accorpamenti?…accoppamenti!

GIUNTA REGIONALE:AUTILIO (IDV):RIORDINO DELEGHE ASSESSORILI
L’esponente Idv dopo aver sollecitato l’accorpamento delle deleghe delle politiche culturali e del turismo ipotizza una proposta pià organica
15/04/2010 11.27.25
[Basilicata]
                                                                                                                         

(ACR) – “Per cominciare la nuova legislatura regionale con il piede giusto e avviare concretamente il percorso di innovazione che abbiamo indicato attraverso il programma del governatore De Filippo, ritengo sia necessario un riordino delle deleghe assessorili e, quindi, una ridefinizione di compiti e funzioni dei diversi Dipartimenti”. A sostenerlo Antonio Autilio, già assessore regionale alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport.
Autilio “dopo aver sollecitato nelle scorse settimane l’accorpamento delle deleghe delle politiche culturali e del turismo ha ipotizzato una proposta più organica e complessiva.
In dettaglio, questa la nuova formulazione proposta per i sei assessorati: Agricoltura e Attività Produttive; Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità; Infrastrutture, Opere Pubbliche, Mobilità, Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità; Formazione, Istruzione, Università, Politiche del Lavoro, Politiche Giovanili; Politiche e Attività Culturali, Turismo, Sport, Commercio e Servizi; Personale, Programmazione e Bilancio; resterebbero invece in capo alla Presidenza della Giunta: Affari Generali, Protezione Civile, Politiche Comunitarie e internazionalizzazione.
La proposta – precisa Autilio – muove dall’esigenza di dare più ordine alla gestione amministrativa di settori che hanno tra loro aspetti comuni, o sono comunque in collegamento, apportando un significativo snellimento dei passaggi burocratici. Inoltre, l’accorpamento delle deleghe, così come immaginato, darebbe una maggiore razionalità alla programmazione e all’attuazione degli interventi. Ad esempio un nuovo Assessorato che abbia competenze sia per le Infrastrutture che per l’Ambiente, potrebbe consentire di valutare in maniera più diretta ed efficace l’impatto di opere e lavori pubblici sull’ambiente e sul territorio.
Quanto all’accorpamento tra agricoltura e tutti gli altri comparti delle attività produttive ritengo – sottolinea l’esponente Idv – che si possa fare in questo modo un salto di qualità nella gestione delle politiche agricole, ridando piena dignità all’impresa agricola che, a tutti gli effetti, è un’impresa come le altre. Inoltre, mettere insieme tutto ciò che riguarda la formazione e il lavoro, da una parte, e le attività e i beni culturali e il turismo dall’altra, contribuirebbe a rendere più efficaci gli interventi e i programmi di spesa previsti dal Po Basilicata 2007-2013 e quelli statali e regionali.
Nella proposta infine si ridurrebbero le competenze attestate alla Presidenza della Giunta, rispetto all’attuale situazione, in modo da consentire alla Presidenza di svolgere più agevolmente una funzione di raccordo con i vari dipartimenti e assessori, nell’ottica dell’integrazione e della condivisione degli interventi.
È una proposta che – conclude Autilio – sottopongo al presidente De Filippo, che auspico vorrà aprire un confronto con i partiti della maggioranza di centrosinistra per avviare il processo di riforme istituzionali che ci attende nella nuova legislatura, sia per il nuovo Statuto Regionale che per gli impegni che ci derivano dal disegno del Governo sul federalismo regionale e fiscale”.

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e no, caro autilio…non ci siamo affatto…la materia ambientale è strutturata all’interno di un assessorato a parte poichè tutto si “dovrebbe” (il condizionale è d’obbligo) partire da un principio di preservazione dello stesso ambiente e non di soggiacenza residuale a tutte le altre attività che si di esso insisterebbero…poi c’è la questione che su molti temi mancherebbe il contraddittorio per le autorizzazioni…il concetto è che il proponente (o gli uffici che se ne occupano) non possono identificarsi mai con chi deve rilasciare un parere ostativo e permissivo…se proprio si devono accorpare delle deleghe, il sottoscritto vede piuttosto la possibilità di accorpare agricoltura ed ambiente, in un concetto (che non esiste affatto in questa regione negli indirizzi che “voi” gli avete dato) di agricoltura come protagonista della preservazione dell’incontaminatezza del territorio….mi fermo qui, per il momento, poichè penso che ci si debba tornare con maggiore dettaglio su queste proposte che giudico senz’altro pericolose poichè più che accorpamenti burocratici funzionali al buon funzionamento della macchina istituzionale, mi paiono accoppamenti…dell’ambiente…perchè questo vuole il mercato a cui tutti “voi” siete referenti  

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concorsi

da un lancio di ieri…

CONCORSI C. REGIONALE, PUBBLICATI RISULTATI PRESELEZIONI

Il calendario delle successive prove scritte sarà stabilito nei prossimi giorni da ciascuna commissione
14/04/2010 12.20.07
[Basilicata]
                                                                                                                         
  (ACR) – Sul sito internet del Consiglio regionale www.consiglio. basilicata.it /bandi/b_35/ comunicazioni.asp) sono stati pubblicati i risultati delle prove preselettive dei 6 concorsi pubblici indetti dal Consiglio regionale per la copertura di 7 posti di varie qualifiche, che si sono svolti presso l’Efab di Tito Scalo nei giorni 7, 8 e 9 aprile 2010.

