Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Tirocini e teatrini.

 

 

 

Non fossimo in Basilicata, non dovessimo ogni giorno ricordare che qui vige la regola della “coppola in mano” per chiunque voglia viverci, quanto accaduto ai tirocini formativi, banditi prima delle elezioni e ritirati subito dopo, avrebbe causato scandalo. Da noi lo scandalo non c’è, oltre a voci che tuonano sulla delusione di giovani, mamme e famiglie perché su13.000 a 1.000 è stata scippata l’accesso alle agognate poche centinaia di euro mensili per pochi mesi che fanno la speranza, i più concentrandosi sull’uso “disinvolto” a fini elettoralistici, i voti degli aspiranti, dello strumento, nessuno focalizzando la più assoluta mancanza di idee progettuali per la risoluzione della malattia del non-lavoro lucano.

 

 

Ripetitivo lanciarsi in condanne del gretto sistema politico-salottiero, clientelare, familistico notabilare, neo-feudale osservabile a chiunque, sistema tuttavia votato ancora una volta dai lucani in dispregio delle più elementari regole di intelligenza, autolesionismo forse, certo scoramento e conservazione.

 

Concentrarsi sul vuoto spinto di idee sul lavoro sembra l’unica cifra intellettivamente pregnante in un ragionamento che è forse arrivato il momento di fare in questa regione.

 

Anni addietro, ci si aspettava fossero le multinazionali a portare il sospirato lavoro, magari in cambio di un silente ed ipocrita permesso a devastare il territorio e depredare risorse fingendo fosse via per uno sviluppo da sempre sognato, ora per uno strano gioco di coazione a ripetere qualcuno ancora ci crede e blatera di portare le compagnie ad una concertazione di merito, illudendosi di poter trasferire in questa regione quel lavoro ovunque in forte crisi, stretto com’è tra rapacità di un sistema capitale ormai senza freni inibitori ed un’economia finanziarizzata i cui termini di crescita degli indici riversano zero sulla disponibilità di lavoro, ma viceversa le cui cadute producono buchi occupazionali immani.

 

In altre parole, esiste ancora diffusa credenza nei ceti dirigenti di potersi confrontare in condizioni di parità con consigli di amministrazione il cui compito è massimizzazione degli utili e minimizzazione dei costi, consigli di amministrazione che non sono opere pie o di mutuo soccorso, ma dai quali ci si aspetta ottusamente fideistici il “miracolo del lavoro”.

 

Si parla così spesso di “mercato” e “competizione” come volani propulsivi da sostenere e foraggiare per lo sviluppo da dover pensare che qualcuno creda ancora che sarà qui che si farà quel mercato ideale della domanda e dell’offerta che si incontrano liberi, ma regolati sui bisogni e sulle disponibilità e qui che si farà quella competizione di stimolo continuo al miglior processo produzione-costo-qualità che produce benefici per tutti indistintamente, piuttosto che ripetere ciò che tutti ormai conosciamo, l’oligopolio fondato sull’induzione coatta alla domanda, la spensierata gestione di risorse su cui fonda l’offerta stessa, la competizione al prezzo nel disprezzo dei diritti lavoratori e della cura dell’ambiente.

 

D’altro canto è stata una visione olistica del mercato posto a regolatore e referente di determinazione di ogni tensione economica e politica al suono della fanfara di “concorrenza”, “libertà economica” e “mondializzazione dei mercati”, in sintesi la globalizzazione assunta a mistica liturgica ed ineludibile, a determinare quella rarefazione della programmazione politico-economica, in quanto ordinamento dell’esistente in virtù di un progetto di futuro, che oggi produce l’incapacità della politica di assumere un compito di governo dei processi economici, determinandone semmai il ruolo di mero concessore.

 

Ed è stato così che qui come altrove, dal “governo”, i cui termini di definizione sono ordinamento e programmazione, si è passati alla “governance”, gestione carpe diem di un presente eternizzato. Ora si lanci pure una pietra addosso chi non ha mai ascoltato dai nostri governanti la parola “governance” declinata come gestione di occasioni che “casualmente” la nostra terra offre ad investitori prendi-i-solidi-e-scappa, “casualmente” capitati da queste parti e foraggiati con abbondanti milioni di euro.

 

Capita così che proprio in virtù di questa “governance” si sia passati presto dalla depredazione delle risorse in cambio di promesse ed oboli assunti a pretium ambientale (è il caso della Val d’Agri e del petrolio), alla concessione di territorio sic et sempliciter con l’ideazione di strumenti legislativi ad hoc (concessione di diritti di superficie connessi alla realizzazione di PIEAR, piano di forestazione, PSR), con in mezzo tante altre concessioni che di fatto espropriano la regione e le sue risorse agli abitanti per concederle al “libero mercato” che neo-colonialmente integra le classi dirigenti locali a garanzia di accordi, nel controllo totale di opinione pubblica e consenso attraverso la recita di litanie a soggetto.

 

Così si parla di incubatori di imprese senza reti di infrastrutture, di eccellenze agricole senza cure per il resto della produzione, di vetrine turistiche senza reali percorsi spendibili, di tecnologia dello spazio senza tecnologia dei cuscinetti a sfere, di artigianato tipico senza mani che lo realizzino. Teatrini.

 

La realtà parla invece di marginalizzazione storica della regione dai processi economici primari che porta ad ulteriore marginalizzazione quando il contatto non paritetico tra sistema Lucania e ”mercato” si consuma sulla ricattabilità dei suoi lavoratori al totem della possibile dipartita delle compagnie, così giocandosi sempre al ribasso diritti e salari, risorse ed ambiente, il libero mercato, appunto.

 

E a chi volete interessi dei tirocini ritirati? Alla Regione hanno troppo da fare con il “libero mercato”.

 

Miko Somma, coordinatore regionale di Cominità Lucana – Movimento No Oil

Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Ambiguità petrolifere a nord

 

In una regione dove scompaiono nel nulla procedurale concorsi e tirocini formativi dal sapore tipico elettorale, capita che persino le procedure di un’istanza petrolifera si tramutino in sapori fortemente tipici della gastronomia amministrativa lucana – la presa per i fondelli.

