comunicato stampa comunità lucana-movimento no oil

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Il talamo e le aspettative

 

La firma del memorandum di intesa sulle estrazioni petrolifere celebrato tra il presidente De Filippo  e lo Stato nelle persone dei sottosegretari Saglia e Viceconte è per molti versi una circonvenzione di incapace, un matrimonio coatto contrattato da lungo tempo che vede la Basilicata avviata ad un triste altare in cui il suo ruolo non sarà quello del coniuge consenziente, ma quello della concubina a cui non è stata mai lasciata scelta sulla qualità dello sposo.

 

 

Ciò che appare paradossale è che la grande menzogna su cui si è celebrata la funzione stia in un precedente accordo tra Stato, compagnie e regione quasi del tutto disatteso nei suoi impegni sin dalla sua sigla e che a distanza di 13 anni viene oggi imbellettato di alcuni simulacri (fondazione Mattei, osservatorio ambientale, monitoraggio e via discorrendo) che sono tali oggi, non essendosi mai materializzati per tutto il periodo precedente, in altri termini facendo passare un nuovo accordo e nuovi impegni sulle estrazioni in Basilicata senza aver mai preteso il dovuto per quello vecchio, che tuttavia andava onorato in tutte le sue parti prima di acconsentire al nuovo.

 

Dalla sua nascita questo movimento ha sempre posto il tema delle estrazioni di idrocarburi e del loro trattamento al centro di richieste di democrazia reale che pur avrebbero dovuto seguire ogni discussione sul tema – dal diritto alle informazioni alla condivisione con la popolazione – dovendo però concluderne, anche alla luce di quanto oggi viene siglato, che l’argomento petrolio non passa per le strade della formazione del consenso, come naturalmente dovrebbe essere in ogni paese civile, ma semmai questo viene formato sulla bisogna del primo senza alcuna altra considerazione.

 

In altre parole è sulle necessità di un sistema complesso in cui si incrociano indistintamente sia un fabbisogno statale di energia per il paese e di accise sui derivati a riempire le casse pubbliche, sia le strategie di gruppi privati ai profitti al fabbisogno stesso fortemente interlacciati, che si è in questi anni si è costruito “il motivo” per cui il matrimonio viene celebrato, il talamo ed i “piaceri” – quelli di compagnie & co. – e non il coniuge e le sue aspettative d’amore – i lucani, sempre più popolo bue.

 

Ed in nome di quel talamo si sono raccontate bugie sui monitoraggi, che tali sono nell’evidenza del loro non esserci di fatto mai stati, tante le incongruenze rilevate, sulle quantità dell’estratto, che era e continua a rimanere materia in cui il controllato si controlla da sé, sull’epidemiologia legata a quel processo industriale che ovunque è materia altamente sorvegliata vista la sua pericolosità e da noi sembra esser diventato una barzelletta balsamica in cui sono negati dati di aumento di patologie, così come cause e concause possibili, sulla scorta o di una media nazionale a cui si fa riferimento solo nei valori assoluti e non nelle curve di aumento di incidenza, o di assunti general-generici su pretesi cambiamenti degli stili di vita che andrebbero verificati sia nello stretto arco temporale in cui invece le patologie sono aumentate e soprattutto alla luce di quei cambiamenti invece realmente accaduti nelle zone oggetto di indagini epidemiologiche mai effettuate e non finisce certo qui.

 

Se infatti ai dati ambientali e sanitari per lo meno dubbi e sui quali si è allora preferito propendere per quelle interpretazioni dogmatiche sintetizzate nell’acritica esclusione del petrolio e trattamento dello stesso da ogni possibile fonte di danni, dovessimo aggiungere poi quei dati sulle royalties e le compensazioni (esigue per legge dello stato, percepite in ritardo –e dovremmo forse tutti ricordare la clausola sospensiva e l’affaire BEI – e poi spese malamente in progetti dal respiro clientelare sul territorio), sullo sconto benzina attivato su un fondo regolarmente costituito con un aumento del 3% delle royalties e mai devoluto con scuse risibili almeno quanto il Governo ed il Ministero che le detiene, sullo sviluppo di settori di indotto o di occupazione mai visto neppur ad essere fortemente creduloni, il quadro che ne emergerebbe avrebbe frenato qualsiasi Giunta, Consiglio, uomo politico ad apporre firme a nuovi accordi sulla scorta della mancata e palese inadempienza ai vecchi.

Ma evidentemente non è così e chi governa oggi questa regione, così come chi sta all’opposizione localmente ed al governo a Palazzo Chigi, si è stretto in sodalità con interessi vari, declamati nelle formule dell’interesse nazionale, dello sviluppo, delle soluzione di crisi internazionali, e mai, mai in quell’interesse regionale a cui pur tutto dovrebbe far riferimento, pur nello stretto margine operativo di leggi che fanno del petrolio materia non federalista, ma tanto fortemente centralizzata da potersi leggere con facilità quanta lobbying venga esercitata perché la Basilicata diventi campo petrolifero, contenitore energetico e non altro con il contentino di infrastrutture ed industrialismi di cui sarà il tempo a dimostrare la realizzazione a dispetto di una realtà che invece mostra altro.  A queste giunte ed a questi presidenti sarà il tempo storia a presentare il conto.

Noi nel frattempo gli presentiamo la nostra irrevocabile dichiarazione di ostilità.

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

Nota stampa di comunità lucana-movimento no oil

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Multa ARBEA da 86 milioni: cosa c’entrano gli agricoltori?

