un altro grande che va via…

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ROMA – Il regista Mario Monicelli si e’ ucciso lanciandosi dal quarto o quinto piano del reparto di urologia dell’ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da ieri. Lo rendono noto fonti sanitarie.

 

Monicelli si e’ lanciato dal balcone del nosocomio romano intorno alle 21. Il regista aveva 95 anni ed era ricoverato per un tumore alla prostata. Anche suo padre Tomaso, noto scrittore e giornalista, si era tolto la vita nel 1946.

 

Il corpo di Monicelli e’ stato trovato dagli addetti sanitari a terra, disteso nei viali vicino alle aiuole, a pochi metri dal pronto soccorso. Al quinto piano, a una decina di metri di altezza, la finestra con la luce accesa dalla quale si e’ lanciato.

 Monicelli non ha lasciato nessun biglietto nella sua stanza a spiegazione del suo gesto. Il regista era ricoverato da solo nella stanza del reparto di urologia al quinto piano del San Giovanni. Intorno alle 21, poco dopo essersi sottoposto alla terapia, si e’ lanciato nel vuoto. Sul posto e’ arrivata la moglie e alcuni amici e famigliari.——————————————————————————————

voglio dare a miglior commento di un grande lavoratore della cultura solo la lista delle sue opere da regista…e che alcuni fantini imparino cosa è il lavoro, quello vero…un grande e sentito saluto a mario monicelli…ci restano le sue opere che sono la vera continuazione in vita di un artista e del tempo che egli ha immortalato

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  • I ragazzi della via Paal 1935
  • Pioggia d’estate 1937
  • Totò cerca casa con Steno 1949
  • Al diavolo la celebrità con Steno 1949
  • È arrivato il cavaliere con Steno 1950
  • Vita da cani con Steno 1950
  • Guardie e ladri con Steno 1951
  • Totò e i re di Roma con Steno 1952
  • Totò e le donne con Steno 1952
  • Le infedeli con Steno 1953
  • Proibito 1954
  • Un eroe dei nostri tempi 1955
  • Totò e Carolina 1955
  • Donatella 1956
  • Il medico e lo stregone 1957
  • Padri e figli 1957
  • I soliti ignoti 1958
  • Lettere dei condannati a morte 1959
  • La grande guerra 1959
  • Risate di gioia 1960
  • Boccaccio ’70 1962 – episodio Renzo e Luciana
  • I compagni 1963
  • Alta infedeltà 1964 – episodio Gente moderna
  • Casanova ’70 1965
  • Le fate 1966 – episodio Fata Armenia
  • L’armata Brancaleone 1966
  • La ragazza con la pistola 1968
  • Capriccio all’italiana 1968 – episodio La bambinaia
  • Toh, è morta la nonna! 1969
  • Le coppie 1970 – episodio Il frigorifero
  • Brancaleone alle crociate 1970
  • La mortadella 1971
  • Vogliamo i colonnelli 1973
  • Romanzo popolare 1974
  • Amici miei 1975
  • Caro Michele 1976
  • Signore e signori, buonanotte con Comencini, Loy, Magni e Scola 1976
  • Un borghese piccolo piccolo 1977
  • I nuovi mostri 1977 – episodi Autostop e First Aid
  • Viaggio con Anita 1979
  • Temporale Rosy 1980
  • Camera d’albergo 1981
  • Il marchese del Grillo 1981
  • Amici miei atto II 1982
  • Bertoldo, Bertoldino e… Cacasenno 1984
  • Le due vite di Mattia Pascal 1985
  • Speriamo che sia femmina 1986
  • I picari 1988
  • La moglie ingenua e il marito malato 1989 – film TV
  • 12 registi per 12 città 1989 – documentario, episodio Verona
  • Il male oscuro 1990
  • Rossini! Rossini! 1991
  • Parenti serpenti 1992
  • Cari fottutissimi amici 1994
  • The Royal Affair 1995
  • Facciamo paradiso 1995
  • Esercizi di stile 1996 – episodio Idillio edile
  • Topi di appartamento 1997 – cortometraggio
  • I corti italiani 1997 – episodio Topi di appartamento
  • Panni sporchi 1999
  • Un amico magico: il maestro Nino Rota 1999 – documentario
  • Come quando fuori piove 2000 – miniserie TV
  • Un altro mondo è possibile (001 – documentario collettivo
  • Lettere dalla Palestina 2002 – docu-drama collettivo
  • Firenze, il nostro domani 2003 – documentario collettivo
  • Le rose del deserto 2006
  • Vicino al Colosseo… c’è Monii 2008 – cortometraggio documentaristico
  • La nuova armata Brancaleone 2010 – cortometraggio, solo credito

 

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conferenza stampa UN “ALTRO” PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI

venerdì 3 dicembre ore 11, presso la sala commissioni della provincia di potenza (3° piano) terremo una conferenza stampa di presentazione di

UN “ALTRO” PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI – un passo organizzativo concreto verso una gestione a “rifiuti zero” del ciclo dei rifiuti in basilicata

non aggiungo altro al momento ma tornerò sull’argomento in questi giorni

nel frattempo un grazie ad aurelio pace, capogruppo della minoranza alla provincia di potenza, che ha chiesto per noi la sala istituzionale per la presentazione…pur non avendo idee convergenti sulla politica, convergiamo però su alcuni temi, quali i rifiuti e la loro gestione, e tanto basta perchè quella nuova politica a cui aspiriamo cominci a definirsi concreta

cominceremo dai giorni seguenti in giro per la regione a cominciare dai capoluoghi gli interventi di presentazione del piano, con le discussioni, le domande e gli interventi ad adiuvandum di un piano che non si pretende “chiuso”, ma aperto al contributo fattivo di tutti perchè alla politica arrivi forte e chiaro il messaggio…non vogliamo inceneritori e termovalorizzatori (compresi quelli mascherati da centrali a bio-masse) sul nostro territorio…vogliamo, e fortemente vogliamo, che “rifiuti zero” significhi RD spinta, riciclaggio delle materie seconde, compost di qualità, ciclo economico, maggiore occupazione, rispetto di salute umana, animale, salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, e non vogliamo, come spesso dico, che in un gioco di ipocrisie “rifiuti zero” equivalga a “ceneri mille”, come invece le programmazioni regionali e provinciali stanno “imponendo” a suon di emergenze rifiuti create ad arte

eccovi la copertina del piano che pubblicheremo ovviamente sul nostro blog

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finanziaria

De Filippo illustra linee per Finanziaria 2011 a Maggioranza

26/11/2010 14:54Riunione con segretari e capigruppo della coalizione. Circa 112 milioni di euro di tagli dal Governo rispetto a un anno fa. “Lavoriamo per non far ipotecare il nostro futuro”

