non sempre e tuttapposto

ECOMAFIA 2010: LEGAMBIENTE, I DATI DELLA BASILICATA
 
04/06/2010 17.35.46
[Basilicata]

“Dalla relazione annuale dell’anno 2009 della Direzione Nazionale Antimafia, “l’analisi delle dinamiche criminali relative alla Basilicata conferma la linea di tendenza già registrata in occasione delle relazioni degli scorsi anni. Se, da un lato, questa regione rimane sostanzialmente un’area di transito rispetto ai più significativi flussi criminali che interessano le regioni limitrofe, caratterizzate da un elevato tasso di mafiosità del crimine, dall’altro presenta fenomeni di consolidamento strutturale delle organizzazioni locali”. Lo si evince dal dossier Ecomafia 2010 di Legambiente.
“Venendo ai dati relativi al 2009, si conferma lo scenario dell’anno precedente, con numeri che a tratti si sovrappongono: 148 infrazioni accertate (erano 145 nel 2008), 21 sequestri (idem nel 2008); crescono invece le persone denunciate, che arrivano a 146 (erano 111 nel 2008), dato che rispecchia l’andazzo generale. Anche se un’ulteriore approfondimento sui numeri fa cambiare completamente lo scenario.
Infatti, se i numeri in termini assoluti delle infrazioni accertate vedono la Basilicata in fondo alla classifica regionale (16° gradino), la situazione si inverte se si considerano il numero delle infrazioni in base alla popolazione: l’incidenza su 10 mila abitanti è, infatti, di 2,5 reati, un dato che spinge la regione alla terza posizione in classifica, subito dopo la Calabria e la Sardegna.
Crescono, inoltre, nel 2009 le infrazioni relative alla normativa penale sui rifiuti: 155 (erano 108 nel 2008), il 3 per cento sul totale nazionale; aumento che spinge la Basilicata di qualche gradino più in alto nella classifica dell’illegalità nell’intero ciclo.
Più che raddoppiate le persone denunciate, che passano dalle 50 del 2008 a ben 114; quasi raddoppiati pure i sequestri, che arrivano a 46 (erano 25 nel 2008).
Passando dai dati assoluti a quelli in rapporto al numero della popolazione, dal dossier emerge che la provincia di Matera, con 87 reati accertati e un’incidenza di 4,3 ogni 10 mila abitanti, è seconda in classifica solo dopo Vibo Valentia (con un’incidenza di 5,6 reati ogni 10 mila abitanti)”.

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lambiente e larpab

ARPAB: INIZIATIVA PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
 
04/06/2010 12.51.33
[Basilicata]
Sabato 5 giugno, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, l’Arpa Basilicata ha organizzato, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Venere, un percorso didattico – informativo su “I pollini e la biodiversità”, rivolto agli studenti della scuola media Domenico Savio e ai cittadini. Nella cornice verde del parco Baden Powell, a Potenza, i ragazzi potranno visitare gli stand dell’Agenzia e prendere parte ad una lezione sui temi del monitoraggio aerobiologico, dell’allergia da pollinosi, delle caratteristiche delle piante allergeniche e della biodiversità tenuta dalla dott.sa Maria Corona del Settore Epidemiologia Ambientale dell’Arpab. Nel corso della giornata sarà inoltre somministrato il test di autovalutazione “Scopri se sei allergico”, realizzato dalla dott.sa Elvira Di Pietro, per capire, con poche e semplici domande, il proprio “indice di rischio” per le malattie allergiche ed individuare i soggetti a maggiore rischio allergico.
All’interno dello stand sarà possibile inoltre visitare la mostra informativa “L’Arpab e il viaggio del polline” un percorso didattico che spiega, attraverso una serie di pannelli, con testo e immagini, che cos’è il polline, le piante “amiche” e “nemiche”, le caratteristiche delle piante allergeniche più comuni, cos’è la pollinosi e come si manifesta e l’attività dell’Agenzia nel settore del Monitoraggio Aerobiologico.
“La partecipazione attiva ad eventi come questo, spiega il Direttore dell’Arpab, Vincenzo Sigillito, evidenzia la costante attenzione che l’Agenzia rivolge al cittadino con la continua e puntuale diffusione di informazioni sulle attività svolte e sui temi ambientali di maggiore interesse”.
La giornata sarà coordinata dall’Ufficio Informazione Comunicazione Educazione Ambientale dell’Arpab.

