viti, speranza e buone letture

VITI A SPERANZA: ECONOMIA VERDE FUTURO DELLA NOSTRA REGIONE
 
25/01/2010 18.06.57
[Basilicata]

Credo sia giusto riprendere alcune delle considerazioni che Roberto Speranza ha sviluppato sulla stampa locale, alcune delle quali sono la proiezione del ricco dibattito che sta prendendo corpo nel Pd, anche sulla base di un ritrovato spirito unitario.
E’ quanto afferma in una nota l’assessore regionale Vincenzo Viti.
Speranza che è dotato di intelligenza razionale e di spiccata attitudine “dorotea” a smussare gli angoli e a leggere processualmente l’evolversi degli eventi – prosegue – sta tessendo la tela di una compatta strategia che tende a coniugare progetto e governance per una stagione di media lunghezza che oggi (“liste forti e autorevoli”) capitalizzi e consolidi il consenso e che sappia così aprire le porte all’ingresso di una nuova generazione ricca di spirito pubblico, libera dai vincoli e dalle appartenenze dell’evo moderno, soprattutto espressa da un blocco sociale che non ripeta miserie e limiti di quello che oggi osserviamo.
E’ ben evidente che una operazione che voglia avere una qualche ambizione non possa non fare i conti con tre questioni che Speranza evoca e che vanno riprese. La questione del rapporto fra società e politica è cruciale. Non solo per la ipertrofia degli apparati pubblici e per il ruolo perverso che vi gioca la burocrazia, ma per il ritrarsi della politica dai luoghi nei quali essa dovrebbe esercitare i suoi carismi e le sue virtù e per il suo occupare invece le articolazioni autonome della società con uno stile predatorio e con intenzioni strumentalmente selettive: soprattutto con una idea totalizzante delle relazioni fra potere e consenso che ne rivela alla fine fragilità e fatuità. E’ ben evidente che Speranza crede in una diversa regolazione e in un più trasparente arbitraggio nel rapporto fra interessi e valori da commettere alla politica: ciò che esige che essa recuperi un’altezza e un respiro che oggi appaiono gravemente deficitari. Tutto ciò esige che si definisca cos’è quel “modello di sviluppo più aperto, dinamico e competitivo” all’interno del quale sia possibile resistere al ricatto soggettivo e oggettivo che viene esercitato su giovani e imprese dentro l’attuale circuito “assistenziale e compensativo”. Questione centrale, a patto che il profilo di una nuova domanda di libertà, il segno espansivo di un reale protagonismo civile, il contributo di una cultura che sappia guidare la fase costitutiva di un nuovo ciclo della vita regionale si combinino in un linguaggio e in una prospettiva capaci di guardare all’intera società lucana. I tre assi strategici: connessione materiale e immateriale, società della conoscenza ed economia verde, hanno senso e prospettiva solo se si alimentano ad una forte etica civile e se definiscono il profilo organico di una economia capace di “tornare” al territorio, rispettandone i vincoli e secondandone storia e natura.
Cosa intendo dire? Niente di più di quello che circolerà nel Rapporto sull’Agricoltura che la Regione proporrà il 30 di gennaio alla riflessione delle forze politiche e sociali nel segno di una più alta e raffinata regolazione del passaggio dall’agricoltura quale settore primario vissuto come vettore dell’accumulazione arcaica del valore economico e sociale, alla società rurale. Nessun riferimento naturalmente alla società de paysannes, come un ruralismo nostalgico tende a disegnare. Mentre nella “ruralità”, come dimensione propria di una regione qual’è la nostra, sta invece gran parte del futuro possibile (e desiderabile).
Proprio quando la politica comunitaria si avvia a cancellare il primo pilastro della PAC, quindi a superare le politiche di sostegno ai redditi e si afferma, con il secondo pilastro, una strategia che tende a finanziare gli investimenti nel segno della sostenibilità fra territorio, innovazione e ambiente, appare sempre più forte e vincente l’idea di un’agricoltura multifunzionale destinata a costituire il fattore di connessione e di coesione fra intere filiere produttive e soprattutto di regolazione delle sue ragioni di scambio con l’industria e con il terziario. L’ economia verde, oltre le enfatizzazioni ecologiste e al di là delle superstizioni di un naturalismo estetizzante e reazionario, è destinata a diventare il punto più avanzato di incontro fra innovazione, ricerca, produzioni di qualità in un mondo che reclamerà diete sempre più vigilate dalla sicurezza alimentare e qualificate dalla eccellenza delle produzioni. In questo mondo esigente e inquieto dovremo esserci anche noi, agganciando anche per questa strada il vagone della modernità, disegnando il profilo di regione equilibrata e civile, articolata nelle sue vocazioni produttive e impegnata in un grande sforzo di riconversione verso un modello che sappia davvero guardare al futuro”.