AGR Oltre 112 milioni in meno di trasferimenti dallo Stato (l’85% del totale, escludendo il fondo sanitario), per la prima volta nella Storia della Regione Basilicata l’intero ammontare delle royalty del petrolio e del gas utilizzate per sostenere la spesa corrente e non investimenti, e ancora aree di intervento che necessitano di trovare copertura finanziaria (è il caso del trasporto pubblico locale), per le quali si spera nella possibile riduzione dei tagli del governo, che, comunque, anche nella più rosea delle ipotesi si attesterebbero intorno ai 90 milioni di euro, con un taglio del 70 per cento rispetto a quanto avvenuto a inizio 2010.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha avviato questa mattina il confronto all’interno della maggioranza sulla Finanziaria regionale 2011 illustrando oltre che la evidente difficoltà del quadro finanziario la persistente e tenace volontà di garantire, in linea con quanto previsto con il programma di coalizione., la società della conoscenza (con fondi per l’università, i servizi agli studenti e il diritto allo studio e i precari della scuola), la coesione sociale (dando totale copertura alle politiche di inclusione e ai piani sociali azzerati dal governo), lo sviluppo (con interventi a sostegno delle imprese per l’accesso al credito che si estenderanno dagli investimenti anche al circolante) e riforma della governance (alleggerendo ancor più il peso della macchina amministrativa e promuovendo la gestione associata di servizi) continuando anche a sostenere i principi della coalizione in elementi strategici quali l’affermazione della natura pubblica non solo della proprietà dell’acqua ma anche della sua gestione. “La situazione è negativa come non mai – ha detto De Filippo – e tra federalismo e nuove manovre le aspettative per l’anno 2011 sono ancora peggiori. Ma non possiamo consentire che questa situazione metta sotto sequestro il nostro futuro, così per un verso abbiamo il dovere di continuare a sostenere politiche di prospettiva, per un altro c’è la necessità di costruire un sistema pubblico che regga nei prossimi anni”.
I dati, nella loro crudezza, danno la dimensione della situazione. Dai trasferimenti statali il dipartimento Infrastrutture perderà 63 milioni di euro (con l’azzeramento di voci essenziali come il trasporto pubblico locale, la viabilità, l’edilizia residenziale), l’Ambiente quasi 10 milioni (saltano del tutto i fondi per la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità dell’aria), la Salute, più di 14 milioni e Mezzo (azzerate edilizia sanitaria, politiche per famiglia, lattanti, promozione della salute umana), l’Agricoltura avrà un taglio di oltre 8 milioni (non ci sono più i trasferimenti per Consorzi di Bonifica e Associazioni allevatori), la Formazione perde oltre 6 milioni (ossia i fondi per politiche sociali, mercato del lavoro, borse di studio, prestito d’onore, lavoro ai disabili ecc.), le Attività Produttive registrano un taglio di 11 milioni (con l’azzeramento di incentivi alle imprese e fondi per il turismo). Tagli che solo in parte potranno essere compensati con l’introito delle royalty, atteso in 80 milioni, ma buona parte del quale già l’anno scorso era stato utilizzato nel bilancio regionale per sanità, università, forestazione ecc.
I segretari e i capigruppo di maggioranza hanno avviato il confronto che proseguirà affiancando una fase interamente articolata in sede politica, con incontri tra i partiti, al fine di arrivare a scelte condivise. Anche se allo stato attuale si registrano posizioni articolate, dal dibattito è emersa la forte volontà comune a tutti di giungere ad una posizione unitaria di cui tutti siano pronti a farsi carico, nella consapevolezza che la difficoltà del momento, e gli aggravamenti che potranno arrivare nel futuro prossimo, potranno essere affrontati solo in un’ottica di coesione e condivisione che coinvolga non solo i livelli politici ma l’intera società di Basilicata. A tal fine il presidente De Filippo ha annunciato la volontà di un confronto “franco, aperto e costruttivo” anche con le opposizioni consiliari al fine di mettere in campo le migliori soluzioni per affrontare questa difficile situazione.
Siamo pronti a recepire i suggerimenti di tutti – ha detto il presidente – ponendo solo una pregiudiziale: non possiamo negare la difficoltà del momento e non assumere decisioni conseguenti, anche se dolorose, creando un danno irreversibile alla nostra comunità e al suo futuro. Molte Regioni in Italia, in questi giorni, dichiarano la materiale impossibilità di chiudere i bilanci. Noi ci riusciremo, anche grazie alle royalty del Petrolio, ma dobbiamo mettere le basi per rendere sostenibile nel tempo una difficoltà che non è affatto transitoria e che nel prossimo futuro potrà registrare solo aggravamenti.

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bene, queste le linee allora…e ci sarebbe già da aggiungere che se i tagli influissero (o magari riuscissimo a rivolgerli, visto che le intenzioni del governo sono tutte contabili, tagli appunto) agli sprechi enormi della macchina politico-amministrativa della regione basilicata, sarebbe un bene…ovviamente non sarà così, perchè al presidente de filippo ed alla sua macchina di privilegi e clientele di tagliare gli sprechi che proprio il suo sistema di consenso produce in massima parte, proprio non può interessare di meno!!!

il programma della coalizione a cui si intende comunque “dare risposta” non esiste affatto, non essendo mai esistito nella sua declinazione al passato, figuriamoci in quella al futuro….questa è una regione non politicamente amministrata dal centrosinistra, ma da una manica di incompetenti ed assai trasversali cicisbei che considerano il loro ruolo di indirizzo politico come un passepartout per fare “la politica”, come la chiamano loro, cioè garantirsi continuità elettorale attraverso una politica feudo-baronale di prebende clan-familistiche (non citeremo l’ormai abusato termine di familismo amorale, ma la sostanza è quella purttroppo) e che si avvalgono di una “classe”, ormai divenuta tale nella sua accezione sociale ed economica, di dirigenti e funzionari dalla stravagante attitudine a far cosa loro di ogni procedimento amministrativo, basandosi il più delle volte su titoli di studio ridicoli (ma qualcuno ha idea di quanti dirigenti e funzionari hanno al massimo qualche gradino di istruzione superiore e solo in virtù della loro continuità storico-occupazionale sono scattati di ruolo?), su competenze arrogantemente ignoranti ed onestà intellettuale e materiale spesso del tutto latitante?…ma questa sarebbe storia vecchia, anche in considerazione del fatto che tanti nuovi dirigenti o funzionari con lauree su cui forse si dovrebbe indagare (di fatto assunti solo in relazione alla prossimità a partiti) non sono da meglio, anzi rivelano il più delle volte inquietanti linee d’ombra che li riconducono ad alcune “cordate” imprenditorial-politiche…insomma gente a cui normalmente non si affiderebbe la gestione di un bagno pubblico che decidono su materie delicatissime!!!

