si comincia con il legno

A VENOSA MOSTRA CONVEGNO LEGNO ENERGIA SUD ITALIA
 
31/03/2010 13.35.08
[Basilicata]

Si terrà a Venosa (PZ), dal 16 al 18 aprile 2010, la prima Mostra Convegno Legno Energia Sud Italia incentrata in modo specifico sui temi della filiera legno energia. L’evento è patrocinato dalla Regione Basilicata – Dipartimento Agricoltura, e sostenuto dall’ Autorità di Gestione del Fondo Feasr – Programma di Sviluppo Rurale Basilicata 2007-2013. Anche in Basilicata, il settore foresta legno con l’uso delle biomasse per fini energetici suscita grande interesse a livello scientifico e presenta interessanti opportunità di crescita. L’appuntamento costituisce un’occasione utile per far conoscere alle aziende locali le caratteristiche dei segmenti produttivi direttamente coinvolti nei processi di trasformazione e commercializzazione.
Organizzata per la prima volta in una regione del Sud, Legno Energia Sud Italia rappresenta un appuntamento di grande rilievo per dare nuovo impulso all’agricoltura mediterranea, per promuovere le politiche territoriali della filiera legno energia e per diffondere le buone pratiche per lo sfruttamento sostenibile delle risorse agro-forestali locali.
La finalità della manifestazione è di mostrare al pubblico le più interessanti e innovative tecnologie sia sulla meccanizzazione che sugli impianti termotecnici alimentati a biomassa legnosa. Legno Energia Sud Italia si sviluppa secondo una formula che abbina una fiera di natura commerciale ad iniziative di carattere divulgativo e di approfondimento tecnico-scientifico.
Il programma convegnistico vede il coinvolgimento dell’Università della Basilicata e dei più prestigiosi Istituiti di Ricerca nazionali tra i quali: CNR – Ivalsa e C.R.A. – Ing., ITABIA, AIEL, FIPER, PEFC e delle associazioni locali di categoria.
Il programma della fiera prevede:
dimostrazioni guidate di macchine e attrezzature agro-forestali impiegate per la raccolta di residui di potatura e trasformazione del legno a fini energetici (raccogli-trincia sarmenti, carri forestali, processori, cippatrici, spaccalegna, motoseghe e banchi sega);
esposizione di tecnologie per la produzione di energia da legno (caldaie, stufe, termocamini, impianti a cogenerazione);
visite guidate ad impianti già presenti sul territorio.
Gli eventi si svolgeranno in diversi luoghi della città di Venosa:
il parco acquatico “Le Onde” ospiterà gli stand di ditte commerciali mentre nel limitrofo boschetto comunale ci saranno le dimostrazioni di macchine agroforestali;
il cortile interno della Cantina sociale di Venosa sarà teatro delle dimostrazioni per le macchine che raccolgono, trinciano ed imballano i residui di potatura da uliveti e vigneti;
il Castello Aragonese di Venosa ospiterà i convegni.
Sono in programma visite agli impianti già realizzati sul territorio ed eventuali ulteriori dimostrazioni pratiche direttamente su terreni agricoli.
Per aggiornamenti e notizie consultare il sito: www.legnoenergia.it.
La segreteria organizzativa è curata da Paulownia Italia Srl, società leader in Italia nell’organizzazione di fiere ed eventi sulle attività forestali e sulla valorizzazione del legno a fini energetici………….

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terminate le elezioni parte il circo dell’agri-energia, come ampiamente previsto dal sottoscritto, circo destinato a non fermarsi più, trattandosi per il patrimonio boschivo della basilicata della resa dei conti…distruggeranno tutto in quella che dopo i romani per le loro navi, dopo i piemontesi per le traversine delle forrovie e per punizione dopo il brigantaggio, sarà il terzo e definitivo sacco dei nostri boschi e la loro sostituzione con boscaggi a rapida crescita per l’alimentazione di un pericoloso circuito di combustione…circuito di combustione già denunciato dal sottoscritto quando de filippo (ma sì, è sempre lui, il cvecchio-nuovo presidente) firmò un accordo-protocollo sulla valutazione dei crediti da carbonio delle foreste lucane (quelle per il momento intangibili, ma ci penserà presto il ministero dell’ambiente a modificare le norme in materia a cominciare dalla 394) che era propedeutico proprio allo sfruttamento delle parti boscate non soggette a vincolo ed a compensare l’immissione di co2 in atmosfera che dagli impianti di bio-masse verrà fuori…ci ritorneremo a breve, quando ripartirà la campagna di denuncia…nel frattempo cominciano con le fiere, guarda caso a venosa che ospiterà presto una centrale a bio-massa da 1mw (quindi nei parametri che richiederanno una semplice dia), ma che siamo certi prestissimo aumenteranno, appena insediato il nuovo consiglio che come sempre dirà si, rieletto mollica in testa…naturalmente, ed anche su questo avevamo avvertito, il patrocinio è dell’autorità di gestione del piano di sviluppo rurale, quasi a sottolineare la destinazione di questo all’incentivo proprio al sistema dell’agri-energia che mangerà l’intera agricoltura lucana…ed infine due sane risate…la società organizzatrice, paulownia italia srl organizza l’evento con il nome di energia sud per la prima volta nel sud italia… 