Il calendario delle successive prove scritte sarà stabilito nei prossimi giorni da ciascuna commissione dei concorsi che riguardano: 1 posto di “Amministrativo – contabile” – categoria C1; 1 posto di “Collaboratore tecnico-amministrativo” – categoria B3; 1 posto di “Istruttore direttivo specialista in traduzioni e interpretariato – categoria D. 1; 1 posto di “Istruttore direttivo comunicazione e documentazione – categoria D.1; 1 posto di “Funzionario tecnico – giuridico” – categoria D.3 e 2 posti di “Funzionario in materie economiche, finanziarie e statistiche” – categoria D.3.
(nel )

 

Link utili:

Risultati prove preselettive

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bene, quindi mentre tutti i concorsi avviati prima delle scorse elezioni provinciali (ehehehehe, un po’ di sana e feroce ironia!!!) paiono spariti nel nulla, mentre faranno probabilmente la stessa fine le elemosine dei tirocinii formativi con cui si sono “comprati” il voto di qualche migliaio di lucani (si sa che mamma e papà mica possono rimanere insensibili alle promesse fatte ai figli e così…), questi 6 concorsi per 7 – dico sette!!! – posti invece si fanno e per farli si impegna una struttura enorme come l’efab (con dei costi) per le prove selettive che invece in una stanzetta di via verrastro (ex via anzio) si potevano ben fare, oltre naturalmente a ben 6 commissioni esaminatrici (che hanno altri costi)…e certo che creare lavoro in basilicata, crea lavoro, anzi no reddito!!!…cmq il link di collegamento ai risultati non funzionava ieri e non funziona oggi…fate un po’ voi!!!

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una risposta di mattia

DICHIARAZIONE DI FRANCO MATTIA (PDL)
 
15/04/2010 08.11.43
[Basilicata]
(ACR) – “Apprendo, per me senza alcuna meraviglia, di essere stato rinviato a giudizio, perchè in sede giudiziaria potrò dimostrare che il mio comune è Tolve, dove risiedo dalla nascita e che quindi non è una residenza fittizia. Potenza invece, come dovrebbe essere evidente, continua ad essere la sede della mia attività politico-istituzionale. Per i rimborsi spese che mi sono stati riconosciuti è stata pertanto solo applicata una legge regionale del 2002”.

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molto laconica come risposta da affidare alla stampa…ne prendiamo atto…della risposta…perchè se è vero che è ai giudici ora che il signore in oggetto dovrà rispondere, dovrà anche dire come mai si dice invece che abiti a potenza dalle parti di parco aurora…ed in ogni caso, se legalmente tocca ai giudici pronunciarsi in merito, qualche parolina “morale” sul fatto che si chieda un rimborso sulla base di una leggina del 2002 per arrivare da tolve a potenza (km 25 – euro 5-6 giornalieri andata e ritorno, sabato e domenica esclusi) pure sarà autorizzata considerando che la sola attività istituzionale rende al signore circa euro 220 al giorno, tutti i giorni?…aspettiamo di leggere analoghe comunicazioni da parte dei signori nardiello, mollica e de franchi 

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le notizie che la tass non da’ mai

Falso e truffa 4 consiglieri lucani a giudizio  

Due consiglieri appena rieletti e altri due non rieletti nel Consiglio regionale della Basilicata sono stati rinviati a giudizio oggi dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Potenza, Luigi Barrella, con le accuse di falso e truffa, per aver percepito rimborsi spese non dovuti loro. Le persone rinviate a giudizio sono Franco Mattia (Pdl) e Francesco Mollica (Mpa), consiglieri già nella passata legislatura e rieletti nelle elezioni del 28 e 29 marzo scorso; Prospero De Franchi, nell’ultima parte della passata legislatura Presidente del Consiglio e non rieletto nelle liste del Pd (nella passata legislatura appartenente al Centro popolare La Rosa per la Basilicata); e Giacomo Nardiello, nella scorsa legislatura consigliere dei Comunisti italiani. I quattro – secondo l’accusa – hanno ottenuto rimborsi previsti da una legge regionale del 2002 per i consiglieri che risiedono fuori dal capoluogo di regione. Durante le indagini, coordinate dall’allora pm di Potenza, Henry John Woodcock, gli investigatori svolsero servizi di osservazione e stabilirono che i quattro (difesi tre dall’avvocato Sergio Lapenna e uno dall’avvocato Giovanni Losasso) abitavano a Potenza.

ndr l’avvocato sergio lapenna è stato ed è consigliere regionale pdl

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il saluto del mattino

NESSUNA RASSEGNAZIONE…DIAMOCI DA FARE…IO QUESTA TERRA NON LA VOGLIO CONSEGNARE AI MAFIOSI, AGLI AFFARISTI, AI SUCCHIATORI DI PETROLIO ED ACQUA, AI MASSONI, AI COLLUSI, AGLI SCHIAVI PER PIACERE, ALLA GENTAGLIA DI CUI PURE E’ PIENA DOPO 60 ANNI DI POTERE ESARCALE…NON DISPERDIAMO LE FORZE E GLI ENTUSIASMI !!!

questo vale a dire che la lotta di comunità lucana – movimento no oil continua, nonostante ogni tentativo di isolamento!!!

n.b. pregasi astenersi idioti e cialtroni

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cia

avevamo già narrato del convegno in oggetto, leggfiamoci adesso delle proposte della cia…

