Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

 

Una lettera aperta di denuncia – Che si blocchino tutti l procedimenti elettorali in corso

 

  

Come evidente, Comunità Lucana-Movimento No Oil, nonostante il forte accredito che tra voto diretto e presumibile voto disgiunto avrebbe forse ottenuto dalla prossime elezioni, non è riuscita a presentare le sue liste per la mancanza di 150 firme di sottoscrizione alle stesse sulla base di raccolta per il listino regionale, cosa che di fatto elimina dalla competizione una delle voci di maggiore dissenso al sistema di potere politico dominante in regione da decenni.

 

 

Molte le cause che potremmo analizzare per una così imprevedibile mancanza di firme, dalla paura della popolazione ad esporsi con una sottoscrizione che avrebbe potuto essere rintracciata, a loro dire dai maggiorenti politici locali, al mancato apporto di movimenti ed associazioni, dalla nostra mancata organizzazione capillare in una operazione complessa in un territorio come il nostro alla intrinseca difficoltà di una raccolta delle firme compiuta in ossequio alle leggi vigenti.

Ed eccoci al punto, in ossequio alle leggi vigenti.

 

 

Tutti abbiamo ascoltato di liste approntate all’ultimo momento, a volte la stessa notte precedente il termine di scadenza per le presentazioni delle liste. Ma come è possibile tutto questo? E le firme di sottoscrizione alle stesse quando sarebbero state raccolte? Nelle poche ore prima della consegna alle cancellerie delle corte d’appello dei tribunali?

Siamo quindi all’assurdità conclamata!

 

 

Recita l’articolo 9, secondo e quarto comma della legge 17 febbraio 1968 n. 108 che “la dichiarazione di presentazione della lista deve essere sottoscritta…da almeno 1000 e da non più di 1500 elettori iscritti nelle liste elettorali di comuni compresi nelle circoscrizioni elettorali con più di 100.000 abitanti e fini a 500.000 abitanti…”, ma recita il terzo comma dello stesso articolo che “la firma degli elettori…deve avvenire su appositi moduli recanti il contrassegno della lista, il cognome, il nome, il luogo e la data di nascita di ciascun candidato…”, recitando inoltre l’art. 21, comma 2 del decreto presidenziale 28 dicembre 2000 n. 445 che “l’autenticazione deve essere redatta di seguito alla sottoscrizione…” e che “…la sottoscrizione è stata apposta in sua presenza, previo accertamento dell’identità della persona che sottoscrive…”

 

 

Ci chiediamo quindi, sulla base di quanto appena descritto se la sottoscrizione su moduli non contenenti la lista dei candidati o la non contestuale autentica delle sottoscrizioni non sia una palese violazione delle leggi vigenti in materia, e se le operazioni di raccolta delle firme di sottoscrizione per le liste provinciali e regionali siano avvenute davvero con questi criteri, cosa che renderebbe di fatto inammissibile la lista al giudizio di merito e di forma delle commissioni giudicanti. L’esperienza pratica delle cose ci dice che nessuna delle leggi è osservata durante la raccolta delle firme, che vengono così apposte spesso senza alcuna lista di candidati, quasi sempre non contestualmente all’autentica di uno dei soggetti individuati dalla legge stessa.

 

 

Ovviamente alle commissioni giudicanti presso le corti d’appello arrivano moduli completi in ogni loro parte, con liste complete ed autentiche, e, non potendosi neppure in via ipotetica ravvisarsi violazioni delle leggi da parte dei magistrati competenti, regolarmente quindi ammesse alle fasi successive della rincorsa elettorale, rimanendo però in una zona di grigio tutto ciò che accade tra la raccolta delle sottoscrizioni da parte dei partiti ed il deposito delle stesse alla presentazione.

 

 

Qualsiasi cittadino lucano a cui sia capitato di sottoscrivere una lista sa perfettamente che quanto appena descritto è la prassi comune, prassi sottintesa con cui i partiti compiono un’operazione preliminare fondamentale per la verifica dei requisiti formali per la presentazione delle liste, violando sistematicamente le leggi durante procedure che sono fondamentali principi propedeutici del più importante atto democratico del nostro ordinamento, il diritto-dovere civico del voto.

 

 

Chiediamo pertanto, sulla base di quanto appena descritto, che ogni cittadino lucano a cui sia imposta questa prassi ne faccia denuncia alle autorità competenti, chiedendo che la propria firma venga rintracciata e depennata dalle liste dei sottoscrittori e che vengano avviate le procedure inquirenti del caso, che, trattandosi di violazioni di ordine penale, sono soggette all’obbligatorietà dell’azione, quindi al dovere di ufficio di procedere, anche senza denunce specifiche.

 

 

Chiediamo agli organi competenti di bloccare sino a verifica i procedimenti elettorali, e di procedere all’indizione dei nuovi comizi, per ristabilire, se accertati i fatti, la legalità violata con un nuovo procedimento, come dalle leggi vigenti, e dar così modo a chi ossequia la Legge di concorrere in condizione di equità alla verifica popolare della bontà del suo diritto costituzionale a partecipare alla vita politica del paese e della regione.

 

 

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

un ragionamento

proviamo a ragionare su quanto accaduto a mente fredda

un movimento, il nostro, accreditato di percentuali anche molto alte, soprattutto sul voto disgiunto che sarebbe provenuto dall’area del centro-sinistra e non solo, non riesce a raggiungere il numero di firme necessario a potersi presentare alle elezioni…questo è un primo dato su cui riflettere…a chi conveniva?