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PARTE IL SECONDO ESPERIMENTO PER CASE SFITTE AI MIGRANTI
Il provvedimento fa seguito alle riunioni, svoltesi presso la Regione Basilicata, dove si è insediato un gruppo di lavoro per l’accoglienza di lavoratori stagionali migranti dell’area dell’ Alto Bradano.
31/03/2010 13.14.37
[Basilicata]
(AGR) – Entro il 14 aprile 2010 i cittadini proprietari di alloggi sfitti, nel centro storico o nella periferia di Palazzo San Gervasio, potranno presentare, presso gli uffici comunali, la manifestazione di interesse a mettere a disposizione il proprio immobile per le esigenze abitative di famiglie senza casa e di lavoratori stagionali migranti. Il bando del Comune di Palazzo San Gervasio è il secondo provvedimento adottato da un Comune della Basilicata, dopo quello già in corso da parte del Comune di Bella, che intende accogliere nel Centro storico comunità marocchina attualmente ospitata nell’ara dei prefabbricati di contrada “Braida”. Intanto sono in corso le procedure, presso il Centro per l’impiego di Lavello, per le prenotazioni da parte delle imprese e dei lavoratori stagionali interessati alla prossima campagna per la raccolta dei prodotti agricoli. L’anno scorso, secondo i dati dello stesso Centro per l’impiego, sono stati reclutati circa mille lavoratori stagionali di cui circa ottocento migranti.

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sembrerebbe una buona soluzione, visto l’altissimo numero di abitazioni vuote poste nei nostri comuni in via di spopolamento e la necessità di ripopolarli, ma siamo sicuri che la soluzione adottata nella prima parte del comunicato (da vedere quanti cittadini aderiranno e soprattutto poi se vi sarà un controllo sui canoni effettivi) corrisponda invece alla seconda parte, dove si parla di ben altro?

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la tass, ovvero basilicatanet

ANCORA IN VIGORE LE DISPOSIZIONI SULLA “PAR CONDICIO”

 
31/03/2010 11.15.17
[Basilicata]
(ACR) – Gli Uffici Stampa della Giunta e del Consiglio regionale informano gli utenti del portale basilicatanet.it che le disposizioni sulla “par condicio” (legge n. 28/2000 – art. 9 -, legge n. 313/2003 e deliberazioni dell’Agcom n. 24/10/CSP e 25/10/CSP) restano in vigore fino al 12 aprile 2010, data nella quale sarà ultimato il turno di ballottaggio per le elezioni amministrative a Matera. Fino a quella data, pertanto, le notizie saranno pubblicate in forma tale da non influire sulla par condicio fra i candidati alle elezioni amministrative.

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non fa una piega, ma ci chiediamo se non sia il caso invece di pubblicare ogni tanto anche i nostri comunicati stampa, visto che non partecipiamo alla campagna elettorale?…a guardar bene, la tass di via verrastro (ex via anzio) si è quasi sempre ben guardata dal pubblicarli forse in onore ad alcuni diktat che proprio da alcuni uffici di via verrasto imponevano il silenzio su comunità lucana…ovviamente anche questa da ora sarà una battaglia perchè questo spazio ridiventi un servizio pubblico che si occupi anche di politica e di tutta la politica, e non solo di passerelle di politicanti ed assessori o di fiere, sagre ed eventi cultural-mondani (sulla cui percezione culturale molto poi ci sarebbe da ridire)…stia attento, direttore di basilicatanet, comunità lucana è stanca di essere”oscurata” e reclama il suo diritto a partecipare e comunicare!!!

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polizia locale

CORPO UNICO DI POLIZIA LOCALE PER TRE COMUNI
 
31/03/2010 10.23.08
[Basilicata]
Al via la gestione associata dei servizi di Polizia locale e di Protezione civile tra i Comuni di Muro Lucano, di Baragiano e Pescopagano. Il Corpo Unico associato opererà attraverso la costituzione di un unico ufficio di Polizia Locale con attività di front-office da svolgere presso i singoli Comuni. Le funzioni ed i compiti relativi alla Polizia Locale, gestiti in forma associata dai Comuni di Baragiano, Muro Lucano e Pescopagano, riguardano le misure preventive e repressive dirette a far rispettare le leggi e i regolamenti comunali e provinciali.
Tra i vari compiti anche quello di vigilanza sull’integrità e sulla conservazione del patrimonio pubblico nonché la predisposizione di servizi e di collaborazione alle operazioni di protezione civile dei tre Comuni.

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siamo sicuri che questa unificazione sia legale, trattandosi di corpi armati di polizia giudiziaria per di più la cui funzione è o doverebbe essere regolata da una legge regionale esistente?…siamo sicuri che il caso di un tenente comandante di polizia provinciale di cui non molto tempo fa denunciammo il doppio ruolo di agente ed assessore in un comune lucano, non siano strettamente collegati a questa notizia?…qui si sta tentando di mettere l’attività investigativa della polizia locale sotto il controllo diretto della politica, quella locale e quella regionale, politica che a questo punto sarà libera di fare o non fare ricerche su determinate questioni che più da vicino potrebbero interessarla…vedi il caso petrolio e rifiuti fangosi delle estrazioni o la miriade di reati ambientali che l’agri-energia stimolerà in questa regione…ci ritorniamo a breve!!!

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Comunicato stampa di comunità lucana – movimento no oil

Quando i numeri a volte non fanno maggioranza

A ben guardare i risultati del voto lucano, nel più generale contesto italiano, aprono le fredde paratie dei numeri a considerazioni che, come carboni, giacciono arroventati sotto uno strato di cenere che par dirci che il fuoco è spento, mentre invece cova.

Il dato dell’astensione, in aumento sia nel paese che in regione, dimostra quella disaffezione dei cittadini nei confronti della politica ufficiale che è considerazione semplice a farsi nell’uso canonico del termine anti-politica, più difficile però scoprire quale segno quel 35% di italiani e lucani che non si sono recati alle urne abbiano lasciato in queste elezioni.