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bene, ora al di là della retorica democristiana sul doroteismo di speranza, che smussa gli spigoli e magari incoccia nelle pareti e si frantuma sulla sua inutilità progettuale di fronte agli interessi sedimentati (ognuno si sceglie i suoi amici, segretario speranza), retorica che francamente non si comprende da quale pulpito venga, essendo l’assessore viti un esponente di quella società politica predona che par volere condannare con le sue frasi, vivendola invece a “tempo pieno” e da molto tempo, qualche riflessione sulle sue parole a proposito dell’agricoltura lucana, della green economy e delle “enfatizzazioni ecologiste”, del “naturalismo estetizzante e reazionario”, del “ruralismo nostalgico” vogliamo farla….

l’assessore viti di sicuro è “capitato” sul nostro blog (come la buona parte della politica lucana che attinge a piene mani dal lavoro, dalle idee e edalle frasi del sottoscritto), in particolare sul nostro programma per l’agricoltura e senza averr capito un’acca di quanto vi si affermava (è nello stile del personaggio!!!), ha tuttavia tenuto a precisare che noi saremmo dei reazionari e nostalgici di una società naturalista (siamo dunque a zola, che ci auguriamo l’assessore abbia non solo letto, ma magari anche compreso) vissuta come superstizione (mi ricorda in qualche modo alcune asserzioni di levi-strauss che spero l’assessore abbia…idem come sopra, ma comincio ad avere qualche dubbio!!!), etc etc, in un delirio senescenza politica che pare consegnarsi da solo alla storia delle peggiori interpretazioni della “tragedia lucana”…

la sua green economy, caro assessore è un progetto vecchio come il cucco e che dovunque ha mostrato i suoi limiti di assunto ideologico usato come foglia di fico per un “predonismo ambientale” per nulla dissimile ai liberismi più sfrenati ed a quelle ecomonies (ha notato assessore, come uso bene i plurali della lingua inglese pur avendo solo la terza media?) che dovunque pretendono di soggiogare la naturalità (concetto ben diverso dal naturalismo dalla sua visione letteraria medio-ottocentesca) dei bio-tipi alle esigenze mercantili, come se l’impatto umano fosse lo stesso di un secolo fa, quando i danni – che pure c’erano già! – non apparivano colossali quali gli attuali….

danni che vorremmo evitare alla nostra regione…partendo da un assunto…l’incontaminatezza che è alla base del nostro progetto non è un valore estetico od ideologico, ma una scelta politica che ha ricadute dirette non solo sull’ambiente in quanto tale, ma sull’agricoltura e sul turismo in primis…ma sarebbe lungo spiegarle, assessore, forse anche inutile…preferiamo risponderle con i fatti…

ed i fatti sono che noi poniamo una chance, un’opportunità da poter cogliere, un percorso, delle scelte, dei progetti…quello che lei testardamente continua ad affermare è invece il nulla programmatico…ed a dimostrarlo stanno i fatti!!!…l’agricoltura lucana è allo sfascio perchè qualcuno ha voluto sfasciarla in favore del giogo delle agro-energie…e due sono le sole possibilità, o lei lo sapeva e scientemente ha operato in quel senso, ed allora è un complice di una uccisione (per carità, solo figurata) del settore primario lucano, o non lo ha ancora capito e francamente allora lei è un utile “idiota” (dostojevskji, sempre di naturalismo, ma russo, si tratta)!!! 

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domani risponderò con calma ad un lancio di viti che pare riguardarmi…con calma, viti non merita alcuna fretta!!! 

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6) il programma – istituzione ed amministrazione

siamo ora ad una parte molto delicata del programma di comunità lucana, la parte dedicata ad istituzione ed amministrazione, di cui alcuni elementi sono stati già affrontati in altre parti del programma, altri sono vincolati dalle normative nazionali…cercheremo però di affermare alcuni principi che tendono a portare il governo della regione nelle comunità per renderle in prima persona partecipi dei processi decisionali

1) turnazione dell’ufficio della presidenza della giunta regionale per tre giorni lavorativi settimanali in ciascuno dei 131 comuni lucani durante l’arco della intera legislatura (mensilmente una presenza a potenza ed una matera) al fine da assicurare nel corso dei 5 anni di legislatura una presenza stabile in ognuno dei comuni lucani

2) turnazione dei consigli regionali alternativamente tra le sedi di potenza e matera

3) istituzione di una consulta regionale dei sindaci a carattere consultivo obbligatorio sui temi ambientali, energetici, produttivi e sulle materie di interesse comune

4) istituzione del prelievo obbligatorio di 1/3 degli emolumenti di consiglieri, assessori, presidente al fine di costituire un fondo speciale di solidarietà

5) approvazione definitiva dello statuto della regione basilicata

6) varo di una legge elettorale regionale condivisa da tutte le forze politiche presenti in regione

7) verifica amministrativa, a partire dalle posizioni dirigenziali, di competenze e titoli di tutte le posizioni lavorative e di consulenza nell’ente regione, enti, società ed agenzie sub-regionali ed apertura degli scorrimenti

8 ) immediato allontanamento dei dirigenti giudicati incompatibili, inefficaci, non provvisti di titoli adeguati alle mansioni o ritenuti infedeli in seguito a provvedimenti dell’autorità giudiziaria penale, civile ed amministrativa con automatica costituzione in giudizio per il risarcimento del danno subito dall’ente

