una catastrofe

Un terremoto devasta Haiti, il premier: “I morti sono oltre centomila”  

Un terremoto di grande intensità con due forti scosse tra i 7,0-7,3 gradi Richter ha ridotto in una distesa di rovine la capitale di Haiti Port-Au-Prince. Secondo il senatore Youri Latortue le vittime sarebbero oltre cinquecentomila, mentre il premier haitiano, Jean Max Bellerive, ha detto che il terremoto potrebbe avere causato oltre centomila morti. Intanto il sottosegretario Onu agli affari umanitari, John Holmes, ha affermato che tra i 3 e i 3,5 milioni di persone, oltre un terzo della popolazione haitiana, sono state colpite dal sisma. Il presidente Usa Obama promette aiuti “immediati” nell’isola, mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto che l’Italia “si sente vicina al popolo haitiano”. L’ipocentro delle quattro scosse è stato ad appena 10 chilometri di profondità. Ravvicinati gli epicentri, tutti in terraferma e nelle vicinanze della capitale: a 15 km a sud-ovest la prima, a 25 km. a ovest-sud-ovest la seconda e la terza, a 30 km. a sud ovest la quarta.

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credo che altre considerazioni e commenti che pure avrei voluto postare, siano del tutto inutili di fronte a notizie simili…haiti è uno dei paesi più poveri al mondo…credo doveroso cercare di dare una mano a questa povera gente…presidente de filippo, mobiliti la nostra protezione civile ed invii subito aiuti!!!

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il piear in sintesi

eccovi l’intervento di straziuso sul piear…commenteremo!!! 

PRESENTAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIANO DI INDIRIZZO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE

INTERVENTO DELL’ASSESSORE REGIONALE ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE – dott. Gennaro Straziuso

Introduzione

Il Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale (P.I.E.A.R.) che qui presentiamo insieme con il Progetto di Legge: Disciplina e approvazione del Piano di Indirizzo Energetico Ambientale (P.I.E.A.R.), redatto per effetto dell’art. 5 della legge n. 10 del 9 gennaio 1991 “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” costituisce lo strumento di pianificazione/programmazione attraverso cui la Regione Basilicata disegna ed attua le strategie per il perseguimento dei propri obiettivi nel settore energetico.La Regione Basilicata, come è ovvio, attribuisce al settore energetico un ruolo strategico per rilanciare il protagonismo dei territori, puntando alla creazione di nuove e qualificate opportunità di lavoro e ad uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e capace di soddisfare in tempi brevi i bisogni del presente, senza tuttavia compromettere la possibilità per le future generazioni di soddisfare i propri.La effettiva capacità di conseguire i risultati auspicati, però, è stata messa in forse dai catastrofici eventi finanziari registrati negli ultimi mesi. Il grave stato di crisi in cui versano le economie mondiali, maggiormente avvertito in quei sistemi produttivi non particolarmente attrezzati ad affrontare le sfide globali, quale quello lucano, richiede pertanto, più che in altre occasioni, scelte strategiche condivise ed ottimizzazione delle risorse disponibili.

Inquadramento programmatico

Le scelte energetiche delle Regione sono inserite, come è ovvio che sia, in un quadro programmatico coerente con le politiche comunitarie e statali e con gli impegni che l’Italia ha assunto a livello internazionale.L’Unione Europea sta mettendo in campo una ambiziosa politica energetica nel tentativo di dare impulso ad una nuova rivoluzione industriale che porti ad una economia a basso tenore energetico (low energy economy) e renda l’energia che noi consumiamo più sicura, competitiva e sostenibile.L’Unione Europea ha emanato una serie di provvedimenti che delineano in modo chiaro il percorso che si intende seguire da qui al 2020 per attuare questa politica che ha come obiettivi fondamentali l’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili, la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti.Questi gli obiettivi rilevanti che la politica energetica ed ambientale a livello comunitario intende perseguire al 2020:1.      una penetrazione del 20% delle fonti rinnovabili sul consumo di energia primaria;2.      una riduzione del 20% del consumo di energia primaria rispetto al trend attuale;3.      una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990.Si tratta di obiettivi molto ambiziosi che per essere realizzati richiedono una forte azione politica che comporti un ripensamento ed un rilevante incremento degli investimenti nel settore energetico ed un forte orientamento verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili ed il miglioramento dell’efficienza energetica.Il nuovo Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale, nel quale viene attribuito un ruolo strategico all’uso delle fonti rinnovabili, al risparmio energetico ed alle attività di innovazione e ricerca costituisce, tra l’altro, il contributo che la Regione Basilicata intende dare alla politica energetica comunitaria.La strategia energetica nazionale, definita negli ultimi anni sia dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” , che dalla finanziaria 2008 (legge n.244/07), prevede:                                 una significativa promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili, anche mediante la definizione di regole per la remunerazione dell’energia così prodotta;                                 lo sviluppo della micro generazione diffusa, avvicinando gli impianti di produzione all’utente finale;                                  la promozione della ricerca in campo energetico;                                 la semplificazione delle procedure autorizzative con l’introduzione della “autorizzazione unica regionale” e la definizione di tempi certi per il procedimento.   

Iter amministrativo del PIEAR

L’iter di adozione ed approvazione del PIEAR ha inizio dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 720 del 22 aprile 2009 con cui la Giunta:       ha adottato la proposta di Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale, il Rapporto Ambientale e la relativa Sintesi non tecnica, documenti redatti dagli uffici regionali competenti, ai sensi e per gli effetti della legge regionale 26 aprile 2007 n.9.       ha dato incarico all’Ufficio Energia di indire la Conferenza regionale prevista dall’art. 2 comma 2 della legge regionale 9/2007;       ha trasmesso al Consiglio regionale i suddetti documenti per gli adempimenti di competenza.La proposta di PIEAR adottata dalla Giunta è stata sottoposta alla consultazione pubblica prevista dalla procedura di valutazione ambientale ai sensi della parte seconda del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, così come successivamente modificato, in particolare dal Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4.La Conferenza regionale per l’energia, prevista dal richiamato art. 2 comma 2 della legge regionale 9/2007, si è tenuta in data 18 settembre 2009.Questi due momenti di consultazione, oltre che occasione di discussione e di confronto sui contenuti del PIEAR, hanno costituito una preziosa opportunità per raccogliere i contributi degli addetti ai lavori, degli operatori del settore e di tutta la società civile nella convinzione che la messa in campo delle strategie politiche in settori cruciali come quello energetico richieda un processo di partecipazione e condivisione quanto più ampio possibile.In virtù di questa considerazione, tutte le osservazioni pervenute al PIEAR sono state attentamente valutate dagli uffici regionali competenti, ed, ove ritenuto necessario, si è provveduto ad aggiornare il Piano che successivamente la Giunta regionale ha adottato con Deliberazione n. 1816 del 20 ottobre 2009.Il PIEAR così aggiornato e modificato è stato trasmesso alla III Commissione Consiliare permanente – “Attività Produttive – Territorio” – che, dopo averlo esaminato lo ha a sua volta emendato nella versione che oggi presentiamo a questo Consiglio.

