Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Legge regionale sulle estrazioni, un impegno che parte dalla campagna elettorale

  

Duole dover constatare che al peggio non c’è limite se si parla di attività petrolifere in Basilicata, così capita che nel soleggiato sabato scorso, mentre si sta pranzando, ci si imbatta nella notizia diffusa dal “servizio pubblico RAI 3 Basilicata” che la Total si prepara alla trivellazione dell’ultimo – per il momento – dei pozzi della concessione Tempa Rossa, nel mentre predispone la nuova gara d’appalto per la realizzazione del centro olii di Corleto Perticara dopo il noto “errore” che ha portato ad un’inchiesta, ad arresti, a rilasci, ad equazioni tra giustizia e lavoro, ad insabbiamenti mediatici.

 

Il servizio è conciliante – direi ammicante – e ci propone gli splendori di tecniche di trivellazione che vengono mostrate in innocui schemi da lezione di applicazione tecniche in terza media per dire che il pozzo scenderà a settemila metri, ma ci presenta anche il nuovo amministratore Total, di recente subentrato al suo predecessore finito nei guai, che, dopo il cappelletto di lancio del servizio e dietro la pastorale sollecitazione alla confessione del peccato che Edmondo Soave gli rivolge in forma di domanda se non sia il caso di chiedere scusa ai lucani per l’affaire Tempa Rossa, si ingegna a dar risposte in un italiano da carretta del mare e dice che tutto sarà fatto al meglio, che la Total ci tiene al rispetto dell’ambiente, che i monitoraggi saranno effettuati e solfa varia, nell’ormai demagogico amore che oggi tutti dimostrano di avere per l’ambiente, tranne poi a praticarlo davvero.

 

Capita anche che in questi giorni finalmente si cominci a discutere di un nuovo pozzo petrolifero, in aggiunta ai sette già autorizzati in agro di Marsiconuovo, di cui quattro allocati sulla diga omonima, della concessione ENI in Val d’Agri, pozzo che sorgerà a poche centinaia di metri dall’ospedale di Villa d’Agri, in una posizione elevata che dominerà tanto l’ospedale, quanto la sottostante cittadina, ma risulta chiaro che nessuno in realtà metta in discussione la ratio intrinseca delle perforazioni, quando queste arrivano non solo a lambire e penetrare in centri abitati, ma addirittura a mettere a rischio l’essenza stessa di una struttura sanitaria, offrire cure mediche in ambienti salubri.

 

Come persino le stesse compagnie ammettono nei loro progetti, la fase di trivellazione di un pozzo viene alimentata da potenti generatori diesel e dura alcuni mesi, mesi i cui l’emissione di sostanze nocive dai motori è particolarmente spinta a causa delle condizioni di perenne sforzo a cui i motori vengono sottoposti ventiquattro ore su ventiquattro, generando inquinamento evidente anche sotto l’aspetto acustico. E’ un dato di fatto questo che dovrebbe spingere ad evitare di trivellare pozzi in prossimità di centri abitati ed in particolar modo di centri ospedalieri.

 

Ma in questa regione dalle autorizzazioni facili, si è comunque data l’autorizzazione adducendo a scusa il fatto che si trattava di atti dovuti – come se ora fossero dovuti anche respiro e salute, dopo l’esproprio delle risorse e l’uso devastante del territorio –  ed a firmare in delibera di giunta sono stati gli assessori ed il presidente di questa stessa giunta, su valutazioni dei soliti funzionari che da anni continuano ad esprimere pareri positivi su tutto ciò che le compagnie fanno in questa regione.

 

Si pone a questo punto la problematica urgente di una legge regionale che regoli la materia delle estrazioni, del trasporto e dello stoccaggio di idrocarburi, così come degli annessi e delle servitù di cui la nostra regione è sempre più gravata (basti pensare all’oleodotto che taglia senza scrupoli i boschi della Sellata-Pierfaone e del Vulturino per connettere verso Viggiano i pozzi denominati Cerro Falcone), legge che, ben oltre le risultanze del ricorso in corte costituzionale contro il decreto legge del governo esautorativo delle potestà regionali in materia di estrazioni, si rende necessaria come impegno programmatico per la giunta che verrà fuori dalle consultazioni regionali, nell’ottica di regolare e limitare un’attività di colonizzazione e di asservimento coatto del territorio.

