nei giorni 12 e 13 giugno p.v. si voterà’ per i referendum popolariricordo che il referendum è valido solo con la partecipazione alla votazione di almeno il 50% + 1 degli aventi diritto al voto

sollecito i nostri simpatizzanti ed i lettori e così tutti i cittadini  di qualsiasi parte politica, a recarsi ai seggi elettorali per esercitare il proprio diritto, che è anche un dovere morale, ed esprimere il proprio parere sui quesiti referendari:

io
1.      invito a votare Sì  per abrogare l’affidamento del servizio dell’acqua ad operatori privati (scheda rossa);
2.      invito a votare Sì  per abrogare il calcolo di tariffa dell’acqua in base all’adeguata remunerazione  del capitale investito (scheda gialla);
3.      invito a votare Sì per abrogare la possibilità di realizzare nuove centrali nucleari (scheda grigia);
4.      invito a votare Sì per abrogare la norma del legittimo impedimento — consentire quindi che il Presidente del Consiglio e i ministri possano essere giudicati in un tribunale come i comuni cittadini —  (scheda verde chiaro)

 QUATTRO SI che significano QUATTRO NO ad altrettanto progetti insensati di rubarci il futuro  

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07/06/2011

la coerenza non è un valore in se stessa, ma uno stato dell”essere…o la hai e la persegui a prescindere da tutto o non la hai e ti arrabbatti per cercare motivi epocali, storici, antropologici, scientifici, insomma tutto quanto si offre nel meccanismo a supporto “morale” della formazione di un prezzo…quello con cui si liquidano certe incoerenze e persino certi radicalismi

miko somma

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06/06/2011 

se c’è una cosa che non digerisco sono i comitati collusi con i poteri vigenti che privatizzano l’acqua all’ipocrita maniera pd-lucana..per ora andiamo al referendum, poi faremo i conti e giuro saranno duri per qualcuno…quei SI sono molto più importanti dei leccaculo che guarda caso impedivano sistematicamente al sottoscritto di parlare alle prime riunioni, ma dopo…

miko

qualche elemento di riflessione

Tra duo-siciliani e post-risorgimentali, servono più gli italiani del Sud

 

 

In un periodo di transizione storica dai distacchi netti tra il sovra-nazionale (comunità di stati, capitale finanziario-mercantile, organizzazioni post Bretton Woods, multinazionali energetiche) e il locale non appare velleitario considerare che l’apparire di lotte per l’auto-riconoscimento di identità regionali, o comunque d’ambito locale, possa riconoscersi come risposta “popolare” autogena alle più pervasive dinamiche socio-economiche globali.

 

 

Tali dinamiche, spostando l’asse del diritto di cittadinanza (il cittadino soggetto-oggetto di diritti-doveri giuridici e civici) sempre più verso un generico ed indistinto diritto del consumatore (rapporti regolati da un modulo di customer satisfaction che sussume ogni diritto nella proprensione al consumo come identificante della cittadinanza), sono poco considerate in rapporto al tema dell’identità condivisa.

 

 

Se nell’epoca delle democrazie popolari il cittadino era il perno di un sistema di valori astratti (diritti) resi concreti dalla politica e dalla sua azione di sintesi e quindi di mediazione tra interessi, nell’epoca tarda del capitale globale tale perno diviene la capacità di spesa intorno a cui ruota l’esistenza del cittadino, in una assenza conclamata della politica, essendosi avocata potestà di programmazione ed indirizzo delle economie agli enti sovra-nazionali, o ridotta al ruolo di mero esecutore materiale.

 

 

Citare le crisi del debito sovrano di alcuni paesi europei meglio chiarirebbe il senso di quanto ormai le politiche nazionali possano “socializzare equamente” le disastrose conseguenze sociali delle bolle di sistema lasciate crescere indisturbate da anni di turbo-capitalismo che si voleva auto-regolante, e poi regolarmente esplose in fenomenologie di sofferenza sociale per le quali unica cura è la “speranza” che l’economia cresca in assenza di bisogni impossibili a soddisfarsi nel perdurare della crisi stessa.

