i grand commis

Arbea, Rosa e Pici: mantenuto strumento filiera elettorale

18/11/2010 11:21I consiglieri del Pdl parlano “di un Governo regionale che crede di poter fare tutto, di gestire tutto anche violando le procedure ed il buon senso”

ACR“Era nelle previsioni – affermano Rosa e Pici – che il dott. Andrea Freschi sarebbe stato ‘nominato’ direttore di quel carrozzone regionale conosciuto come Arbea; il 25 Ottobre ha ricevuto questo incarico ben retribuito. Nessuna sorpresa, nessun colpo di scena, area di competenza professionale ‘Partito democratico’. Era nelle previsioni – continuano i consiglieri del Pdl – che qualche trovata sarebbe stata inventata per creare qualche utilità fittizia all’Ente sub regionale Arbea, non certo per salvaguardare i dipendenti, pericoli non ne corrono; non certo per salvaguardare gli interessi degli addetti all’agricoltura, ma solo esclusivamente per mantenere in piedi uno strumento di filiera elettorale ed un parcheggio per qualche nomina di stampo partitico”.

“Nessun nobile scopo – sostengono Rosa e Pici – nella delibera n.1723 del 2010, ‘oggetto: approvazione della convenzione tra l’Agenzia delle erogazioni in agricoltura ( Agea), Regione Basilicata e ed Arbea per i pagamenti del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013’. Ovvero facciamo finta di nulla, dimentichiamo il passato, specie quello recente di Arbea, che ha fallito il suo ruolo di ente pagatore, declassata anche dal Ministero delle Politiche Agricole per non aver adempiuto al proprio ruolo. Storia nota, non vogliamo ritornarci. Ma ai giochi di prestigio della maggioranza di centrosinistra non c’è limite e neanche decenza. La data di questa delibera è del 22 ottobre 2010, e chi ha un pizzico di attenzione conosce la ‘magia delle delibere retroattive’, un trucco troppo spesso utilizzato. Leggendola con attenzione si percepisce l’arroganza di un Governo regionale che crede di poter fare tutto, di gestire tutto anche violando le procedure ed il buon senso. Nel testo delle convenzione allegata alla delibera – dichiarano Rosa e Pici – si legge che il dott. Freschi è il direttore generale dell’Arbea, ancora prima di esser designato il 25 ottobre. Una indecenza istituzionale, un atto gravissimo che il presidente De Filippo e il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, quali massime cariche della Regione Basilicata devono spiegare senza giri di parole o politichese. Sono stati calpestati dei principi fondamentali, Freschi il 22 ottobre non rivestiva il ruolo di direttore generale dell’Arbea”.

“Un atto illegale? – concludono Rosa e Pici – Un atto di tracotanza politica? Un atto pubblico firmato da un direttore generale dell’Ente, firmato da tutti gli assessori e dal Presidente delle Regione compreso”.

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chi mi conosce e legge questo blog da tempo, sa che non sono mai stato tenero con i berluskones locali (e lo sarò anche con i finones), da me spesso accusati di trasversalismo locale e di sudditanza ai voleri viscerali del “gran capo”, gente a volte politicamente da nulla, ma in questo caso costoro hanno pienamente ragione…la cosa sembra una pura questione formale, lana caprina dunque, ma le domande di rispetto della formalità sono fondamentali, poichè è anche il rispetto delle formalità (quindi delle leggi) ad essere materia sostanziale in democrazia…

non stupisce però che per “sistemare” freschi  (di cui il dicitur è che sia genero o ex genero di antonio bassolino) in arbea, si bypassi il rispetto delle formalità democratiche poichè costui è a pieno titolo parte di quel “salottino” di dirigenti tuttofare che comandano in regione e stabiliscono cosa, dove e chi deve fare e sul quale occorre che si cominci a fare chiarezza…

gente che prende decisioni importanti a cui la politica si adegua!!!…con la differenza che ad un politico, almeno teoricamente si può negare il voto, a questa gente, gli alti papaveri in gergo plebeo, i grand commis in politichese giornalistico, da 25.000 euro al mese non si può dire nulla, poichè protetti dalle strutture degli organigrammi riservati alle decisioni del presidente della giunta ed in sub-ordine del presidente della giunta…

e se la gente crede che la politica si giochi ancora sulle idee, provi allora a scorrere le liste nazionali e locali degli alti dirigenti…a destra, come a sinistra, per certa gente, competenze o meno, la “mobilità” non esiste, anzi no, esiste, ma si chiama “spostamento ad altro incarico”…sempre lautamente pagato, mai esaminato nel merito della sua efficacia…

