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Gli struzzi lucani

 

A volere stigmatizzare ancora il “bizzarro” comportamento dei media rispetto alla presentazione di un piano regionale dei rifiuti elaborato dal nostro movimento e presentato la scorsa domenica nella bella e partecipata iniziativa organizzata dal movimento 5 Stelle a Matera, rischieremmo di annoiare, forse di non comprendere che esistono altre evenienze mediatiche importanti, l’eno-gastronomia, le sagre, i convegni di management, i saldi post-natalizi e via discorrendo le altre pagine intense di cronaca.

 

 

Ma a voler invece annoiare, dimenticando il pastone “mordi e fuggi” che quotidianamente ci è servito al desco dell’informazione locale – e mi si consenta di voler sottolineare la bassa caratura culturale di riferimento – ciò che appare davvero evidente è la pervicace volontà di celare la realtà di un piano di gestione regionale dei rifiuti che tocca la realtà dei rifiuti zero, ben oltre quindi ogni slogan o sogno od utopia, e che fornisce in maniera articolata risposte di sistema a problematiche complesse.

 

Volontà palesatasi già nello scarno rilievo dato alla prima presentazione alla stampa del piano stesso e che alla luce di ulteriori segnali di disinteresse dei media, mostra chiaramente due aspetti del fare informazione nella nostra regione, o che non esiste quella caratura sociale, culturale e mi si consenta deontologica, che impone di dare la notizia del fatto in sé, lasciandone poi al pubblico valutazione e/o giudizio previo approfondimento del tema trattato, o che esistono motivazioni altre per leggerezze e cadute di stile che paiono non “volere” affatto tener conto che un piano alternativo c’è e che qualche risposta, magari infastidente per alcuni andazzi gestionali, pur potrebbe dare.

 

Non volendo però disquisire delle attitudine dei media locali, vogliamo invece ricordare che il piano è stato spedito a tutti i consiglieri regionali ed al presidente del consiglio, così come a tutti gli assessori ed al presidente della giunta via posta elettronica – ed invitiamo alla presa visione della stessa mail inviata sul sito www.comitatonooilpotenza.com – già nei primi giorni del mese di dicembre senza però aver avuto alcuna risposta o cenno in merito, tranne il fugace interessamento del consigliere Mollica, al sottoscritto espresso in via del tutto personale.

 

All’ordine del giorno dei lavori consiliari del periodo c’erano ovviamente bilancio e finanziaria, temi di stringente ed evidente impegno istituzionale che di certo hanno assorbito ogni attività dell’aula, come del tutto naturale e doveroso, poi si è passati alla pausa natalizia per arrivare oltre la metà del mese di gennaio, senza che alcuno abbia sentito la necessità di avere maggiori ragguagli, anche nelle sedi auditive di competenza, pur rappresentando le 80 pagine a cui abbiamo ridotto le oltre 200 originarie un impegno di lettura, analisi e comparazione all’esistente.

 

Ed quella comparazione all’esistente che ci interessa sottolineare nella realtà di raccolte differenziate comune per comune che ben oltre la corrispondenza tra nominalità percentuale della raccolta e triste considerazione che non esistendo impianti di selezione e compostaggio la raccolta stessa appare del tutto inutile se non come esercizio civile per i cittadini e come buon affare per società e “cooperative” che si contendono l’obbligo dei comuni stessi ad effettuare la raccolta differenziata – ed auspichiamo che non ci siano cordate di interessi a far da supporto ad attività tanto complesse e delicate.

 

Di fatto ogni cittadino lucano vede la sua bolletta dei rifiuti crescere in maniera sostanziosa, partecipa alla raccolta differenziata, si chiede che fine facciano i rifiuti differenziati –vox populi  è che rifiniscano in discarica – magari si interroga se si sia o meno in quell’emergenza rifiuti a giorni alterni, ma cresce in modo subdolamente suadente un partito dell’incenerimento e dei termo-valorizzatori che ben oltre i  chiari indirizzi programmatici regionali che in tal senso corrono speditamente, si tratti di impianti di incenerimento veri e propri, di bio-masse autorizzate a bruciare Combustibile Da Rifiuti o cementifici, pone culturalmente una questione emergenziale presumibile a motivazione della stessa necessità di bruciare ciò che altrimenti sarebbe una risorsa ciclica per il territorio, come questo movimento invece afferma con decisione e dimostra con chiarezza di cifre nel suo piano rifiuti.

