effesse

CGIL E FILT: NO A SMANTELLAMENTO RETE FERROVIARIA LUCANA
 
08/11/2009 13.16.43
[Basilicata]
La CGIL e la FITL Basilicata denunciano – in un comunicato – come “inusitato quanto sta accadendo al controllo operativo del traffico treni di Potenza Superiore delle Ferrovie dello Stato. La rete ferroviaria italiana, infatti, ha deciso in maniera unilaterale di smantellare la centrale operativa di Potenza, impoverendo la gestione del sistema di controllo del traffico ferroviario e causando una ulteriore perdita di posti di lavoro altamente qualificato che gestisce il sistema di controllo altamente tecnologico che è stato implementato con ingenti investimenti pubblici anche a carico della Regione Basilicata”.
“Il Gruppo Ferrovie dello Stato – sottolineano Cgil e Filt – alimenta uno spreco di risorse che è inaccettabile: non più tardi di due anni fa, infatti, è stato effettuato un ulteriore investimento in apparecchiature tecnologiche pari ad un milione di euro, utili a realizzare un avanzatissimo sistema di gestione dei servizi ferroviari sulla tratta Potenza – Foggia”.
La CGIL e la FILT Basilicata chiedono ad RFI di “sospendere e di non procedere al depauperamento dei servizi ferroviari e si opporranno, assieme ai lavoratori, per scongiurare il peggio. Alla Regione Basilicata chiediamo di mettere in campo ogni iniziativa utile a fermare l’incomprensibile comportamento di RFI, anche attraverso atti istituzionali forti come la sospensione del contratto di servizio con il gruppo Ferrovie dello Stato, per la gestione dei servizi ferroviari regionali”.
“Auspichiamo anche – sottolineano – un deciso intervento da parte dei parlamentari lucani, di maggioranza e di opposizione, nei confronti del Governo Nazionale e del Ministro dei Trasporti, nonché nei confronti dell’Azienda Ferroviaria dello Stato, che tra l’altro opera con capitale completamente pubblico.
La CGIL e la FILT avversano questo modello di federalismo che non fa altro che impoverire ulteriormente il già fragile tessuto delle regioni meridionali, ed in particolare della Basilicata”.

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sarà anche per situazioni simili che in campagna elettorale per le provinciali di potenza avevamo proposto l’acquisto di convogli ferroviari da parte della regione basilicata, convogli da far transitare sulla rete locale di rfi?…tutti i milioni di euro e sono tanti che la regione sborsa, come tutte le altre regioni italiane, per assicurarsi il trasporto locale non potevano meglio essere destinati all’acquisto di qualche carrozza (magari commissionabile alla ferrosud matera, tanto per parlare anche di occupazione generale e non di mera difesa, seppur doverosa, di qualche posto di lavoro) da far transitare sulle tratte melfi-potenza e metaponto-potenza?

basti pensare a quanti operai di s. nicola di melfi potrebbero usufruirne, mettendo quindi da parte gli autobus, per giustificare un intervento in tal senso della regione basilicata, con ovvi benefici sia in termini di traffico stradale che di benessere per i lavoratori…ma alla regione hanno la vista corta!!!  

in quanto all’avanzatissimo sistema di gestione, poi, come farlo funzionare al meglio se la tratta è ancora oggi a binario unico e definirla obsoleta pare quasi un complimento?

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moratorie

LA CNA CHIEDE MORATORIA ANCHE PER DEBITI CON EQUITALIA
 
08/11/2009 10.20.30
[Basilicata]

Con una lettera inviata al ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, alla Direzione Generale EQUITALIA SPA Roma, alla sede regionale di EQUITALIA SpA di Basilicata nonché a tutti i parlamentari eletti nella Regione Basilicata, il segretario regionale della CNA Leonardo Montemurro ha chiesto l’estensione della agevolazione della sospensione dei mutui bancari per dodici mesi anche ai debiti pendenti e rateizzati presso le Esattorie.
Dopo l’intesa raggiunta nel mezzo della crisi finanziaria che prevede la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo vantate dalle banche nei confronti delle Pmi, come pure altre misure volte al miglioramento della patrimonializzazione delle imprese, – scrive Montemurro al Ministro – è mia intenzione sottoporre alla Sua cortese attenzione la possibilità di estendere tale beneficio anche alle rateazioni relative ai debiti tributari che le Imprese hanno in corso presso le varie sedi provinciali e regionali di Equitalia SpA.
La presente richiesta trova giustificazione nel fatto che anche tale possibilità costituirebbe per l’intero sistema delle imprese una importante boccata di ossigeno, sia pure per soli 12 mesi e consentirebbe, per usare parole Sue, “alla terra di riposare, di essere messa a maggese e di aspettare il tempo giusto” per essere nuovamente lavorata.
La Cna di Basilicata, è fermamente convinta della qualità e della bontà delle Imprese lucane e italiane, che in questo momento di grande difficoltà chiedono solo di essere messe in condizione di respirare, per poter pensare a programmare con maggiore serenità il proprio sviluppo che significa programmare anche il futuro della Nazione, dell’Italia intera, del Nord come del Sud. Siamo, inoltre, convinti che questa azione, di sicuro gradimento per l’intero mondo imprenditoriale, unitamente alla sospensione per 12 mesi delle rate di mutuo ridarà nuovo slancio e vigore a quelle imprese, sane e vogliose di continuare ad investire, che oggi vivono una situazione di estrema gravità finanziaria oberate, oltre che dai mutui bancari anche dalle rate di Equitalia SpA. Pertanto, Signor Ministro – conclude il segretario della Cna – sono a chiederLe di voler considerare quanto esposto e di voler disporre che le norme relative alla sospensione dei mutui per dodici mesi possano riguardare anche le rateazioni in corso dei debiti tributari”.