Ma rimaniamo al dato lucano considerando che su 569.365 aventi diritto al voto, a recarsi alle urne effettivamente sono stati circa 357.607 (62,8%), e di questi cittadini 8097 (2,26%) non hanno espresso alcuna scelta, 15573 (4,40%) hanno annullato volontariamente o meno la propria scheda elettorale, cifre queste che sottratte ai votanti effettivi portano a 333.739 i votanti effettivi, quindi riducendo ulteriormente al 58, 7% la percentuale dei voti rispetto alla popolazione votante.

A conti fatto quindi il 60,81% dei votanti per De Filippo rappresentano circa il 35% della popolazione maggiorenne lucana che si è detta tanto convinta dell’azione politica passata del presidente rieletto da volerlo nei fatti rieleggere per il prossimo mandato. Altro che schiaccianti maggioranze, quindi, ed a veder bene con lo stesso metodo le percentuali imputabili al partito che esprimeva la sua candidatura (pd) tale numero scende addirittura al 17%, riducendo nei fatti l’apparente plebiscito nei suoi confronti ad una espressione di maggioranza sulla cui composizione causale ognuno sarà libero di esprimere legittimamente il proprio parere.

A conti fatti nulla delegittima democraticamente la vittoria del presiedente De Filippo, ma è proprio sul consenso reale alla sua azione di governo che qualche dubbio quei numeri ce lo consegnano.Se poi penetriamo più a fondo nella faccenda astensione, misurando dai dati del ministero percentuali inferiori al 50% dei votanti in molti paesi, particolarmente nella val d’agri, la cosa assume connotazione che dovrebbero far aprire riflessioni a chi rieletto per la seconda volta alla carica di presidente, ha il dovere di esserlo per tutti i lucani e non solo per quel 1/3 (o 1/6) che lo ha portato ancora alla responsabilità di esserlo ancora.

Per carità, nessuna polemica, ma solo la voglia di puntualizzare alcuni dati su cui riflettere per mostrare ai cittadini che la democrazia, seppur non rappresenti mai tutti allo stesso modo contemporaneamente, da tutti deve essere poi accettata nei suoi vincoli di rappresentanza, ma tali vincoli valgono anche per chi dovendo rappresentare, deve accettare tutte le voci contrastanti la sua azione amministrativa, persino quelle che per un motivo o per l’altro in quella corsa non hanno avuto alcuno sparo di partenza.

Presidente De Filippo, l’occasione di rendersi uomo delle istituzioni e non parte politica è davanti ai suoi occhi e speriamo vorrà carpirne pienamente il senso, volendo finalmente dare qualche risposta che non anneghi nel “tuttappostismo” che troppo spesso ha caratterizzato la sua passata azione di governo sui tanti temi che il sottoscritto ed altri hanno spesso posto alla sua attenzione ed all’attenzione dell’opinione pubblica lucana, in un quadro di relazioni che se riflessivo e dialogante deve essere – bene – da entrambe le parti deve esserlo, dal momento che l’unica vera opposizione che avrà nei prossimi cinque anni non da un consiglio tagliato su misura potrà venirle, ma dal sottoscritto, dal suo gruppo di carbonari (così ci definisce qualcuno) riunito intorno ad una idea diversa della nostra regione ed all’amore che, nonostante tutto e tutti, sentiamo forte per una terra che non può essere più svenduta a multinazionali ed affaristi per un piatto di lenticchie.

Così mentre Le annuncio che sarò il mastino pronto ad addentarla politicamente alla nuca, mi è gradita l’occasione di porgerle i migliori auguri per un mandato che sia nel nome dei lucani tutti e di una terra che non riesce ad aspettare oltre quel futuro di cui troppo spesso si è abusato nell’evocazione durante la sua campagna elettorale.

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No oil    

credo che molte cose siano chiare adesso e la verità appaia chiara a chi non ha fette di calcestruzzo sugli occhi…ci hanno impedito di esprimere il nostro dissenso, direttamente attraverso l’invito diffuso a non firmare per le nostre liste, indirettamente, attraverso qualche pagliaccio che ha drenato nel nostro bacino naturale…ora tenetevi de filippo!!!

seguiranno comunicazioni

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urne chiuse

urne chiuse finalmente, ed a prescindere da chi prevarrà, come e perchè, un primo dato emerge chiaramente dai dati dell’affluenza, continua cioè a calare la volontà degli italiani (e dei lucani) di voler ancora sorreggere un meccanismo che proprio la gente non riconosce più, tanto esso è artefatto e rispondente a bisogni che sono sempre altrove, e non certo in quelle schede a cui i cittadini affidano il loro principale diritto, scegliere non solo chi li governerà, ma soprattutto sulla base di quali idee programmatiche e di quali proponimenti a lungo termine costui lo farà…

o meglio, dovrebbe…ed è qui la nota dolente, il punto nodale sui cui alcuni si arrotolano a spiegare un’antipoliticità viscerale dei cittadini verso una politica sentita come “aliena” dai bisogni concreti e dalle aspettative personali e collettive, altri con fare sufficiente a prenderlo come un dato di fatto sociale a cui non è possibile dare risposta, ma che tutto sommato “autorizza” la politica ad arrogarsi il diritto di scegliere ancora per tutti…per tutti coloro che rappresentano meno del 50% degli aventi diritto al voto, come i dati delle affluenze stanno a dimostrare…

si aprono allora scenari “americani”, con maggioranze che rappresentano poco più del 25% dell’elettorato attivo che delegano gli strumenti del governare a chi di fatto rappresenta una parte, seppur importante, ma una sola parte e non certo la maggioranza della volontà popolare…questo è uno dei prezzi che il nostro paese paga a quel concetto astratto di “governabilità” che il bipolarismo pervicace bipartizan presuppone nasca proprio da un sistema che schiaccia le idee al centro fino a renderle quasi del tutto omogenee e ad orientare le scelte dei cittadini non più verso le idee ed i programmi, ma verso la telegenia, l’apparire cioà più o meno coerente ad uno stile, ad una icona di comportamento che dovrebbe sintetizzare le aspettative degli stessi cittadini…altro che governi del fare, da questo sistema nascono governi dell’apparire che vivono nel consenso espresso come un atto di fede, o meglio, come un atto di tifoseria…