ma torniamo a de filippo…il messaggio chiaro è “taglieremo”, ma “taglieremo” alla democristiana (la vera cifra stilistica del potere lucano, ma con gli addentellati pd&soci), cioè non tagliamo nulla ai privilegi e molto alle cose che pur avrebbero rilevanze al futuro, ma che oggi sono poco visibili o quantomeno saranno rese tali da un controllo ferreo dell’informazione…dopotutto se di un avvenimento non si ha contezza mediatica è come se tale avvenimento non sia accaduto, come al pd3 regionale ben sanno nella loro servile campagna di oscuramento di tutto ciò che pone elementi di critica reale alle cose…

così oltre alla ragioneria con cui dover fare i conti, toccherà mettere a bilancio anche il “confronto” che de filippo avvia con la sua maggioranza, cioè detto in altre parole “come ci laviamo la faccia senza che si strappi la pelle?”, e la richiesta di “confronto” con una minoranza che, alle sue parole, ridotta al solo ruolo consiliare (a gente come il sottoscritto ed il suo gruppo ovviamente non si può dare ascolto perchè non presenti in quel cottolengo di consiglio regionale), finirà per rappresentare altri interessi clan-familiari?

non se viene fuori con simile gente e non se viene fuori continuando a fare giochini sulle royalties del petrolio che qui vengono presentate come risolutive e “magari fossero più di più!!!”…ok, io teoricamente ci starei anche in un momento simile ad avviare un simile discorso nella stretta contestualità del momento, ma si pongono delle domande…

1) ma chiediamo o no l’aumento sostanziale e finoal 25% delle royalties per le concessioni ad oggi operanti (val d’agri) o svendiamo alle cifre attuali tutta la regione alle compagnie come invece appare del tutto evidente dal tono di questi discorsi?

2) ma ci siamo posti il problema se finora questi fondi siano mai stati spesi per investimenti e se quegli “investimenti” (leggi p.o. val d’agri) siano mai stati altro che una gigantesca clientela fisiologica al sistema o cominciamo a chiedere conto pubblicamente di quegli “investimenti”, magari cercando di recuperare il recuperabile ed avviando anche qualche inchiesta sull’uso e naturalmente le realtà costruite proprio su quei fondi?

3) ma vogliamo cercare di capire quali sono le partite su cui investire invece realmente le partite residue che ancora possiamo dedicare agli investimenti veri (piano di reindustializzazione, piano di forestazione produttiva, fondi psr, fondi residui di altra programmazione, etc etc.)?

4) ma vogliamo interrogarci su quale debba essere la destinazione al futuro di questa terra in un confronto a più voci, cercando di capire quale sia lo “sviluppo” perseguibile e non più quello che vi osinate ancora a definire come “sostenibile”?

5) ma vogliamo capirlo che la logica dei clan (e tutto l’ambaradam che ne consegue) deve essere dimenticata con una certa nettezza e senza sconti?

6) ma vogliamo cercare di dare più spazio alla politica del sociale condiviso dei bisogni reali e non alla politica alchimistica di una internazionalizzazione impraticabile di un mercato interno al momento inesistente ed in quanto tale facile preda di “golosoni” di territori quasi vergini?

…e molte altre domande  si affollano alla mia mente…

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a tinchi

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domani non mi sarà possibile per motivi di lavoro essere a tinchi per la marcia in difesa di un ospedale che alcune “strambe” logiche hanno di fatto chiuso, ma ci tenevo a diffondere l’invito alla partecipazione…ogni diritto perso e su ogni territorio è un diritto perso ovunque!!!

un saluto agli amici di tinchi e nel piccolo di ciò che riesco a fare, cercherò di pressare perchè non si compia l’irreparabile, privare una zona già martoriata dallo “sviluppo” della chimica di un presidio sanitario efficiente

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nota stampa di comunità lucana

Incontro di Comunità Lucana sul ciclo dei rifiuti a Satriano

  

Venerdì 26 novembre 2010, dalle ore 18.00 si terrà nella sala del Consiglio Comunale di Palazzo Loreto a Satriano di Lucania (PZ) un incontro sul tema dei “Rifiuti Zero” visti a livello locale e nella prospettiva di una loro ciclizzazione nell’economia locale.

  

Tema che intendiamo sviluppare proprio a Satriano, comunità che pur avviandosi verso il percorso virtuoso di una raccolta differenziata porta a porta dalle caratteristiche spinte, rappresenta il quadro di una regione dove a fronte di dati sconfortanti sulla raccolta differenziata – inferiore al 10% – alle necessità stabilite dalla legge di avviare azioni in tal senso, si è risposto con affidamenti di gestione a privati, gestioni naturalmente onerose e che contemplano nella percentuale di utile concessa al privato, un “abbandono” della forte direzione e caratterizzazione pubblica che crediamo sia oggi più che mai necessaria nella gestione dei rifiuti.

  

Ciò naturalmente a fronte di una debole programmazione regionale che ha dato origine a dubbie programmazioni provinciali che paiono volgersi verso la termovalorizzazione come “soluzione” di un problema, quello dei rifiuti in Basilicata, spacciando tali controverse pratiche come “rifiuti zero”, uno slogan certo, ma con precise declinazioni in senso di pratiche di riciclaggio e recupero delle materie seconde e non certo di un incenerimento a scarso valore energetico – e non solo in termini di energia equivalente – che sembra non voler tenere conto degli ormai numerosi riferimenti scientifici che definiscono tali pratiche industriali dannose per ambiente e salute della popolazione, nonché economicamente poco convenienti.

  

Un incontro che alla luce delle recenti notizie circa la sentenza TAR che di fatto apre la strada ad una discarica di rifiuti speciali in un paese, Satriano, che pur dell’ambiente, del paesaggio, della tipicità eno-gastronomica e culturale ha fatto bandiera.

  

Certo appare bizzarro che un incontro sul tema sia stato convocato in una sede locale di un partito di governo locale e regionale e che abbia visto la presenza di numerosi epigoni istituzionali di un “rifiuti zero” che declinato alla lucana par voglia significare “ceneri mille”, e non in una più ampia cornice di partecipazione che solo la formalità democratica del consiglio comunale può assicurare in quanto casa dei cittadini.

  

Ma intento di questo incontro non è la polemica fine a se stessa, quanto la corretta informazione su tematiche, quelle della raccolta differenziata e del recupero delle materie, che non può essere lasciata solo a chi crede che un interesse pubblico prevalente, la gestione dei rifiuti, possa essere affidato alla naturale ricerca di utili del privato, quando utilmente il ciclo del recupero può apportare alle nostre economie locali e regionali elementi di novità economica che possono tradursi in ritorni occupazionali, quando un ciclo ben governato può ridare equilibrio ad un ambiente messo sotto pressione da un sistema industriale che non ha neppure sede sul nostro territorio regionale.

