16) il programma – fiscalità e federalismo fiscale

siamo giunti ad una parte delicata del nostro programma, fiscalità e federalismo fiscale, argomento che pur suscitando percezioni vessatorie del sistema impositivo, necessità subito di un chiarimento che deve partire dalla generica dizione di “tasse” oggi impropriamente utilizzata, dovendosi in realtà distinguere le imposizioni fiscali tra tasse propriamente dette, cioè contribuzioni dovute in modo non proporzionale, o non del tutto, al reddito ed il cui gettito si intende volto all’espletamento di un servizio specifico, ed imposte, cioè contribuzioni proporzionali alla quantità di reddito percepito in un periodo costante ed il cui gettito alimenta la fiscalità generale, una massa finanziaria a cui fanno capo la generalità dei servizi erogati dalle istituzioni a supporto dei diritti dei cittadini

nel contesto di attuale crisi economica, crediamo che oggi si ponga molto più il problema dell’equità della ripartizione della imposizione fiscale, del recupero del reddito sommerso e di quello evaso ed eluso, unito ad una sempre maggiore efficienza ed economicità di gestione dei servizi erogati, piuttosto che la sterilità di dibattiti sulle detassazioni a stimolo di economia e consumi

argomento, quello del sistema impositivo, di carattere statale e quindi sovraregionale, ma che con l’introduzione di un’autonomia impositiva locale, il cosiddetto federalismo fiscale, porterebbe alla necessità per ogni regione di dotarsi di una struttura di sistema fiscale vera e propria nelle more di legislazioni e regolamenti solo enunciati ed ancora da venire

la lettura di questa parte del programma è così condizionata da una serie di vincoli di natura giuridica al di fuori della competenza regionale ed al momento concretamente inconosciuti che rendono possibile solo impostare una serie di punti programmatici, senza tuttavia dar modo di dare organicità agli stessi

1) creazione di un gruppo misto di studio per la fiscalità locale e di ripartizione delle imposte tra gli enti locali

2) introduzione della “tassa ambientale regionale” per le attività di cui ai punti 3) e 5) della parte ambiente, nelle more della loro riconversione

3) introduzioni di minime addizionali irpef di perequazione per scaglioni di redditi personali superiori a 60.000, 120.000, 240.000 euro netti annui

4) aumento al 20% della tassazione sulle rendite o plusvalenze finanziarie maturate da attività aventi sede od attività prevalente nel territorio della regione basilicata

5) introduzione della imponibilità regionale alle attività economiche la cui parte produttiva si svolga in tutto od in parte sul territorio della regione, ivi comprese industrie meccaniche, manifatturiere, estrattive, energetiche, idriche, forestali, agricole

6) riduzione dell’aliquota irpef al 20% per i redditi da lavoro dipendente

7) introduzione di una imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulle proprieta immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare e di incentivi alla messa in disponibilità del patrimonio immobiliare (vedi parte edilizia e piani casa)

8 ) incameramento delle accise alla produzione di idrocarburi e fonti energetiche in genere

9) azzeramento dell’iva per i prodotti agricoli regionali realizzati in conformità al principio di incontaminatezza

10) introduzione del coefficiente di svantaggio teritoriale per il calcolo dei redditi imponibili

11) trasformazione della tarsu in tariffa (vedi parte – rifiuti solidi urbani) con sistema di compensazione tra comuni ed ente regione

12) studio di fattibilità della deducibilità delle spese correnti e straordinarie familiari dal reddito imponibile

 

frasi storiche

dieci frasi storiche ascoltate negli ultimi giorni:

1) dialogo con un giovane socialista (20-21 anni)….”sai mio padre rubava, ed io lo so che non è bello, ma io al suo posto farei lo stesso…è il sistema che va avanti così…mica possiamo far bloccare tutto!”

2) dialogo con un giovane ingegnere filo-pd (a proposito delle firme)….”mmm, meglio che non firmo…se lo vengono a sapere mi rompono e finisce che non mi fanno lavorare…”

3) dialogo con un seguace di allam (o un adepto, meglio)…”allam risolverà tutto con l’aiuto di dio e della sua grande fede…vedrai che le royalties le porta almeno al 50%, allam…io prego per la sua salute e perchè gli estremisti non lo tocchino…”

4) dialogo con un pdl-forzaitaliota….”silvio conosce bene la regione e lo sa quello che deve fare…il nucleare?…ma no…sono tutte strumentalizzazioni dei comunisti…”

5) dialogo con un pdl-nazionalalleato…”pagliuca?…mi sa che voto per te stavolta!…”

6) dialogo con un ingenuo…”bolognetti è un amico…si, a volte non ragiona, ma è un amico…”

7) dialogo con uno della val d’agri “…uno che sta dentro alle cose mi ha promesso che mi sistemava se votavo de filippo… mica potevo pretenderlo subito…stavolta, invece, mi ha detto che la cosa si farà a breve…”

8 ) dialogo con un centrista udc…”e che c’entra cuffaro con la moralità del partito?…queste sono le regionali…”

9) dialogo con un sel “…hai visto che in puglia ha vinto vendola?…c’è un’altra idea di centrosinistra adesso e quindi anche qui prendiamo un sacco di voti…”

10) dialogo con un ragazzo social-confuso di potenza …”io vi votavo sicuro, ma mio padre mi ha detto che a casa dobbiamo votare per un suo amico…