Contenuti principali del PIEAR

La Regione intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi  fissati dall’UE e  dallo Stato, riconoscendo in questi una importante opportunità di sviluppo del  proprio territorio nel rispetto di tre principi fondamentali: 1.      La gestione sostenibile delle risorse2.      Il massimo della ricaduta sul tessuto produttivo3.      La razionalizzazione dell’intero comparto energeticoIn questo contesto il PIEAR definisce alcune priorità d’intervento, che riguardano principalmente:

1.      Incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili

Oggi la regione Basilicata importa circa il 50% del proprio fabbisogno di energia elettrica. Tale condizione penalizza fortemente lo sviluppo e la crescita sociale ed imprenditoriale della nostra comunità, ed è per questo che tra i primi obiettivi del PIEAR vi è quello di garantire il soddisfacimento attuale e futuro del crescente fabbisogno energetico, utilizzando, nel rispetto dell’ambiente, le fonti rinnovabili anche attraverso una gestione sostenibile delle risorse territoriali presenti e favorendo prioritariamente la cosiddetta “generazione e cogenerazione distribuita” dell’energia elettrica e termica, destinata soprattutto all’autoconsumo e quindi alla riduzione dei costi energetici.Riguardo a tale aspetto il PIEAR intende incoraggiare e facilitare l’installazione di impianti per l’autoproduzione da fonti rinnovabili, soprattutto quelli localizzati in prossimità dell’utenza, e la cogenerazione distribuita dell’energia elettrica e termica con particolare riguardo agli impianti alimentati a biomassa; inoltre la quota di energia prodotta da queste tipologie di impianto, non viene conteggiata ai fini del computo della produzione di energia da fonti rinnovabili prevista nel PIEAR.Questo forte incentivo alla produzione di energia da autoproduzione e da cogenerazione distribuita trova la sua giustificazione soprattutto nel fatto che esso avrà ricadute positive sia sul fronte del sostegno al reddito delle piccole e medie imprese, agricole ed industriali, sia sulla riduzione dei costi di approvvigionamento energetico dei soggetti pubblici e dei gestori dei servizi idrici.In sostanza, entro il 2020, si prevede l’installazione complessiva di una potenza pari a circa 1500 MW ripartita tra tutte le varie tipologie di fonti energetiche rinnovabili presenti sul nostro territorio con una produzione di energia elettrica corrispondente a oltre 2000 GWh, in accordo con le strategie di sviluppo regionale, puntando su tutte le tipologie di risorse disponibili sul territorio, secondo la ripartizione riportata di seguito: 

FONTE ENERGETICA POTENZA INSTALLABILE (MW) % DI RIPARTIZIONE ENRGIA PRODUCIBILE ANNUA (GWh)
Eolico 981 60 1374
Solare termodinamico e fotovoltaico 359 20 458
Biomasse 50 15 343
Idroelettrico 48 5 114
TOTALE 1438 100 2289

 I suddetti obiettivi di incremento della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile saranno perseguiti nel pieno rispetto delle peculiarità ambientali della regione  e nella prospettiva di uno sviluppo ordinato ed armonico del nostro territorio.Da questo punto di vista un elemento qualificante del PIEAR è costituito dalla previsione che gli impianti di produzione di energia elettrica e termica alimentati da fonti rinnovabili collegati alla rete di trasmissione dell’energia elettrica in alta tensione e, nel caso dell’eolico di potenza installata superiore a 20 MW, debbano essere accompagnati da Progetti di sviluppo locale a beneficio delle comunità locali e finalizzati al raggiungimento di obiettivi coerenti con il PIEAR; la dotazione finanziaria di tali progetti dovrà essere proporzionale al valore dell’impianto, e sarà a carico dei proponenti l’intervento. Tali progetti dovranno essere presentati anche nel caso l’impianto venga realizzato nelle aree di valore naturalistico, paesaggistico ed ambientale.  

2.      Riduzione dei consumi energetici del 20% entro l’anno 2020

Una delle principali fonti di energia disponibile è indubbiamente rappresentata dal cosiddetto risparmio energetico, in quanto è certamente il metodo più immediato ed economico che consente la riduzione dei costi energetici e delle emissioni di gas contaminanti nell’atmosfera; rappresenta inoltre un importante volano per l’economia locale.Infatti, per gli ultimi due bandi emanati a fine 2006 a agli inizi del 2007, il primo che incentivava interventi di contenimento dei consumi energetici ed il secondo per l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 20 kW, sono pervenute complessivamente circa 10.000 domande che, a fronte di uno stanziamento di 6 Milioni di Euro per l’erogazione di contributi, hanno movimentato richieste per un ammontare di risorse economiche di circa 90 Milioni di Euro, contribuendo ad attivare l’economia regionale soprattutto per le piccole e medie imprese che operano nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica. La finalità è quella di contenere la domanda energetica complessiva e ridurre progressivamente i consumi di energia elettrica regionale attraverso interventi che innalzino i livelli di efficienza  del patrimonio edilizio e delle infrastrutture ad uso collettivo attraverso l’impiego di impianti, attrezzature materiali e tecnologie innovative per il risparmio energetico.Va sottolineato che con i due obiettivi previsti si avrà la riduzione delle emissioni in atmosfera di gas clima alteranti quali l’anidride carbonica- La riduzione di emissione di CO2 è stata così quantizzata dal PIEAR: 

Totale emissioni di co2 previste per il 2020 5033 Kt  

 