LEGNO ENERGIA SUD, LE PROPOSTE DELLA CIA

 
13/04/2010 16.06.24
[Basilicata]
La Cia è presente con un proprio stand e con la propria associazione AIEL struttura di consulenza sull’energia da fonti rinnovabili, all’iniziativa denominata “Legno energia 2010, sud Italia” organizzata a Venosa nei giorni dal 16-18 Aprile. La nostra adesione, il patrocinio ed il sostegno convinto intende rimarcare la scelta strategica che la Cia ha fatto in materia di produzioni di energie da fonti rinnovabili”. Lo afferma, in un comunicato stampa, la stessa confederazione degli agricoltori. “Intendiamo affermare e praticare una rinnovata centralità del settore e delle aziende, dare un contributo alla produzione di energia e al nostro ambiente privilegiando l’oggetto “energia pulita”, ma anche i soggetti “azienda agricola” costruendo un protagonismo e ricadute positive per il mondo agricolo, e quindi reddito a favore degli Agricoltori. In questo contesto intendiamo sostenere la microcogenerazione, cioè la generazione diffusa di energia rinnovabile che vede protagonisti le PMI dei nostri settori economici tradizionali e gli imprenditori produttori e fruitori di questo importante prodotto. In ragione di queste valutazioni, riteniamo che questa iniziativa, possa essere l’occasione per fare il punto sul versante delle politiche agro-energetiche nella nostra regione, cosa si intende attivare, quali scelte fare, quali programmi e progetti realizzare in Basilicata. Su questo versante, come CIA ribadiamo che non è più rinviabile un puntuale approfondimento, un confronto di merito a livello regionale. Riteniamo necessario che il Governatore De Filippo, la nuova Giunta, il nuovo Assessore all’agricoltura, si adoperino per dare vita ad alcune importanti strumenti tesi a favorire e sviluppare in materia di agro-energie che rafforzino e consolidino il nostro sistema produttivo, imprenditoriale ed economico”. La Cia sostiene la necessità di definire il “piano ed il distretto agro-energetico regionale di Basilicata”.
La Cia, inoltre, chiede di modificare i contenuti dell’ultimo bando di attuazione del PSR 2007/2013 relativo alla misura 311 az. C “Investimenti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia da fonti rinnovabili”.
Quattro le proposte principali di modifica della CIA: Prima di emanare un nuovo bando è opportuno capire come ha funzionato quello precedente per potervi apportare eventuali correzioni; La priorità accordata nel precedente bando ad impianti che consentono la cogenerazione (energia elettrica + termica) pur se giusta sul piano teorico, potrebbe portare al risultato pratico di finanziare solo e soltanto impianti a biogas, con esclusione degli impianti per la produzione di energia termica a biomassa legnosa; I microimpianti eolici, fotovoltaici ed idrici potrebbero essere di fatto non candidabili al bando; Tra le modifiche da apportare al nuovo bando si potrebbe prevedere l’assegnazione di una percentuale minima della disponibilità finanziaria complessiva del bando per ogni tipologia di investimento (ad es., 40% biogas, 40% centrali termiche biomassa etc.) nonché il riconoscimento di un punteggio aggiuntivo in favore delle iniziative proposte da due o più imprese associate”.

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ed è proprio quell’azione, la 311 gestita dall’ufficio di cui è dirigente, guarda caso, un certo di mauro, meno noto fratello del più famoso gabriele (arbea – erogazioni in agricoltura), che genera grossi dubbi (diciamo cosi)…senza allungarci ora sul tema, ma ci torneremo a breve e con qualche clamore, la cia che pur partecipa alle manifestazioni contro le centrali a bio-masse, proprio non vuol rendersi conto che le imprese interessate agli investimenti sulle bio-masse non lo sono affatto ai piccoli impianti a cogenerazione che pur sarebbero la strada per un utilizzo corretto delle bio-masse?…sono le bio-masse legnose ad interessare e con centrali a molti mw, non certo il microreddito delle aziende agricole…sono i rifiuti in ecoballe che si potranno bruciare ad interessare, non certo il bio-gas delle deiezioni animali…

prevediamo male o tra qualche anno la delinquenza organizzata avrà messo le mani sull’affare bio-masse (finte) in lucania?

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la regione delle long list

LONG LIST DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITÀ METAPONTINTO
avviso pubblico e domanda per la formazione di una long list per eventuali incarichi di collaborazione.
13/04/2010 11.32.19
[Basilicata]

Il Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino, per assicurare una più efficace attuazione degli obiettivi istituzionali e programmatici in favore dello sviluppo locale, ha pubblicato l’avviso pubblico “Formazione di una LONG LIST per eventuali incarichi di collaborazione”. L’avviso pubblico e la domanda di partecipazione sono stati pubblicati sul sito www.distrettoaqmetapontino.it ed inoltrati ai 12 Comuni dell’area del Distretto, alla Provincia di Matera, alla Camera di Commercio di Matera ed alle 7 Op dell’area del metapontino per l’affissione e la promozione attraverso i rispettivi Albi Pretori. Le domande dovranno essere trasmesse entro lunedì 19 aprile 2010 secondo le modalità indicate dall’avviso pubblico.
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e nel caso qualcuno non se ne sia ancora accorto ad ogni progetto in basilicata si affianca una long list…ogni altro commento mi pare inutile…

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uil

sempre sullo stesso ordine di cose, i dati dell’eni sulle estrazioni petrolifere (per carità e quando mai abbiamo avuto i nostri dati come pur sarebbe stato lecito sulla base dell’accordo del 98 e dell’intelligenza?), leggiamoci invece il commento del sindacato uil…

UIL E UILCEM: LE POLITICHE ENERGETICHE SONO LA PRIORITÀ
 
13/04/2010 11.23.58
[Scorie nucleari a Scanzano]

