natale al cigo

SATA, FIM CISL: CIGO DAL 21 DICEMBRE AL 6 GENNAIO
 
24/11/2009 10.49.15
[Basilicata]
La Sata comunicherà in mattinata alla Rsu la chiusura dello stabilimento dal 21 dicembre al 6 gennaio con il ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Lo rende noto il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga.

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c’è qualcosa che evidentemente proprio non va nelle relazioni industriali alla sata di melfi…questo comunicato in cui l’azienda limita la pena della comunicazione della cassa integrazione ordinaria alle sole rsu, come da ccn, e non agli organi di stampa, demandando poi a questi come cagnolini fedeli il compito di avvertire il mondo, è un chiaro sintomo di come la fiat valuti la propria posizione nella nostra regione, quella di un padrone!!!

lo stesso zenga qualche giorno fa aveva diffuso lo stesso comunicato, sperticandosi nell’elenco di tutte le motivazioni, dalla crisi generale al fisiologico calo delle vendite di auto (così si guadagna un anno nelle valutazioni dell’usato) nel mese di dicembre, quasi fosse diventato l’addetto stampa sata

nel frattempo mentre marchionne chiude termini imerese e “santifica” melfi a stabilimento strategico, dice pure che un solo stabilimento in serbia, quello ex zastava, produrrebbe quanto tutti quelli del sud italia, di fatto aprendo la strada ad un outsorcirg della propria produzione auto e ad un ridimensionamento netto della stessa in italia

ridimensionamento che solo ai meno attenti può sembrare voler salvare melfi da un destino che pare già segnato anche dal continuo ormai ricorrere alla cassa integrazione, persino durante e dopo i lauti incentivi statali che hanno permesso a fiat si di reggere il peso della crisi, ma anche di poter traguardare verso l’operazione chrysler con la sicurezza di un paracadute sul mercato interno…paracadute che però certo non funziona per i migliaia di lavoratori sata e sempre meno funzionerà in futuro

lo vogliamo dire forte e chiaro, senza fraintendimenti, a cominciare dai vertici regionali e da quelli della “multinazionale” torinese, dai sindacati, che occorre cominciare a pensare subito al dopo-fiat a melfi?…quello che già accade nell’indotto (vedi il caso lasme) ne è già un chiaro sintomo e non mettendo subito in opera strumenti, idee e soprattutto volontà politiche il rischio è quello di farsi sorprendere con le braghe calate e dover fronteggiare una crisi industriale ed occupazionale dai risvolti sociali ed economici disastrosi!!! 

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MERCOLEDÌ A SALANDRA UN INCONTRO-DIBATTITO SULL’ENERGIA
 
23/11/2009 16.16.54
[Basilicata]

Quale energia? E’ questo il titolo dell’incontro dibattito che si terrà a Salandra mercoledì 25 nella Sala consiliare.
E’ quanto comunica Raffaele Tantone, segretario regionale della Federazione dei giovani socialisti. “L’iniziativa – afferma Tantone – è stata organizzata per instaurare un confronto con i cittadini, relativamente alle diverse questioni energetiche che coinvolgono il territorio della Val Basento. Difatti – prosegue – si è ritenuto necessario convocare i cittadini ed i rappresentanti istituzionali, al fine informare gli stessi sulle prospettive e lo stato di avanzamento dei progetti sull’energiai, anche per porre fine all’assenza di informazione sul tema”.
E’ prevista la presenza del sindaco di Salandra, Giuseppe Soranno, dell’assessore provinciale Gianni Rondinone e del consigliere regionale Innocenzo Loguercio, di cittadini e rappresentanti di Associazioni e partiti politici.

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caro tantone, e se venissimo noi a dire due cosette?…saremmo graditi?…o magari con simili iniziative che non tengono in alcun conto chi esprime criticità, più che informare, si sta plagiando l’opinione pubblica?…non dovremmo dimenticare che a salandra è prevista una grossa centrale termoelettrica da qualche centinaio di mw su cui abbiamo più volte scritto e detto

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l’eni si differenzia

SCUOLA E RIFIUTI: UN’OCCASIONE PER LE COMUNITÀ LOCALI
 
23/11/2009 12.38.31
[Basilicata]

Un volano verso nuovi e più alti traguardi di modernità e innovazione. E’ la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, che oggi può rappresentare per i territori una opportunità, un valore aggiunto. Trasformando i rifiuti da problema in un’occasione di sviluppo legato alla qualità. “Un’occasione che – secondo Cristiano RE, coordinatore della attività della Fondazione Mattei in Basilicata – può e deve essere colta dalle comunità locali, perché il recupero dei rifiuti, se meglio organizzato e finalizzato al riciclo, aiuta la crescita economica, rafforza la coesione sociale, migliora l’ambiente. Un cambio di passo che porta benefici e vantaggi diffusi. Per Mario Brancale, presidente AATO 1 rifiuti (ente provinciale in via di scioglimento, a seguito della prossima istituzione di una nuova Autorità d’Ambito per il ciclo unitario dei rifiuti di carattere regionale), “una seria ed efficace raccolta differenziata è una sfida ambiziosa, un impegno che, richiedendo larga condivisione e partecipazione attiva, deve far perno su comportamenti consapevoli, individuali e collettivi, tali da rendere il recupero dei rifiuti ancora più conveniente”.Per queste ragioni, la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM), l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Potenza (AATO 1) per la gestione unitaria dei rifiuti, in collaborazione con COMIECO (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) hanno promosso una serie di iniziative rivolte al mondo della scuola. I tre partners, infatti, ritengono il ruolo della scuola fondamentale per lo sviluppo di una più estesa e completa raccolta differenziata, in Val d’Agri e nella Valle del Sauro. La corretta gestione dei rifiuti deve, necessariamente, anche avvalersi della scuola. Soprattutto dei docenti, il cui ruolo formativo e impegno educativo su questo tema, rivolto agli alunni (traghettatori di messaggi verso le famiglie), è strategico per l’ottenimento di quei risultati positivi che i territori e la stessa Regione hanno in programma di raggiungere nei prossimi anni. Le scuole interessate saranno quelle ricadenti nei comuni che hanno sottoscritto con Comieco una convenzione per la raccolta differenziata di carta e cartone. A queste, è stato proposto un percorso di attività fatto di Seminari (In)Formativi per gli insegnanti (Sarconi e Sant’Arcangelo), Laboratori per gli allievi, una Campagna sulla raccolta di carta a scuola, un Concorso sulla carta, suddiviso in tre Sezioni, un Workshop conclusivo nella prossima primavera 2010.