3) Creazione di un distretto energetico in Val d’Agri

La creazione di un distretto energetico in Val d’Agri è finalizzato principalmente all’insediamento di imprese innovative specializzate nel campo della produzione di componentistica di impianti e di materiali del settore energetico, nonché di enti e soggetti capaci di svolgere ricerca ed alta formazione professionali.Le attività del distretto faranno capo principalmente a:·         sviluppo di attività di ricerca,  innovazione tecnologica ed alta formazione in campo energetico;·         creazione di un centro permanente di formazione sui temi energetici;·         insediamento nell’area di imprese innovative specializzate nella produzione di tecnologie e componentistica utili all’innalzamento dell’efficienza;·         attivazione di filiere produttive incentrate sull’adozione di materiali tecniche e tecnologie innovative per la produzione di energia con particolare riferimento alle fonti rinnovabili ed alla cogenerazione;·         realizzazione, con il supporto di enti di ricerca ed università, enti locali e grandi operatori del settore, di impianti innovativi e sperimentali per la produzione di energia da FER;·         formazione e trasferimento tecnologico alle PMI locali.Il PIEAR prevede inoltre delle azioni rivolte al superamento delle criticità connesse allo sviluppo del comparto energetico, che implicano la modernizzazione ed il potenziamento delle reti di trasmissione gestite da TERNA e di distribuzione dell’energia di ENEL, nonché quelle azioni rivolte allo snellimento, alla semplificazione ed armonizzazione della normativa di settore; quest’ultimo aspetto rappresenta  il punto di partenza per una maggiore efficacia, efficienza e trasparenza nell’azione amministrativa.Già con la L.R. n. 31/2008 integrata dalla L.R. n.27/2009, di modifica della L.R. n. 9/07, sono state introdotte procedure autorizzative semplificate per la realizzazione degli impianti di piccola taglia a fonte rinnovabile, per i quali  è possibile procedere con la sola Denuncia di Inizio Attività (DIA di cui agli artt.22 e 23 del T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato con D.P.R. n. 380/01.     

Regime autorizzatorio

Il regime delle autorizzazioni previste dal PIEAR è il seguente: 

Fonte Energetica / Tipologia Impianto Potenza (kW) Regime Normativo
EOLICO
Singoli aerogeneratori con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore ad un metro   COMUNICAZIONE
Impianti di piccola generazione con potenza fino a 200 kW P ≤ 200 DIA
Impianti di piccola generazione con potenza superiore a 200 kW e fino ad 1 MW 200 < P ≤ 1000 Procedura ai sensi dell’art.12 D.lgs 387/2003 semplificata
Impianti di grande generazione con potenza superiore ad 1 MW P > 1000 Procedura ai sensi dell’art.12 D.lgs 387/2003
SOLARE FOTOVOLTAICO
Impianti integrati (ai sensi del DM 19.2.2007) se aderenti o integrati nei tetti degli edifici residenziali, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda ed i cui componenti non alterino la sagoma degli edifici stessi COMUNICAZIONE
Impianti integrati (ai sensi del DM 19.2.2007) DIA
Impianti non integrati (ai sensi del DM 19.2.2007) con potenza nominale massima non superiore a 1000 kW P ≤ 1000 DIA
Impianti per autoproduzione ai sensi dell’art.2 del D.lgs 79/99 DIA
Rifacimento di impianti fotovoltaici esistenti che non comportino variazioni nelle dimensioni fisiche degli apparecchi, della volumetria delle strutture e dell’area destinata ad ospitare gli impianti stessi. DIA
Impianti di grande generazione con potenza nominale superiore a 1000 kW P > 1000 Procedura ai sensi dell’art.12 D.lgs 387/2003
SOLARE TERMODINAMICO
Impianti con potenza non inferiore a 30 MW e non superiore a 60 MW 30000 ≤ P ≤ 60000 Procedura ai sensi dell’art.12 D.lgs 387/2003
BIOMASSE
Impianti di piccola taglia con potenza elettrica installata non superiore a 500 kW e potenza termica installata non superiore a 3000 kW 0 ≤ Pe ≤ 5000 ≤ Pt ≤ 3000 DIA
Impianti di grossa taglia con potenza elettrica installata superiore a 500 kW e potenza termica installata superiore a 3000 kW Pe > 500Pt > 3000 Procedura ai sensi dell’art.12 D.lgs 387/2003
IDROELETTRICO
Centrali idroelettriche di piccola taglia con potenza elettrica installata non superiore a 250 kW 0 ≤ P ≤ 250 DIA
Centrali idroelettriche di grossa taglia con potenza elettrica installata superiore a 250 kW P > 250 Procedura ai sensi dell’art.12 D.lgs 387/2003

Nell’Appendice A al PIEAR sono descritti i principi generali per la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la dismissione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili a cui dovranno attenersi i proponenti di interventi per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili.

Disciplinare

Per l’attuazione del PIEAR, e per assicurare le più opportune forme di coordinamento fra i procedimenti finalizzati al rilascio dell’autorizzazione unica per la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili di cui all’art. 12, comma 3 del D.Lgs. 387/2003, la Giunta Regionale entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, e quindi del PIEAR, approva apposito disciplinare per lo svolgimento del procedimento unico per il rilascio dell’autorizzazione, sentita la Commissione Consiliare competente.Tale disciplinare dovrà organizzare, in coerenza con le previsioni del PIEAR, le modalità da seguire per la presentazione e l’istruttoria delle istanze per l’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica e termica alimentati da fonti rinnovabili.L’auspicio è che la redazione di tale disciplinare, oltre ad uniformare le procedure per la presentazione delle istanze, si conformi alle seguenti ineludibili esigenze:·         tradurre i principi individuati nel PIEAR, in particolare nell’Appendice A, in una procedura amministrativa trasparente ed omogenea che disciplini la presentazione delle istanze;·         stabilire un riferimento preciso per tutti i soggetti proponenti in modo da rendere agevole, uniforme ed esauriente la fase di redazione dei progetti;·         definire un quadro di regole quanto più accurato possibile a cui dovrà attenersi il personale degli uffici regionali coinvolto a qualsiasi titolo nei procedimenti autorizzativi.E’ nostra opinione che il rispetto di queste esigenze servirà a rendere il Disciplinare in oggetto un utilissimo strumento sia per gli uffici regionali coinvolti nei procedimenti autorizzativi, i quali potranno attingere ad esso per minimizzare le incertezze interpretative che dovessero manifestarsi, sia per i soggetti proponenti la realizzazione e l’esercizio degli impianti che saranno indirizzati in modo univoco nell’espletare tutte le attività necessaria alla definizione degli interventi e nella progettazione degli stessi. In applicazione del principio di leale cooperazione e al fine di assicurare il corretto inserimento degli impianti per la produzione  di energia da fonti rinnovabili nel paesaggio, con specifico riguardo agli impianti eolici , il P.I.E.A.R. e il disciplinare di cui al comma 2, ove necessario, sono adeguati entro sessanta giorni dall’entrata in vigore delle linee guida nazionali di cui all’art. 12, comma 10 del D. Lgs. 387/2003