 

Come annunciato a mezzo stampa il sottoscritto si è recato questa mattina all’incontro presso la sala Bramea al dipartimento ambiente della Regione Basilicata – incontro sollecitato non stranamente da EIPLI (Ente Irrigazione di Puglia, Lucania ed Irpinia) impegnata in lavori sulla traversa idrica Bradano che potrebbero confliggere con attività di ricerca di idrocarburi – tra l’assessore all’ambiente Mancusi ed i sindaci dei comuni interessati all’istanza di ricerca per idrocarburi “Palazzo S. Gervasio”, area nord, tredici comuni interessati, di cui due pugliesi.

 

Avevamo chiesto di poter partecipare, ma l’assessore prima ci dichiara bonariamente “ora vediamo”, poi, una volta chiusa la porta suona e canta la sua messa, chiarendo probabilmente a suo modo che l’era del dialogo non passa certo per quella sala, quel giorno e quell’istanza di ricerca. Nulla da dire, di incontro istituzionale trattavasi, speriamo solo stavolta non si tratti di quella precostituita mancanza di volontà all’ascolto ed al confronto che abbiamo già sperimentato nella passata giunta.

 

Attendiamo la fine dell’incontro e come un qualsiasi giornalista in attesa di una dichiarazione ufficiale – il sottoscritto dopotutto cura personalmente il blog no oil da tre anni – penetriamo nella sala ormai sgombra di sindaci e ci mettiamo all’ascolto delle parole dell’assessore, ricavandone però una strana sensazione, quella che ci si stia iniettando un tranquillante. Reagiamo così alla sensazione con delle domande tese a spostare l’asse della discussione sui temi – intende la Regione Basilicata mettere un limite ad una ricerca ed estrazione di idrocarburi che coinvolge il 60% del territorio?

 

Ben al di là infatti dei tecnicismi che il dipartimento solleva per affermare che di istanza trattasi e non di trivelle all’opera – senza tuttavia dire una parola sul nesso di conseguenza esistente tra un’ istanza accolta ed un permesso che parte proprio da questa accettazione, la questione è strettamente legata ad una considerazione quasi ovvia di non corrispondenza tra vocazione del territorio in questione ed investimenti pubblici e privati che insistono sulla vocazione stessa, considerazione che l’assessore fa per il Vulture, convocando l’incontro con i sindaci, ma sulla quale glissa del tutto quando il sottoscritto gli fa notare che anche Val d’Agri e Val Sauro sono zone agricole e tuttavia le trivelle sono al lavoro.

 

L’assessore riconosce che c’è un limite da porre alla ricerca degli idrocarburi sul nostro territorio, ma non dice quale sia, di fatto enunciando una teoria che rischia d’essere mistica, ma di produrre pochi risultati concreti, se all’enunciato non seguisse la fissazione del limite stesso, trasformando la liturgia in una prassi ecumenica che metta argine a quella pervasività antropofaga delle multinazionali che denunciamo da tempo come il vero attentato alla auto-determinazione della nostra regione.

 

L’assessore riconosce che vi sono ragioni valide nelle dichiarazioni di sindaci contrari alle trivelle, ma rimane nel vago rispetto alle valutazioni dell’ente regionale, citando la legge 99/2009 (ex d.l. 1355) e lo spostamento d’asse delle competenze in materia di ricerche ed estrazioni in capo allo stato come una copertura per giustificare l’assoluta ed interessata ignavia dei poteri reali regionali di intervenire “politicamente” nella questione estrazioni, preferendo far finta di dover subire una vessazione esterna che però risulta esistente già da molti anni, prima cioè dello sciagurato intervento del governo che ha maciullato una riforma costituzionale ed un percorso di autonomia decisionale dei territori in un senso del tutto contrario al federalismo della responsabilità che predica. Come giustificare altrimenti prassi di assenso pressoché totale alle richieste delle compagnie, che le precedenti giunte non hanno mai lesinato, pur avendo ampiezza di mezzi legislativi atti ad opporsi alle stesse richieste?

 

Non sappiamo se l’assessore Mancusi, a cui riconosciamo senz’altro la freschezza della nomina, ma non certo alcuna potenziale ambiguità a riguardo di un tema che trasla intatto dalla vecchia giunta De Filippo alla nuova giunta De Filippo, abbia diversità di vedute rispetto ai suoi predecessori in capo ad un assessorato chiave come quello all’ambiente, e soprattutto se le abbia con il suo presidente, che di certo non ha brillato come un campione nella difesa del territorio dalle compagnie, ed attendiamo così qualche scelta forte che indichi a quel variegato popolo che, in sfumature di certo diverse, vede ormai le estrazioni di greggio e gas come “un problema”, se l’opera istituzionale che intende mettere in cantiere vada nel senso della protezione “tout court” dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, a prescindere dunque dalle forze e dai progetti in campo, opera alla quale il suo assessorato dovrebbe essere dedicato, o non debba essere considerato ancora una volta come una filiale di interessi “altri”.

 

Ci aspettiamo dunque che dall’assessore parta un secco, “politico” no all’istanza di ricerca, un no che sarebbe il primo stimolo in quel processo che da una colonia delle multinazionali ci riporti presto nel consesso dei territori in grado di auto-determinarsi nelle proprie scelte.

Miko Somma, coordinatore Comunità Lucana – Movimento No Oil

Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Un secco no.

  

Apprendiamo, appena di ritorno dal primo consiglio regionale dove abbiamo consegnato ai consiglieri eletti – e solo a loro giacché sono essi a rappresentare il popolo – una mappa dei permessi ed istanze di ricerca e coltivazione di idrocarburi nella nostra regione, della convocazione da parte dell’assessore all’ambiente Agatino Mancusi, su sollecitazione dell’EIPLI (Ente per l’Irrigazione di Puglia, Lucania ed Irpinia) di un incontro lunedì 17 alle 11,30  con questo ente e con i sindaci dei comuni della vasta area interessata all’istanza di ricerca.