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De Filippo oggi alla Conferenza delle Regioni

18/11/2010 09:48In discussione gli effetti del Patto di stabilità

AGRIl governatore della Basilicata, Vito De Filippo, partecipa oggi alla Conferenza delle Regioni. All’ordine del giorno, la discussione sulle problematiche che scaturiscono dall’applicazione del Patto di stabilità.

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noto che il presidente è sempre più spesso a roma…che amministri la regione di lì?

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i tumori

bene, allora parliamo di patologie tumorali nella melmosa regione del tutt’apposto, e parliamone senza altri commenti che non siano riferiti alle tabelle che riporto ai link sottostanti, tratte da dati del CROB di rionero sull’incidenza per sedi tumorali dal 1997 al 2006, elaborate dal comitato diritto alla salute di lavello ed allegate all’inchiesta di pietro dommarco “l’isola infelice”…zona bradano…probabile sito inquinante?…proviamo ad immaginare…ma stiamo ai fatti e che ognuno faccia le proprie considerazioni…poi arriveranno altre tabelle sul nostro territorio

incidenza_tumori_basilicata_bradano_-_donne.pdf

incidenza_tumori_basilicata_bradano_-_uomini.pdf

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Provincia Potenza, Macchia su situazione rifiuti

16/11/2010 16:06

BASE’ necessario completare l’impiantistica, per poter smaltire i rifiuti”. È quanto dichiarato dal vicepresidente e assessore all’Ambiente della Provincia di Potenza Massimo Macchia, che questa mattina ha relazionato nella commissione consiliare competente, convocata per fare il punto sulle criticità vissute nel bacino centro.
L’assessore ha chiarito come la gestione dei rifiuti solidi urbani viva delle criticità sul solo bacino centro e che tali difficoltà siano state originate dal mancato rispetto dell’ordinanza regionale da parte del Comune di Matera. Il vicepresidente ha anche spiegato come attualmente i rifiuti di tale bacino vengano smaltiti per metà a Lauria e per l’altra a Tricarico.
“Se questa è la contingenza, è chiaro che occorre necessariamente completare l’impiantistica per poter chiudere il ciclo integrato dei rifiuti. Su questo la Provincia di Potenza ha dato attuazione, per quanto di sua competenza – ha aggiunto il vicepresidente – all’intesa istituzionale del 29 gennaio 2009. Occorre ricordare i progetti di ampliamento e potenziamento degli impianti di Venosa e Sant’Arcangelo trasmessi alla Regione Basilicata nel luglio del 2010 e il lavoro fin qui svolto per la pubblicazione del bando per la realizzazione dell’impianto di compostaggio comprensoriale, che avverrà quando sarà efficace l’ordinanza che allinea il piano del 2002 con l’impiantistica prevista dall’intesa interistituzionale”.
Secondo Macchia, “vi sono altre criticità, come ad esempio, la realizzazione degli impianti di Genzano e Atella, o anche quello di Montegrosso-Pallareta, i cui tempi non sono nella disponibilità dell’ente Provincia ma che, con il lavoro comune effettuato insieme ai Comuni e alla Regione, potranno essere brevi. E’ chiaro quindi che non è un problema di programmazione – ha concluso Macchia – ma di impianti sul territorio finanziati e in corso di realizzazione, di raccolta differenziata, che è ancora insufficiente e della necessità di intervenire alla fonte, riducendo la produzione dei rifiuti”. (r.a.)