Risorse finanziarie

Concludo con un cenno alle risorse finanziarie che potranno essere attivate per l’attuazione degli obiettivi del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale. Esse sono riconducibili fondamentalmente a quelle messe in campo nel quadro della politica regionale unitaria e a quelle rivenienti dalle royalties regionali derivanti dalla estrazione del petrolio in Basilicata.In particolare, la politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013 trova i suoi riferimenti strategici nel QSN i cui strumenti finanziari sono rappresentati dai Fondi Strutturali Comunitari e dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS).A titolo puramente indicativo, allo stato attuale, è possibile prevedere che si avranno a disposizione i seguenti fondi, salvo eventuali tagli che il Governo intende effettuare sui FAS, per soddisfare i singoli obiettivi previsti dalla nuova programmazione. Per l’incremento della produzione da fonti rinnovabili il costo pubblico complessivo dell’attuazione degli interventi in materia di ‘produzione energetica’ da fonti rinnovabili ammonta per il quinquennio 2009-2013 (POR FESR, PAR FAS e PAIN FAS) a  circa 40 milioni di euro (35 Meuro per le fonti energetiche rinnovabili e 5 Meuro per la produzione di biocarburante) ai quali potrebbero aggiungersi per il medesimo arco temporale risorse ulteriori rivenienti dalle royalties del petrolio e da altri programmi quali il PSR FEASR 2007-2013.Mentre per il Risparmio energetico la spesa pubblica complessiva dell’attuazione degli interventi in materia di ‘risparmio energetico’ ammonta per il quinquennio 2009-2013  (POR FESR, PAR FAS e PAIN FAS) a 80 milioni di euro (ai quali potrebbero aggiungersi il 40%  delle risorse rivenienti dalle royalties del petrolio per il medesimo arco temporale ed ulteriori risorse rivenienti da altri programmi)In fine, per il Distretto energetico si prevede una spesa complessiva dell’attuazione dell’obiettivo volto alla costruzione in Val d’Agri di un ‘distretto energetico’ per il quinquennio 2009-2013 ammonta (POR FESR, PAR FAS e PAIN FAS) a 30 milioni di euro (ai quali potrebbe aggiungersi il 20% delle risorse rivenienti dalle royalties del petrolio per il medesimo arco temporale ed ulteriori risorse rivenienti da altri programmi)Le azioni e le risorse che la Regione metterà in campo consentiranno certamente di avviare processi virtuosi, migliori condizioni di sviluppo ed importanti opportunità per il mondo produttivo e della ricerca; ma il superamento dell’attuale situazione di crisi, richiederà il concorso e l’impegno convinto di tutta la società civile.

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risultati

CONFERENZA STAMPA SU QUALITA’ DELL’ACQUA DISTRIBUITA
 
13/01/2010 18.31.08
[Basilicata]
Venerdì 15 gennaio 2010 alle 11.00 nella sala riunioni al secondo piano della sede della Società, in via Pasquale Grippo a Potenza, Acquedotto Lucano illustrerà i dati sulla qualità dell’acqua potabile distribuita in Basilicata.
Alla conferenza stampa parteciperanno anche tutte le Associazioni dei Consumatori.

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un’altra conferenza stampa che sancirà un prevedibile “tutt’apposto” che senz’altro inciderà negativamente, per il risalto mediatico che le verrà dato, sulla qualità e la legittimità delle lotte che intraprendiamo da tempo e che qualche “cretino” che fa del personalismo una ragione di vita sta minando con l’irresponsabilità di certe dichiarazioni che portano poi a certi risultati…parlare di qualità dell’acqua potabile era tutto il contrario di ciò che a lume di intelligenza si sarebbe dovuto fare, dal momento che non fidarsi di un settore che è uno dei pochi in questa regione ad essere seriamente controllato, come del resto in quasi tutta italia, quello della distribuzione di acqua potabile consona al consumo umano, è come minare alla base le fondamenta stesse della democrazia…altre sono le responsabilità che da quei dati si sarebbero dovute e potute ricavare ed altre ovviamente saranno ora le risposte che pur ci si sarebbe dovuti attendere se alla ragione di una lotta che è per il bene comune di questa terra, non si fosse sostituito il bieco personalismo che recita “io, io ed ancora io”…ok, andremo comunque avanti, ma almeno sappiamo con chi non dobbiamo andare avanti!!! 

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il regalo del piear

MOLLICA: IL NUOVO PIEAR SIGNIFICA SVILUPPO ED ECONOMIA
 
13/01/2010 17.42.05
[Basilicata]
                                                                                                                         

(ACR) – “Il Piear è stato oggetto di un lungo ed attento esame della Commissione -evidenzia il presidente dell’organismo Franco Mollica – ed il lavoro da parte di tutti i Commissari, sia della maggioranza che dell’opposizione…Si è arrivati all’approvazione del Piano dopo un lavoro complesso, durato 6 mesi, durante il quale i commissari, rappresentanti dei diversi Partiti, hanno contribuito al miglioramento dello strumento, facendosi portavoce di emendamenti che hanno rimosso incongruenze….Ora occorre approvare un atto che in altre regioni è stato impugnato o bloccato… La normativa regionale vigente nel settore energia è ad oggi alquanto scarna e frammentata, soprattutto in relazione al ‘valore’ di sostenibilità ambientale e paesaggistica dei campi eolici da installare sul nostro territorio. Il Piano – aggiunge Mollica – doveva essere già approvato il 31 luglio 2009. In seguito, vi sono stati ritardi sulla sua stesura. A tal proposito si rende noto che la Terza Commissione ha iniziato, sin da subito, a lavorare alla definitiva forma del Piano, partendo già in data 8 luglio 2009. Dopo una lunga e laboriosa fase di consultazione diretta e di audizione con l’intero mondo datoriale e delle Associazioni sindacali, agricole, di settore ed istituzionali della regione e la continua collaborazione con gli Uffici del Dipartimento competente, la Commissione ha esaminato attentamente tutte le proposte di modifica al Piano, giungendo all’approvazione il 4 novembre 2009”.

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riporto solo in pezzi le dichiarazioni di mollica per non offendere la pazienza dei lettori…la terza commissione ha audito tutti, tranne le associazioni ambientaliste, e grazie al lavoro di “noti” esperti del settore come lo stesso consigliere mollica, presidente, i consiglieri di lorenzo e scaglione, vicepresidenti, i consiglieri mattia e restaino, segretari, ed i consiglieri falotico, fierro, flovilla, mastrosimone, nardiello, salvatore e simonetti in 6 mesi di lavoro durissimo sono arrivati a partorire questo monumento di scempiaggine che regalerà la regione agli appetiti delle multinazionali del settore…grazie, sig. consiglieri, per questo regalo del piear!!! 

