i nemici di comunità lucana – quinta parte

siamo dunque arrivati all’epilogo di questa lunga storia…una storia che è anche il volersi liberare con la più assoluta verità dei bocconi indigeribili assunti in questi anni e sempre tollerati in virtù di una ragione, la nostra terra ed il volergli evitare guai peggiori…una liberazione dunque, ma senza alcuna volontà di distruggere, semmai anzi di provare a costruire proprio a partire dall’oggettività del come sono andate le cose, perché non esiste alcuna verità accettabile che si edifichi sulla menzogna del non detto o del taciuto… 

 

eviterò così di continuare con un racconto che interessando direttamente l’oggi e la nostra mancata partecipazione alle elezioni, è ancora il presente, quel presente fatto ben oltre il riconoscimento delle nostre pecche, disorganizzazione e mancanza di mezzi, errori di valutazioni ed eccessi di ottimismo, dalla nostra volontà come comunità lucana – movimento no oil di interrompere ogni rapporto con associazioni e coordinamenti in qualsiasi modo collegati ad alcuni dei soggetti citati per un valido motivo…non li sentiamo amici e così ci è più facile chiamarli nemici, volendoli tener lontani per come essi hanno finora dimostrato di voler tenere lontani noi…

 

ma non siamo certo soliti considerare – e non lo faremo adesso –  la categoria del “nemico” come una categoria assoluta che stabilisca con nettezza tra “buoni e cattivi”, definendo in conseguenza ruoli e comportamenti sulla base di un giudizio…sia chiaro a tutti…e sia chiaro, perché se in alcuni casi la pur legittima volontà di contrapporsi al nostro percorso ha dato origine a comportamenti netti, di contrarietà allo stesso, quindi onestamente comprensibili, in alcuni altri si è purtroppo esplicata in ipocrisie e dietrologie di alcuni miserevoli “comandanti di truppe cammellate” che nel mentre sembravano voler praticare alcune soluzioni, in realtà ne preordinavano di altre che a conti fatti marciano in senso contrario proprio alle prime…

 

ora, il sottoscritto è persona senza peli sulla lingua, molto diretta ed abituata a dare al linguaggio usato esattamente il significato che esso assume per la nostra lingua italiana…in questi anni, pur avendo sempre voluto praticare un discorso di unitarietà delle sia pur differenti posizioni che animano il dissenso, troppo spesso si è trovato di fronte ad ambiguità estremamente gravi degli interlocutori incontrati, sia quando essi predicavano qualcosa e politicamente facevano poi ben altro (un qualcosa che allude ad un doppio binario ed una togliattiana doppia verità che anima ancora molta politica italiana), sia quando l’avversione nei nostri confronti non era giustificata da fini politici differenti, ma ipocritamente da personalismi alquanto biechi che o preordinavano ordini sconosciuti ed inconoscibili ai mortali o si celavano dietro le scuse banali della “partecipazione” e che ancor più ipocritamente rimproveravano proprio al sottoscritto ciò che invece essi praticavano massivamente, in un gioco al massacro tra neo-stoicismo e neo-epicureismo da circolo letterario di provincia in cui a perire era il progetto sociale, quello si da partecipare…

  

in questi anni, la nostra posizione è stata sempre di collaborazione con ogni realtà di lotta che avesse in qualche modo bisogno del nostro supporto, supporto che non è mai mancato ad alcuno (e tanti ricorderanno interventi del sottoscritto anche molto “impegnativi” in consigli comunali ed altrove) e per il quale mai nulla è stato chiesto in cambio, neppure la minima agibilità che proprio in quelle realtà di lotta chiunque si sarebbe aspettato non in “cambio di…”, ma per un generico diritto di parola quando ci si spende per una causa, convinti come siamo che ogni battaglia ha una sua legittimità e dignità per la battaglia in sé e non certo per chi la conduce o vi si avvicina, e che comunque alla resa dei conti le persone si giudicano proprio dai fatti…

  

il sottoscritto ed il movimento che rappresenta non hanno mai voluto riassumere in sé il “numerico” delle situazioni di lotta, ma la “qualità” della stessa inserita in una dinamica generale che tempo fa definimmo “la vertenza lucana” e persino le candidature erano state espresse e recintate in un alveo di massima referenza proprio a quelle situazioni la cui qualità della lotta era alla base della necessità di inserirle in un contesto politico di proposta reale e non vagheggiato in slogan e proposizioni astratte…detto in altri termini, si voleva fare qualcosa di concreto e per tutti…

