EMERGENZA RIFIUTI? NO, GRAZIE!

Si parla di rifiuti e discariche, da qualche tempo, in questa Regione. Se ne parla, il più delle volte, in maniera a dir poco tendenziosa… nel senso che, si vorrebbe inculcare nella gente, l’idea che in Basilicata si è prossimi ad una situazione critica – se non d’emergenza – che richiede soluzioni “tampone” in attesa della messa a regime dei vari Piani Rifiuti redatti dalle Province.

Per chiunque abbia voglia di leggere qualcosa sull’argomento, vi sono vari articoli presi dal sito della Regione Basilicata:

 

http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/site/Basilicatanet/detail.jsp?sec=1005&otype=1012&id=539213&value=AGR

 

http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/site/Basilicatanet/detail.jsp?sec=1005&otype=1012&id=539235&value=AGR

 

http://www.basilicatanet.it/basilicatanet/site/Basilicatanet/detail.jsp?sec=1005&otype=1012&id=539243&value=AGR

 

Inoltre, abbiamo anche un’interrogazione del Consigliere Mario Venezia sull’”annoso” problema.

Interrogazione Venezia su discarica di La Martella

26/10/2010 16:49

Presentata dal consigliere del Pdl una interrogazione per conoscere le motivazioni che hanno indotto il Presidente della Giunta a decidere in merito al conferimento presso la discarica di La Martella dei rifiuti urbani di Potenza

 

ACR

“Dure le proteste a Matera dopo che il Presidente della Giunta regionale della Basilicata ha disposto il conferimento, in sei mesi, di 4.392 tonnellate di rifiuti urbani nella discarica di La Martella provenienti dalla zona di Potenza centro, che riunisce numerosi comuni del potentino, ed in particolare dalla stazione di trasferenza di Tito Scalo”. Ad evidenziarlo il consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia.
“Dalla scorsa settimana – continua Venezia – due camion, quotidianamente, trasportano i rifiuti urbani del capoluogo di regione nel capoluogo materano, innescando così la protesta dei cittadini della zona, già esausti per le esalazioni provenienti dall’area della discarica. La mia preoccupazione – dice Venezia – come quella dei cittadini materani è dovuta, inoltre, alla temuta saturazione della discarica per i lavori di ampliamento di questa e, non ultimo, per la paventata realizzazione di una nuova discarica e di incenerimento dei rifiuti anche presso gli impianti di biomassa ed i cementifici I cittadini in accordo con la Ola (Organizzazione Lucana ambientalista) ormai presidiano la discarica giorno e notte con un gazebo montato davanti all’ingresso di La Martella”.
“Ho presentato – comunica il consigliere – un’interrogazione urgente per conoscere le motivazioni che hanno indotto il Presidente della Giunta ad emettere l’ordinanza e per comprendere quali siano le reali cause che hanno indotto la Regione a non varare un piano dei rifiuti in linea con i tempi ed idoneo ad evitare situazioni incresciose simili a quelle della vicina Campania. I cittadini – conclude Venezia – sono stanchi ed esausti, sia per il continuo sperpero di denaro pubblico, sia per il palese e minimizzato rischio per la salute di un’intera comunità costretta a convivere con cumuli di rifiuti”.

A noi di Comunità Lucana – Movimento no oil, tutta questa diatriba risulta stucchevole. E il fatto che, in tutta questa vicenda, si riesca anche a strumentalizzare l’antico “campanilismo” che impera tra i due capoluoghi, ci dispiace non poco! Il campanilismo, a nostro avviso, dovrebbe essere la “nota di colore” presente in luoghi come il XXI Settembre a Matera, o l’Alfredo Viviani a Potenza… e sempre nei limiti di un bonario “sfottò”! Mai in termini di manifestazioni di odiosa violenza di cui le opposte tifoserie pure sono state protagoniste.

Ecco, fare in modo che le antiche “ruggini” tra cugini possano essere sfruttate, alla fine, per realizzare ciò che da tempo andiamo paventando e denunciando, è cosa che ci preoccupa non poco… qualcuno parla a vanvera di situazioni simili a quelle della discarica di Terzigno!!! Andiamoci piano con certi paragoni!!! Perché due camion al giorno non sono neppure paragonabili ai 30-40 al giorno della discarica campana!!! Non è che si cerca di creare climi allarmistici e avvelenati per poi, risolvere tutto con una bella “spalmata” di inceneritori (Termovalorizzatori è una parola insulsa e falsa) che possano, ancora una volta, rendere questa regione invivibile? Abbiamo paura che questa situazione, strumentalizzata a dovere, altro non sia che il Cavallo di Troia per l’ennesima conquista del nostro territorio.

Ma stiano tranquilli tutti: abbiamo la nostra proposta: Un piano Rifiuti studiato nei minimi dettagli che, nel giro di qualche giorno, presenteremo alla stampa!!! Una volta presentata la nostra proposta, sarà facile capire come tutta questa vicenda, altro non è che l’ennesimo tentativo di fare di questa Regione un qualcosa che poco ha a che fare con le sue peculiarità principali. E vedremo cosa saranno capaci di inventarsi per denigrare, svilire o, addirittura, “cestinare” una proposta che, da parte nostra, ha richiesto mesi di lavoro e studio!!!

 

A presto, con la presentazione del nostro piano Rifiuti. Nel frattempo, vogliamo sperare che non si strumentalizzi ulteriormente una situazione che nulla ha a che vedere con l’emergenza Campana, e ancor meno ha a che spartire con la situazione Potenza contro Matera!!!

 

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Comunicato stampa di Comunità Lucana – Movimento No Oil

In attesa di programmazione

 

Una nebbiosa giornata di pioggia non è il miglior momento per una visita a Piano del Conte, il borgo agricolo d’interesse della Sovrintendenza ai Beni Architettonici di Basilicata per le quelle peculiarità paesaggistiche, edilizie e funzionali di cui sono testimonianza i vecchi silos a memoria di tempi in cui ancora si tentava di dare organicità ed efficienza al mondo agricolo uscito dal latifondismo.