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cialtroni in azione

ARPAB, SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ: SUPERATI TUTTI I LIMITI
 
13/01/2010 16.57.50
[Basilicata]

In questi ultimi giorni, si è appreso che il direttore generale dell’Arpab ha prodotto un ulteriore atto, inqualificabile per un dirigente della pubblica amministrazione, adendo la magistratura e citando per danni Cgil e Uil, per aver danneggiato, si badi bene, non l’ente, bensì la sua persona. Con un simile atto, si intende tentare di punire chi si rende responsabile di svolgere ancora una funzione sindacale di rappresentanza….E’ quanto affermano in un comunicato Carlo Petrone, Gianni Rondinone, Giannino Romaniello, Paolo Pesacane, Rocco Rivelli, del coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà di Basilicata.
“Mai – proseguono – si era arrivati a tanto nella nostra Regione. Ma, come dice il detto, tutti i limiti sono superabili. Basta metterci impegno. E il direttore dell’Arpab ce lo ha messo tutto.
Non avremmo nemmeno commentato una simile notizia, se non fosse che ci sentiamo offesi per non essere stati citati unitamente alle associazioni sindacali. Se lo facciamo, quindi, è solo per ribadire che in presenza di quanto accaduto in quest’ultimi anni nell’ente più importante per la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, non si può avere un dirigente che pensa alla sola sua immagine. D’altronde, quanto denunciato dalle organizzazioni sindacali e quanto emerso in sede di Commissione Consiliare la dice lunga su come si sono utilizzate risorse e strumenti di flessibilità del lavoro. Noi, non solo ribadiamo la richiesta di dimissioni del dirigente, ma chiediamo che tutti gli atti, a partire dai contratti sottoscritti con privati e quelli relativi all’uso del lavoro interinale oggetto di audizione nella Commissione Consiliare Regionale, vengano inoltrati dal Presidente di quest’ultima alle Autorità Giudiziarie competenti, affinché se ne valutino gli elementi per verificare la eventuale sussistenza di violazioni della legge”.

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giusto il richiamo a quanto accade all’arpab sulle tensioni sindacali, ma neppure una parola sul mancato funzionamento dell’arpab stessa come agenzia di protezione ambientale…la conferma che per quanto riguarda l’ambiente, la sel (sinistra ecologia e libertà), acronimo stranamente uguale ad un altro acronimo che il lucani impareranno a breve a conoscere meglio (società energetica lucana) ed i soggetti in questione non sono altro che dei cialtroni peracottari, probabilmente non accorgendosi neppure che il cattivo funzionamento di quell’ente è la fonte causale di ogni allarme ambientale e di ogni sospetto che avvelena questa basilicata che meriterebbe ben altro…ma d’altronde da uomini avvezzi alla poltrona (e non cito neppure quelle che hanno occupato ed occupano adesso per non perdere tempo con dei cialtroni, appunto) fanno la scaramuccia al rialzo del prezzo di coalizione sulle attività anti-sindacali di sigillito (comunque esecrabili!!!), dimenticando che quell’uomo è stato messo a capo di quell’ente dallo stesso “capo” che ora si apprestano a votare ancora, perchè la poltrona è sempre la poltrona e non sia mai detto che costoro ci possano rinunciare, tornando a fare quello che tutti gli esseri umani pur dovrebbero fare, lavorare!!!

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e tanto per rimanere in argomento eolico e capire quali dimensioni l’affare raggiunge, leggiamo questo lancio…

MURO LUCANO, ZACCARDO (IPR) SU QUESTIONE IMPIANTO EOLICO

 
13/01/2010 16.33.55
[Basilicata]
“Con un cambio di rotta, che ha stupito un po’ tutti ha deciso, con la delibera consiliare del 30 dicembre 2009, di mantenere la partecipazione del comune nella società “Monte Raitiello s.r.l.”, peraltro già in fase di dismissione a seguito di una decisione del vice prefetto Lidia Caludia Cimadomo, commissario straordinario del Comune di Muro Lucano ed assunta in armonia con i dettami della deliberazione della Corte dei Conti potentina emanata nei confronti del Comune di Muro Lucano”. E’ quanto afferma in un comunicato Teresa Zaccardo, capogruppo consiliare di “Insieme per la Rinascita” di Muro Lucano, in riferimento alla posizione assunta dal sindaco di Muro Lucano sul tema delle centrali eoliche nel territorio murese che, a parere di Zaccardo, in precedenza si sarebbe schierato, insieme alle associazioni ambientaliste, contro la realizzazione dell’impianto. “La delibera consiliare – aggiunge Zaccardo – è stata adottata nonostante la Corte dei Conti, con una nuova deliberazione, questa volta relativa al rendiconto 2007, abbia stigmatizzato il comportamento di quegli amministratori che continuano a mettere a rischio gli equilibri di bilancio e non hanno ancora provveduto al ripiano dei debiti delle società Monte Raitiello e Muro Village”.
“E’ pur vero – sottolinea la consigliera – che se certe battaglie, come quelle per l’eolico, sono combattute con convinzione, e non solo per mera strumentalizzazione politica, non si può cambiare idea dall’oggi al domani”. Zaccardo invita pertanto il sindaco alla coerenza per evitare di arrecare con il suo comportamento danni all’ambiente e alla montagna di Muro Lucano.
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PIEAR, FLOVILLA (CP-RB): SI APRE UNA NUOVA FASE

 
13/01/2010 15.09.35
[Basilicata]