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io dico che sono entrambe le cose, assessore vice-presidente, ma la vostra impiantistica porta dritto dritto all’incenerimento, nel mantenimento delle prerogative per alcuni centri di affare di ciò che si chiama in gergo “monnezza tour”…tra qualche giorno, sarà allora disponibile il piano rifiuti regionale elaborato da comunità lucana-movimento no oil e vedremo quali risposte ci daranno questi signori

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16/11/2010 15:05Approvata all’unanimità una proposta di legge per l’istituzione dell’anagrafe degli eletti

ACRIl Consiglio regionale della Basilicata, che si è riunito oggi a Potenza, ha approvato all’unanimità una proposta di legge sull’“Anagrafe pubblica degli eletti e degli amministratori”. Il testo, licenziato dalla prima Commissione, costituisce la sintesi di due proposte di legge, presentate, rispettivamente, dal consigliere Romaniello (Sel) e dal consigliere Singetta dell’Api (sottoscritta in questo caso dai consiglieri Falotico di Plb, Mazzeo Cicchetti di Idv, Mollica dell’Mpa, Navazio di Ial, Rosa del Pdl e Scaglione di Pu).

L’Anagrafe pubblica degli eletti e degli amministratori riguarderà consiglieri, assessori, sindaci, presidenti di Regione e Province, nonché amministratori di enti, aziende, società, agenzie, istituzioni, consorzi e organismi controllati, vigilati e partecipati dalla Regione, comprese le aziende sanitarie e i concessionari di servizi pubblici regionali. L’obiettivo è quello di fornire ai cittadini tutte le informazioni disponibili nei vari uffici rendendole consultabili on line per una maggiore garanzia di trasparenza e di buona amministrazione. In particolare, il Consiglio e la Giunta regionale dovranno rendere disponibili sui propri siti internet, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, per ciascun eletto al Consiglio regionale, per il presidente della Giunta regionale e ogni componente della stessa, le seguenti informazioni, tra l’altro: tutti gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo; titolo di studio e professione esercitata; indennità, rimborsi e/o gettoni di presenza percepiti a qualsiasi titolo dalla Regione; dichiarazione dei redditi propri, e del coniuge se consenziente, e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’assunzione dell’incarico, degli anni in cui ricopre l’incarico; dichiarazione dei finanziamenti, delle donazioni o di qualsiasi altra elargizione o atto di liberalità; prospetto delle presenze ai lavori della Giunta, del Consiglio, delle Commissioni di cui fa parte e i voti espressi sui provvedimenti adottati dagli stessi; atti presentati con relativi iter fino alla loro conclusione, siano essi progetti di legge, emendamenti a progetti di legge presentati, risoluzioni, ordini del giorno, interpellanze ed interrogazioni; registro delle spese complessive, comprensive delle spese per lo staff, per gli uffici, per i viaggi, telefoniche, per la dotazione informatica e ogni altra spesa sostenuta nell’esercizio dell’attività politico – istituzionale. Dovranno, inoltre, essere resi disponibili su internet alcuni dati (in parte già oggi disponibili) quali il bilancio dell’istituzione, con relativi allegati, i bilanci con relativi allegati dei gruppi politici, l’elenco delle proprietà immobiliari della Regione e loro destinazione d’uso, i lavori consiliari e, infine, per ogni ente strumentale o società controllata o partecipata dalla Regione, la ragione sociale, i dati essenziali del bilancio, i nominativi dei consiglieri di amministrazione e i relativi emolumenti, l’elenco relativo agli incarichi affidati dalla Regione, dalle società partecipate e controllate e dagli enti strumentali.

Nel dibattito sulla proposta di legge sono intervenuti i consiglieri Romaniello, Singetta, Navazio, Santochirico, Venezia e Pagliuca e il presidente De Filippo……..E’ stato infine approvato all’unanimità l’assestamento al bilancio di previsione 2010 del Consiglio regionale.

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non che la cosa non faccia piacere, solo che gli interessi sono sempre molto complessi a decifrarsi di quanto si dichiara di voler dichiarare (non mi scuso per il bisticcio cacofonico di verbi)…in ogni caso il consiglio impegna solo se stesso per il momento…vedremo quando ad impegnarsi saranno i vulnus dell’amministrazione

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Viti (Pd): le primarie di Milano parlano a tutti

16/11/2010 11:06Per il Presidente del gruppo consiliare del Partito democratico “occorre promuovere un nuovo processo di inclusione e di coinvolgimento di tutte le espressioni libere e responsabili”