 

Ma la scarsa visibilità che impediva di scorgere sia la mole del castello federiciano che Lagopesole e le peculiarità geologiche della conca lacuale da cui deriva il suo stesso nome, la Valle di Vitalba e la romana Atella alle pendici del Vulture non ha però impedito di scorgere un’altra bizzarra peculiarità di  quello scorcio di Lucania storica immersa suo malgrado nella modernità di scarto che un sindaco sta tentando di imporre ad una comunità, un centro di raccolta di rifiuti solidi urbani (RSU) e rifiuti speciali posto proprio all’ingresso del centro abitato e nel centro abitato stesso.

 

Il caso di Piano del Conte non è lana caprina riconducibile alla dialettica nimbysta (ricordo a chi non sia pratico di stucchevoli anglicismi che l’acronimo NIMBY per esteso è Not In My BackYard, non nel mio giardino di casa) con cui spesso le autorità bollano le resistenze delle popolazioni all’allocazione di impianti e strutture di “pubblico interesse” sul proprio territorio, ma affonda radici nella sconosciuta o malintesa parola programmazione del ciclo integrato dei rifiuti.

 

Che un sindaco, massima autorità territoriale locale e per le leggi vigenti in potestà di emettere atti di forzata esecuzione di decisioni, bypassi su materie di interesse pubblico l’informazione e il consenso delle popolazioni interessate – e vogliamo ricordare che l’ordinamento italiano è chiaro al riguardo? – decidendo un plesso di trattamento e stoccaggio rifiuti in un centro abitato, è materia di sensibilità democratica che a volte manca a chi, eletto sindaco, crede di vestire anche la stella di sceriffo, ma è  anche e soprattutto un problema di ruolo istituzionale su cui troppo spesso si sorvola con leggerezza.

 

Abbiamo ricordato che la latitanza nella programmazione del ciclo dei rifiuti, una programmazione di carattere provinciale nella più ampia cornice di programmazione regionale, è causa di malintesi e di incomprensioni nella gestione applicativa della programmazione stessa, cosi che spesso è ai sindaci che rimane il cerino di come e dove allocare i rifiuti della propria comunità in attesa di migliori e più funzionali sistemazioni definitive, ma nel caso Piano del Conte si è superata probabilmente la stessa legge, sia in termini di rapporto istituzionale, sia in termini di compatibilità ambientale e tecnica dello stoccaggio stesso, sparito dopo le proteste e l’avvio di una petizione, ma a quanto pare in predicato di riapparire non solo come disagio olfattivo a cui si tenta di ridurre le legittime rimostranze civili, ma nell’assurdità tecnica e legale di un’impiantistica che non esiste in quel sito, un semplice autoparco.

 

Ricordiamo che lo stoccaggio anche temporaneo di rifiuti organici od in genere originanti percolati, emissioni o processi ossidativi delle materie richiede idonee strutture assolutamente non presenti in quello che a tutti gli effetti è un semplice deposito con annesso spiazzo in normale pavimentazione in asfalto e ricordiamo che il lavaggio dei cassoni interni di autoveicoli atti al trasporto e compattaggio di rifiuti origina liquami da doversi trattare a loro volta con operazioni di captazione e depurazione degli stessi, cosa del tutto impensabile nel plesso in questione dove non esiste alcuna struttura di merito e dove le acque di lavaggio scaricano a lato strada, in un arginato torrentizio che scende a valle.

 

Inidoneità tecnica assoluta del sito, ma ricordiamo inoltre che la zona è ad alta valenza turistico-paesaggistica – il paesaggio e le sue componenti a tutti gli effetti sono tutelate dalle leggi dello stato – e che gli eventuali siti di trattamento e stoccaggio temporanei più funzionalmente potrebbero essere allocati nella sottostante e più infrastrutturalmente fornita zona industriale di Lagopesole.

 

Chiediamo pertanto al sindaco in questione di ritornare al proprio ruolo istituzionale e voler rimettere le proprie soluzioni di una problematica di sicuro esistente, l’allocazione dei rifiuti delle tante contrade della zona, a chi detiene specifiche competenze di programmazione del Piano Rifiuti della Provincia di Potenza, in attesa di quella attesa definizione di compiti e responsabilità della Regione Basilicata, a cominciare dall’ente di gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

 

Caso Piano del Conte e forzature sul ciclo locale dei rifiuti a parte, il dubbio è che non vi sia governo dell’interezza del ciclo e che si navighi a vista senza quelle idee virtuose sulla problematica dei rifiuti solidi urbani che potrebbero trasformare i rifiuti in una risorsa, come da tempo ripetiamo.

A Tramutola, venerdì scorso questo movimento ha spiegato alla popolazione locale sensibile al tema dei rifiuti e delle sue emergenze, come si possa far tesoro di ciò che ancora ci ostiniamo a “rifiutare” piuttosto che re-immettere utilmente nel ciclo delle economie locali e nella salvaguardia ambientale.

 

E crediamo di esserci riusciti.

  Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil  

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pasticci

La lettera del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Vizzini   “Visto l’esito della discussione svoltasi sulla proposta di legge costituzionale 2180/S e nell’imminenza della conclusione dell’esame referente, ritengo di dover esprimere profonde perplessità sulla conferma da parte della Commissione della scelta d’innovare la normativa vigente prevedendo che la sospensione dei processi penali riguardi anche il Presidente della Repubblica. Questa previsione non era del resto contenuta nella legge Alfano da me promulgata il 23 luglio 2008. Come già ribadito più volte, è mia intenzione rimanere estraneo nel corso dell’esame al merito di decisioni delle Camere, specialmente allorché – come in questo caso – riguardino proposte d’iniziativa parlamentare e di natura costituzionale. Non posso peraltro fare a meno di rilevare che la decisione assunta dalla Commissione da lei presieduta incide, al di là della mia persona, sullo status complessivo del Presidente della Repubblica riducendone l’indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni. Infatti tale decisione, che contrasta con la normativa vigente risultante dall’articolo 90 della Costituzione e da una costante prassi costituzionale, appare viziata da palese irragionevolezza nella parte in cui consente al Parlamento in seduta comune di far valere asserite responsabilità penali del Presidente della Repubblica a maggioranza semplice anche per atti diversi dalle fattispecie previste dal citato articolo 90”.  