 

Comunità Lucana – Movimento No Oil se ne farà carico non come attività di propaganda da usarsi in campagna elettorale, ma come pungolo ad una discussione sui contenuti che non faremo certo mancare e ad un confronto serrato che parta dalla stessa campagna elettorale e dagli impegni che si suppone questa debba portare verso gli elettori, ponendo ogni formazione politica nell’obbligo di assumere impegni prioritari su una questione che riteniamo non possa più essere elusa, rimandata o chetata con roboanti annunci di indagini epidemiologiche affidate ai medici di famiglia, mentre si autorizza nel silenzio persino la sottomissione all’industria petrolifera del diritto alle cure mediche, dopo aver già privato forse del diritto alla salute.

  

Miko Somma

 Coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil 

centrale di tricarico – lettera aperta del comitato

pubblico di seguito una lettera aperta del presidente del comitato di tricarico che si oppone alla costruzione della centrale a finte bio-masse, in risposta alle dichiarazioni, già pubblicate in link all’articolo su questo sito, del presidente api di matera…..

Al Presidente dell’API Matera

 

Nunzio OLIVIERI Matera   e p. c. agli Organi di Stampa   Oggetto: Centrale a Biomasse a Tricarico – Cercasi classe imprenditoriale.   

LETTERA APERTA

  

Egregio Presidente dell’API di Matera,

il Comitato intercomunale “Uno si distrae al bivio” non intende sottrarsi dal farLe pervenire alcune considerazioni diverse da quelle che Lei ha esternato attraverso il suo Comunicato del 17 Novembre u.s.  Dal suo intervento traspare non solo una chiara difesa d’ufficio a favore della  Centrale a biomasse e della CLEAN ENERGY s.r.l., il cui amministratore, Francesco Solimando, fa parte del consiglio di amministrazione dell’A.P.I. ma traspare anche una scarsa conoscenza  sugli aspetti amministrativi messi in atto dagli Enti preposti nonché una scarsa conoscenza del progetto.La vorremmo invitare a non rendere superficiali i motivi della contestazione e della manifestazione del 14 novembre u.s. organizzata da questo comitato, poiché offende in tal modo migliaia di cittadini, che, contrariamente a quanto Lei paventa, non si fanno strumentalizzare ma, più semplicemente, si sono documentati.  La questione ambientale e la teoria dello sviluppo da lei prospettate, non convincono. Forse dovrà fare un ulteriore sforzo per conoscere tutti gli aspetti che hanno per oggetto la costruzione della centrale a biomasse in questione.   

 

 

Ci duole se alcune puntualizzazioni sul suo comunicato vanno evidenziate e rimarcate.

Sotto l’aspetto ambientale, quel sito deve considerarsi  non idoneo perché a distanza di 10 metri vi sono abitazioni, perché è una realtà agricola e produttiva ove si producono prodotti biologici, i cui redditi familiari che ne derivano, per quanto modesti, danno una vita dignitosa alla popolazione del borgo. La centrale a biomasse che si intende realizzare non è figlia del Piano Energetico Regionale come Lei sostiene, mostrando, in tal modo, di non essere ben informato:

 

1)     la fonte di approvvigionamento di biomasse DEVE ESSERE REALE e non sulla carta. Nel progetto della Clean-energy che Lei mostra di non conoscere, è dichiarato che le biomasse (ben 95.400 tonnellate all’anno)  sarebbero reperite nel parco di Gallipoli-Cognato, il cui Presidente ha già fatto sapere, con documento ufficiale, che si tratta di PURA UTOPIA.

 

2)     Il Piano energetico non legittima la realizzazione di centrali A COGENERAZIONE la cui energia termica debba essere SPRECATA, poiché NON E’ POSSIBILE IL SUO UTILIZZO.  Ancora una volta Lei mostra di parlare senza cognizione di causa quando dice che essa sarebbe destinata alle imprese del luogo poiché fa intendere di non sapere che ben il 70% dell’energia prodotta da una centrale come questa, è termica, ossia decine e decine di Mw idonei a dare riscaldamento a MIGLIAIA DI UTENZE CHE NON CI SONO dato che Tricarico, Grassano e gli altri comuni dell’area sono troppo distanti per approntare una rete di teleriscaldamento.  Ergo, le emissioni in atmosfera della centrale si andrebbero ad aggiungere e non a sostituire ai camini e caldaie degli abitanti dell’area. E, come dovrebbe sapere, questo non è proprio conforme alle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia.