ACR“Con la consueta intelligenza (?????)– sottolinea Viti – il consigliere Santochirico coglie l’occasione del risultato delle Primarie milanesi per sottolinearne, sia il valore ermeneutico, che l’esigenza che il Pd allarghi le maglie della cittadinanza interna, promuovendo un nuovo processo di inclusione e di coinvolgimento di tutte le espressioni libere e responsabili della società civile (????). Come non condividere un appello così appassionato? Soprattutto se sottende l’impegno a concorrere ad una più piena e consapevole qualità dell’iniziativa politica e ad un più alto profilo unitario del Partito? Credo perciò – continua Viti – che tutte le componenti che costituiscono gli affluenti essenziali del Partito democratico debbano, non solo rivendicare rispetto e attenzione ma, in pari tempo, avvertire l’urgenza di sviluppare un dialogo ancor più fitto e costruttivo con la segreteria regionale perché essa si ponga, com’è giusto e come mi sembra stia avvenendo, non solo con una funzione di garanzia ma di sintesi. Giacchè proprio nella sintesi, se è convincente e trascinante, le appartenenze diventano una risorsa e un contributo a rendere più attrattivo il messaggio del Pd nel Paese e nella regione”.

“Credo di dover concludere, per riferirmi alla situazione lucana – afferma Viti – che l’intelligenza di Roberto Speranza debba e possa spendersi, soprattutto, nell’incrementare un rapporto positivo con tutte le sensibilità che vivono nel Partito: un Partito evidentemente oggi più articolato rispetto alle vecchie distinzioni congressuali e che attende di misurarsi con una realtà interna ed esterna ancor più complessa e delicata”.

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siamo all’elogio del karakiri, evidentemente, se anche una sonora batosta in una piazza importante (milano) e che dovrebbe far riflettere viene scambiata per ben altro…ciò che è incredibile, oltre all’intelligenza di santochirico, è l’ostinazione di un partito a voler primeggiare nella sinistra come un partito coeso ed affidabile, quando ovunque si presenta tanto diviso in correnti e personalismi da divenire quasi fonte di imbarazzo…se la nave imbarca acqua non sarà l’ermeneutica a tappare la falla, ma il progetto…e l’assenza di un progetto credibile, e quello si condiviso, è alla base dell’incapacità di questo partito alla sintesi non condita da personalismi e cordate di interessi….tanto a roma, tanto a potenza 

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Mediterraneo, convegno su cooperazione con Paesi dei Balcani

16/11/2010 10:50A Matera, giovedì 18 novembre, si discuterà di “Monitoraggio ambientale dei siti industriali inquinati”

AGR“Il Monitoraggio Ambientale dei Siti industriali Inquinati”. E’ il tema del convegno che si terrà giovedì 18 novembre a Matera, nel complesso residenziale Le Monacelle, nell’ambito degli Accordi di “Programma Quadro di Cooperazione Regionale con la Sponda Sud del Mediterraneo e dei Balcani Occidentali, Linea di intervento Ambiente e Sviluppo Sostenibile”.

L’evento è organizzato dalla Regione Basilicata, Dipartimento Attività Produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione Tecnologica e Dipartimento Ambiente, in collaborazione con la Regione Piemonte, all’interno del Progetto Integrato PRIMA “Monitoraggio ambientale in aree ad elevata criticità, assistenza tecnica per l’elaborazione di piani e programmi per la tutela, la salvaguardia ed il miglioramento di risorse naturali in siti inquinati”.

Il Programma di cooperazione è finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico ed è promosso dal Ministero degli Esteri per la creazione di partenariati territoriali interregionali con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo e dei Balcani.

Il progetto “Prima”, che sarà illustrato nella sessione mattutina del convegno, a partire dalle 9,00, prevede la cooperazione tra le Regioni italiane ed istituzioni serbe e bosniache per la realizzazione di indagini e caratterizzazioni ambientali in aree ad elevata criticità volte all’elaborazione di master plan per la tutela, la salvaguardia ed il miglioramento della gestione delle risorse naturali provenienti da siti inquinati. Il Progetto opera in 4 aree: Zenica (Bosnia), Pancevo, Jagodina e Nis (Serbia).

