifiuti.

La minoranza auspica che i ritardi e le rincorse cui è stato soggetto il Piano integrato dei rifiuti lascino il posto alla sua piena attuazione ed intende fare quanto è in suo potere per apportare un valido contributo alla risoluzione del problema. Con tale spirito, nei prossimi giorni sottoporrà all’Assessore Macchia un prospetto contenente iniziative e provvedimenti che già ora potrebbero portare ad un incremento della raccolta differenziata, nonché un’analisi sui possibili benefici ottenibili attraverso il ricorso al Pirogas.

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riporto i due comunicati e stigmatizzo l’assoluta incoerenza di un semplice primo dato…ma il consiglio era straordinario, come dice pace (e qui nulla avrebbe ostato ad un intervento esterno, nello specifico nostro) od ordinario come pare di evincere dal comunicato di macchia e come confermato al sottoscritto dal presidente del consiglio sacco (e qui di sicuro il nostro intervento sarebbe stato subordinato ad una richiesta specifica ed all’ordine del giorno)?…che cosa curiosa!!!…un segno di pericolosa confusione od una volontà di non darci modo di intervenire?

mah, nel frattempo andiamo avanti…macchia si dichiara pronto a discutere ancora ma solo dopo la realizzazione dell’impiantistica e la realizzazione delle percentuali indicate dalla legge (il decreto ronchi parla del 35% di differenziata, ma che si sarebbe dovuto raggiungere dal 2003, ed altre leggi nel frattempo si sono aggiunte), cosa che farebbe supporre tempi lunghissimi per una ulteriore discussione, pace dice che altre riunioni ci saranno, io che ero presente al consiglio ho udito il solo lacorazza dire che la commissione ambiente rimane aperta ai contributi e confermare al sottoscritto che lui è per un concetto da noi molte volte espresso e riassumibile nella frase “rifiuti zero”, concetto ampio e di sicuro contraddetto da questo piano che pare orientato alla gestione di un’emergenza come motivazione causale, ma la cui filosofia di fondo pare orientata alla considerazione dell’incenerimento volto alla riduzione dei volumi ed alla produzione di energia (o meglio di certificatì verdi o crediti di emissioni da mettere sul piatto della bilancia di alcuni debiti che la regione contrae in conto terzi), mentre la legge recita testualmente che l’incenerimento rimane l’ultima opzione dopo aver esperito raccolta differenziata spinta e riciclo dei materiali, riduzione attraverso vagliatura, compostaggio e compattamento, ed incenerimento della frazione residua e che la produzione di energia dal rifiuto selezionato (cdr) rimane residuale…la filosofia rimane quindi diversa…in estrema sintesi mi pare che la scelta sia tra il modello roma-malagrotta (tutti ricorderanno report sull’argomento) e l’affare rifiuti traslato attraverso l’interesse dei privati e il modello berlino ed il problema rifiuti risolto o quasi con il 60% di raccolta differenziata reale e comprovata dai consorzi di raccolta di materiali riavviati al ciclo produttivo e la quota restante smaltita in uno (1!!!) termovalorizzatore vero (non quelli italiani che sono inceneritori, come da osservazioni della commissione europea)…la differenza sta nel fatto che la basilicata ha meno di 600.000 abitanti, meno del 10% di differenziata senza alcuna o quasi comprovazione di riavvio al ciclo produttivo dei materiali, un inceneritore funzionante e privato (la famosa “fenice” di melfi, gruppo edf, che brucia anche rifiuti del comparto fiat e purtroppo non solo, con tutte le criticità evidenziate in questo periodo), un inceneritore vetusto (risale agli inizi degli anni ’70 come concept impiantistico e logistico), costosissimo (30 miliardi delle vecchie lire per la costruzione e quasi 3 milioni di euro l’anno di gestione da allora, pure recentemente scontati), mai entrato davvero in funzione se si esclude qualche prova di produzione (per fortuna) e qualche singhiozzo (davvero caro in ogni caso) e soprattutto inutile, quello di potenza, nel cui capitale sociale l’ingresso della francese veolia pare ormai definitivo, berlino ha quasi 6 milioni di abitanti, una raccolta semplice, poco costosa (qui la nostra tarsu, che è una tassa, è già da anni una tariffa), un termovalorizzatore moderno e funzionale (che però presenta sempre le sue criticità a dimostrazione che sulla materia incenerimento non ci sono miracoli o cifre zero), un ciclo interamente pubblico, quindi controllabile

ci ritorneremo, a cominciare dall’audizione che, come annunciato, chiederò oggi stesso in commissione ambiente e vediamo se questa volta il presidente del consiglio palmiro sacco (udc) mi negherà ancora il diritto di esprimere idee e suggerimenti che sono per il bene di questa terra e non certo per lo sventolio di una bandierina!!!…uomo avvisato…  

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