9) divieto alle consulenze esterne se non reperibili nell’ente e controllo delle liste relative

10) riforma del sistema formativo in capo al competente assessorato con indicazioni agli enti interessati di liquidazione degli enti di formazione provinciali

11) accorpamento dei dipartimenti ambiente ed agricoltura

12) istituzione dell’ufficio indipendente territorio e risorse per redazione di un bollettino trimestrale da inviare a tutti i comuni ed enti territoriali lucani con competenza di tenuta e  cura del sito web di cui al punto 10) della parte ambiente e potere-dovere di raccolta di ogni informazione dai soggetti istituzionali di cui al punto menzionato e di segnalazione e sanzione delle inadempienze nelle comunicazioni e redazioni a riguardo 

vendola ed i defilippiani lucani

PETRONE (SEL): CON VENDOLA VINCE LA BUONA POLITICA
 
25/01/2010 11.33.28
[Basilicata]

“Un augurio sincero di Sinistra Ecologia Libertà della Basilicata a Nichi Vendola per la sua chiara vittoria nelle primarie pugliesi.
Un risultato importante non solo nei numeri, ma soprattutto per il significato politico e strategico che rappresenta”. Lo afferma Carlo Petrone, coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà. “Vince la buona politica, la capacità di governo che tanti vantaggi ha prodotto per il popolo pugliese, la coerenza tra annunci e realizzazioni.
Si afferma la voglia di partecipazione e il rifiuto di pratiche dirigiste che, pur di raggiungere obiettivi tattici, sacrificano il vero obiettivo di tutto il centrosinistra: lavorare per una larga coalizione, alternativa alle destre. Un’aggregazione che dovrà saper parlare all’Italia positiva, al mondo del lavoro, a quei settori economici e produttivi sani, al vasto mondo dei saperi, della ricerca.
Ora tutti al lavoro per vincere in Puglia le elezioni regionali; un risultato che interessa molto la Basilicata perché il centrosinistra Lucano e quello Pugliese potranno rappresentare un altro Sud, che punta al sostegno del lavoro e della sua qualità, all’innovazione, al protagonismo delle nuove generazioni, alla riforma della politica”.

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quente belle parole, petrone, ex di molte cose della politica lucana ed ora onnipresente prezzemolino alla guida del partito dall’acronimo simile a quello della società energetica lucana che fa da tappo ad una rifondazione al collasso…nedola ed i defilippiani lucani…peccato che se in puglia abbiate appoggiato vendola (e già ci sarebbe qualcosina da ridire, ma siamo nella logica della dialettica politica), qui in basilicata portate acqua (sempre con le orecchie) al mulino di de filippo…e tra vendola e de filippo qualche piccola differenza pure ci sarà nelle pratiche di gestione della vita regionale…meditate, gente della sinistra ex tutto, meditate!!!!

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manifesti

VITI, SABATO A METAPONTO MANIFESTO DELL’AGRICOLTURA LUCANA
 
25/01/2010 11.06.18
[Basilicata]
(AGR) – Sabato 30 gennaio nella sede dell’Azienda agricola sperimentale dimostrativa “Pantanello” di Metaponto sarà illustrato il “Rapporto sull’Agricoltura lucana”. Qui di seguito si riporta una presentazione dell’evento da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti.“Sarà basilare per il settore primario della nostra regione l’appuntamento del 30 gennaio prossimo, che si terrà a Metaponto nella sede dell’Azienda agricola sperimentale “Pantanello” dell’Alsia, nel quale sarà presentato il Rapporto dell’agricoltura lucana. Esso rappresenterà, dopo la Prima Conferenza dell’Agricoltura del 1987 e la Seconda del 1999 un momento fondamentale, un vero e proprio manifesto di programmazione agricola, dal quale ripartire e affrontare il futuro del settore primario.
Si tratta di una giornata di studi e analisi…..In tale quadro la Regione, quale massimo Ente territoriale, deve programmare e predisporre azioni tese affrontare quelle che sono le problematiche e le prospettive che si aprono nel mondo agricolo: dalla Green economy che lega tutte le produzioni coinvolgendo i vari comparti economici e i servizi, stringendo insieme tutto nel concetto di alta qualità; alla revisione della Politica agricola comunitaria (Pac) che si orienta sempre più all’unione tra produzioni alimentari e agricoltura sociale di mercato, spostando l’attenzione sul Secondo pilastro con un nuovo rapporto di riequilibrio che la ruralità (particolarmente importante nei nostri territori di collina e di montagna) deve sviluppare in una visione di agricoltura multifunzionale.
Il fine è rimettere al centro degli interventi regionali il settore primario riconoscendogli l’importanza che merita nel nostro territorio e porre le basi per far entrare la politica in sintonia con quelle imprese legate al territorio che puntano all’innovazione, alla qualità, allo sviluppo ecosostenibile riconvertendo i comparti tradizionali che sono la frontiera avanzata del made in Lucania.
E’ pertanto indispensabile stabilire sempre maggiormente elevati standards per i nostri prodotti nella qualità, nella ricerca, nelle innovazioni tecniche e tecnologiche, nel completamento delle filiere, nell’associazionismo tra i produttori, nella sicurezza alimentare per i consumatori e nei vincoli ambientali. In questo modo potremo battere la concorrenza di basso livello. Infatti, la qualità sarà sempre più vincente rispetto a chi gioca la carta del prezzo senza avere un reale valore aggiunto. In tale quadro si inserisce anche la legge di riordino della Governance agricola, che reputiamo essenziale, per la cui approvazione chiamo a condividerne l’urgenza il Consiglio regionale, la competente Commissione consiliare e gli amministratori regionali.
E’ questo il contesto nel quale il Gruppo di studio nominato dalla Regione Basilicata, di elevato livello tecnico-scientifico, ha sviluppato una dettagliata analisi sulle necessità dei vari comparti e ha anche stabilito in quali segmenti sarebbe necessario intervenire. Tra i temi previsti nella proposta di documento elaborato, che sarà illustrato il 30 gennaio, vi sono: il sistema agroalimentare nell’economia regionale e sua internazionalizzazione; il Credito in agricoltura; le innovazioni gestionali per lo sviluppo delle aziende agricole; le filiere, l’aggregazione e la concentrazione di prodotti del mercato tra qualità e sostenibilità; le agroenergie e la forestazione nello sviluppo rurale; l’innovazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Si vuole così tentare di individuare un modello lucano di agricoltura innovativa e competitiva, anche ridisegnando le funzioni dell’assessorato, che sappia fare fronte ai mercati, alla libera circolazione delle merci, alla massima interazione con i settori ambientale, delle energie e del turismo, tutte sfide alle quali ancora una volta, chi come noi crede nel futuro di una Basilicata propositiva e produttiva non si sottrarrà”.