  

Proveremo con la consueta energia e passione a dare una nostra visione delle cose e caleremo le nostre proposte direttamente nella comunità di Satriano nella speranza che i rifiuti non soffochino la nostra terra.

  Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

Fiorenzo Magni, responsabile locale del movimento a Satriano.

p.s. ovviamente sono invitati tutti e non solo i cittadini di satriano di lucania…ed a breve la presentazione del nostro piano rifiuti regionale

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ancora ci sono nemici?

come mi viene spesso riportato, pare che in seguito ai miei articoli “i nemici di comunità lucana” molta gente si sia sentita offesa e serbi per il sottoscritto un profondo rancore…

bene, mi duole dire che tale rancore esisteva anche prima, latente, strisciante ed ipocrita ed esattamente come il rancore attuale non fondato su alcun elemento politico in quanto tale, bensì molto spesso usandosi una mia presunta volontà di primeggiare in tutto come foglia di fico per coprire ben altre inadeguatezze che non riescono ad esprimersi in un convinto e convincente percorso umano, prima ancora che dialettico e quindi politico…

io non serbo e non ho serbato mai alcun rancore per alcune delle persone citate, semmai mi sono chiesto se esisteva qualche motivo che portava invece al loro rancore…il personalismo, il protagonismo, il senso di auto-sufficienza di cui mi si accusa spesso lo lascio al giudizio delle persone che criticamente possono giudicare il mio operato che da anni non lesino alla conoscenza di tutti coloro che leggono questo blog e che incontro nei miei lunghi giri attraverso questa terra in appoggio a rivendicazioni locali che vorrei solo si inserissero in una rivendicazione del territorio a più ampio raggio…

ma alla luce delle cose che denunciavo e che si sono svelate con chiarezza nella portata di alcuni avvenimenti, non mi sento di spostare una virgola al mio racconto, che è e rimane la più pura verità cronistica…certo le cose si possono leggere e devono leggersi da più parti, ma sfido chiunque degli “offesi” a dire che le cose non andarono così…

io non accetto patenti di verità o di democrazia da nessuno che usi l’arma del parlare alle spalle, così chi ancora rifiuta di ammettere che ciò che accadde (ed io ho denunciato) furono  errori anche in buona fede, tattiche sbagliate, percorsi in cui sentimenti umani, ancorchè disdicevoli, presero il posto di ragioni politiche poste a difesa di questa terra, si faccia un serio esame di coscienza prima di osare ancora aprire bocca per una strategia del fango che è troppo facile condannare all’esterno senza prima essersi guardati le mani lorde…

non penso al passato, come appare chiaro suppongo da tutto ciò che dico, ma se il presente è il fondamento del futuro, quel presente su ragioni di verità anche storiche va fondato…perciò basta con le “cazzate da cortile” e chi ha voglia di lavorare con i fatti e non con le parole, con l’impegno e non con gli slogan, si faccia pure avanti!!!

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trent’anni dopo

no, non è dumas in una riedizione appesantita da dieci anni di un elemento della saga dei tre moschettieri…no, non sono considerazioni sul progredire veloce dell’età in un tempo che non segue più il tempo nel suo scandire aritmetico la vita, ma piuttosto le ansie collettive, le nevrosi dell’epoca, il gossip quotidiano…

trent’anni fa a quest’ora la nostra regione era già stata profondamente cambiata da un avvenimento tragico, quel terremoto distruttivo, lunghissimo, potente che in un novembre insolitamente tiepido, in una domenica come le tante del villaggio che era e per certi versi è ancora la nostra terra, in un’ora che preludeva alla solita cena tranquilla, magari con ciò che era avanzato a pranzo, aveva sconvolto per sempre la vita di una regione e le vite dei suoi abitanti…

non spaventatevi, non ho intenzione di agitare la retorica del ricordo nell’enfasi di un qualche presente che da quel giorno ha cominciato a costruirsi…per queste cose basta il parterre ed il grand rondeau che oggi ha affollato il teatro stabile di potenza nel trentennale del terremoto del 23 novembre dell’80 e che ha giubilato il ricordo di quel giorno e di tutti i giorni ed i mesi che seguirono quell’evento…

giubilato, nella migliore tradizione dei parolai senza vergogna, un ricordo tanto tragico nell’auto-assoluzione acritica di una classe politica che lungi dal far schifo a se stessa, tanta fu la sua voracità di divorare ogni risorsa che pur lo stato non aveva lesinato, quasi si auto-santifica oggi pensando che “se peggio doveva andare, meglio andò” e dimenticando ogni remora di senso critico di fronte a ciò che questa regione è alla data odierna…un deserto!!!

miliardi di lire per costruire inutili zone industriali per altrettanto inutili aziende che a volte non arrivarono neppure qui, fermandosi appena dopo le soglie dell’incasso dei contributi pubblici e tangenti per quelle operazioni..

miliardi di lire per ricostruire tessuti urbani in bizzarre interpretazioni della storia di quelle architetture povere, ma dense di una storia antica e tangenti per l’attribuzione dei lavori…

miliardi di lire per strade che cominciavano nel nulla e finivano nel nulla, pur non essendo mai finite…

miliardi di lire buttati via a suon di clientele, promesse di lavoro, interesse a te o a lui o a voi, all’amico dell’amico, alla cummara ed al marito di costei che pur bisognava ricompensare di tanta pazienza, al fratello, al cugino, allo zio ed “all’anima de li mejo mortacci loro”, mi sentoirei di aggiungere in quel vernacolo romanesco che pur accompagnò il mio esodo dalla regione di lì a poco…

miliardi buttati certo anche per l’irragionevole speranza (ma qui saremmo alla colpa e non al dolo) di portare spicchi di uno sviluppo industriale senza concretezza, ma il più delle volte la cifra dello spreco fu la clientela locale, il servaggio ad un sistema vasto di do ut des e piccoli feudalesimi, di aristocrazie locali con i buchi alle mutande, di sindaci imbellettati e funzionari compiacenti a malapena in grado di esprimersi in un italiano soddisfacente e sufficiente…e molti pur credettero che qualcosa sarebbe cambiato e che ogni dieci soldi sprecati, almeno uno sarebbe andato alle cose giuste, alle cose da fare, alle cose necessarie…

e ci credettero ancora persino quando fu del tutto evidente che quelle industrie non aprivano che capannoni scheletrici, che quei soldi sparivano senza che nemmeno quel soldo ogni dieci fosse risparmiato, che quel progresso promesso moriva prima di aver diffuso il suo sapore, che allora come qualche anno prima, come decenni o secoli prima, senza santi in paradiso non sopravvivevi e rimaneva sola alternativa andare via od accettare senza riserve quel sistema di potere, in forma di quei bocconi inghiottiti a forza che a furia di esserlo, finiscono anche per piacere…