Così piuttosto che affrontare la realtà di idee altre che nascono nella società, si fa finta di non vederle e negando ciò che però non sarà McLuhan e le sue teorie della visibilità mediatica come esistenza a poter negare, si infila la testa sotto la sabbia ed al meglio ci si comporta come il sindaco di Matera, che nell’incontro in questione con poca educazione saluta tutti i relatori, omettendo però di salutare il sottoscritto che sul quel palco certo non era per un defiléè, ma per illustrare con i fatti e la serietà che molti ci riconoscono, che anche sui rifiuti c’è un’altra Lucania possibile e dunque necessaria.

Nonostante quegli struzzi lucani che infilano la testa oggi nella sabbia, domani forse nelle ceneri.

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil 

TELE-mettoaletto

Caso Ruby, gli atti alla Camera. La marocchina in un’intercettazione: “Ho chiesto cinque milioni al premier”

  

Nonostante la difesa e il controattacco di Silvio Berlusconi, che accusa la procura milanese di essere “un covo di magistrati politicizzati”, i pubblici ministeri meneghini non si lasciano intimorire e vanno avanti, fermi nell’intenzione di portare il presidente del Consiglio a giudizio immediato. “Il Presidente della Camera ha assegnato alla Giunta per le autorizzazioni la domanda ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi, avanzata dalla procura della Repubblica di Milano”, si legge in una nota diffusa dallo stesso organismo parlamentare, presieduto da Pierluigi Castagnetti, nella quale è precisato che l’esame dell’atto giudiziario comincerà mercoledì prossimo. Intanto da ambienti della procura giunge notizia, oltre a Nicole Minetti, Lele Mora e Emilio Fede, di altri tre indagati per favoreggiamento della prostituzione. Ma il loro ruolo sarebbe “secondario”. Tutto questo mentre nelle scorse ore è stata sentita come testimone un’altra ragazza che partecipò a feste del presidente del Consiglio ad Arcore.

 

Mercoledì si valuterà la richiesta di perquisizione per gli uffici di Spinelli – La richiesta di autorizzazione a procedere è per la perquisizione degli uffici di Giuseppe Spinelli, addetto alla contabilità del premier. Il plico aperto da Castagnetti contiene non solo il decreto con cui si chiede il via libera per perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia del premier, alla ricerca di eventuali tracce di pagamenti alle giovani ragazze ospiti ai festini ad Arcore, ma anche le oltre 300 pagine, tra invito a comparire e allegati, con le prove che testimonierebbero come il premier abbia commesso, oltre al reato di concussione, anche quello di prostituzione minorile. Le prove allegate sono costituite da intercettazioni, analisi dei tabulati telefonici, testimonianze e pare anche documenti di versamenti di denaro. Dai documenti emerge così l’accusa più grave da parte dei pm: “Giovani donne si sono prostituite col premier”.

 

Ruby: ho chiesto a Silvio 5 milioni – “Il mio caso è quello che spaventa tutti e sta superando il caso della D’Addario e della Letizia. Io ho parlato con Silvio e gli ho detto che ne voglio uscire con qualcosa: 5 milioni. Cinque milioni a confronto del macchiamento del mio nome…”. Secondo quanto riferisce chi ha letto gli atti della Procura di Milano trasmessi in Giunta per le Autorizzazioni della Camera sul caso Ruby, è quanto avrebbe detto Ruby alla madre di Sergio Corsaro in una telefonata intercettata e pubblicata nella richiesta dei Pm. Secondo le cronache, Sergio Corsaro sarebbe un parrucchiere ex fidanzato della giovane marocchina.