 

Circola notizia, ripresa da stampa locale, secondo cui, a seguito degli 86 milioni di euro di sanzione irrogati allo stato italiano per la gestione ARBEA, sarebbero “gli agricoltori lucani che rischiano di non vedersi trasferiti diversi fondi”. Tale notizia ci appare infondata sulla base di lettura del documento “ares807683.pdf”, inoltrato il 12/10/10 dalla DG Agri della Commissione Europea ad AGEA e Min. delle Politiche Agricole (MiPAAF) – documento reperibile digitando “ares807683” nei motori di ricerca.

 

Il documento specifica che la sanzione è inflitta per inadempienze della gestione ARBEA (comprese generose indennità mensili rappresentate dalle “POC”, Posizioni Organizzative Complesse) reiterate fra 2007 e 2009 ai “criteri per il riconoscimento” di cui all’All. I del Reg. (CE) 885/2006, e che non sono sanabili a posteriori, specificandosi che la Commissione, “senza pregiudizio alcuno per ulteriori rettifiche finanziarie dal 2010 in poi”, si riserva di riproporre la sanzione anche se la procedura stragiudiziale che la Regione persegue per ridurre la sanzione e l’eventuale procedura giudiziale presso la Corte di Giustizia Europea dovessero portare ad una riduzione effettiva di tale sanzione.

 

Lasciamo l’attribuzione delle responsabilità alle procedure stragiudiziali e giudiziali in atto. Stupisce che si possa pensare a “rivalse” sui fondi percepiti dagli agricoltori, laddove il documento specifica a chiare lettere che la sanzione assume forma di mancato rimborso da parte della Comunità Europea, forfettariamente (giusto Doc. VI/5330/97) del 25% di quanto erogato da ARBEA fra 2007 e 2009 – e dovremmo essere contenti che questo “ente” eroghi così poco, considerando che la gran parte delle erogazioni, sono pagamenti per la “Domanda Unica”, in delega interamente dall’AGEA nazionale, laddove la situazione delle erogazioni per lo “Sviluppo Rurale” è invece desolante.

 

Il quadro è così preoccupante. I soldi sono stati erogati agli agricoltori, la Commissione si rifiuta di rimborsare con fondi propri, fino a concorrenza degli 86 milioni, quanto già erogato, e dunque, spetterebbe a Stato e Regione “coprire” il mancato rimborso da parte dell’Unione Europea (a dirla tutta a subire la sanzione è stata l’”Autorità Competente”, Reg. (CE) 1290/2005, dunque il MiPAAF, quindi lo Stato). E Se lo Stato potrebbe anche rinunciare alla pretesa risarcitoria nei confronti della Regione Basilicata, che è colpevole di aver mantenuto artificialmente in vita ARBEA, è difficile che le altre Regioni decidano di accollarsi tale perdita da imputare alla gestione di ARBEA.

 

Non è poi obbligatorio che la “rivalsa” statale si abbia sui fondi per l’agricoltura potendosi decidere, a nulla ostando le normative, di tagliare quelli per infrastrutture, sanità o enti locali, anche se appare logico che la perdita sia imputata all’agricoltura. Tuttavia non si comprende per quale motivo a “coprire” la perdita debbano essere gli agricoltori, visto che la sanzione è stata irrogata per inadempienze di gestione ai “criteri per il riconoscimento” di cui all’Allegato I del Reg. (CE) 885/2006, ovvero alle otto “aree-chiave” (struttura organizzativa, risorse umane, delega di funzioni, attività di controllo, monitoraggio continuo mediante Controllo Interno, comunicazione, sicurezza dei sistemi informatici ed “internal audit”) con le cui inadempienze cosa c’entrano gli agricoltori, soggetto peraltro mai nominato nel documento “ares807683.pdf”?

 

Non è a pensabile che il paventato “rischio” per gli agricoltori lucani di “non vedersi trasferiti diversi fondi” si traduca in un recupero delle somme erogate, anche in virtù della scarsa efficienza ARBEA nell’effettuare “recuperi” tramite il proprio “Registro Debitori”, quindi ci si chiede quale sia il reale peso della stessa notizia, forse una giustificazione atta a mascherare la nostra cronica incapacità di spesa comunitaria, ulteriori ritardi nei pagamenti, piuttosto che altri meccanismi su cui sarebbe ora che le autorità competenti indaghino? Comunità Lucana – Movimento No Oil sin da ora si dichiara disposta ad accogliere segnalazioni degli agricoltori lucani sulla materia.

 Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

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Giornata del Turismo: le proposte di Unioncamere