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cioè in perfetto stile coloniale ora passano anche all’insegnamento di cose che noi miseri selvaggi con l’anello al naso (l’osso ce lo hanno già levato!!!) proprio da soli non saremmo in grado di imparare, figuriamoci praticare!!!

siamo d’accordo sul passaggio della scuola e degli alunni, ma mi chiedo quale sia la logica di questo coinvolgimento della fondazione mattei (cioè eni), se non quella di stabilire maggiori condizionamenti su una società, quella lucana, che dovrebbe magari imparare a reggersi da sola sulle sue gambe e non ricorrere alle “parole dei padroni”

pare infatti impossibile che la regione basilicata sia tanto attenta e “brava” ad organizzare inutili convegni, kermesse, sagre e stupidaggini simili, e non riesca invece a farsi carico con i propri mezzi di un’informazione, quella sulla raccolta differenziata e sulle strategie per riuscire a “dominare” un problema, quello dei rifiuti, che deve diventare un ciclo virtuoso al più presto

chiaro che in simili iniziative si tenda a suggerire la possibilità del “recupero” energetico dei rifiuti, la termovalorizzazione o incenerimento, fatto salvo il riciclo di frazioni per le quali le tecniche sono ormai ampiamente sperimentate e non avrebbero bisogno che di essere applicate…e non è questa la strada che la regione si sta avviando a percorrere, quando con un piano energetico che punta su bio-masse che non esistono in tale abbondanza, in realtà sta destinando il cdr che entrerà “legalmente” in quei forni a forma di produzione energetica?

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e se ne accorge solo ora?

TOTAL, FILCA-CISL: RIPARTE IL PETROLIO, MA NON IL LAVORO
 
23/11/2009 12.17.47
[Basilicata]

“Il nuovo corso annunciato a suon di fanfara dalla Total per Tempa Rossa ci convince solo a metà”. Così il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, che considera “ben al di sotto delle più moderate aspettative le ricadute occupazionali annunciate dalla nuova dirigenza della compagnia petrolifera francese” e critica il “mancato coinvolgimento delle parti sociali nella fase di riavvio del progetto”. “Ancora una volta il territorio lucano si appresta a dare molto – osserva La Torre – ma riceverà ben poco dallo sfruttamento della sua principale ricchezza, se è vero che solo un misero 30 per cento dei posti di lavoro preventivati saranno appannaggio dei lavoratori lucani, una percentuale – dice il segretario della Filca – che stride con i 50 mila barili di greggio al giorno che la Total conta di estrarre a regime”. Per il segretario regionale della Filca Cisl “è necessario avviare una discussione con la Total affinché, oltre alle necessarie garanzie ambientali, sia garantita al territorio un’adeguata contropartita sociale, aumentano in maniera considerevole la clausola occupazionale a favore dei lavoratori lucani. Per questo – conclude La Torre – ritengo quanto mai opportuno l’avvio di una fase di concertazione con la Total e gli enti territoriali coinvolti nel progetto Tempa Rossa con l’obiettivo di arrivare in tempi ragionevoli alla firma di un protocollo d’intesa che stabilisca un quadro normativo condiviso che regoli gli aspetti occupazionali del programma, con particolare attenzione alla sicurezza e ai rapporti che intercorrono tra stazione appaltante e aziende appaltatrici, assicurando al progetto quella trasparenza e quella credibilità che i recenti fatti di cronaca hanno pericolosamente incrinato”.

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e se ne accorge solo ora?…ai lucani tocca sempre la bassa manovalanza, pure da mendicare!!!…ma ci fosse un solo sindacalista che parli chiaro e dica le cose come stanno a completare un quadro che è perdente da ogni lato, persino da quello occupazionale

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la morte ci riprova

CCIAA POTENZA E TOTAL: DEFINITO PERCORSO DI SOSTEGNO A PMI
 
23/11/2009 11.13.18
[Basilicata]