Su incarico del Presidente Napolitano, riferisce un comunicato del Quirinale, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica ha inviato al Presidente del Senato, e per conoscenza al Presidente della Camera, copia della lettera che richiama l’attenzione della Commissione del Senato sulle conseguenze che le decisioni finora assunte possono avere sull’esercizio delle funzioni del Capo dello Stato. In base a tali decisioni, infatti, il Parlamento potrebbe essere chiamato a pronunciarsi a maggioranza semplice sulla prosecuzione di procedimenti penali per fattispecie diverse da quelle previste dall’art. 90 della Costituzione, possibilità invece esclusa dalla normativa costituzionale vigente e dalla costante prassi applicativa, possibilità non contemplata neppure dalla legge Alfano n. 124 del 2008.

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non commento affatto la sonora bocciatura del presidente della repubblica, ma lascio a chiunque la lettura di un dato molto semplice…al solo fine di impedire che il signor b. si sottoponga a quanto qualunque cittadino è obbligato in alcuni casi della vita, presentarsi di fronte ad un giudice, i pasticci e gli stravolgimenti della costituzione non hanno più limite…è tempo di smetterla con questo gioco al massacro della democrazia…quest’uomo deve sottoporsi al giudizio ed i suoi scherani, boiardi, capibastone e servi sciocchi non dimenticare mai che la legge è uguale per tutti!!!

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i fini giustificano i lodi (o i doli)

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(nella foto due facce di culo)

Sì alla retroattività del Lodo Alfano, votano a favore anche i finiani. Bersani: “E’ una vergogna”   La commissione Affari costituzionali ha approvato con 15 voti a favore e 7 contrari l’emendamento del relatore Carlo Vizzini al lodo Alfano in base al quale ”i processi nei confronti del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio, anche relativi a fatti antecedenti l’assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare”. Hanno votato a favore 13 senatori del Pdl e Lega piu’ il senatore finiano Maurizio Saia e il senatore dell’Mpa. L’opposizione ha detto che con questo emendamento si e’ creato un mostro giuridico.   Saia, su retroattività Fli è d’accordo – “Sulla norma che prevede la sospensione anche di quei processi cominciati prima del conferimento del mandato, Fli è assolutamente d’accordo. Lo abbiamo già detto una ventina di giorni fa, lo abbiamo confermato oggi con il voto”. Il senatore finiano Maurizio Saia commenta così il sì di Fli all’emendamento presentato al Lodo Alfano dal presidente della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama Carlo Vizzini che punta ad estendere lo scudo del Lodo anche ai processi cominciati prima del conferimento del mandato per presidente della Repubblica e presidente del Consiglio. “Ne avevamo già parlato di questo problema tra noi – aggiunge Saia – e la linea del partito è stata subito quella di dire sì alla previsione secondo la quale potranno essere sospesi anche i processi cominciati prima di diventare premier o capo dello Stato”.   Bersani: “Vergogna” – “Viaggiamo ai limiti dell’assurdo. Credo che sia indecoroso e vergognoso pensare di procedere alla soluzione per via parlamentare e costituzionale”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani attacca la norma, passata in commissione al Senato sulla retroattività del lodo Alfano. “Faremo barricate con tutte le forze che abbiamo”, ha affermato.   Di Pietro: “Fini smascherato” – “Dall’incontro tra Alfano e Fini non mi aspetto più niente perché oggi è stata smascherata anche il finto ritorno alla legalità di Fli che al primo passaggio vero si è autosmascherato andando ad appoggiare una norma che garantisce l’impunità al premier”. Così il leader Idv Antonio Di Pietro attacca la retroattività del Lodo Alfano. “Siamo alla caduta – afferma Di Pietro – della democrazia e dello stato di diritto. Facciamo un ultimo appello a Fini perché in Aula dica ai suoi parlamentari di non cedere al ricatto”. In ogni caso, garantisce il leader Idv, “saranno i cittadini ad assumersi la responsabilità di decidere se intendono vivere in un paese democratico o in un regime perché l’Idv ha raccolto milioni di firme per il referendum confermativo”.   Pd-Idv: un mostro giuridico – “Si prepara la strada dell’immunità per Berlusconi se andrà al Quirinale”. Così il senatore dell’ Idv, Pancho Pardi commenta l’approvazione in commissione Affari costituzionali dell’emendamento del relatore Vizzini al lodo Alfano che prevede la sospensione dei processi a carico del presidente della Repubblica e del Consiglio anche per fatti antecedenti all’assunzione della carica. “Dopo l’approvazione dell’altro emendamento Vizzini, che equipara presidente della Repubblica e presidente del Consiglio nell’esigenza dello scudo e che lo allarga anche ai reati extrafunzionali, il quadro – sottolinea Pardi è completo. Resta pienamente valida la domanda che ho posto tempo fa in Aula rivolgendomi al premier, e cioé, lei vuole l’immunità per andare al Quirinale o andare al Quirinale per l’immunità?”. Molto critico anche il commento della senatrice Pd, Silvia Della Monica: “Non si è mai vista una Costituzione che stabilisca come anche chi è sottoposto a procedimento penale possa diventare presidente del Consiglio o presidente della Repubblica. In questo modo anche chi è agli arresti domiciliari o in carcere potrà candidarsi al Colle o a Palazzo Chigi”. L’osservazione della senatrice Della Monica nasce dal fatto, ritenuto ‘mostruoso’ dall’opposizione, che la sospensione dei processi non blocca le indagini. “Paradossalmente, essendo sospeso il processo e non le indagini con la relativa possibile custodia cautelare, potremo correre il rischio – osserva la senatrice del Pd – di avere un capo dello Stato o un capo di governo eletto mentre è agli arresti domiciliari”.   Pd, una giornata buia per la legalità e la lotta alla corruzione – “E’ un brutto giorno per la giustizia”. Lo sostiene la capogruppo del Pd nella II commissione di Montecitorio, Donatella Ferranti che fa notare come “mentre alla Camera la maggioranza votava un escamotage per negare, di fatto, l’autorizzazione a procedere nei confronti di Pietro Lunardi, nello stesso momento, al Senato, la maggioranza approvava un emendamento per l’applicazione del Lodo Alfano anche ai processi relativi a fatti antecedenti all’assunzione della carica e per reati comuni”. Si tratta, per Ferranti, di “scelte sconsiderate che mirano ad introdurre nel nostro ordinamento prassi parlamentari e norme costituzionali ignobili che servono solo ostacolare il regolare corso della giustizia e introdurre l’impunità per chi governa. Non è certo così che si diffonde, in concreto, il rispetto della legalità né si adempie al monito della Corte dei Conti che proprio oggi ha ribadito la necessità di una lotta senza quartiere alla corruzione”.   Franceschini: “Una vergogna” – Le modifiche al lodo Alfano introdotte al Senato sono “una vergogna” secondo il capogruppo del Pd, Dario Franceschini: “Non ci stupisce, la norma era fatta per quello. E’ una vergogna, ora devono spiegare”. “C’era da aspettarselo. Poco più di cinque minuti. Tanto è durato, in Commissione Affari Costituzionali, il dibattito sulla riforma della legge elettorale. Poi si è subito passati a quello che era il vero provvedimento importante per il centrodestra: il lodo Alfano costituzionale. È una vergogna”. Lo afferma il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, sottolineando che “in realtà Pdl e Lega vogliono affossare la riforma elettorale: il loro obiettivo principale in questo momento è solo quello di rendere retroattivo il lodo Alfano per salvare il Presidente del Consiglio dai reati di cui è accusato”.   De Magistris: “Le dichiarazioni di Fini erano un bluff” – Con il voto di oggi in Commissione Affari costituzionali del Senato sul lodo Alfano, “Fini ufficializza che le sue dichiarazioni su legalità e giustizia erano solo un bluff, un`operazione propagandistica, un`arma da usare nella guerra personale a Berlusconi. Il governo, invece, offre l`ennesima prova della sua natura, del suo dna politico: dispotico e golpista”, ha affermato Luigi de Magistris, eurodeputato IdV e responsabile giustizia del partito.  