a questo ci ha portato non tanto la necessità di governare e prendere decisioni, una pratica politica necessaria causalmente prima ancora che alla politica, al sistema istituzionale, e di prenderle in maniera condivisa almeno idealmente con chi quelle maggioranze ha espresso, ma una degenerazione di quello stesso concetto che divenendo un atto di fede pseudo-religioso (come ogni liturgia di massa sia essa sportiva, che sociale in senso più ampio) perde ogni connotabilità di riconoscimento, di critica e di presupposto di accettazione condivisa…di fatto diviene una “comunione”, un rito di riconoscimento collettivo a cui dover partecipare in quanto elemento della massa che si riconosce in quel rituale, piuttosto che parteciparlo come evento di nemesi personale che presuppone un cambiamento di se stessi…

ma questo riguarda i fan, i fedeli, i partecipanti alla liturgia del voto espresso non per convinzione di star facendo la cosa giusta avendo chiara la corrispondenza tra le proprie aspettative socio-ideali e la scelta che si va a depositare nell’urna, ma per partigianeria, per quel confuso gioco pro-anti che schiaccia la politica ed il governo su un referendum continuo ad un personalismo o ad un “partitismo”, se mi si consente il termine…e gli altri?…coloro che in un modo o nell’altro non si sono recati ai seggi, non hanno scelto (o invece hanno scelto di non scegliere), coloro che dissentono, coloro che non si sentono rappresentati dal “gioco” di una politica che esclude le idee e premia invece le “pratiche”?…

gli altri saranno sempre più lontani dalla politica, almeno apparentemente poichè risulta sempre difficile stabilire quale sia stato il senso dell’astensione, se il non voler dire o il non avere nulla da dire, mentre la politica continuerà a viaggiare sul suo binario, indifferente o quasi al fatto che non vi sia una vera maggioranza a sostenerla, ma solo una parte dei cittadini…la politica continuerà a fare le sue scelte, più o meno autoreferenti ad un sistema di valori o dis-valori (poichè tali appariranno a chi da quella politica non si sente rappresentato) che risulterà assolutamente minoritario nella società, avendo questa espresso per la sua maggioranza assoluta contrarietà proprio a quel sistema…

detto in altri termini, se il 50% o più dei cittadini si astiene dal voto e se il vincente vince con qualcosa più del 50% di quei consensi residui, la legittimità formale e sostanziale del proprio diritto-dovere a governare è sostenuta dal consenso del 25% dei cittadini…un po’ poco davvero per affermare che il popolo si è espresso…

urgono allora non solo profonde modificazioni istituzionali, di fatto una legge elettorale che rappresenti tutte le idee nelle assisi parlamentari e consiliari, lasciando il compito di governare a chi meglio di altri riesce a mediare le differenze di visione in un progetto di governo, ma occorre che la politica torni ad interrogarsi profondamente sul proprio ruolo…se essa cioè abbia il compito di governare e basta, o di dover magari quell’attività basarla su una corrispondenza verificabile e riconoscibile che nasca dalla società e dalla politica venga fatta sintesi e pratica di governo…

in ultima analisi occorre che la politica ritorni alla rappresentanza dei cittadini, in una visione sempre più ideale e legata alla pluralità delle visioni del mondo ed un po’ meno pragmatica e legata agli interessi del momento, poichè se è vero che questo è il paese del machiavelli ed il fine giustifica i mezzi, ne vedremo davvero dei più funebri e terrifici colori per l’intera democrazia per accaparrarsi quel fine, il governo, che è giustificato dai mezzi, il più becero dei populismi qualunquisti cucito sopra il più mortificante clientelismo che si regge su bisogni a cui nessuno si sentirà mai di dare risposte…

buona italia e buona basilicata a tutti… 

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al seggio

domenica 28, h. 11.oo – mi sto recando al seggio elettorale per esprimere il mio voto alle regionali di basilicata…ANNULLERO’ LA SCHEDA CON LA DIZIONE COMUNITA’ LUCANA…come da mio diritto di cittadino libero, questa è la mia scelta!!!

p.s. e se avessi votato a matera per le comunali, la mia scelta sarebbe caduta sulla lista a 5 stelle con candidato sindaco mimmo savino

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perchè annulleremo la scheda elettorale

molti in questi giorni mi hanno chiesto quale sia il senso di recarsi ai seggi ed annullare la propria scheda con la dizione comunità lucana – movimento no oil (o solo comunità lucana, dipende dal tempo che si vorrà perdere), principalmente interrogandosi su quale sia il senso di una simile scelta quando basterebbe non andare a votare e basta per esprimere il proprio dissenso sulla politca lucana che verrà (e sulla quale si può star certi in poco od in nulla cambierà rispetto alla giunta che ci siamo lasciati alle spalle)…

la mia prima risposta è che ovviamente si può decidere di non andare a votare, connotando il proprio gesto di astensione come una presa di posizione politica, ma in un momento come l’attuale tale scelta rischia di apparire “liquida” e priva di una specifica connotazione, quasi un segno di disimpegno che non è certo la strada che intendiamo percorrere…

ma guardiamo alla attuale disposizione delle varie liste per comprendere il perchè delle nostre scelte…