di sicuro al centro-sinistra, pauroso non tanto di non farcela (il voto controllato rimane ancora tantissimo e chi vive soprattutto nei paesi più piccoli sa cosa intendo), ma di vedere incrinarsi un sistema di potere fiduciario, e soprattutto impaurito di dover cominciare a rispondere nel consiglio regionale a domande che fino ad oggi nessuno ha mai posto nel merito delle cose, limitandosi semmai alla scaramuccia formale che tiene buone le “basi elettorali” di riferimento e nulla cambia nella realtà…primo punto, al centrosinistra (federazione di sinistra e sinistra e libertà comprese), quindi ad un sistema di potere, conveniva tenerci fuori dalla cosa

ovviamente tutto questo si è visto bene con una sorta di “richiamo” esplicito, che circolava insistentemente da qualche tempo e veniva alimentato da molti boiardi locali, a non firmare per le nostre liste, con il solito “ricatto” del lavoro diretto (penso agli impiegati regionali, sub-regionali, provinciali, etc etc) od indiretto (giovani professionisti e neo-laureati in primis), con quella certa tendenza alla “auto-censura” che i lucani spesso offrono a se stessi con l’atavismo del servo remissivo, ma fin qui scopriamo l’acqua calda…

al centrosinistra dominante da decenni in regione quindi, ma non solo….

sulla scorta di molti ragionamenti fatti finora, sappiamo come e quanto il potere vigente in regione sia ramificato in mille rivoli capillari che arrivano persino dove meno ci si aspetterebbe possa arrivare, ma che in questo caso toccavano proprio livelli molto vicini a quello che pure sarebbe o avrebbe dovuto essere il nostro “bacino” di consensi o quanto meno di sostegno…sto pensando ai movimenti, una espressione che pur avrebbe dovuto discriminare tra partiti tradizionali a caccia di voti, che si sono scoperti o mostrati ambientalisti solo un mese prima di andare a depositare le liste, e chi invece ben prima di provare a farlo già da anni percorreva le strade della regione in manifestazioni, assemblee ed incontri e lottava ed informava con comunicati stampa ed attività varie su quanto accadeva in una regione dove a dieci chilometri dal proprio paese tutto diviene straniero e “lontano da sé” e dove la regola del “tutt’apposto” è legge…

bene, proprio nei movimenti è parso aleggiasse in questi giorni di impegno alla raccolta delle firme uno spirito di distacco verso di noi e verso qualla firma così piccole e così importante tuttavia per il pluralismo che sottende alla possibilità di presentare una lista, uno spirito travestito da un’antipolitica tanto viscerale da non riuscire a discriminare affatto…assurdo, per molti versi, ma che una spiegazione può forse trovarla in una brutta parola, eterodirezione, quindi induzione a certi comportamenti che sull’onda di una discussione e di impostazioni generali, prendono poi, veicolate da”maestri del pensiero” verso altre direzioni da quelle che ci si aspetterebbe proprio sulla scorta di quelle discussioni ed impostazioni generali…nulla di nuovo in politica, ma ci saremmo aspettati maggiore capacità di comprendere da parte della gente e non così tanta ingenuità…

certo su quei maestri del pensiero – e sono più di quanti ci si aspetterebbe possano essere – molto potrebbe essere detto, ma non credo valga la pena sprecare fiato per soggetti i cui comportamenti che spesso hanno mostrato un animo miserevole e volto chissà a cosa, camuffato di buone intenzioni salottiere…gente che sta comodamente seduta a pontificare del bene e del male, non è degna di attenzioni particolari, dovendo la gente, se ne è in grado – e crediamo dovrebbe esserlo anche solo sollevando le palpebre! – riconoscerne a pelle l’insignificanza concreta…ma certo uno o più salottieri poco avrebbero potuto se non connessi ad un’altra eterodirezione, questa volta molto più sottile e tutta tesa a difendere dei piccoli privilegi da chi minacciava di sollevare alcuni veli su alcuni santuari innominabili e pregni di “santità” da accettare come dogma, che proprio il potere vigente consente esistano per quel sistema del dissenso da tenere a bada e riportare nel consenso di cui a volte abbiamo parlato…qualche volta dunque il diavolo veste panni da arcangelo per guidare le schiere degli angeli minori (e continuare così nella sua guerra di controllo delle anime) nel raggiungere i suoi obiettivi, ma anche questo è storia delle relazioni umane…

a tutto questo aggiungiamo che le eterodirezioni hanno sempre più livelli che si intersecano quando non si sovrappongono, arrivando a volte a far coincidere interessi diversi tra loro in un coacervo micidiale che mira nella differenza del percorso o del fine ultimo ad eliminare dalla strada un ostacolo comune…di chi abbiamo svelato finora interessi, mire, giochini di potere – magagne, se volete! – e poi ancora strategie e fini ultimi sul destino di questa terra martoriata e vilipesa?…ma ricercare le responsabilità nell’altro da sè, nei livelli oltre il visibile contestuale, è un’operazione che allontana dalla realtà, nè più ne meno di un discorso sulla scientificità della presenza di dio o del diavolo, sapendo che di dogmi si tratta e come tali da accettare senza che ragionamento alcuno sia possibile…

abbiamo fatto degli errori, gravi soprattutto per chi come il sottoscritto è aduso da tanti anni alle pratiche dei movimenti dal basso ed alla teoria della politica come unica risultante valida di questi nel contrasto ad un’altra idea purtroppo consueta di politica, quella degli affari, dei salotti buoni, della concertazione per lobby, degli interessi privati che vanno sempre oltre la cura del bene comune…siamo cioè stati ingenui, in buona fede, ma teribilmente ingenui…ci siamo fidati della gente, sottovalutando i troppi legacci che spesso connettono chi meno ci si aspetta con interessi che vanno altrove… 

è accaduto così che molte persone a cui avevamo chiesto o che si erano offerte di curare la raccolta delle sottoscrizioni depositando in comune i moduli non lo abbiano poi materialmente fatto o fatto a sufficienza come da impegni presi, continuando però alcuni a giurare e spergiurare del loro impegno e financo arrivando a dare numeri di firme raccolte, numeri di cui per fiducia mal riposta – e ne facciamo dono alla nostra volontà di avere ancora fiducia nel genere umano a dispetto di tutto – non se ne è trovata poi traccia, arrivando in alcuni casi a negarsi in questi ultimi due giorni alle ovvie telefonate che insistentemente gli erano rivolte per avere appunto informazioni in merito (un certo signore della val sauro ha poi raggiunto il massimo non apponendo neppure probabilmente la sua firma al modulo di cui si sarebbe dovuto occupare, continuando a far squillare il suo cellulare a vuoto)…una lezione da imparare, quella sulla fiducia da dare e che si stia certi, ben abbiamo imparato…