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ancora manifesti, ma stavolta l’intento chiaro è la sottomissione del comparto agricolo all’agri-energia…non c’è altro da aggiungere!!!…le nostre proposte vanno in un altro senso ed ogni ulteriore commento alle “manovre” che tra piear, psr e piani di forestazione, contabilizzazione del patrimonio boschivo e dei crediti da carbonio accumulati nella massa forestale, a questo punto è davvero inutile…il quadro fosco di una basilicata al servizio del sistema energia rischia di concludersi presto perchè costoro approveranno tutto ciò che c’è da approvare ancora in questo settore ed affini di qui alla fine di febbraio…dobbiamo sconfiggere queste logiche, non solo con i numeri elettorali che speriamo diano ragione alle nostre idee per la lucania, ma impedendo nei fatti a questa gentaglia di rientrare in consiglio regionale ad inquinare la politica di “frequentazioni” di altro genere, quelle stesse frequentazioni che hanno portato la regione a dover essere sacrificata in virtù delle chiacchiere di qualche salotto che decide il futuro delle nostra terra…forte l’appello a chi non voterà per noi perchè convinto d’altro a scegliere i candidati giusti nei loro schieramenti e non i soliti vecchi volponi che “sporcano” la politica con la loro ingombrante presenza

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NARDIELLO (PDCI) TRE CONDIZIONI PER RILANCIO CENTROSINISTRA
 
25/01/2010 09.48.54
[Basilicata]

(ACR) – “Le tre condizioni di base per rilanciare la coalizione di centrosinistra al governo della Regione sono: all’interno dell’alleanza bisogna fare in modo che tutte le componenti storiche si sentano a casa propria; eventuali nuovi alleati devono chiarire la propria posizione assumendo impegni altrettanto chiari, scongiurando innanzitutto cambi di casacca durante la nuova legislatura e il proliferare di gruppi consiliari e misti; il Pd deve abbandonare il vecchio vizio dell’asso piglia-tutto”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Pdci in Consiglio regionale, Giacomo Nardiello, sottolineando che “la prima iniziativa assunta congiuntamente da Pdci – Prc, Psi e Sel rappresenta un fatto politico positivo che sta a testimoniare che la sinistra c’è, è viva e vitale e non ha alcuna intenzione di diventare spettatrice del ‘corteggiamento’ del Pd ad Udc e nuovi-vecchi centristi”.
“Abbiamo letto – continua Nardiello – quali sono per il segretario regionale del Pd, Roberto Speranza, alcuni buoni motivi per votare Pd ‘senza turarsi il naso’. Lo sforzo da fare adesso, tutti insieme, è quello di rinnovare il patto di buon governo con l’elettorato lucano indicando i buoni motivi per continuare l’esperienza di De Filippo con una serie di adeguamenti programmatici e di organigramma nell’esecutivo. Ciò è possibile partendo dalle cose buone e da quelle ‘di sinistra’ (ancora poche in verità) che l’attuale Giunta regionale ha fatto nella legislatura che sta per chiudersi per rafforzare le politiche sociali e quelle per il lavoro. Per questo il nuovo programma del centrosinistra non può non contenere un autentico piano anti-crisi e al suo interno le misure per stoppare la fuga dei cervelli e lo spopolamento dei nostri paesi, azioni a sostegno dei lavoratori che hanno perso il posto e per il superamento del precariato, investimenti per realizzare progetti di eco-sviluppo e di difesa di ambiente e territorio”.
Secondo Nardiello, infine “bisogna attrezzarsi per fronteggiare una campagna elettorale che nel caso della candidatura di Allam sarebbe del tutto inedita per la Basilicata, soprattutto senza cadere nel ‘trabocchetto’ di Allam e del Pdl di dividere l’elettorato tra cattolici ortodossi e laici alleati ai cattolici progressisti. Una nuova guerra di religione è proprio quello di cui non c’è alcun bisogno in Medio Oriente, figuriamoci in Basilicata”.