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buona domenica

tutti voi avrete notato la bassa quantità, rispetto all’usuale, di articoli su questo blog e la mancanza di comunicati stampa e più in generale di attività “mediatiche” di questo periodo…

nessuna paura, la voglia di scrivere e denunciare non manca affatto, solo c’è un tempo per ogni cosa e questo è il tempo del raccoglimento in sé, nelle proprie idee e nella verifica di queste all’interno del nostro programma, prima di avviare una campagna elettorale tutta basata sui contenuti e sulle istanze di cambiamento reale e realistico che comunità lucana – movimento no oil solo rappresenta nel panorama politico regionale prima di questa tornata elettorale…

stiamo andando avanti con la raccolta delle firme di sottoscrizione, cosa in sè non facile visto l’alto numero richiesto dalle leggi e la scarsa possibilità di questo movimento di essere presente capillarmente in tutto il territorio, cosa invece assai facile per chi dispone di sedi, federazioni e circoli, ma soprattutto mezzi economici…

ma stiamo andando avanti con quell’entusiasmo che credo ormai ci riconosciate e che nasce dalla profonda convinzione di essere ora e qui, l’unica possibiltà che rimane a questa regione di uscire dal pantano delle politiche consociative, del clientelismo, del voto affidato e del malaffare diffuso…

abbiamo ovviamente bisogno del sostegno di tutti voi, con le vostre firme di sottoscrizione che sarebbe utile potreste organizzare in gruppi per ogni comunità o quartiere nel caso dei centri maggiori, comunicandoci quando e dove raggiungervi attraverso i gruppi facebook o attraverso l’utilizzo della casella mail che trovate sulla testata della home del sito (abbiamo affidato i moduli ad un numero ristretto di persone per ovvi motivi organizzativi e ci aiuterebbe molto una vostra disponibilità al contatto) e magari, ma non vi sarà mai alcuna richiesta in tal senso, piuttosto lasciando a voi la libera scelta di farlo, aiutarci anche con un piccolo aiuto economico che in occasione dell’apposizione delle stesse potreste donare a questo movimento per la campagna elettorale che porteremo avanti con le modalità descritte in un articolo precedente e per quanto riguarda le contribuzioni dietro rilascio di una ricevuta e registrandone la cifra su una pagina del blog e con l’indicazione del nome o del gruppo di sottoscrittori ove lo riteneste opportuno…

ma ciò che forse più importa in questo momento e che vi facciate ambasciatori del nostro messaggio politico e della nostra istanza di equità e giustizia per una regione che ne ha conosciuta ben poca finora, nelle vostre famiglie, tra i vostri amici, sul vostro luogo di lavoro o dovunque vi troviate, poichè la scarsità dei nostri mezzi, la volontà di non sovrappore a tutte le altre che immancabilmente ascolterete anche la nostra voce, insomma quelle scelte etiche e materiali che ci spingono a questa “bizzarra” campagna elettorale non ci consentiranno di raggiungere capillarmente tutti quei cittadini che pure, al netto degli “obblighi di consenso” a cui questa assurda situazione lucana spesso ci ha costretti e ci costringe ancora, una voglia di cambiare sentono ormai come necessaria…

trasformare la speranza astratta che qualcosi cambi nella nostra regione in un percorso reale, fatto di programmi, idee nuove, entusiasmo, onestà, voglia di fare – e perchè no? – di facce, la mia compresa, che se oggi sono le nostre, domani vorremmo fossero di tutti voi, questo è l’auspicio che vi lanciamo nella speranza che voi lo raccogliate e lo facciate tanto vostro da potervi far urlare con gioia ciò che noi già da qualche tempo urliamo…

…QUESTA REGIONE E’ ANCHE MIA!!!

buona domenica a tutti ed a tutte

miko

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15) il programma – edilizia e piani casa

in questa parte del programma, la quindicesima, edilizia e piani casa, trattiamo due argomenti che forzosamente sono spesso posti molto vicini tra loro, pur non essendo quasi mai coincidenti in quanto il primo, il diritto al costruire, attiene alla libertà di intrapresa, garantita dalle leggi vigenti e ad essa sempre sottoposta o da sottoporre con regimi concessori che auspicheremmo sempre più stringenti e puntuali, l’altro, il diritto all’abitare attiene alla sfera astratta dei dirittti costituzionali da garantirsi sempre e comunque attraverso il diritto concreto all’accesso all’abitazione, nella sua complessità di aspetti

la complessità della materia non permette certo attraverso l’elencazione di punti specifici di esaurire una problematica così vasta e che intreccia aspetti pubblici ed aspetti privati, ma attraverso la concertazione tra strumenti legislativi nazionali e locali ed una visione politica globale che guardi al domani, magari rendere possibile la comprensione di un fenomeno e di problemi specifici e l’individuazione delle possibili soluzioni

1) censimento quali-quantitativo del patrimonio immobiliare privato e pubblico sito nella regione basilicata con avvio di un catasto unico regionale degli immobili

2) censimento ragionato della disponibiltà di edilizia privato-pubblico rispetto alla domanda abitativa che individui le reali necessità abitative regionali in rapporto al patrimonio immobiliare non in uso

3) istituzione del borsino regionale degli immobili abitativi a fini di locazione non commerciale con fissazione dei canoni locativi massimi e minimi regionali

4) verifica della correttezza di programmazione e gestione dell’azienda ater e del patrimonio immobiliare residenziale