 

 

Si focalizza uno stato di crescente disagio socio-economico originato proprio dalle dinamiche globali alla base del sovra-nazionale (la “costituzione europea” di Lisbona che identifica la libertà economica a ragion causale di un liberismo di fatto assunto a politica economica dagli stati membri o il potere di fatto di alcuni organismi internazionali di “commissariare” intere economie per salvaguardare mercati finanziari), dinamiche nelle quali la creazione di “indistinti consumatori” senza etnos e senza ethos rappresenta un mero strumento operativo per tipicizzare i target e massimizzare così i profitti.

 

 

La nascita di sensi di identità locale diverrebbero “medicina” allo spossessamento della capacità dei cittadini di gestire sia il presente economico (realtà oggettiva o percepita) ed il futuro (aspettative che sulle precedenti si basano), sentiti come presi in ostaggio da strutture “aliene” e senza fisicità diretta (il sovra-nazionale) con la cattura delle economie locali nel turbine di globale e finanza, sia la propria identità socio-relazionale fondata sull’identificazione tra il sè ed un luogo ed una memoria collettiva, questa depauperata dalla massificazione a cui tende il mercato, elaborando così risposta attraverso la volontà di ri-appropriazione di uno spazio fisico e psichico identificato nel proprio territorio ed in una identità appagante socialmente, a patto essa si riconosca in una storia o in un’epica condivisa.

 

     

E lì dove la storia ufficiale è sentita “altra” sorge allora una domanda storica di riscrittura della stessa, creando “fatti” su cui fondare l’identità, “eroi” in cui riconoscersi, “aspirazioni” nelle quali ritornare a credere, l’esatta fotografia di un popolo del meridione che sempre più spesso chiede che la cronaca unitaria e post-unitaria delle nostre regioni, e del paese intero, vesta i panni differenti di una nuova e più completa storia d’Italia raccontata anche da Sud – anzi dai suoi tanti Sud.

 

 

Lontani per il momento da rivendicazioni leghiste di quel Nord tutto da dimostrarsi, nel meridione si afferma la richiesta di riconoscimento di un’identità finora negata dalla storiografia ufficiale, a partire dalla riscrittura di una storia altra dalla retorica nazionale dei “liberatori sabaudi” del popolo oppresso dalla feudalità borbonica, una storia che riconosca i processi di colonizzazione e rapina di ricchezze materiali ed umane perpetrato a danno principalmente dei ceti popolari dai “conquistatori piemontesi” e nella sodalità a questi del notabilato liberale locale in cerca di auto-rappresentanza politica.

 

 

Colonizzazione e rapina protratti nei 150 anni post-unitari nell’emigrazione di braccia e cervelli come forza lavoro al Nord in una forzata italianizzazione dei meridionali che postulava l’abbandono di ogni identità per arrivare nella società fordista del lavoro seriale degli anni 50-70 a negazione della stessa, ed un esasperato globale post-moderno calato nei deserti socio-economici meridionali sarebbero alla base di una richiesta d’identità che per alcuni già sfocia in identitarismo duo-sicilista e neo-borbonico escludente a cui contrapporre un post-risorgimentale europeista che mira al mercantilismo finanziario come regolatore dei rapporti sociali?

 

 

Che ci sia anche altro dietro la richiesta di un’identità meridionale riconosciuta dalla storia è palese, avendo questa assunto valenza di critica politica ad un modello dominante di gestione del consenso e della programmazione che sarebbe inutile negare, constatandosi un epocale fallimento delle classi dirigenti non solo a gestire decenni di politiche meridionaliste fondate prima sull’intervento dello stato, poi su quello comunitario, ma la capacità stessa di traguardare ad un futuro possibile per una terra in cerca oggi più mai di un inedito ruolo economico e sociale tra Europa e Mediterraneo.