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commentare nardiello va bene se dobbiamo farci qualche risata, ma dal momento che c’è poco da ridere vorrei solo sottolineare il dato del prc che appoggia stabilmente il centro-sinistra, dopo essersi fatto mangiare dallo stesso nardiello e dagli opportunisti della sel…una considerazione per gli elettori del prc…ve la sentite di votare per una coalizione dove de filippo è il candidato presidente e dove il vostro ruolo sarà quello di portare l’acqua con le orecchie al mulino del pd?

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a domani (che poi sarebbe già oggi) con altre parti del programma e la solita mitraglia di commenti

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la scelta dei candidati

siamo alle fasi finali delle candidature nella nostra lista e crediamo che per metà settimana il lavoro sarà terminato e potrà partire la fase di raccolta delle firme di sottoscrizione alla lista stessa (che, ricordiamo agli altri partiti che nel frattempo hanno già iniziato a raccogliere le firme, deve avvenire a lista completa…questione di serietà, oltre che di leggi)

come altre volte esplicitato la nostra intenzione era ed è di fare una lista che non rappresenti solo l’internità al nostro movimento, ma sia aperta a quanti credano che la battaglia che stiamo portando avanti ormai da qualche anno, possa in qualche modo rappresentarli al punto di entrare nella lista e sostenere un progetto che “è” della nostra comunità e che transita attraverso queste elezioni, non chiudendosi e terminando in esse, ma continuando in quella presenza attiva che è la nostra idea di cittadinanza

molte persone ci hanno contattato per esporci le loro idee che in qualche modo recepiamo – e già da tempo! – direttamente nel nostro programma e forse anche in quel nostro modo di fare politica che non esula mai dalla partecipazione diretta alle “cose” della nostra regione con un entusiasmo inguaribile – non mai beota ottimismo, piuttosto serena convinzione che lottare sia il preludio del vincere – ed una convinzione che ogni giorno di più si rafforza: questa regione può farcela!!!

molte persone, normali cittadini, ci hanno contattato (alcune che sappiamo già attive lo sono state da noi) per dare una disponibilità a sostenere la nostra lista attraverso un impegno ad aiutarci nelle tante fasi che ci porteranno sino al giorno seguente alle votazioni e speriamo anche dopo, o per “darci già il loro voto” con un entusiasmo commovente, ma che diventa per noi un impegno alla massima serietà nella continuazione di questo percorso

molte persone ci esprimono vicinanza o solidarietà, alcune vorrebbero anche “metterci la faccia”, entrando nella lista, ma per un lungo elenco di cause e di cose sono troppo ricattabili economicamente o socialmente nelle comunità in cui vivono dal sistema dei poteri locali e non possono “esporsi” direttamente…li comprendiamo benissimo ed il nostro lavoro sarà anche di fare in modo che questo non avvenga mai più nella nostra regione, che questo vero e proprio reato silente e malvagio di impedire ad un cittadino la libera esplicazione del proprio diritto ad essere soggetto attivo nelle scelte politiche, diritto garantito dalla nostra Costituzione, non avvenga più e siano rimossi quegli impedimenti, il ricatto del lavoro che c’è o non c’è a seconda di ciò che si fa o si dice o si sostiene, la precarietà esistenziale ed economica, fatta di centimetri, grammi, centesimi a volte, che è la base stessa di ogni ricattabilità del cittadino di fronte a chi invece dovrebbe farsi carico di garantire pari diritti e pari opportunita a prescindere da ciò che si è o quanto si ha – ed anche questo è nella nostra Costituzione! – gli impedimenti che oggi fanno della nostra regione una regione a democrazia limitata, o come spesso diciamo con la coppola in mano, a volte, od un anello al naso, altre volte

stiamo così selezionando i candidati anche sulla base della loro “libertà” di esporsi politicamente in una società come la nostra società lucana, fatta di piccoli paesi dove si vive gomito a gomito e dove non passa inosservato l’impegno a non seguire ed a non far seguire quel flusso usuale del potere dominante che ha mille teste e mille facce, il sindaco o l’assessore, l’imprenditore o il farmacista, il benpensante o magari quella di un normale cittadino come chiunque altro, un cittadino che attendendo un “favore” personale, lavora di suo a quella continuità che non deve essere interrotta, e ci lavora con chiacchiere velenose e dicerie d’ogni genere che assommano alla delegittimazione, perchè nessuno attenti a quel potere che a lui – e solo a lui! – regalerà qualcosa alla faccia della comunità e di quanti ancora credono che la politica debba rispondere prima ad essa – la comunità – e solo dopo, fatti salvi ed accertati i diritti su cui si fonda una pretesa, al singolo cittadino

