comunicato stampa comunità lucana-movimento no oil

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Con ogni mezzo democratico necessario

 

Fin dalla nascita del comitato no oil-potenza (novembre 2007), la sua trasformazione in comitato no oil-lucania (primavera 2008), la filiazione diretta da questi del progetto politico comunità lucana-movimento no oil (2009), abbiamo sempre sottolineato veementemente che sul petrolio in Basilicata si giocava una partita di programmazione a lungo periodo del territorio e non solo quella di una tutela ambientale e sanitaria che in nuce è l’estrazione ed il trattamento stesso degli idrocarburi a negare.

 

Lungi da alcuni furori ambientalisti che non appartengono alla sfera del politico, abbiamo così avvisato della necessità di pensare attentamente a scelte irrevocabili, quali quelle sul petrolio, implicano per aree vocate ad altre attività, e lo abbiamo fatto sempre nelle more di una consapevolezza, quella che le estrazioni avevano interessi a monte che ne impedivano la messa in discussione – quel dubbio interesse nazionale in primis. Arriviamo così nonostante dubbi e criticità che sollevati da questo movimento non hanno ancora trovato risposte serie che non fossero alcune “parate mediatiche”, a rilanciare il tema dell’aumento delle estrazioni quando ancora una intera regione non ha compreso quali siano stati i benefici di quelle che finora sono state effettuate.

 

Logica avrebbe voluto che messe a sistema le attuali – cosa che avrebbe implicato discussioni e nuovi accordi sugli impatti, sulle compensazioni, sugli indotti, finanche sulle quantità tollerabili di petrolio estratto e trattato non solo alla luce di evenienze ambientali e sanitarie finora sovieticamente negate o distorte, ma anche alla luce di logiche di conservazione strategica della risorsa e di ricadute sui sistemi produttivi – e solo allora si fosse poi passati a nuove e più ampie e democratiche discussioni nella società.

 

Non è stato così e lungi dall’aver qualche conferenza dipanato dubbi o sciolto riserve di merito – quasi che il carattere olistico ed enciclopedico dei temi trattati sia stato dei verbum da accettare a dogma e non mai ad elemento dialettico di confronto – si passa alla nuova fase, quella dell’ulteriore aumento delle estrazioni e così del trattamento (implicando questo sostanziale adeguamento in crescita del centro olii di Viggiano) determinata si dalla pervicace volontà di Stato ed Eni di trarre maggior greggio dal nostro sottosuolo (il petrolio è prodotto del sottosuolo ed in quanto tale di proprietà dello Stato), ma da un sostanziale assenso che il presidente De Filippo non ha mai negato o discusso, semmai auspicato, e da un dibattito in un consiglio regionale dove la maggior parte dei suoi membri sono all’oscuro della materia e di fatto praticheranno assenso temiamo non in base non alla legittima libertà di coscienza dell’eletto, ma a precise indicazioni bipartisan delle segreterie regionali.

 

Inutile probabilmente chiedere ai consiglieri maggiore attenzione e maggiore lungimiranza, inutile sicuramente chiederlo ad un presidente che non ha mai fatto mistero della sua convinzione alla trasformazione di questa regione in hub energetico, inutile chiederlo ad una giunta spalmata sulla convenienza della maggioranza a seguire la corrente, inutile chiederlo a chi crede che contrattare strade ed assai dubbi sviluppi industriali siano pretium adeguato alla violenza alla regione che si autorizza.

 

Utile forse preannunciare che in caso di assenso del consiglio una nuova pagina di lotta politica si aprirà in questa regione e questo movimento farà la sua parte con ogni mezzo democratico necessario.

 Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

L’equivoca posizione della Provincia di Potenza su Fenice

Non fosse che toccano argomenti per cui si rischia la salute, ci si sbellicherebbe a leggere i comunicati stampa dell’Amministrazione Provinciale di Potenza riguardo alle questioni ambientali, prodotti in quantità davvero sovrabbondante se paragonati alle attività concretamente effettuate.

Si distingue, per ridondanza, l’Assessore all’Ambiente nonché Vice Presidente dell’Ente Massimo Macchia che, pur di comunicare la sua esistenza, si prodiga nella ricerca di definizioni ed aggettivazioni perlomeno equivoche delle cose di cui tratta, ribadendo con frequenza che “trasparenza e legalità degli atti e dell’operato siano stati i cardini dell’attività politica di questa Amministrazione provinciale”.