ed è quel sistema di potere nella sua procrastinazione temporale ed a volte negli stessi personaggi che hanno ancora l’ardire di parlare, che oggi gongolava beato e beota tra il teatro stabile ed il west nella crassa certezza che nessuno abbia mai nulla da dire e se lo dovesse dire, basta che il microfono sia spento…

pace in cielo e pace agli uomini di buona volontà…chi ha avuto ha avuto…acqua passata non macina…insomma di una rilettura della nostra storia in chiave di comprensione dell’oggi, neppure a parlarne…persino i più evidenti sprechi di denaro pubblico, persino le speculazioni più feroci, gli accaparramenti più guignol, sono diventati occasione di una becera mondanità reiterativa di quel nulla progettuale che staziona in un altro nulla, quello dentro le teste vuote di tanti…

e così il terremoto di ieri è diventato il terremoto di tutti i giorni, quella continua emergenza del doversi affidare a qualcuno per ogni cosa, fosse anche un certificato o il biglietto dell’autobus, figuriamoci il lavoro…questo sconosciuto, agognato, sofferto sogno per il quale tutto è in vendita e per il quale i nonni vendettero il futuro di figli e nipoti e via di seguito in una catena di saldi a buon mercato che per acquisirli a volte basta una promessa, quel lavoro che a foglia di fico si mostra perchè non si veda lo scandalo ambientale a cui costringono questa terra, chiamandola ancora paradiso e mandando certi sgherri e certi ceffi in costosi giri per il mondo a propagandarla, quel lavoro che ti fa dire sempre di si fino a dimenticare altre parole, quel lavoro per cui ti danneresti se ti fosse rimasta un’anima, perchè ad essere complici per necessità si diventa complici in natura e pari concorso…

una regione che si compra con una promessa di lavoro, nel sorriso compiacente del politicante che ti sodomizza ogni giorno proprio con quella sua promessa…ecco cosa ci ha lasciato il terremoto…trent’anni dopo!!! 

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culto della personalità

Il presidente e l’Univeristà: nuova puntata del “Diario”

23/11/2010 10:36Due inediti: la prima volta che un governatore interviene all’apertura dell’Anno accademico e la prima volta che fa da correlatore in una seduta di laurea

AGRLa prima volta che un presidente della Regione Basilicata parla all’inaugurazione dell’anno accademico; la prima volta che un governatore lucano fa da correlatore a una seduta di laurea dell’Università della Basilicata. E’ dedicata a due fatti inediti per la nostra regione la puntata del “Diario del presidente”, realizzata dal portavoce Nino Grasso, on line da questa mattina.

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c’è poco da aggiungere, dunque…il culto della personalità, condito in tardo-modernismi reality, ormai si lancia nell’informazione lucana…in altri termini, potremmo anche definirlo puro “leccaderetanesimo” che un pennivendolo, nino grasso, già editorialista della nuova in spirito di critica e passato alle dipendenze acritiche e dirette del presidente de filippo (che abbia famiglia?), mette a sistema nel più ampio sistema del compiacimento al potere che a roma come a potenza pare essere diventato cifra stilistica e di asservimento dei giornalisti…

tale è infatti il servaggio spesso assolutamente auto-indotto (dopo le auto-censure preventive) a cui i “giornalisti” si sottopongono, un servaggio di sistema messo al servizio di una logica del potere che abbisogna di compiacersi nell’esposizione continua ai media…

in mancanza di un porta a porta dalle comode poltroncine a forma di lingua (non è uno stile arredo post-pop, ma pare una scelta di maggiore comodità per alcune terga e per alcune lingue), che non disperiamo però di vedere a breve nelle attività video della regione, ci si concentra con ciò che è a disposizione, il sito istituzionale di basilicatanetshop, un covo di imbucati a servizio, e si inaugura questo “diario del presidente”…culto della personalità nell’onnipresenza che al presidente va assicurata…

che il presidente faccia parte della “giuria” accademica (non tarderà forse ad arrivare anche il televoto per le sedute di laurea) è cosa che non mi indigna, semmai mi fa riflettere su altre cose (l’università di basilicata è una cosa seria?), ma che ciò passi come inedita e, in modo sottinteso, importante novità della vita della regione è francamente troppo…tra un po’ potremmo dunque aspettarci che anche alcuni aspetti “privati” della vita del presidente diventino pane quotidiano di una regione ridotta a platea del grande fratello nostrano ai peperoni crush’ck ed agli onnipresenti tarallucci e vino…c’è da rabbrividire al pensiero!!!

il potere che si auto-celebra è tratto comune ad alcune dittature del passato ed alcune del presente che alle fanfare preferiscono l’auditel, lo share ed il conduttore compiacente, in una esecrabile continuità di ciò che secondo il mio modesto avviso è la spia di un “potere che trascende”…la compiacenza, anticamera dell’accettazione acritica di tutto ciò che da questo potere discende, il brodo primordiale in cui bolle qualche innominabile taglio di carne democraticamente putrescente e dal sapore nauseabondo…

il personaggio compiacente in questione, nino grasso, il roboante cronista che pareva voler puntare un dito etico contro alcuni eccessi del potere ed è poi finito a far da kappelmeister al coro di leccaculi che senza meriti paghiamo noi (e qui non è retorica, perchè lo stipendio alla pletora di servi, lo paghiamo davvero noi!!!), dovrebbe chiedersi dove sia finita la sua dignità residua se, inneggiando alla cronaca minuto per minuto del potere, si trasforma nell’acefalo acritico “a’nfame” strumento della definitiva consacrazione a “piccolo padre della regione” di un presidente senza idee altre che non siano la messa in vendita della regione…

piccoli berluskoni crescono, piccoli emilio fede prosperano….tatta-tatta-ta-ta-ta-ta!!!

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viti-moto

Viti (Pd): “Trent’anni fa io c’ero”

22/11/2010 12:45Il tragico sisma del 23 novembre 1980 nel ricordo del capogruppo del Pd in Consiglio regionale

ACR“Trent’anni fa io c’ero ed esercitavo una responsabilità di governo nella Giunta regionale guidata da quell’indimenticabile Presidente che è stato Vincenzo Verrastro. Ero Assessore regionale alle Attività Produttive, incarico che avrei mantenuto per otto anni, prima della mia elezione al Parlamento nazionale”. Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vincenzo Viti nel ricordare il tragico sisma del 23 novembre 1980.