 

In un breve incontro con l’assessore all’ambiente durante la distribuzione delle mappa abbiamo con questi convenuto che nel caso dell’istanza Palazzo S. Gervasio certo trattasi per il momento solo di una domanda (istanza), ma non abbiamo mancato di rimarcare che ad una domanda nello specifico segue una risposta che in caso sia positiva o di silenzio-assenso trasforma l’istanza stessa in un “fatto” propedeutico all’ottenimento di un permesso di ricerca da parte del ministero, permesso che a ben altro che ad uno screening una volta reso operativo conduce, trattandosi nello specifico della fase operativa per la realizzazione di uno o più pozzi esplorativi.

 

Il tutto ovviamente in una parte della nostra regione che ben altre destinazioni presenta alla programmazione regionale, olivo-viticultura di qualità e turismo in primo luogo, destinazioni che, già seriamente minacciate dalla presenza di aree industriali sulle quali occorrerebbe una seria disamina impossibile da queste righe, oltre alle discariche auto-combustibili ed agli inceneritori che “non inquinano” per le agenzie regionali di competenza, rischierebbero ora con l’apertura di una ricerca di idrocarburi di apparire secondarie e di mettere in serio dubbio non solo la salubrità sic et simpliciter dell’area in oggetto, ma persino la percezione della stessa in merito ad un marketing sui prodotti agricoli locali il cui valore appare molto più rilevante delle scarse royalties e ricadute economiche che l’estrazione di greggio porterebbe alle comunità locali.

La stessa data fissata per l’incontro coincide con il termine per la presentazione delle osservazioni da parte dei comuni e dei soggetti interessati, non comprendendosi in tal modo quale attività informativa possa avvenire allo scadere del termine fissato dalla legge.

 

Temiamo così fortemente che il silenzio-assenso dei comuni interessati possa portare a pareri “solitari” di assenso della Regione Basilicata che finora non ha brillato per opposizione a queste istanze, istanze di ricerca che ci pare utile ricordare insieme ai permessi di ricerca ed alle concessioni vere e proprie occupano di fatto il 60% ed oltre del territorio regionale, destinando così coattivamente il territorio regionale a “campo petrolifero”.

 

Crediamo che questo debba essere scongiurato particolarmente per una zona della nostra regione che di ben altre produzioni potrebbe fregiarsi e che oggi appare pericolosamente in bilico tra una ipotesi di sviluppo legato al proprio territorio ed alle sue peculiarità agri-biologiche e per la quale molto denaro pubblico è stato e sarà investito ed un limbo pericoloso che questa regione ha già sperimentato in molte sue zone, val Basento e val d’Agri in modo particolare.

 

Come Comunità Lucana-Movimento No Oil crediamo in virtù di questa considerazione e di tutte le altre che in più occasioni abbiamo ribadito che la regione Basilicata ed i comuni interessati debbano esprimere un secco e “politico” no alle richieste della società Aleanna e di quanti si surrogherebbero a questa in qualsiasi forma o modalità nella titolarità dell’istanza Palazzo S. Gervasio.

 

Chiediamo inoltre di poter essere convocati, al pari di ogni altra associazione o movimento che ne faccia richiesta all’incontro in questione, sperimentando così da subito la volontà dell’assessore e della giunta di voler addivenire ad un dialogo serio e laico sull’argomento estrazioni petrolifere, dialogo non più procrastinabile e della cui volontà attendiamo una subitanea prova.

Miko Somma, coordinatore regionale Comunità Lucana – Movimento No Oil

palazzo s. gervasio – il petrolio

RICERCA IDROCARBURI ALTO BRADANO: 17/5 INCONTRO IN REGIONE
Si parlerà del permesso di ricerca “Palazzo San Gervasio”
12/05/2010 14.03.30
[Basilicata]
(AGR) – Facendo seguito alle richieste formulate dall’Eipli (Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e della trasformazione fondiaria) e da alcuni Comuni dell’area interessata dal permesso di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Palazzo San Gervasio” l’assessore all’Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, Agatino Mancusi, ha convocato un incontro informativo sull’argomento.

La riunione si svolgerà lunedì 17 maggio alle 11,30 nella Sala “Bramea” del Dipartimento regionale a Potenza.
Per discutere della questione sono stati invitati, oltre al Commissario dell’Eipli, i sindaci di Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Ripacandida, Venosa.

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ci pare ottima cosa, ma “pretendiamo” di essere convocati anche noi, assessore mancusi, e tutte le associazioni che ne facciano richiesta…una stagione non fatta di soli monologhi inizia anche dal confronto con quanti operano nel settore, magari contestando nel merito…assessore avvisato…

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il consiglio regionale alla sua prima

mappa-del-petrolio-2.jpg 

domani, mercoledì 12, prima seduta del consiglio regionale di basilicata…saremo lì per ricordare alcune “cosette” ai nuovi e vecchi consiglieri…e ci saremo spesso per ricordargli quelle “cosette”…cominciamo allora dal ricordargli che questa regione è invasa e sarà ancor più invasa dalle trivelle…consegneremo ai consiglieri una mappa del petrolio con un breve testo che potrete leggere ingrandendo la visione dell’immagine

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pasta e lenticchie

CORLETO E GUARDIA PERTICARA PROTESTANO CON LA TOTAL
Chiedono utilizzo di risorse umane locali
10/05/2010 11.48.42
[Basilicata]
“I Sindaci di Corleto Perticara e Guardia Perticara non partecipano alla cerimonia organizzata per oggi dalla Total E&P Italia per il varo della sonda di perforazione del pozzo Gorgoglione 2 a cui erano stati invitati dai vertici societari”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dai due sindaci. “L’assenza – affermano nella nota – serve a rimarcare che nonostante i due comuni siano interessati dallo sviluppo del progetto Tempa Rossa non risulta che siano stati coinvolti, in questa fase, dal punto di vista occupazionale.
I comuni, pertanto, “chiedono a forte voce che siano attuati gli impegni previsti dalle convenzioni stipulate tra gli enti e la società che prevedono la valorizzazione delle risorse locali (manodopera, imprenditori, professionisti, etc.) ai fini occupazionali oltre all’impegno a fornire il piano delle professionalità occorrenti per lo sviluppo del progetto Tempa Rossa in modo da consentire, per tempo, la programmazione e l’avvio di eventuali corsi di formazione. Tali impegni dovranno essere resi espliciti formalmente ed in tempi brevi con atti integrativi alle convenzioni, con un cronoprogramma delle attività future e garantendo la massima trasparenza e la legalità nelle selezioni e nelle scelte”.