 

3)     Anche se si bruciasse solo legna vergine, poi, verrebbero prodotte oltre 100 tonnellate all’anno di polveri sottili che, come specifica il dott. Salvatore Vito VALENTINO, responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Matera nel suo parere agli atti del procedimento, : “..non vengono trattenute dai vari sistemi di captazione o abbattimento.” Ed ancora: “secondo la letteratura tecnica le ceneri volanti derivanti dalla combustione di legname quale quercia, faggio, abete potrebbero presentare un contenuto di cadmio, cromo, rame, piombo e mercurio anche superiore a quella riscontrabile nelle ceneri volanti prodotte dalla combustione del carbone.” !!!

Le polveri sottili, come saprà, si diffonderebbero nell’aria e verrebbero inesorabilmente respirate non solo dai lavoratori della centrale ma anche dalle persone che vivono nei dintorni (fino a circa 20 km di distanza), con le conseguenze che può immaginare.Nei pressi della centrale, ci porterebbe i suoi figli a vivere??  Noi pensiamo di no.

Il progetto di sviluppo di cui Lei parla non è quindi condivisibile sotto l’aspetto ambientale e sociale e non è credibile sotto l’aspetto economico. Come già evidenziatoLe, l’impianto in questione, egregio presidente, produrrebbe una modesta percentuale di energia elettrica e sprecherebbe l’energia termica prodotta. Allora come rendere competitivo il progetto? Come recuperare tale deficienza produttiva e di redditività? Secondo Lei, un impianto che  utilizza solo il 30 % della sua capacità produttiva,  è un investimento economicamente valido oppure vi sono altre teorie economiche e finanziarie che stravolgono tali  principi?

Risponda, presidente, ma prima, per cortesia, si documenti.  Tricarico 18 Novembre 2009 

                                                  

Per il Comitato

                                                                            

Il Presidente onorario

Antonio Giovanni Abate

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appunto

SISMA ’80, GIULIANO (LEF): PROPOSTE PER LA RICOSTRUZIONE
 
22/11/2009 11.28.37
[Basilicata]
                                                                                                                         

“Oltre al doveroso ricordo delle sfortunate vittime di quel tragico 23 novembre del 1980, utilizziamo questo 29° anniversario del terremoto per snidare quanti, irresponsabilmente, si ricordono della ricostruzione solo in occasione della ricorrenza e cambiare, da uomini delle istituzioni, atteggiamento di fronte ai problemi che ci attanagliano”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente regionale dell’Unione dei Circoli Liberi e Forti di Basilicata (LeF), Vincenzo Giuliano, alla vigilia dell’anniversario del terremoto disastroso del 1980.
“Abbiamo, con martellante insistenza – ha continuato Giuliano – sottolineato in numerose occasioni che il completamento della ricostruzione post terremoto era ed è una esigenza impellente, un dovere inevitabile dei poteri costituiti, un obiettivo prioritario in uno stato che non voglia eludere le legittime attese dei cittadini.
Abbiamo formulato delle proposte in merito suggerendo un nuovo modello di intervento fondato sulla compartecipazione e sulla corresponsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati, dalla UE, allo Stato, alla Regione, ai Comuni, ai cittadini.
Abbiamo indicata la strada alla Protezione civile di Basilicata con un progetto concreto di reperimento ed utilizzazione delle risorse previa verifica di un gruppo di esperti delle Province, della Regione e dell’Anci di Basilicata.
A tutt’oggi nulla è stato fatto a riguardo, se non le ripetitive, infruttifere ed inutili polemiche e lagnanze!
La politica del chiedere senza proporre – ha concluso il leader dei Liberi e Forti di Basilicata – non paga al di là dei governi riceventi ( a caserma dei militari a Potenza è l’ultimo esempio). E’ delittuoso continuare a sperare negli altri e non in noi stessi.Sono passati trent’anni dall’evento e non sempre con esempi di buona amministrazione. Facciamo un atto di responsabilità e dimostriamo, nell’era del federalismo,con una nostra proposta condivisa di completamento della ricostruzione, come si utilizzano le residue risorse dello stato. Sono convinto che, oltre a dare definitivamente risposte alle attese dei nostri concittadini, daremo, cosi, anche sul piano morale, un duro colpo a tutte le polemiche antimeridionaliste che sono state fatte in questi anni, il più delle volte con intenti solo strumentali”.

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essendo stato giuliano sindaco di satriano di lucania, non posso che commentare con un laconico “appunto”!!!