“Ricordo perfettamente il dramma vissuto in quelle prime ore – prosegue Viti – l’impegno ad organizzare l’emergenza e a coordinare i soccorsi, il dolore per le vittime e per le famiglie, la terribile visione delle rovine di Balvano che furono il nostro primo approdo al culmine della notte del 23 novembre e alle prime luci dell’alba, l’arrivo dei volontari e dei mezzi e l’accorrere degli uomini di governo (rivedo ancora la commozione di Emilio Colombo). Era la prima volta che ci si misurava con una tragedia di proporzioni apocalittiche (assai più grave del dissesto idrogeologico che anni prima aveva infierito sulla regione). Si trattava di organizzare i primi interventi (ognuno per i settori di competenza) e di coordinarli. Poi di collegare l’emergenza alla prospettiva, di orientare il prevedibile e atteso flusso di risorse statali ad un modello di ripresa e di sviluppo, cercando così di aprire la regione ad una stagione nuova nel segno della ricostruzione, della sicurezza e della speranza. Ricordo il valore dell’impegno di colleghi come Azzarà, Coviello, Covelli, Schettini, Savino. E rammento anche con quanta passione operammo per realizzare le condizioni per la rinascita delle aziende artigiane e delle piccole imprese danneggiate dal sisma e perché si aprisse una nuova fase del processo di industrializzazione. Pagina quest’ultima assai controversa sul cui esito dovrebbe interrogarsi quella parte del Paese che oggi chiede conto solo a noi dell’impiego delle risorse a quel tempo stanziate”.

“Qualche responsabilità – afferma il capogruppo del Pd – nell’aver attivato altre aree industriali, quando avremmo potuto e dovuto valorizzare soprattutto il capitale sociale e infrastrutturale già esistente, potrebbe esserci addebitata. Ma nessuno, che conosca atti e fatti, potrebbe dubitare quanto meno del concorso di colpa per quel che attiene alla qualità e al profilo di quell’imprenditoria che si rovesciò nelle aree e che dissipò ingenti risorse pubbliche”.

“Un esame critico, trent’anni dopo, quindi – conclude Viti – è non solo doveroso, ma risponde a un’urgenza etico-civile. E l’arrivo di un uomo del valore e dell’esperienza di Zamberletti, potrebbe confermare come, con le sue luci e le sue ombre, vi sia una storia che andrebbe ricostruita, oltre le grida, come dice De Filippo, di ‘apocalittici e sciamani’, nelle sue effettive asperità e nei suoi effettivi meriti. Perché ricordare è essenzialmente corrispondere al valore delle cose e all’evidenza dei fatti”.

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fatti che, caro il “loro” viti, evidenziano disastri programmatici che se compiuti in buona fede almeno avrebbero proprio questa a loro scusante…ma non vi sono scusanti!!!

non potete considerare altro da voi quegli imprenditori che oggi accusate di aver dissipato denari pubblici che in ben altre direzioni con maggiore efficacia avrebbero potuto essere spesi…dimentica per caso le clientele locali derivanti dalle promesse di posti di lavoro che a iosa avete usato per tenervi sulle poltrone?…

e non voglio citare altro perchè la “distrazione di percentuali di quei fondi” fu clamorosa…

non mi sta bene che lei si tiri fuori dalla correità in quel disatro, poichè fatta salva l’eccezionalità del momento che di sicuro avrebbe messo a dura prova qualsiasi altra classe dirigente, “voi e proprio voi” siete stati altrettanto disastrosi di quel terremoto, sprecando anche per fini personali risorse memorabili che pur lo stato non aveva lesinato…

le autosaaoluzioni in cui lei è maestro (ancora mi è vivo il tenore ipocrita del suo intervento a tinchi dove giustamente l’hanno sbeffeggiata chiamandola con il nome con cui molti del suo stesso partito la conoscono e la appellano, il bugiardo) trovano limite questa volta nell’inadeguatezza assoluta di una classe dirigente che non seppe immaginare alcun futuro, oltre il traino di quei denari che vedeste anche come l’occasione che a voi avrebbero potuto consentire una sopravvivenza che in qualunque paese civile non sarebbe stata consentita…

quell’industrializzazione bizzarra, quello spreco di fondi, quelle corresponsabilità non sono state di un’area, di una zona, cosa che avrebbe potuto far pensare ad una patologia locale, ma furono del tutto fisiologiche ad ogni area della regione interessata…

non mi sta bene che qualcuno (e lei in modo particolare) eviti ogni gudizio con quelle parole “ricordare è essenzialmente corrispondere al valore delle cose e all’evidenza dei fatti”, perchè sono proprio i fatti che parlano…

se lei trenta anni fa c’era e purtroppo c’è ancora oggi, è condizione che approssima ad un altro terremoto con cui dover fare i conti, silente e continuo, che abbiamo sperimentato con il suo richiamo all’assessorato all’agricoltura nel finale della scorsa legislatura e che vorremo finisse presto…di lei e di persone come lei questa regione dovrebbe cominciare a farne a meno!!!

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protezione civile

A Potenza il capo della protezione civile Gabrielli

21/11/2010 17:55Il successore di Bertolaso incontrerà De Filippo e Gentile

AGRIl capo della protezione civile, Franco Gabrielli, che ha recentemente preso il posto di Bertolaso, sarà domani, lunedi 22 novembre, alle ore 15, a Potenza dove incontrerà, nella sala Verrastro, il presidente
della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Rosa Gentile. Nella circostanza saranno resi noti i dati riguardanti il sisma dell’80.

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arriva dunque il successore del discusso e massaggiatissimo bertolaso a renderci noti i dati del sima 80…leggermente in ritardo di trent’anni, ma il ritmo delle celebrazioni è quello…di dieci anni in dieci anni…intanto ci auguriamo di conoscere presto i dati del terremoto odierno, quello di una regione in crisi nera che affoga di melma, clientelismo, incarichi e malaffare…

non farebbe male gabrielli però a chiedere al gran capo, mister b., di revocare la delega ai “grandi eventi” che la protezione civile impriopriamente ha assunto…e magari a quella su pompei!!!