26/04/2011 13:08

BAS  Sinergia e programmazione,per migliorare la dotazione dei servizi e la qualità dell’offerta, rappresentano la strada da seguire per rendere competitiva l’offerta della Basilicata sul mercato delle vacanze. Sono gli argomenti illustrati oggi a Matera dalla Presidenza di Unioncamere, nel corso della giornata regionale del Turismo.
Perseguire – la strada del fare sistema tra soggetti pubblici e privati – secondo Unioncamere – è un percorso irrinunciabile se vogliamo essere competitivi, superando i limiti di una offerta che chiede il potenziamento di infrastrutture e di risorse adeguate per gli investimenti legati all’innovazione e alla competitività. Lo dimostra il protocollo di intesa, tra Comune di Matera , Camera di Commercio, Apt, Ente Parco, Fondazione Zetema, e altri che ha consentito di attivare con successo nei Sassi un Centro di informazione e accoglienza turistica. Vanno messe in rete risorse per ottimizzarle al meglio, lavorando per tempo alla programmazione di tutta una serie di fattori che possano rendere appetibile tutto l’anno l’offerta. E per farlo occorre investire, secondo una scala di priorità, su realtà e situazioni che rappresentano per la Basilicata una carta vincente sul mercato internazionale delle vacanze. La decisione e la scelta della Regione Basilicata, di tenere a Matera la giornata internazionale del turismo, rappresenta un riconoscimento a quanto i Sassi rappresentano da alcuni anni a livello internazionale, con la crescita costante di flussi turistici che ha segnato nel 2010- secondo studi di Unioncamere- un incremento del 21,7 per cento delle presenze e del 23,9 degli arrivi. L’impegno di tutti è di favorire questo processo innestando sul volano Matera l’offerta diversificata e qualificata dell’intera Basilicata, che ha potenzialità notevoli nelle aree e località delle province di Matera e Potenza’.
Evidenziato anche il lavoro svolto dal Centro Studi Unioncamere di Basilicata per conto dell’Osservatorio turistico regionale, che ha realizzato un lavoro sui Caratteri e tendenze dell’imprenditorialità alberghiera in Basilicata. “Occorre lavorare –secondo Unioncamere – su una maggiore integrazione tra servizi pubblici e privati, senza dimenticare le questioni già citate sulle carenze delle infrastrutture di trasporto e comunicazione, quelle della fiscalità e di un coordinamento delle attività promozionali. Un aspetto importante viene dalla concertazione e l’attivazione dei Piot rappresenta una fase interessante che occorrerà seguire e sviluppare. Credo,inoltre, che uno dei banchi di prova sul quale lavorare sia la candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019. Sono in corso,inoltre,le iniziative delle Camere di commercio legate ad aspetti importanti dell’offerta come la Dieta mediterranea, Assonautica, l’accordo con l’Apt per la gestione di infopoint, le attività di promozione per fiere e manifestazione all’estero, che possono contribuire in concreto al rilancio dell’economia lucana’’.

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non leggiamo purtroppo alcuna proposta concreta!!!…ed inoltre il dato citato sulle presenze non ci pare contenere l’unico elemento davvero valido per comprendere la composizione del flusso turistico, il dato medio di permanenza per turista, che rimane l’elemento debole del nostro sistema…se poi a questi dati citati dovessimo anche aggiungere che i numeri dell’una tantum turistica del natale d’amore (una sola serata) comunque svoltosi nel 2010 non ci paiono concludenti ad un calcolo sulle presenza, vedremmo che tali numeri rimangono esigui (o per lo meno nel caso di matera sotto una ragionevole soglia di presenze per l’unicum che questa città rappresenta nel panorama europeo e non solo) come quelli degli anni precedenti

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cine-info di servizio

Cortometraggi, a Matera “La Notte dei Corti Viventi”26/04/2011 12:59BAS    Venerdì 29 aprile 2011 alle ore 21 presso il CineTeatro Duni di Matera va in scena La Notte dei Corti Viventi 6, le sesta edizione della rassegna di cortometraggi della Città dei Sassi.
Oltre una ventina i cortometraggi pervenuti alla direzione artistica della Notte dei Corti Viventi 6, che quest’anno, più di altre volte, – spiegano i promotori in una nota – ha dovuto scegliere fra opere audiovisive di altissima qualità. Ricco e variegato il programma della serata: dai videoclip musicali (come la rivisitazione della “Cupa Cupa” ad opera di Saverio Pepe e i Timidi), alle opere inedite di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi (autori di cliccatissimi video su Youtube), fino a “Stand by me”, cortometraggio del regista Giuseppe Marco Albano candidato al David di Donatello 2011.
Di seguito, in dettaglio, i titoli dei corti ed i nomi dei registi selezionati:
Durante la serata, nel foyer del Cinema Duni sarà allestita la mostra fotografica a cura di Giuseppe Scandiffio dal titolo “Bambini Perduti”, un reportage sulla condizione degli orfani della “Casa Familia” di Quelimane in Mozambico.

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quali politiche?