Le Regioni italiane coordinate dalla Regione Basilicata nell’ambito della Linea di intervento Ambiente e Sviluppo Sostenibile sono Sicilia, Calabria, Piemonte, Sardegna, Emilia Romagna, Puglia, Veneto, Abruzzo, Campania. Gli enti esecutori impegnati nella realizzazione delle attività sono organismi e centri di ricerca specializzati nella tutela dell’ambiente, nella gestione delle acque e nel risanamento ambientale.
Gli enti attuatori della Regione Basilicata sono il Dipartimento Ambiente e Territorio, il consorzio Tern (Tecnologia per le osservazioni della Terra e i rischi naturali), il Dipartimento Ditec (Dipartimento tecnico economico per la gestione del territorio agricolo e forestale) dell’Università di Basilicata, l’Ato (Autorità d’ambito territoriale ottimale).

La sessione pomeridiana del convegno, un Focus di approfondimento della gestione dei siti inquinati, coordinata dal direttore generale del Dipartimento Ambiente Donato Viggiano, inizierà alle 15,00 e sarà incentrata sulla discussione di nuove proposte di collaborazione con i Paesi Balcani, nell’ambito del monitoraggio ambientale, in vista delle possibilità di finanziamento offerte dai Programmi Comunitari IPA e South East Europe.

All’evento parteciperanno partner italiani e stranieri provenienti da Bosnia Herzegovina e Serbia
Prevista, inoltre, la presenza dei rappresentanti delle Autorità di Gestione di entrambi i Programmi e del Ministero per l’Ambiente serbo.

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bene, non riusciamo a fare un convegno serio e sereno sulle dinamiche del monitoraggio in basilicata (ma che dico, neppure nella sola val d’agri, dove al convegno del wwf sul monitoraggio petrolifero la regione era del tutto assente), ma siamo davvero bravi a farlo sulla serbia etc etc…non che non sia importante, per carità, soprattutto in paesi dove alcune qualità di armamenti hanno posto problematiche a cui nessuno sinora ha dato risposta, ma a casa nostra uno vogliamo farlo e per bene, senza velature, tuttapposto e sfilata di cicisbei?

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Sostegno periodici locali, due bandi del Consiglio regionale

16/11/2010 10:37Riguardano i periodici editi dalle associazioni e quelli pubblicati da case editrici. Entro il 16 dicembre la presentazione delle domande

ACRSul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n. 46 del 16 novembre 2010 sono stati pubblicati due bandi del Consiglio regionale che prevedono misure di sostegno in favore dei periodici locali in regola con le disposizioni della legge regionale n. 7/2001 (art. 3, comma 2, lett. a) e c).

Il primo bando riguarda l’assegnazione di contributi ad associazioni ed organismi senza fini di lucro editrici di periodici locali con almeno tre anni di vita, che pubblicano almeno quattro numeri l’anno.

Il secondo bando è invece rivolto alle società editrici di periodici che pubblicano ordinariamente pagine riservate alla Basilicata, hanno redazioni stabili sul territorio regionale ed applicano il regime giuridico, retributivo e previdenziale previsto dal contratto giornalistico.

In entrambi i casi i periodici dovranno dichiararsi disponibili a pubblicare almeno 3 pagine, a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale, con informazioni sull’attività dell’Ente o messaggi di utilità sociale e di pubblico interesse.

Le domande devono essere presentate entro il 16 dicembre 2010.

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tutto chiaro?…quello che altrove (ma ne dubito comunque) sarebbe sostegno pubblico all’editoria, da noi diviene spot per un sistema di potere…qualcuno conosce qualche giornale o rivista o pubblicazione che ricevendo denari dalla regione abbia poi espresso critiche sostanziali all’operato di taluni organismi?…parlo di critiche sostanziali e non delle critiche formali che molto spesso abbiamo letto e che poi, in rapporto ad alcune scelte lavorative, hanno creato qualche “contraddizione”?…

citiamo casi al riguardo?…basta andare nell’ufficio stampa di de filippo e convincersi…

in ogni caso, che vengano spesi denari pubblici per l’editoria, mi pare buona cosa…altro discorso sarebbe la qualità di ciò che viene finanziato…per quanto mi riguarda, scarsa, anzi prossima a zero, persino quando il solipsismo si mascera da supposta qualità