L’ultimo esempio che mi consta è il comunicato stampa del 01/04/2011 (sulle pagine del Quotidiano il 02 u.s.) in cui definisce “un momento importante…” “L’approvazione del documento di analisi del rischio” dell’impianto di termodistruzione Fenice di San Nicola di Melfi per cui sollecita, ulteriormente, “…l’approvazione dell’AIA” (Autorizzazione Integrata Ambientale) da parte della Regione Basilicata.

Mi chiedo nell’interesse di chi, l’Assessore, ritenga “importante” l’adozione di una procedura che in gran parte sostituisce le attività materiali (ed i connessi costi) che dovrebbe alternativamente effettuare il gestore dell’impianto e che, sostanzialmente, “sana” i superamenti delle soglie di inquinamento. Mi chiedo perché abbia a cuore che questa autorizzazione delle Regione venga concessa in fretta.

Già in precedenza ho stentato a capire perché la Provincia di Potenza abbia rilasciato un’autorizzazione provvisoria il 14/10/2010 senza alcuna evidenza che Fenice avesse provveduto alla bonifica ed alle opere strutturali tese a prevenire ulteriori contaminazioni. Né mi hanno soccorso altri comunicati stampa diramati in cui si dice che l’assenza dell’AIA “determina” il rilascio di una autorizzazione provvisoria da parte della Provincia (Basilicatanet, 28/03/2011). Vuol forse dire, l’Assessore Macchia, che la Provincia, in tali circostanze, ha l’obbligo di istituire un iter di rilascio dell’autorizzazione provvisoria o, piuttosto, che ne ha facoltà?

Nella seconda ipotesi, non sarebbe stato più responsabile non istituirla, data la condizione di “difetto” del soggetto richiedente? E’ ragionevole che quest’autorizzazione provvisoria sia stata rilasciata ad ottobre nonostante solo molto dopo, nella Conferenza di Servizi del 14/12/2010, si sia “…richiesto a Fenice S.p.a. di adottare specifici interventi per garantire il rispetto di tutte le Concentrazioni Soglia di Contaminazione al punto di conformità e di relazionare sulle operazioni poste in essere o in via di adozione entro il 31.01.2011.” (“Vicenda Fenice. Nota dell’Ufficio Ambiente”, 20/01/2011)?

O, forse, ci spiega che la Provincia era obbligata al rilascio di una autorizzazione in surroga della Regione a favore di un soggetto che stava contravvenendo le norme? E’ un po’ come dire che se una pattuglia della Polizia Stradale mi ferma perché vado a 200 km all’ora ed io non ho ancora conseguito la patente, gli agenti sono tenuti a rilasciarmene una provvisoria purché io li rassicuri della mia intenzione di sostenere l’esame di guida e prometta di rispettare i limiti di velocità.Sarà di certo tutto nella legalità degli atti ma, francamente, la posizione della Provincia sull’inceneritore Fenice è tutt’altro che trasparente, a maggior ragione se si dichiara che “non c’è spazio per gli inceneritori quale metodo per lo smaltimento dei rifiuti” (Basilicatanet, 04/03/2011) nel mentre una certa tolleranza, pur “nella legalità degli atti e dell’operato”, è plateale. Né è chiaro a cosa serva che “..l’Amministrazione Provinciale è pronta al confronto con cittadini e associazioni.” (Basilicatanet, 28/03/2011) a posteriori di tutti gli iter decisionali. Val la pena ricordare che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) rende pubblici molti dati a prescindere dal “pieno coinvolgimento” (stesso comunicato) e dalla firma di qualsiasi protocollo.

Con questa attenzione per l’ambiente, inoltre, qualsiasi Osservatorio sui Rifiuti basato sulla collezione di dati formali diventa un inutile spreco di risorse pubbliche quando, invece, sarebbe più opportuno mandare un paio di poliziotti provinciali ed un perito chimico (magari un tecnico dell’ARPAB) a verificare cosa accade in concreto. Macchia si ricordi di essere anche esponente di rilievo di un partito politico il cui leader rivendica spesso la necessità di un linguaggio chiaro ed inequivocabile, ed espliciti, quindi, se intende davvero osteggiare la pratica dell’incenerimento dei rifiuti e se pensa che vada quantomeno non agevolato, se non sanzionato, chi inquina.

Se, invece, intende solo passare la responsabilità politica dell’attuale situazione alla Regione invocando il celere rilascio dell’AIA, sarebbe opportuno prendesse atto che la responsabilità di un “Assessorato all’Ambiente, Aree Protette e Parchi, Politiche per lo sviluppo sostenibile, Tutela dei consumatori” appare, su queste basi, un tantino eccessiva per le sue capacità. 