operazione difficile questa di valutare la ricattabilità, e che spesso ci mette negli scomodi panni del “censore” – ma si, passatemi l’immagine! –  che mai avremmo voluto indossare, ma che stimola, quando la si vive in perfetta concordia e nel dialogo con l’interlocutore interessato, a comprendere le ragioni di entrambi nella volontà comune di proseguire questa lotta…e così passo dopo passo siamo andati avanti e questa lista sarà una vera lista popolare, fatta di cittadini e non di rappresentanti di questo o quello, un’espressione di quella società civile che ci piacerebbe immaginare non più solo contrapposta all’inciviltà dei poteri forti, della politica “professionale”, dei capibastone e gabellotti su cui si fonda la stessa continuità di un potere ormai stantio, ma “superiore” nei valori e nella proposta

in questa lista di comunità lucana – movimento no oil vogliamo le facce pulite della lucania, le menti fresche, i sorrisi franchi, gli sguardi limpidi e le idee – si, le idee – per camminare tutti insieme verso un orizzonte…un orizzonte che forse qualche “malignotto” blandisce cinico come impossibile a raggiungersi con il solo cammino – l’orizzonte non si raggiunge mai, dicono costoro tra commiserazione e finta bonomia – e forse è vero che raggiunto un punto esso si allontanerebbe sempre e comunque nella misura del cammino fatto per raggiungerlo…ma nel frattempo si è camminato ed in qualche luogo alla sera pure si è arrivati!!!

buona e serena domenica a tutti

miko

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il bonifico di tito scalo

BONIFICA AREA INDUSTRIALE TITO, IL 24/1 CONVEGNO PD
 
22/01/2010 16.09.26
[Basilicata]

  (ACR) – “Le imprese e i cittadini non possono aspettare ancora. Per la bonifica dell’area di Tito il governo nazionale deve rendere immediatamente disponibili le risorse finanziarie necessarie, così come il Governo regionale, come è stato fatto recentemente per la Val Basento, renderà certamente disponibile la propria quota del finanziamento. Questo per ricordare ancora una volta a tutti che la bonifica di Tito è una cosa seria”. Il consigliere regionale del Pd Vincenzo Folino presenta così il tema del convegno che avrà luogo domenica 24 gennaio, alle ore 17,00, nella sala “Don Domenico Scavone”, in Via Roma a Tito, su iniziativa del gruppo consiliare del Pd alla Regione Basilicata e del Circolo del Partito democratico di Tito.
Dopo il saluto di Michele Iummati, consigliere comunale del Pd e membro della Commissione Ambiente Comune di Tito, e dopo l’introduzione di Folino, sono previsti gli interventi del direttore del Consorzio Asi di Potenza Mario Cerverizzo, del sindaco di Tito Pasquale Scavone e di Salvatore Margiotta, deputato del Pd e vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Il dibattito sarà moderato dal segretario del Circolo del Pd di Tito Vincenzo Quaranta e concluso dal vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Basilicata Vincenzo Santochirico.
“Vogliamo un confronto pubblico plurale con tutti i soggetti interessati – sottolinea Folino – per un ulteriore approfondimento delle questioni e delle soluzioni da adottare dopo gli interventi svolti negli ultimi anni dal Consorzio Asi di Potenza, per determinare una svolta dopo la situazione di stallo che si è determinata per responsabilità del Governo nazionale. Occorre continuare nelle attività di bonifica della falda acquifera, procedere con urgenza alla messa in sicurezza del bacino fosfogessi all’interno dell’area ex Liquichimica e prevedere la definitiva bonifica del sito, valutando diverse opzioni, con particolare riguardo a quelle di più rapida ed economica attuazione, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni esercitate dagli enti interessati nella conferenza di servizio al Ministero dell’Ambiente”.

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beh, visto che finora siete stati voi al governo della regione, ci pare abbastanza tardivo il convegno organizzato dal podolico consigliere pd folino ed essendo in prossimità delle elezioni, tutto sommato abbastanza “pelosetto”…invece che un convegno sulla bonifica di tito scalo, lo vogliamo chiamare semplicemente il “bonifico” elettorale?….l’ordine di priorità poi dei soggetti che non possono più aspettare è un vero e proprio sintomo della malattia che sta corrodendo il pd…l’affarismo!!!

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ANNULLATO INCONTRO IN REGIONE SU MONITORAGGIO AMBIENTALE
 
23/01/2010 13.18.12
[Basilicata]
(AGR) – E’ stato rinviato a data da destinarsi l’incontro sul monitoraggio ambientale che era stato programmato per lunedì, 25 gennaio, alle ore 12, nella sala Verrastro della Giunta regionale per l’esame di una proposta d’intesa sull’utilizzo di un elicottero in dotazione al Corpo forestale dello Stato.