Ideare e pianificare interventi di sostegno alle piccole e medie imprese del territorio, anche alla luce delle precedenti esperienze maturate dalla Total in altri Paesi europei. E’ stato questo il tema centrale di un incontro, coordinato dal presidente Pasquale Lamorte, tra i vertici della Camera di Commercio di Potenza e rappresentanti della multinazionale francese.
E’ quanto comunica la Cciaa di Potenza.
Nello specifico – dice la Cciaa – sono state riprese le linee guida di un primo ragionamento generale – scaturito nell’incontro del dicembre 2008 – ed è stata definita un’agenda di lavoro dopo aver ribadito le reciproche disponibilità a lavorare su interventi comuni.
Robert Sauvegrain (direttore Europa di Total Sviluppo Regionale), Bernard Guers (direttore HSE – Sviluppo Sostenibile, Esplorazione e Produzione di Total), Guy Lou Motte (Operazioni Internazionali di Total Sviluppo Regionale) e Paola Ferretti (responsabile Sviluppo Sostenibile Total per la regione Basilicata) hanno illustrato gli assi principali di intervento che la multinazionale francese adotta in direzione delle PMI: sostegno all’internazionalizzazione e all’innovazione tecnologica e supporto tecnico in termini di Ricerca e Sviluppo.
Il segretario generale della Cciaa potentina, Nicola Bux ha delineato le linee di intervento messe a punto negli ultimi anni dall’Ente camerale – soprattutto grazie all Fondo Unico della Finanza Innovativa – e illustrato ai presenti gli scopi del bando NIDI (Nuove Idee D’Impresa Innovative), riscontrando interessanti convergenze con le modalità di sostegno utilizzate da Total. Il direttore di Unioncamere Basilicata, Michele Di Tolla, ha quindi spiegato ai presenti l’azione dell’Enterprise Europe Network, rilevando che il nodo locale Bridgeconomies potrebbe essere l’”animatore locale” per gli interventi sul versante della ricerca.
Il presidente Lamorte ha infine ribadito l’ampia disponibilità dell’Ente e del sistema camerale lucano nel consolidare i progetti di sviluppo locale in direzione del tessuto economico e produttivo della regione: “La forza, l’esperienza e le competenze della multinazionale francese possono certamente essere uno straordinario valore aggiunto in termini di sviluppo territoriale, di crescita dell’imprenditoria locale e di alta formazione per i giovani talenti lucani. Nel solco delle ipotesi illustrate questa mattina, abbiamo concordato di definire un protocollo di collaborazione per avere un’agenda di lavoro più dettagliata, da condividere con le Associazioni di categoria e gli attori locali (Istituzioni, Università e Centri di Ricerca) che saranno interessati a partecipare, conciliando le azioni che si andranno ad innestare con quelle attualmente già esistenti sul nostro territorio, al fine di rendere misurabili i risultati”.
Le parti si aggiorneranno nel mese di gennaio 2010 per mettere a punto uno studio di fattibilità per un piano di azione concreto di sostegno alle Pmi.

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fotocopia dell’incontro di fine 2008, l’attuale non fa altro che ribadire che l’attività lobbystica della total fa sempre più riferimento su una camera di commercio “schierata”, come dimostra “l’ampia disponibilità” di la morte (in quanto ad esperienze e competenze, localmente avremmo seri dubbi a considerarle come elementi positivi)…e così l’offensiva total continua per recuperare il tempo perso e la figura di “merda” (mi sia consentito”!) che, seppure non sembra aver sopito gli animi dei fan locali, non pare più così intrisa di un’aurea quasi magica come pur sembrava inizialmente…il malaffare si sa non può essere solo scaricato sui singoli ed in multinazionale come la francese total sarebbe assurdo pensare che il precedente amministratore delegato agisse da solo e senza informare i vertici della holding…ma, faccia come il deretano, la total va avanti nei suoi progetti…ad accordi firmati dal moro di sant’arcangelo e controfirmati dalla giunta regionale tutta, quindi ad impegni presi per tutti noi da chi spara come sempre con cartucce altrui, non “troppo” si potrà fare, ma molto si farà per “cacciare” questi colonizzatori dalla nostra terra…una cosa è certa, la total troverà pane per i suoi denti!!!

da rimembrare sempre che le altre multinazionali francesi (almeno quelle ufficiali!!!) molto attive in regione sono l’edf, proprietaria tra l’altro de la fenice, e la veolia, interessata ad acqua, bio-masse, eolico 

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ODG SALVATORE (PSI) SU DECRETO PRIVATIZZAZIONE ACQUA
 
23/11/2009 10.11.32
[Basilicata]

  (ACR) – Il consigliere regionale del gruppo Socialista, Donato Paolo Salvatore, ha presentato un ordine del giorno da sottoporre al Consiglio regionale della Basilicata con il quale si impegna la Giunta a “farsi promotrice di iniziative tese alla modifica del testo legislativo (Decreto Ronchi) approvato dalla camera dei Deputati il 18 novembre 2009 e comunque ad adottare tutto quanto nelle proprie competenze per la tutela della gestione pubblica del ciclo delle acque”.
Nell’ordine del giorno, il consigliere Salvatore riferisce che “l’acqua sulla Terra è il 40 per cento in meno rispetto a trent’anni fa e, nel 2020, tre miliardi di persone ne resteranno senza. L’Acqua – continua – è un bene primario……….
La tutela di questo diritto – afferma il consigliere socialista – sia mantenuta facendo restare in proprietà del Pubblico, sia le fonti di produzione, ovvero ogni tipo di sorgente, sia la rete di trasporto e quella di distribuzione dal momento che, solo mantenendo nel pubblico la proprietà e la gestione dell’intero sistema, saremmo in grado di riconoscere il diritto e la sua concreta fruibilità…………Salvatore ritiene, invece, che “nell’ipotesi pubblica, alle spese di investimento si farebbe fronte con risorse generali ed in bolletta andrebbero unicamente le spese relative alla gestione oltre, naturalmente, a quelle relative ai consumi e uno dei modi per tutelare il potere di acquisto di famiglie e cittadini sarebbe quello di contenere i costi delle tariffe, soprattutto, evitando che siano gravate da costi impropri del tutto indipendenti dal costo di erogazione dei servizi”………………………………
Il consigliere Salvatore “pur non esprimendo contrarietà, in via di principio, alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali” sottolinea che “il servizio idrico, per la sua natura di garanzia per il cittadino ad un bene primario ed essenziale, non possa che essere assicurato mantenendone una gestione pubblica”.

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consigliere salvatore, l’odg è comunque meritorio, ma vi sono ancora molti punti poco chiari…l’acqua non è solo un bene primario, ma un bene comune, piccola differenza che attiene però alla cura del bene stesso…ancora, non si può parlare solo di sorgenti, ma bisognerebbe includere nella questione gli invasi…mantenere nel pubblico è dizione troppo vaga, dovendosi definire per gestione veramente pubblica non quella attuale basata su società per azioni a capitale pubblico, ma su enti pubblici e stop…apprezziamo comunque l’intervento!!!

