Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

La campagna elettorale non è ancora iniziata, signori candidati!!!

 

C’è da rimanere esterrefatti dal notare che già campeggiano sui muri nelle nostre città e paesi giganteschi manifesti con i soliti faccioni allegri, seri, riflessivi, amicali – insomma il solito bestiario elettorale eretto a triste arredamento urbano in occasioni elettorali e che pone a sempre più cittadini interrogativi sull’etica dello spendere soldi che in altre direzioni pur sarebbero potuti andare – la campagna elettorale non è ancora iniziata, stando alle procedure di legge che regolano una materia tanto delicata. Una situazione paradossale senz’altro e che molti giudicheranno forse trascurabile, ma che pone qualche interrogativo di merito che non andrebbe eluso.

 

Recita infatti la legge che la campagna elettorale ha una durata limitata al tempo tra l’accettazione delle liste in tribunale e le 48 ore prima delle votazioni e recita sempre la legge che le liste vanno presentate al vaglio del tribunale tra il 29° ed il 30° giorno prima delle votazioni stesse, quindi di fatto il 28 febbraio prossimo venturo.

 

Allora in questo caso non siamo ancora di fronte ad una campagna elettorale, che in qualche modo viene regolata non solo da leggi e regolamenti, ma da precise indicazioni delle prefetture che convocano i rappresentanti dei partiti e convengono con essi norme di partecipazione e regolazione della stessa. E se non siamo ancora in campagna elettorale, ne sovviene che quel fiorire di manifesti faraonici, di “vele” che attraversano le strade, contribuendo di una frazione magari piccola, ma pur sempre di una frazione, all’inquinamento dei nostri centri urbani, di volantini in carta patinata, pieghevoli accuratamente studiati, letterine che paiono suadentemente richiamarci a vecchie amicizie od a vincoli familiari, religiosi, etici, professionali che cominciano ad apparire nelle caselle postali, incuranti di altre leggi che pur dovrebbero limitarne il fenomeno, diviene la constatazione che siamo immersi in tante campagne pubblicitarie parallele.

 

Campagne pubblicitarie parallele e di fatto uguali a quelle che dai depliant dei supermercati ai volantini dei concessionari d’auto, dai venditori di tappeti o di caldaie a gas, già affollano il vivere dei cittadini di una vera e propria oppressione operata sui sensi, ma ponendo anche a latere di quest’invadenza a cui pare doversi abituare come ad un raffreddore cronico, il tema di una quasi conclamata equivalenza tra i prodotti mercantili della nostra società ed il “prodotto” politica, quasi fossero entrambi figli della stessa attitudine a rendere tutto merce, scelta dei governanti compresa.

 

Tristezze in cui pare essere precipitata la società occidentale, si direbbe, ma c’è ben oltre tutte le considerazioni antropologiche, una faccenda che si chiama rimborso elettorale, anch’esso regolato dalle leggi, e che dovrebbe riguardare tutte le spese sostenute durante la campagna elettorale dai partiti che eleggono rappresentanti in seno alle istituzioni di che trattasi e di cui – salvo il giudizio morale che si potrebbe dare di tale sostegno economico che è sempre a carico dei cittadini – il rendiconto dovrebbe appunto riguardare solo le spese sostenute durante tale periodo.

 Come saranno considerate allora dai partiti le spese per questi manifesti, per queste vele, per quei volantini imbucati durante un periodo che – ripetiamo – non è di campagna elettorale?

Saranno considerate spese che rientrano nel monte del rimborso elettorale, con ciò evidentemente violando un dettato di legge, o saranno considerate spese proprie, non soggette ad alcun rimborso pubblico e quindi, come crediamo dovrebbe essere, da pagarsi di tasca propria dai candidati?

 

Sarebbe interessante avere risposte concrete in tal senso che possano dare indicazioni etiche sugli stessi candidati e sui partiti che li sostengono ben prima di udire dalle loro voci gli argomenti – ma esisteranno, giacchè pare sia la sola Comunità Lucana-Movimento No Oil ad aver messo in chiaro sul suo sito e su diversi gruppi facebook il suo programma? – che dovrebbero poi orientare le scelte importanti che i cittadini saranno chiamati ad esprimere.