“Nel giorno della pubblicazione, ad opera dell’Eni, delle informazioni sull’estrazione petrolifera in Basilicata, riferita al secondo semestre 2009, la Uilcem di Potenza e la Uil confederale regionale non possono che ribadire l’insoddisfazione per lo stato di attuazione in Val d’Agri dell’ Accordo di Programma, collegato alle attività estrattive dell’Eni, soprattutto perché non è all’altezza delle aspettative in termini di ricadute economiche ed occupazionali per il territorio”. E’ quanto sostengono in una dichiarazione congiunta i segretari provinciale di Potenza della Uilcem, Giuseppe Martino e il segretario regionale generale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro sottolineando che “i lavoratori che operano nell’Indotto continuano a “soffrire” rapporti di lavoro precario. nel Centro Oli di Viggiano la manodopera lucana, a malapena, supera il 40 per cento.
Perciò, la UIL – aggiungono i due dirigenti – condivide la richiesta del presidente De Filippo al Governo e alle Compagnie petrolifere di un raddoppio delle royalties, ma soprattutto ravvisa la necessità di rinegoziare l’ accordo con l’ENI che può essere, tra l’altro, una risposta intelligente alla riforma del federalismo fiscale che tante apprensioni sta determinando nelle regioni del Mezzogiorno, ma che per la Basilicata, grazie alle risorse energetiche, potrebbe rappresentare una grande opportunità.
Ma, a parere della Uil, il necessario e doveroso intervento del Governo su questa materia non può far venir meno le responsabilità della Comunità e del Governo regionale nel promuovere una politica energetica capace di sfruttare adeguatamente questa risorsa e di puntare sull’energia rinnovabile a partire dall’eolico e in generale da tutte le altre fonti alternative, rilanciando la “mission” affidata alla Sel.
Quanto al problema del nucleare, recentemente tornato alla ribalta – sostengono Martino e Vaccaro – non è maturo per essere affrontato con serenità ed oggettività nel nostro Paese e non credo esistano le condizioni per riaprire un tema su cui la volontà popolare ha espresso una chiara posizione soprattutto in merito allo smaltimento di questi rifiuti e, anche su questo punto condividiamo la posizione del nostro governatore secondo cui la “Basilicata ha già dato” come la vicenda di Scanzano ha ampiamente dimostrato. In definitiva, il Piano energetico regionale prevede di fare della Basilicata un territorio incentivante per una nuova e più penetrante industrializzazione, offrendo energia a prezzi vantaggiosi e competitivi rispetto al resto del Paese. Inoltre, l’autosufficienza elettrica deve colmare il deficit del fabbisogno, con un surplus di energia riveniente da fonti rinnovabili di circa il 20 per cento. Va da sé che investire con convinzione sulle fonti rinnovabili significa integrare validamente lo sviluppo sostenibile cui è vocata la Basilicata. Sui temi energetici, la Uil – concludono – intende incalzare il governatore De Filippo e la nuova Giunta che si insedierà perché le politiche energetiche diventino una priorità dell’agenda della nuova legislatura”.

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la uil si conferma dunque un sindacato governista ovunque si trovi…con il pdl a livello nazionale, con il pd a livello di regione basilicata…parlano del nostro presidente!!!…almeno però fotografano la situazione non solo del precariato, ma della scarsa occupazione lucana creata dal sistema estrazioni…il raddoppio delle royalties (sempre ammesso l’eni voglia sentirne parlare) è ancora una presa in giro poichè sarebbero quelle lucane ancora le più basse del mondo…sotto il 25% quel petrolio è regalato…e poi solo ora il presidente de filippo, a quindici anni dalle estrazioni, intende chiedere questa miseria?…e nei 5 anni precedenti, quando veniva incalzato sul tema cosa mai rispondeva?…mah…sul tema dell’energia al centro dell’agenda politica della nuova consiliatura, stiano pur tranquilli i boiardi uil…era la centro dell’agenda anche in questa – eccome se lo era – e certamente lo sarà ancora, visto l’affarone che alcuni stanno per concludere, senza che si prendano loro il fastidio di “incalzare”…SVEGLIA!!!…ma no, continuate a dormire, tanto anche da svegli…

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prinzi non sa far di conto

passiamo ad oggi con il dottor petrolio, vittorio prinzi, da viggiano, consigliere provinciale idv ed ex sindaco del paese dell’oro nero lucano…

PETROLIO: PRINZI (IDV), RIPRENDERE CONCERTAZIONE CON ENI

 
13/04/2010 09.18.27
[Basilicata]