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l’ospedale petrolifero

Nuovo Pozzo Petrolifero in Val d’Agri, questa volta si perfora a 450 metri dall’Ospedale di Villa d’Agri.   

Si apre l’ennesimo pozzo di Petrolio in Val d’Agri precisamente davanti l’ospedale di zona di Villa d’Agri.Tutto ciò con i richiesti ed ottenuti permessi della Regione Basilicata e, quello che più sorprende, con il bene placido del sindaco e dell’amministrazione del comune interessato.

Il WWF Basilicata e l’Associazione WWF Val d’Agri esprimono una netta contrarietà al fatto che un pozzo venga attivato addirittura a circa 450 metri dall’ospedale centro di cura della salute e del benessere dei cittadini, a poca distanza dal confine del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano ed a poca distanza dal centro abitato di Villa d’Agri.

Ci sorprende l’opportunismo del Sindaco di Marsicovetere che per acquisire le royalties derivanti dall’estrazione, senza porsi nemmeno il problema relativo ai rischi di inquinamento dell’ambiente e di disturbo della quiete dell’ospedale, abbia concesso il permesso di estrazione.

Eppure villa d’Agri è il paese che ha il maggiore tasso di sviluppo demografico della valle, ha più aziende produttive operanti nel centro urbano ed in prospettiva può assurgere al ruolo di guida economica dell’intera valle, alla luce di ciò non si capisce come il Sindaco Cantiani possa barattare la tutela ambientale e la salute dei propri cittadini per un pugno di Euro.Il WWF Basilicata ed il WWF Val d’Agri chiedono fortemente che il Sindaco di Marsicovetere, che ricordiamo essere medico e pertanto dovrebbe essere a conoscenza dei possibili danni derivanti dall’estrazione del petrolio sulla salute dei cittadini, ritorni sulle sue decisioni per evitare danni all’ambiente ed alla salute pubblica.     Ufficio Stampa WWF Basilicata 0971411382

 Ufficio Stampa WWF Val d’Agri

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corteggiamenti

VICECONTE (PDL): ELEZIONI REGIONALI, UNITI PER VINCERE
 
23/11/2009 09.00.13
[Basilicata]
La situazione economica della Basilicata sta attraversando un momento difficilissimo. “Decisiva – dichiara il Sen. Guido Viceconte, coordinatore regionale del Pdl – è stata invece la guida politica della regione che da oltre quindici anni non ha mai tracciato un percorso di crescita e di sviluppo. Il centrosinistra ha fallito in modo evidente ciò che gli elettori gli chiedevano, la Basilicata è stata trascinata verso il basso in tutti gli indicatori socioeconomici. Una tendenza pericolosa che deve essere invertita, per il bene dei lucani, con una proposta concreta di una classe dirigente alternativa valida e unita. E’ quindi necessario mettere insieme tutte le forze che condividono tale analisi, una alleanza – continua Viceconte – che si dovrà basare su programmi chiari e definiti per dare una speranza reale al futuro della nostra regione. Del resto il Pdl Basilicata già nelle ultime amministrative ha coinvolto esperienze, uomini e forze che hanno condiviso questo percorso e oggi dovrà ulteriormente lavorare in questa direzione. Non basta però solo la volontà del Pdl, è necessario infatti che tutti coloro che si stanno organizzando come alternativa al centrosinistra si vogliano mettere insieme. Solo se queste forze si uniranno si potrà creare un programma di governo alternativo che possa scardinare il sistema di potere che in tutti questi anni ha tanto danneggiato la nostra regione. Chi non vuole che il centrosinistra rimanga ancora al vertice, chi non condivide questo modo di governare, chi come l’Udc ha governato con noi e lo fa tuttora in diverse realtà locali dovrà riflettere, ricordare le battaglie combattute insieme, e capire fino in fondo se davvero si desidera dare una nuova speranza ai nostri territori. Infine – conclude Viceconte – lo stesso Pdl dovrà pazientemente lavorare al suo interno per consolidare le alleanze ed allargare ulteriormente il perimetro di chi condivide il nostro percorso determinando quelle condizioni di dialogo indispensabili. E dovrà farlo con un grande senso di responsabilità, moderazione e prudenza da parte di tutti, convinti che il bene comune, le alleanze e i programmi vengano prima dei singoli organigrammi”.

e poi ancora…

LATRONICO (PDL): AGGREGARE UN FORTE SCHIERAMENTO POLITICO

 
23/11/2009 09.06.49
[Basilicata]

“Chi vuole indebolire una prospettiva di cambiamento e la realizzazione di una democrazia dell’alternanza dopo 15 anni di governo della sinistra nella nostra regione, ha interesse a frantumare le forze dell’alternativa che naturalmente dovrebbero aggregarsi facendo prevalere il progetto alle esigenze di leadership”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, per il quale “il Partito non può non essere consapevole di tutto questo e deve operare per aggregare un forte schieramento pronto a dare battaglia per sostituire un governo della regione che in questi ultimi tre lustri si è distinto per l’assenza di una visione strategica, riducendosi con il passare del tempo in un puro blocco di potere.
La gravità dello scenario economico e sociale della nostra regione, constatata obiettivamente da tutti, è l’esito sociale di questo disfacimento politico a cui bisogna porre rimedio. Per questo c’è da augurarsi che tutti i soggetti vitali della nostra regione sinceramente interessati ad un’alternativa alle fallimentari pratiche di governo della sinistra diano vita ad un tavolo di confronto comune. A questo tavolo, a mio parere, non dovrebbe mancare l’Udc che in Basilicata si è sempre spesa in questi lunghi anni per contrastare l’egemonia della sinistra ed il suo includente governo ”.

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gente che sta alla frutta!!!…certo che l’ambiguità dell’udc di cuffaro e casini, sia a livello nazionale che locale, è tale da giustificare questo corteggiamento…ma sarà vero amore o puro mercimonio?  