Della Vedova: “Non c’è retroattività” – “Non c’è alcuna retroattività. Siamo sempre stati contro i pasticci e a favore di una previsione costituzionale di sospensione dei processi alle alte cariche. Ovviamente questo comporta che si sospendano i processi in corso”. È quanto afferma Benedetto Della Vedova, esponente di Fli, parlando a Montecitorio.

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bene se qualcuno pensava che fini fosse un interlocutore serio su cui fare affidamento per una rottura di quel fronte delle ville e delle mignotte (non me ne vogliano le professioniste, ma il nome escort mi ha francamente stufato, così pane al pane e vino al vino!!!), ora è di fronte al fatto compiuto di un uomo ed un partito che era e rimane organico a quest’italia del malaffare che mira solo alla conservazione dei poteri acquisiti…vediamo se dopo essere passato dal fascismo in doppiopetto alla carica di presidente della camera, fini avrà anche il coraggio di passare davanti ad uno specchio per vedervi riflessa l’immagine di un uomo che ha fatto tante chiacchiere estive e poco arrosto autunnale…la retroattività delle leggi è un principio che cozza con il diritto esattamente quanto il signor b. cozza con la democrazia e con la legalità, ma questo i suoi accoliti lo sanno fin troppo bene e visto che gli conviene continuare la danza, danzano anche con i passi sbagliati…non credo comunque che questo cambierà di molto le previsioni sulla vita del governo, ciò che cambia invece è il continuo depauperarsi della cultura legale di questo paese che pur avendo di fatto inventato il diritto moderno ne celebra ogni giorno il suo funerale

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La Prof.ssa Albina Colella a capo dell’associazione per la tutela della salute

Pubblichiamo il seguente comunicato stampa tratto dal Quotidiano della Basilicata

E’ nata a Potenza l’associazione per “la tutela della salute Basilicata” che ha la finalità di promuovere la salvaguardia e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.  Alla luce delle sempre più frequenti denunce che si levano sullo stato dell’inquinamento del territorio lucano e sul record di malattie tumorali in Basilicata, l’Associazione si prefigge di fare chiarezza su tali allarmismi, di capire quello che realmente accade e di fornire una sintesi efficace semplice ed immediata fruibile ai cittadini. Allo scopo l’Associazione promuove la verifica che i parametri di impatto sull’aria, , suolo rientrino nei limiti di norma e verifiche eziologiche dei dati epidemiologici. L’Associazione inoltre: 1) intende agire civilmente per la tutela, la salvaguardia e la conservazione del diritto alla salute dei cittadini che risiedono, lavorano, dimorano in Basilicata; 2) si propone di dare la massima collaborazione ad enti ed organismi locali,regionali, nazionali e internazionali e interagisce con comitati, associazioni e persone fisiche o giuridiche; 3) promuove azioni di comunicazione; 4) esercita funzioni di sorveglianza e sdtimolo. Presidente dell’associazione é stata eletta Albina Colella professore ordinario di Geologia dell’Università della Basilicata. Tra i soci ci sono esperti in ingegneria, geologia, chimica, biologia, medicina dell’ambiente nonché avvocati, giornalisti e ufficiali di polizia esperti in reati in materia ambientale. Le iscrizioni sono aperte a tutti coloro che siano effettivamente sensibili e attenti alle problematiche e siano pronti anche ad impegnarsi in una logica di servizio sociale, mettendo a disposizione la propria professionalità e tempo.Per iscrizioni si può fare riferimento al sito facebook e alla mail colella@horatiocat.com.

Inutile sottolineare che l’associazione avrà lo spazio e il sostegno che merita anche da questo Comitato e da Comunità Lucana – Movimento no oil.