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mah, tanto se a fare i monitoraggi sono quelli che li hanno fatti finora!!!….

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non si capisce

CORLETO, CSAIL: TASSA RIFIUTI PER SERVIZIO FANTASMA
 
23/01/2010 12.29.31
[Basilicata]

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non si riesce davvero a capire come ogni “peto intellettual-viscerale” di costui sia sempre puntualmente riportato da basilicatanet (o chiamiamola pure tass), mentre dei nostri, che pure gli sono inviati non si trova mai traccia…prendiamola a ridere, sù!!!….ma appena realizzeranno che massaro (e qualche altro massaro) si è schierato con l’egizio allam magdi, vedrai che qualche censuretta….o magari fa invece molto comodo che vi sia spazio per le illogiche demagogie di questo gruppo?

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l’assessore energo-monitorante

IRSINA, REGIONE CONTRARIA AL VINCOLO SULL’INTERO TERRITORIO
 
23/01/2010 12.17.02
[Basilicata]

(AGR) – La Giunta regionale ha espresso parere contrario all’apposizione del vincolo paesaggistico sull’intero territorio comunale di Irsina, così come proposto dal Ministero per i Beni culturali.
La scelta della Giunta è stata adottata sulla base del fatto che non sono esplicitate e chiarite le ragioni di un vincolo così esteso e onnicomprensivo. Infatti, non vengono individuate, da parte del Ministero, le iniziative “compromissive del valore paesistico del territorio”, che giustificherebbero la proposta di vincolo, per cui non risulta sufficientemente motivata la dichiarazione di interesse pubblico estesa all’intero territorio.
La semplice sottolineatura della scarsa antropizzazione del territorio di Irsina non lo differenzia da tanti altri, non vincolati, anche se pure essi a tradizione agraria estensiva e con valenze di pregio paesaggistico, presenti soprattutto nella provincia di Potenza e nell’entroterra di quella materana”, afferma il vice presidente della Giunta, Vincenzo Santochirico. E aggiunge: “D’altro canto, le linee guida relative alla disciplina d’uso delle aree e alla valorizzazione degli immobili, proposte dal Ministero a sostegno della proposta di vincolo, hanno già trovato puntuale considerazione nel Regolamento urbanistico. A solo titolo esemplificativo, si ricorderà che con il Regolamento nelle zone agricole è già stato drasticamente ridotto l’indice di fabbricabilità per gli immobili è stato introdotto il lotto minimo; individua tutti gli edifici rurali storici, masserie, jazzi e casali assoggettandoli ad una normativa di tipo esclusivamente conservativo; per quanto concerne i borghi Taccone e Santa Maria d’Irsi, invece, sono ammessi solo interventi conservativi e di ristrutturazione. Infine, sono stati individuati e cartografati, sull’intero territorio comunale, i suoli sottoposti a vincolo paesaggistico”.
“Merita di essere evidenziato – aggiunge Santochirico – che la stessa Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio ha espresso parere favorevole sul Regolamento Urbanistico. Per la Regione Basilicata la questione del paesaggio é essenziale per di una politica di tutela culturale e ambientale, ma anche di sviluppo sociale ed economico, che indica le prospettive di trasformabilità del territorio e delinea le possibilità di sviluppo integrato: paesaggio, economia, cultura. Ma proprio per questo i vincoli devono essere il frutto di scelte mirate, solidamente motivate e democraticamente condivise”.

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assessore santochirico, lo vogliamo dire quanti progetti legati al piear ed alle energie insistono su quella zona?…lo vogliamo dire quanto il vincolo avrebbe impedito certi probabili affari che riguardano molti terreni che sembrano adatti per irradiazione solare ed indice anemometrico all’installazione di decine e decine di pale oliche e puiccole centrali foto-voltaiche fino ad 1mw da autorizzarsi con una semplice dia?…e lo vogliamo dire che l’accordo in questo senso è pressochè bipartizan tra il centrosinistra ed il centrodestra (lo stesso consigliere di lorenzo si è fatto carico di organizzare incontri)?…assessore energo-monitorante lo vogliamo dire anche che della peculiarità architettonica-paesaggistica di irsina (che io preferisco chiamare monte peloso) è unica nel paese e che dei due borghi citati di taccone e s.maria e del complesso sistema rurale a lei non frega un accidenti visto che le sue vere preferenza sono tutte “elettriche”?