“I dati sull’estrazione petrolifera in Basilicata, relativi al secondo semestre 2009, pubblicati dall’Eni, sia per quanto riguarda la produzione del greggio estratto che il numero degli occupati, riconferma la necessità di accelerare l’iniziativa politico-istituzionale per concretizzare la proposta della Cgil (condivisa da tutti i sindacati) di Contratto di Sito per l’area di Viggiano e quella di Confindustria per il Patto di Sistema per la filiera del petrolio”. A sostenerlo è il capogruppo di Idv al Consiglio Provinciale di Potenza Vittorio Prinzi, evidenziando che “da una parte la produzione nel semestre luglio-dicembre 2009 sfiora i 12 milioni di barili di greggio estratto, con una media di 36.988 barili/giorno, e dall’altra gli occupati diretti ed indiretti, tra dipendenti dell’Eni e lavoratori impiegati a vario titolo con contratti, sono 1.500, di cui 808 contrattisti diretti di Eni, 231 operano all’interno del Centro Olio di Viggiano. Sono dati che “fotografano” la grande rilevanza produttiva ed occupazione del comprensorio petrolifero della Val d’Agri che però – afferma Prinzi – continua a produrre benefici diretti ed indotti ancora troppo limitati per lo stesso comprensorio. Come è noto, l’ammontare complessivo delle royalties sul greggio estratto, quantificato in poco più di 600 milioni di euro (con il conteggio che l’Eni aggiorna all’anno precedente, vale a dire al 31 dicembre 2008), non è destinato solo alla Va d’Agri . Ecco perché si pone innanzitutto l’esigenza di consolidare gli attuali livelli occupazionali esistenti che corrono continuamente il rischio per la continuità dei rapporti di lavoro a seguito dei contratti e delle commesse di servizi da parte dell’Eni, in secondo luogo di incrementare il numero degli occupati lucani e infine di realizzare una rete delle imprese della nostra regione per la filiera del petrolio. Anche sul versante imprenditoriale le aziende lucane direttamente impegnate nel comprensorio petrolifero sono ancora troppo poche e quasi tutte in attività attraverso subappalti. Con la fine della tornata elettorale amministrativa – conclude Prinzi – pertanto si deve riprendere la concertazione tra il sistema delle autonomie locali (Regione, Provincia, Comuni della Val d’Agri) con l’Eni non solo per aggiornare la determinazione delle royalties ma per avviare i nuovi programmi attraverso una visione di unico distretto energetico regionale”.

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dove si siano poi presi questi dati e se questi poi corrispondano al vero come al solito non è dato verificare, ma il dato che balza all’occhio è l’incapacità del soggetto a far di conto…12.000.000 di barili diviso 183 giorni (sei mesi) fanno 66.000 barili al giorno…dottore ma quale scuola ha frequentato?…glisso su tutti i dati sull’occupazione poichè assolutamente non veri…rimane ancora valida la ricerca della cgil-fiom che attribuiva al sistema non più di 250 posti di lavoro fissi e neanche tutti di lucani…se poi vogliamo contare anche chi è assunto per due-tre mesi all’anno, magari ci arriviamo a quelle cifre, ma non sono difinibili come posti di lavoro, bensì come precariato…da non prendere neppure in considerazione tutto il resto

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il tu-ri-smo

e continuiamo con un lancio di ieri su un avvenimento di oggi che crediamo offra uno spaccato di cosa sia il turismo per alcuni…una semplice presa per i fondelli!!!…

 

CALVELLO, ENERGIA RINNOVABILE E TURISMO SOSTENIBILE

 
12/04/2010 17.43.25
[Basilicata]
                                                                                                                         

(Artè) Calvello (Pz) – Nel pomeriggio di martedi 13, presso il Centro polifunzionale di via Aldo Moro si parlerà di “Energia rinnovabile e di Turismo ostenibile” . L’incontro sarà aperto alle ore 17,00, da Davide Gorla della Fondazione Enrico Mattei, “Terra: istruzioni per l’uso” . Seguiranno, dopo i saluti del sindaco, Antonio Gallicchio, gli interventi su ” Energie Rinnovabili ed Educazione ” di Franco Inglese – Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale; su” Attivita? della Societa? Energetica Lucana nel contesto dello sviluppo delle fonti rinnovabili in Basilicata ” di Massimo Scuderi – Direttore Generale Societa? Energetica Lucana .
Ancora : Domenico Totaro – Commissario Parco Nazionale che parlerà di valorizzazione del parco dell’Appennino lucano. Sul Progetto Anter Park e Scudo Giallo, si soffermerà Antonio Rancati – Coordinatore Nazionale Anter.
Interverranno, inoltre, Severino Romano dell’Università di Basilicata, su ” Agroenergie e sviluppo locale sostenibile” , Livio Chiarullo su “Turismo sostenibile e sviluppo territoriale”; Livio Chiarullo – Coordinatore area di ricerca Eni su “Turismo sostenibile”; di “Risorse culturali per il turismo sostenibile: approcci e nuove tecnologie per le sfide del futuro” parlerà Nicola Masini – Primo Ricercatore, Cnr-Ibam .
Le conclusioni saranno del dirigente scolastico Franco Villani che si soffermarà su “Parco ludico-didattico: opportunita? e risorse”. A moderare l’incontro sarà la giornalista Rai Emilia Rettura.

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il tutto è ovviamente riconducibile al bizzarro progetto del sindaco di mettere in opera quel famoso progetto del “turismo del petrolio” che secondo costui dovrebbe portare in territorio di calvello frotte di allievi di istituti tecnici per osservare come si succhia il petrolio dalle viscere della terra…non perdiamo tempo a commentare oltre il pacchetto turistico…è interessante vedere come lo spostamento del tema sulle bio-masse (agrienergia come si dice) sia evidente e neppure più tanto velato, accompagnato dal fuoco di fila della sel (società energetica lucana) e dell’università di basilicata, con una cricca davvero interessante…di fatto gli strumenti legali di asservimento del territorio sono stati approntati con legaccio piear-psr-piano di forestazione  produttiva, che ha consacrato la liturgia della prossima devastazione definitiva di tutto ciò che è ancora naturale in questa regione, ora si passa alle messe cantate ad uso e consumo dei media e della cosiddetta concertazione informata…qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che l’affare energia con le sue differenti branche è tanto grande da aver reso possibile una rielezione del presidente altrimenti impossibile visti i risultati raggiunti in questa regione?…certo la cosa che fa più rabbia sono le risate che questi si fanno alle spalle non solo di chi ci ha provato con i propri poveri mezzi a smuovere ed informare la gente, ma anche di quelli che ci credono ancora…viva il turismo!!!