da un lato abbiamo un vasto schieramento di centrosinistra che vede tutti (e dico tutti) spalmati sulla rielezione ineluttabile di de filippo alla carica di presidente della regione…tralasciando il pd che ne è intreprete, in un certo qual modo responsabile consapevole in quanto partito di schiaccaiante maggioranza nella coalizione, tutte le altre forze hanno accettato ed accettano tale rielezione…più o meno convinti della proposta, tutti hanno in qualche modo espresso delle criticità a riguardo della persona e della sua linea politica, ma mentre per alcuni tale scelta rappresenta un piatto della bilancia sulla quale viene pesata la propria partecipazione al prossimo consiglio ed alle prossime spartizioni di commissioni, sotto-commissioni, enti e in generale al carrozzone del potere politico, per alcuni tale scelta è incomprensibile se non nella conferma di quanto da me espresso più volte a proposito di “truppe cammellate” e di “sistema del dissenso da far rientrare nel consenso”…mi riferisco in particolar modo al prc, ai verdi post-mollichiani, a sinistra ecologia e libertà…

il prc, prossimo a scoparire, in un gioco che qualcuno si ostina ancora a definire “accordo tecnico” è nei fatti in questo centro-sinistra, come è sempre stato, e con lui ne condivide le sorti ed a ben poco valgono “smarcamenti” poco convincenti che sembrano mantenere un distinguo nei confronti dello stesso centro-sinistra…quando hanno voluto (ed è il caso della lombardia e di altre regioni) lo hanno fatto, qui hanno semplicemente tenuto tutti all’oscuro per mettere di fronte al fatto compiuto senza perdere troppo la faccia…candidato principalmente favorito cillis, ex cgil…invotabili!!!

la storia dei verdi in basilicata è tutta interna al centro-sinistra, da mollica (passato oggi all’mpa di lombardo) in poi…non solo nessuno li ha mai sentiti sui temi importanti, ma al solito i loro comunicati erano sempre per rimarcare la necessità di dargli qualche posticino in giunta o prossimità…oggi addirittura si alleano con lettieri ed il suo movimento ad personam…non so quali siano i loro candidati papabili…voto del tutto inutile!!!

della sel ho lungamente parlato nelle serie di articoli “i nemici di comunità lucana” e credo che non vi sia da aggiungere nulla su gente che dichiara di stare con il centrosinistra, ma poi nei fatti racconta di essere diverso da questo, strombazza vendola come esempio (ma di che esempio parliamo se la sua giunta è risultata essere “abbastanza” collusa con la sanitopoli pugliese?), ma accetta de filippo qui?…voto pericoloso!!!

non mi spreco a parlare della restante parte del centro-sinistra dai socialisti giuntaroli ai nuovi alleati per l’italia (api, il movimento del cambia bandiere rutelli), dall’idv arraffa-tutto purchè sia potere ed assessorati ai popolari della sanità e via discorrendo…voti al potere attuale ed alle sue ramificazioni clientelari!!!

del centrodestra berlusconiano tutto non ho voglia di parlare affatto…un appoggio al sistema locale della spartonzia bipartizan…un voto dato a pagliuca è un voto comunque dato al dittatore populista!!!

io amo la lucania, tricolore con croce gialla come simbolo, una riedizione del simbolo dei savoia attualizzato all’inedita calata dell’opus dei in regione con tanto di beneplacito delle compagnie petrolifere a cui non par vero di aver trovato un simile cavallo stolto, magdi allam “cristiano”…personaggio sempre circondato da guardie del corpo che si stringono intorno a lui in un cerchio assolutamente ridicolo visto il reale potenziale del personaggio, nonostante tutto il tam tam stucchevole sulla sua cultura e preparazione…di fatto un cavaliere crociato circondato da personaggi da baraccone…voto clerico-colonialista!!!

le alternative?…non ci sono alternative, a meno di non voler considerare tali la setta arcaica dei comunisti dei lavoratori (di cui nessuno ha mai letto uno straccio di comunicato sulla stampa) e che bellamente parlano di un piano di opere pubbliche per sconfiggere la crisi e contemporaneamente di tutela dell’ambiente, o la federazione sui generis, studenti ed ex studenti senza uno straccio di programma definibile tale, tanto liquidi politicamente da potersi adattare ad ogni contenitore e le cui critiche al sistema sono general-generiche e social-confuse…a loro modo entrambi funzionali a questo sistema, gli uni in virtù di una bizzarria anacronistica che non fa alcun male essendo assimilata al placebo, gli altri montabili o smontabili a piacimento sulla base di concessioni a quel loro continuo appellarsi alla gioventù. come se questa fose una questione di merito e non di pura anagrafe…tempo perso persino cercare il loro simbolo sulla scheda!!!

noi avremmo votato per noi, convinti come siamo di aver finora non solo detto cose comprovate poi dai fatti, ma di avere anche indicato delle strade percorribili in una idea di cosa questa regione avrebbe potuto diventare, un esempio di gestione dell’incontaminatezza del territorio come occasione di lancio di un nuovo modello di politica anti-liberista basata sulle economie cicliche locali e sulla comunità come referente principale in un disegno di condivisione delle scelte…il nostro programma è tuttora qui a ricordare della grande occasione che questa terra ha perso

ed è per questo che noi annulleremo la scheda elettorale con la dizione comunità lucana!!!

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sapevano!!!

CASO CLAPS: CORPO ELISA SCOPERTO DA SACERDOTI MESI FA
La scoperta fu fatta da alcune donne delle pulizie, che comunicarono la notizia ai sacerdoti della chiesa.
25/03/2010 12.22.45
[Basilicata]
  (ANSA) – ROMA, 25 MAR – Il cadavere di Elisa Claps fu scoperto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza alcuni mesi prima del ritrovamento ufficiale avvenuto il 17 marzo. La notizia, anticipata dal quotidiano ‘La Provincia Pavese’, ha trovato conferme in ambienti giudiziari. (ANSA).