Giornata Turismo, le politiche della Regione

26/04/2011 12:02Le strategie messe in campo dal Dipartimento Attività Produttive AGR    Il turismo si alimenta di risorse e beni pubblici che chiamano in campo la responsabilità di molteplici attori e che attengono a fattori di contesto e di qualità della vita che condizionano sempre più le scelte del turista odierno. Si tratta di risorse ed attività che attengono alla creatività sociale: attività culturali, sportive, iniziative e servizi di vario genere e natura e che riguardano sempre più l’industria della comunicazione e della cultura. Questa visione d’insieme mostra la complessità del tema e le sue molteplici variabili sulle quali la Regione Basilicata, attraverso il Dipartimento Attività Produttive si sta cimentando. In questo contesto i Progetti integrati territoriali (Piot) rappresentano un esperimento di più avanzati modelli di relazione territoriale tra diversi attori che intendono fare sistema per allocare al meglio le risorse regionali disponibili per il turismo. La Basilicata è inoltre anche turismo escursionistico. Si tratta di un fenomeno rilevante, soprattutto di origine pugliese, che molto concorre a far quadrare i conti e a sostenere il reddito di molti operatori. Anche Matera ha un ruolo ben definito attirando una qualificata platea di visitatori in città. Inoltre insiste in Basilicata come altrove un fenomeno delle seconde case, di non trascurabile rilevanza, venuto peraltro alla ribalta internazionale con un articolo del Finacial Times che evidenziava il crescente numero di stranieri che acquista case da noi. Ma il turismo ha bisogno oltre che di consapevolezza e di legittimazione, anche di audacia e concretezza. La stessa esperienza dei Piot può ancora essere recuperata come metodo di concertazione finalizzato alla creazione di concreti sistemi turistici locali. La Basilicata turistica è solo all’inizio nel suo ruolo di player sul mercato turistico, e non dappertutto e con la stessa intensità è organizzata e pronta per corrispondere alle esigenze del turista contemporaneo. C’è da attendersi quindi azioni conseguenti a partire dalla sfera locale. Il Pollino ad esempio pur mostrando capacità di recupero di quote di mercato negli ultimi anni ha certamente bisogno di ulteriori energie imprenditoriali. Il Vulture-melfese, il cui potenziale è a tutti noto, paradossalmente stenta più di altri sistemi a decollare e sembra pagare difficoltà a fare sintesi e sistema. Il tema della governance è un problema che riguarda anche il potentino. In fase di costruzione, di implementazione appaiono i territori dell’Alta e bassa Val d’Agri, del Melandro e del Marmo Platano, come dell’alto Bradano e della parte più interna del materano dove il turismo muove i primi passi come dimensione complementare delle tradizionali attività agricole. Tra i punti di forza si evidenziano, come a tutti noto, il Metapontino e Matera. Sulla questione dell’accessibilità la condizione di stallo obbliga invece a ricercare nel miglioramento dei trasporti su gomma con gli hub aereoportuali pugliesi e campani la via maestra da perseguire nel breve periodo. Nell’agenda degli ultimi governi regionali la questione turistica è dunque entrata a pieno titolo. Il piano turistico regionale e la riforma del sistema turistico avviato con la riforma dell’Apt sono la concreta dimostrazione di questa nuova proiezione. La crisi economica e finanziaria non ci consente di mettere a disposizione il volume di risorse che pure occorrerebbero. Per questo motivo è necessario costruire reti di impresa, modelli avanzati di cooperazione pubblico-privati e determinare priorità negli interventi possibili. Occorre però che a questa spinta alla razionalizzazione, riorganizzazione, della sfera pubblica a livello regionale corrisponda una ulteriore e vigorosa riorganizzazione e ristrutturazione di quella privata che renda sempre più tangibile e visibile il fermento.—————————————————————————————————————-

credo sia inutile ogni commento. avendo già dato alcune risposte in un precedente articolo proprio ai piot che qui vengono citati per quello che non sono affatto, per le motivazioni sempre precedentemente esposte…in questo lancio non si parla di politiche, ma si elencano problematiche a cui non esiste risposta e non viene fornita neppure una chiave interpretativa che nel caso val d’agri sarebbe pur facile individuare nell’aver postato ogni risorsa sul settore del petrolio (che con il turismo, nonostante le dichiarazioni di qualche mentecatto, tra sindaci e presidenti di pro-loco, a riguardo di un turismo delle estrazioni che parrebbe non attendere altro, premendo vigorosamente ai nostri confini, che qualcuno apra la strada alla visione poco edificante dell’estrazione e trattamento del greggio)…ma quello della val d’agri è solo un esempio poichè l’elenco delle “deficienze” (intendetele come volete) sui nostri territori in tema turistico e di sostegno allo stesso sono abissali, storicizzate e soprattutto coattive nella ripetizione dell’errore…quello di non aver capito per nulla quali potrebbero essere le reali motivazioni che spingerebbero i turisti a visitare la basilicata per tempi leggermente più lunghi di quel “mordi e fuggi” che invece è la realtà dei numeri che vengono citati come in aumento

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Consulenze Apt, interrogazione di Rosa (Pdl)

26/04/2011 11:48Il consigliere regionale del Popolo della libertà chiede al presidente De Filippo lumi sui contratti di consulenza instaurati nel 2010 presso l’Azienda di promozione turistica della Basilicata diretta da Gianpiero Perri

ACR “Che la Lucania sia la terra delle long list – afferma Rosa – ormai è un dato certo, dalla Regione Basilicata ai vari Enti, tutti ne hanno una propria più o meno lunga. Ma poi quando si scelgono, i professionisti sono sempre gli stessi. Durante l’anno 2010 – riferisce Rosa – l’Apt ha attivato 11 incarichi di collaborazione selezionando i nominativi dalla sua long list, che si compone di quattro settori (assistenza tecnica, comunicazione, promozione, studi e statistica) suddivisi in vari profili professionali, complessivamente 978 professionisti. Leggendo il dettaglio delle convenzioni formalizzate, risalta subito che tra i professionisti selezionati vi è Salvatore Capezzuto, residente a Napoli, cui è stato affidato l’incarico di “componente dello staff di supporto al Direttore generale con il ruolo di capo di gabinetto”. “Un incarico di prestigio – ricorda il consigliere regionale – che le è stato conferito in data 15/10/2009 con deliberazione numero 186 del 2009 per il periodo 15/10/2009 – 14/4/2010 per un compenso pari a 36.352,80 euro, reiterato con la delibera n. 76/2010 del 6/4/2010 per il periodo 15/4/2010 – 31/7/2010 per un compenso di 21.621,60, euro e la delibera n. 157/2010 del 3/9/2010 per il periodo 3/9/2010 – 31/12/2010 per un compenso pari a 24.710,40 euro, per un totale di euro 82.684,80 euro. Inoltre, dal sito istituzionale dell’Agenzia si evidenzia che con la delibera numero 44 del 24/3/2011 è stato rinnovato l’incarico per il periodo 24/3/2011 – 31/12/2011 con un compenso di euro 33.412,50”.