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i nomi dei calci

POTENZA CALCIO, ARRESTATO ANCHE DIRIGENTE PRO VASTESE
 
23/11/2009 11.03.24
[Basilicata]
Oltre al presidente del Potenza, Giuseppe Postiglione, i Carabinieri del comando provinciale di Potenza hanno arrestato anche un altro dirigente sportivo, Luca Evangelista, della Pro Vastese, che si trova agli arresti domiciliari. Le altre sette persone in carcere insieme a Postiglione sono Pasquale Giuzio, collaboratore di Postiglione nel Potenza, Antonio Cossidente – la persona considerata appartenente alla criminalità organizzata – i fratelli Michele e Alessandro Scavone, Cesare Montesano, il commercialista Aldo Fanizzi ed Ettore Todaro.
Una ventina, invece, le persone indagate nell’inchiesta che ha due filoni: uno “sportivo”, relativo alle scommesse presentate da Postiglione con puntate fino a seimila euro; l’altro, relativo a reati che il dirigente avrebbe commesso in sintonia con Antonio Cossidente.
Le accuse sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, un giro di scommesse illecite e altri gravi reati. Le indagini hanno riguardato una partita del campionato di Serie B del 2007-2008 e sei-sette gare del campionato di Prima divisione, girone B, della stagione 2008-2009. In pratica, si sarebbe trattato di scommesse – presentate da Postiglione in punti “regolari” della rete – su partite delle quali egli avrebbe già conosciuto il risultato.
La partita di Serie B Ravenna-Lecce – giocata il 26 aprile 2008 e finita con il risultato di 3-1 per la squadra pugliese – è una delle gare al centro dell’inchiesta. Sul risultato della partita, Postiglione avrebbe presentato una scommessa e avrebbe incassato circa 86 mila euro. I Carabinieri hanno indagato e raccolto elementi anche intorno a partite che il Potenza ha giocato lo scorso anno, quando finì ultimo in classifica e fu retrocesso, venendo poi ripescato in Prima divisione.
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un calcio a potenza

riporto la notizia tal quale, non potendo commentare sia per mancanza di dati che per mancanza di interesse sul mondo del calcio (oltre ovviamente alle più che doverose presunzioni di innocenza), ma volendo comunque dare un quadro di cosa in questa regione accade…

CALCIO: ARRESTATI PRESIDENTE POTENZA E ALTRE PERSONE

 
23/11/2009 08.39.33
[Basilicata]
Il presidente del Potenza (Prima divisione, girone B), Giuseppe Postiglione, altri dirigenti sportivi ed “esponente della criminalità organizzata” sono stati arrestati dai Carabinieri. Le accuse sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alle frodi nelle competizioni sportive, un giro di scommesse illecite e altri gravi reati. Delle persone arrestate, una delle quali è considerata un esponente di rilievo della criminalità organizzata, otto sono in carcere e una si trova agli arresti domiciliari.
Le indagini hanno riguardato una partita del campionato di Serie B del 2007-2008 e sei-sette gare del campionato di Prima divisione, girone B, della stagione 2008-2009. In pratica, si sarebbe trattato di scommesse – presentate da Postiglione in punti “regolari” della rete – su partite delle quali egli avrebbe già conosciuto il risultato.
La partita di Serie B Ravenna-Lecce – giocata il 26 aprile 2008 e finita con il risultato di 3-1 per la squadra pugliese – è una delle gare al centro dell’inchiesta. Sul risultato della partita, Postiglione avrebbe presentato una scommessa e avrebbe incassato circa 86 mila euro. I Carabinieri hanno indagato e raccolto elementi anche intorno a partite che il Potenza ha giocato lo scorso anno, quando finì ultimo in classifica e fu retrocesso, venendo poi ripescato in Prima divisione.
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zanotelli

pubblico la seguente lettera-appello di alex zanotelli in merito al decreto ronchi che contiene la privatizzazione di fatto delle acque…nonostante qualche inesattezza tecnica più che perdonabile ad una persona che ha trascorso fuori dal nostro paese decenni di vita spesa proprio lì dove l’acqua è una questione di “quale vita e quale morte,” il testo mi pare talmente condivisibile da doverlo trasformare subito in pratica… 

Napoli, 19 novembre 2009

Acqua privatizzata

“MALEDETTI VOI….!”

Non posso usare altra espressione per coloro che hanno votato per la privatizzazione dell’acqua , che quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca, nei confronti dei ricchi :” Maledetti voi ricchi….!”

Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua .

Noi continueremo a gridare che l’acqua è vita, l’acqua è sacra, l’acqua è diritto fondamentale umano.

E’ la più clamorosa sconfitta della politica. E’ la stravittoria dei potentati economico-finanziari, delle lobby internazionali. E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.

A farne le spese è ‘sorella acqua’, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese( bollette del 30-40% in più, come minimo),ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua? “

Noi siamo per la vita, per l’acqua che è vita, fonte di vita. E siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro. Per questo chiediamo a tutti di trasformare questa ‘sconfitta’ in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un “boomerang” per chi l’ha votato.

Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà .Dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dai Comuni.

Per questo chiediamo:

AI CITTADINI di

-protestare contro il decreto Ronchi , inviando e -mail ai propri parlamentari;

-creare gruppi in difesa dell’acqua localmente come a livello regionale;

-costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua.

AI COMUNI di

-indire consigli comunali monotematici in difesa dell’acqua;

-dichiarare l’acqua bene comune,’ privo di rilevanza economica’;

-fare la scelta dell’AZIENDA PUBBLICA SPECIALE.

LA NUOVA LEGGE NON IMPEDISCE CHE I COMUNI SCELGANO LA VIA DEL TOTALMENTE PUBBLICO, DELL’AZIENDA SPECIALE, DELLE COSIDETTE MUNICIPALIZZATE .