Danilo Carbone

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Shell “InventaGiovani”: consegnati diplomi edizione 201005/04/2011 13:50

BAS  Shell Italia, dopo i risultati incoraggianti della prima edizione del programma Shell InventaGIOVANI, ha deciso di lanciare l’edizione 2011. I testimonial della seconda edizione del programma saranno i giovani che hanno concluso con successo il percorso formativo nel 2010, ai quali oggi Shell – si legge in un comunicato – ha consegnato il diploma di partecipazione nel corso di un incontro nella sala Verrastro della Regione.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nella prima edizione di Shell InventaGIOVANI in Basilicata – ha dichiarato l’amministratore delegato di Shell Italia, Marco Brun. In questi anni Shell ha avuto modo di confrontarsi con tanti giovani lucani di cui abbiamo potuto apprezzare la preparazione, le competenze maturate in diversi settori, la voglia di investire in questa terra. Giovani che non hanno nulla da invidiare ai loro coetanei che vivono in altre Regioni, giovani che sono riusciti a sviluppare competenze spendibili sul mercato lavorativo locale, nazionale, internazionale. Il nostro programma vuole dare l’opportunità, a questi giovani, di rendere più robusta la propria idea imprenditoriale, di trovare i giusti canali di finanziamento e far si che un’idea ben strutturata possa essere un’idea vincente e duratura in questa regione. Attraverso Shell InventaGIOVANI e un continuo e trasparente dialogo con la Regione, con le diverse Istituzioni, con l’università, continuiamo quel rapporto costante con la Basilicata, regione per Shell molto importante. Un grazie a tutte le altre istituzioni, enti, associazioni di categoria che hanno supportato i ragazzi e continueranno a supportarli nell’avvio dell’attività imprenditoriale. Un augurio ai giovani che parteciperanno all’edizione 2011 di Shell InventaGIOVANI”.
Shell InventaGIOVANI è un programma di supporto all’imprenditorialità giovanile, fa parte del programma internazionale Shell LiveWIRE lanciato da Shell nel Regno Unito nel 1982. Il programma coinvolge attualmente 25 paesi in tutto il mondo ed è svolto in partnership esclusiva con un’organizzazione no-profit inglese operante nel campo dello sviluppo economico.
In Basilicata, regione pilota per il programma italiano, Shell InventaGIOVANI propone, a titolo gratuito, attività di formazione e orientamento rivolte ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni domiciliati in Basilicata, che intendono avviare un’attività imprenditoriale nel territorio della regione. Il programma aiuta i giovani a valutare se l’avvio di un’attività imprenditoriale possa rappresentare per loro una carriera percorribile e realizzabile, ponendo l’accento sulla vocazione territoriale e sulle esigenze imprenditoriali e lavorative della popolazione giovanile lucana, offre consulenza nella preparazione del business plan, contatti con esperti di settore, enti specializzati in sviluppo economico, banche.
Shell InventaGIOVANI è patrocinato da Regione Basilicata, Confindustria Basilicata e dall’Ateneo lucano ed ha attivato proficue collaborazioni con altri importanti enti che operano sul territorio lucano.
Shell InventaGIOVANI offre un sito internet per favorire la creazione di una rete di imprenditori e mette i giovani lucani in contatto con i loro colleghi che hanno partecipato al programma internazionale Shell LiveWIRE.

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mi stufo persino a commentare questa sequenza di “cazzate” (perdonatemi il termine, ma ogni tanto una forzatura dialettica aiuta a comprendere la natura di alcune cose)…mi basta solo far notare che la continua ripetizione del nome “Shell InventaGIOVANI” implica una sorta di idiozia dei lettori che evidentemente i redattori del comunicato danno per scontata…ovviamente basilicatasoviet, trattandosi di compagnie petrolifere, passa così come arrivano… 

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Parco Appennino Lucano: al via progetto censimento anfibi 05/04/2011 13:38