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l’assessore agricolo

VITI, UN PROGETTO PER LA ZOOTECNIA DELLE AREE INTERNE
 
23/01/2010 12.08.10
[Basilicata]
(AGR) – Un gruppo di lavoro che entro febbraio elabori un progetto per definire strategie di valorizzazione del suino nero, razza autoctona pregiata dalla quale si ottengono salumi di alta qualità. Il gruppo è stato insediato ieri dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, che ha presieduto nella sede del Dipartimento Agricoltura un incontro con funzionari regionali, rappresentanti di Alsia, Facoltà di Agraria dell’Università di Basilicata, Associazioni provinciali allevatori (Apa), Comune di Tricarico, Comunità Montana Medio Basento, tutti inseriti nell’équipe di studio.
Nel progetto dovranno essere tracciate le linee di caratterizzazione genetica oltreché del prodotto trasformato, in modo che quest’ultimo possa essere immesso sui mercati. Per quanto riguarda, invece, l’incremento della razza, che grazie ad un progetto di rilancio avviato due anni addietro da Alsia, Apa, Università di Basilicata e Comunità Montana Medio Basento, ad oggi conta circa 120 riproduttrici, l’assessore Viti ha specificato che “l’obiettivo della Regione Basilicata in un’ottica di potenziamento della zootecnica autoctona è quello di aumentare il numero di capi per produrre una massa critica adeguata a creare una filiera completa che abbia reale sbocco sui mercati extraregionali. A tal fine – ha aggiunto Viti- sarà verificata da parte del Gruppo tecnico la possibilità di erogazione di finanziamenti, agli allevatori, rientranti nell’ambito del Piano di sviluppo rurale nell’apposita misura 214, indirizzata alla salvaguardia della biodiversità”. A questo proposito va evidenziato che il suino nero è un animale ampiamente preservato, inserito negli elenchi del decreto ministeriale, 127/2009, e per il quale sono costituiti libri genealogici e registri anagrafici. “Nel Rapporto dell’agricoltura che si terrà a Metaponto sabato 30 gennaio- ha concluso Viti- al quale saranno chiamati a partecipare tutti gli esponenti del mondo agricolo e quindi anche quelli del comparto zootecnico, saranno discusse anche strategie tese a rimettere al centro degli interventi regionali azioni che legano lo sviluppo della zootecnia alla crescita integrata delle aree interne con appositi progetti relativi a razze autoctone”.

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quanta attività a due mesi dalle elezioni!!!….comunque anche a voler essere ottimisti 120 fattrici in due anni non ci paiono un segno di quel grande interesse per la zootecnia basata sulle varietà locali che viti strombazza “urbi et orbi” (magari sperando che gli orbi diventino del tutto ciechi e non riescano a vedere che l’assessore parla di cose che esistono solo nei suoi piani da napoleone all’isola d’elba o magari già a s.elena)…ah, ma scommetto che l’assessore ha in mente altri progetti fantastici per i suini locali!!!…certo, per chi ha la memoria un po’ più lunga solo un anno fa l’assessore agricolo annunciò il “progetto maiali amadori” (100.000 maiali da far crescere, macellare ed insaccare proprio in val basento) che prevedeva l’allocazione di “maiali industriali” presso le aziende locali…alla faccia del suino nero che oggi viti afferma di voler tutelare!!!

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INQUINAMENTO A TITO, OLA: COLPA DI IMPRESE E ISTITUZIONI
 
23/01/2010 10.16.54
[Basilicata]

Sul gravissimo inquinamento dell’area industriale di Tito, evidenti sono le responsabilità delle imprese e delle istituzioni”. Lo afferma, in un comunicato stampa, la Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista, coordinamento apartitico di associazioni e comitati dei cittadini. “Sorprende – si legge nella nota – come, solo oggi ed a fine legislatura regionale, ci si accorga dell’esistenza del problema, preferendo non affrontare il nodo delle responsabilità e delle inadempienze che hanno consentito l’aggravamento dell’inquinamento chimico che oggi minaccia anche l’alto bacino del Tora e del fiume fiume Basento che, è bene ricordarlo, attraversa anche la città di Potenza”.
Per la Oladopo otto anni dalla perimetrazione dell’area industriale di Tito quale “sito di interesse nazionale ” ad opera del Ministero dell’Ambiente, a seguito di Conferenze di Servizio, di costosi monitoraggi di cui si son perse le tracce, di piani di caratterizzazione rimasti sulla carta, di ipotesi di messa in sicurezza, solo poche aziende hanno messo in atto le prescrizioni previste dai piani di caratterizzazione, attuando, di fatto, le azioni di bonifica. A distanza di nove anni, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Potenza, presieduto da Ernesto Navazio, ha inviato agli Enti interessati “l’ipotesi di intervento di bonifica” dell’area dell’ex Liquichimica e di altre aree di discarica di rifiuti ferrosi dell’ex Sider Potenza, che contiene anche “l’ipotesi” di intervento per la messa in sicurezza permanente-definitiva della discarica di fosfogessi radioattivi. Ipotesi che è stata inviata agli Enti competenti lo scorso mese di dicembre”. Infine, la Ola si chiede: “Quanta acqua dovrà ancora passare sotto i ponti affinchè si risolva in tempi rapidi l’inquinamento dell’area industriale che costituisce un grave pericolo per la salute de cittadini e dei lavoratori?”.

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di ipotesi in ipotesi fino alla dissoluzione dell’evidenza, a tito scali comunque non si è fatto nulla per la bonifica!!!

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