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Legambiente, tavolo trasparenza su questione petrolio 17/01/2011 18:47

BASLegambiente Basilicata, in una nota, ha chiesto alla Regione Basilicata di convocare al più presto un “Tavolo della trasparenza” sulla questione petrolifera in Basilicata, “per avviare un processo di “diffusione democratica” delle informazioni, e per una valutazione sulle scelte che sulla questione gli Enti e la Regione sono chiamati ad esprimersi”. “Gli ultimi episodi (emissioni assai sgradevoli provenienti dal centro oli di Viggiano e frequenti casi di inquinamento acustico), evidenziati da numerosi interventi sulla stampa, e gli allarmi e le preoccupazioni che ormai quotidianamente arrivano dal territorio, ripropongono con urgenza – commenta Legambiente – il tema del rapporto tra l’attività estrattiva in Val d’Agri e la sicurezza del territorio e delle popolazioni, in particolare del sito industriale di Viggiano, impianto intrinsecamente pericoloso, oltre che quello della salvaguardia di un’area nazionale protetta”.
Contemporaneamente “è necessario completare l’iter di istituzione del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, con la convocazione della Comunità del Parco ed il coinvolgimento diretto delle Comunità locali, per dare maggiore forza politica ed amministrativa all’azione del Parco che, ricordiamolo, non può essere una stampella, una foglia di fico o un corollario alle attività petrolifere”.
“Sarebbe assurdo, anche solo dare l’impressione – conclude l’associazione ambientalista – che in Basilicata le “ragioni” delle compagnie petrolifere e l’interesse nazionale allo sfruttamento delle risorse energetiche riescano sempre a trovare soddisfazione mentre le “ragioni” della tutela del territorio, della conservazione e della tutela della biodiversità siano destinate a non vincere, anche dall’interno della Comunità del Parco”.

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ah, si sveglia adesso legambiente?…e dov’erano, mentre per anni il nostro movimento ha fatto battaglie a cui costoro non partecipavano?…forse a godersi il loro rapporto con la regione basilicata…ricordo l’osservatorio regionale sui rifiuti presso la regione che legambiente occupa da anni ed il suo costo per la collettività…dei risultati ovviamente manco a parlarne…ma un comunicato che parla di emissioni sgradevoli, puzza cioè, e non di H2s (idrogeno solforato) che ne è l’origine e di inquinamento acustico (perdio di ben altrro inquinamento si dovrebbe parlare!!!) come vogliamo leggerlo?…timidezza?

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nuovo gruppo facebook

per gli utenti facebook (una buona parte della nostra attività si svolge anche su questo social network o rete sociale come preferite), il link per il nuovo gruppo regionale di comunità lucana – movimento no oil è il seguente:

http://www.facebook.com/home.php?sk=group_144197758971184&notif_t=group_r2j#!/home.php?sk=group_144197758971184

questo gruppo non sostituisce i vecchi gruppi, ma ne integra le funzioni di condivisione con un accento squisitamente politico, per cui nel mentre consigliamo ai nostri simpatizzanti di iscriversi, sconsigliamo vivamente agli “antipatizzanti” (mi sia concessa la licenza poetico-politica) di iscriversi, anche perchè i nostri contenuti sono tutti ed assolutamente pubblici

un saluto

miko somma

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l’incontro di tramutola

 Sabato 15 gennaio 2011 a Tramutola, nel nostro incontro con i cittadini,(il settimo per l’esattezza  in tre  mesi)  abbiamo parlato di valorizzazione del territorio tramutolese.

La proposta lanciata è stata quella di dare vita ad un modello di turismo nuovo fondato anche sulla realizzazione di un albergo diffuso, individuato nel centro storico del paese.

L’albergo diffuso,  rappresenta un modello di ospitalità originale e  di sviluppo turistico del territorio .. strettamente  connesso con  una prospettiva di riqualificazione urbanistica dei borghi del centro storico del paese.

Il termine  albergo diffuso nasce a Carnia nel 1982 ,all’interno di un gruppo di lavoro che aveva l’obiettivo di recuperare turisticamente case e borghi ristrutturati dopo il terremoto degli anni ’70.

 Si presenta come  proposta di offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di un paese o di una città potendo contare su tutti i servizi alberghieri (accoglienza, assistenza,ristorazione) ma alloggiando ed è questa la particolarità del progetto, in case e stanze  dislocate rispetto a quello che è il cuore dell’albergo diffuso,cioè lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni,ecc.

È un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale (nel rispetto di quanto stabilisce la direttiva CEE 337/85 concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, relativi a modifiche del territorio)perché non è necessario costruire niente ma si recupera,  si ristruttura e si  mette in rete quanto già esistente..anima i centri storici stimolando e coinvolgendo i produttori locali considerati componente chiave dell’offerta..

Per questo può generare un indotto economico notevole  e può offrire un contributo per evitare lo spopolamento dei borghi..

Abbiamo individuato a Tramutola alcuni punti del centro storico che potrebbero avere questo tipo di destinazione,e mi riferisco alla zona di via Cavour, via Alighieri,  via Pollice, vico Tintiera o ancora via Mannesi..zone insomma dove per chi conosce il paese ci sono molte strutture disabitate e in stato di abbandono..

Certo la realizzazione potrebbe essere complessa,ma lo stesso regolamento comunale prevede una serie di norme nelle quali è possibile individuare modalità di realizzazione del progetto, progetto che può coinvolgere sia immobili appartenenti a privati che a quelli che rientrano nello stesso demanio comunale.

 E’ necessario, ovviamente, nel momento in cui si parla di modificazione di un territorio tener conto di quanto previsto dalla legge   431/85 la legge Galasso per la tutela del paesaggio  ed ancora delle norme della Convenzione Europea del paesaggio in vigore in Italia dall’1 settembre 2006 che prevede modalità di salvaguardia di spazi rurali,urbani,naturali,addirittura riconoscendo la possibilità di organizzare corsi per la formazione di personale  addetto alle attività di recupero paesaggistico.

Inoltre non dimentichiamo che il nostro paese rientra nella perimetrazione del parco Val d’Agri –Lagonegrese, come istituito dalla legge   quadro sulle aree protette  la 394/91, quindi  tutela aree soggette a particolare tutela ed oggetto di incentivazioni dirette alla salvaguardia e allo sviluppo anche economico del territorio.

La realizzazione di un albergo diffuso a Tramutola, porterebbe con sé delle  conseguenze:

·         ristrutturazione del centro storico,un modo per salvaguardare le bellezze architettoniche esistenti  ma anche un modo per conservarne la storia ;

·         mettere  fine alla pratica dell’abbattimento del centro storico che hanno dato vita solo ed elusivamente a  piazze e parcheggi;

·       possibilità di creare nuove prospettive lavorative .

Strettamente connesso con una nuova forma di turismo,è la realizzazione  ” dell’Università dei Saperi Popolari” intesa come un modo per tramandare la memoria del fare,e mi riferisco a quei  lavori manuali completamente dimenticati, quali ad esempio il lavoro ai ferri, all’uncinetto, il lavoro dei fabbri,  ed altri ancora..insomma un modo per recuperare la storia del paese,quella che non tutti oggi conoscono e che sarebbe bello far conoscere anche a chi verrà dopo di noi..senza dimenticare poi, che la Convenzione Europea sul paesaggio,permetterebbe anche di organizzare corsi in tal senso ,creando così nuove risorse economiche,  sociali,partecipative del nostro paese.

Un’idea altra di valorizzazione del paese, di un paese che ha necessità di tornare a vivere!

coordinatrice di comunità lucana-movimento no oil tramutola

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