BAS La scorsa settimana sono state avviate le attività di ricerca relative al censimento distributivo degli anfibi nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri – Lagonegrese. Il progetto, realizzato dal WWF e finanziato dal Parco, è finalizzato a conoscere lo status e la distribuzione delle varie specie di anfibi presenti, alla luce del crescente allarme che vede questa classe di vertebrati come quella a maggior rischio di estinzione a livello globale, cosa estremamente grave in quanto gli anfibi sono importanti indicatori ambientali che forniscono una informazione integrata sullo stato di salute di acqua, suolo e aria, passando parte della propria vita in acqua (come larve che respirano tramite branchie) ed una parte al suolo (come adulti che respirano attraverso cute e polmoni).
Il territorio del Parco – spiega una nota – si presenta ricco di habitat acquatici: numerosi fiumiciattoli solcano i rilievi del Parco, fontanili-abbeveratoio sono presenti un po’ ovunque, così come stagni e prati allagati. La ricchezza di ambienti acquatici fa sì che nel territorio del Parco siano presenti specie estremamente importanti dal punto di vista conservazionistico e protette dalle normative europee, quali la salamandrina dagli occhiali, il tritone crestato italiano e l’ululone appenninico. Quest’ultimo in particolare, dal 2008, è stato inserito dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) nella lista delle specie “Endangered”, cioè in serio pericolo di estinzione.
Le prime attività di censimento
coordinate dal dott. Antonio Romano, erpetologo professionista e consulente della IUCN e del WWF Italia, supportato da esperti locali, ha portato in pochi giornate di lavoro ad individuare ben 109 siti di presenza di varie specie di anfibi quali Salamandrina, Rana Italica, Rana Dalmatina, Tritone Italiano, Rospo Comune e Ululone Appenninico.
Le attività di censimento continueranno sino all’autunno prossimo e si concluderanno con la divulgazione dei dati acquisiti che potranno essere la base per ulteriori azioni di ricerca o di interventi concreti a tutela delle specie censite, dal momento che durante questa prima fase verranno anche individuate le maggiori criticità conservazionistiche delle singole specie nel territorio del Parco.
Il progetto è un primo passo per l’attuazione del protocollo di intesa sottoscritto dai Parchi Nazionali del Pollino, Appennino Lucano e Cilento Vallo di Diano (dove un analogo progetto è terminato nel 2009) con il WWF per la realizzazione di un piano di conservazione dell’area vasta formata dai territori dei tre Parchi.

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e ci chiediamo come mai finora il parco-non parco della val d’agri-appennino lucano non abbia avviato tante altre iniziative di censimento floro-faunistico che pur per loro natura sono strettamente istituzionali alla vita di un ente parco?….beh, semplice a dirsi…il commissario aveva più interesse ad una sede imperiale ed a stabilire liasons con eni, la società multinazionale feudataria dell’area…meglio tardi comunque che mai…e se si passasse nel giro dei pochi mesi estivi al censimento di altre specie (termine non corretto, ma che uso per semplificare), rettili, roditori, rapaci, etc etc, che in genere è d’estate che si vedono, non sarebbe operazione malvagia, trattandosi appunto di attività tipiche di un parco neonato, seppur sotto l’egida del petrolio…

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Enea, giornata di studi sulla fibra di basalto05/04/2011 13:05