“Siamo convinti – commenta Rosa – che tutte le scelte effettuate dal Direttore Perri, così come previsto dalle norme regolamentari, siano poste in essere nel rispetto della meritocrazia e della professionalità, riconoscendo l’indubbio sforzo intellettuale necessario per scegliere i 7 professionisti sui complessivi 978. Ma la collaborazione per l’incarico di capo di gabinetto del Direttore generale che presuppone un’attività lavorativa continuativa e pressoché quotidiana, ha colpito la nostra curiosità poiché dal curriculum di Salvatore Capezzuto emerge che nel 2009 e 2010, contemporaneamente all’incarico presso APT di Basilicata, lo stesso ha erogato ulteriori nove prestazioni di assistenza tecnica presso la Regione Campania, la Regione Calabria e la Regione Basilicata”.

“Perciò, tra le altre cose, abbiamo chiesto dal presidente De Filippo quale sia il ruolo effettivo di Capezzuto previsto dal contratto, specificando poi le mansioni reali della collaborazione, e quale sia (2009,2010,2011) la sua concreta presenza fisica presso l’Apt di Basilicata per lo svolgimento del ruolo di capo di gabinetto, possibilmente documentata e comprovata. Chiedendo anche delucidazioni sui motivi hanno portato al conferimento di detto incarico ad un consulente esterno residente fuori regione e contemporaneamente impegnato in diverse attività in più Regioni ed Enti e come mai a parità di funzione “capo di gabinetto” per i 13,5 mesi (2009,2010) è stata corrisposta una retribuzione media mensile di 6.124 euro mentre per l’anno 2011 (10,5 mesi) una retribuzione media mensile di 3.182 euro”.

”Sicuramente – conclude l’esponente del Pdl – la scelta dell’Apt si basa sulle indiscusse capacità professionali di Capezzuto, dimostrate anche dalla circostanza che si riesce a svolgere un ruolo così importante quale quello di capo di gabinetto ed al contempo tante altre attività di rilievo. Ma sorge spontanea una domanda: tra i 978 professionisti non vi erano lucani con le medesime qualità e con maggiore tempo da dedicare al turismo lucano? Siamo certi che Perri, in completa autonomia, abbia fatto la scelta migliore”.

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un vero peccato che rosa sia del pdl, partito notoriamente di peones berluskonisti che in questa regione non si è mai distinto per particolare accenti di “minoranza” e che certo lascia molto a desiderare nella sua veste nazionale cucita addosso ad un signore imbarazzante persino come impiegato di un sexi-shop…ma oltre queste considerazioni di carattere generale, rosa indica spesso temi importanti ed in questa pomposa giornata dedicata al turismo lucano, emerge dalla sua nota un sapore leggermente clientelare che il consigliere ben descrive, seppur in tono assolutamente corretto (si fanno domande in consiglio, seeppur qualche ironica frase ci sta tutta)…la gestione perri dell’apt è infatti non solo vergognosa rispetto ai risultati che ci pare finiscano tutti nelle numerose fiere in cui l’apt piazza i suoi banchetti per i quali non è mai noto quali siano le spese, nelle sue rappresentanze e corrispondenze per le quali idem, per i suoi obiettivi dei quali invece nulla, ma proprio nulla è dato sapere, ma oggi appare anche “venata” di quei sottili meccanismi che sono ben condensati nell’incarico a costui e nei danari che per tale incarico costui percepisce (a carico nostro, s’intende)…francamente non so se tra i 978 professionisti lucani ci fossero competenze in grado di rivaleggiare con il palma res di costui, ma un’occhio un po’ più attento a premiare i locali avrebbe dovuto essere quasi obbligatorio, viste le tante retoriche dichiarazioni che in merito da via verrastro & dintorni promanano in forma di mantra quotidiano sulla “bravura” professionale dei “nostri ragazzi”…evidentemente quando in gioco ci sono certe cifre e certi incarichi, i “nostri” arretrano nel limbo dei concorsi che si annunciano e non si fanno, delle liste che si compongono, ma non si consultano, e via discorrendo…ma vogliamo farlo un elenco di quanti “foresti” affollano in via diretta ed indiretta (e sulle competenze poi ci sarebbe qualcosina da ridire) gli uffici dell’ente regione e delle sue controllate?

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turismo delegato

Giornata Turismo, il valore delle funzioni delegate

26/04/2011 11:22

Per rendere il territorio appetibile le Provice serve la piena integrazione delle politiche e delle infrastrutture.

AGR      Per presentare una Basilicata coesa servono azioni di coordinamento delle capacità e delle attività. Le Province devono essere in grado di assumere in pieno le funzioni delegate, collaborando alla messa a punto di strumenti di copianificazione. In una logica di piena e positiva collaborazione istituzionale, alle funzioni delegate devono poi corrispondere strumenti di misurazione degli obiettivi. Ciò consentirà di giungere ad una gestione meno diretta da parte della Regione Basilicata del settore turistico.
Con questi concetti si è aperta a Matera la Giornata regionale del turismo.
Riorganizzare e mettere a sistema il territorio significa anche pianificare azioni volte alla piena integrazione di strutture extra regionali come gli aeroporti di Napoli Pontecagnano e Bari.