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e dunque se ciò fosse confermato definitivamente si aprirebbero scenari davvero inquietanti e che andrebbero ben oltre le indagini per la morte di elisa…il fatto che il corpo sia stato scoperto con alcunu mesi di anticipo prefigura gravissimi reati a carico dei custodi della chiesa, i sacerdoti, e lo stesso vescovo superbo…ai giudici indagare, al vescovo ed ai sacerdoti, nel caso tutto fosse confermato, allontanarsi dalla città ed essere al più presto sostituiti da chi più degnamente avrebbe denunciato tutto e subito agi investigatori, segreto confessionale o meno…i prelati, è d’uopo ricordarlo, sono sottoposti alla legge dello stato italiano prima ancora che a quello canonico che semmai è un ordinamento interno che non deve confliggere con il primo…ed in questo caso il conflitto è macroscopico e tale da dover portare all’apertura di fascicoli giudiziari di indagine sui “personaggi” in questione…vogliamo tutta la verità e subito!!!

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Le elezioni dove a trionfare furono i programmi e le idee

 

 

In un clima elettorale che paradossalmente in nulla sa di elettorale, stiamo assistendo alla più totale mancanza di argomenti da parte dei concorrenti, o quanto meno all’assoluta elusione delle problematiche reali per concentrarsi piuttosto su un’immagine da scuderia in cui il candidato riflette aspettative non più legate all’idea di quale regione si vorrebbe che costui realizzasse, dando così alle idee una matrice causale di quanto si propone poi come obiettivo programmatico, quanto piuttosto assistiamo ad una proiezione di un “altro da sé” che attiene molto più alle argomentazioni generali della politica nazionale, che alla realtà strettamente locale ed alle sue problematiche peculiari di fatto messe da parte, come la polvere spazzata sotto il tappeto.

 

 

Riflessi di una bizzarra campagna elettorale che dall’ambito amministrativo è traslata con la consapevolezza degli attori principali alla questione politica nazionale, assumendo così un ruolo referendario sull’operato del governo, piuttosto che rimanere concentrata ai temi locali ed alle proposizioni delle singole parti politiche a riguardo. La Basilicata non ha fatto certo eccezione, precipitandosi di fatto in un periferico gioco di trincea, dove all’occorrenza socializzare anche con l’avversario durante le feste comandate.

  

Capita così che ai temi territoriali più fortemente sentiti, occupazione, sanità, petrolio, energia e problematiche ambientali, questione morale e tutto quanto sarebbe inutile ripetere poiché pane quotidiano dei lucani alle prese con una crisi sistemica locale nella più generale crisi economica globale non affatto finita, non si risponde con idee concrete che marchino differenze legittime di visioni politiche e così di soluzioni proposte, quanto piuttosto si palesano iconografie più o meno speranzose, più o meno contenenti la parola magica di “futuro” o quella utopica di “sviluppo” senza tuttavia entrare mai nel merito, rimanendo volontariamente sul generico non impegnativo.

  

Come sulla questione petrolio, dove tutti si affannano a dichiarare il loro impegno per l’aumento delle royalties, ma nessuno prospetta l’inserimento delle estrazioni – certo una questione di interesse nazionale resa ancor più centralistica dal decreto 1355 – in una seria cornice di vincoli stringenti posti a livello regionale che tengano prima di tutto in conto la salute umana, la preservazione dell’ambiente, la vocazione specifica dei territori e la loro destinazione a medio-lungo termine in una prospettiva temporale che arrivi fino al giorno in cui, terminato il greggio, rimarrà solo la damigiana.

  

Ovviamente nessuno che commenti il “fatto” di una regione che se altrove si è stabilito debba diventare un campo petrolifero ed una fabbrica di energia, localmente potrebbe trovare stimoli sufficienti a negare o quanto meno ricondurre in un alveo di ragione richieste energetiche non tollerabili dalla fragilità del territorio e che invece nel PIAR trovano una loro matrice legislativa che consacra la regione a divenire un unico campo energetico, ancorché di energie rinnovabili, un inceneritore per rifiuti assimilati alla legna ecologica, una piattaforma si sostegno per centinaia di pale eoliche.

  

Abbiamo più volte ripetuto che la deregulation che di fatto lo strumento programmatorio ed i suoi ultimi emendamenti autorizza è nei fatti il prologo di una tragedia che vedrà impianti di produzione energetica fino ad 1 mw autorizzati mediante la semplice presentazione di una d.i.a. (Dichiarazione di Inizio Attività) ai comuni nel cui territorio l’impianto sorgerà – poco si dirà, ma con un emendamento si consente ad impianti distanti 500 metri dalle abitazioni e l’uno dall’altro di essere considerati impianti a sé, unici e così sistemando con accortezza più pale eoliche, più campi fotovoltaici, più piccole centrali a bio-massa, basterà presentare tante dia a firma di un comune geometra quanti sono i plessi da installare per aggirare persino i vincoli assai elastici delle V.I.A. (Valutazioni di Impatto Ambientale) ed ottenere magari una centrale da 15 mw con 15 semplici dichiarazioni, magari anche in comuni adiacenti. E se si aggiunge che nell’ultima seduta del Consiglio si è autorizzata una distanza minore dalle abitazioni per le pertinenze delle stesse strutture, il gioco dovrebbe essere chiaro anche ai più ingenui o speranzosi che la cosiddetta green economy sia proprio quella che si realizzerà in Basilicata.