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sto per tornare

dopo un’intera estate di lavoro (ve ne fornirò dettagli), sto per rilanciarmi nell’agone politico di questa strana terra…detto in altri termini…sto per tornare…e dopo aver anche meditato tanto, sono abbastanza incavolato per non pensare che ora più mai un’altra regione è possibile, un’altra regione è necessaria

a presto

miko

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Sempre e solo Propaganda!

Sempre dal sito istituzionale, e sempre col famigerato copia-incolla

De Filippo: sconfiggere gli stereotipi sul Sud

10/10/2010 11:32
Intervento al convegno “Sud, familismo amorale e crisi civile

AGR“Oggi più che mai il Mezzogiorno ha bisogno di un nuovo scatto di reni per rispondere in modo efficace alla crisi economica che ha colpito il mondo”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo al convegno sul tema “Sud, familismo amorale e civile” organizzato a Pertosa (Sa) dall’osservatorio permanente sul dopo sisma e dalla Fondazione Mida.
“E oggi più che mai – ha aggiunto De Filippo – occorre leggere lo studio di Banfield sul familismo amorale dedotto da un’analisi sociologica effettuata proprio in un paesino lucano, in una nuova prospettiva storica, in una nuova dimensione antropologica. Oggi, infatti, molte cose sono cambiate, a partire dalla qualità della pubblica amministrazione che nel corso degli ultimi anni ha saputo impostare un nuovo quadro di relazioni più aperte con le altre regioni, con il Mezzogiorno, con il mondo. La Basilicata ha saputo distinguersi nel panorama meridionale su diverse azioni come, per citarne alcune, la riduzione delle Aziende sanitarie e di altri enti, la infrastrutturazione tecnologica, la tenuta dei bilanci, gli screening in materia oncologica e così via. Ma, soprattutto, ormai da tempo ha saputo aprire i suoi confini e affacciarsi sul mondo con un nuovo sguardo tentando di sconfiggere i luoghi comuni che ancora oggi, a prescindere dallo studio di Banfield, attanagliano il Mezzogiorno. Il Sud deve sapersi imporre sul resto del Paese per offrirsi in una dimensione capace di rompere gli stereotipi che l’hanno condizionato fino ad oggi. In questo contesto, però, il Governo nazionale non ci aiuta. Anzi, alcuni suoi autorevoli rappresentanti fanno di tutto per indebolire il Mezzogiorno richiamando immagini orami vecchie e desuete. Sono convinto che, al contrario, il Mezzogiorno, attraverso il buon governo saprà riscattarsi offrendo di sè la sua reale immagine di comunità operosa e sana”.

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    Tra “scatti di reni” e presunte rotture con “gli stereotipi” che hanno caratterizzato il “mezzogiorno” (come ama definirlo il Governatore, a quanto pare) da sempre, ci pare di cogliere, in quest’articolo, un tentativo di esportare anche oltre i confini Regionali il “Tuttappostismo” che, nella nostra regione, continua ad essere il motto che va per la maggiore… da parte dei politici, ovviamente! Rilettura del “Familismo amorale”? Ce ne sarebbero da dire di cose su questo argomento… che nella nostra regione si è ben aggiornato ai tempi, da parecchio!!! Ma, evidentemente, questo è solo il punto di partenza di un discorso che, a leggere queste comunicazioni, suona solo ed esclusivamente, come Propaganda bell’e buona! Lungi da noi il voler solo pensare che il Governo nazionale possa essere migliore di come vuol dipingerlo il Presidente De Filippo. Ma ci sia consentito, anche, affermare che il “buon governo” di cui va parlando il Governatore, a noi, pare la solita boutade propagandistica. Di quale buon governo ci parla De Filippo? Del buon governo di questa regione? Se i risultati di questo buon governo sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti, evidentemente, non ci siamo! Solo Propaganda (e anche, ormai, stantia) quella che viene fuori da questo comunicato. Propaganda di cui, perdonateci l’ardire, avremmo fatto volentieri a meno. Forse perché, da tempo immemorabile, ci sarebbe bisogno di un progetto, di un’idea nuova e, soprattutto, vera, per il futuro di questa regione e dell’intero “mezzogiorno”. Ma se le cose continuano ad andare così, bisognerà pure domandarsi il perché! Non credete? L’unico “mezzogiorno” certo, purtroppo per noi (e per i nostri politici-amministratori) è quello che, quotidianamente, ritorna sulle lancette dell’orologio… e con il quale, con questi politici-amministratori, sempre più gente di questa regione, di questo meridione e di questo paese deve fare i  conti: perché, ogni giorno che passa, i conti non tornano!

Meditiamoci su!

E cominciamo a pensare che ci sono altre vie da percorrere. E la propaganda non ci porterà da nessuna parte!

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Figli e Figliastri.