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domani sarò a…

tramutola.bmptinchi.bmp

eccovi due eventi a cui parteciperemo domani…il primo tinchi, per la questione ospedale, dalle ore 10.oo (certo la compagnia di alcuni non mi esalta, ma per il sottoscritto la lotta come è al solito è molto più forte del detestare qualcuno)…il secondo, tramutola, dalle 18.oo, per un avviato esperimento politico che prende strada, si rinforza, comunica alla gente ed esprime le sue idee di un rinnovamento che è la base di ogni nuovo fare politico, quello per gli interessi comuni e non per quelli privati…l’invito è a partecipare e stare nelle lotte per una regione meno melmosa e più democratica

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social-nucleari

Valvano (Psi): investire su nucleare e fonti rinnovabili

19/11/2010 18:48

BASI lucani si devono rendere conto che sul nucleare ci vuole un approccio chiaro e corretto. Sono convinto che si debba investire sulla ricerca sul nucleare e sulle fondi rinnovabili. Per farlo, però, non è necessario costruire centrali in Italia ma mandare i nostri giovani a formarsi e specializzarsi all’estero, lì dove le centrali già ci sono ed avviare rispetto alle altre fonti rinnovabili percorsi di collaborazione con l’Università lucana e gli altri enti di formazione presenti sul territorio avviando progetti di collaborazione e di ricerca”. E’ quanto sostiene il segretario regionale del Psi lucano, Livio Valvano, dopo la decisione della Consulta di respingere il ricorso della Basilicata e di altre regioni sul nucleare. “La sentenza della consulta chiarisce una questione di competenza istituzionale e non entra nel merito – precisa Valvano – Non ha un alcun significato politico. Questo, però, non esime i lucani dall’avviare una riflessione seria sulla questione ed un approccio corretto. Per i Socialisti lucani su tutte le fonti rinnovabili, infatti, ci vuole una strategia a lungo termine. Una strategia in cui, ad esempio in Basilicata, ci si renda conto che il nucleare ha un impatto sull’immagine e sul valore dell’agricoltura, del turismo e della qualità dei prodotti tipici, non ha ricadute immediate sul fabbisogno energetico nazionale ed in un libero mercato non vi è nulla di strano a comprare energia nucleare da un privato seppure francese. Siamo consapevoli che sia indispensabile rendersi autonomi sul petrolio e per questo come socialisti siamo convinti che si debba investire invece nella ricerca sul nucleare, mandando i nostri tecnici a formarsi lì dove le centrali già ci sono, anche perché per costruire una centrale ci vogliono almeno 10 anni. Ma non solo. E’ necessario anche puntare sulle altre fonti rinnovabili esattamente come ha fatto il presidente della Provincia di Potenza, Lacorazza, che sta lavorando per installare pannelli fotovoltaici sulle strutture pubbliche di sua competenza. Su questa strada dovrebbero muoversi anche gli altri enti locali e lo stesso Stato dovrebbe continuare ad incentivare i privati con contributi pubblici. Questa è la strada da seguire, lasciando stare le strumentalizzazioni politiche che sul nucleare puntano sulle emozioni delle gente”

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cioè, lui è convinto e noi ci dobbiamo rendere conto…c’è qualcosa che non quadra…si investa sul nucleare per costruirlo all’estero, ecco in sintesi il pensiero bizzarro di valvano, socialista, a cui credo sia inutile commentare…è una questione di forma mentis, evidentemente, perchè costoro non riescono davvero a capire che le energie rinnovabili non sono e non saranno mai succedaneo quantitativo di ciò che oggi divoriamo energeticamente, ma vanno viste in una logica qualitativa di nuove condizioni di accesso all’energia…e poi le strumentalizzazioni politiche che puntano sulle emozioni…ma crede costui che la gente sia ovinizzata e necessiti di qualche capopolo per comprendere che le motivazioni del no al nucleare hanno solide basi che dall’anti-economicità per l’italia dell’uso di tale combustibile (non ne abbiamo nel sottosuolo e comprarlo all’estero non farebbe che aumentare la dipendenza del paese, ma questa volta nei confronti di quei pochi stati, anzi multinazionali che possono estrarlo a condizioni economicamente valide) fino all’irrimediabilità temporalmente inaccettabile di un incidente non escludibile (i tempi di decadimento delle sostanze sinora usate sono mediamente dell’ordine dai 150 ai 1000 anni), per passare dall’italietta dei controlli allegri e dei “tecnici” non tecnici che proprio non ispira nessuno?…costui non dice però che le relazioni internazionali dei socialisti spingono verso un acritico si agli interessi di alcune “case” francesi che in italia sono in prima fila nella vendita di tecnologia fatiscente o al meglio da “paccottiglia” (ne sanno già qualcosa in finlandia), ma a caro prezzo, e che in italia desidererebbero tanto mettere ancor più bottega…loro le chiamano relazioni, io le chiamo comparizie…ma si sa, l’amicizia con sarkò pur qualcosa deve costare!!!

mi piacevano quasi più i tangentari craxiani di questi social-nuclearisti…pensate un po’!!!

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Osservatorio regionale del mercato del lavoro, la scheda

19/11/2010 11:56

AGRChe cos’è l’Osservatorio?
E’ uno strumento di analisi e monitoraggio per fotografare in tempo reale il mercato del lavoro locale. Con il sistema Basil, un programma informativo avanzato, sarà possibile innanzitutto incrociare i dati del lavoro in Basilicata riferiti al territorio, alle imprese e ai profili professionali.
Attraverso report, studi specifici e relazioni l’Osservatorio fornirà informazioni utili per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro indispensabili per il sistema produttivo locale, i centri per l’impiego e, in generale, per gli Enti pubblici e privati interessati alla comprensione del mercato del lavoro.
Qual è la sua funzione?
Compito dell’Osservatorio è quello di dare risposte puntuali alle esigenze del mondo dell’occupazione. L’analisi delle tendenze del mercato del lavoro e il monitoraggio della crisi consentono di programmare interventi di politica attiva puntuali e aderenti alla realtà del territorio e di promuovere un’informazione trasparente sul mercato del lavoro regionale.

In sostanza, quali sono gli obiettivi dell’Osservatorio?
Applicare strumenti di analisi e di studio del mercato del lavoro, per favorire l’incontro tra domanda e offerta;
raggiungere un livello ottimale di servizi di orientamento e di consulenza nell’organizzazione provinciale e dei Centri per l’Impiego;
focalizzare l’attenzione sulle azioni di orientamento e inserimento lavorativo dei gruppi svantaggiati e dei disabili;
sperimentare strumenti e procedure innovative tendenti al miglioramento dei servizi e integrazione con il sistema regionale delle politiche attive per il lavoro;
rilevare, elaborare e analizzare i dati relativi scolastico sul territorio regionale.

Di quali strumenti si avvale?
Una parte rilevante nella struttura dell’Osservatorio è affidata al Sistema Informativo Basil in grado di raccogliere una vasta gamma di informazioni.
Il sistema riceve i dati raccolti dai Centri per l’Impiego (iscrizioni, trasferimenti e cancellazioni dalle liste, esperienze professionali) e ne effettua elaborazioni ed estrazioni periodiche. In futuro potranno essere confrontati con quelle provenienti da altre banche dati (es. rilevazioni Istat, Asia) per rilevare le variabili di interesse.
L’Osservatorio avrà a diposizione anche i dati relativi alle necessità delle aziende per individuare le tendenze di fondo del mercato del lavoro attraverso le postazioni vacanti ancora da coprire e le Comunicazioni obbligatorie prima di ogni assunzione.