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idem come prima

PETROLIO: PRINZI (IDV), AUSPICHIAMO NUOVO CORSO ANCHE DA ENI

 
22/11/2009 11.26.53
[Basilicata]

Il nuovo corso annunciato dai nuovi dirigenti della Total con la ripresa dell’attività petrolifera nel Sauro, attraverso maggiore trasparenza e un più efficace dialogo-confronto con popolazioni interessate ed istituzioni regionali e locali, è un aspetto fortemente positivo che può consentire di avviare una fase di discontinuità con il passato e determinare le reali condizioni di sviluppo sociale, economico ed occupazionale dalle risorse petrolifere lucane”. E’ il commento del capogruppo di Idv alla Provincia di Potenza Vittorio Prinzi.
“E’ innegabile, come testimonia l’esperienza della Val d’Agri – aggiunge – che sinora i risultati dei programmi di estrazione e lavorazione del petrolio, soprattutto per le comunità locali, sono stati piuttosto limitati ed insoddisfacenti. Proprio per questo il gruppo Idv alla Provincia ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto anche da consiglieri di altri gruppi, sulle attività di coltivazione degli idrocarburi connesse al centro oli Eni di Viggiano. Riteniamo infatti che i programmi dell’Eni in Val d’Agri hanno bisogno di una verifica sulla base del “contratto di sito” proposto da mesi dalla Cgil che a noi sembra una buona iniziativa per affrontare complessivamente i problemi di tenuta dell’apparato produttivo e industriale dell’area di Viggiano in prospettiva della istituzione del Distretto Energetico che dovrà ospitare una serie di attività specifiche dirette e dell’indotto. L’auspicio – continua Prinzi – è che anche dal management dell’Eni arrivino segnali di imboccare un nuovo corso perché il dialogo-confronto diventi pratica quotidiana e concreta e non si limiti ad un’interlocuzione, tra l’altro piuttosto rara, solo con la Regione, escludendo la Provincia e il sistema delle autonomie locali. Infine i comuni aspetti per Sauro e Val d’Agri di monitoraggio ambientale e del territorio e di tutela della salute dei cittadini richiedono strategie comuni da parte di Total ed Eni per dare più efficacia alle misure da attuare. L’ultima vicenda relativa al pozzo “Ally 2” nei pressi dell’Ospedale di Villa d’Agri va invece nella direzione opposta e pertanto solleciteremo un’immediata verifica tecnica, coinvolgendo tutti gli organismi competenti, prima che si apra il cantiere”.

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a parte il fatto che il pozzo come tanti altri della zona (circa dieci) si chiama alli, dal nome di un torrente, senza y quindi, ma con un’italianissima i, e la cosa pur avrebbe potuto essere suggerita all’estensore del comunicato (avrei dovuto usare il femminile, ma coza di lingua!!!), lo stesso comunicato a firma del dottor petrolio, vittorio prinzi, già sindaco di viggiano ai tempi degli accordi, rappresenta un continuazione logica del precedente riproponendo gli stessi temi, il distretto energetico e la bufala ormai del parco della val d’agri, la stessa presa visione di una consorteria (compresa la cgil dunque) che ne è garante, e la stessa domanda, possibile che non si riesca a prendere contezza della realtà “globale”di quanto sta accadendo? 

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il parco del petrolio e dell’energia

PARCO VAL D’AGRI, TOTARO: SÌ A PROGETTO “SALUTE E AMBIENTE”
 
22/11/2009 09.44.46
[Basilicata]
“Il progetto regionale “Salute e Ambiente” va nella giusta direzione del monitoraggio integrale di un’area il cui territorio è sottoposto ad una sollecitazione straordinaria, qual è quella dell’estrazione petrolifera”. Lo ha dichiarato il Commissario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, Totaro, che al tema del controllo dell’ambiente, specie quello più interessato alle attività estrattive, ha dedicato non pochi incontri. “La tutela della salute del cittadino –ha aggiunto- è la prima forma di protezione di un ecosistema che vede al centro l’uomo e il suo hatbitat naturale”. Per questo, a suo avviso, occorre salutare con favore il progetto della Regione Basilicata che, attraverso la rete dei medici di famiglia, “mira a rassicurare gli abitanti della Val d’Agri e a garantire loro la giusta attenzione e la giusta informazione circa il proprio stato di salute”.