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il porto di maratia

bene, finita la par condicio (che in realtà da noi era assoluta mancanza di notizie, mentre la giunta regionale, ancora in carica, correva – eccome se correva!!!), possiamo ricominciare a leggere e commentare dal bestiario di ordinaria arroganza che trasuda dai comunicati della tass…cominciamo con due lanci di ieri, non commentati per lasciare spazio alla lettura del nostro comunicato stampa

APPROVATO IL PROGETTO DI MIGLIORAMENTO DEL PORTO DI MARATEA
Su proposta del Presidente De Filippo, la Giunta regionale ha approvato il primo stralcio funzionale del progetto di miglioramento dell’infrastruttura, compromessa negli ultimi dieci anni dalle continue mareggiate
12/04/2010 16.11.45
[Basilicata]

(AGR) – Il porto di Maratea sarà migliorato per una corretta fruizione delle risorse naturali e turistiche. Facendo fede ad un impegno assunto dal Presidente De Filippo in occasione di un incontro dell’agosto scorso presso il Municipio marateota, la Giunta regionale ha, infatti, approvato il primo stralcio funzionale del progetto di ammodernamento dell’infrastruttura portuale che prevede un investimento complessivo di circa 12 milioni di euro. Le opere che saranno realizzate con il primo intervento ammontano a un milione e 715mila euro.
Il Presidente della Regione ha sottolineato che il porto di Maratea è l’unico approdo lucano sulla costa tirrenica per la nautica da diporto e l’intervento di ristrutturazione del sistema portuale consentirà una interessante attività in condizioni di sicurezza a beneficio della comunità locale e dell’intero Golfo di Policastro, che rappresenta una realtà di straordinario valore naturale e paesaggistico dell’intero Mezzogiorno.
De Filippo ha ricordato che il progetto della Regione Basilicata, da realizzare in collaborazione con il Comune di Maratea e con l’Autorità di Bacino, si inserisce nel quadro degli interventi necessari per migliorare alcune precedenti condizioni del porto compromesse dalle violente mareggiate degli ultimi dieci anni. Gli effetti sono risultati particolarmente devastanti per le strutture portuali e per quelle balneari. Le onde che si sono sviluppate hanno messo a dura prova anche la viabilità di accesso al porto e l’area annessa adibita a parcheggio che in più parti risulta estremamente danneggiate.
L’intero sistema portuale oggi appare molto deteriorato e l’efficacia protettiva dei sistemi di difesa è venuta meno, al punto che appare improcrastinabile ed urgente intervenire con opportune azioni mirate essenzialmente al ripristino delle condizioni di sicurezza dei luoghi.
Da qui la decisione della Giunta regionale, che, su proposta del Presidente De Filippo, ha ammesso a finanziamento il progetto preliminare di miglioramento del porto, approvando il primo stralcio funzionale, anche per rilanciare la località turistica lucana, proiettandola in una dimensione nazionale e internazionale con la creazione di strutture e infrastrutture che il mercato pretende.

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avete dunque letto bene, noi spendiamo dei denari perchè il mercato lo pretende!!!…l’assoluta abnormità dell’intervento finanziario non è certo giustificata da esigenze turistiche che per quanto esistenti e bisognose di attenzioni (pur trattandosi dell’odiosissima diportistica di lusso), non giustificano somme così ingenti, a meno di non voler far rientrare in quota regionale interventi strutturali che il comune di maratea non riesce a realizzare…la stranezza di questo intervento che poteva aspettare almeno che si riunisse il nuovo consiglio, in un certo qual modo fa comprendere che il rapporto tra giunta e nuovo consiglio sarà improntato al modello berluska…io decido e voi ratificate perchè prendete lo stipendio da consiglieri…quindi se il mercato pretende, de filippo approva e noi paghiamo…paghiamo per un porto turistico che se migliorarlo era auspicabile, stravolgerlo completamente (poichè vista l’entità del finanziamento di questo si tratta) sarebbe da evitare visto che comporterà in automatico uno stravolgimento della costiera con la costruzione di annessi e connessi al porto che non sappiamo dove si potrebbero allocare a meno di non prolungare la gettata di cemento in mare, allargando così la darsena e rosicchiando la roccia sovrastante il porticciolo…maratea di ben altro avrebbe bisogno a cominciare dalla linea ferroviaria che necessità che qualche treno “importante” in più vi si fermi e dalla messa in sicurezza delle masso-franose strade di accesso

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Intenti protocollati

 

 

Abbiamo appreso della firma di un protocollo d’intesa tra i comuni di Potenza, Pignola, Abriola, Laurenzana ed il Commissariato del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano a riguardo della riattivazione a fini turistico-naturalistici della vecchia tratta ferroviaria delle Calabro-Lucane.

 

 

Era questa parte del nostro programma dei trasporti, programma che avremmo speso alla Regione Basilicata se ne avessimo avuto possibilità e di cui non rivendichiamo paternità, trattandosi di idee che crediamo debbano essere tanto condivise, da non aver altro che libertà di apporto al loro miglioramento. Ma a nostro avviso la riduzione di quella tratta ferroviaria ai soli fini turistici rischia di vanificarne l’importanza strategica a riguardo di una mobilità penalizzata per molte zone interne.

 

 

Se parlando di portata turistica della tratta nello stesso servizio del TG3 regionale si parlava di ipotetici finanziamenti da richiedere in sede ministeriale – senza neppure sapere a quale  – ed alla luce delle partite che l’attuale governo ha destinato a nuove tratte ferroviarie – non un euro! – qual’è allora il senso di questo protocollo? Anche perché se a firmarlo sono un commissario straordinario che in quanto tale non dovrebbe avere che poteri transitori su di un ente che rimane ancora sulla carta, ed alcuni comuni che non possono vantare competenze oltre i limiti del proprio territorio e non anche più corpose competenze di ambito provinciale e regionale, ci pare che tutto zoppichi.