Ancora sul tema mense scolastiche, con il solito copia e incolla

Tisci, (Pdl) su contributo Regione a Comune di Potenza     

10/10/2010 16:04   BAS “Il Contributo che la Regione Basilicata si accinge a dare al Comune di Potenza per il funzionamento dei servizi scolastici è l’ennesimo tentativo di salvare il sindaco di Potenza dalla dichiarazione di fallimento economico-politco e crea una seria disparità fra il Comune di Potenza e gli altri Comuni delle Regione e, quindi, fra i cittadini di Potenza e quelli degli altri Comuni”. Lo sostiene Antonio Tisci, Coordinatore Provinciale Pdl – Potenza.
“L’assurdo di questo provvedimento è sotto gli occhi di tutti, così come è sotto gli occhi di tutti la sua potenziale lesione dei diritti di uguaglianza di opportunità da parte di tutti i cittadini. Se questa misura dovesse essere adottata, infatti, i cittadini della Regione non residenti nel Comune di Potenza, pagherebbero due volte i servizi scolastici, una volta per i propri figli nel Comune di residenza, una seconda volta, indirettamente e per il tramite dell’intervento regionale, nel Comune Capoluogo.
E’ di tutta evidenza, infatti, che nella misura in cui i servizi scolastici siano a carico delle casse della Regione Basilicata e, quindi, della fiscalità generale, saranno indirettamente i cittadini degli altri Comuni a garantire il servizio nella città di Potenza con un assurdo logico a danno dei cittadini e degli amministratori di quei Comuni che hanno la sventura di aver garantito bilanci sani ma di non essere il simbolo e il principale serbatoio elettorale del centrosinistra lucano.
L’approvazione definitiva di detto provvedimento – conclude Tisci – capovolgerebbe tutte le regole base dell’amministrazione, premiando le amministrazioni incapaci a danno di quelle sane e violando i principi di uguaglianza formale davanti alla legge e di parità delle opportunità, facendo emergere chiaramente che per il centrosnistra lucano esistono studenti di serie A e studenti di serie B, essendo quelli della provincia destinati a militare nella seconda serie per il solo fatto di essere residenti in Comuni della Provincia”.
    _________________________________________________________________________________________________  L’analisi di Antonio Tisci è condivisibile, anche se a mio avviso, non sufficiente. Il perché è presto spiegato: Vogliamo prendere per buone le dichiarazioni dei consiglieri dell’opposizione qualche giorno fa, i quali facevano notare come, nel bilancio del Comune, non fossero presenti poste stanziate a favore delle mense (ed altri servizi, presumibilmente). Continuo a ripetere che la mensa scolastica non è un fatto episodico, che si verifica raramente: E’ un “problema” che si ripresenta ogni anno alla ripresa delle lezioni!!! Dimenticarsi di stanziare, in fase di bilancio preventivo, la somma necessaria, è un fatto G R A V E!!!Pertanto, il “soccorso” da parte della Regione Basilicata, pur giungendo gradito ai genitori, che potranno usufruire di un servizio importante per i propri figli, è da considerarsi, comunque, discriminatorio nei confronti di quei genitori dei rimanenti 130 comuni che, indirettamente, dovranno sobbarcarsi l’onere di mantenere attivo il servizio mensa anche dei bambini Potentini!!! Cosa ancor più grave se, come sembra, il tutto avviene anche per “leggerezza” (voglio usare un eufemismo) amministrativa.Alla luce di tutto questo, si può pensare che in questa regione esistano Figli e Figliastri? Ovvero, comuni di serie A e di serie B?

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Cronache di un fallimento?

Dal sito della Regione “prelevo” questo articolo:

Napoli: Regione intervenga a sostegno del Comune capoluogo

08/10/2010 10:43
Per l’esponente del Pdl “il Sindaco Santarsiero sembra essere lasciato da solo a seguire le sorti di un destino crudele a cui appare destinata la città che rappresenta”

ACR“Dai banchi del Consiglio comunale di Potenza si è alzato forte il grido d’allarme attraverso il quale si invoca un intervento economico della Regione Basilicata per evitare il tracollo della città capoluogo. È evidente che la misura dell’insostenibilità amministrativa sia ormai colma, il tappo sta per saltare tanto che lo stesso Sindaco Santarsiero si è visto costretto ad affermare pubblicamente di avvertire il senso del malessere che i cittadini trasmettono” A sostenerlo è il consigliere regionale e comunale del Pdl, Michele Napoli il quale fa sapere che “in sede di approvazione della delibera sugli equilibri di bilancio, unanime è stata la richiesta dei consiglieri di riconoscere a Potenza un ruolo particolare, quello di città di riferimento per l’intero territorio regionale. Tale ruolo comporta e richiama irrimediabilmente al dovere di accoglienza e di ospitalità che, di conseguenza, comporta dei costi. Per questo viene chiesto al maggiore ente territoriale un particolare riconoscimento economico”.

“L’opposizione – prosegue Napoli – si è dichiarata disponibile a sostenere questa tesi, si è resa disponibile al dialogo, a rendersi parte attiva nelle sollecitazioni per arrivare ad ottenere l’inserimento nel bilancio regionale di un fondo a sostegno del capoluogo. A certe condizioni naturalmente, quelle che prevedono dei vincoli da stabilire rispetto ad una scala di priorità, quelle che toccano il nervo scoperto della società potentina. Ciò che dispiace – afferma l’esponente del Pdl – è che, da parte della maggioranza in Regione, non arrivano segnali. Si corre il rischio che questo grido d’allarme cada nel vuoto, così come accadde lo scorso anno quando venne presentata in Consiglio regionale una proposta a sostegno della città di Potenza. Quella risorsa finì per essere frammentata in mille rivoli disseminati a pioggia sul territorio senza che nessuno ne abbia tratto seri benefici”.

“Anche quest’anno –conclude Napoli – il silenzio domina, nessuna presa di posizione da parte dei gruppi politici di maggioranza, nemmeno dal Pd, partito di appartenenza del Sindaco Santarsiero che sembra essere lasciato da solo a seguire le sorti di un destino crudele a cui appare destinata la città che rappresenta. La maggioranza regionale nicchia dando la netta impressione di voler accompagnare il capoluogo ed il suo Sindaco verso quell’isolamento che ha tanto il sapore della vendetta politica”.

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Non c’è che dire! Non fa assolutamente piacere che si sia arrivati ad una situazione tale da dover sperare nell’intervento del massimo Organo istituzionale! Ma molti di noi ricordano ciò che “aleggiava” nell’aria di piena campagna elettorale di poco più di un anno fa, quando qualche Ministro di questa Repubblica prometteva, in caso di vittoria del Centrodestra, una “pezza” di 100 milioni di euro per sanare una situazione finanziaria prossima al disastro! Il centrodestra non ha vinto, e la città non saprà mai se quel ministro dicesse la verità o la sua fosse soltanto una boutade propagandistica. Ma la memoria non ci fa difetto e, sempre con riferimento allo stesso periodo, ci ricordiamo di quanto il Sindaco Santarsiero propagandasse le tantissime cose fatte e le innumerevoli cose che avrebbe fatto (qualche confronto televisivo l’abbiamo seguito,e qualche comizio l’abbiamo ascoltato). Peccato che la propaganda non risolva il problema di una voragine debitoria che, ogni volta che si presenta un’esigenza reale (vedi mense scolastiche e scuolabus), ritorna d’attualità! E non interessa più a nessuno il fatto che questa voragine sia colpa di chi, in precedenza, ha amministrato questa città. Se in cinque anni  (ora siamo al sesto) di amministrazione, non si è stati capaci di provare, almeno, ad arginare una situazione disastrosa (sia pure ereditata), poi non si può pensare che il malessere che il sindaco avverte nella sua cittadinanza non possa essere, ad un certo punto, anche dipeso da errori da lui commessi!!!