5) introduzione di una leva fiscale, fatte salve le competenze regionali in tema di federalismo fiscale, per la facilitazione delle immisioni nel mercato delle locazioni e delle compravendite delle unità abitative non in uso attraverso detassazioni specifiche dei canoni (vedi prossima parte fiscalità)

6) introduzione di una tassa patrimoniale sulle grandi proprietà immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare delle quantità immobiliari detenute (vedi prossima parte fiscalità)

7) creazione di un fondo di garanzia, finanziato dalla regione basilicata, per la facilitazione dell’accesso al mutuo casa per i nuclei familiari non in grado di offrire garanzie reali sufficienti per l’ottenimento degli stessi

8 ) aumento delle disponibiltà per i fondi di aiuto ai canoni locativi

8) legge regionale per la fissazione dei parametri di risparmio energetico con obbligo di non superamento del  limite di 5 lt./gasolio equivalente x m.q. x anno nell’edilizia di nuova costruzione e nelle ristrutturazioni dell’esistente

9) revisione ragionata del piano regionale casa con fissazione del parametro preferenziale per le ristrutturazioni dell’esistente rispetto alle nuove costruzioni

10) divieto espresso all’aumento delle volumetrie esistenti senza regime concessorio

11) blocco e revisione dei regolamenti urbanistici municipali

12) fissazione del parametro bio-architettonico ed ambientale-paesaggistico come elemento programmatico e linea guida obbligatorio per gli strumenti urbanistici locali

campagna elettorale

modalità di svolgimento della nostra campagna elettorale

nel solco di quanto già accaduto nelle scorse elezioni provinciali di potenza, la nostra campagna elettorale seguirà criteri e modalità ben precisi e frutto certo della mancanza di mezzi materiali che ci contraddistingue da sempre (mentre sulle idee pare chi siamo abbastanza ben forniti!!!) e di cui siamo fieri, ma soprattutto in linea con alcuni principi da noi molte volte espressi e nell’ordine:

  • la volontà di non essere opprimenti con i cittadini, costretti a subire nel mese di campagna elettorale un bombardamento mediatico, sia visivo che auditivo, oltre a tutti i mezzi usuali di campagna, dal “santino” all’ammiccamento del candidato a futuri interessi nel caso gli si consegni questa benedetta delega in bianco che è il voto nella nostra regione, che risulta oltre che fastidioso, una sorta di coaptazione del libero arbitrio
  • la necessità di non produrre materiali cartacei sovrabbondanti ed inquinanti sia dal punto di vista produttivo, che dello smaltimento, oltre a costituire una intollerabile violenza al decoro urbano
  • la consapevolezza che al “troppo pieno” delle tante campagne elettorali, possa corrispondere una maggiore propensione alla visibilità del “poco pieno”
  • la certezza che l’opinione del cittadino debba formarsi con la valutazione dei programmi e dell’attendibilità dei candidati e non con le pacche sulle spalle o con la peggior coaptazione pubblicitaria che trasforma la politica ed uno dei principali strumenti democratici a disposizione dei cittadini, il voto, in un prodotto in vendita

enunciati quindi alcuni principi di base passiamo alle indicazioni che il rispetto di questi porterà allo svolgimento della nostra campagna elettorale:

  1. chiederemo in via di diffida preventiva a tutti i comuni lucani di tenere liberi i nostri spazi elettorali di propaganda indiretta, che andranno lasciati vuoti o con un affisso un piccolo volantino-locandina, di vigilare affinchè questo diritto sia garantito e di rintracciare e punire con le ammende previste dalla legge chi occupa illegalmente gli stessi spazi, nonchè di provvedere alla immediata defissione della propaganda elettorale ivi apposta illegalmente, riservandoci in caso di inottemperanza la segnalazione al prefetto e tutte le azioni legali, compreso il risarcimento del danno
  2. non saranno stampati, distribuiti o affissi su qualsiasi superficie materiali cartacei e/o adesivi (ad esclusione di manifesti non superiori all’A3 e solo sugli spazi di propaganda assegnati)
  3. il costo totale della campagna elettorale non superarà i 500 euro per ogni provincia ed i fondi saranno recuperati da contribuzioni volontarie dei simpatizzanti regolarmente pubblicate su questo blog e contributi degli aderenti a comunità lucana (a tal proposito verrà aperta una finestra dedicata)
  4. durante la campagna elettorale, dove gli orari e la logistica lo consentiranno, il gruppo di comunità lucana, ed in particolare il sottoscritto, si sposteranno con l’ausilio di mezzi pubblici
  5. è previsto un unico spot elettorale sugli spazi garantiti della durata max di minuti 2
  6. saranno privilegiati i piccoli incontri con la popolazione rispetto ai comizi ed agli incontri con le categorie professionali
  7. non verranno mai superati i limiti di decibel emessi da mezzi audio, nel caso di manifestazioni inerenti la campagna elettorale, stabiliti dalla legge come soglia di disturbo
  8. non sarano distribuiti in via generica materiali di propaganda, ma verrà sempre richiesto un consenso verbale per la consegna degli stessi
  9. sarà realizzato un unico “santino” (cm 3 x 6 ripiegato) valido per tutti i candidati e per entrambe le province

seguiranno altre indicazioni

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noi ci saremo…lancio l’appello ad aiutarci ad organizzare questo evento anche a potenza…per chi volesse unirsi a noi, i numeri ed i contatti sono noti…solo automuniti…ehehehehe, questo potrebbe essere un appello al car sharing