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l’unica buona iniziativa per l’ambiente sarebbe che i vertici arpab si dimettessero a cominciare da sua santità monitorante, vincenzo sigillito…punto…magari seguiti da qualche raccomandato che scalda le sedie dell’agenzia…ed i lavoratori arpab sanno bene chi sono costoro e da chi sono protetti 

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TELECAMERE (RAI 3): DOMENICA DE FILIPPO SU TEMI ENERGETICI
L’appuntamento è previsto per domenica 6 giugno a mezzanotte e quarantacinque.
04/06/2010 12.40.49
[Scorie nucleari a Scanzano]
(AGR) – Acqua, nucleare, petrolio ed energie rinnovabili sono i temi del confronto tra il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e il presidente dell’Autorità per l’Energia e il Gas, ing. Alessandro Ortis.
Il dibattito si è sviluppato nello studio della trasmissione televisiva “Telecamere”, di cui la giornalista Anna La Rosa è ideatrice, oltre che autrice e conduttrice.

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la vedo male, molto male…l’appuntamento è comunque da non perdere per capire fin dove voglia arrivare questo presidente in questa dissennata rincorsa alla distruzione del territorio lucano in nome del kw e del barile

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MAZZEO CICCHETTI SU NOMINE COMMISSIONI CONSILIARI
Per l’esponente dell’Idv la richiesta della III Commissione era legata anche alle specifiche competenze del consigliere Nicola Benedetto
03/06/2010 19.24.34
[Basilicata]
  (ACR) – “La frammentazione delle trattative politiche all’interno della maggioranza di centrosinistra, tenutasi all’indomani del risultato elettorale, ha determinato che si discutesse su più tavoli, senza mai concludere un assetto definitivo e condiviso. Con tale metodo ogni decisione è scollata dalle
altre e si ricomincia sempre da ‘zero’”. Lo afferma il capogruppo dell’Idv, Enrico Mazzeo Cicchetti il quale aggiunge: “L’Idv, secondo partito della coalizione con una percentuale di circa il 10%, si aspettava che gli impegni assunti, circa l’assegnazione delle commissioni consiliari, quando è stato chiesto di rinunciare al secondo assessorato, fossero dati acquisiti. La richiesta della III Commissione era legata, anche, alle specifiche competenze del consigliere Nicola Benedetto, imprenditore serio ed impegnato”.

“Prendiamo atto – conclude il capogruppo dell’Idv – che il Pd, sopravalutato nella distribuzione degli incarichi alimenta tensioni per poi proporsi come ‘pompiere’ ma sempre con gli spazi politici degli altri”.

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riporto perchè interessante e perchè…beh, lo vedremo tra qualche giorno il perchè!!!

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riassuntino idrocarburico

al 31/03/2010 dal sito dell’unmig

Riepigogo sulle attività operanti nel territorio della regione

BASILICATA

Produzione di idrocarburi

Gas naturale

Anno  Produzione (Smc)

2004 828.090.770
2005 1.063.145.368
2006 1.095.266.860
2007 1.196.892.621
2008 1.070.538.994
2009 905.404.118
2010 259.507.985

Titoli produttivi a gas

1.  CUGNO LE MACINE
2.  GARAGUSO
3.  IL SALICE
4.  MONTE MORRONE
5.  MONTE VERDESE
6.  NOVA SIRI SCALO
7.  RECOLETA
8.  SCANZANO
9.  SERRA PIZZUTA
10.  VAL D’AGRI

  Olio greggio

Anno  Produzione (Kg)

2004 3.369.505.259
2005 4.386.035.577
2006 4.312.689.862
2007 4.360.775.544
2008 3.930.381.828
2009 3.155.531.469
2010 787.922.196

Titoli produttivi ad olio

1.  SERRA PIZZUTA
2.  VAL D’AGRI

  Dati al 31/03/2010
aggiornamento del 26/05/2010

Gettito Royalties

Anno 2009
Regione Importo (Euro)

Regione Basilicata   114.334.043,07

Avvertenza:
I dati sono parziali e presentano i soli versamenti effettuati dagli operatori alla data del 30 giugno 2009. Ulteriori proventi sono attesi (Legge regionale 28/2007) dalla vendita delle aliquote di gas dovute alla Regione Basilicata al mercato regolamentato delle capacità e del gas (c.d. Punto di scambio virtuale)

Comune Importo (Euro)

1.  Viggiano   14.566.740,04
2.  Calvello   2.774.617,15
3.  Grumento Nova   2.219.693,73
4.  Montemurro  554.923,43
5.  Garaguso   51.729,78
6.  Ferrandina  4.842,13
7.  Pisticci   2.259,90
8.  Salandra   1.789,90