è capitato che si siano appoggiate fattivamente iniziative e gruppi da cui la risposta poi è stata blanda, attenendo forse più all’ingenuità che altro quell’ignavia od immobilismo, è capitato che si sia andati a manifestazioni e si sia stati zitti su legittima richiesta dei comitati di non parlare in quanro forza politica e che si sia andati senza neppure portare un simbolo e che si sia stati guardati con sospetto, quasi si volesse cavalcare anche quando il cavallo non c’era affatto, ma è capitato che ad un appello pubblico alla firma in comune – parliamo della città di matera – si siano presentate solo otto persone in due giorni!!!…

e potrei continuare a lungo, citando comunque le nostre pecche organizzative, prevedibili e eppure forse non previste del tutto nelle loro conseguenze, la nostra mancanza di mezzi, il poco o scarso od assai tardivo impegno di qualcuno dei nostri od a noi vicino, alcune intromissioni “pilotate”, alcune “mancanze” improvvise, alcuni impegni presi e della cui impossibilità a tener fede a questi non è stata data comunicazione e via discorrendo in una sequenza organizzativa di cui essendo il sottoscritto il coordinatore regionale del movimento, del sottoscritto e non di altri è la responsabilità piena, cosa che si palesa nelle mia remissione del mandato di coordinatore affidatomi illo tempore nelle mani del coordinamento che deciderà in merito nel tempo strettamente necessario a convocarlo…

è così successo, per le tante cause descritte e per tante altre ancora di cui sarebbe lungo scrivere ora, che l’unica forza politica in questa regione che voleva portare in un consiglio regionale quella voce dal basso che si voleva raccogliere con umiltà e semplicemente trasferirla in una grande istanza di salvaguardia territoriale ed umana che fosse ambientale, politica, sociale ed economica al tempo stesso da far pesare in quella sede legislativa come un punto imprescindibile per quanto dal primo giorno sarebbe accaduto, sia stata “suicidata” proprio da chi tutto avrebbe avuto da guadagnare dalla sua presenza in quel maledetto consiglio in cui finora si avallato tutto ciò che proprio dal “basso” si contesta come “l’uccisione di una regione”, suicidata da quanti, evidentemente ignorando o fingendo di ignorare il rapporto causa-effetto che lega strettamente quell’uccisione di una terra con le scelte che in alcune sedi istituzionali vengono assunte e che ora si sarebbero potute forse impedire o almano contrastare, suicidata da quanti per ignoranza delle cose – tempi, modalità, impegni, formalità – hanno procrastinato sine die e sino a dimenticarlo quel semplice gesto di apporre una firma che avrebbe potuto essere una scelta morale, suicidata da quanti hanno finto di non vedere o hanno voluto non vedere affatto o hanno guardato altrove con ingenuità, dabbenaggine o retropensieri – e per carità, chi lo ha fatto per scelta sapendo cosa faceva, ha tutto il mio plauso! – suicidata da quel male oscuro del nostro tempo e che alligna ormai in questa regione come altrove, in un mondo che è diventato in pochi anni tutto uguale, quel male che si chiama indifferenza…e forse questo è quello che fa davvero male – altro che elezioni! – quell’indifferenza al collettivo che diviene l’egoismo becero tanto caro al sistema di potere che su esso si fonda, quell’indifferenza che è la tomba di un popolo e della sua dignità…

abbiamo allora molti conti da regolare e si stia certi tutti saranno regolati, senza sconti, e sarebbe facile ora concludere con un “tenetevi de filippo!!!” che credo chioserebbe tutto quanto è accaduto ed accadrà ancora a questa terra, ma sarebbe troppo facile, quasi un preannuncio del nostro disimpegno che non ci sarà affatto…

siamo stati una piccola fiammella di ragione, di passione, di “allegria e lotta” – come il nostro fiorenzo e la nostra rosetta ci ripetono spesso e che salutiamo con affetto per la recentissima scomparsa di un caro della cui perdita, per la gran corsa alla firma, non abbiamo potuto portare quell’umana vicinanza che il nostro gruppo ha assunto quello si a dogma – una fiammella tenue, dunque, debole ma coraggiosa e persistente in una oscurità che da oggi diviene in lucania ancor più impenetrabile e buia, mentre avremmo voluto dal 29 marzo rischiararla a giorno con quanti credono ancora che la democrazia sia accendere tutti insieme un piccolo fiammifero per illuminare il cammino… 

ma certo la lotta e la storia di comunità lucana – movimento no oil non finiscono qui – sia chiaro a tutti!!! – ma continuano e continueranno con tutta la caparbietà, la rabbia, la competenza e la volontà che il sottoscritto ed il movimento politico che sinora ha rappresentato crede di aver mostrata chiara e che non necessita certo di un consiglio regionale per continuare a gridare che… 

UN’ALTRA LUCANIA E’ POSSIBILE, UN’ALTRA LUCANIA E’ NECESSARIA

miko somma  

n.b. …e mi scuso per gli eventuali errori, ma mai come ora sentivo forte il desiderio di scrivere di getto 

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non ce l’abbiamo fatta!!!