  

nulla è perduto, se non che a previsioni attuali, ogni battaglia diventerà da oggi più difficile in una guerra che ovviamente lo diventerà altrettanto e forse di più, dovendosi operare già da oggi una sintesi su dove e come concentrare i propri sforzi, sintesi che certo sarebbe stata più facile e produttiva una volta in quel consiglio con le relazionalità che si intendeva mantenere sempre aperte in un concetto di mandato al servizio delle lotte e per la dignità della regione e dei suoi abitanti…e sarà già all’indomani delle elezioni che saranno ancor più chiari sia il quadro dell’asservimento della regione al sistema dell’energia, sia, ancora, il triste spettacolo di una regione feudalizzata e resa schiava delle logiche dei potentati e dei capibastone che tollerano i servi ed allontanano i cittadini, che pur credevamo di poter cominciare a contrastare…

  

a chi dovrà assumersi allora colpe – e sappiamo non lo farà mai di sua volontà per quella perversione del sentirsi sempre indispensabili nella certezza della “dimenticanza collettiva” – comunità lucana lo ricorderà con frequenza e con veemenza, perché una occasione storica per questa terra, un’occasione determinatasi per molte concause e contraddizioni e forse anche un po’ per l’opera assidua, costante e fatta di tanti sacrifici di persone come appunto il sottoscritto ed altri che poco per volta e con gli scarsi mezzi di un sistema delle comunicazioni per nulla favorevole hanno cominciato dal nulla a disvelare e dipanare la matassa della disinformazione…

  

e si continuerà a disvelare e dipanare, ne stiano pur certi tutti, partiti, associazioni e singoli, e si continuerà a lottare, perché le “ragioni di questa regione” sono al di sopra dei limiti intellettivi e personali che alcuni gretti calcoli hanno operato in questi anni nella logica sempre perdente del “tanto peggio, tanto meglio”, come se questa terra avesse tanto tempo a disposizione per tollerare un ritardo nell’azione per convenienze e giochini di potere periferico di “poveretti” che sono e rimarranno nulla di fronte alla potenza di chi vuole divorare la lucania…

  

ecco perché i nemici di comunità lucana sono “nemici” in un’etica che non prevede l’odio per costoro, ma la necessità di andare oltre le meschinità dimostrateci in questi anni di esclusioni, di allontanamenti, di attacchi sempre portatici alle spalle, di incomprensioni gestite in nome di interessi altri alle stesse lotte…la necessità di sapere e volere lavorare per un interesse superiore, quello di questa povera terra martoriata che non merita sia chi la governa, che chi fa solo finta d’opporsi…e che non necessita né della pseudo-partecipazione alla carovane delle volanti ambientaliste per annoiati, né della visceralità gestita ad arte, né della paura e delle paure…ma che necessita anche di trovare ragioni nell’accettare per il domani la collaborazione di chi oggi vogliamo tener lontano perché vogliamo riconosca (se ne è in grado e se vorra) le sue colpe nei fatti e non nelle parole di cui non abbisognamo…

  

questa terra ha bisogno di un progetto, quello che speravamo si intravedesse nel nostro programma concepito non come una “boutade elettorale”, ma come la base concreta e non parolaia da cui partire nella costruzione di un’altra lucania possibile, quella si da costruire tutti insieme e giorno per giorno nel rovesciamento delle logiche quotidiane del particolarismo in favore dell’interesse generale, delle logiche del “tutt’apposto” in favore della verità raccontata per come essa è, delle logiche dell’asservimento clientelare in favore della condivisione libera e democratica delle scelte…

perché la democrazia non è un fattore potenziale affidato al caso, a dio od al salvatore della patria, ma deve essere una costante reale e verificabile affidata a tutti i cittadini, un contenitore di sostanza e forma in cui trovare e ritrovare le domande e le risposte del condividere prima ancora che il suolo su cui poggiamo i piedi e l’aria che respiriamo, le ragioni dello stare insieme in una comunità…    

…e che la lotta per questa regione continui!!!

il mio abbraccio più sincero a tutti gli aderenti ed i simpatizzanti di comunità lucana – movimento no oil, a chi ci avrebbe dato fiducia, a chi ci legge su questo blog e sui giornali, alla gente lucana più sincera che io conosca in una regione che oggi più che mai ha bisogno di loro…niente scoramenti, tristezze od autocritiche distruttive…diamoci da fare!!!