Totale 20.176.596,06

Progetti per la metanizzazione del mezzogiorno

Provincia n° progetti   Importo (Euro)

1.  Matera   10 19.462.418,00
2.  Potenza 20 29.601.567,00

Totale regione 30 49.063.985,52

Titoli minerari vigenti

Aggiornamento al 31/03/2010

Tipo titolo numero   area (Kmq)

1.  PERMESSI DI RICERCA 10 1.305,76
2.  CONCESSIONI DI COLTIVAZIONE 22 2.120,89

Totale 32 3.426,65

permessi di ricerca

1.       ALIANO 2.       FOSSO VALDIENNA

3.       MASSERIA GAUDELLA

4.       MONTALBANO 5.       MONTE LA ROSSA 6.       PIZZO SCIABOLONE 7.       SERRA S. BERNARDO 8.       TEANA 9.       TEMPA MOLIANO 10.   TORRENTE LA VELLA    concessioni di coltivazione

1.       CALCIANO

2.       CANDELA 3.       COLABELLA 4.       CUGNO LE MACINE 5.       FONTE S. DAMIANO 6.       GARAGUSO 7.       GORGOGLIONE 8.       IL SALICE 9.       MASSERIA MONACO 10.   MASSERIA SPAVENTO 11.   MASSERIA VIORANO 12.   MONTE MORRONE 13.   MONTE VERDESE 14.   NOVA SIRI SCALO 15.   ORSINO 16.   POLICORO 17.   RECOLETA 18.   S. TEODORO 19.   SCANZANO 20.   SERRA PIZZUTA 21.   TEMPA ROSSA

22.   VAL D’AGRI


Istanze per il conferimento di nuovi titoli minerari

1.  PERMESSI DI RICERCA 18
  – esaminata dagli uffici della DGRiME 4
  – in attesa di VIA regionale/nazionale
  e/o di autorizzazioni di altre amministrazioni
10
  – espletata CdS in attesa di intesa della regione 4

2.  CONCESSIONI DI STOCCAGGIO 2
  – presentata e pubblicata sul BUIG 2

istanze di permesso di ricerca

1.   

ANZI
2.    FRUSCI
3.    GROTTE DEL SALICE
4.    LA CERASA
5.    MASSERIA LA ROCCA
6.    MONTE CAVALLO
7.    MONTE LI FOI
8.    MONTE NEGRO
9.    MURO LUCANO
10.    OLIVETO LUCANO
11.    PALAZZO SAN GERVASIO
12.    PIGNOLA
13.    SAN FELE
14.    SATRIANO DI LUCANIA
15.    TEMPA LA PETROSA
16.    TORRENTE ACQUA FREDDA
17.   

TORRENTE ALVO

istanze di stoccaggio

CUGNO LE MACINE STOCCAGGIO

SERRA PIZZUTA STOCCAGGIO

Aggiornamento al 31/03/2010

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

I veri costi della politica

  

Quando si parla di riduzione dei costi della politica l’argomento prende sempre una via che conduce da un verso al populismo di chi dovrebbe praticare su se stesso e le proprie prebende tagli più o meno sensibili, ed ovviamente utilizza l’argomento stesso come elemento di propaganda, dall’altro alla visceralità di un sentire popolare che individua il “politico” come causa di un male.

 

Dibattere sulla riduzione degli stipendi dei politici e sul costo della politica è però cosa doverosa in un momento congiunturale che impone sacrifici ai cittadini, sacrifici che dovrebbero essere “spalmati” in modo equo, ma il tema impone una chiarezza che pare non esistere affatto.

 

Se infatti sono giuste prerogative costituzionali, memori del fascismo e delle sue abolizioni del ruolo di Parlamento e parlamentare, a permettere al Parlamento stesso di definire il proprio fabbisogno, fu in seguito stabilito che erano sulla base dello stipendio del parlamentare da stabilirsi una serie di correlazioni percentuali a questo per individuare non solo gli stipendi dei rappresentanti democratici locali, ma di tutta una serie di alti funzionari dello Stato, dai generali ai diplomatici e via discorrendo.

 

Un esempio certo di costo della politica a cui aggiungere una serie di categorie, dagli enti inutili alle spese di trasferta e rappresentanza, che amplia la platea dei soggetti e delle tipologie interessate alle riduzioni dei costi, ma nessuno pare voler puntualizzare un aspetto importante nella considerazione delle voci che concorrono a rendere la politica italiana tanto onerosa – e ciò ovviamente al netto di considerazioni sulla sua efficacia e funzionalità, formale e sostanziale.