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verrebbe da chiedersi come mai le province quando invece possono intervenire, come nel caso dei piot (piani integrati di offerta turistica) riescono a dare il peggio di se stesse, “accogliendo” e finanziando progetti che sono tutti di “filiera del consenso” e che in quanto a programmazione turistica avrebbero meritato maggiore attenzione proprio alla logica dell’integrazione dei sistemi turistici (quindi con una certa valutazione alle sinergie tra i vari progetti finanziati) nell’ottica di una programmazione che invece viene “negata” dall’assurdità di affermare che occorra “meno gestione diretta” quando invece essa è necessaria per un territorio che “abbisogna di tutto o quasu tutto” per l’offerta turistica (ed in ogni caso è presente per quanto appena affermato riguardo alle filiere)…le strutture extraregionali, poi, cioè gli aereoporti di bari e napoli, meritano un discorso a parte in primis per valutazioni di carattere logistico a livello di trasporti per cui la basilicata pure spende cifre notevoli nel contratto di servizio con trenitalia senza peraltro avere servizi degni di tal nome (anzi dovendo noi provvedere di tasca propria, come nel caso della navetta matera-bari), in secondo luogo perchè la tanto agognata struttura aeroportuale di pisticci, la famosa “pista mattei” versa, nonostante le cifre assurde postate in questi anni sulla sua ultimazione, in stato comatoso, stretta tra vincoli legali (contenziosi), ambientali (rispetto alla pista stessa ed a quanto è sotterrato appena sotto il nastro d’asfalto per il quale occorrerebbe maggiore coraggio nell’ammettere che fu usata come deposito di materiali tossici non meglio precisati) e strutturali (chi mai porterà degli asset di volo in una pista fuori da ogni rotta?)…si procede quindi alla cieca, decisamente alla cieca!!!

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il turismo, questo sconosciuto di cui tanto si parla

Giornata Turismo, a Matera articolato dibattito

26/04/2011 09:29L’Assessorato alle Attività Produttive, Politiche dell’Impresa, Innovazione Tecnologica della Regione Basilicata ha organizzato la Giornata regionale del Turismo che si svolge a Matera presso l’hotel Hilton Garden Inn. AGR
Si tratta di una giornata di confronto e dibattito tra istituzioni, operatori privati e pubblici, partendo dalla consapevolezza che, pur trovandosi in una fase critica e delicata dell’economia nazionale e regionale, il turismo in Basilicata registra tendenze e flussi di crescita costanti. Il rafforzamento del sistema ricettivo, dei servizi al turista, del numero di operatori che si occupano del mercato delle vacanze e del tempo libero costituisce un segnale incoraggiante che sollecita sempre più l’attenzione della politica e delle istituzioni.
Partenza dei lavori alle ore 9.30 con i saluti del Sindaco di Matera – Salvatore Adduce, del Presidente dell’Anci Basilicata – Vito Santarsiero, del Presidente della Provincia di Matera – Franco Stella, del Presidente dell’Upi Basilicata – Piero Lacorazza e del presidente della Commissione regionale Lucani all’estero, Antonio Di Sanza.Verso le 10.30 si svolgerà la relazione dell’Assessore Turismo della Regione Basilicata Erminio Restaino, alla quale seguirà la prima sessione dei lavori, coordinata dal presidente della terza Commissione del Consiglio regionale – Giannino Romaniello. Vi prenderanno parte il presidente di Unioncamere – Angelo Tortorelli, il presidente di Unpli Basilicata-Antonio Delicio, e gli operatori privati.

Alle 14,30 i lavori riprenderanno con la seconda sessione coordinata dal Presidente del Consiglio regionale di Basilicata – Vincenzo Folino, che vedrà gli interventi dei rappresentanti dell’Enit, del direttore generale del Dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata – Michele Vita e del direttore generale dell’Apt di Basilicata – Gianpiero Perri. Dopo gli interventi dei Capigruppo del Consiglio regionale e il dibattito, i lavori saranno conclusi dal Presidente della Regione Basilicata – Vito De Filippo.

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altra “giornata”, altra conferenza…questa pare essere diventata la regione delle chiacchiere…poichè di chiacchiere si tratta e non mai di reali strategie volte a favorire il movimento turistico verso la nostra terra sulla base di una domanda secca che occorrerebbe porsi…perchè un turista dovrebbe scegliere la basilicata come meta delle sue vacanze?…domanda non banale poichè se la risposta dovesse essere una concorrenza con mete di turismo di massa, la logica stessa del turismo possibile in questa regione verrebbe meno, vista non solo la carenza recettiva ed infrastrutturale, ma soprattutto l’insostenibilità ai grandi numeri di una terra delicata come la nostra…ma quando si parla di massa, sbagliato sarebbe pensare solo ai numeri, quanto invece ogni riflessione dovrebbe andare al nesso causale che si crea tra turismo di massa e luogo di vacanza quando la logica dovesse essere solo quella dei numeri, il divertimentificio, quindi allontanare questa ipotesi con decisione vista la non congruità tra le strutture di cui il divertimentificio necessita (il modello villaggio turistico insomma) e la realtà di una regione che invece dovrebbe mirare alla diffusione sul territorio di piccoli numeri “consapevoli” di turisti in cerca di altre “motivazioni”, altri nessi causali, quali quell’incontaminatezza, quell’inconsueto che crediamo siano le uniche basi su cui impostare un turismo in grado di preservare e valorizzare quello stesso territorio per il quale si fa promozione…per chi ha tempo e voglia, la parte turismo del nostro programma per le regionali 2010 qualche idea strutturale questo movimento pur la fornisce…ed ovviamente a matera si parlerà d’altro

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La Regione impugna la “tassa sulle disgrazie”

25/04/2011 11:13

“Violati quattro articoli della Costituzione”. De Filippo” Non possiamo accettare che la Basilicata, per l’alluvione dello scorso marzo, sconti la sperimentazione di una norma ingiusta per una posizione ideologica”