prima di tutto un annuncio…non ce l’abbiamo fatta!!!…solo 150 firme ed il traguardo per comunità lucana – movimento no oil di arrivare a competere nelle prossime elezioni con le idee che chiunque legga questo blog ben conosce, non è stato raggiunto…molte probabilmente le concause…pochi mezzi, troppi avversari e da più fronti (avrò modo di scriverne in un comunicato stampa che annuncio già da ora), troppe “stranezze” delle liste nella raccolta delle firme (cosa che abbiamo denunciato questa sera alla questura di matera con sviluppi che vedremo), troppe aspettative (l’annuncio della presenza delle liste da sottoscrivere a matera ha portato a ben 8 – otto – firme…insomma ci sarà da parlarne

grazie comunque alle tantissime persone che in questo clima difficile hannno deciso comunque di sostenerci, grazie a chi si è adoperato per questa grande prova di democrazia dal basso, grazie anche ai tanti che hanno deciso di non firmare per i più svariati motivi…si va avanti, anche se crediamo che questa regione abbia perso un’occasione

rimetto come è normale il mandato di coordinatore regionale al coordinamento regionale che deciderà sul da farsi in una riunione che indiremo al più presto e che crediamo debba essere pubblica e partecipata 

vado a dormire sereno sapendo di aver fatto il possibile per portare una voce dal basso in quel consiglio, una voce accreditata da fonti autorevoli di buonissime percentuali ,ma che per “strani casi” non riesce a raggiungere la soglia di firme necessaria

un abbraccio caro a tutti e tutte 

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importante!!!

al fine di consentire a matera città l’ultimazione della raccolta delle firme di sottoscrizione alle liste regionali e provinciali di comunità lucana – movimento no oil, i nostri moduli e noi stessi saremo presenti presso l’ufficio elettorale del comune di matera domani, giovedi 25,  dalle ore 8.00 alle 14.00 e dalla 15.00 fino alle 20.00, e venerdì 26, dalle ore 8.oo alle ore 14.oo

se non avete firmato altre liste, vi preghiamo di munirvi di un valido documento di riconoscimento, spargere la voce, portare amici e parenti e di aiutarci con la vostra firma a presentare la nostra lista

grazie a tutti coloro che metteranno il proprio nome sotto la garanzia di pluralismo che la sottoscrizione consente  

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programma esposto…si ricomincia con il bombardamento!!!…stavolta ad personam

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21) il programma – impegni dei candidati consiglieri

in questa ultima parte del programma, la 21), impegni dei candidati consiglieri di comunità lucana, vogliamo non soltanto dare un quadro di ciò che faremo e dei nostri comportamenti in campagna elettorale, ma soprattutto di quali saranno le azioni e gli impegni degli eventuali eletti nel consiglio regionale, stabilendoli come una parte integrante dello stesso programma su cui assumere degli impegni precisi con tutti i lucani, compresi quelli che non ci voteranno

1) sono assunti come impegni inderogabili tutti i punti contenuti nelle modalità di svolgimento della campagna elettorale descritti nell’allegato “campagna elettorale”

2) fino all’ottenimento dell’impegno programmatico di cui al punto 4) della parte istituzione ed amministrazione, i consiglieri eventualmente eletti nelle liste di comunità lucana – movimento no oil si impegnano formalmente a dividere gli emolumenti derivanti dall’attività consiliare in tre parti tra di loro uguali e così suddivise per destinazione: 1/3 all’organizzazione del movimento ed al finanziamento delle attività di comitati, associazioni, gruppi impegnati nella difesa delle istanze di tutela del territorio e dei diritti umani ed animali, 1/3 alla costituzione di un fondo sociale da devolversi per fini solidaristici ed umanitari od aventi carattere di necessità, 1/3 per compensi personali

3) divieto all’assunzione di posti di sotto-governo in commissioni e/o agenzie in qualsiasi modo collegate con le attività istituzionali

4) obbligo di creazione di un sito web del gruppo consiliare su cui descrivere tutta l’attivtà svolta dai consiglieri

5) impegno a fornire a qualsiasi gruppo, comitato, associazione o cittadino ne faccia richiesta, qualsiasi documentazione riguardante l’attività di giunta, consiglio, dirigenti ed uffici regionali e sub-regionali nell’osservanza dei disposti normativi in materia

6) impegno a farsi portavoce in consiglio e nelle sedi istituzionali di competenza di ogni istanza od interpellanza sia ritenuta concludente ai fini della difesa territoriale, ambientale, dei diritti civili, politici e religiosi

7) obbligo all’assunzione in piena osservanza alle leggi dello stato in materia di lavoro del personale occorrente al funzionamento delle attività del gruppo consiliare

8 ) priorità al mezzo pubblico, ove consentito, negli spostamenti per motivi ed incarichi di ufficio dei consiglieri eletti

9) pubblicazione di un numero di telefonia cellulare o fissa sul quale i cittadini possano raggiungere i consiglieri per almeno 4 ore al giorno

10) obbligo di presenza ad ogni riunione indetta del consiglio regionale o delle commissioni ed organi di cui i consiglieri fanno parte, a meno di motivi di salute e/o di impedimenti gravi di origine familiare

11) obbligo d’onore sottoscritto in atto notarile, seppur legalmente non operante per via del mandato senza vincolo del consigliere, di immediate sospensione in caso di rinvii a giudizio per fatti penalmente od amministrativamente rilevanti intervenuti durante l’espletamento del mandato e di dimissioni in caso di condanne ad ogni grado di giudizio per gli stessi reati

12) sottoscrizione del programma amministrativo di comunità lucana – movimento no oil per l’intera consiliatura 

e lo chiamano sviluppo…ad aciniello a dire NO!!!

AD ACINIELLO di stigliano (dalle ore 10.00) PER DIRE NO ALL’ENNESIMO ECO-MOSTRO, UNA CENTRALE A BIO-MASSE DA QUASI 40 MW, LI’ DOVE GIA’ SORGE LA SEMATAF (RIFIUTI SPECIALI TOSSICI), LI’ DOVE SORGERA’ A BREVE IL CENTRO OLII DI TEMPA ROSSA E TUTTA UNA SERIE DI ALTRE ATTIVITA’ CONNESSE AL PIANO ENERGETICO…MEDITIAMO, GENTE, MEDITIAMO…E LO CHIAMANO SVILUPPO

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20) il programma – altre proposizioni

in questa penultima parte del programma che abbiamo chiamato altre proposizioni, affrontiamo una serie di impegni programmatici a carattere sparso e per i quali non avremmo potuto impegnare un punto articolato come tutti gli altri, ma la cui importanza è esattamente uguale a tutti gli altri punti programmatici finora illustrati

si tratta ovviamente di punti a volte scollegati tra loro, ma estremamente importanti