Che l’Ente Parco sia interessato alla tratta ferroviaria è cosa scontata, ma ci chiediamo allora se il Parco non decolla a cominciare dalla sua normale gestione in un consiglio di amministrazione – e lunga diverrebbe la descrizione dei mancati passi in proposito del passato governo De Filippo – in base a quali poteri delibera impegni in tal senso? Ed ancor di più perché lo fanno dei comuni?  

Forse per giudicare quegli “intenti protocollati” basterebbe la categoria della parata mediatica, ma forse qualcosa non quadra affatto ed allora c’è dell’altro.

Esaminata come possibile la possibilità di un ripristino della tratta, la si vuol dunque lasciare allo stato di progetto turistico e non piuttosto inserirla in una più ampia programmazione che la inserisca a pieno titolo nelle infrastrutturazioni strategiche regionali? E’ forse un piede nell’uscio della futura spesa regionale, una sorta di atto di indirizzo politico della spesa?

Sta di fatto che all’idea di ferrovia si contrappone quella di autostrada, a quella della vecchia tratta ferroviaria abbandonata, quella della irreale strada Saurina, almeno stando alla logica ed a quanto dal sottoscritto udito durante un convegno organizzato dal partito socialista presso la sala del consiglio provinciale di Potenza qualche mese fa, tra grandi sognatori che pensano di far cambiare idea ad un governo che ha deciso altro – ponte sullo Stretto – piccoli sognatori chi pensano che basti un tunnel autostradale declassato per non incorrere nei divieti del ministero dell’ambiente che di fatto impediscono l’opera, realisti che con qualche competenza dicono che persino in sede U.E. proprio non ci si pensa ed il sottoscritto, neppure invitato, che dichiara di propendere per una linea ferroviaria regionale a tagliare dolcemente una terra delicata, connettendo territori dall’isolamento scandaloso.

Potrebbe così essere che la firma a questo protocollo sia una sorta di risposta a quel convegno, quando ad un prossimo inizio di giunta regionale si tenta di orientare decisioni, quindi spese, quindi quasi sempre clientele ed interessi di bottega. Non sappiamo e ci limitiamo a segnalare la cosa.

Ma ben oltre i calcoli che qualcuno potrebbe voler fare, la questione del ripristino di quella tratta ferroviaria è oggi di vitale importanza per la nostra regione, soprattutto in previsione di un relativo facile prolungamento della stesa sia verso la Val D’agri, che verso la Val Sauro attraverso poco costosi ed ambientalmente sostenibili tunnel ferroviari che forse metterebbero una fine alla querelle su una strada irrealizzabile, la Saurina, ed aprirebbero la via ad una nuova mobilità in regione.

Da un lato quindi l’irrealizzabilità di fatto a causa dei veti ministeriali, il gran costo e il devastante impatto ambientale e legale di una strada –sappiamo come funziona – dall’altra la sostanziale fattibilità, il costo molto minore ed il basso impatto di una ferrovia che porterebbe con sé quel lascito di 180 milioni di euro a disposizione della Regione, denari destinati alla Saurina che se lì non vanno, da qualche parte dovranno andare. Tolta la possibilità che i firmatari fossero saggi sostenitori di un altro trasporto, ecco forse spiegato il protocollo– più che l’opera, il finanziamento!  

Forse le nostre sono illazioni, speculazioni intellettuali, ma spesso abbiamo avuto ragioni da vendere.

Resta che quei denari, se oculatamente spesi, consentirebbero di finanziare circa 60 km del percorso ferroviario, e che addizionati dei 60 milioni di euro che annualmente la regione percepisce dalle royalties del petrolio della Val d’Agri, e che forse molto meglio che in P.O. si potrebbe spendere, in un quinquennio si porterebbero a circa 500 milioni di euro le somme a disposizione di un progetto vitale per la connessione pendolare tra Val d’Agri, Val Camastra e Val Sauro con il capoluogo.

Non scherziamo quindi con il progetto di rimettere in moto i treni tra Potenza e Laurenzana.

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

morire di tessera scaduta

Il documento e le cure negate a una piccola nigeriana perché il padre non aveva più il lavoro. Il caso all’Uboldo di Cernusco: la Procura apre un’inchiesta. E in duecento sfilano nelle vie di Carugate per protesta

Rifiutata dall’ospedale perché le era scaduta la tessera sanitaria, una bambina nigeriana di 13 mesi muore poche ore dopo. Il padre, in regola con il permesso di soggiorno, aveva appena perso il lavoro e non poteva rinnovare il documento che forse avrebbe strappato la piccola alla morte. «Uccisa dalla burocrazia», dicono gli amici della coppia, che ieri pomeriggio in 200 hanno sfilato per le vie di Carugate, hinterland di Milano, dove la famiglia vive. «I medici avrebbero potuto salvarla se non si fosse perso tutto quel tempo e se le cure fossero state adeguate. Se fosse stata italiana questo non sarebbe successo», grida ora Tommy Odiase, 40 anni, in Italia dal 1997. Chiede giustizia mentre stringe la mano della moglie Linda, di nove anni più giovane.