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14) il programma – partecipazione

in questa parte del programma, dedicata alla partecipazione, ci concentriamo sugli aspetti di partecipazione democratica del cittadino alla vita della comunità regionale, partendo da un presupposto purtroppo ancora oggi negato nei fatti, quello di una trama ormai abbastanza fitta di convenzioni internazionali, accordi, dichiarazioni di principi e costituzionali che il nostro paese ha recepito nel suo ordinamento, purtroppo molto spesso mantenendoli alla stregua di enunciati spesso puramente teorici

nella nostra regione, la partecipazione dei cittadini alla vita democratica sembra poi doversi esaurire nella sola pratica del voto, senza che dall’informazione alla possibiltà di esprimere liberi pareri sulle scelte di politica economica, ambientale, energetica, sanitaria, dalla trasparenza amministrativa degli atti e dei procedimenti alle reali possibilità di espressione democratica diretta, nulla o quasi si sia fatto dalla nascita della stessa come entità amministrativa locale

in molte altre parti del programma, praticamente quasi in ognuna, abbiamo previsto una serie di meccanismi di informazione e partecipazione su argomenti specifici, commissioni miste, consulte ed altro, passiamo ora ad una cornice generale che pur avendo preferito non inserire nella parte dedicata all’istituzione, ad essa ed a procedimenti interni ad essa fa riferimento

1) introduzione nello statuto regionale della figura giuridica del referendum abrogativo di legge regionale e di delibera regionale

2) introduzione nello statuto regionale della figura giuridica del referendum propositivo previo esame di costituzionalità

3) potenziamento della figura giuridica della legge regionale di iniziativa popolare con obbligo di esame e voto in aula da parte del consiglio regionale

4) creazione dell’ufficio del garante indipendente della trasparenza sugli atti amministrativi a nomina della consulta dei sindaci

5) pubblicazione sul sito web istituzionale o su sito dedicato degli stipendi, diarie e premi di produzione dei dirigenti ed alti funzionari regionali e della rendicontazione economica delle agenzie regionali, nonchè delle spese dei dipartimenti e degli uffici regionali 

6) creazione del b.u.r. (bollettino ufficiale regionale) in versione web con sommario descrittivo di leggi, decreti, determine di giunta e dirigenziali

7) introduzione della posta elettronica certificata negli enti regionali e nelle relazioni con i cittadini

8 ) creazione degli uffici locali di indirizzo alle funzioni ed ai servizi amministrativi presso le sedi regionali nel territorio con compiti di protocollo regionale e smistamento delle pratiche

9) obbligo a carico della presidenza del consiglio regionale della tenuta per i consiglieri regionali ed i componenti eletti della giunta di una pagina web specifica sul sito istituzionale regionale sulle presenze e le attività consiliari svolte dai singoli rappresentanti allo scopo di tenere informati i cittadini votanti sulle attività dei loro rappresentanti

10) stampa di un manuale dei diritti del cittadino da distribuirsi nelle case comunali e nelle scuole superiori

Approvata localizzazione siti


il via libera dal governo

Il Consiglio dei Ministri passa il decreto legislativo sulla realizzazione e l’esercizio delle centrali. Scajola: “Lavori al via nel 2013 nel rispetto assoluto della sicurezza”

  ROMA – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulla disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico. Ad annunciarlo è il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.

Si tratta di un passo centrale per il rientro – deciso dal governo – dell’italia tra i paesi dotati di impianti nucleari per la produzione di energia elettrica. Lo schema di dlgs aveva avuto un primo via libera lo scorso 22 dicembre. Il consiglio dei ministri, cominciato alle 9 a palazzo Chigi con all’ordine del giorno anche altri argomenti, in realtà al momento è sospeso e riprenderà alle 13.

I primi lavori nei cantieri potranno iniziare nel 2013 e la produzione di energia elettro-nucleare nel 2020. “Il provvedimento – ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola – si caratterizza per due aspetti: la trasparenza e il rispetto assoluto della sicurezza delle persone e dell’ambiente. La trasparenza vuol dire il coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni in tutte le fasi decisionali, di cui verrà continuamente data evidenza. Con il secondo aspetto i nuovi impianti saranno tenuti a rispettare i più elevati criteri di sicurezza relativi alla tutela della salute della popolazione e alla protezione dell’ambiente. Tale assoluto rispetto sarà sottoposto a rigorosa valutazione”.

Il governo con il provvedimento approvato oggi ha definito il quadro normativo di riferimento per i soggetti che intenderanno realizzare i nuovi impianti nucleari. “Con la prossima nascita dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e la predisposizione della strategia nucleare, gli operatori potranno proporre i siti per la realizzazione degli impianti e presentare i progetti per le relative autorizzazioni – si legge in una nota -. Il decreto definisce criteri generali, procedure, vincoli e benefici per la realizzazione di impianti nucleari”.

Preoccupato il commento del presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli che ha detto: “Il Consiglio dei Ministri di oggi deciderà i siti nucleari, ma il governo non dirà agli italiani in quali regioni ed in quali città verranno costruite le centrali perché teme un boomerang elettorale nelle prossime elezioni. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile e che assomiglia a una vera e propria truffa, perché i cittadini hanno il diritto di sapere se nel proprio territorio ci saranno impianti atomici”.