1) revisione delle funzioni, delle indennità, delle cariche delle sottocommissioni regionali e riduzione drastica delle stesse alla fisiologia delle funzioni amministrative (vedi parte istituzione)

2) abolizione delle comunità locali, ex comunità montane, da sostituirsi con apposite commissioni di zona della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione)

3) commissariamento della società energetica lucana (s.e.l.), allontanamento dei vertici,  trasformazione in ente pubblico, ridefinizione della sua missione operativa (vedi parte energie)

4) ristrutturazione e ridefinizione delle funzioni e degli organici degli uffici di rappresentanza della regione basilicata presso le istituzioni nazionali e comunitarie (vedi parte istituzione)

5) avvio di un “tavolo mensile degli interessi regionali e della loro tutela” con la partecipazione della giunta regionale, di esponenti delle minoranze, dei parlamentari ed europarlamentari eletti nei collegi regionali  per la definizione e concertazione di azioni comuni (vedi parte istituzione)

6) azioni volte all’avvio di un tavolo istituzionale costante tra i presidenti delle regioni meridionali per le tematiche comuni

7) legge regionale sull’editoria

8 ) azioni locali e nazionali volte ad una lettura critica più ampia dei fenomeni storici del processo di unificazione in occasione del centocinquantenario dell’unità d’italia

9) studio ed adozione di un piano antenne regionale per la regolamentazione delle emissioni elettromagnetiche e la integrale copertura trasmittente-ricevente del territorio regionale attraverso strumentazioni idonee alla salvaguardia della salute umana ed animale

10) adozione di una legge regionale sul randagismo e sulla regolamentazione dei canili, delle corrette pratiche di ospitalità degli animali, dei soggetti abilitati alla gestione delle strutture, delle sterilizzazioni, delle adozioni, delle importazioni, della cura e tutela degli animali da affezione e delle responsabilità oggettive dei proprietari, delle pratiche veterinarie, dei comportamenti e dei doveri delle asl e dei comuni per le parti a loro competenti

11) fissazione attraverso legge regionale di un diritto al reddito minimo equivalente per i cittadini residenti da almeno 5 anni in regione

12) istituzione del portale web lucano del lavoro

19) il programma – forestazione ed impegni ambientali

in questa parte del programma, la 19), affrontiamo due temi, forestazione ed impegni ambientali, che a buon diritto avrebbero potuto essere collocati nella parte del programma dedicata all’ambiente, ma che abbiamo voluto trattare a parte, sia per non appesantire troppo la parte ambiente. sia perchè alcune rilevanze, come la forestazione, meritano una trattazione a parte

abbiamo anche dedicato un punto alla caccia, attività verso la quale l’ostilità del nostro movimento è assoluta, pur trovando un limite nelle leggi che ancora oggi la tutelano come un diritto, cercando di essere molto “laici” sull’argomento e di inserirla in un contesto molto più ampio di salvaguardia ambientale

1) abbandono della funzione di forestazione produttiva, modifica del piano forestale aprovato e sua funzionalizzazione al ripristino della massa forestale, del contenimento del dissesto idrogeologico, degli usi civici ove recuperabili e documentati in zone oggi disboscate, della conservazione del patrimonio arboreo primigenio e delle essenza locali, dell’assorbimento di co2 da considerarsi non contabilizzabile ai fini del computo delle emissioni, del mantenimento e dell’ampliamento di zone atte alla conservazione e reinserimento di fauna locale

2) divieto espresso attraverso legge regionale all’introduzione di essenze arboree od arbustizie non locali e non appartenenti al patrimonio vegetale lucano, di essenze anche ad uso agricolo od agrienergetico derivanti da modificazioni genetiche, sintesi di nuove specie o con funzioni differenti dall’uso strettamente agricolo

3) catalogazione e riconoscimento legislativo del patrimonio floro-faunistico lucano come bene comune da preservare

4) programma speciale ed iniziative legislative di protezione delle specie floro faunistiche a qualsiasi livello di rischio di estinzione o da proteggersi come bio-tipo fondamentale per la conservazione del patrimonio di cui al punto 3)

5) divieto legislativo espresso ai non residenti nella regione basilicata di caccia, raccolta funghi e tartufi e più in generale dei prodotti boschivi e parametrazione in collaborazione con le associazioni venatorie ed ambientaliste di una lista e delle pratiche ammesse per la predazione delle specie animali da doversi limitare nell’ottica di un progressivo abbandono concertato delle stesse pratiche venatorie

6) divieto assoluto all’introduzione ed al popolamento di specie faunistiche ed ittiche non appartenenti alla catalogazione di cui al punto 3)

7) completamento delle azioni volte alla costituzione dei parchi regionali del vulture, dei calanchi, della murgia materana e della rete natura 2000

8 ) programma di individuazione di zone di rinaturalizzazione integrale

9) rimodulazione delle azioni psr 2.1 alle loro vocazioni originarie di perequazione del reddito degli agricoltori con metodo tradizionale in zone di prossimità sic e zps

10) creazione di una rete di corridoi verdi per il collegamento delle zone di protezione al fine di permettere la mobilità della fauna

11) studio e varo di un piano di protezione delle coste sabbiose ioniche fondato sul ripristino dell’apporto naturale di materiali di sedimento dai fiumi, sul ripristino dei corridoi naturali tra spiaggia ed entroterra, sulla difesa delle dune e della vegetazione di duna, sulla limitazione di attività costruttive in prossimità del litorale e sugli eventuali abbattimenti o riduzioni delle stesse e loro ricostruzione in materiali idonei

12) programma di abbattimento di ogni struttura edilizia abusiva costruita lungo le zone di rispetto fluviale, lacustre e marino

  

Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

incompatibilità e statuti.

In questo strano paese che è il nostro paese assistiamo ormai da molti anni a conflitti di interessi irrisolti che crediamo appartengano ad una sola persona, additata a ragione come un male frutto di cure mai fatte, dimenticando però che tali conflitti sono traversali agli schieramenti, alla geografia, alle istituzioni. Ed insieme ai conflitti di interesse, le incompatibilità tra ruoli.