BAS“Le attività di sperimentazione condotta dall’ENEA sui nuovi materiali per lo sviluppo e realizzazione di nuove componenti e nuove applicazioni assume una particolare importanza in un’ottica di risparmio energetico e di sviluppo economico sostenibile. In tale contesto si inseriscono le attività di ricerca sulla fibra di basalto, coordinate dal Laboratorio di tecnologie dei Materiali del Centro ENEA di Trisaia che sono state oggi nel corso di una giornata di studi che si è tenuta oggi nel Centro Ricerca di Trisaia.
La fibra di basalto, proveniente dalla fusione e successiva filatura della roccia basaltica, – è stato spiegato nel corso del convegno – presenta infatti caratteristiche intrinseche fisico-chimiche particolarmente interessanti in chiave energetico-ambientale: origine naturale, un ciclo di produzione a minore impatto energetico rispetto alle fibre sintetiche, una elevata inerzia chimica e quindi un elevato grado di durabilità, bassa conducibilità termica, buone proprietà meccaniche, buon isolamento termico ed acustico, alta resistenza al fuoco, un costo assolutamente competitivo con quello delle fibre sintetiche
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La fibra di basalto si presenta sotto forma di barre, chopped, tessuti ed è utilizzata come rinforzo in materiali compositi a base cementizia, a base polimerica, a base ceramica sostituendo la fibra di vetro e contribuendo ad aumentare la resistenza meccanica.
“Lo studio e la caratterizzazione dei materiali e delle reciproche interazioni in un sistema tecnologico performante assumono particolare importanza – afferma l’ing. Giacobbe Braccio, responsabile dell’Unità Tecnica dell’ENEA Trisaia – sia da un punto di vista prestazionale che energetico.
Le caratteristiche chimico–fisiche dei materiali influenzano inevitabilmente le prestazioni meccaniche di un complesso tecnologico nonché l’impatto sull’ambiente, in termini di riduzione della quota energetica necessaria al processo produttivo ed in relazione all’uso ed allo smaltimento finale. L’attenzione all’ambiente ed alla disponibilità di risorse energetiche – conclude l’ing. Braccio – impongono quindi una particolare attenzione alla ottimizzazione della filiera dei materiali.”
Nel marzo 2010 ENEA ha sottoscritto un accordo di collaborazione per lo studio delle potenzialità della fibra di basalto e delle sue numerose possibili applicazioni industriali con HG GBF, leader mondiale nella produzione di fibra di basalto.
In base a tale accordo HG GBF condivide con ENEA il proprio know how relativamente ai processi produttivi ed alle molteplici applicazioni di questo materiale. Considerato l’elevato numero di settori in cui i prodotti in fibra di basalto possono trovare applicazione, ENEA, in accordo con HG GBF, ha focalizzato la propria attività al campo dell’edilizia, dell’automotive, della nautica.
Al fine di caratterizzare meglio le proprietà della fibra, il Laboratorio Materiali del Centro ENEA di Trisaia ha coordinato una rete di laboratori in cui sono state eseguiti test sperimentali su tessuti, barre, reti, chopped forniti da HG GBF.
In questa campagna di prove, in aggiunta al laboratorio ENEA di Trisaia, sono state coinvolte le strutture del centro ricerche ENEA di Brindisi, il Dipartimento di Ingegneria chimica dei Processi e dei Materiali dell’Università degli Studi di Palermo, il dipartimento di ingegneria chimica dell’Università della Calabria.

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alluvione, domani presidio Comitato difesa Terre Joniche05/04/2011 12:53

BAS   Domani alle 10,30 una delegazione del Comitato per la difesa delle TerreJoniche, costituito fra i cittadini colpiti dall’esondazione dei fiumi di Puglia e Basilicata il 2 Marzo scorso e sostenuto da una serie di Associazioni ed organizzazioni, sarà presente a Matera in Piazza Vittorio Veneto per tenere un presidio ed una conferenza stampa sulla situazione e per illustrare le manifestazioni che avranno luogo fra Ginosa Marina e Metaponto nei giorni successivi.

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riporto per la cronaca

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Cm Alto Sinni su bando per rivitalizzazione centri storici

05/04/2011 11:17

BAS   Fondi per l’acqua destinati alla rivitalizzazione dei Centri Storici grazie ad interventi a favore della creazione di impresa: il bando dedicato agli incentivi per le attività commerciali negli antichi borghi e’ stato pubblicato sul sito della Regione Basilicata. E’ la prima esperienza nell’ambito del Programma Speciale Senisese e coinvolge le attività imprenditoriali dei comuni di Calvera, San Costantino Albanese, Carbone, San Paolo Albanese, Castronuovo S. Andrea, San Severino Lucano, Cersosimo, Senise, Chiaromonte, Teana, Fardella, Terranova del Pollino, Francavilla in Sinni, Viggianello, Noepoli.
“Una bella occasione- spiega una nota della Comunità Montana Alto Sinni
– che questo territorio farà propria anche favorendo un sistema di divulgazione per cercare di coinvolgere tutti i soggetti potenzialmente interessati. E’ sicuramente un’esperienza nuova in termini di incentivi volti a favorire lo sviluppo imprenditoriale ma anche il miglioramento delle condizioni di vivibilità nei centri storici che, spesso, soffrono di uno spopolamento dovuto proprio alla mancanza di opportunità di crescita economica”.
Data di scadenza per la presentazione delle domande: 29 agosto 2011.
Nelle prossime settimane – conclude la nota della Comunità Montana – sarà attivata una rete di comunicazione territoriale per favorire la massima diffusione di tutte le informazioni relative al bando.