Il decreto. Cinque i punti principali del provvedimento licenziato a palazzo Chigi. Il decreto individua i criteri generali per l’idoneità dei territori a ospitare un impianto. Saranno le imprese interessate a indicare i siti, che dovranno rispettare le caratteristiche previste dalla normativa. Per quanto riguarda le procedure autorizzative, il “processo si basa ‘sull’autorizzazione unica’ per la realizzazione e l’esercizio di ogni singolo impianto, che prevede un massiccio coinvolgimento delle Regioni interessate”.

Le Regioni e gli enti locali. Il decreto prevede poi “la più ampia partecipazione delle Regioni, degli enti locali e delle popolazioni, anche attraverso consultazioni, sulle procedure autorizzative, sulla realizzazione, sull’esercizio e sulla disattivazione degli impianti nucleari, così come sulle misure di protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione e la salvaguardia dell’ambiente”.

I rimborsi. Verranno riconosciuti benefici economici per le popolazioni, le imprese e gli enti locali dei territori interessati dalla realizzazione di impianti nucleari. “Tali benefici sono a carico dei soggetti coinvolti nella costruzione e nell’esercizio degli impianti. Concretamente i benefici consentiranno la riduzione della spesa energetica dei consumatori finali del territorio interessato, della Tarsu, dell’addizionale Irpef, dell’Irpeg e dell’Ici”.

I costi. Lo smantellamento degli impianti a termine esercizio è a carico degli operatori che hanno realizzato le stesse installazioni, per il tramite di un apposito fondo. Lo smantellamento è affidato a Sogin. Il decreto prevede la creazione di un deposito nazionale realizzato in un più ampio Parco tecnologico che conterrà anche un centro di ricerca sul trattamento delle scorie nucleari.  

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ieri

tutto sommato non varrebbe neppure la pena commentare quanto accaduto ieri all’ultimo consiglio regionale, vista la moria (solo di presenze) dei consiglieri che, avendo cominciato solo in 16 su 30 alle 12, si son ritrovati in 12 alle 21.00…mancanza del numero legale, cose normali in democrazia, quando sulla presenza del numero legale dei rappresentanti o sulla mancanza di esso a volte si giocano approvazioni o bocciature di leggi e provvedimenti, altrimenti ben poco possibile a contrastarsi a guardare i numeri di alcune maggioranze…

desistenze, assenze calcolate al minuto, qualche volta abbiamo persino assistito al fenomeno dei pianisti in parlamento, insomma tutta roba abbastanza normale quando in ballo c’è la democrazia e i tanti modi di praticarla nell’assoluto rispetto delle leggi…

ma ieri al consiglio regionale (che era appunto l’ultimo dell’attuale consiliatura) in primis ci saremmo tutti aspettati di vedere al gran completo il parterre dei consiglieri eletti cinque anni fa dai lucani in quella che avrebbe potuto essere non solo la giornata conclusiva di un lungo lavoro, ma anche un’occasione di rinsaldare il vincolo democratico con la funzione ricoperta e che non appare (o non dovrebbe apparire) meno importante solo perchè si è arrivati in fondo al proprio mandato…

come sapete eravamo lì per tentare in extremis di portare in aula una mozione sull’acqua pubblica già firmata da molti comuni lucani e fuori dal palazzo ci siamo ritrovati dalla mattina, con i cartelli attaccati al collo e sulle giacche nel tentativo di sensibilizzare i rappresentanti del popolo lucano nella massima assise regionale a quella che ritenevamo una minima prova di ascolto delle istanze dal basso e che già si era tentato dal mese di novembre di far discutere in quell’aula…

speranzosi che nonostante il lungo elenco dei punti all’ordine del giorno alla fine se ne sarebbe discusso abbiamo passato l’intera giornata seduti nella parte riservata al pubblico ed alla stampa della sala del consiglio, assistendo a lunghe discussioni su cui glisso per non annoiare, ma che hanno tra le altre riguardato alcuni aspetti non secondari del piear e del piano di forestazione, quelle si con il numero legale, poi altre cosette sull’ordine degli architetti, ed anche lì c’era il numero legale…infine dopo tanta attesa arriviamo al clou della serata o almeno a quello che si è rivelato essere la fine della consiliatura…la richiesta di verifica di numero legale da parte di la penna (pdl) sulla sua richiesta di mettere ai voti una modifica della legge 33 (formazione delegata alle province) che pareva fatta apposta per tenere contenti, senza tuttavia poterli accontentare, molti lavoratori del settore lì presenti e davvero arrabbiati per essere senza stipendio da tre mesi per “mere questioni burocratiche” come ribadito da autilio (assessore competente) e dal presidente de filippo…

nei fatti alla richiesta di verifica per una votazione davvero “stramba” a giudicare dalle presenze dei numeri consiliari non legali, ma puramente ottici, è corrisposta a norma di regolamento la chiusura del dibattimento con buona pace degli altri 24 punti all’ordine del giorno (e già sul numero ci sarebbe stato da ridire), mozione sull’acqua compresa…che il pdl abbia voluto chiudere qualsiasi discussione, acqua compresa stante la gran contraddizione di un governo pdl che vara il decreto di privatizzazione, con pace e accordo dell’intero centrosinistra, che pure in alcune sue parti quella privatizzazione l’aveva già tentata qualche anno fa (chi ricorda la linda lanzillotta?)?…vista l’ora, l’interesse, la poca voglia di chiudere l’elenco dei punti all’ordine del giorno, come pur dovrebbe essere normale per un consiglio non potendo rinviare ulteriormente la discussione, ci è parsa l’ovvia conclusione di un consiglio che non rappresenta nei fatti tutti i cittadini, ma gli interessi di qualcuno tra essi…

il consiglio si chiude con il saluto di prospero de franchi che augura urbi et orbi la rielezione di tutti e del presidente della giunta che arringa senza convinzione…e con una mestizia davvero funebre calano le lici su di un consiglio che spero nessuno voglia ancora rieleggere nella sua attuale composizione…

questa gente non va rieletta!!!