Accade così che alla provincia di Potenza, con una delibera della giunta Lacorazza su una proposta di deliberazione di giunta a parere dell’ufficio affari generali ed istituzionali, venga modificato un articolo del regolamento di Polizia Provinciale, il n. 7, integrato con un comma che prevede testualmente “In caso di assenza o impedimento temporaneo del Comandante, qualora il Vice Comandante non sia stato nominato o sia a sua volta impedito, le funzioni relative sono temporaneamente assunte dall’Ufficiale di Polizia Provinciale più alto in grado. A parità di grado, varrà la maggiore anzianità di servizio nel Corpo. A parità di anzianità di servizio nel Corpo, varrà la maggiore anzianità di servizio presso l’Ente”.

 

Ora, a parte che ci si è dimenticati di provvedimenti di legge nazionali che prevedono che i parametri di attribuzione di competenze non possano basarsi sulla sola anzianità, ma su valutazioni curriculari e di competenze, assistiamo ad una palese violazione dell’art. 59 dello Statuto Provinciale ove si prevede al comma 1 che “I regolamenti e le relative modifiche, ove non sia stabilito diversamente dalla legge sono approvati con voto favorevole dei 2/3 dei consiglieri assegnati. Qualora non si sia raggiunta detta maggioranza, i regolamenti sono approvati, con votazione da tenersi, di norma, in una seduta successiva, a maggioranza dei consiglieri assegnati” – ed in questo caso l’approvazione è stata della giunta e non del Consiglio che è e rimane l’organo legislativo – ed al comma 2 che “I regolamenti sono pubblicati sull’albo pretorio per 15 giorni consecutivi ed entrano in vigore dal mese successivo alla pubblicazione, ove non sia stato stabilito diversamente dal Consiglio provinciale” – ed in questo caso l’applicabilità immediata del provvedimento di modifica del regolamento confligge ancor più palesemente anche rispetto al D.Lgs  267/2000 art. 134 comma 4 che prevede l’urgenza per l’immediata esecutività a fronte della non urgenza di dover modificare un articolo dello Statuto Provinciale in presenza di nome esistenti e che permettevano di individuare un comandante basandosi su principi generali ancorché non espressi nello Statuto stesso.

 

Spiace quindi notare che sia stata operata una forzatura che di fatto stravolge assetti di un organo importante per il controllo del territorio e della legalità, particolarmente in campo di reati ambientali.

 

Ma ben oltre le forzature, il comandante effettivo scelto in seguito alla modifica statutaria, il tenente Sangiacomo Michele, ufficiale della cui virtù e dedizione alla divisa ed al ruolo non ci sentiamo di dubitare affatto, rappresenta uno di quei casi di conflitto di interesse che all’apertura del comunicato denunciavamo, e più specificatamente di incompatibilità tra il suo ruolo di ufficiale di polizia giudiziaria, in questo caso addirittura di comandante di un corpo, e quello di assessore con delega alla viabilità ed al territorio nella giunta comunale di Satriano di Lucania, centrosinistra, il cui sindaco, Michele Miglionico, persona degna di rispetto, non può non tener conto di questa palese violazione – magari è una semplice dimenticanza? – delle leggi dello stato e delle leggi regionali.

 Che si provveda quindi subito all’accoglimento delle immediate dimissioni dalla giunta comunale di Satriano di Lucania che il tenente Sangiacomo vorrà consegnare al sindaco di detta comunità, o che sia il sindaco stesso a voler sollecitare tale atto di rispetto non solo formale delle normative.

Ma a guardar bene, tale incompatibilità riguarda anche un altro agente della stessa Polizia Provinciale, l’agente Vignola Daniele, assessore con delega ai trasporti, lavori pubblici, politiche ambientali ed energetiche presso la giunta comunale di Marsico Nuovo, centrodestra.

 

Anche in questo caso l’invito è alle immediate dimissioni dalla carica di assessore che l’agente vorrà presentare al sindaco ex pd, ora pdl della cittadina della val d’agri, Domenico Vita, che è invitato a sollecitare anch’esso il ristabilimento della legalità formale e non.

 Ed a guardar bene chissà quanti altri casi di incompatibilità potrebbero esserci in questa strana regione di questo strano paese, e ad un cittadino come gli altri, il sottoscritto, non resta che l’ingrato compito di ricordare ai presidenti di giunta, come agli ufficiali di polizia giudiziaria, come eventualmente a chiunque dovesse ricoprire ruoli pubblici viziati da incompatibilità, che il rispetto della Legge da parte di chi ne sia garante e custode sia alla base è la primaria base per il sereno e democratico vivere civile. 

Miko Somma,

 coordinatore regionale Comunità Lucana – Movimento No Oil     

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18 ) il programma – protezione civile e sicurezza

siamo alla parte 18 ) del nostro articolato programma, protezione civile e sicurezza, dedicata a temi di importanza vitale, intrecciati a dinamiche legislative nazionali, ma nelle quali molto è possibile fare nelle legislazioni locali a cominciare dal rendere noti i piani esistenti a livello di protezione civile in caso di emergenze (soprattutto di tipo industriale) e catastrofi da noi purtroppo sempre in agguato (terremoti, frane, dissesti ambientali in genere), ma anche attraverso la principale delle opere che una protezione civile orientata alla sicurezza dei cittadini dovrebbe avere cura di mettere chiaramente in campo, la prevenzione del rischio, cosa che riverbera direttamente sul tema della sicurezza

a tale scopo molti dei seguenti punti programmatici che pur avrebbero potuto essere sviluppati in altre parti specifiche, sono stati inseriti in una sezione dedicata proprio per sottolineare un’interdisciplinarietà che concorre allo sviluppo di una cultura della prevenzione che riesca a permeare fortemente ogni campo del vivere civile, amministrativo e produttivo

