di petrolio forse ci si ammala

ESTRAZIONE PETROLIO, SORVEGLIANZA SANITARIA PER POPOLAZIONI
 
18/11/2009 17.59.03
[Basilicata]

(AGR) – La Giunta regionale ha definito le azioni da mettere in campo per la sorveglianza sanitaria degli abitanti degli ambiti territoriali interessati dalle attività di estrazione petrolifera e produzioni correlate.
Il ruolo principale del progetto sarà svolto dai 62 medici di famiglia dei 31 Comuni della val d’Agri, perché rappresentano gli operatori sanitari a più diretto contatto con le singole realtà, i più importanti sensori della percezione del rischio e dei relativi bisogni, e gli osservatori pressoché immediati dello stato salute degli assistiti, nell’ottica innovativa di un’epidemiologia di comunità. “La Regione – ha sostenuto il Presidente Vito De Filippo – è fortemente interessata a monitorare lo stato di salute del territorio, per poter orientare le scelte di politica sanitaria, per evitare rischi di malattie per le quali si ha il sospetto che siano strettamente legate al contesto in cui si verificano, e per rafforzare la prevenzione del singolo cittadino e dell’intera popolazione”.
Con il progetto “Salute & Ambiente” proposto dalla Fimmg (la federazione dei medici di medicina generale) sarà utilizzata la rete assistenziale della medicina di famiglia, ritenendo che una questione sanitaria e sociale così importante non possa prescindere dal ruolo dei professionisti dell’assistenza sanitaria primaria.
In sostanza il progetto si propone di raccogliere informazioni cliniche e collegarle ai territori della filiera produttiva del petrolio, per conoscere in tempo quasi reale patologie, fattori di rischio e distribuzione territoriale; per fornire una rappresentazione visiva dei fenomeni d’istantanea lettura (scale colorimetriche di prevalenza-incidenza-mortalità) e per generare statistiche per dettaglio di micro-area, da cui la possibilità di ottenere il dato relativo ai soggetti presenti sul territorio colpiti da malattie eventualmente correlabili e loro posizione (distanza) dalle fonti di possibile rischio d’inquinamento ambientale.
Il tutto anche sotto la supervisione di ricercatori ed esperti di epidemiologia, sanità pubblica, chimica e scienze sociali, individuati come componenti del comitato tecnico-scientifico interdisciplinare.
Il progetto, di tipo sperimentale e di durata quinquennale (costo medio annuo di 500mila euro circa, (547.400 in prima annualità) prevede, come interventi rilevanti, la formalizzazione del Comitato scientifico e del gruppo dei medici di famiglia dell’area della filiera produttiva del petrolio (di tutti i territori comunali interessati), la condivisione del piano di ricerca e di comunicazione alle popolazioni (momenti informativi e formativi; quelli formativi destinati in particolare ai medici di famiglia partecipanti) e l’analisi dei dati utili.
L’assessore alla Salute, on. Antonio Potenza, ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente la Fimmg per l’impegno posto nella realizzazione del progetto. “Un esempio positivo di quella collaborazione con le categorie interessate che il Dipartimento ha posto a fondamento delle politiche sociosanitarie regionali. Il coinvolgimento degli operatori nelle scelte e nei programmi è – per l’assessore Potenza – la vera novità di questa nuova fase di programmazione sanitaria, come testimonia il ruolo cardine che gli stessi medici di famiglia ed i pediatri hanno assunto in questa emergenza pandemica.”
Lo studio del nesso di causalità tra l’esposizione ad inquinanti ambientali e l’evidenza di eventuali eccessi statisticamente significativi di malattie correlabili costituirà l’approfondimento peculiare del progetto, cui si lavorerà in stretta collaborazione con importanti partner tecnico-scientifici come l’Università’ Cattolica del Sacro Cuore e l’istituto “Mario Negri” sud con cui sarà stabilito l’opportuno raccordo.
Prevista anche l’organizzazione di una “centrale di ascolto” a servizio delle popolazioni.

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ok, si tratta di un primo passo, microscopico in rapporto a quanto si poteva, ma pur sempre un primo passo, a cominciare dall’ammettere che “si, forse di petrolio ci si “ammala”…però…c’è un però, anzi più di qualcuno…primo però, i medici di famiglia sono certamente il presidio medico più vicino alle popolazioni, ma non certo dotato di strumenti idonei per riconoscere patologie complesse quali i tumori, potendo semmai in concomitanza con sintomatologie sospette rinviare i pazienti presso le asl per visite specialistiche per il cui ottenimento tutti conosciamo le lungaggini…nessuno strumento specifico quindi, ma solo la rete normale di medici di famiglia, magari rinforzata da qualche corso e da qualche pubblicazione in merito, piuttosto che un percorso breve e dedicato che vada dalla prima analisi della sintomatologia allo strumento diagnostico in tempi rapidissimi…secondo però, l’area interessata alle estrazioni non riguarda certo i 31 comuni, piuttosto compresi nell’area del p.o. val d’agri che è ben altra cosa, ma appena 5 (calvello, marsiconuovo, marsicovetere, viggiano, grumento) e 6 di immediata prospicienza (paterno, tramutola, montemurro, sarconi, moliterno, spinoso), cosa che rischierà di annacquare sensibilmente i dati statistici relativi all’incidenzz di patologie tumorali e respiratorie immediatamente riconducibili alle estrazioni…terzo però, i costi, non capendosi perchè spendere 2.500.000 di euro per attività meramente informative, altrimenti spendibili in ben più nobili azioni di monitoraggio reale delle fonti inquinanti…quarto però, l’assessore potenza alla guida di questo progetto, ma questo è tutto un altro tipo di però

ciò che è invece importante è che dietro la disinvoltura rassicurante delle autorità regionali, finalmente comincia ad affiorare un nesso finora negato di causalità tra estrazioni e trattamento petrolifero e malattie…e questo a pochi mesi di distanza dalla vergognosa conferenza stampa che aveva tuttovabenizzato la questione petrolio

ci chiediamo infine se e quando diventerà finalmente operativo il registro tumori regionale, strumento senza il quale ogni rilevazione rischia di essere parziale e poco leggibile in una materia che dovrebbe essere invece ben chiara a tutti!!!    

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CONVOCATO PER DOMANI CONSIGLIO PROVINCIALE DI POTENZA
 
18/11/2009 10.06.24
[Basilicata]
Il presidente del Consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco ha fissato per domani giovedì 19 novembre, in prima convocazione, alle 10,30 e venerdì 20 novembre, in seconda convocazione, alle 11,30, una seduta dell’assise nell’aula consiliare di piazza Mario Pagano.
Lo rende noto la Provincia di Potenza.
Quattro i punti all’ordine del giorno, i primi due riguardanti la modifica dello Statuto dell’Apof-il e la variazione di assestamento generale al bilancio di previsione, esercizio finanziario 2009.

A seguire, la discussione su Monticchio Laghi, richiesta dalla minoranza e l’ordine del giorno proposto dal capogruppo Vittorio Prinzi (Idv) e sottoscritto da altri consiglieri, sulle attività di coltivazione degli idrocarburi connesse al centro oli Eni di Viggiano.

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andremo a sentire di cosa sono capaci costoro sul tema del petrolio

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