L’opposizione in Consiglio Regionale è disponibile a far approvare una “manovra” di bilancio che possa portare ossigeno alle casse comunali? Con l’auspicio che un eventuale stanziamento non si perda in mille rivoli – perifrasi che somiglia tanto ad un eufemismo per “politica clientelare solita” – disseminati a pioggia? Apprezzabile tentativo, ovviamente. Nella speranza che in Viale Verrastro ci si “armi” di buona volontà per cercare la soluzione migliore per il capoluogo!!! Nella speranza che questo sia soltanto un intervento tampone, finalizzato a tendere una mano ad un’amministrazione in evidente difficoltà, ma con l’impegno, da parte della Giunta Santarsiero a muoversi, per il futuro, in modo da invertire la rotta! E nella speranza che il “quiescente” popolo potentino rimanga, appunto, quiescente e paziente.

Troppe speranze e nessuna luce all’orizzonte, purtroppo.

Antonio Bevilacqua

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Ancora il problema mense scolastiche nel Comune di Potenza.

Copia – incolla dal sito istituzionale della Regione Basilicata (è una mia fissa… ma il conflitto di interesse mio personale me lo voglio giocare tutto)

Comune Pz, Molinari: come riattivare la mensa scolastica

03/10/2010 09:48BAS“Siamo disposti a votare subito una variazione di bilancio per destinare i fondi necessari a far ripartire le mense nel Comune di Potenza. Si dovrebbero recuperare almeno 200 mila euro per la riattivazione del servizio.” Lo hanno detto, nel corso di una conferenza stampa ieri mattina, i gruppi di opposizione in seno al Consiglio comunale di Potenza che hanno illustrato ai giornalisti la loro proposta per garantire il servizio mensa nel capoluogo. Presenti all’incontro con la stampa il Coordinatore dei gruppi di opposizione Giuseppe Molinari, i consiglieri Angelo Laieta (Dec), Antonino Imbesi (Pdl), Francesco Fanelli (Pdl), Salvatore Lacerra (Mal), Giuseppe Ferraro (I Socialisti).“I fondi necessari per riattivare la mensa nelle scuole del capoluogo– hanno spiegato – potrebbero essere recuperati dalle spese previste per le opere pubbliche non ancora appaltate. L’amministrazione di Potenza avrebbe dovuto affrontare la questione già da luglio in quanto – hanno continuato i consiglieri di minoranza – era già a conoscenza del debito storico e dei tagli che hanno riguardato tutti i comuni, tra i quali forse Potenza è l’unico dove non è ancora partito il servizio per le mense scolastiche. Questo problema riguarda numerose famiglie molte delle quali pagano il servizio mensa sia negli asili paritari che in quelli comunali e statali”.

“Il Comune di Potenza – hanno sottolineato – avrebbe potuto trovare una soluzione diversa con il gestore del servizio anche chiedendogli di riprendere il lavoro, solo temporaneamente senza soldi”.

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La proposta di Molinari (e di tutti gli altri rappresentanti dell’opposizione) sembrerebbe sensata. Magari avrà preso le sue informazioni sul Patto di stabilità che incombe sulla Regione, e avrà, almeno per ora, abbandonato l’idea di chiedere aiuto al massimo organo istituzionale territoriale! Ma la mia riflessione vuole spingersi ben oltre l’emergenza. Da troppi anni ascoltiamo autocelebrazioni del Sindaco (e del suo seguito, in Comune e fuori) su ciò che si è fatto e ciò che ancora si deve fare. Sembrerebbe, in piccolo, ciò che avviene a livello nazionale… dove abbiamo il Capo del Governo (e i suoi uomini, fuori e dentro il governo) che continuano a parlare di “Governo del fare”, elencando “millanta” provvedimenti e decisioni mentre, purtroppo per noi, il paese non se la passa assolutamente bene! Identica cosa (fatte le dovute proporzioni) accade nella nostra città: un Sindaco che non perde occasione per “strombazzare” ai quattro venti tutte le opere e decisioni prese per il bene di questa città… salvo, poi, rendersi conto di quanto, invece, le cose non vadano proprio come dovrebbero. Un'”amministrazione comunale del fare” che mi fa sorridere. Eh sì! Perché tutti stiamo a dare addosso al Ministro Gelmini per come sta provando a “demolire” la scuola pubblica, senza voler vedere che, in casa nostra, non è che la situazione sia messa meglio. Perché se si parla di servizio mensa che non parte nelle scuole del capoluogo (per una presunta “distrazione” in fase di redazione del bilancio, pare), e sulla Città di Potenza aleggia un ulteriore spettro, riguardante il servizio “Scuolabus”, allora vuol dire che le cose non differiscono rispetto alla situazione nazionale. Eppure, a ragionarci su, il colore politico delle due realtà dovrebbe (a questo punto il condizionale è d’obbligo) essere differente!!! Ma i risultati, che sono sotto gli occhi di tutti, paiono esattamente gli stessi. A una reiterata promessa di conclusione dei lavori sulla Salerno – Reggio propagandata dal Premier, fa eco, a livello locale, un “favoloso” Nodo Complesso che dovrebbe risolvere i problemi della viabilità cittadina… anche se, magari, non abbiamo ancora sentito parlare di potenziamento di quel servizio pubblico dei trasporti che dovrebbe completare le opere di collegamento verticale (Ponte attrezzato e scale mobili varie) e che, quello sì, potrebbe risolvere il problema del traffico cittadino!!!

Insomma: se il Governo nazionale, di Centrodestra, ci parla di ciò che non si percepisce, dimenticandosi di parlarci di ciò che, invece, si percepisce benissimo, uno si aspetterebbe che un Governo locale di Centrosinistra, dovrebbe andare in direzione differente. A quanto pare, non è così! Intanto, non abbiamo ascoltato, almeno finora, nè il Sindaco, nè gli assessori responsabili, pronunciarsi sul problema delle mense scolastiche. Eppure il malcontento di tantissimi genitori che stanno “subendo” la situazione, è palpabile!!! Come se ne verrà fuori?