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oggettivamente non crediamo che la total si farà molti problemi per l’assenza dei due sindaci…per un piatto di pasta e lenticchie di qualche posto di lavoro a generar clientele e qualche appalto a generar altre clientele e probabilmente altro (ma il probabilmente potremmo tranquillamente escluderlo) quel territorio è stato praticamente svenduto e con l’avvio del centro olii sarà definitivamente perso…queste non sono proteste, ma urla da pescivendolo (con tutto il rispetto per i pescivendoli ed i pesci, naturalmente)…i lucani hanno la memoria corta!!!

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la grecia brucia…il capitale finanziario ride

Ad Atene esplode la violenza, molotov contro una banca: sono 3 i morti. Appello di PapandreouTre persone, due donne e un uomo, sono morte oggi in un attacco incendiario contro una banca al centro di Atene ai margini delle manifestazioni e dello sciopero generale contro il piano di austerità varato dal governo. L’incendio è stato provocato da un commando di quattro-cinque incappucciati, verosimilmente appartenenti al movimento anarchico, che hanno lanciato bombe molotov contro la sede della Marfin Egnatia Bank al piano terra di un edificio. Il fuoco, secondo testimoni oculari, ha subito distrutto la porta in legno dell’istituto di credito estendendosi agli appartamenti privati dei piani superiori. Tre persone sono rimaste intrappolate e sono morte per asfissia, mentre almeno una si è salvata lanciandosi dal balcone dell’appartamento. Tra le vittime, forse una donna incinta. La polizia ha compiuto almeno quattro fermi. E’ in atto una grande oerazione per arrestare i colpevoli. La polizia ha decretato lo stato di “allarme generale”, tutti i permessi sono stati annullati.Lo sciopero – Le morti sono avvenute durante una giornata caratterizzata dalla più grande manifestazione mai svoltasi in Grecia, secondo i sindacati, con la partecipazione di decine di migliaia di persone nel quadro dello sciopero generale contro il piano di austerità. Questo è stato deciso dal premier Giorgio Papandreou nell’ambito di un accordo con Ue e Fmi “per salvare il paese dalla bancarotta”. Gli scontri – Durante la grande manifestazione ad Atene scontri sono avvenuti tra gruppi di giovani e la polizia davanti al parlamento. E’ stato sulla strada di ritorno della manifestazione, e dopo il suo passaggio, che è avvenuto l’attacco incendiario trasformatosi in trappola mortale. Incidenti sono segnalati anche a Salonicco e Patrasso dove si sono svolte grandi manifestazioni. L’eco degli incidenti è giunta in parlamento, dove mercoledì è atteso il voto sul piano di austerità. I deputati hanno osservato un minuto di silenzio. Il portavoce del gruppo parlamentare del Pasok, Petros Efthimoiou ha sottolineato la drammaticità della situazione provocata dai morti, anche se ha detto che “non c’era bisogno di questo per capire che situazione vive il paese”. L’ex presidente dell’assemblea Dimitris Siufas ha invitato tutti i deputati a “difendere l’unità della Grecia”. Il ministero della Difesa ha annunciato il rafforzamento della sicurezza di edifici e caserme, mentre la polizia è in stato di allerta. I giornalisti hanno sospeso lo sciopero dopo gli incidentiL’appello di Papandreou – Il premier greco ha invocato l’unità nazionale in seguito alla situazione drammatica creatasi con la morte di tre persone in un attacco incendiario ad Atene, ribadendo l’invito ad un vertice di tutti i leader politici affinché “tutti si assumano le proprie responsabilita”. Ha poi affermato che le “ingiuste morti” durante le proteste per il piano di austerità, sono la conseguenza della “violenza incontrollata e dell’irresponsabilità politica”.  Parlando al Parlamento, il premier ha definito quelle di “morti ingiuste provocate da una mano assassina. I responsabili saranno arrestati.”Paese bloccato – Lo sciopero generale, il terzo dall’inizio della crisi e il primo dopo l’annuncio delle nuove misure di austerita’, sta fermando il paese oscurato da un black out informativo, a causa dello sciopero dei giornalisti, e bloccato dallo stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano (questo parziale per consentire l’arrivo dei manifestanti). Sono chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi (questi ultimi con l’eccezione di Atene). Il piano di austerita’, che deve essere votato in parlamento giovedì, è criticato, oltre che dai sindacati, da tutta l’opposizione politica che, a cominciare da Nuova Democrazia (ND, centrodestra), voterà contro. Unica eccezione, forse, il piccolo partito di estrema destra Laos. La legislazione ha tuttavia sulla carta l’approvazione garantita grazie alla maggioranza di 160 seggi su 300 di cui gode il partito di governo Pasok.Il piano concordato con Ue-Fmi in cambio di 110 miliardi di euro in tre anni, prevede nello stesso periodo una riduzione della spesa per 30 miliardi grazie al congelamento dell’impiego e a tagli su salari e pensioni per i dipendenti pubblici, riforma fiscale con aumento dell’Iva e delle imposte su carburanti, alcolici, sigarette e beni di lusso. Nonche’, in virtu’ della riduzione delle indennita’ di licenziamento e degli straordinari, l’estensione della possibilita’ di licenziare nel settore privato. Contro il piano sono scesi oggi in piazza, con slogan contro il governo l’Ue e il Fmi, operai, impiegati, agricoltori, studenti, professori e pensionati, insieme all’intera sinistra parlamentare ed extraparlamentare e al movimento anarchico, con marce e concentrazioni in tutto il paese.L’Ue: altri aiuti se necessario – “Anche nel 2013 copriremo le necessità della Grecia se ce ne sarà bisogno”: così il commissario Ue agli Affari Economici e Monetari Olli Rehn ha risposto a chi gli chiedeva se i 110 miliardi di aiuti stanziati per Atene fossero sufficienti. “Il piano Ue-Fmi è triennale, ed è stato pensato per coprire tutte le necessita di finanziamento della Grecia fino al 2012”. Il commissario ha però aggiunto che “anche nel 2013 copriremo tali necessità se ce ne sarà bisogno”.Merkel, nessuna decisione senza la Germania – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha assicurato, parlando ai deputati del Bundestag, che nessuna decisione sugli aiuti alla Grecia sarà presa senza la Germania o contro la Germania, aggiungendo che “tutta l’Europa guarda verso la Germania“. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato che dalla crisi finanziaria greca arriva una lezione, ovvero la necessità di cambiare il Patto di Stabilità dell’Unione Europea.Fitoussi: “Un sacrificio troppo grande e ingiusto per la popolazione” – “Non c’é nessuna giustizia nel sanzionare una popolazione per colpa dei governi del passato”. Lo ha detto l’economista francese, Jean Paul Fitoussi, parlando delle misure adottate dal governo di Atene per uscire dalla crisi, nel corso di un incontro con i giornalisti organizzato dalla Luiss. “Non credo – ha sottolineato – che la popolazione debba accettare un sacrificio così grande, che mette il Paese in ginocchio”. Secondo l’economista francese si tratta, infatti, di un “problema democratico”. Fitoussi ha spiegato come “ci debba essere consenso affinché le misure siano accettate dalla popolazione. Il popolo greco può accettare delle misure graduali, ma non provvedimenti che facciano della Grecia il laboratorio della deflazione a livello mondiale”. 