AGR
La Regione Basilicata ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la così detta “tassa sulle disgrazie”, ossia quella norma introdotta dal Governo col decreto legge 225 del 29 ottobre 2010 (il così detto “mille proroghe”) poi convertito nella legge 10 del 26 febbraio scorso, che prevede che in caso di calamità naturali, prima di poter accedere al fondo nazionale di protezione civile, la Regione che ne è vittima debba far fronte ai relativi costi provvedendo a disporre “aumenti, sino al limite massimo consentito dalla vigente legislazione, dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero le maggiorazioni di aliquote attribuite alla regione, nonché ad elevare ulteriormente la misura dell’imposta regionale di cui all’art.17, comma 1 del decreto legislativo 21 dicembre 1990, n.398 (ossia quello sulle accise per i carburanti), fino ad un massimo di cinque centesimi per litro, ulteriori rispetto alla misura massima consentita”.
La Regione Basilicata, con l’alluvione dello scorso 1 marzo che ha creato forti danni in particolare nel Metapontino, sarebbe stata la prima regione a dover applicare tale norma, con la conseguenza paradossale non solo di tassare ulteriormente chi aveva subito danni, ma anche che di far pagare i carburanti più che nel resto d’Italia al territorio che maggiormente contribuisce all’approvvigionamento energetico del Paese.
Così la Giunta regionale, nel corso della seduta dello scorso 18 aprile, ha deciso di costituirsi in giudizio innanzi alla Corte Costituzionale per impugnare il provvedimento. Ad avviso dell’esecutivo lucano, la norma del “mille proroghe” sarebbe in contrasto con ben 4 articoli della Costituzione e precisamente gli articoli 1, 3, 118 e 199.
Il ricorso alla Costituzione, firmato da due avvocati della stessa Regione, il dirigente dell’Ufficio Legale, l’avvocato Antonio Pasquale Golia, e l’avvocato Maurizio Roberto Brancati, evidenziano, tra l’altro, come la norma impugnata prevede che l’accesso al Fondo nazionale possa avvenire o quando i mezzi della Regione siano insufficienti o quando ci si trovi di fronte a eventi straordinari di “rilevanza nazionale”, ma osserva come questa seconda ipotesi venga lasciata a un “apprezzamento politico che faccia ritenere l’evento d’importanza tale da meritare un intervento di solidarietà dell’intera comunità nazionale” creando una disparità tra questi eventi, che, con decisione del Governo, sarebbero posti a carico dell’intera collettività nazionale, e quelli che sarebbero lasciati al solo finanziamento delle Regioni. La norma, sostengono inoltre i due legali, vedrebbe “l’autonomia finanziaria delle Regioni lesa dalla costrizione a promuovere l’aumento del gettito tributario pena l’impossibilità di poter avanzare richiesta di accesso al fondo nazionale” e non rispetterebbe il dettato costituzionale con “una disciplina che scarica solo su di una parte istituzionale il peso economico di azioni volte a fronteggiare emergenze naturali assolutamente di forza maggiore e acclarati quali eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari”.
“Quello che abbiamo messo in campo – ha spiegato il presidente della Regione Vito De Filippo – è un atto volto alla tutela della legge e dell’Unità nazionale che non può essere in alcun modo essere letto come atto ostile a qualcosa o a qualcuno e significativo in tal senso è il fatto che procediamo parallelamente sulla stessa strada del ricorso alla Corte Costituzionale con altre Regioni di orientamento politico tra loro differente, come l’Abruzzo e le Marche. Ciò che ci ha spinto a questa decisione – ha aggiunto De Filippo – è per un verso il voler tutelare anche in questo caso un principio di eguaglianza tra i territori e di unitarietà del Paese, e per l’altro la necessità di risarcire i danni che il territorio, gli agricoltori, gli operatori economici e i cittadini della Basilicata hanno subito a seguito dell’alluvione dello scorso marzo. Lo straordinario impegno messo in campo a livello lucano, per il quale ringrazio l’intera giunta a partire dagli assessori alla Protezione Civile Rosa Gentile e all’Agricoltura, Vilma Mazzocco, le ingenti risorse messe subito a disposizione pur nelle ristrettezze del bilancio regionale, l’impegno indistinto dei parlamentari lucani, di tutti gli schieramenti, da soli non bastano a risollevare famiglie e aziende messe letteralmente in ginocchio da quell’evento calamitoso. E non possiamo accettare il rischio che si paghi una posizione ideologica di chi vuole sperimentare la ‘tassa sulle disgrazie’ sulla pelle dei lucani, contro ogni logica e contro anche la ragionevolezza con cui la stessa Regione Basilicata si è proposta di coprire, con fondi propri, la somma che sarebbe possibile recuperare con la maggiore tassazione su quella che è la regione a minor gettito imponibile d’Italia. Il ricorso alla Corte Costituzionale per far valere le proprie Ragioni contro un’altra istituzione dello Stato non è mai una cosa semplice o un motivo di soddisfazione, ma, con senso di responsabilità, abbiamo intrapreso questa strada a tutela degli interessi dei lucani, oggi, e dell’Intero Paese in generale perché non ce ne erano più altre”.

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su questo ricorso, ovviamente massimo appoggio alla giunta regionale, poichè trattasi di una palese ingiustizia nei confronti di una regiona che tanto “dona” allo stato italiano in termini di estrazioni e quindi di accise sui carburanti…vediamo cosa otterrà il ricorso che speriamo sia favorevolmente accolto dalla corte, anche se tutte le recenti bocciature di leggi regionali operate proprio dalla consulta proprio non depone bene sulle attività legali della regione basilicata

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i miei personali ed a nome di tutta comunità lucana-movimento no oil

migliori auguri di una pasqua serena

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Comunicato stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil

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Non “frusci-amoci” il futuro dei territori

  

Basiti dell’assenso degli uffici competenti della Regione Basilicata alla richiesta di VIA della società Eni a riguardo dell’istanza di ricerca di idrocarburi denominata Frusci, istanza a cui è spianata ogni strada per la trasformazione in permesso di ricerca della stessa, registriamo che ancora una volta sul tema degli idrocarburi si sta compiendo quella burocratizzazione in una serie di passaggi legali di un tema che invece dovrebbe coinvolgere la politica regionale a riguardo di un’attività di seria e ponderata programmazione del territorio che non ci pare invece assicurata da simili atti.