  

Abbiamo dichiarato che il P.S.R. (Piano di Sviluppo Rurale) in alcune sue misure rivolte alla produzione agricola no-food pare voler incoraggiare solo le produzioni bio-energetiche, fino al punto di prevedere un’azione specifica dello stesso, la 3.11, a sostegno dell’individuazione di terreni adatti ad ospitare sia l’agri-produzione che il loro passaggio da terreni incolti con contribuzione europea gestita dall’ARBEA a terreni idonei alla allocazione di impianti produttivi energetici (dobbiamo dire chi è il dirigente dell’ufficio?), in una logica dove basterebbe conoscere con qualche anticipo lo sviluppo delle linee di intervento del PSR per rastrellare sul mercato quei terreni a prezzi irrisori e lucrarne con la vendita o l’affitto dei suoli stessi ai costruttori degli impianti di ogni tipologia, in una tipologia di reato che se per ipotesi riguardasse un consigliere regionale o magari un assessore (che in anticipo quelle linee potrebbe conoscerle bene) il diritto anglosassone definirebbe insider trading ed il nostro diritto romano definirebbe invece aggiotaggio – per carità, parliamo per il momento di sole ipotesi!

  

Abbiamo parlato di un piano di contabilizzazione delle risorse forestali propedeutico ad un piano di forestazione produttiva che pare voler destinare al “pianta – cresci – taglia – brucia come bio-massa” buona parte del territorio lucano da rimboschire per ben altre motivazioni anche produttive e di protocolli di intesa per la quantificazione del carbonio detenuto nelle foreste lucane che fungerebbero da crediti regionali di emissioni di CO2 rispetto ai “debiti” che il PIEAR stesso ci consegnerebbe e che ci esporrebbero al rischio di multe devastanti dall’Unione Europea

  

Abbiamo detto che alla data attuale la Basilicata, producendo il 75% del greggio estratto in Italia e producendo l’Italia 85% della sua energia dai derivati dal petrolio importato al 90% dall’estero, produce oltre il 5% dell’energia globale necessaria al Paese, ma di questo dato non si è mai tenuto conto in nessuna sede e nessuna prospettiva, anzi se nel solo periodo di scioglimento del consiglio la giunta regionale, rimasta in carica, appone la propria firma con determine dirigenziali sotto l’avvio di ben quattro nuovi permessi di ricerca di idrocarburi, segnatamente a tutti gli altri che coprono il 65% del territorio regionale e che sono in predicato di avviarsi tutti insieme grazie al decreto 1355/09 che riporta in quota statale le competenze in materia che la riforma del titolo V della Costituzione aveva affidato in via concorrente alle Regioni.

 

 

Ed abbiamo detto ancora dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali e di come riportare in forma di opportunità ciclica il loro trattamento attraverso la legge regionale sulla reindustrializzazione, e dell’economia che crediamo la nostra regione possa supportare ben oltre le strenne dello sviluppo continuo (o meglio della sua icona a fini di facile consenso) in un modello territoriale basato sul turismo eco-compatibile, l’agricoltura tradizionale e più in generale sull’organizzazione delle fasi distributive, e via discorrendo in un lungo elenco di proposizioni tutte firmate Comunità Lucana – Movimento No Oil, ma che nessuno ha sentito e sentirà mai in questa campagna elettorale.

  

Il problema però non è la nostra mancata partecipazione per motivi che saranno a conoscenza e che vanno dagli ostacoli frappostici alla raccolta delle firme, alla strana concorrenza di liste erosive a livello di raccolta delle stesse, difficoltà “gestite” da parti politiche che vedevano in noi un pericolo alla stabilità dello status quo, il problema è nella constatazione che alla miriade di criticità macroscopiche si risponde con pochi argomenti, poche idee e soprattutto massicciamente general-generiche.

  

Queste elezioni potrebbero essere ricordate come le elezioni che da un oggi senza prospettive, condussero ad un domani inesistente, un domani fatto di promesse demagogiche di impegni che verranno “in futuro” nella constatazione che “tutto va bene, nonostante tutto”, di cavalieri della santa croce che inneggiano a valori pericolosi se declamati come vendetta divina del giusto sul malvagio con quel pizzico di populismo fatto di “più trippa per tutti”, di pseudo-bellicismi lealisti in salsa di comparizie spiccia (tanto il candidato presidente ha la sua leggina ad personam per entrare in consiglio a ripagarsi).

  

Queste elezioni potrebbero essere ricordate come quelle che riconsegnarono ai lucani un presidente uscente a garanzia di accordi fatti e di quelli ancora da fare proprio sull’energia.

  

Una noia mortale in un deserto programmatico da far rabbrividire e che ci porta a dire che queste elezioni non saranno ricordate come le elezioni in cui i programmi e le idee cambiarono il presente.

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

niente processi in tv

questa sera chi l’ha visto m’ha fatto paura…i tribunali si allestiscono in tribunale, non in piazze virtuali con corredo di idioti in diretta tv sotto la pioggia ed in interviste strappate al delirio dei protagonismi…

mi spiego….la fonte del giudizio è la legge che stabilisce cosa sia prova, cosa indizio, cosa supposizione…ora che ci siano state “indagini inappropriate” mi pare incontestabile visti il ritrovamento della povera elisa proprio dove si sarebbe dovuto cercare in prima istanza, ma il prete, di cui si è sottesa una complicità nel mantenimento del silenzio, è un colpevole troppo perfetto, visto che è morto, ma questa appunto è una supposizione, esattamente come presupporre la colpevolezza dell’indagato che al momento risulta condannato per falsa testimonianza e basta…

per la legge italiana servono prove e spero tanto si troveranno a breve, grazie anche al motus che il ritrovamento del corpo ha scatenato nella città…per il momento atteniamoci ai fatti e diamo tempo alle analisi legali che purtroppo son l’unico modo di acquisire una certezza almeno sulle modalità della morte di elisa…altrimenti la cappa non si solleverà mai e continueremo a parlare di poteri occulti esattamente come si parla di dio…senza nessuna prova della sua esistenza, che a conti fatti è un dogma da accettare acriticamente, e non ci serve acriticità per comprendere le tante cose che non vanno in questa città ed in questa regione, ma ragione…la stessa che ci costringe a rivolgerci al diritto come elemento fondante del vivere comune

ritornerò sull’argomento spero già domani…un caro abbraccio alla famiglia claps…il sottoscritto e l’intera comunità lucana vi sono vicini nei fatti e non nelle facili esternazioni