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un sindaco dice no

GINESTRA,SINDACO:NO A RICERCA IDROCARBURI IN NOSTRO COMUNE
 
05/05/2010 17.08.12
[Basilicata]
“L’istanza di permesso di ricerca di idrocarburi denominato Palazzo San Gervasio risale a maggio 2006 e già alcuni mesi fa i Comuni interessati hanno ricevuto uno studio relativo a questo permesso.
Nonostante la procedura seguita dal richiedente del titolo di permesso, la società statunitense Aleanna Resources LLC, sia conforme alla normativa relativa alle istanze per il conferimento di titoli minerari, annunciamo fin d’ora che la scelta di ricercare idrocarburi finalizzata alla successiva coltivazione assume un profilo di assoluta incompatibilità con le posizioni e la programmazione della nostra Amministrazione”.

Lo afferma il sindaco di Ginestra, Fabrizio Caputo, relativamente al permesso di ricerca di idrocarburi denominato “Palazzo San Gervasio. “Una strategia di capitalizzazione delle risorse minerarie è una ipotesi di sviluppo locale che contrasta con la storia e con le condizioni socio-economiche del Vulture-Alto Bradano che fanno dell’agricoltura di qualità e del paesaggio elementi fondanti della propria ricchezza.
Inoltre, un futuro petrolifero è in controntendenza con gli impegni assunti dal territorio per la tutela della biodiversità locale attraverso la costituzione del Parco Regionale del Vulture.
Distruzione del paesaggio, inquinamento e rischi per la salubrità non possono rappresentare – ha aggiunto Caputo – gli elementi di rilancio del territorio che faticosamente negli ultimi anni ha intrapreso la strada dello sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e della modernizzazione dell’agricoltura e del turismo rurale.
Infine, le estrazioni petrolifere potranno generare una ricchezza marginale e contenuta nel tempo a fronte di danni ambientali ed economici incalcolabili e perduranti.
Per queste ragioni, in attesa della conferenza di servizi che verrà convocata prima della pronuncia di valutazione della compatibilità ambientale, faremo pervenire le nostre osservazioni alla Regione Basilicata auspicando un incontro insieme a tutti i Sindaci presso il Dipartimento Ambiente per esprimere le nostre perplessità”.

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complimenti, sindaco…il no oil avanza e si diffonde nella coscienza dei cittadini lucani

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Un presidente del consiglio regionale di garanzia democratica

  

Comunità Lucana – Movimento No Oil, all’approssimarsi del primo consiglio regionale della nuova legislatura consiliare, invita tutti i consiglieri regionali di Basilicata, la giunta, il suo presidente Vito De Filippo ed i relativi partiti a voler procedere in pieno accordo alla nomina di un rappresentante della minoranza alla carica di presidente del Consiglio Regionale.

  

Ciò allo scopo di rendere pienamente realizzato quel sistema di garanzie e tutele democratiche, che se nel passato trovava forma di realizzazione nella consuetudine di eleggere a tale importante carica proprio un rappresentante delle minoranze, è oggi purtroppo del tutto disattesa, sia a livello nazionale, che a livello locale, in favore di una soluzione tutta interna alle maggioranze che se non è palese ostacolo al libero dibattito politico, certo ne pregiudica potenzialmente lo svolgimento se e quando alla carica super partes debba prevalere la logica della casacca.

  

Tale pratica ci pare non possa portare, nonostante il formalismo di un’imparzialità purtroppo solo presunta del presidente dell’organo elettivo, che ad una forma di controllo della libertà degli eletti di poter giudicare ed esprimere i propri convincimenti secondo coscienza ed autonomia di giudizio, nell’ossequioso accordo al mandato senza vincoli che pur continuando ad essere un caposaldo del nostro sistema democratico, trova oggi limite sostanziale in una dittatura delle segreterie politiche dei partiti e nella redazione di ordini del giorno strettamente legati alle esigenze di queste ultime e non mai alla necessità che l’eletto sia il rappresentante di tutti i cittadini.

  

Pur sideralmente lontani dalle pratiche politiche delle minoranze presenti nel Consiglio Regionale di Basilicata alla data odierna, chiediamo quindi che ad un rappresentante di queste venga affidato dall’Assemblea stessa l’incarico di presiedere l’organo legislativo regionale, evitando al contempo che tale carica venga assunta da chi in passato, già presente nella stessa, abbia ingenerato dubbi morali sul proprio comportamento da consigliere, ancorché essi stessi non possano essere definiti colpevoli di alcun illecito fino al pronunciamento di merito degli organi giudicanti.

  

Chiediamo inoltre che si avvii a cura dello stesso presidente eletto la pratica dell’audizione sia in commissione che in consiglio di esponenti di associazioni, movimenti, gruppi politici sia pur non rappresentati nelle istituzioni quando costoro e le relative strutture ne facciano richiesta su temi di rilevanza generale ed in particolare su temi di carattere ambientale ed energetico.