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io mi fermerei nell’analisi alla bella occasione di cui la comunità montana parla…di quale occasione parla un’ente commissariato per liquidazione in seguito alla creazione delle comunità locali, di recente ricommissariato poichè il progetto comunità locali ha abortito con una certa violenza?…cosa mai potranno gestire di quei fondi e cosa mai vorranno gestire?…perchè di questo si tratta, di gestione a puro fine di creazione di consenso locale da rivendere poi nella “borsa del consenso” regionale…questi fondi andrebbero gestiti con la creazione di uno strumento istituzionale ad hoc che abbia tutti i controlli formali e sostanziali da cui finora le comunità montane sono state “graziate”…rimane poi il problema a monte…facciamo spendere denari alle imprese locali per progetti che sono rivolti al turismo, ma poi sabotiamo di fatto proprio questo con progetti industriali (o sedicenti tali) che si pongono in antitesi alla conservazione dinamica del territorio…un piccolo esempio…la centrale del mercure che pur non rientrando nell’ambito dei confini della ex-comunità montana alto sinni, in quegli ambiti andrà alla ricerca di materiale ligneo da bruciare per i suoi megawatt…ed è solo il primo esempio che mi sovviene 

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consiglio provinciale

Provincia Potenza, domani seduta di Consiglio 05/04/2011 11:11

BAS  Il Consiglio provinciale di Potenzaè fissato, in prima convocazione, alle 10 di domani mercoledì 6 aprile, nella sala conferenze del Museo provinciale di Potenza, in via Ciccotti.
All’ordine del giorno, l’approvazione del regolamento sui criteri e le modalità per la concessione di vantaggi economici e del patrocinio gratuito da parte della Provincia di Potenza e quello sull’alienazione dei beni immobili.
Saranno discusse, inoltre, una interrogazione, presentata dal capogruppo Biagio Costanzo (Fdc), sulla richiesta di notizie riguardanti le nuove tariffe Rsu della discarica di Carpineto di Lauria, l’approvazione delle variazioni e integrazioni ai piani operativi annuali (2005 e 2006) della Comunità montana Marmo Platano e l’approvazione del Piano annuale di forestazione per i Comuni non montani della provincia di Potenza (Potenza, Lavello e Montemilone).

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argomento da non sottovalutare quello sull’alienazione dei beni immobili della provincia di potenza e che richiederebbe maggiore cautela…se infatti crediamo di rispondere alle esigenze di bilancio, vendendo (o svendendo) patrimonio pubblico altrimenti utilizzabile direttamente, sbagliamo completamente strada, soprattutto in vista di una sempre possibile abolizione delle province, il cui patrimonio andrebbe così a dover essere suddiviso tra regioni, comuni ed altri enti territoriali…ovviamente se lo si fa sparire prima, ci sarà poco o nulla da dividere, oltre le sedi dell’istituzione…

in quanto al piano di forestazione, a breve dirò qualche cosetta generale e particolare su come e perchè si faccia questa forestazione…si comprenderà così come mai non è certo volta a fini ambientali e di tutela del territorio, ma a ben altro!!!

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Basilicata Innovazione all’evento di Confindustria

05/04/2011 10:43

Basilicata Innovazione partecipa all’evento “Efficienza Energetica – Tutela dell’Ambiente, Opportunità di Crescita” organizzato da Confindustria Basilicata.

BAS
Basilicata Innovazione partecipa alla giornata formativa dedicata a “Efficienza Energetica – Tutela dell’Ambiente, Opportunità di Crescita”, organizzata da Confindustria Basilicata giovedì 7 Aprile nella sua sede di Potenza, in Via di Giura. Terrà un intervento durante il workshop tecnico pomeridiano su “Edifici” (Sala Italia, ore 14-17), focalizzando l’attenzione sul tema della sostenibilità e dei materiali innovativi nell’edilizia. Eva Tenan – Project Manager MaTech PST Galileo Padova – illustrerà infatti le opportunità offerte nel campo dell’edilizia dal MaTechPoint Basilicata, il primo centro specializzato in regione che offre assistenza e servizi alle imprese per la scelta e l’utilizzo di materiali e tecnologie innovative, analizzando le prestazioni di tipo tecnico e le performance ambientali di numerosi materiali.

In particolare si parlerà di: materiali fono e termoisolanti; vernici speciali a bassa conducibilità termica; polimeri caricati legno cuoio per pavimentazione e rivestimenti; pigmenti, colle, coadiuvanti, cariche, stucchi e intonaci, vernici per protezione di legno, metallo e ceramiche, realizzate a partire da prodotti naturali.

MaTech Point Basilicata è un’iniziativa di AREA Science Park e Basilicata Innovazione in collaborazione con MaTech-Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Padova

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alla faccia quindi della vocazione istituzionale del sito della regione, questa è pure pubblicità di iniziative ibride e non certo innovazione…vista però l’importanza del tema pubblichiamo

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