 

 

Appare allora fuorviante che a fronte di una rivendicazione che assume anche il tono di una critica di sistema si tenti spesso di ridurre ogni “terronismo” alle bizzarrie anacronistiche duo-siciliane tendenti a leggere a vari gradi un meridione felix imbarbarito dai sabaudi o agli interessi dei vari partiti del sud che paiono ingiallite fotocopie di autonomismi od indipendentismi fuori dalla logica prima che dalla storia e dalla geografia, anche criminale, delle nostre regioni, mentre il problema è e rimane politico, o meglio, di quale politica rappresenti e debba rappresentare questo Sud oggi più mai privo di ruolo e ragion d’essere di fronte a logiche che hanno superato i confini nazionali.

 

 

Ma spesso siamo di fronte a classi dirigenti che, messe in stato di accusa, rispondono al disagio con la dislocazione di responsabilità verso altre istituzioni o sistemi (Stato, Comunità, libero mercato), di fatto auto-assolvendosi da un fallimento piuttosto che affrontare un confronto non più rimandabile sui limiti operativi di una rappresentanza politica creata più a misura del bisogno da cui trarre il consenso necessario alla sua sopravvivenza, che da una idea realistica di gestione della società meridionale, limiti tarati quindi sul rispetto di confini intangibili per alcuni interessi.

 

 

Confini che non potendo superarsi hanno opzionato la spesa pubblica posta a motore dell’economia meridionale dall’ultimo dopo-guerra ai giorni nostri verso il mantenimento conservativo del consenso attraverso il soddisfacimento primario degli interessi di filiere e strutture familistiche attraverso cui era determinato e gestito il consenso stesso, persino quando evidenti erano le dinamiche criminali, e mai verso un investimento produttivo-strutturale a medio-lungo termine che agisse di stimolo alle energie del Sud, così creando nel tempo il fallimento di ogni politica di intervento nell’economia meridionale e  il crollo di ogni aspettativa sociale, economica e culturale delle popolazioni meridionali.

 

 

Si potrebbe parlare a lungo di a-moralità delle classi dirigenti locali, di sodalità ai fenomeni mafiosi, di poca o nulla lungimiranza, e ciò nulla toglierebbe alle pesanti responsabilità storiche di buona parte delle segreterie dei partiti nazionali che sul controllo dei “numeri elettorali” meridionali pure basavano la propria esistenza, e persino si potrebbe concluderne che il “vizio” meridionale giovava soprattutto all’imprenditoria nordica, ma la critica sarebbe solo parziale ed ancora de-responsabilizzante rispetto ad una domanda che non può giudicarsi infondata. Toglie tutto questo qualcosa alla logica distorta in base al quale i meridionali cedevano e cedono il diritto in cambio del favore, privilegiando il “rapporto corto”, personale, in cui l’etica familistica si sovrappone fino ad identificarsi con una rappresentanza scelta in base alla prossimità ai propri interessi immediati?

 

 

Interrogarsi così sul senso di una rivendicazione di identità negata, fino a darne connotazione come “soluzione” insurgente tutta da testare nella complessità sociale che il Sud odierno eredita comunque dalla modernità, o rifugiarsi nella comodità retorica dell’ineluttabile internazionalizzazione guidata dal libero mercato che non ammette strategie locali, serve a delineare vie d’uscita politiche dal degrado di un meridione al bivio tra nostalgia e pessimismo?

 

 

E serve farlo senza interrogarsi su una cultura meridionale di cui è stato sempre più semplice vedere le eccellenze, che accertarsi di quanto queste producessero nella coscienza civica e quotidiana dei suoi comuni cittadini?

 

 

Che sia nata prima la corruzione o prima certa politica, al meridione contemporaneo, tra duo-siciliani e post-risorgimentali, servono più gli italiani del Sud, possibilmente cittadini e non più sudditi.

  Miko Somma

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ancora a tramutola

Giovedi  2 giugno su questo blog ho pubblicato delle foto, alcune delle quali riportavano l’erba altissima in alcune zone del paese, se volete altre ce ne sono ancora, di tutti gli angoli del paese ridotto allo stesso modo! La cosa simpatica, venerdi 3 giugno, il giorno dopo, alle 8.oo di mattina mi sono ritrovata gli efficienti operatori ecologici comunali a tagliare l’erba sotto il muretto di casa mia e sul margine della strada che costeggia la zona dove abito!