  

Chiediamo ancora che venga istituito dal presidente eletto un ufficio di garanzia del cittadino, atto a più celere consegna agli interessati delle documentazioni da questi richieste e riguardanti gli atti del consiglio, della giunta e delle dirigenze di dipartimento se e quando l’argomento sia di carattere generale e tale da non potersi attendere la pubblicazione sul BUR ad onta di possibili obiezioni ed osservazioni da presentarsi nei termini previsti dalle vigenti leggi, tutto ciò in piena osservanza di convenzioni internazionali a cui il nostro paese e la nostra regione aderiscono.

  

Chiediamo quindi che tale carica rappresenti i cittadini prima ancora che gli eletti nell’assise.

  Miko Somma, coordinatore regionale

OLA, VIGILARE SULLE MANOVRE DEL MARKETING NUCLEARE
L’associazione ambientalista chiede alle istituzioni di monitorare le attività
05/05/2010 10.30.26
[Scorie nucleari a Scanzano]
La Ola (Organizzazione lucana ambientalista), in un comunicato stampa, prende positivamente atto della pronta risposta del sindaco di Rotondella sulla “non adesione del suo comune al “nuovo nucleare” che il Governo intende imporre alle comunità locali. In proposito la Ola, “venuto meno il tavolo regionale della trasparenza, auspica un controllo attento da parte dell’Amministrazione Comunale sui lavori che la Sogin sta effettuando presso il Centro della Trisaia di Rotondella, auspicando che la trasparenza riguardi da subito i fondi già pervenuti , impegnati o spesi, derivanti dalle royalties nucleari. I cittadini lucani, e non solo quelli di Rotondella, auspicano informazioni puntuali su tutti gli aspetti della questione, ivi compresi i fondi delle royalties nucleari. Auspichiamo che analogamente faccia l’Amministrazione Provinciale di Matera, perchè venga tenuta alta la guardia su possibili “tentazioni” imposte attraverso il marketing nucleare che mira a far passare la tesi delle cosiddette compensazioni per quei comuni disposti ad accettare il sito unico per le scorie radioattive o per una centrale nucleare”.
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il consiglio regionale, il primo

CONSIGLIO REGIONALE, 12 MAGGIO PRIMA SEDUTA IX LEGISLATURA
All’ordine del giorno la convalida degli eletti e l’elezione dell’Ufficio di Presidenza
05/05/2010 09.37.28
[Basilicata]
  (ACR) – La prima seduta dell’Assemblea regionale della IX legislatura è stata fissata per mercoledì 12 maggio 2010, alle ore 11,00, nel palazzo della Giunta regionale (Via Vincenzo Verrastro, 4 – Potenza).All’ordine del giorno la convalida provvisoria degli eletti, l’elezione del presidente del Consiglio, dei due vicepresidenti e dei due consiglieri segretari. L’Assemblea procederà, poi, all’elezione dei componenti della Giunta delle elezioni. Al termine è prevista una comunicazione del presidente del Consiglio neo-eletto.

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bene, come promesso ci saremo…ci aspettiamo che in tema di garanzie e tutele democratiche la poltrona di presidente venga assegnata alla minoranza, da cui come comunità lucana certo siamo lontanissimi, ma che in ogni caso potrebbe rappresentare un elemento di discontinuità con le passate gestioni, quando i presidenti erano tutti di maggioranza…non accade solo in basilicata, ma nel resto d’italia, parlamento compreso, che il ruolo di presidente dell’assise venga assegnato ad un membro della maggioranza, incidendo in tal modo su un sistema di rispetto del ruolo delle opposizioni che, ben a prescindere da chi siano e cosa rappresentino, ci pare debbano sentirsi più tutelate dalla presidenza del “supremo” (si fa per dire, visti i tempi) organo decisionale…detto in altri termini, presidente De Filippo, un esponente di minoranza eletto alla carica di presidente del consiglio aiuterebbe quel che resta della democrazia in questa regione…e lo dica anche al suo partito…sà, non vorremmo che il consiglio diventi ancor più democraticamente inutile di quanto già non appaia!!! 

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EXPO SHANGHAI, BASILICATA: 130MILA VISITATORI IN 4 GIORNI
Chiedono informazioni non meno di cento giornalisti al giorno
05/05/2010 08.52.29
[Basilicata]
(AGR) – Nei primi quattro giorni dell’esposizione mondiale di Shanghai, l’accattivante spazio-Basilicata è stato visitato da 130mila persone. Ogni giorno chiedono informazioni non meno di cento giornalisti. Sono queste le prime cifre ufficiali della presenza lucana nella metropoli cinese, dove è stata proposta una “Basilicata Parco” non soltanto dal punto di vista paesaggistico e culturale, ma anche storico e tecnologico. Non è un caso che al centro della sala ad elevata tecnologia multimediale sia stata posta una grande parabola che richiama il Centro di Geodesia Spaziale di Matera e a fianco un motore a sei tempi per aerei leggeri prodotto a Tito e ad Atella da una società cinese, che punta sull’eccellenza della qualità lavorativa piuttosto che sui numeri certamente più competitivi del mercato del lavoro asiatico (in Cina la paga giornaliera non supera i 5-6 euro).
La presenza così numerosa nello spazio-Basilicata è destinato a rimanere costante anche per la prossima settimana.
La Basilicata, infatti, ha inaugurato la presenza delle regioni italiane nel padiglione Italia, che è il secondo più visitato dai cinesi, dopo ovviamente quello del Paese ospitante, ma ha saputo proporsi come terra di fascino.
Le “ferite” laterali della sala presentano in forma multimediale le località più suggestive della Basilicata, con un’alternanza di mari, monti, laghi, vette e coste, così come quelle “finestre” ricavate sul prato verde raccontano una terra antica di castelli, di storia e di archeologia.
In quindici giorni, la prima regione d’Italia presente a Shanghai sosterrà l’importanza di dover coniugare il passato con il presente per il miglioramento della società e di utilizzare per l’uomo lo sviluppo delle nuove risorse e delle nuove tecnologie con una visione di sostenibilità doverosa per l’ambiente.
Perciò diventa naturale declinare senza sforzo la Matera dei Sassi con la Matera dell’Agenzia Spaziale italiana, il castello di Lagopesole con i motori dell’aviazione di Tito-Atella, il castello di Melfi con l’automotive della Sata, il mare di Maratea con le energie rinnovabili…
Ma la presenza della Basilicata a Shanghai serve anche per intensificare i rapporti già avviati con i tour operator cinesi, per indirizzare verso questa regione del Sud i grandi flussi di visitatori che si spostano e si sposteranno sempre di più in futuro verso l’Europa e verso l’Italia.