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mah…io credo che la soluzione del problema non sia solo in un intervento che sposta solo più avanti il termine di un pagamento…certo una boccata d’ossigeno non guasterebbe alle imprese agricole, ma a mercati mediterranei aperti (cioè il 1 gennaio 2010) la competitività italiana nel settore diminuirà ulteriormente, dal momento che continuiamo a pensare alla quantità della produzione in un mercato dove i prezzi calano per i produttori per effetto di una concorrenza non sleale, ma impossibile nei fatti, rimangono però stabili per i consumatori, e le domande sulla lunghezza della filiera distributiva sono ormai ineludibili, a fronte di parametri di spesa (dai carburanti alle sementi, etc etc.) completamente svincolati da ogni rapporto con le attività produttive stesse e sui quali occorrerebbe finalmente intervenire al pari di quanto occorrerebbe fare per ottenere quella inversione nella logica produttiva che dovrebbe cominciare a vedere nella maggiore qualità delle produzioni medie e non solo in quella delle eccellenze “marchiate”, il veicolo di un cambiamento locale e globale che riporti l’agricoltura e la corretta e sana alimentazione a valore umano e non più a dato macro-finanziario

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la finanza non basta

AGRICOLTURA, COLDIRETTI: DELIBERA STATO DI CRISI NON BASTA
 
08/11/2009 10.10.27
[Basilicata]

“Una delibera di Giunta che non prevede strumenti reali di sostegno alle imprese in difficoltà”. E’ questo il commento del vice presidente regionale di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto al termine del direttivo provinciale della Federazione di Matera. I dirigenti provinciali – si legge in un comunicato stampa della Coldiretti – prendono le distanze in modo formale dalla linea seguita dall’assessore regionale all’Agricoltura che in una delibera di giunta ha dichiarato lo stato di crisi, rimpallando la situazione al Governo nazionale. “Aver scelto la strada della dichiarazione dello stato di crisi di mercato del settore primario regionale – ha continuato Quarto – al fine di richiedere al Governo nazionale i benefici previsti dall’art. 1bis della legge 29 aprile 2005 n.71 sapendo che tale legge non ha mai funzionato nemmeno per la crisi di mercato del settore ortofrutticolo per cui venne istituita, significa aver voluto chetare i rumori della piazza con risposte demagogiche e populiste. Significa, inoltre, aver voluto spostare la problematica su altri tavoli, quello nazionale, sapendo che la strada indicata non può essere percorsa neanche dal Ministero. La delibera che è stata presentata come l’uovo di Colombo e finalmente risolutiva della crisi del comparto agricolo non solo è un grande bluff, ma può essere un grave boomerang proprio per quelle imprese in difficoltà che attendono lo sgravio dei contributi Inps, la ristrutturazione della debitoria pregressa, la sospensione della tariffa della bonifica, ecc., perché resteranno in attesa di un provvedimento che non avverrà mai e nel frattempo crescerà l’indebitamento. Ma anche se si avverasse un solo provvedimento di sospensione di tributi questo significherebbe solo spostare più avanti il problema rendendolo ancora più difficoltoso. E’ quello che è successo negli anni passati con le varie proroghe a seguito delle calamità che hanno fatto cumulare una gran quantità di debiti alle imprese rendendole fragili ed impotenti rispetto al sistema bancario ed allo stesso mercato”. Diverso sarebbe se il Governo regionale avesse individuato nel proprio bilancio dei finanziamenti disponibili immediatamente – ha continuato Quarto – per coprire gli interessi di eventuali sospensioni di tributi della bonifica, per la ristrutturazione delle rate di mutuo attivate con il sistema bancario, per ripristinare le strutture danneggiate dalle calamità, per ridare slancio ad un credito agrario ormai inesistente nei confronti delle imprese agricole meridionali. L’agricoltura è il settore produttivo che è obbligato a guardare avanti, non può fermare l’impresa per turare le falle, deve protendere al futuro. Le aziende hanno la necessità di iniziare una nuova campagna agraria e si può fare solo dando ad esse liquidità, cioè accompagnandole a nuovi investimenti e quindi a creare nuovi e più forti strumenti di mercato che permettano un reale ritorno di valore alle imprese produttive”.
La Coldiretti richiama la Regione e il presidente De Filippo a voler concertare risposte e strumenti seri, responsabili e realisticamente perseguibili.
Il momento del confronto non è l’estemporaneità di un incontro – ha precisato Quarto – ma il tavolo agroalimentare regionale, formalmente costituito dalla Regione, come richiesto più volte da noi ma non operativo. Il tavolo se operativo permette di individuare le responsabilità, i ruoli, i tempi ed i mezzi di realizzazione delle soluzioni proposte, la capacità progettuale e le misure”.
Secondo la Coldiretti l’occasione della stesura del nuovo bilancio regionale, può essere l’elemento immediato perché il Presidente della Giunta regionale riprenda direttamente in mano il confronto con le Organizzazioni rappresentative del mondo agricolo ed accompagni il settore primario sull’uscita di una crisi che coinvolge l’intera società ed economia lucana.