 

Nel nostro paese, quindi Basilicata compresa, fonte enorme di spesa è rappresentata dai maggiori costi degli appalti pubblici e delle forniture al settore pubblico allargato agli enti territoriali e non, rispetto alle medie europee, e di tale situazione imbarazzante cogliamo a titolo di esempio la Salerno – Reggio Calabria, così come l’Alta Velocità, ma è purtroppo qualunque opera pubblica a veder costi viziati per percentuali imbarazzanti sia di maggiori oneri iniziali, sia di maggiori oneri intervenenti in corso d’opera con le pratiche note delle varianti.

 

Di tali maggiorazioni, almeno per ciò che attiene le infrastrutture potremmo anche individuare nella particolare conformazione territoriale la causa di qualche punto percentuale che lievita sulla base delle comparazioni in sede europea, ma è verità nota a tutti che tali maggiorazioni di costi sono viziati sia dal fenomeno delle tangenti che vorremmo considerare patologia al sistema e non triste fisiologia, evento delittuoso la cui sanzione è nella Legge e nella sua applicazione, sia dal fenomeno di quelle continue richieste “particolari” di variazioni o modifiche dell’opera stessa, per soddisfare le “richieste del territorio”, come spesso vengono chiamate quelle esche clientelari localmente assai diffuse sia per la gestione elettorale supposta legata alla fruizione di quella stessa variazione, spesso del tutto inutile quando non dannosa, sia per altre “gestioni” legate all’esecuzione di stralci da parte di ditte locali, entrambe spesso concause che costano alla collettività enormi maggiorazioni degli importi finanziati dalla fiscalità generale. Cifre da far impallidire qualsiasi manovra finanziaria.

 

Ma nonostante gli effetti di tali concause sulle finanze pubbliche italiane, regionali, comunali, ben pochi denunciano le lievitazioni dei costi delle opere pubbliche, delle loro gestioni e delle forniture come il vero costo della politica, preferendo piuttosto agitare la demagogia della riduzione degli stipendi di parlamentari, consiglieri, manager e grand commis di stato o di enti locali, in un teatrino delle apparenze che non tocca mai il vero vulnus della politica italiana, la commistione cioè tra interesse pubblico ed interessi privati, in una deviazione di prevalenza degli stessi verso il privato.

Prevalenza che sfocia naturalmente nel malaffare quotidiano ordito cronicamente tra rappresentanza politica, malti funzionari e grandi affari, come avvenimenti recenti stanno a dimostrare.

 

Si potrebbe parlare allora di una moralità assente nella politica o di carenza di senso delle istituzioni tra i grandi funzionari e magari invocare una deontologia che è il mondo dei grandi affari a rigettare ab origine, come utopia o limitazione di una libertà di autoregolamentazione del mercato che non è davvero lecito poter affermare esista viste le cose, ma sfoceremmo probabilmente nel demagogico.

 

Sia chiaro però – e mi rivolgo a quanti animano il dibattito sui costi locali della politica che saremo costretti finalmente ad analizzare visti i minori trasferimenti dallo stato che ci aspettano –  che fino a quando la politica utilizzerà la logica populista di risparmiare sulla più apparente spesa corrente, senza toccare invece quella spesa per investimenti che troppo genericamente viene tollerata nei suoi vertiginosi costi, nulla di definitivo potrà essere scritto alla voce “minor costo della politica”.

 

La si smetta di invocare il “ritorno” di ogni euro investito dal pubblico nell’economia totale, poiché un euro di maggiorazione del costo di un appalto o di una fornitura o di una consulenza inutile, è un euro rubato da un sistema onnivoro ed autoriproduttivo. E chiunque muove perché ciò accada è un ladro!

 Miko Somma, coordinatore di Comunità Lucana – Movimento No Oil

bene, ma non basta

COMUNE PZ, PRESENTATA MOZIONE CONTRO IL NUCLEARE
 
02/06/2010 10.23.17
[Scorie nucleari a Scanzano]

I Consiglieri comunali di Potenza, Nicola Becce (Pdl), Roberto Mancino (Sel), Giuseppe Laviero (Pdc), Antonio Losasso (Pu) hanno presentato una mozione con cui si chiede al Consiglio Comunale e alla giunta di impegnarsi: a rendere indisponibile il territorio comunale a qualunque tipo di attività (produzione di elettricità, stoccaggio, trasporto, trasformazione) legata all’energia nucleare, inserendo questa scelta nello Statuto Comunale in occasione della prima modifica dello stesso; ad incentivare in primis politiche di risparmio energetico, ed in seguito di autosufficienza energetica da fonti rinnovabili presenti sul nostro territorio, quali solare, idrogeologico e recupero dalla produzione industriale e agroalimentare, come biogas e biomasse.