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Potenza, Imbesi (Pdl) chiede Consiglio aperto su sisma ’80

16/11/2010 10:16

BASIl consigliere comunale di Potenza, Antonino Imbesi, ha comunicato di voler presentare alla valutazione del Consiglio Municipale una richiesta di convocazione di Adunanza Aperta per discutere a 360 gradi del “terremoto” a 30 anni dalla data storica e tragica del 23 novembre del 1980.
“Le conseguenze del terremoto del 1980, a distanza di 30 anni, ancora permeano e condizionano la vita dell’intera città di Potenza e ciò è decisamente inaccettabile! – ha detto il consigliere comunale del Pdl – Sembra quasi che le istituzioni regionali, provinciali e comunali abbiano assimilato come naturali ed ineliminabili certi fenomeni ed elementi che dal quel terribile giorno sono diventati quasi normali nel capoluogo, sebbene siano fortemente non voluti dai cittadini.”…..
“È inammissibile che a 30 anni di distanza da un evento tellurico si parli ancora di ricostruzione, di fondi non spesi, di case non ristrutturate, di aree container e di migliaia di prefabbricati come a Bucaletto… – ha sottolineato Imbesi – Bisogna individuare soluzioni definitive: la gente giustamente non capisce e non può giustificare l’atteggiamento di amministratori che in circa un terzo di secolo non sono riusciti a risolvere un tale problema….
Il Consigliere ha fatto rilevare che un Consiglio Comunale allargato alle altre istituzioni potrebbe sancire un punto importante a favore della conclusione del fenomeno attraverso la approvazione e sottoscrizione di un deliberato congiunto di tutti gli organismi interessati alla soluzione del problema…
Imbesi ha concluso comunicando di voler sottoporre a tutti i consiglieri comunali la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto in cui invitare tutte le istituzioni ed organismi competenti a dare possibili soluzioni sulla materia….

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ora al di là dell’appartenenza di antonino imbesi al pdl (popolo della libertinaggine), mi associo alla proposta di un consiglio comunale aperto per un evento che effettivamente ancora porta i suoi effetti sulla città di potenza…ma vorrei oltrepassare il problema della ricostruzione in sè (problema che rimane nella sostanza) per sostanziare un altro argomento di discussione che spesso è stato sottovalutato…l’organizzazione urbanistica della città di potenza…

dopo il terremoto e l’ovvio scollamento urbano e sociale che ne è conseguito (perdite di rapporti sociali e con il contesto urbano, dislocamento traumatico delle funzioni della città, allontanamento dal centro storico dei cittadini e della memoria collettiva, etc etc), la città lungi dal ritornare a se stessa in quanto entità mutata obtorto collo, pur avendo l’occasione di riscriversi, lo ha fatto in un alfabeto tutto nato e cresciuto nel partito del mattone, da allora saldamente al comando della città…

in altri termini, c’era l’occasione ed i denari per procedere ad una triscrittura urbanistica che facesse salvo il centro storico e mettesse ordine nei guasti di una crescita edilizia selvatica maturata negli anni 60 e 70 come processo di burocratizzazione della città stessa…l’arrivo di frotte di impiegati dal resto della regione aveva, come altrove, fatto sorgere necessità edilizie a cui si era data risposta con il metro cubo e non con la funzione urbanistica…

con il terremoto si era aperta così una necessità edilizia ancor maggiore ed a cui ancora oggi, le uniche risposte sono state 1) la bombonierizzazione del centro storico, ma la perdita dei suoi abitanti 2) la delocalizzazione di funzioni strategiche in luoghi assolutamente non idonei 3) l’allungamento della città sulle colline circostanti e la conseguente necessità di prolungare le reti elettriche, idriche e fognarie 4) l’assunzione di un ruolo regionale senza disporre delle adeguate strutture urbanistico-funzionali  5) una qualità edilizia del tutto carente in termini di efficienza energetica  6) la an-estetizzazione della qualità urbana, con il prevalere di brutte soluzioni architettoniche dettate da “mode” piuttosto che dalla realtà locale  7) la funzione veicolare completamente spostata sull’automobile privata…e si potrebbe continuare a lungo!!!

ecco, perchè non discutiamo di questo?