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130.000 visitatori in 4 giorni!!!…32.500 in un giorno quindi…la popolazione cinese è superiore ai 1.300.000.000, quella italiana circa 60.000.000 (stranieri compresi), quella lucana inferiore ai 600.000…fatte le debite proporzioni, fatta 100 la popolazione cinese, quella italiana risulta essere 9, quella lucana 0,09…con questi numeri se si fosse organizzato l’evento fiera in italia, diciamo a vicenza o a pescasseroli, i visitatori giornalieri sarebbero stati 3.000 al giorno, ma se si fose organizzato l’expò a tito scalo i visitatori sarebbero stati 30 al giorno, un po’ pochini…!!!!!!!!…..naturalmente si scherza e nessuna proporzione è possibile a meno di forzature, ma il tono ludico è adatto a stigmatizzare il tono minculpop del comunicato, che se da un lato dovrebbe fare i conti con il fatto che le presenza turistiche vanno verificate nei fatti ed in rapporto agli euro investiti per l’operazione di promozione, ma soprattutto con quei 5-6 euro al giorno di reddito medio dei cinesi “normali”, dall’altro dovrebbe far meno cartolina di una regione dove ciò che si pretende di vendere non corrisponde affatto alla realtà….confronteremo i dati con le perfomances delle altre regioni d’italia!!!…in ogni caso ci aspettiamo che ci si dica quanto è venuta a costare l’operazione e chi ci è andato…non dimentichino alcuni signori che quelli son soldi pubblici dei cittadini lucani!!!

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

La regione tecnica.

 

 

 

 

Così dopo qualche giorno di impasse ecco completato l’organico della nuova giunta De Filippo con la nomina dei dirigenti generali dei dipartimenti, mancando certo il sottogoverno, ma di una cui celere attribuzione di relative seggiole in ossequio all’ortodossia al manuale Cencelli nostrano siamo certi, almeno per la riconoscenza ai sodali elettorali che il presidente di certo non vorrà o potrà eludere.

 

 

Ma se stiamo ai fatti, rimanendo all’aspetto tecnico che le cariche assegnate dovrebbero comportare, non ci pare che il disegno burocratico uscito della nomina dei responsabili dei sei più uno dipartimenti regionali ne esca granché mutato rispetto al lay-out politico evidenziato nella fase di composizione di una giunta che ci pare muoversi più nel senso dell’asservimento energetico quasi totale della regione e delle sue attività, ferreamente affermato fin dalla scorsa giunta, che in altre, più sostenibili direzioni.

 

Non dovrebbe così affatto sfuggire la nomina di Angelo Vignola Donato Viggiano (vedi commento), l’assessore-lampo, alla dirigenza del dipartimento ambiente a tenere compagnia ad Agatino Maucusi (UDC), assessore la cui competenza in materia è si dubitabile, ma la cui fede nuclearista per interposto partito è invece certa.

 

Questa nomina corrisponde non tanto alla prebenda per le sue frettolose dimissioni dal centro ITREC di Rotondella in accettazione di un incarico “tecnico” proprio all’ambiente rivelatosi subito più debole degli appetiti dell’IDV, quanto al vero principio che di fatto la giunta afferma, che il nostro territorio cioè possa divenire oggetto di energizzazione forzata e che al politico che detta linee politiche, debba poi seguire il burocrate con cattedra universitaria in materie energetiche e proveniente da un centro di ricerche-stoccaggio della cui presenza in regione ogni lucano di buon senso farebbe a meno.

 

Si sottende così che quel modello di “coesistenza” è un modello valido, esportabile in tutta la regione in un canone quasi liturgico. Ma che sia anche segnale di qualcosa che De Filippo forse già conosce, l’ubicazione cioè del centro unico nazionale di stoccaggio di scorie nucleari e che al netto di tutte le pseudo-bellicose dichiarazioni pre-elettorali dello stesso verso una centrale nucleare – si badi bene, centrale, non sito unico – e dalla cui allocazione ad Irsina o Scanzano presto verremo a conoscenza?

 

Che sia un segnale ancora più chiaro di come il PIEAR già sotto impugnativa del governo, forse per una frase sul diniego in regione dell’uso del nucleare che rimane competenza esclusiva dello Stato, sarà barattato con l’accettazione dello stesso sito unico in cambio di mano libera sulle bio-masse in odor di CDR-legna ecologica equivalente e l’agri-energia che traslerà l’agricoltura lucana sul no-food, sulle quote di eolico emendate alle domande ex-ante giacenti in regione (1346 MW) e non comprese nel piano (981 MW), al foto-voltaico selvaggio direttamente sui campi agricoli?

 

Supposizioni ardite ed ordite sulla teoria nevrotica del complotto o semplici constatazioni basate sulla fenomenologia dei dati alla loro osservazione, sarà solo il tempo a dirlo – un breve tempo – nei fatti ci pare che l’unica nomina fuori dal recinto dei boiardi della regione Basilicata, sia proprio la nomina del neo-dirigente in questione, rimanendo il resto delle nomine in una logica consueta di “cosa loro”.

 

Se così non fosse, come pensare a Viviana Cappiello che da architetto nella scorsa consiliatura gestiva il dipartimento ambiente ed oggi passa alle infrastrutture? O Pietro Quinto, avvocato, già esperto di sanità, che dall’agricoltura passa ora alla sanità? O delle signore Santoro, l’una Liliana, geologo e finora Autorità di Gestione del P.S.R. 2007-2013 ed oggi al dipartimento formazione, l’altra, Maria Carmela avvocato cassazioni sta, prima segretaria generale della Giunta ed oggi alla direzione dell’agricoltura, o di Michele Vita, ingegnere, ora alle attività produttive, tutti comunque in ruoli che ci pare difficile vedere come legati alle rispettive esperienze curriculari?