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ottima cosa, cari consiglieri, ma non sarebbe il caso di aggiungere una postilla…quella sull’indisponibilità del territorio a qualunque tipo di attività legata alla produzioni di idrocarburi?…cosa che tra le altre il sottoscritto, sia a nome del comitato no oil, sia di comunità lucana (leggi programma per le comunali 2009 del capoluogo), aveva insistentemente chiesto…ma sarebbe anche il caso di sottrarre qualcosa alla mozione…la parte delle bio-masse…argomento questo che non chiarito l’ambito e la natura in cui si può parlare di bio-masse in lucania, risulta essere un’arma a doppio taglio…molto meglio si potrebbe fare con il recupero delle frazioni umide degli rsu a compost, ma su questo settore domina acta spa e la privatizzazione del servizio che possiamo dare come già organizzata e solo da formalizzare…insomma, non so se ci sia del marcio in consiglio comunale (quello di potenza, non un qualsiasi consiglio comunale danese…suvvia, lasciatemi mostrare il mio amore per w.s.), ma di sicuro la confusione imperat, docet e si riproduce con velocità imbarazzante  

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a gaza

eccovi, nel giorno della nostra festa della repubblica, il link di un documentario indipendente girato a gaza durante i giorni dell’attacco israeliano…fuori da ogni polemica su chi e come amministra gaza, la visione è forte ed offre una panoramica attenta su chi in primis soffre le conseguenze di una situazione politica che “non si vuole risolvere”, la popolazione civile

nel frattempo i partiti della guerra continua, quelli che ingrassano fortune personali sul perdurare eterno di un conflitto di cui si è voluta far perdere la ragione e le ragioni, allegramente dispensano “chicche” di disinformazione che passano sui media

http://toshootanelephant.com/

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zampa-llito

APBAB, ZAMPARUTTI (RADICALI) RISPONDE A SIGILLITO
 
01/06/2010 09.41.08
[Basilicata]
“In merito a un intervento del Direttore dell’Arpab Vincenzo Sigillito, secondo il quale l’Arpab non sarebbe tenuta a denuncia tempestiva, mi ha colpito che tra i riferimenti normativi che pure ha richiamato, sia mancato quello all’art 244 del DLGS 152/2006″. E’ quanto dichiara, in una nota, la deputata radicale Elisabetta Zamparutti.
Nell’articolo “vi si legge: “Le pubbliche amministrazioni che nell’esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione, ne danno comunicazione alla regione, alla provincia e al comune competenti.”
Proprio quell’Agenzia che in Basilicata è istituzionalmente preposta al “monitoraggio e al controllo dei fattori di rischio per la protezione dell’ambiente” e ad “informare la cittadinanza sullo stato dell’ambiente” ……ha atteso ben 13 mesi prima di dare comunicazione agli Enti interessati e ai cittadini dello sforamento da parte dell’inceneritore Fenice delle soglie di mercurio. Il quale inceneritore ha intanto continuato indisturbato ad operare e …ad inquinare.
E’ un dato di fatto – conclude Zamparutti – che in questa vicenda il Direttore dell’Arpab sapendo ha taciuto e io chiamo questo tipo di comportamento “omertoso”.
Cosa vuol dire che l’Arpab non è tenuta a denuncia tempestiva? Dire come stanno le cose è fare dell’inutile allarmismo? Dal tenore della sua risposta, Sigillito mi pare più preoccupato di un arresto di Fenice che della salute dei cittadini.
Certo è che a lasciare interdetti non è solo il comportamento e le dichiarazioni di Sigillito, ma anche il silenzio della Procura di Melfi”.

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eh, le prerogative dei parlamentari…se avesse dato il sottoscritto dell’omertoso a sigillito sarebbero scattate subito le querele…cmq buona risposta della zamparutti, ma per il momento son solo chiacchiere…perchè non denuncia il direttore dell’arpab per violazione del dovere d’ufficio?…è ora che questo tristo figuro se ne vada, che si dimetta lui o che venga dimesso dalla giunta regionale

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