 

Noi di Comunità Lucana abbiamo espresso su quei siti quali saranno le nostre modalità di campagna elettorale, nessun manifesto superiore al formato A3, nessuna vela, nessun pieghevole o volantino immesso nelle cassette della posta o sotto i tergicristalli delle auto e via discorrendo – questione di serietà o forse di semplice rispetto dei cittadini – ma se nessuno di noi chiamerà mai a giudizio la moralità di un partito che spende cifre notevoli per la sua propaganda elettorale, che di questa sia resa contezza su chi ne pagherà l’entità non essendo assoggettabile alle procedure di rimborso elettorale, e lo si faccia subito o si smetta di occupare spazi civili con mezzi temporalmente e materialmente impropri.

 

La campagna elettorale non è ancora iniziata, signori candidati!!!

 

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento no oil

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16) il programma – fiscalità e federalismo fiscale

siamo giunti ad una parte delicata del nostro programma, fiscalità e federalismo fiscale, argomento che pur suscitando percezioni vessatorie del sistema impositivo, necessità subito di un chiarimento che deve partire dalla generica dizione di “tasse” oggi impropriamente utilizzata, dovendosi in realtà distinguere le imposizioni fiscali tra tasse propriamente dette, cioè contribuzioni dovute in modo non proporzionale, o non del tutto, al reddito ed il cui gettito si intende volto all’espletamento di un servizio specifico, ed imposte, cioè contribuzioni proporzionali alla quantità di reddito percepito in un periodo costante ed il cui gettito alimenta la fiscalità generale, una massa finanziaria a cui fanno capo la generalità dei servizi erogati dalle istituzioni a supporto dei diritti dei cittadini

nel contesto di attuale crisi economica, crediamo che oggi si ponga molto più il problema dell’equità della ripartizione della imposizione fiscale, del recupero del reddito sommerso e di quello evaso ed eluso, unito ad una sempre maggiore efficienza ed economicità di gestione dei servizi erogati, piuttosto che la sterilità di dibattiti sulle detassazioni a stimolo di economia e consumi

argomento, quello del sistema impositivo, di carattere statale e quindi sovraregionale, ma che con l’introduzione di un’autonomia impositiva locale, il cosiddetto federalismo fiscale, porterebbe alla necessità per ogni regione di dotarsi di una struttura di sistema fiscale vera e propria nelle more di legislazioni e regolamenti solo enunciati ed ancora da venire

la lettura di questa parte del programma è così condizionata da una serie di vincoli di natura giuridica al di fuori della competenza regionale ed al momento concretamente inconosciuti che rendono possibile solo impostare una serie di punti programmatici, senza tuttavia dar modo di dare organicità agli stessi

1) creazione di un gruppo misto di studio per la fiscalità locale e di ripartizione delle imposte tra gli enti locali

2) introduzione della “tassa ambientale regionale” per le attività di cui ai punti 3) e 5) della parte ambiente, nelle more della loro riconversione

3) introduzioni di minime addizionali irpef di perequazione per scaglioni di redditi personali superiori a 60.000, 120.000, 240.000 euro netti annui

4) aumento al 20% della tassazione sulle rendite o plusvalenze finanziarie maturate da attività aventi sede od attività prevalente nel territorio della regione basilicata

5) introduzione della imponibilità regionale alle attività economiche la cui parte produttiva si svolga in tutto od in parte sul territorio della regione, ivi comprese industrie meccaniche, manifatturiere, estrattive, energetiche, idriche, forestali, agricole

6) riduzione dell’aliquota irpef al 20% per i redditi da lavoro dipendente

7) introduzione di una imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze e sulle proprieta immobiliari eccedenti le quote di ragionevole utilizzo familiare e di incentivi alla messa in disponibilità del patrimonio immobiliare (vedi parte edilizia e piani casa)

8 ) incameramento delle accise alla produzione di idrocarburi e fonti energetiche in genere

9) azzeramento dell’iva per i prodotti agricoli regionali realizzati in conformità al principio di incontaminatezza

10) introduzione del coefficiente di svantaggio teritoriale per il calcolo dei redditi imponibili

11) trasformazione della tarsu in tariffa (vedi parte – rifiuti solidi urbani) con sistema di compensazione tra comuni ed ente regione

12) studio di fattibilità della deducibilità delle spese correnti e straordinarie familiari dal reddito imponibile