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tutto verissimo, ma il tavolo dell’agroalimentare non può bastare, anche se attivato, se non coinvolge più attori in un ripensamento dell’agricoltura lucana che deve essere legato ad un pensiero più ampio su tutti i comparti produttivi…guai a considerare l’agricoltura qualcosa di avulso dall’ambiente e dalla “sanita” dei consumatori e proprio su questo punto occorrerebbe interrogarsi, soprattutto da parte delle organizzazioni di categoria e degli stessi agricoltori, su quale modello di coltivazione è stato finora utilizzato, come si è disposto sul mercato, quali sono stati gli strumenti di interazione tra esso ed una cura generale del territorio che non può più tollerare un’agricoltura “massimalista”, al pari delle emissioni nocive di tanti plessi industriali ed energetici…la sfida, in altre parole, non è trovare strumenti finanziari per sorreggere le aziende in un periodo di crisi, ma approntare “salti culturali” in nuovi concetti produttivi, prima di tutto legati al mercato interno ed alle dinamiche distributive, che se abbisognano si di finanziamenti cospicui, hanno altresi bisogno che si attivi un pensiero leggermente più ampio sulla società nel suo complesso e sui suoi schemi economici, sovvertendo la logica che lega ai consumi e solo a quelli una ripresa che non può essere solo p.i.l., ma anche come quel pil viene prodotto, distribuito e quali ne sono i costi energetici, ambientali, umani in una nuova equazione sociale che forse è proprio dall’agricoltura e dai suoi “metodi” che dovrebbe partire

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in attesa dell’incontro

dal momento che con le mani in mano non riesco a stare, in attesa dell’incontro di questo pomeriggio, l’occasione è buona per commentare qualche notizia di questa desolata regione che non riesce a trovare uno stimolo per accomunare i tanti individualismi con la “necessità” di stare e trovare comuni ragioni per cambiare le cose

cominciamo da un lancio della tarda serata di ieri

 

MARGIOTTA (PD): SODDISFAZIONE PER ELEZIONE IN DIREZIONE

 
07/11/2009 18.58.10
[Basilicata]

“Esprimo molta soddisfazione – afferma Salvatore Margiotta – per l’elezione in Direzione. Si tratta per me di una conferma che mi darà la possibilità di continuare nel contributo che sto dando anche a livello nazionale, sin dalla sua nascita, alla costruzione del Partito Democratico. Questa volta c’è uno stimolo in più: le ragioni della mozione Franceschini, trasformata ora in “Area Democratica”, pur sconfitta oggi dai numeri devono continuare a vivere, a svilupparsi, a rafforzarsi. In tal senso mi adopererò; sono anche lieto della contemporanea elezione della senatrice Maria Antezza, anche ella della medesima “Area Democratica”: l’Area Democratica” di Basilicata ha cosi peso e rilevanza anche a livello nazionale”.

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ennesima conferma del peso abnorme della “vecchia” democrazia cristiana nella politica regionale attraverso il “nuovo” pd…l’elezione nella direzione nazionale di ben due rappresentanti della medesima area non serve solo a controbilanciare gli esiti regionali delle votazioni alle “primarie”, ma ad affermare ancora più chiaramente che il prossimo candidato alla presidenza della giunta regionale sarà ancora vito de filippo…con tutto ciò che ne consegue

un augurio comunque a salvatore margiotta per l’elezione (sarà anche un avversario politico, ma avendo diviso i banchi scolastici per un po’ l’augurio è all’uomo)

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