(ACR) – “Qualunque ragionamento sul Piano energetico regionale pretende la soluzione di quanto accaduto in questi anni in Basilicata sul terreno delle energie rinnovabili ed, in particolar modo, dell’eolico. Ma senza rinunciare a guardare al complesso di scelte, misure, opportunità, risorse ed elementi naturali che, aldilà del vento, rendono la nostra regione luogo privilegiato nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Senza per ciò dimenticare il gas che, rinveniente dalla raccolta petrolifera, rende alla Basilicata un portafoglio di azioni e risorse finanziarie molto al di sopra della media nazionale”. Lo ha detto il consigliere regionale Antonio Flovilla (Cp-Rb), intervenendo in Aula nel dibattito sull’approvazione del Piano di indirizzo energetico ambientale regionale (Piear).
“Ma restiamo al tema dell’eolico e delle energie alternative – ha aggiunto Flovilla – Se individuiamo uno start nella data di presentazione delle prime domande e uno stop nella così detta moratoria, possiamo verificare come, a fronte di una richiesta di circa 1600 Mgw, solo 200 hanno trovato attuazione. A ciò va aggiunto che ulteriori richieste per circa 1500 Mgw sono pervenute dopo la moratoria. La moratoria si è resa necessaria per disciplinare il rischio di un’anarchia programmatica e produttiva a tutela degli interessi ambientali della Basilicata. Ma ha rappresentato anche un freno ed oggi ci pone in ritardo sul mercato, già molto avanzato, delle produzioni da elementi naturali e sostenibili. L’approvazione del Piear cuce il vecchio contenzioso con le nuove richieste ed apre dunque – e senza indugi – la strada ad una nuova, ricca e impegnativa stagione sul piano delle opportunità. Nasceranno nuove relazioni, più profondi legami fra il territorio, le sue risorse e la produzione di ricchezza. Il tutto nel rispetto dell’ambiente e dell’eco equilibrio del sistema Basilicata”.
“Non erano poche – ha detto Ancora l’esponente politico – le domande che cittadini ed operatori del settore si sono posti in questi mesi di moratoria: come intende regolarsi l’amministrazione regionale sulle richieste precedenti e successive alla moratoria? Sapendo, naturalmente, che vi è un rischio contenziosi molto alto. Le disponibilità di bacini di energia pulita si rivolgeranno solo a nuove domande da effettuarsi a valle del Piear? Le norme di tutela ambientale ed i vincoli che il Piear individuerà – al netto di leggi e vincoli generali – potranno estendersi alle domande pregresse? La delicatezza della questione ha imposto scelte di particolare lucidità e flessibilità. In ogni caso individuando un plafond ove attingere per tutte le tipologie di domande effettuate prima e dopo la moratoria. Solo così i limiti imposti anche dal nuovo piano potranno prendere forma ed acquisteranno di senso. Il lavoro svolto in commissione è stato duro, i livelli di partecipazione e condivisione delle scelte molto alti. Emerge un piano moderno, attento e rispettoso delle emergenze ambientali e degli interessi di equilibrio urbanistico, paesaggistico. La ruralità non viene danneggiata, bensì inserita in un contesto di utilizzo non invasivo delle energie pulite. Nascerà un mercato dell’energia bilanciato, che distinguerà, anche attraverso la Sel, fra gli interessi pubblici e quelli privati, coniugando sviluppo e sostenibilità”……………..

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non casualmente riporto il lancio di costui, notoriamente poco avvezzo a comunicati stampa, e di cui avreno tempo e modo di riparlare…ciò che voglio sottolineare è l’apertura che costui chiede alle domande di realizzazione di campi eolici arrivate prima di quella famosa moratoria, detto in altri termini costui chiede che le domande pregresse rientrino nel plafond attualmente fissato per l’eolico al 60% dell’intero piano, cosa che non chiarita aprirebbe contenziosi a non finire, anche perchè se la richiesta prima della moratoria era di 1500 mw, quella realizzata 200 mw, avanzano 1300 mw che superano di molto i quasi 1000 mw autorizzabili dal piear…a questo punto la regione potrebbe vedersi “costretta” ad aumentare il plafond per soddisfare contenziosi che in buona parte troverebbero ragione, a bocce ferme, presso i tribunali…un pasticcio enorme!!!…un rischio ancora più grande, l’invasione di pale eoliche su tutto il territorio regionale in un numero insostenibile…ma questi davvero non vogliono ragionare…troppi interessi che coincidono!!!

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comparizie energetiche

IRSINA, DI LORENZO: POSITIVO INCONTRO CON SANTOCHIRICO
 
13/01/2010 13.32.00
[Basilicata]

  (ACR) – “Si è svolto questa mattina, su sollecitazione ed alla presenza del consigliere regionale Di Lorenzo e di una delegazione del Pdl di Irsina, un incontro con l’assessore all’Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, per esaminare e riflettere sui prevedibili effetti negativi che derivano dal provvedimento di vincolo naturalistico, paesaggistico ed ambientale emanato dal Ministero per i Beni Ambientali e Culturali sull’intero territorio di Irsina che, in sostanza, impedisce di poter installare nel suddetto territorio impianti eolici o altri tipi di impianti destinati alla produzione di energia elettrica proveniente da fonti alternative a quelle tradizionali, attivando altresì rigidi vincoli urbanistici”. A darne notizia è il consigliere regionale del gruppo di An verso il Pdl, Pasquale Di Lorenzo.
Tutto questo – prosegue Di Lorenzo – mentre oggi, il Consiglio regionale si appresta ad esaminare e, con ogni probabilità, ad approvare il nuovo Piano di Indirizzo Enegetico Ambientale ( Piear) che rappresenta, sicuramente, una grande opportunità di crescita e di sviluppo per l’economia lucana, in grado di creare posti di lavoro e dalla quale, sic stantibus rebus, inopinatamente resterebbe esclusa la comunità irsinese. Ci ha fatto piacere ascoltare sull’argomento la voce dell’assessore Sanrochirico – afferma Di Lorenzo – che ha condiviso appieno le nostre ragioni ed aspettative, confermando la sua piena disponibilità per la risoluzione del problema che ha già cominciato a concretizzarsi con l’invio di una comunicazione da parte del suo Dipartimento diretta , tra gli altri, al competente Ministero, nella quale viene espresso parere contrario alla istituzione del vincolo paesaggistico su tutto il territorio di Irsina. Ora però – continua Di Lorenzo – per dare maggiore incisività e concretezza alla risoluzione del problema occorre un’azione forte, condivisa e congiunta da parte tutti i nostri parlamentari , consiglieri regionali, provinciali ed Amministrazione comunale di Irsina finalizzata ad ottenere la revoca del provvedimento di vincolo e l’adozione, eventualmente, di una nuova proposta condivisa e mirata a salvaguardare solo quelle parti del territorio di particolare pregio naturalistico, paesaggistico e culturale. Questo impegno – conclude Di Lorenzo – è dovuto per rispetto verso una comunità, quella irsinese, che in questa vicenda rischia di pagare un prezzo troppo alto per la sua capacità di crescita e per le legittime aspettative dei suoi cittadini”.