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dopo lo spettacolo penoso di oggi al consiglio regionale (avrò modo di parlarne domani), che approva tutto ciò che fa gola economicamente ad alcuni interessi e non discute dell’acqua per mancanza del numero legale,non posso far altro che invitarvi a sostenerci con forza e convinzione…

NOI SIAMO L’UNICA COSA NUOVA DI QUESTA REGIONE!!!

QUESTA REGIONE E’ ANCHE NOSTRA!!!

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domani dalle ore 11.00 saremo di fronte la regione per dire a questo consiglio alcune cosette sull’acqua:

Il Governo privatizza l’acqua (D.L. 135/2009).
Comitati, Associazioni, Cittadini ed Amministrazioni
continuano a dire NO!

L’ACQUA E’ E DEVE RIMANERE UN DIRITTO
UNIVERSALE, UN BENE COMUNE
NON ASSOGETTABILE A LOGICHE DI MERCATO.

Il Presidente De Filippo ha ipotizzato l’incostituzionalità
della norma approvata ed ha affermato:
“L’acqua è bene pubblico di primaria importanza
e non deve essere trasformato
in una impropria occasione di business”.

Fin novembre abbiamo proposto alla Regione Basilicata
una mozione che dichiara l’acqua bene non mercificabile
ed impegna l’Ente a garantire il governo pubblico
dei servizi idrici. AD OGGI NULLA E’ STATO FATTO.
L’ULTIMO CONSIGLIO REGIONALE E’ IL 9 FEBBRAIO.

BASTA !!!
CON L’ACQUA ED I DIRITTI UMANI NON SI GIOCA!!!

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13) il programma – sistema scolastico, università e formazione

continua l’esposizione del nostro programma con la parte 13) dedicata a sistema scolastico, università e formazione, anche questo un tema in cui si intrecciano fortemente legislazioni ed indirizzi nazionali con non marginali posibiltà normanti ed operative a livello regionale

affermato come principio che l’istruzione scolastica serva in primis alla formazione umana del discente, alla creazione di una coscienza critica e di un razionale approccio alla realtà che non si enuclei mai rispetto alle relazioni ed alle emozioni ed alla naturale cura di essi, e solo in secondo luogo alla formazione pre-lavorativa in quanto tale, ed in relazione ai dimensionamenti scolastici ed alle riforme di recente approvate, diamo di seguito alcuni punti programmatici:

1) dichiarazione programmatica della regione basilicata della necessità della presenza di plessi scolastici di base in ogni comune lucano come garanzia dei diritti di cui all’art. 3 della costituzione italiana, primo e secondo capoverso, e sua introduzione nel futuro statuto regionale

2) introduzione dell’obbligo regionale di frequenza scolastica fino ai 18 anni

3) varo di un piano di censimento e rientro dell’analfabetismo di base e dell’analfabetismo di ritorno da sostenersi nei plessi scolastici attualmente presenti sul territorio 

4) introduzione di due ore settimanali di educazione ambientale in ogni scuola lucana di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alle pratiche di raccolta differenziata di cui alla parte del programma rifiuti, e di educazione alimentare

5) utilizzo, previa riqualificazione, del personale docente e tecnico espulso dalla recente riforma dell’ordinamento scolastico per la gestione dei punti 2) e 3)

6) estensione generale del tempo pieno scolastico per le scuole dell’obbligo

6) re-introduzione della distribuzione di prodotti di prevenzione dentale e delle malattie ossee presso le scuole dell’obbligo e delle visite mediche annuali

7) piano regionale dei trasporti scolastici aderente alle reali necessità e concertato con l’ausilio della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione) 

8 ) piano regionale per gli asili-nido e le scuole materne

9) commissariamento dell’ardsu ed introduzione di un piano-casa studenti

10) creazione dell’ufficio unico di orientamento alle specializzazioni ed ai master universitari con accensioni di convenzioni dedicate tra l’ente regione e gli istituti formativi e dell’ufficio rientro universitario per l’orientamento delle offerte lavorative in regione

11) contributo regionale per l’avvio di una facoltà universitaria di scienze delle energie rinnovabili e di una facoltà di scienze del ripristino ambientale

12) rimodulazione del sistema formativo, a partire dal punto 10) della parte del programma istituzione, sulle reali vocazioni offerte dal sistema economico lucano e revisione di tutte le convenzioni con gli enti formatori attuali  

matera a 5 stelle

riporto il seguente comunicato giuntomi via facebook dalla lista a cinque stelle di matera:

Nella prossima settimana presenteremo il nostro programma. Ora, ci presentiamo noi. Ci chiamano grillini, spesso in modo spregiativo. Ma il termine non dice chi siamo. Siamo giovani informati e istruiti cui hanno rubato il futuro. Sono stati in pochi e lo hanno rubato a tutta la nostra generazione. Abbiamo deciso di riprenderci il nostro futuro. A partire da adesso. A dispetto dell’indifferenza che oggi regna sovrana. Beppe Grillo, il suo risalto mediatico e l’interesse crescente che i cittadini italiani mostrano verso di lui, ci pongono all’interno di un moVimento a carattere nazionale di milioni di persone. Chi rapprensentano davvero il PDL, il PDmenoL o l’Unione Dei Carcerati? Il MoVimento a Cinque Stelle di Grillo rappresenta in tutta Italia il buon senso contrapposto al malaffare. Se i materani vorranno, lo sara’ anche per Matera.
Matera a Cinque Stelle – Lista Grillo, non si apparenterà con nessuno. Non venderà il voto dei propri elettori al miglior offerente. Dietro le quinte non c’è nessun burattinaio. Non c’è nessun grande finanziatore che elargisce per poi chiedere il conto. Dietro ogni nostro candidato ci sono i volti di persone normali. Persone che credono ancora che la democrazia possa essere un valore da esercitare. Perché quando la vera democrazia è in gioco, l’importante è partecipare.

Il consiglio comunale è ormai ridotto ad un teatro di burattini. Noi vogliamo entrarci con tutte le nostre forze perché possa ritrovare innanzitutto la sua dignità di parlamento cittadino. Ognuno di noi rappresenterà davvero migliaia di cittadini. Nel frattempo abbiamo cominciato, settimanalmente, a riunirci in agorà, partendo da piazza Vittorio Veneto. Ritrovando il concetto di democrazia diretta, non rappresentativa. E continueremo anche e soprattutto dopo le elezioni amministrative. E saremo in ogni angolo di Matera, nelle periferie, nei borghi. Vogliamo pubbliche assemblee aperte a tutti. Agorà rionali in cui ognuno possa esprimere il proprio pensiero, liberamente, da contraporre allo squallore della tv locale e nazionale. Le agorà servono a noi cittadini per riprenderci un esercizio vitale, indispensabile, per la crescita della politica cittadina vera. Noi liberi cittadini di Matera stiamo scrivendo, lenti ma inesorabili, la Storia della nostra città. I soliti figuranti si ergono ancora a paladini del nulla. Ci hanno rubato il futuro. Ce lo riprenderemo.

“ Così noi e voi costituiremo e governeremo la città da svegli” (Platone)

LISTA CIVICA MATERA A CINQUE STELLE – beppegrillo.it

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12) il programma – rifiuti speciali, impianti e stoccaggi

siamo alla parte 12) del nostro programma, rifiuti speciali, impianti e stoccaggi, che alla luce dei tanti allarmi suscitati e putroppo comprovati dai fatti, merita un’attenzione particolare alla luce della pericolosità che questi rifiuti presentano per la salute umana ed animale e per l’ambiente in generale, ma anche di disposizione legislative nazionali che di fatto autorizzano il traffico e lo smaltimento di queste particolari tipologie di scarti pericolosi alla stregua di una merce quasi come tutte le altre

a ragione dell’intrecciarsi di norme generali con norme regionali, noi crediamo essere più che i vari decreti e leggi susseguitisi negli anni, la riforma del titolo V della costituzione che attribuisce concorrenza legislativa tra stato e regione sulle tematiche energetiche ed ambientali ed i principi di sussidiarietà e di precauzione, ad essere i punti di partenza di ogni considerazione programmatica in merito

abbiamo già in altre parti del programma, rifiuti, ambiente, agricoltura, esplicitato principi generali ed interventi puntuali che integrano i seguenti punti:

1) conferma e rafforzamento attraverso specifica legge regionale che integri l’attuale legge regionale n. 59/95, del tassativo divieto di trattamento, trasporto e stoccaggio di rifiuti industriali tossico-nocivi derivanti da qualsiasi procedura non prodotti sul territorio regionale

2) spostamento delle competenze in materia di rifiuti speciali dalle province alla regione e creazione dell’ufficio speciale per i rifiuti industriali tossico-nocivi per la gestione, in collaborazione con le commissioni miste di cui alle parti del programma ambiente e rifiuti e la polizia ecologica regionale, delle fasi di trattamento, stoccaggio, smaltimento e trasporto dei rifiuti speciali prodotti sul territorio regionale

3) messa in sicurezza ed avvio delle procedure pubbliche di dimissione e chiusura di ogni impianto e/o discarica di rifiuti tossico-nocivi operanti in regione non rientranti nel dettato di provenienza del rifiuto di cui al punto 2)

4) divieto di ampliamento, anche già autorizzata, di ogni struttura di cui al punto 3)

4) individuazione delle procedure di riduzione e graduale chiusura di tutte le attività residue al punto 3) che operino sul territorio regionale

5) pubblicazione su un sito web specifico (vedi parte del programma rifiuti) di un registro-banca dati dei soggetti pubblici e privati e delle relative partecipazioni operanti in regione nei settori di cui al punto precedente dei codici cer e dei mud (o delle risultanze derivanti da più moderni strumenti di dichiarazione) e possibilità di tracciamento da rendere pubblico attraverso telerilevamento di ogni mezzo mobile occupato nelle attività di cui sopra

6) individuazione a cura dell’ufficio di cui la punto 2) di una procedura speciale per i fanghi e le acque derivanti da estrazioni petrolifere e trattamenti produttivi e/o derivanti da operazioni di manutenzione delle infrastrutture di trasporto e dei soggetti ammessi alle operazioni

7) divieto di reiniezione a qualsiasi titolo nel sottosuolo dei rifiuti di cui al punto 6)