Che cosa è Basil?
L’applicativo di Basil, acronimo per Sistema Informativo Lavoro Basilicata, è un programma innovativo. Tale sistema consente l’invio on line delle comunicazioni di assunzione, cessazione, proroga, trasformazione dei rapporti di lavoro unitamente all’invio on-line del prospetto informativo dei lavoratori disabili in forza.
Le estrazioni dei dati finali sono organizzate in due forme: dati di stock e dati di flusso.
I dati di stock rappresentano una foto dell’intera banca dati in un preciso istante definito: più foto rappresentano il susseguirsi delle variazioni degli stati nel tempo.
I dati di flusso, invece, rappresentano l’andamento continuo delle grandezze misurate nel peridio di rilevazione. Vengono utilizzati per valutare, ad esempio, il numero di assunzioni durante un certo periodo, grandezze non valutabili solamente in un solo istante. La rappresentazione dei dati è ulteriormente completata dalla georeferenziazione dei dati attraverso l’integrazione con un sistema cartografico che consente di localizzare le distribuzioni dei dati.

Come si accede?
Al menu principale si accede attraverso una login identificativa e una password indispensabili al riconoscimento dell’utilizzatore per diversificarne le operazioni a seconda della categoria di appartenenza. ——————————————————————————————————–bene, anche se l’esperienza ci ha insegnato che gli strumenti si fanno perchè qualcuno lo realizzi e lo gestisca, mica perchè debba realmente funzionare!!!… vedremo come funzionerà e se funzionerà questa “meraviglia rilevativa” (mentre permangono domande concrete sul lavoro a cui comunque nessuno fornisce risposte), ma nel frattempo qualche domanda di merito…questo strumento chi lo ha realizzato, quanto è stato pagato, chi ci lavora?…domande solo in piccola parte soddisfatte da un lancio precedente…

19/11/2010 11:52Informazioni in tempo reale sul fenomeno occupazione per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta lavorativa

….l’Osservatorio regionale del mercato del lavoro, iniziativa finanziata dal Fondo Sociale Europeo nell’ambito delle PO FSE Basilicata 2007-2013, che sarà operativo entro la fine dell’anno e da cui nascerà una banca dati a disposizione degli enti pubblici e delle organizzazioni private interessate.
L’Osservatorio è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, a cui hanno partecipato l’assessore alla Formazione e Lavoro, Rosa Mastrosimone, e Marco Velludo, referente della società Ett che ha predisposto il Sistema informativo Basil, motore dell’Osservatorio, alla presenza dei responsabili degli Osservatori provinciali del lavoro…

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regola vorrebbe che fossero i giornalisti a fare attività di inchiesta e non solo compilare qualche paginetta su informazioni fornite da altri

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lo sviluppo sostenibile dell’arpa…quella nuova

Arpab e Regione insieme per difendere l’ambiente

18/11/2010 18:04

BAS“Costruire nei prossimi anni un’intesa sulle azioni da intraprendere a difesa del nostro territorio e sulla prevenzione in materia ambientale che veda l’Arpa Basilicata e il Dipartimento Ambiente e Territorio a lavorare insieme nel reciproco interesse”.
E’ questo l’impegno assunto presso la sede dell’Arpa Basilicata tra il nuovo direttore dell’ente, ing. Raffaele Vita, il coordinatore del Dipartimento Provinciale di Potenza, dott. Bruno Bove, il dirigente generale del Dip. Ambiente e Territorio, dott.Donato Viggiano, il dirigente dell’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale, dott. Francesco Ricciardi e il dirigente dell’Ufficio Compatibilità ambientale, dott. Salvatore Lambiase entrambi del Dip. Ambiente della Regione.
Durante l’incontro, al quale hanno partecipato anche tutti i dirigenti delle aree tematiche dell’Agenzia di Potenza e Matera, è stato sottolineato dal direttore Vita come l’Arpab deve essere un importante riferimento in campo ambientale sottolineando il ruolo dell’Agenzia non solo nel monitoraggio e nel controllo dei fattori che incidono sul territorio, ma anche nel fornire le informazioni utili per l’intera collettività.
“ E’ importante – ha affermato il Dirigente generale del Dipartimento, Donato Viggiano – che si inneschi un rapporto virtuoso e sinergico che veda l’Arpa Basilicata e il Dipartimento Regionale lavorare insieme per la costruzione di un sistema territoriale integrato e coerente con le logiche e le esigenze di sviluppo economico e ambientale del territorio in un’ottica di sviluppo sostenibile. Ha, inoltre, visitato i laboratori dell’Agenzia accompagnato dal coordinatore del Dipartimento di Potenza, dott. Bruno Bove, manifestando la propria soddisfazione per l’importante strumentazione di cui è dotata l’Arpab e per l’avvio del nuovo percorso di rinnovamento”.

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conoscendo le gesta e le qualità di alcuni personaggi, il mio unico commento è (e mi scuseranno i puristi del linguaggio)…ma andate a svolgere funzioni escatologiche di evacuamento cerebrale!!!…anzi, perchè?…già lo fate!!!

servono fatti e non retoriche dichiarazioni tutt’appostiste, anzi addirittura pericolose, poiche le arpa fanno servizio al solo esclusivo scopo istuzionale di protezione dell’ambiente e non certo per un assai malinteso “sviluppo economico e ambientale del territorio in un’ottica di sviluppo sostenibile”

dobbiamo forse citare le leggi?

in ogni caso se al cameriere che al primo giorno rompe un bicchiere, tocca concedere una chance, qui si sta già rompendo il servizio buono!!!  

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che stranezza!!!

che stranezza!!!…nonostante avessi inviato mesi e mesi fa una richiesta di amicizia su facebook al parco nazionale della val d’agri-appennino lucano e nonostante il parco abbia raggiunto quota 2000 amici, la mia richiesta di amicizia era ancora in sospeso…non che sia importante, s’intende, ma tra gli “amici” del parco forse il sottoscritto è uno dei pochi a potersi definire tale in modo del tutto disinteressato…ho inviato un messaggio così di protesta al profilo facebook del parco e minacciato in ogni caso di riferirlo al commissario appena avrò occasione di rivederlo…non cambia la vita, ma se le pratiche di selezione sono basate su chi non rompe i maroni, proprio non ci siamo, a conferma della melmosità trasversale di questa regione dove troppi “deficienti” (dal latino deficere, mancare, quindi mancanti, ndr) occupano postazioni decisionali, anche se ammettere o no qualcuno alla “vita interna” di uno strumento, il profilo facebook, che bene o male, sempre uno specchio del parco e della sua attitudine relazionale e democratica pur rappresenta…

attendiamo serenamente di essere ammessi alla corte di cotanta maestà, non quella del parco in sè, quello si maestoso e bisognoso di cure continue che il sottoscritto non ha mai lesinato, rapito proprio da quella maestosità che ben conosce, ma di qualche oscuro/a tenutario di quel profilo…

 e buon pranzo a tutti

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