 

Ho frequentato la sua casa da quando avevo 16 anni – “Ho sempre negato tutto” per “salvaguardarlo”. E’ quanto si legge in un’intercettazione pubblicata nelle carte delle Procura di Milano arrivate in Giunta per le autorizzazioni della Camera, secondo quanto riferisce chi ha avuto modo di leggerle. La conversazione è tra una certa ‘Ru.’ e una certa ‘Poiana’. Così, racconta una delle due ragazze, “Io ho negato tutto e ho detto ‘no’, che sono andata a casa sua, ma lui pensava che fossi maggiorenne, pensava che avessi 24 anni anche perché non li dimostro. Poi, dopo che ha scoperto che ero minorenne mi ha buttato fuori di casa” perché, aggiunge, “io sto cercando di salvaguardare lui, così a me torna in tasca qualcosa…”.

 

Intercettazioni: o sei pronta a tutto o te ne vai – “O sei pronta a tutto oppure prendi il taxi e te ne vai”. È quanto si legge nelle intercettazioni tra due ragazze riportate nell’invito a comparire della procura di Milano al premier Silvio Berlusconi, secondo quanto riferito da chi ha potuto leggere le carte. “E’ allucinante. Non sai. Lo chiamano tutte ‘amore’, ‘tesorino’. Non puoi nemmeno immaginare quello che avviene lì… Nei giornali dicono molto meno della verità anche quando lo massacrano”. È il testo relativo alle intercettazioni tra “T.M. e B.V.” riportate nell’invito a comparire della procura.

 

Ampi riscontri sulle case date dal premier alle ragazze – Stando a quanto scrivono i pm di Milano nella richiesta di autorizzazione a procedere inviata alla Giunta della Camera, Ruby in data 3 agosto 2010 “ha dichiarato che alcune delle giovani donne che partecipano” agli incontri dal premier “ricevono in corrispettivo da Silvio Berlusconi la disponibilità gratuita di appartamenti ubicati in “Milano 2”.

 

Berlusconi erogava denaro tramite Spinelli, Minetti intermediaria – Sempre nella richiesta di autorizzazione, i pm scrivono che “sono state individuate le persone che dispongono degli appartamenti in Milano Due e che risultano essere beneficiarie di ulteriori erogazioni in denaro intermediate dalla Minetti e disposte da Silvio Berlusconi per il tramite di Giuseppe Spinelli e che comunque hanno partecipato ai sopra descritti ‘eventi’, svolgendovi attività di prostituzione”. Nello stesso documento si precisa comunque che “le risultanze investigative allo stato non lasciano ipotizzare che Giuseppe Spinelli sia consapevole della natura retributiva dell’altrui attività di prostituzione costituita dalla erogazione di somme di denaro e dalla concessione in comodato delle suddette abitazioni a determinati soggetti, secondo la sopra estesa ipotesi investigativa”.

 

Minetti induceva giovani a prostituirsi con Berlusconi – Le dichiarazioni rese da Ruby alla Procura di Milano “fanno ritenere che Minetti Nicole, in concorso con Emilio Fede e Dario Mora (Lele, ndr), nonché in concorso con ulteriori soggetti, abbia continuativamente svolto attività di induzione e favoreggiamento alla prostituzione di soggetti maggiorenni, e della minore El Mahrou Karima individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne che si sono prostituite con Silvio Berlusconi, presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest’ultimo, nonché gestendo e intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell’attività di prostituzione”.

 