8 ) attività ispettiva e censimento a carico della polizia ecologica dei depositi illegali di rifiuti ed immediate operazioni di messa in sicurezza e bonifica a carico dell’ente regione con automatica costituzione in giudizio contro autori e mandanti dei depositi illegali, proprietari dei suoli, ove non se ne dimostri l’estraneità, con immediata sospensione e revoca di ogni beneficio e/o provvidenza stabilita da ente o sub-ente regionale per le persone fisiche e/o giuridiche ad ogni titolo coinvolte

accade che…

il luogo, un paese della val d’agri, i personaggi, un collaboratore scolastico cugino del presidente de filippo ed un candidato del nostro movimento…

accade che il nostro candidato impegnato in attività per conto del nostro movimento sia spesso in giro a parlare con la gente, a spiegare il nostro programma, ad interessarsi delle cose della comunità in cui vive, ma accde anche che l’altro personaggio, il collaboratore scolastico cugino del presidente e, a quanto si dice, grande sostenitore della sua canonizzazione a “santo presidente eterno” della nostra regione, si faccia dare il numero di cellulare del nostro candidato per, a suo dire, passarlo al cugino e fare così in modo che costui intervenga sul nostro candidato per non meglio precisate dissuassioni circa la sua (del nostro candidato) candidatura alle prissime regionali…

ovviamente sappiamo bene che il presidente per amore di democrazia non terrà in alcun conto la bizzarra idea del suo cugino-fan, limitandosi magari a chiedergli come stanno a casa e glissando sulla proposta mentecatta di intervenire con una “dissuasione” su di una persona che non fa altro che mettere in pratica un suo diritto costituzionalmente riconosciuto, ma qualche riflessione pur bisogna farla…

ben al di là degli aspetti penali di simili comportamenti, caratterizzabili come mobbing e financo stalking (con tutte le aggravanti del caso vista la imminenza delle elezioni) nel caso simili atteggiamenti assumessero carattere di una continuità ostativa dei diritti di una terza persona (e di cui non mancherei di farmi personalmente parte in un eventuale denuncia e procedimento contro gli autori come coordinatore regionale di comunità lucana-movimento no oil), ben al di là della “podolicità” insita in alcuni ragionamenti che pur dovrebbero stare nella zucca di chi li fa, ben al di là di quella “oscurata” visione del mondo che è lo scenario sinaptico in cui si formano simili pensieri sconnessi, ciò che va rimarcato è questa concezione della politica come il governo gratia dei di un esarcato bizantino in cui tutto (persino il diritto di proferire ca..ate e tentare di mettere in pratica minacce, poichè tali sarebbero se praticate) è lecito se si appartiene ad una “famiglia”, naturale o sociale, persino la “scomunica” di chi osa fare altrimenti rispetto ad un potere che si vorrebbe indiscutibile…

non conosco il personaggio (e neppure voglio conoscerlo, vista la sua “povertà mentale e democratica” per cui ogni confronto, persino la semplice prossimità fisica, ne risulterebbe mortificante lo spirito e l’intelligenza), ma simili pratiche paiono essere nella petrolifera valle, come altrove in questa sfortunata regione, pane quotidiano di un rapporto con la politica che non riesce a trovare una dimensione collettiva nel quale l’individuo è parte di una comunità, sentendosi tale nei diritti e nei doveri, essendo piuttosto ridotta ad una pratica personalistica fondata sulla maggiore o minore vicinanza ad un qualche potere “salvifico e munifico” che in un certo senso demarca divisioni sociali ed opportunità…

tutto questo sappiamo bene ormai essere il frutto di decenni e decenni di pratiche politiche che hanno capillarizzato in rivoli via via minori porzioni di potere use alla dominanza delle opinioni e dei comportamenti nelle nostre comunità fino a costituire un perfetto sistema circolatorio atto al mantenimento di un consenso foraggiato sulla base del diametro del capillare che sgorga da una arteriola che a sua volta sgorga da un arteria che a sua volta…etc. etc…un sistema post-feudale di controllo politico, economico e sociale su cui è stato costruito una filiera ben oliata di consenso totalmente acritico, determinato com’è dalla pura messa a disposizione di “favori” in cambio di voti, sostegno, opinioni favorevoli, comportamenti mandriani o gregari a seconda dei casi, e naturalmente di tutta uan sequenza di comportamenti limitante il pensiero, l’azione, la libertà del dissenso rispetto al moloch…

facile capire quindi che se dal “chi te lo fa fare”, dal “guarda che lo dico a…” alla conclamata negazione di un diritto attraverso minacce e sanzioni sociali ed anche altro il passo sia idealmente breve, la distanza concettualmente minima, allora siamo vicini anche alla sicilia di placido rizzotto od alla colombia dei cartelli narcos…idealmente, s’intende!!!…

ecco se scrivo di questi comportamenti miserabili e miserevoli di qualche gabellotto di bassa taglia ed ancor più bassa levatura morale che ancora una volta, giacchè altre volte simili comportamenti sono stati da noi osservati in giro per la nostra terra, non manca di aprir bocca e tentare di frenare il corso di un “nuovo corso”, lo faccio in onore di un’idea di base che ci muove e ci fa comprendere ogni giorno di più che questa battaglia è giusta e deve esser vinta, l’idea che se non ci aiutiamo tutti a toglierci quell’opprimente cultura di un “anello al naso” e di una “coppola in mano” non verremo mai a capo di ciò che impedisce a questa regione di reclamare dei diritti e non più chiedere favori

buona domenica a tutti

miko somma  

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