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e ti pareva che il “garante ambientale” della continuità estrattiva in val d’agri non era d’accordo con questa “boiata” di un falso monitoraggio inventato dal petrol-burò di via anzio e querulamente strombazzata dall’apparato informativo pd3?

possibile che sfugga a tutti l’accordo che sulla val d’agri e su tutte le altre trivellazioni che faranno della basilicata un solo buco è stato concluso un accordo tra governo nazionale, compagnie e governo regionale?…in cambio del sostanziale silenzio e della più assoluta ratifica delle residue competenze regionali in materia di estrazioni di idrocarburi, si sta lasciando cadere il silenzio più assordante sulle estrazioni in cambio di una “liberatoria di garanzia” sul nucleare

sempre più il parco della val d’agri sta diventando un dizione da vocabolario della presa in giro della dabbenaggine locale (anche di quella di molto ambientalisti ed associazioni che pur in buona fede proprio non vogliono vedere l’evidenza dei fatti!!!)…nel volgere di pochi anni non solo verranno avviati e resi operativi tutti i permessi che da “monte cavallo” a “tempa rossa” chiuderanno il cerchio di un distretto petrolifero conclamato nelle dichiarazioni di tanta parte del governo e dei vertici eni (come da ultime dichiarazioni di scaroni di fronte a parlamentari inebetiti forse dalle campagne elettorali e dallo scarso lavoro in aula ed in commissione a cui costringe la continua decretazione d’urgenza con annesso voto di fiducia), ma nella val d’agri sorgerà il distretto energetico che a via anzio chiamano la valle dell’energia e che nei fatti significa la definitiva messa a sistema della valle stessa nel vasto comparto delle servitù energetiche…ed alla faccia di belle intenzioni e di commissari quel parco diverrà sempre più il parco del petrolio e dell’energia!!! 

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CRIMINALITÀ, LATRONICO (PDL): CONTROLLI NEL METAPONTINO
 
22/11/2009 09.41.16
[Basilicata]

“La sicurezza e l’ordine pubblico rappresentano un tema decisivo per lo sviluppo di ogni comunità e ne condizionano pesantemente il futuro”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, componente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Per questo pur essendo la Basilicata una regione estranea, per fortuna, alla presenza di associazioni criminali come altre regioni del sud, è necessario evitare di abbassare la guardia e scongiurare  che possano attecchire fenomeni criminali. Sulla sicurezza il governo – ha aggiunto Latronico – Berlusconi ha rafforzato le misure repressive e di intervento per sconfiggere la criminalità organizzata e la microcriminalità con risultati incontrovertibili. La presenza del sottosegretario Mantovano a Montalbano Ionico e la decisione, assunta di concerto con tutte le forze di polizia, di intensificare i controlli via terra e via mare in tutto il Metapontino, alla luce dei recenti episodi incendiari, vanno proprio in questa direzione”.

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certo che a latronico sa tutto, persino che in questa regione non c’è criminalità organizzata!!!…peccato che tutte le commissioni parlamentari antimafie delle ultime legislature abbiano parlato di forti pericoli di infiltrazione e di infiltrazioni conclamate della criminalità organizzata non solo sul territorio, ma nel tessuto imprenditoriale che gestisce grandi appalti e condiziona pesantemente la vita economica e democratica della regione…e a voler guardare bene il salto di qualità della criminalità organizzata in basilicata è fatto ormai compiuto da almeno quindici anni…criminalità la cui presenza è palese non tanto in fatto di eventi criminali in sé (pur presenti), quanto in quell’opera di tessitura di “affari” che ruotano intorno a vari settori legati al territorio ed alle sue specificità, dal petrolio alla gestione dei rifiuti, dagli appalti alle costruzioni…e dal momento che non ho alcuna voglia di sostituirmi a giornalisti, inquirenti, giudici, etc., mi limiterò a citare la stranezza di una regione dove le inchieste (giudiziarie, perchè giornalistiche manco a parlarne!!!…e qui ci sarebbe da discutere a lungo della qualità del giornalismo lucano!!!) a volte partono, ma quasi mai arrivano al traguardo…e se l’opera decantata dal latronico, che pur fa parte della commissione antimafia, del governo berluskoni di contenimento del crimine attraverso la repressione possa poi andare d’accordo con processi brevi che favoriranno boss e gregari e rientro con candeggio di capitali dalle origini assai incerte, con un sottosegretario e qualche parlamentare in odor di mafia conclamata, questo lo lasciamo alla libera interpretazione di chiunque

comunque se secondo latronico la presenza di mantovano a montalbano ionico serve da deterrente, potrebbero pure lasciarlo lì…abbiamo sopportato tanto che anche un mantovano in più possiamo pure reggerlo!!!