L’elenco delle ragazze – Nella richiesta i pm fanno anche l’elenco delle ragazze che risultano aver avuto in comodato d’uso gli appartamenti dell’Olgettina, ossia “Toti Eisa, Berardi Iris, Garsia Polanco Maria Ester intesa ‘Marystelle’, Espinoza Arisleida intesa Aris, Guerra Barbara, Visan Ioana intesa Annina, De Vivo Concetta intesa Imma, De Vivo Eleonora”. I pm si dicono convinti che negli uffici di Spinelli vi siano “Atti e documenti relativi alla titolarità delle predette abitazioni, ai soggetti che ne sostengono i costi, ivi compreso il pagamento delle utenze, ai soggetti che ne hanno la effettiva disponibilità, al ruolo di intermediazione svolto da Minetti Nicole o da terzi nella gestione dei rapporti concernenti le suddette abitazioni, nonché documentazione pertinente rapporti economici intercorrenti – si legge – con Berardi Iris, De Vivo Concetta intesa ‘Imma’, Espinoza Arisledia, Faggioli Barbara, Garcia Polanco Maria Ester intesa ‘Marystelle’, Loddo Miriam, Sorcinelli Alessandra, Skorkina Raissa, Barizonte Lisney intesa Lisa, riguardanti erogazioni di denaro effettuate dal predetto Spinelli, o da suoi collaboratori e dipendenti, in favore delle suddette persone”, nonché “documentazione pertinente rapporti economico-finanziari, gestiti da Spinelli Giuseppe, o da suoi collaboratori e dipendenti, intercorsi con Dario Mora inteso ‘Lele’, o comunque con soggetti o società allo stesso direttamente o indirettamente riconducibili”.

Incontri ad Arcore da minore da Febbraio a Maggio 2010 – Dalle indagini della Procura di Milano su Ruby è inoltre stato possibile “verificare che la minore El Mahroug Karima abbia frequentato la residenza di Silvio Berlusconi in Arcore dal febbraio 2010 al maggio 2010”.

 

 

Procura Milano: la legge è uguale per tutti – I giudici milanesi reagiscono anche alle accuse del premier e del Pdl di fare parte della “magistratura politicizzata”. “La Procura di Milano prosegue nel suo lavoro quotidiano in piena serenità nel saldo riferimento ai principi costituzionali dell’eguaglianza di tutti davanti alla legge della obbligatorietà dell’azione penale e della presunzione di non colpevolezza”. Lo dice in un comunicato il capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati.

 

Il video messaggio – La difesa del premier per replicare alle accuse dei pm milanesi era stata una mossa a sorpresa, un videomessaggio “speciale”  Silvio Berlusconi aveva scelto i Promotori della libertà per divulgare una rivelazione choc, “ho un rapporto stabile di affetto con una persona”, e provare a impostare una controffensiva mediatica e giudiziaria a pochi giorni dalla convocazione dei pm. Non solo di first lady, in realtà, il Cavaliere parla nel suo intervento. La linea offensiva contro la magistratura ha così raggiunto nuove vette: alcuni “noti pm” milanesi non hanno gradito “il voto di fiducia del 14 dicembre tanto che, subito dopo, mi hanno iscritto nel registro degli indagati. A quegli stessi pm non è piaciuta nemmeno la decisione della Corte Costituzionale al punto che, il giorno successivo alla sentenza della consulta, con una tempistica perfetta, hanno reso pubbliche le loro indagini”.

 

La difesa del premier – Berlusconi prova a smontare il caso Ruby anche esprimendo fiducia e sostegno a Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora, giurando che mai “nessun rapporto sessuale” è stato consumato a pagamento e ripetendo di non aver avuto alcun tipo di relazione del genere con la giovane ragazza marocchina: E’ lei stessa che “nega di aver mai avuto avances”. “Mi piace stare con i giovani, ascoltarli, aiutarli”, sintetizza il presidente del Consiglio, denunciando nello stesso tempo le “gravissime” ingerenze nella sua vita privata. La ricetta per superare una situazione che giudica insostenibile è per Berlusconi sempre la stessa, quella annunciata più volte e mai concretizzata: “Non è un paese libero, occorre fare immediatamente le riforme, tra cui anche quella della giustizia”. ”E’ gravissimo ed è inaccettabile che, trascorsi 15 giorni, non abbiano mandato gli atti di queste indagini al Tribunale dei Ministri come prescrive la legge. E’ gravissimo, inoltre, che abbiano tentato di accedere ai locali della mia segreteria politica, per ricercare poi chissa’ cosa, visto che sostengono di avere prove cosi’ evidenti da poter richiedere addirittura il giudizio immediato”.

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una cronaca di ordinaria società dello spettacolo…tele-mettoaletto mi pareva il degno nome

 

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