Antonio Bevilacqua

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Mense scolastiche: La pessima figura del Comune di Potenza.

Prima di iniziare questo articolo, voglio premettere una cosa importante: sono padre di una bimba di 4 anni che frequenta la Scuola dell’Infanzia (quello che una buona parte di noi continua a chiamare Asilo). Pertanto chi legge sappia che è possibile (anzi, è matematicamente certo), da parte mia, un coinvolgimento piuttosto personale in tutto ciò che andrò a scrivere (qualcuno potrebbe chiamarlo “Conflitto d’interesse”… mi sta bene!!!).

Voglio premettere, ancora, che l’unico articolo sull’argomento che mi è capitato di trovare sul sito della Regione (nonostante la protesta e il malcontento dei genitori potentini stia montando da diversi giorni) è il seguente

Mense scuole, domani conferenza dell’opposizione Comune Pz

01/10/2010 18:41BAS

Domani 2 ottobre ore 10,30 nella sala delle Commissioni nel Palazzo del Consiglio Comunale di Potenza, in piazza Matteotti, i gruppi di opposizione in seno al Consiglio comunale incontreranno la stampa alla quale presenteranno idee e proposte per la riattivazione della mensa scolastica nelle scuole del capoluogo.

Esprimendo, con fermezza, il disappunto per il disinteresse che la testata istituzionale ha dimostrato nei confronti di tutta questa vicenda, mi preme affermare che, almeno per me, per Comunità Lucana – Movimento no oil, per i membri dell’opposizione in Consiglio Comunale e per un congruo numero di genitori che si trovano in una situazione di disagio non da poco (per la venuta meno, almeno per ora, di un servizio essenziale), l’argomento meritava un tipo di trattamento piuttosto differente da quello che, invece, c’è stato. Al Tg3 Basilicata abbiamo potuto vedere (e ascoltare), nell’edizione delle ore 14.00, quelle che sono le posizioni e le informazioni che sono venute fuori dalla conferenza stampa che si è tenuta questa mattina. Sostanzialmente, abbiamo potuto scoprire che, per quanto riguarda le mense scolastiche, in bilancio non era prevista alcuna cifra!!! La cosa mi ha lasciato del tutto basito… eh sì?!? Perché non si tratta di una voce di bilancio di quelle che possono sfuggire: dal momento che, almeno a rigor di logica, un servizio come quello delle mense scolastiche è un servizio che ritorna periodicamente ogni anno, nell’organizzazione di un Comune che possa definirsi “moderno” e, aggiungerei, civile! E’ inspiegabile, per il sottoscritto, che in fase di bilancio preventivo ci sia potuta essere una dimenticanza del genere!!! E’ come se un qualunque padre di famiglia si dimenticasse di mettere in conto, nel bilancio familiare, le ipotetiche spese da sostenere per il Vitto dei membri di detta famiglia! Assurdo, quindi, ciò che ci è toccato ascoltare oggi!!!

Ma non vogliamo essere i soliti “sfascisti” di turno (già ce lo sentiamo dire quotidianamente…); attendiamo, a questo punto, che il Sindaco Vito Santarsiero e l’assessore al bilancio, Federico Pace ci chiariscano la situazione.

Ad onor del vero, il Tg3 ha già provato a spiegare che la situazione debitoria del Comune è di quelle da non sottovalutare; ma il servizio ha voluto fare anche più di quello che avrebbe dovuto fare: e cioè solo ed esclusivamente informazione! Perché tirare fuori “storie” che, probabilmente sono già state tirate fuori un numero illimitato di volte dal Sindaco (come l’accusa, giusta o meno poco importa, di una situazione finanziaria piuttosto disastrosa ereditata dall’amministrazione precedente, con svariati milioni di euro di debiti) ci è sembrata una cosa che esula dal dovere di un servizio giornalistico!!! Le accuse alle amministrazioni precedenti sono una prassi di qualunque amministratore, lo sappiamo; una testata giornalistica dovrebbe limitarsi a dare le informazioni. Il servizio di oggi, invece, mi pare che andasse oltre la semplice informazione di una situazione debitoria di circa 140 milioni di euro.

Comunque, tanto per concludere questa “digressione”, direi che siamo in attesa di chiarimenti da parte dell’amministrazione comunale che vadano al di là delle semplici accuse alle precedenti amministrazioni!!!

Ah, tanto per aggiungere altre problematiche alla già pesante situazione: Qualcuno ha ventilato l’ipotesi di un intervento della Regione Basilicata nella questione. Si sentono, in giro, voci di possibili fondi che verrebbero da Viale Verrastro per tamponare il problema. Ora, il sottoscritto, per lavoro, ha a che fare anche con erogazioni della Regione Basilicata. Siamo in un periodo di “Patto di Stabilità”. La Regione sta “centellinando” gli accrediti a tutti gli enti che erogano pagamenti… si può pensare che la Regione, che già ha parzialmente chiuso i rubinetti nei confronti di enti per i quali i fondi erano in poste di bilancio, possa aggirare il patto di stabilità per provare a tamponare la situazione? Io ho il sospetto che ciò non sia molto facile. Se qualcosa potrà venire da parte del massimo organo istituzionale regionale, questo verrà con l’anno nuovo!

Nel frattempo? I bimbi delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie cosa dovranno fare? Portarsi un panino per calmierare i morsi della fame e ritornare a pranzo a casa? Ma, soprattutto, cosa potranno fare quei genitori (e sono tantissimi) che, lavorando entrambi, non potranno fare i salti mortali per lasciare il lavoro e andare a prendere i figli a scuola alle 13,30? E tutto ciò, presumibilmente, fino all’anno nuovo?

Siamo in attesa di conoscere cosa accadrà (e il sottoscritto è interessato personalmente  alla soluzione di questo problema)!!!

Antonio Bevilacqua. 

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