AGLI ATO

-ai 64 ATO( Ambiti territoriali ottimali), oggi affidati a Spa a totale capitale pubblico, di trasformarsi in Aziende Speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini.

ALLE REGIONI di

-impugnare la costituzionalità della nuova legge come ha fatto la Regione Puglia;

-varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell’acqua.

AI SINDACATI di

-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua;

-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.

AI VESCOVI ITALIANI di

-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, dove si parla dell’”accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni o discriminazioni”(27);

-protestare come CEI (Conferenza Episcopale Italiana) contro il decreto Ronchi .

ALLE COMUNITA’ CRISTIANE di

-informare i propri fedeli sulla questione acqua;

– organizzarsi in difesa dell’acqua.

AI Partiti di

– esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell’ acqua;

-farsi promotori di una discussione parlamentare sulla Legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da oltre 400.000 cittadini.

L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Insieme all’aria , l’acqua è il bene più prezioso dell’umanità. Vogliamo gridare oggi più che mai quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese : “L’aria e l’acqua sono in assoluto i beni fondamentali ed indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili- sono parole dell’arcivescovo emerito di Messina, G. Marra. L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto,e pertanto si chiede che rimanga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche , che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile.”

Alex Zanotelli

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Legge regionale sulle estrazioni, un impegno che parte dalla campagna elettorale

  

Duole dover constatare che al peggio non c’è limite se si parla di attività petrolifere in Basilicata, così capita che nel soleggiato sabato scorso, mentre si sta pranzando, ci si imbatta nella notizia diffusa dal “servizio pubblico RAI 3 Basilicata” che la Total si prepara alla trivellazione dell’ultimo – per il momento – dei pozzi della concessione Tempa Rossa, nel mentre predispone la nuova gara d’appalto per la realizzazione del centro olii di Corleto Perticara dopo il noto “errore” che ha portato ad un’inchiesta, ad arresti, a rilasci, ad equazioni tra giustizia e lavoro, ad insabbiamenti mediatici.

 

Il servizio è conciliante – direi ammicante – e ci propone gli splendori di tecniche di trivellazione che vengono mostrate in innocui schemi da lezione di applicazione tecniche in terza media per dire che il pozzo scenderà a settemila metri, ma ci presenta anche il nuovo amministratore Total, di recente subentrato al suo predecessore finito nei guai, che, dopo il cappelletto di lancio del servizio e dietro la pastorale sollecitazione alla confessione del peccato che Edmondo Soave gli rivolge in forma di domanda se non sia il caso di chiedere scusa ai lucani per l’affaire Tempa Rossa, si ingegna a dar risposte in un italiano da carretta del mare e dice che tutto sarà fatto al meglio, che la Total ci tiene al rispetto dell’ambiente, che i monitoraggi saranno effettuati e solfa varia, nell’ormai demagogico amore che oggi tutti dimostrano di avere per l’ambiente, tranne poi a praticarlo davvero.

 

Capita anche che in questi giorni finalmente si cominci a discutere di un nuovo pozzo petrolifero, in aggiunta ai sette già autorizzati in agro di Marsiconuovo, di cui quattro allocati sulla diga omonima, della concessione ENI in Val d’Agri, pozzo che sorgerà a poche centinaia di metri dall’ospedale di Villa d’Agri, in una posizione elevata che dominerà tanto l’ospedale, quanto la sottostante cittadina, ma risulta chiaro che nessuno in realtà metta in discussione la ratio intrinseca delle perforazioni, quando queste arrivano non solo a lambire e penetrare in centri abitati, ma addirittura a mettere a rischio l’essenza stessa di una struttura sanitaria, offrire cure mediche in ambienti salubri.

 

Come persino le stesse compagnie ammettono nei loro progetti, la fase di trivellazione di un pozzo viene alimentata da potenti generatori diesel e dura alcuni mesi, mesi i cui l’emissione di sostanze nocive dai motori è particolarmente spinta a causa delle condizioni di perenne sforzo a cui i motori vengono sottoposti ventiquattro ore su ventiquattro, generando inquinamento evidente anche sotto l’aspetto acustico. E’ un dato di fatto questo che dovrebbe spingere ad evitare di trivellare pozzi in prossimità di centri abitati ed in particolar modo di centri ospedalieri.

 

Ma in questa regione dalle autorizzazioni facili, si è comunque data l’autorizzazione adducendo a scusa il fatto che si trattava di atti dovuti – come se ora fossero dovuti anche respiro e salute, dopo l’esproprio delle risorse e l’uso devastante del territorio –  ed a firmare in delibera di giunta sono stati gli assessori ed il presidente di questa stessa giunta, su valutazioni dei soliti funzionari che da anni continuano ad esprimere pareri positivi su tutto ciò che le compagnie fanno in questa regione.

 

Si pone a questo punto la problematica urgente di una legge regionale che regoli la materia delle estrazioni, del trasporto e dello stoccaggio di idrocarburi, così come degli annessi e delle servitù di cui la nostra regione è sempre più gravata (basti pensare all’oleodotto che taglia senza scrupoli i boschi della Sellata-Pierfaone e del Vulturino per connettere verso Viggiano i pozzi denominati Cerro Falcone), legge che, ben oltre le risultanze del ricorso in corte costituzionale contro il decreto legge del governo esautorativo delle potestà regionali in materia di estrazioni, si rende necessaria come impegno programmatico per la giunta che verrà fuori dalle consultazioni regionali, nell’ottica di regolare e limitare un’attività di colonizzazione e di asservimento coatto del territorio.

 

Comunità Lucana – Movimento No Oil se ne farà carico non come attività di propaganda da usarsi in campagna elettorale, ma come pungolo ad una discussione sui contenuti che non faremo certo mancare e ad un confronto serrato che parta dalla stessa campagna elettorale e dagli impegni che si suppone questa debba portare verso gli elettori, ponendo ogni formazione politica nell’obbligo di assumere impegni prioritari su una questione che riteniamo non possa più essere elusa, rimandata o chetata con roboanti annunci di indagini epidemiologiche affidate ai medici di famiglia, mentre si autorizza nel silenzio persino la sottomissione all’industria petrolifera del diritto alle cure mediche, dopo aver già privato forse del diritto alla salute.