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incommentabile esempio di comparizie che sembra voler a tutti i costi contrapporre lo “sviluppo” millantato che il piear porterebbe e la difesa del territorio e delle sue peculiarità paesaggistiche (che sono leggi dello stato e non “capricci” degli amanti delle stesse)…qui si gioca a non voler capire (anche se penso che invece capiscono benissimo!!!) che questo piear, così come concepito, renderà il territorio lucano una sorta di terra di nessuno, dove chiunque si sentirà autorizzato ad installare centrali elettriche, seppur da fonti rinnovabili, fuori da ogni logica di soddisfacimento dei bisogni locali e soprattutto fuori da ogni logica di autorizzazione, stante l’aumento delle capacità di installazione attraverso una semplice dia (da 200 kw ad 1 mw) che di fatto renderà possibile fare tante piccole comunicazioni non soggette a particolari controlli per installazioni energetiche che poste una di fianco all’altra saranno centrali molto più grandi?…in un articolo precedente, bio-agiotaggio, ho avvisato su alcune “distrazioni” che potrebbero avvenire e che potrebbero anche riguardare altre forme di produzione da fonti rinnovabili, come l’eolico appunto…se poi, si decide di voler intervenire anche sui vincoli paesaggistici con un’accordo trasversale che mi pare la sintesi di quelle comparizie tra destra e sinistra che da sempre denuncio in questa regione, la frittata non solo sarà fatta, cotta e mangiata, ma rischia pure di andare di traverso all’interesse che i cittadini dovrebero avere per la salvaguardia di paesaggi che ben altre valenze, anche economiche (turismo ed agricoltura), potrebbero e dovrebbero avere

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ENTI LOCALI: IN DL TETTO PER STIPENDI CONSIGLIERI REGIONALI
 
13/01/2010 12.55.42
[Basilicata]
(ANSA) – ROMA, 13 GEN – I compensi dei consiglieri regionali non potranno superare quelli dei parlamentari: il tetto tocca gli ‘stipendi’ comprensivi di indennità di carica, indennità di funzione, diaria e rimborso spese. Lo prevede il decreto sugli enti locali approvato oggi dal Consiglio dei ministri “al fine del coordinamento della finanza pubblica e per il contenimento della spesa pubblica di ciascuna Regione. La misura scatterà a decorrere dal primo rinnovo del consiglio regionale successivo all’entrata in vigore del decreto.

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c’è poco da commentare…tetti ancora troppo alti per la qualità del lavoro che molto spesso svolgono i consiglieri regionali, cioè davvero molto poco…la moralità poi nella richiesta dei rimborsi è cosa altra ed attiene alla “etica” del comportamento dei singoli…e qui la situazione è del tutto pessima!!!

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convenzioni

CONVENZIONI IN REGIONE, MATTIA: OK PRIMO STOP MA NON BASTA
 
13/01/2010 12.14.19
[Basilicata]

  (ACR) – “Il primo stop al provvedimento relativo alle 32 convenzioni esterne attivate per esperti da adibire ad attività tecnica e specialistica presso il Dipartimento Presidenza della Giunta, avvenuto a seguito dell’incontro di dirigenti degli Uffici regionali con i sindacati confederali, è un primo passo per affermare i principi della trasparenza e dell’equità soprattutto nell’attivazione di strumenti che riguardano l’utilizzo di occupazione esterna alla Regione, sia pure temporanea, ma da solo non è sufficiente”. E’ quanto sottolinea il consigliere regionale Franco Mattia (Fi-Pdl) che, nei giorni scorsi, oltre al blocco del provvedimento stesso, aveva chiesto, come è avvenuto lunedì scorso, l’apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e di affidare un approfondimento di carattere politico-istituzionale alla Commissione Consiliare competente.
Prendiamo atto – aggiunge Mattia – che il presidente De Filippo ha scelto di tenersi fuori dalla questione, mantenendo un profilo tecnico-amministrativo e, quindi, scaricando la proroga per ben tre anni a favore di 32 convenzionati sull’Autorità di Gestione del PO FSE che ha firmato l’atto. Adesso però non bastano né il ripensamento, né una semplice verifica tecnico-procedurale. E’ necessario che tutti i giovani diplomati e laureati e, quindi, non solo quelli già inseriti nella cosiddetta “task force controlli per il PO FERS 2007-2013” possano concorrere all’incarico di lavoro a tempo determinato con la piena garanzia di eguale valutazione dei rispettivi curricula professionali”.
“Inoltre – dice il consigliere di Fi-Pdl – valutiamo con favore la sollecitazione venuta dai dirigenti sindacali che, di fatto, sostiene la nostra stessa posizione, per affrontare contestualmente e senza corsie preferenziali la questione dei precari presenti negli uffici regionali e di enti e strutture sub-regionali alle procedure concorsuali che per gran parte dei posti messi a concorso in Regione risultano ancora inspiegabilmente bloccate”.

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riporto per dovere di cronaca un lancio su un argomento spinoso…convenzioni esterne che tuttora risultano sovrabbondanti rispetto alle logiche che vorrebbero ridotte al minimo indispensabile le convenzioni che l’ente regione stipula e che ripropongono un tema, quello dell’accesso a questi contratti ed a queste prestazioni di lavoro, che non sempre sono chiari e trasparenti anche e soprattutto nella considerazione che alcuni incarichi dovrebbero essere assegnati tra il personale sulla base di scorrimenti che risultano ancora bloccati…detto in altri termini, le competenze andrebbero trovate all’interno dell’ente e non scaricate su liste nelle quali l’intervento della politica è palese!!!

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emigrazione da favorire

VACCARO (UIL): BLOCCARE LA FUGA INTELLETTUALE
 
13/01/2010 11.32.21
[Basilicata]

Un laureato lucano ogni 100 residenti con un analogo titolo di studio ogni anno lascia la Basilicata per trasferirsi altrove: è in questo dato contenuto nello studio di Bankitalia sulla “Mobilità del lavoro in Italia.
“Tutto ciò – afferma il segretario della Uil, Carmine Vaccaro – trova una motivazione in più nell’iniziativa assunta nelle ultime settimane dalla Uil confederale lucana, di intesa con organizzazioni di categoria, in difesa della qualità dell’offerta formativa dell’Università degli Studi della Basilicata, perché sia sempre più rispondente alle domande del mercato del lavoro, per l’introduzione del salario di ingresso e di altri strumenti di flessibilità, per il superamento di forme di precariato nella Pa.
Vaccaro sottolinea che “il rapporto di Bankitalia conferma che i laureati sono in fuga dal Mezzogiorno….– evidenzia Vaccaro – diventa sempre più necessario per le regioni del Sud trattenere il proprio capitale umano ed individuare azioni, come possono essere l’introduzione del salario di ingresso e il superamento di condizioni diffuse di precariato, per stoppare l’emorragia di uno dei fattori chiave per la crescita socio-economica regionale. L’emigrazione dei lavoratori, e in particolare di quelli con qualifiche più elevate può comportare un impoverimento di capitale umano che, a sua volta, potrebbe riflettersi nella persistenza dei differenziali territoriali in termini di produttività, competitività e, in ultima analisi, di crescita economica….Serve una terapia d’urto, insieme a rapide ed efficaci politiche di sostegno alle infrastrutture, già lanciata dalla Uil nelle scorse settimane, in grado di ridare fiducia e speranza alle nuove generazioni per un Paese coeso ed unito”.