1) sollecito alle prefetture, agli enti locali ed alle aziende all’immediata trasmissione all’ente regione dei piani di emergenza, ove esistenti ed in caso contrario da redigere e rendere pubblici nel termine di giorni 30, per le zone industriali e per i plessi oggetto della normativa seveso e seveso 2 presenti in regione e per ogni altra attività di produzione, trattamento, trasporto, stoccaggio, smaltimento di sostanze ritenute pericolose per la salute umana (vedi parte ambiente) anche stralciata dalle normative menzionate, con chiara indicazione delle procedure di comportamento dei cittadini per livelli successivi di emergenza ed immediata consegna di kit o materiali per le stesse

2) redazione a cura della protezione civile regionale di un piano integrato regionale per le emergenze con indicazione dei piani locali dettagliati, delle zone di fuga e di raccolta, delle strutture a disposizione e dei responsabili di zona, sua pubblicazione su un sito web dedicato, redazione e distribuzione di un manuale dell’emergenza a tutta la popolazione

3) obbligo di assicurazione privata per edifici che hanno usufruito di sanatorie edilizie sostanziali rispetto a abusi costruttivi strutturali o di zona soggetta a vincolo di rispetto

4) azioni volte all’abbattimento immediato degli abusi edilizi di qualsiasi natura, pubblica e/o privata non sanati o la cui sanatoria presenti caratteri di pericolosità pubblica tali da rendersi applicabili i previsti casi di legge sulla base dei principi generali di precauzione e di incolumità pubblica

5) a cura del catasto unico regionale degli immobili (vedi parte 15 edilizia e piani casa punto 1) in contemporanea con il censimento di cui allo stesso punto e con la collaborazione delle amministrazioni locali, avvio di una fascicolazione generale sullo stato conservativo e strutturale degli immobili pubblici e privati indicante interventi sostanziali eseguiti, stato di conservazione, annotazione delle eventuali pericolosità e registrazione delle prescrizioni intervenute

6) censimento, in collaborazione con anas, province e genio civile per le parti di competenza, sullo stato di conservazione e di corretto utilizzo delle infrastrutture viarie ed in modo particolare su viadotti e gallerie ed avvio delle azioni di competenza per la messa in sicurezza delle opere

7) studio per l’introduzione di limiti regionali di velocità sulla rete viaria al di sotto delle soglie nazionali

8 ) richiesta di trasmissione dei dati terna sullo stato di conservazione e sulle criticità del sistema di trasporto dell’elettricità via cavo-dotto e sua considerazione nel piano di cui al punto 2)

9) redazione ed avvio immediato di un piano generale di verifica e messa in sicurezza degli edifici scolastici con attività di collaudo esterna alle amministrazioni comunali 

10) introduzione nell’orario scolastico delle esercitazioni mensili per le emergenze

11) consegna di un kit sanitario per le emergenze comprendente un defibrillatore ad ogni guardiania medica o medico di base nei comuni sprovvisti di strutture di pronto soccorso

12) formazione professionale dei rilevatori ambientali dei parametri di misurazione per la comunicazione dei dati rilevati nel sito web di cui al punto 12) della precedente parte del programma cultura e connettività

17) il programma – cultura e connettività

siamo alla diciassettesima parte del nostro programma, cultura e connettività, dedicata ad argomenti spesso confinato in un limbo di secondarietà rispetto ad altri argomenti, ma le cui conseguenze dirette sulla fruizione del più ampio vivere civile sono direttamente proporzionali alla qualità dell’offerta culturale stessa e di una sempre maggiore connettività tra i cittadini e le istituzioni in un territorio che presenta diversi e per alcuni versi irrisolvibili problemi di comunicazione diretta

crediamo che una visione della cultura resa spettacolo, quindi grande evento, non riesca a coinvolgere la società in un processo di maturazione collettiva che, ben oltre il tempo libero, divenga occasione di maturazione personale e collettiva, lente di giudizio e di conseguenza implementazione delle capacità critiche, ed allo stesso tempo crediamo che la connettività non possa essere ridotta a mero fatto tecnico, il cablaggio, ancorchè necessario, della regione, ma debba divenire uno sforzo teso ad una parificazione reale di opportunità economiche, lavorative, sociali e culturali che attraverso un sempre migliore accesso alle reti può dare il suo fattivo contributo

passiamo all’elencazione, avvertendo che molti punti sono da integrarsi con punti specifici previsti in altre parti del nostro programma (es. scuola e formazione)

1) interdizione dell’apt dalla programmazione culturale ed annullamento della politica dei grandi eventi, in particolar modo su siti ambientalmente rilevanti, ed avvio di una poliica della frequenza culturale dei piccoli eventi per il raggiungimento di un’eccellenza nazionale nella loro proposizione

2) delega alla cultura trasferita dall’assessorato alla formazione alla presidenza della giunta e creazione di una commissione culturale mista tra presidenza della giunta, assessorati competenti ed esperti esterni dei vari settori, a parere consultivo obbligatorio

3) avvio di un censimento ed istituzione di una banca dati regionale sul patrimonio culturale, artistico, storico-archeologico, paesaggistico, glottologico e delle tradizioni, letterario, cine-teatrale della regione basilicata in collaborazione con sovrintendenze, enti specifici, enti locali ed associazioni culturali e pubblicazione di un bollettino mensile degli eventi a cura della commissione di cui al punto 2)

4) creazione di un fondo unico per la cultura con capitolati specifici e di pubblica consultazione attraverso un sito web dedicato

5) apertura del museo regionale delle arti moderne e contemporanee, del museo glotto-etnografico regionale, avvio e potenziamento della rete delle biblioteche provinciali, comunali e private, rete dei “villaggi dell’arte” di cui al punto 11) del programma turismo

6) studio di fattibilità ed avvio a cura della regione basilicata di un progetto di banda larga su tutto il territorio regionale in completamento delle reti esistenti

7) acquisizione diretta delle reti da parte della regione basilicata ed azzeramento dei canoni di utilizzo della banda larga per tutti i cittadini e le imprese operanti in regione

8 ) obbligo per i comuni, gli enti locali e gli uffici pubblici di provvedere alla messa a disposizione dei cittadini di almeno un punto wireless per sede