  

Miko Somma

 Coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil 

centrale di tricarico – lettera aperta del comitato

pubblico di seguito una lettera aperta del presidente del comitato di tricarico che si oppone alla costruzione della centrale a finte bio-masse, in risposta alle dichiarazioni, già pubblicate in link all’articolo su questo sito, del presidente api di matera…..

Al Presidente dell’API Matera

 

Nunzio OLIVIERI Matera   e p. c. agli Organi di Stampa   Oggetto: Centrale a Biomasse a Tricarico – Cercasi classe imprenditoriale.   

LETTERA APERTA

  

Egregio Presidente dell’API di Matera,

il Comitato intercomunale “Uno si distrae al bivio” non intende sottrarsi dal farLe pervenire alcune considerazioni diverse da quelle che Lei ha esternato attraverso il suo Comunicato del 17 Novembre u.s.  Dal suo intervento traspare non solo una chiara difesa d’ufficio a favore della  Centrale a biomasse e della CLEAN ENERGY s.r.l., il cui amministratore, Francesco Solimando, fa parte del consiglio di amministrazione dell’A.P.I. ma traspare anche una scarsa conoscenza  sugli aspetti amministrativi messi in atto dagli Enti preposti nonché una scarsa conoscenza del progetto.La vorremmo invitare a non rendere superficiali i motivi della contestazione e della manifestazione del 14 novembre u.s. organizzata da questo comitato, poiché offende in tal modo migliaia di cittadini, che, contrariamente a quanto Lei paventa, non si fanno strumentalizzare ma, più semplicemente, si sono documentati.  La questione ambientale e la teoria dello sviluppo da lei prospettate, non convincono. Forse dovrà fare un ulteriore sforzo per conoscere tutti gli aspetti che hanno per oggetto la costruzione della centrale a biomasse in questione.   

 

 

Ci duole se alcune puntualizzazioni sul suo comunicato vanno evidenziate e rimarcate.

Sotto l’aspetto ambientale, quel sito deve considerarsi  non idoneo perché a distanza di 10 metri vi sono abitazioni, perché è una realtà agricola e produttiva ove si producono prodotti biologici, i cui redditi familiari che ne derivano, per quanto modesti, danno una vita dignitosa alla popolazione del borgo. La centrale a biomasse che si intende realizzare non è figlia del Piano Energetico Regionale come Lei sostiene, mostrando, in tal modo, di non essere ben informato:

 

1)     la fonte di approvvigionamento di biomasse DEVE ESSERE REALE e non sulla carta. Nel progetto della Clean-energy che Lei mostra di non conoscere, è dichiarato che le biomasse (ben 95.400 tonnellate all’anno)  sarebbero reperite nel parco di Gallipoli-Cognato, il cui Presidente ha già fatto sapere, con documento ufficiale, che si tratta di PURA UTOPIA.

 

2)     Il Piano energetico non legittima la realizzazione di centrali A COGENERAZIONE la cui energia termica debba essere SPRECATA, poiché NON E’ POSSIBILE IL SUO UTILIZZO.  Ancora una volta Lei mostra di parlare senza cognizione di causa quando dice che essa sarebbe destinata alle imprese del luogo poiché fa intendere di non sapere che ben il 70% dell’energia prodotta da una centrale come questa, è termica, ossia decine e decine di Mw idonei a dare riscaldamento a MIGLIAIA DI UTENZE CHE NON CI SONO dato che Tricarico, Grassano e gli altri comuni dell’area sono troppo distanti per approntare una rete di teleriscaldamento.  Ergo, le emissioni in atmosfera della centrale si andrebbero ad aggiungere e non a sostituire ai camini e caldaie degli abitanti dell’area. E, come dovrebbe sapere, questo non è proprio conforme alle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia.

 

3)     Anche se si bruciasse solo legna vergine, poi, verrebbero prodotte oltre 100 tonnellate all’anno di polveri sottili che, come specifica il dott. Salvatore Vito VALENTINO, responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Matera nel suo parere agli atti del procedimento, : “..non vengono trattenute dai vari sistemi di captazione o abbattimento.” Ed ancora: “secondo la letteratura tecnica le ceneri volanti derivanti dalla combustione di legname quale quercia, faggio, abete potrebbero presentare un contenuto di cadmio, cromo, rame, piombo e mercurio anche superiore a quella riscontrabile nelle ceneri volanti prodotte dalla combustione del carbone.” !!!

Le polveri sottili, come saprà, si diffonderebbero nell’aria e verrebbero inesorabilmente respirate non solo dai lavoratori della centrale ma anche dalle persone che vivono nei dintorni (fino a circa 20 km di distanza), con le conseguenze che può immaginare.Nei pressi della centrale, ci porterebbe i suoi figli a vivere??  Noi pensiamo di no.

Il progetto di sviluppo di cui Lei parla non è quindi condivisibile sotto l’aspetto ambientale e sociale e non è credibile sotto l’aspetto economico. Come già evidenziatoLe, l’impianto in questione, egregio presidente, produrrebbe una modesta percentuale di energia elettrica e sprecherebbe l’energia termica prodotta. Allora come rendere competitivo il progetto? Come recuperare tale deficienza produttiva e di redditività? Secondo Lei, un impianto che  utilizza solo il 30 % della sua capacità produttiva,  è un investimento economicamente valido oppure vi sono altre teorie economiche e finanziarie che stravolgono tali  principi?