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monitoraggio-start elettorale

CENTRO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE, FIRMATO IL CONTRATTO
 
22/03/2010 18.51.51
[Basilicata]
(AGR) – E’ stato sottoscritto questa mattina a Potenza il contratto per la realizzazione del Centro di monitoraggio ambientale della Basilicata, che sarà costituito dal Centro di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali e di inquinamento e dal Sistema di monitoraggio ambientale della Val d’Agri. Ad aggiudicarsi la gara, per un importo complessivo di 4.917.934 euro, è stato il Raggruppamento temporaneo di imprese che ha come capofila Sma – Sistemi per la meteorologia.
L’investimento sarà in parte sostenuto dall’Eni, in virtù del Protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione per le estrazioni petrolifere in Val d’Agri.
Può essere avviato, così, un progetto che risale all’anno 2000 e che ha subito una serie di rallentamenti di carattere burocratico.
L’appalto è stato affidato sulla base della qualità tecnica delle forniture proposte, sull’offerta economica e sulla qualità della gestione del servizio per un periodo di avvio di 18 mesi.
Saranno forniti laboratori mobili, realizzate stazioni di monitoraggio, un centro di controllo e coordinamento che saranno collocati presso l’Arpab.
Le stazioni di monitoraggio dovranno essere dotate di sensori per la misura dei parametri ambientali di diversa natura, per consentire l’analisi e la caratterizzazione dell’aria e dell’acqua. Per quanto riguarda, in particolare, l’area della Val d’Agri, è previsto un sistema di controllo dello stato qualitativo e quantitativo delle acque del fiume Agri, dei suoi affluenti e dell’invaso del Pertusillo.
Saranno monitorati anche i movimenti del suolo: per il controllo delle frane sono stati individuati i siti di Maratea e di Miglionico.
I laboratori mobili, invece, dovranno eseguire il controllo degli inquinanti atmosferici e l’analisi delle acque.
I dati provenienti dalle diverse fonti (stazioni di monitoraggio, laboratori fissi e mobili, fonti informative esterne) saranno raccolti e organizzati dal Centro di controllo, che si occuperà anche di metterli a disposizione anche di altri utenti; si tratta, in sostanza, di un terminale i cui dati potranno essere utilizzati da altri soggetti secondo modalità e procedure proprie dei loro compiti istituzionali.
Ai terminali del sistema, infatti, potranno collegarsi tutti gli attori del sistema economico, produttivo e di servizio: non solo i centri informativi e le reti di monitoraggio dei servizi pubblici per la sanità, l’ambiente, la formazione e l’educazione, i servizi tecnici dello stato e della pubblica amministrazione, ma anche imprese industriali, agricole e di servizio, enti per il sostegno e lo sviluppo dell’innovazione e le organizzazioni del lavoro: una strategia che si basa sull’esigenza di evitare sprechi e duplicazioni e di consentire al centro di interfacciarsi con altre iniziative, svolgendo un ruolo di razionalizzazione e coordinamento.
In questo modo, il sistema potrà fornire un’informazione organizzata, che costituisca la base su cui può innestarsi l’attività conoscitiva di soggetti pubblici e privati.
Il Centro di monitoraggio ambientale della Basilicata, fornendo gli elementi di conoscenza, consentirà di individuare le strategie ottimali di gestione del territorio, per determinare i legami causa-effetto. Si tratta di un processo dinamico: dalla conoscenza mirata del territorio, all’individuazione delle procedure di intervento, al monitoraggio dei risultati e, quindi, alla revisione critica degli obiettivi e degli interventi stessi.

Sulla base delle disposizioni dell’Assessorato all’Ambiente della Regione – per consentire il massimo grado di trasparenza e di competenza per l’assegnazione di un appalto, nonché per la particolare importanza che questa attività riveste per la tutela e la salvaguardia ambientale del territorio – le offerte del bando la per la realizzazione del Centro di monitoraggio ambientale sono state valutate da esperti dell’università di Basilicata insieme ad un dirigente regionale.
Infatti, in base alla normativa sugli appalti pubblici, il Dipartimento Ambiente ha fatto richiesta all’Università della Basilicata di indicare figure che abbiano un elevato grado di competenze nelle materie oggetto della gara, ovvero per quel che concerne l’ingegneria sanitaria e le acque, la geologia e l’idrologia, l’atmosfera, la chimica analitica inorganica, e l’informatica.

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e così dopo soli 10 anni (per motivi burocratici, s’intende) dalla data prevista parte un costoso monitoraggio di cui personalmente, visti i precedenti, esprimo tutti i dubbi, anche perchè a pochi giorni dal voto…palese l’intenzione di edulcorare la pillola per i riottosi ambientalisti che come il sottoscritto hanno sempre battuto sulla non esistenza di controlli che altri (l’assessore santochirico, che mi augurerei di non rivedere in consiglio) invece millantavano esistere…staremo a vedere…soprattutto l’intenzione di condividere i dati…io non mi fido affatto!!!…mi riservo ulteriori commenti

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nel volgere di un paio di giorni il blog riprenderà la sua attività consueta…qualche giorno di pausa mi è stato utile per rielaborare strategie e tattiche…si ricomincia e sarà sostenuto il ritmo della marcia!!!

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