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un comunicato sindacale che oltre a non dire altro che si vuol precarizzare sempre di più (salario d’ingresso ed altri strumenti di flessibilità che ben sappiamo a quale movimento flessorio del corpo umano alla fine poi corrispondono con la scusa della globalizzazione, della competitività ed amenità simili!!!), pone una problematica a cui occorre trovare una risposta pronta…occorre mettere in atto tutti gli strumenti per favorire la fuga dalla nostra regione di certi cervelli sindacali!!!…non se ne può davvero più di questo inquinamento di servilismo!!!

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ferrero

CONSORZIO INDUSTRIALE PZ: ASSEGNATO LOTTO ALLA FERRERO
 
13/01/2010 11.31.06
[Basilicata]

Continua l’attività di assegnazione dei suoli di proprietà del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza.
E’ quanto comunica il Consorzio industriale di Potenza.
L’area in questione, della superficie di circa diciassettemila metri quadrati ubicato nell’agglomerato industriale di Balvano, è stato acquistato nei giorni scorsi dalla società Ferrero S.p.A. operante da decenni sul nostro territorio.
“Grande soddisfazione – si legge – da parte dei vertici dell’Ente che insieme all’atto di assegnazione hanno stipulato con la Ferrero anche una convenzione regolante i rapporti tra le parti. In virtù di tale documento la società si è impegnata a destinare l’area esclusivamente all’attività produttiva e verrà inglobata nel perimetro dello stabilimento Ferrero di Balvano, formandone da subito elemento organico ed integrato alle attività produttive dello stesso. Inoltre qualsiasi piano di riassetto dello stabilimento si intenderà realizzabile in relazione alla nuova area acquisita.
La società si è altresì impegnata a rispettare tutte le normative vigenti in tema di tutela della sicurezza degli impianti, tutela dei lavoratori anche per quanto riguarda il rispetto dei contratti collettivi di lavoro, corretto smaltimento dei rifiuti e tutela dell’ambiente dagli inquinamenti, assoggettando, ove ricorrano i presupposti, le opere a valutazione di impatto ambientale. Dal canto suo il Consorzio ha la facoltà di effettuare controlli finalizzati a verificare l’adempimento degli obblighi assunti all’atto della stipula della convenzione di assegnazione”.

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almeno la ferrero è una realtà ormai speriamo stabile nel panorama industriale lucano e l’assegnazione di suoli, se finalizzata a maggior impegno produttivo ed anche occupazionale, potrebbe essere cosa positiva nella logica di favorire aziende sane che vogliano continuare ad investire nella regione…previa salvaguardia del “sistema ambientale ed umano” che in questo, come in altri casi, non deve mai diventare una cambiale in bianco a poter fare ciò che vuole a chi porta qualche posto di lavoro in più…troppi esempi in passato di assegnazioni di terreni e contribuzioni a “vuoto” per non essere prudentissimi nella concessione di percorsi facilitati

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acqua privata?…no, grazie!!!

mi spiace non essere stato presente alla manifestazione, come annunciato, ma impegni di ordine familiare che avevo completamente dimenticato essere contemporanei, mi hanno tenuto purtroppo lontano

passiamo al bombardamento quotidiano iniziando da questa infelice dichiarazione di cupparo che o non conosce il contenuto del decreto o non vuol vedere affatto la realtà delle cose

CUPPARO (PDL): L’ACQUA E’ E RESTA UN BENE PUBBLICO

 
13/01/2010 11.01.48
[Basilicata]

In merito alla questione dell’acqua interviene Romano Cupparo (Pdl), vicepresidente vicario del Consiglio provinciale di Potenza che difende il decreto Ronchi sostenendo che “con questo provvedimento la maggioranza di centrodestra si è proposta di garantire una gestione più efficiente e più attenta al mercato, di combattere i monopoli locali a crescente estensione sul territorio, le distorsioni, le inefficienze, gli sprechi di pubbliche risorse, soprattutto per beni indispensabili che costituiscono un diritto universale come l’acqua”.
Per Cupparo il decreto vuol dare ”una svolta di modernità, senza ledere in alcun modo i diritti dei cittadini”.
Secondo Cupparo “un problema rilevante in materia di gestione dell’acqua riguarda proprio la scelta dell’opzione più adatta in rapporto al territorio dove la risorsa idrica dovrà essere distribuita. ‘Emerge quindi chiaramente – afferma – come il governo delle risorse in oggetto, come ad esempio l’acqua, rimanga comunque di proprietà pubblica”. Cupparo conclude sostenendo che “Obiettivo della legge e’ ‘rompere i monopoli pubblici, aprire il mercato, dotarlo di un sistema di infrastrutture efficiente e rendere le tariffe più eque”.

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rompere i monopoli pubblici, che in quanto tali almeno assicurano una gestione sociale del bene comune acqua, ed aprire ai monopoli privati, poichè non è immaginabile in alcun modo che in un settore dominato da poche multinazionali, veolia, coca cola e nestlè in testa, l’affare gestione possa toccare a privati che vogliano investire sulle acque…e dato che l’acqua lucana fa molta gola proprio ad alcune di queste multinazionali, chi crediamo che, una volta “privatizzato” il servizio, abbia le capacità tecniche e finanziarie di sostenere l’onere della gestione?…e davvero crediamo che una multinazionale si faccia carico di perdite e poca razionalità di gestione degli schemi idrici maturati in decenni di “errata” e “clientelare” presa di possesso degli enti relativi da parte di partiti e comparizie trasversali?…ma mi facci il piacere!!!

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domani, o se leggete oggi, allora oggi, dalle ore 9.00 di fronte alla sede della giunta regionale a potenza, manifestazione contro la centrale a bio-massa di tricarico…io ci vado!!!

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