di fatto

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Piazza Loggia: probabile sentenza domani

 (ANSA) – BRESCIA, 15 NOV – Potrebbe essere resa nota domani la sentenza per la strage di Piazza della Loggia. Il processo, nato da un’inchiesta iniziata nel ’93, si e’ sviluppato in 166 udienze. La Corte d’Assise di Brescia si e’ ritirata in camera di consiglio il 9 dopo 2 anni di udienze. L’accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo per Delfino, Tramonte, Maggi e Zorzi. E’ stata invece chiesta l’assoluzione per Pino Rauti. Per la strage, avvenuta il 28/5 1974 (8 morti e 104 feriti), nessuno e’ mai stato condannato.

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Governo, mozione sfiducia 

 (ANSA)  ROMA, 12 NOV 

Fli, Udc, Mpa e Api potrebbero presentare una mozione di sfiducia al governo alla Camera, dopo l’approvazione della finanziaria. Sarebbe questo l’orientamento sul quale si decidera’ nei prossimi giorni.Dopo la presentazione della mozione di sfiducia al governo da parte dei deputati del Pd e di Idv Futuro e liberta’, a quanto si apprende i finiani starebbero concertando l’iniziativa insieme a Udc, Api e Mpa. L’ipotesi di una mozione comune viene valutata con attenzione da parte dei centristi.

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differenze

pubblico in sequenza alle parole di cristina ferrara il messaggio di de filippo sulla commemorazione del nostro corregionale morto in Iraq per sottolineare, nella diversità ovvia dei casi e dei tempi, quanto sia differente la “comprensione” della fine di un essere umano in rapporto alla retorica degli uni ed alla “umanità” degli altri…senza alcun intento di stabilire ambiti e meriti, io sto dalla parte delle parole di cristina, pur avendo per i caduti gli stessi sentimenti che ha un uomo…e non certo un “patriota”

Il messaggio di De Filippo per la commemorazione del maresciallo filippo merlino

 

12/11/2010 14:00A distanza di sette anni è ancora forte il sentimento di riconoscenza di tutto il Paese”
 

AGR““A distanza di sette anni da quella tragica mattina del 12 novembre 2003, quando la guerra in corso in Iraq entrò nelle case degli italiani con il suo carico di lutti e di dolore provocati da un attacco kamikaze alla Caserma dei militari di Nassiryah, è ancora forte il sentimento di riconoscenza che l’intero Paese, e con esso la Basilicata in primo luogo, nutre nei confronti delle vittime di quella strage”. E’ il messaggio che il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha inviato al Magg. Gennaro Finizio, Presidente della sezione provinciale di Potenza dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo, che ha promosso una cerimonia commemorativa in memoria del maresciallo dei carabinieri Filippo Merlino a Sant’Arcangelo, paese natio del militare lucano morto in Iraq.
“E’ più che meritoria – ha aggiunto De Filippo – , l’iniziativa assunta dalla sezione provinciale dell’Unuci di Potenza, dal Comando Militare Esercito Basilicata e dall’Amministrazione comunale di Sant’Arcangelo di tenere vivo il ricordo dei 19 eroi italiani morti nell’assolvimento del proprio dovere”.

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pensieri

oggi cadeva il quarantennale dell’eccidio di kindu, che molti non ricorderanno o di cui non si ha menzione alcuna, ma che per chiunque vada al cimitero di potenza ed abbia occhio alle cose è ricordato dalla tomba di un militare lì sepolto…nessuna retorica, ma pubblico, da una nota fb e con il consenso dell’autrice, il pensiero non comune in questi tempi di retorica patriottarda…e credo sia il ricordo migliore…un grazie a cristina per i suoi pensieri e per il permesso di pubblicarli su questo blog

KINDU 11/11/1961 POTENZA 11/11/2001

 

Lutto privato e tributo di sangue alla Nazione. Pena d’intima familiarità perenne e spietata contabilità militare. Quella che seppellisce i compagni caduti nella storia ed è costretta ad andare avanti. Fedele nei secoli. Votati all’obbedienza. Quella che resta immobile per il tempo di un “silenzio”, che avvolge il tricolore in un fucile, e che è pronta all’azione un attimo dopo. 