 

Il mondo di via Verrastro è certo un mondo a parte in una regione in crisi già ben prima della crisi, un mondo quasi avulso da ogni collegamento con il nostro sistema del lavoro che non funziona affatto, generando continue emergenze occupazionali figlie di una programmazione “carpe diem” che non ci fossero le voci degli interessati portate a Palazzo per interposta bocca e retro-pensiero purtroppo dei soliti eterni sindacalisti, proprio non ce la farebbero ad essere intraviste da quel mondo dorato.

 

Ed allora a questo mondo di nominati vorremmo ben fare delle domanda, sul registro dei tumori che non registra nulla dei conclamati, ormai innegabili aumenti di malattie neo-plasiche e croniche oppure sul fallimento della legge sulla reindustrializzazione o magari sulla formazione professionale che non ha formato che rendite di posizione, lasciando tutti gli altri attori nell’inferno della corsa al corso per sopravvivere. E vorremmo anche fare domande sui piani dei trasporti, fallimentari ancora prima della loro sottoscrizione, sull’agricoltura lasciata al macero di una distribuzione capestro ed al gioco delle “eccellenze” di Shangai, Berlino e ovunque si sia spacciata una Lucania che non esiste affatto.

 

Probabilmente faremmo domande oggi a chi risponderebbe di rivolgersi ai propri predecessori ed ai politici che dettano le linee guida di quanto nei dipartimenti poi si realizza, si autorizza, si nega e si consente, quasi che chi lancia le bombe, sia meno colpevole di chi le costruisce.

Lana caprina, certo!

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana.

i dirigenti dei dipartimenti

LA GIUNTA NOMINA I DIRIGENTI GENERALI DEI DIPARTIMENTI – 1
Riconfermato Nardozza alla Presidenza. Nella squadra tre uomini e tre donne
03/05/2010 11.36.58
[Basilicata]

(AGR) – La Giunta regionale ha nominato oggi i dirigenti generali dei Dipartimenti. Oltre al riconfermato Direttore generale della Presidenza, si tratta di tre donne e tre uomini in linea con quanto avvenuto per la formazione della Giunta Regionale.
Si tratta di Angelo Nardozza (Dipartimento Presidenza della Giunta), Maria Carmela Santoro (Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale, Economia montana), Liliana Santoro (Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport), Pietro Quinto (Sicurezza e Solidarietà sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità), Viviana Cappiello (Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità), Donato Viggiano (Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità) e Michele Vita (Attività produttive, Politiche dell’Impresa, Innovazione tecnologica).

LA GIUNTA NOMINA I DIRIGENTI GENERALI DEI DIPARTIMENTI – 2

Chi sono i nuovi vertici dell’amministrazione regionale
03/05/2010 12.05.45
[Basilicata]
(AGR) – Angelo Nardozza, nato il 29 giugno 1965. Laureato in Economia e Commercio. Professionista di provata esperienza in materia di direzione e pianificazione economico-finanziaria e aziendale, esperto revisore dei conti, ha guidato la Task Force regionale per l’occupazione. E’ dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giunta già dalla scorsa legislatura.

AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE, ECONOMIA MONTANA
Maria Carmela Santoro, nata il 9 novembre 1957. Avvocato cassazionista, dirigente della Regione da venti anni, ha ricoperto incarichi di vertice presso la Regione Basilicata, in particolare presso l’Ufficio Risorse Umane e presso l’Ufficio Legale. Vincitrice del concorso per la cattedra di diritto, già direttore dell’Apt Basilicata, fino ad oggi è stata segretario generale della Giunta regionale.

AMBIENTE, TERRITORIO, POLITICHE DELLA SOSTENIBILITA
Donato Viggiano, nato il 14 novembre 1957. Laureato in Chimica Industriale. Ha rivestito l’incarico di responsabile dell’unità di ricerca dell’Enea di Rotondella fino al 1999, per poi diventare Direttore dello stesso Centro fino ad oggi.
E’ docente di Energetica Applicata presso la facoltà di Ingegneria dell’Università della Basilicata.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE, POLITICHE DELL’IMPRESA, INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Michele Vita, nato il 13 novembre 1952. Ingegnere civile, esperto di progettazione idrogeologica, si è occupato di problematiche relative alle valutazioni di impatto ambientale, al monitoraggio ambientale e ai sistemi informativi territoriali. Già dirigente generale del Dipartimento Sicurezza sociale e Ambiente nonché del Dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata. Fino ad oggi è stato segretario generale dell’Autorità di Bacino della Basilicata.

FORMAZIONE, LAVORO, CULTURA E SPORT
Liliana Santoro, nata il 9 giugno 1959. Laureata in Scienze Geologiche. Dirigente interna della Regione Basilicata, ha diretto diversi uffici presso il Dipartimento Ambiente, occupandosi di progettazione di Parchi, cave e gestione dell’Acqua. Ha guidato l’Ufficio Turismo del Dipartimento Attività Produttive e, presso il Dipartimento Presidenza della Giunta, gli Uffici Controllo Finanziario e Organizzazione, Amministrazione e Gestione delle Risorse Umane. Fino ad oggi è stata Autorità di Gestione del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013.

INFRASTRUTTURE, OPERE PUBBLICHE E MOBILITA’
Viviana Cappiello, nata il 23 agosto 1951. Architetto, ha svolto diversi ruoli dirigenziali alla Provincia di Potenza e alla Regione Basilicata, occupandosi di energia, urbanistica e progettazione del territorio. Fino ad oggi è stata dirigente generale del Dipartimento Ambiente.

SALUTE, SICUREZZA E SOLIDARIETA’ SOCIALE, SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COLLETTIVITA’
Pietro Quinto, nato l’8 agosto 1962. Laureato in Giurisprudenza. Esperto del settore della gestione della sanità in Basilicata, è stato direttore amministrativo, poi direttore generale e, in seguito, commissario dell’Asl di Montalbano Jonico. Fino ad oggi è statodirigente generale del Dipartimento Agricoltura.

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nulla di nuovo sotto il sole, ma continuità con la linea inaugurata con la formazione della giunta…tutto sembra condurre verso quanto il sottoscritto ha spesso enunciato…la destinazione energetica della regione e la sottomissione a questa “destinazione” di ogni settore pubblico ed amministrativo

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