9) obbligo per gli uffici pubblici regionali e subordinati di provvedere ad uno studio di fattibilità ed al conseguente avvio di un piano concertato di tele-lavoro

10) piano per la messa in rete dedicata di tutte le strutture scolastiche presenti sul territorio regionale per un progetto di inter-disciplinarietà scolastica e di lezioni ed attività seminariali e para-scolastiche a distanza

11) studio di un progetto di fattibilità del voto elettronico certificato in riferimento ai referendum di cui ai punti 1) e 2) della parte del programma partecipazione

12) messa a disposizione al pubblico in un sito web dedicato ed interattivo dei dati puntuali del telerilevamento in ordine al dissesto idrogeologico, all’erosione della costa, alle portate dei fiumi e degli invasi naturali ed artificiali, più in generale dei dati di carattere ambientale e di sicurezza della cittadinanza, in collaborazione con il centro di geodesia di matera e con strutture consimili (vedi anche la prossima parte del programma protezione civile e sicurezza)

Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

La campagna elettorale non è ancora iniziata, signori candidati!!!

 

C’è da rimanere esterrefatti dal notare che già campeggiano sui muri nelle nostre città e paesi giganteschi manifesti con i soliti faccioni allegri, seri, riflessivi, amicali – insomma il solito bestiario elettorale eretto a triste arredamento urbano in occasioni elettorali e che pone a sempre più cittadini interrogativi sull’etica dello spendere soldi che in altre direzioni pur sarebbero potuti andare – la campagna elettorale non è ancora iniziata, stando alle procedure di legge che regolano una materia tanto delicata. Una situazione paradossale senz’altro e che molti giudicheranno forse trascurabile, ma che pone qualche interrogativo di merito che non andrebbe eluso.

 

Recita infatti la legge che la campagna elettorale ha una durata limitata al tempo tra l’accettazione delle liste in tribunale e le 48 ore prima delle votazioni e recita sempre la legge che le liste vanno presentate al vaglio del tribunale tra il 29° ed il 30° giorno prima delle votazioni stesse, quindi di fatto il 28 febbraio prossimo venturo.

 

Allora in questo caso non siamo ancora di fronte ad una campagna elettorale, che in qualche modo viene regolata non solo da leggi e regolamenti, ma da precise indicazioni delle prefetture che convocano i rappresentanti dei partiti e convengono con essi norme di partecipazione e regolazione della stessa. E se non siamo ancora in campagna elettorale, ne sovviene che quel fiorire di manifesti faraonici, di “vele” che attraversano le strade, contribuendo di una frazione magari piccola, ma pur sempre di una frazione, all’inquinamento dei nostri centri urbani, di volantini in carta patinata, pieghevoli accuratamente studiati, letterine che paiono suadentemente richiamarci a vecchie amicizie od a vincoli familiari, religiosi, etici, professionali che cominciano ad apparire nelle caselle postali, incuranti di altre leggi che pur dovrebbero limitarne il fenomeno, diviene la constatazione che siamo immersi in tante campagne pubblicitarie parallele.

 

Campagne pubblicitarie parallele e di fatto uguali a quelle che dai depliant dei supermercati ai volantini dei concessionari d’auto, dai venditori di tappeti o di caldaie a gas, già affollano il vivere dei cittadini di una vera e propria oppressione operata sui sensi, ma ponendo anche a latere di quest’invadenza a cui pare doversi abituare come ad un raffreddore cronico, il tema di una quasi conclamata equivalenza tra i prodotti mercantili della nostra società ed il “prodotto” politica, quasi fossero entrambi figli della stessa attitudine a rendere tutto merce, scelta dei governanti compresa.

 

Tristezze in cui pare essere precipitata la società occidentale, si direbbe, ma c’è ben oltre tutte le considerazioni antropologiche, una faccenda che si chiama rimborso elettorale, anch’esso regolato dalle leggi, e che dovrebbe riguardare tutte le spese sostenute durante la campagna elettorale dai partiti che eleggono rappresentanti in seno alle istituzioni di che trattasi e di cui – salvo il giudizio morale che si potrebbe dare di tale sostegno economico che è sempre a carico dei cittadini – il rendiconto dovrebbe appunto riguardare solo le spese sostenute durante tale periodo.

 Come saranno considerate allora dai partiti le spese per questi manifesti, per queste vele, per quei volantini imbucati durante un periodo che – ripetiamo – non è di campagna elettorale?

Saranno considerate spese che rientrano nel monte del rimborso elettorale, con ciò evidentemente violando un dettato di legge, o saranno considerate spese proprie, non soggette ad alcun rimborso pubblico e quindi, come crediamo dovrebbe essere, da pagarsi di tasca propria dai candidati?

 

Sarebbe interessante avere risposte concrete in tal senso che possano dare indicazioni etiche sugli stessi candidati e sui partiti che li sostengono ben prima di udire dalle loro voci gli argomenti – ma esisteranno, giacchè pare sia la sola Comunità Lucana-Movimento No Oil ad aver messo in chiaro sul suo sito e su diversi gruppi facebook il suo programma? – che dovrebbero poi orientare le scelte importanti che i cittadini saranno chiamati ad esprimere.

 

Noi di Comunità Lucana abbiamo espresso su quei siti quali saranno le nostre modalità di campagna elettorale, nessun manifesto superiore al formato A3, nessuna vela, nessun pieghevole o volantino immesso nelle cassette della posta o sotto i tergicristalli delle auto e via discorrendo – questione di serietà o forse di semplice rispetto dei cittadini – ma se nessuno di noi chiamerà mai a giudizio la moralità di un partito che spende cifre notevoli per la sua propaganda elettorale, che di questa sia resa contezza su chi ne pagherà l’entità non essendo assoggettabile alle procedure di rimborso elettorale, e lo si faccia subito o si smetta di occupare spazi civili con mezzi temporalmente e materialmente impropri.

 

La campagna elettorale non è ancora iniziata, signori candidati!!!

 

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento no oil

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