La notte del 3 marzo la piccola Rachel sta male, è preda di violenti attacchi di vomito. I genitori, spaventati, chiamano il 118. Arriva un’ambulanza che li trasporta al pronto soccorso dell’Uboldo di Cernusco sul Naviglio. Il medico di turno, in sei minuti, visita la paziente e la dimette prescrivendole tre farmaci. «Non l’ha nemmeno svestita», racconta la mamma. Sul referto medico si leggono poche parole: «Buone condizioni generali». Sono riportati anche gli orari di ingresso, 00.39, e di uscita, 00.45. Il quartetto, con loro c’è anche la figlia più grande, di due anni e mezzo, gira in cerca della farmacia di turno. Ma le medicine sono inutili e alle 2 di notte l’uomo torna al pronto soccorso. Vuole che qualcuno si occupi della figlia, che sta sempre più male. «Il personale ci risponde che “la bambina ha la tessera sanitaria scaduta, non possiamo visitarla ancora o ricoverarla”», denuncia il 40enne. «Un fatto di una gravità assoluta — sottolinea l’avvocato della famiglia, Marco Martinelli — . Dobbiamo capire se esistono delle direttive precise per casi come questo».

In mano Tommy Odiase ha un permesso di soggiorno da residente da rinnovare ogni sei mesi ma che scade in caso di disoccupazione. Il nigeriano, per ottenere il rinnovo della tessera sanitaria propria e delle figlie, doveva presentare una serie di documenti che ne attestassero la posizione, fra i quali la busta paga dell’ultimo mese. Licenziato solo sei settimane prima, la pratica si è trasformata in un incubo.

Davanti al rifiuto dei medici, l’ex operaio diventa una furia. Urla, vuole attenzione. Qualcuno dall’ospedale chiama i carabinieri per farlo allontanare. Forse dall’altra parte della cornetta ricordano che pochi giorni prima all’ospedale di Melzo, stessa Asl, era morto un bimbo albanese di un anno e mezzo rimandato a casa dal pronto soccorso. L’intervento dell’Arma risolve momentaneamente la situazione: Rachel viene ricoverata in pediatria. Sono le 3 di notte, «ma fino alle otto del mattino nessuno la visita e non le viene somministrata alcuna flebo, nonostante nostra figlia avesse fortissimi attacchi di dissenteria e non riuscisse più a bere nulla», raccontano i genitori. Nel tono della voce rabbia e dolore si mischiano. La sera del giorno dopo la situazione è critica, tanto che oltre alla flebo accanto al letto spunta un monitor per tenere sotto costante controllo il battito cardiaco. Alle cinque e mezza il cuore della bambina si ferma, dopo 30 minuti di manovre di rianimazione viene constatato il decesso.

I carabinieri acquisiscono le cartelle cliniche, gli Odiase presentano una denuncia per omicidio colposo a carico dei medici e dell’ospedale, la Procura di Milano apre un’inchiesta con la stessa accusa contro ignoti. Ora si attendono i risultati dell’autopsia, pronti per il 12 maggio.

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a proposito di emergency

“Che ne raccontino almeno di più credibili un chirurgo che opera e salva centinaia di persone, e che poi complotta per far saltare in aria un governatore, mi sembra una trama piuttosto fantasiosa”.”La verità è che noi siamo scomodi perché sbattiamo in faccia a tutti le immagini della guerra, i bambini feriti, mutilati, morti. Noi smitizziamo le varie missioni di pace, il mantenimento della pace, eccetera. Questa è la più grande operazione della Nato degli ultimi anni, e non c’è un solo giornalista per documentare ciò che succede”. “Noi curiamo i feriti, non ci interessa se sono talebani, terroristi o no. Se fossimo davvero una organizzazione vicina ai terroristi, non avremmo così tanti italiani dalla nostra parte”.

GINO STRADA

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ad ognuno le sue cartucce

copincollo con leggero ritardo il lancio…

NUCLEARE: DE FILIPPO, LUCANI PRONTI A NUOVA MOBILITAZIONE

 
09/04/2010 20.08.30
[Scorie nucleari a Scanzano]

“Spero di non essere stato troppo buon profeta quando dissi che sul nucleare il Governo stava imboccando una strada sbagliata ed era ambiguo nel rapporto con le Regioni”: così Vito De Filippo (Pd), appena rieletto Presidente della Regione Basilicata, ha commentato le indiscrezioni sulla realizzazione di impianti nucleari in regione dopo la firma degli accordi Italia-Francia. “La posizione della Basilicata – ha aggiunto De Filippo – è stata così netta e ferma, così decisa che spero non vi siano nei prossimi mesi inaccettabili incursioni ‘manu militari’ del Governo, alle quali non potremo che rispondere con la più grande e civile mobilitazione democratica”. Nel 2003 vi furono forti proteste nella zona di Scanzano Jonico (Matera) dove il Governo di centrodestra voleva realizzare il deposito nazionale unico delle scorie radioattive. “La Basilicata – ha concluso De Filippo – già dà molto al Paese per la bilancia energetica, tanto che non potrebbe sopportare nessun’altra iniziativa nel settore dell’energia e specialmente in quello nucleare”.

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presidente, spari con le sue cartucce, ‘che con quelle degli altri non si sa mai dove finisce il colpo…sappia il governo che nel malaugurato caso, l’opposizione sarà ferma, democratica e “pacifica”, e questo è tutto…ma sappia anche de filippo che sul tema dell’energia si rasenta l’ipocrisia se solo ora si dice che questa regione già “regala” tanto allo stato italiano…e quando le dicevamo del grande sacrificio che questa regione sopportava, lei cosa diceva?…abbiamo comunque qualche idea che a breve renderemo nota sul suo impegno per il nucleare che ci pare tanto simile a quello del “cavalcatore” di scanzano, tal filippo bubbico

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