 

 

Come movimento ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a questo ennesimo atto di arroganza da parte delle compagnie che ormai spadroneggiano sul nostro territorio, di una profonda ignoranza o leggerezza da parte degli organismi politici competenti, di una protervia assolutamente fuori luogo da parte dei funzionari preposti che danno a legittime richieste di chiarimenti da parte dei comuni interessati risposte “politiche” che non competono alle loro funzioni di dipendenti dell’ente regione.

  

Chiediamo pertanto a tutti i comuni interessati all’istanza – una fotocopia quasi identica dell’istanza di ricerca “Anzi” – di indire al più presto consigli comunali straordinari per esprimere il loro parere negativo a tale istanza e di volersi opporre nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge alla procedura di cui trattasi, depositando osservazioni in merito e ponendo in essere tutti quei “passaggi politici” – atti di consiglio o di giunta comunale – che non possono essere ignorati in un giudizio più ampio su un tema così delicato riguardo all’assetto futuro dei territori interessati.

  

Esattamente come per l’istanza “Palazzo S. Gervasio” e per tante altre, questo movimento mette a disposizione di tutti i comuni interessati il proprio umile supporto di conoscenze da riportare anche all’interno di quei consigli comunali che vorranno chiedere la nostra presenza al dibattito consiliare.

  

Convinti come siamo che se è anche per lo spirito di sacrificio finora da noi profuso sulla maggiore conoscenza del tema idrocarburi (fino a qualche anno fa del tutto assente nell’opinione pubblica) che ha sensibilizzato le stesse amministrazioni che oggi richiedono alla Regione chiarimenti, tale spirito sentiamo infatti di riconfermarlo in una unità di intenti verso la salvaguardia di un “bene comune territorio” che ci pare sia e debba essere sempre più il minimo comun denominatore della politica lucana tutta ricondotta al suo ruolo di referente agli interessi dei lucani, prima ancora che a forme malintese di interesse nazionale.

  

Ricordiamo infine che il comune di Potenza già espresse in delibera di giunta la propria contrarietà a simile progetto, contrarietà che se allora parve risposta anche alle opposizioni sociali che questo movimento aveva sollevato, ora chiediamo al sindaco Santarsiero di volere riportare in tutte le sedi e forme opportune e congruenti alle procedure di legge e nei tempi ristretti delle stesse.

  

In caso contrario questo movimento riprenderà la propria mobilitazione nelle forme e nei modi che saranno più appropriati al bisogno primario di “proteggere” parti della regione e tutta la regione da una invasione di trivelle che riteniamo la COPAM abbia di fatto stoltamente sancito.

  Miko Somma, Coordinatore regionale Comunità Lucana – Movimento No Oil     

vogliono allora la guerra?

Ricerca idrocarburi, il progetto “Frusci” è ok

20/04/2011 14:04

Il Dipartimento Ambiente e Territorio risponde all’Associazione 100 Comuni

AGRPer il progetto di ricerca idrocarburi “Frusci” non e’ stata usata alcuna procedura semplificata, ma solo il regolare iter di valutazione previsto dalla legge regionale . La dicitura “esclusione della procedura Via”usata nell’oggetto della determinazione dirigenziale e’ un mero tecnicismo per indicare la conclusione di tutte le fasi della procedura di valutazione previste dalla legge regionale.
E’ quanto si legge in una nota stampa diffusa dal Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, in risposta alle dichiarazioni rilasciate oggi alla stampa dall’Associazione 100 Comuni. Per quanto riguarda il rispetto delle attività di ricerca in aree naturali protette il Dipartimento Ambiente e Territorio precisa inoltre che nell’atto amministrativo non vengono localizzate specifiche aree di ricerca né in territorio libero, né tantomeno in aree protette. Sono invece solo stabilite le fasi operative per l’elaborazione di un modello geologico dell’area. Ulteriori fasi, compresa l’eventuale realizzazione del pozzo esplorativo sono rinviate a successiva valutazione. Per questa evenienza sin da ora sono stati stabiliti rigidi criteri di esclusione per le aree naturali protette, le aree a rischio idrogeologico, le aree fluviali, i centri urbani e le aree a vincolo archeologico. Sono state inoltre tenute in debito conto e valutate le osservazioni pervenute alla Regione dai Comuni di San Fele, Potenza, Pietragalla, Avigliano e dalla stessa Associazione 100 Comuni. Per questi motivi – si legge nella nota – l’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata ritiene di aver concluso la valutazione, seguendo in ogni suo dettaglio tutte le previsioni ordinarie previste della normativa regionale, senza nulla bypassare. Chiunque ritenga viziata la procedura seguita dalla Regione Basilicata – continua la nota del Dipartimento Ambiente e Territorio – ha tutti gli strumenti per opporsi al provvedimento, essendo ancora i corso i sessanta giorni previsti dalla legge per l’impugnativa dell’atto. Riportare sulla stampa in maniera strumentale solo alcune fasi della procedura seguita dalla Regione conclude la nota del Dipartimento Ambiente e Territorio – non contribuisce a fornire una corretta informazione su un tema così delicato e complesso come quello delle coltivazioni petrolifere.

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questo equivale ad una vera e propria dichiarazione di guerra…seguiranno comunicazioni

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