Risponda, presidente, ma prima, per cortesia, si documenti.  Tricarico 18 Novembre 2009 

                                                  

Per il Comitato

                                                                            

Il Presidente onorario

Antonio Giovanni Abate

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appunto

SISMA ’80, GIULIANO (LEF): PROPOSTE PER LA RICOSTRUZIONE
 
22/11/2009 11.28.37
[Basilicata]
                                                                                                                         

“Oltre al doveroso ricordo delle sfortunate vittime di quel tragico 23 novembre del 1980, utilizziamo questo 29° anniversario del terremoto per snidare quanti, irresponsabilmente, si ricordono della ricostruzione solo in occasione della ricorrenza e cambiare, da uomini delle istituzioni, atteggiamento di fronte ai problemi che ci attanagliano”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente regionale dell’Unione dei Circoli Liberi e Forti di Basilicata (LeF), Vincenzo Giuliano, alla vigilia dell’anniversario del terremoto disastroso del 1980.
“Abbiamo, con martellante insistenza – ha continuato Giuliano – sottolineato in numerose occasioni che il completamento della ricostruzione post terremoto era ed è una esigenza impellente, un dovere inevitabile dei poteri costituiti, un obiettivo prioritario in uno stato che non voglia eludere le legittime attese dei cittadini.
Abbiamo formulato delle proposte in merito suggerendo un nuovo modello di intervento fondato sulla compartecipazione e sulla corresponsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati, dalla UE, allo Stato, alla Regione, ai Comuni, ai cittadini.
Abbiamo indicata la strada alla Protezione civile di Basilicata con un progetto concreto di reperimento ed utilizzazione delle risorse previa verifica di un gruppo di esperti delle Province, della Regione e dell’Anci di Basilicata.
A tutt’oggi nulla è stato fatto a riguardo, se non le ripetitive, infruttifere ed inutili polemiche e lagnanze!
La politica del chiedere senza proporre – ha concluso il leader dei Liberi e Forti di Basilicata – non paga al di là dei governi riceventi ( a caserma dei militari a Potenza è l’ultimo esempio). E’ delittuoso continuare a sperare negli altri e non in noi stessi.Sono passati trent’anni dall’evento e non sempre con esempi di buona amministrazione. Facciamo un atto di responsabilità e dimostriamo, nell’era del federalismo,con una nostra proposta condivisa di completamento della ricostruzione, come si utilizzano le residue risorse dello stato. Sono convinto che, oltre a dare definitivamente risposte alle attese dei nostri concittadini, daremo, cosi, anche sul piano morale, un duro colpo a tutte le polemiche antimeridionaliste che sono state fatte in questi anni, il più delle volte con intenti solo strumentali”.

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essendo stato giuliano sindaco di satriano di lucania, non posso che commentare con un laconico “appunto”!!!

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idem come prima

PETROLIO: PRINZI (IDV), AUSPICHIAMO NUOVO CORSO ANCHE DA ENI

 
22/11/2009 11.26.53
[Basilicata]

Il nuovo corso annunciato dai nuovi dirigenti della Total con la ripresa dell’attività petrolifera nel Sauro, attraverso maggiore trasparenza e un più efficace dialogo-confronto con popolazioni interessate ed istituzioni regionali e locali, è un aspetto fortemente positivo che può consentire di avviare una fase di discontinuità con il passato e determinare le reali condizioni di sviluppo sociale, economico ed occupazionale dalle risorse petrolifere lucane”. E’ il commento del capogruppo di Idv alla Provincia di Potenza Vittorio Prinzi.
“E’ innegabile, come testimonia l’esperienza della Val d’Agri – aggiunge – che sinora i risultati dei programmi di estrazione e lavorazione del petrolio, soprattutto per le comunità locali, sono stati piuttosto limitati ed insoddisfacenti. Proprio per questo il gruppo Idv alla Provincia ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto anche da consiglieri di altri gruppi, sulle attività di coltivazione degli idrocarburi connesse al centro oli Eni di Viggiano. Riteniamo infatti che i programmi dell’Eni in Val d’Agri hanno bisogno di una verifica sulla base del “contratto di sito” proposto da mesi dalla Cgil che a noi sembra una buona iniziativa per affrontare complessivamente i problemi di tenuta dell’apparato produttivo e industriale dell’area di Viggiano in prospettiva della istituzione del Distretto Energetico che dovrà ospitare una serie di attività specifiche dirette e dell’indotto. L’auspicio – continua Prinzi – è che anche dal management dell’Eni arrivino segnali di imboccare un nuovo corso perché il dialogo-confronto diventi pratica quotidiana e concreta e non si limiti ad un’interlocuzione, tra l’altro piuttosto rara, solo con la Regione, escludendo la Provincia e il sistema delle autonomie locali. Infine i comuni aspetti per Sauro e Val d’Agri di monitoraggio ambientale e del territorio e di tutela della salute dei cittadini richiedono strategie comuni da parte di Total ed Eni per dare più efficacia alle misure da attuare. L’ultima vicenda relativa al pozzo “Ally 2” nei pressi dell’Ospedale di Villa d’Agri va invece nella direzione opposta e pertanto solleciteremo un’immediata verifica tecnica, coinvolgendo tutti gli organismi competenti, prima che si apra il cantiere”.

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a parte il fatto che il pozzo come tanti altri della zona (circa dieci) si chiama alli, dal nome di un torrente, senza y quindi, ma con un’italianissima i, e la cosa pur avrebbe potuto essere suggerita all’estensore del comunicato (avrei dovuto usare il femminile, ma coza di lingua!!!), lo stesso comunicato a firma del dottor petrolio, vittorio prinzi, già sindaco di viggiano ai tempi degli accordi, rappresenta un continuazione logica del precedente riproponendo gli stessi temi, il distretto energetico e la bufala ormai del parco della val d’agri, la stessa presa visione di una consorteria (compresa la cgil dunque) che ne è garante, e la stessa domanda, possibile che non si riesca a prendere contezza della realtà “globale”di quanto sta accadendo? 

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