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doppiette

CACCIA E PESCA, FIRMA CONVENZIONI PROVINCIA PZ-ASSOCIAZIONI
 
22/11/2009 09.32.41
[Basilicata]

Lunedì 23 novembre, alle ore 15.00 presso la Sala Giunta, in piazza Mario Pagano, la Provincia di Potenza sottoscriverà le convenzioni per il coordinamento della vigilanza volontaria venatoria ed ittica ed ambientale, con le associazioni di protezione ambientale riconosciute con Decreto del Ministero dell’Ambiente ai sensi dell’art. 13 della Legge 8 luglio 1986 n° 349, con gli Ambiti territoriali di caccia 1, 2 e 3 e con le associazioni venatorie presenti e operanti sul territorio.
Le convenzioni rientrano nell’ambito del progetto “Vigilanza volontaria venatoria ed ittico-ambientale per l’annualità 2009/2010” che riguarda l’ impiego ed il coordinamento delle guardie volontarie munite di decreto di nomina rilasciato dalla Provincia per le attività di vigilanza venatoria ed ittica sul territorio. Il progetto rappresenta un importante elemento di coesione tra le attività di fruizione del territorio e quelle di salvaguardia, cui contribuiscono tutte le associazioni sia venatorie che ambientaliste operanti nella Provincia di Potenza.
Alla sottoscrizione saranno presenti, tra gli altri, il Presidente dell’amministrazione provinciale Piero Lacorazza, l’assessore con delega a Caccia e Pesca Nicola Figliuolo, l’assessore all’Ambiente Massimo Macchia e i dirigenti degli uffici interessati.

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quanto contenuto nel passaggio in neretto fa davvero ridere….le associazioni venatorie (che vengono citate prima di quelle ambientaliste, evidentemente considerate in subordine…l’italiano non è un’opinione, ma serebbe storia lunga andare a capire quale reale cultura possegga chi scrive negli uffici stampa) contribuirebbero alla salvaguardia del territorio?…proprio loro, le associazioni venatorie che gestiscono gli atc (ambiti territoriali di caccia e relativi contributi per i permessi) sono i principali responsabili dell’introduzione per caccia sportiva di varietà animali non presenti sul territorio che sviluppano resistenze in grado di farle primeggiare sulle varietà locali, es. i cinghiali dei balcani che senza nemici naturali adatti a competere con la loro taglia ben superiore a quella dei cinghiali appenninici si sono riprodotti in numero tale da costituire un vero problema ambientale?…o vogliamo parlare delle “attività” sviluppate in questi anni contro il parco della val d’agri?…qui siamo all’assurdo!!! 

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volanti rosse

MATERA, PRC: SOLIDARIETA’ A FRAMMARTINO
 
22/11/2009 09.25.26
[Basilicata]
Comitato Politico provinciale del Prc, i segretari dei circoli della provincia di Matera, gli eletti nei consigli comunali ed gli amministratori di Rifondazione, in un comunicato stampa, esprimono solidarietà al segretario provinciale Ottavio Frammartino per l’atto intimitadorio subito nei giorni scorsi. “Non solo il CPF e l’attivo degli eletti del PRc condividono all’unanimità l’azione politica del segretario di cui ha il pieno sostegno di tutta la federazione, ma chiedono al partito a tutti i livelli – si legge nella nota – di mettere al primo posto dell’agenda politica la questione della legalità e la difesa del territorio, e di assumere come problema nazionale le questioni posti dal segretario riguardo la vicenda Marinagri, al di là della vicenda prettamente giudiziaria”. “Alle forze dell’ordine, al prefetto, alla procura i CPF di Matera chiedono di mettere in atto tutti gli strumenti a difesa dell’incolumità del segretario e della sua famiglia. Il CPF se non avrà riscontro a tale richiesta , in accordo con i circoli provvedera ad organizzare una rete di protezione”.

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le intimidazioni a volte palesi, a volte mascherate dai soliti “ma chi te la fa fare?…hai una famiglia!…”, sono purtroppo una parte dell’attività politica che in questa regione quotidianamente bisogna mettere in conto nell’odioso bilancio del fare-ricevere che da queste parti tocca affrontare quando si combatte una battaglia civile per l’affermazione dei diritti e della legalità…piena solidarietà ad ottavio frammartino, ma una considerazione…e che facciamo le volanti rosse?

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