E’ giusto che l’apparato militare non perda di vista l’obiettivo che i governanti assegnano ad esso. E’ giusto che ogni famiglia con un soldato caduto nell’esercizio del dovere si succhi il proprio dolore in silenzio nell’esercizio quotidiano  della dignità. Mi è difficile immaginare un cordone che tenga insieme nel tempo parenti, cittadinanza e militari che non sia la sola fusione di tutti questi uomini in un unico grande esempio. Altra strada è impraticabile e, forse, imperfetta di amorevole giustizia. L’unico rendiconto dei fatti che consegni alla memoria storica ed al dolore privato la consolazione che meritano. 

Personalmente, non concepisco che la pace arrivi da chi imbraccia un’arma, anche se il suo è un casco blu, soprattutto se gli hanno ordinato di farlo. Non me la bevo quando camuffano con l’imposizione della democrazia, la tenuta di equilibri politici ed economici internazionali che niente hanno a che fare con la libertà dei popoli e che molto meno hanno a che fare con i veri ideali nobili che muovono i nostri soldati. Non accetto il ringraziamento dei Governi a tutti i livelli per il così detto tributo di sangue versato dalla Basilicata alla guerra civile Congo-Belga nel 1961. Prima missione UNUC cui partecipò l’Italia.  

Quale tributo? Non c’era da pagare una tassa. Quale partecipazione alla storia? L’eccidio di Kindu non ha deviato il corso della guerra, non ne ha fermato gli orrori. I tredici aviatori della 46° brigata di Pisa sono stati smembrati e venduti al mercato come trofei di guerra, prima di finire ancora non si sa in che condizioni in due fosse comuni. E poi, non so in che percentuale, in Patria e nei sarcofagi che da 50 anni ne vegliano il sonno. 

Mi sono sempre chiesta da dove arrivasse il kalashnikov che ha ucciso mio zio. Chi l’abbia venduto o a chi sia stato sottratto per poi finire nelle mani di un guerrigliero congolese che  ha sequestrato, processato, condannato e ucciso mio zio Nicola e dodici suoi commilitoni nel giro forse di un paio di giorni. Magari di una manciata d’ore. Mi sono sempre chiesta perché l’abbia fatto, quali le  motivazioni, di chi le responsabilità. Domande inevase, giustizia mancata per chi vittima non fu e, per me, mai lo sarà. Mio zio ha scelto di servire la Patria. Si è arruolato per portare il pane in famiglia, aiutare il mio bisnonno malato, completare gli studi. Mio zio Nicola non è un eroe, né ha mai voluto esserlo.  

E’ il ciclostile di tante storie moderne del Mezzogiorno che nessuno vuole conoscere. Giovani che si scrollano dalle spalle la disoccupazione, indossando una divisa per mangiare. Non ci vedo niente di eroico in tutto ciò, solo tanta dignità. Meno ne trovo nelle medaglie d’oro al valor militare date da un Governo Italiano tirato per il bavero dai parenti delle altre vittime, manchevole esso sì del doveroso tributo di verità mai concesso anche chi, come me, ereditò memoria, ideali, esempio e con essi il dolore di famiglia. 

Gli eroi tendono ad essere vittima dell’idolatria. Spariscono i difetti, le paure ed i loro egoismi. Trascendono l’umana condizione, essi che l’hanno incarnata. Gli eroi non esistono e se non sono Ulisse se ne perde memoria delle gesta e del nome. L’esempio, la capacità di tenere la schiena dritta anche innanzi al proiettile che ti ucciderà, il senso del dovere e della coerenza quelli sono eterni e quelli dovrebbero essere ricordati su tutti i muri. Potenza, la storia dimentichino pure i 13 aviatori di Kindu. L’umanità non perda il senso dell’esempio. Questo il significato che do alla morte del Sergente Maggiore montatore, Nicola Stigliani. 

Cristina Ferrara

pronipote di Nicola Stigliani 

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avrei voluto commentare altre notizie di basilicatanetshop, ma non sono riuscito ad incastrare le cose con i tempi…presentazione piano rifiuti da preparare, appunti sul sistema agricolo da mettere in ordine, incontri vari, studio, poi è arrivata anche un po’ di stanchezza…direi che comunque può bastare come approccio

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