Efficienza del nuovo consiglio comunale?

Stamani invece, affissi sui muri , gli avvisi per i cittadini proprietari di terreni verdi nel paese, con i quali si invitano gli stessi a tenerli puliti, previa ammenda da E 25,oo a E 5oo,oo  per i trasgressori, per mantenere alto il decoro del paese!

Peccato che mancava l’ammenda per l’amministrazione che non pulisce gli spazi verdi comunali!!

Efficienza del nuovo consiglio anche questo avviso?

Non credo! Più che parlare di efficienza,parlerei di un costante interesse verso questo movimento, di una costante lettura sulle cose pubblicate su questo blog..

Mi compiaccio, vedo che vengono accolte le mancanze che questo movimento evidenzia.. non è la prima volta,infatti, che vediamo dei risultati ,in passato li abbiamo visti per la pubblicazione delle date dei consigli comunali (abitudine caduta in disuso), per gli aggiornamenti del sito del comune, etc. etc.

Complimenti  al nuovo consiglio comunale per l’efficienza!!

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana-movimento no oil

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comunicato stampa comunità lucana-movimento no oil

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Ora basta con il tutt’apposto!

  

A meno che le analisi dei campioni di acque dell’invaso del Pertusillo non siano viziate da deiezioni e sversamenti dei raccoglitori dei campioni stessi o persino degli analisti di un laboratorio terzo che vi rilevano importanti superamenti dei parametri di inquinanti fissati dai limiti di legge che attengono a coliformi, metalli pesanti ed idrocarburi, qualcosa non funziona affatto in un lago ove si riversano qualità superiori di acque alla fonte.

 

 

E che non funzioni qualcosa nel lago sono le ripetute morie di pesci, le fioriture algali, i cattivi odori perenni, persino in periodi di massima capienza e massima diluizione di possibili “agenti esterni”, a testimoniarlo, alcuni volenterosi appartenenti all’EHPA, gli analisti di un laboratorio che refertano la presenza gli inquinanti oltre i limiti di legge, gli abitanti della valle (almeno quelli che ci “vogliono” guardar chiaro), tutti, tranne che gli ineffabili protettori dell’ambiente di Basilicata che invece non rilevano nulla di nulla, consegnandoci ancora una volta l’immagine del “tutt’apposto”.

 

Ora basta! Si sta superando ogni limite di pazienza e tolleranza all’intelligenza prima ancora che alla sensibilità ambientale dei lucani e crediamo che occorra chiarezza, per una volta, poiché alle rilevazioni di un laboratorio di analisi terzo e quindi non assolutamente interessato, si risponde con un imprecisato tutt’appostismo che nulla chiarisce in merito sulla presenza di quegli inquinanti nelle acque del Pertusillo, come invece la buona fede di quelle analisi mostra chiaramente.

 

Che sia un campione d’acqua taroccata per mettere in cattiva luce la Basilicata? Tutto può essere, ma ci pare del tutto assurdo, così ci limitiamo ad osservare i dati ed a ricavarne solo ciò che essi testimoniano e ciò che se ne desume con ovvietà, non potendosi ricavare altro che l’incongruità delle analisi “in house” rispetto ad un inquinamento comunque rilevato.

 

O non funziona l’ARPAB nelle sue strutture ed attività di monitoraggio e controllo o qualcosa non funziona nella valle dell’Agri, come del resto in altre zone della nostra regione, da che o si ha a che fare con una struttura incompetente ed inefficiente a qualsivoglia titolo nell’espletamento di funzioni istituzionalmente ad essa delegate o siamo di fronte a miracoli di pressapochismo che coinvolgono l’intera filiera dei controlli ambientali in Basilicata.

 

Abbiamo come cittadini il diritto di essere informati e tutelati dalla nostra agenzia per la protezione dell’ambiente e dalle strutture che paghiamo profumatamente per validare i dati che la prima non può, curiosamente, certificare, dalla politica che sovraintende, o dovrebbe farlo, queste attività e le attività che a monte del lago potrebbero essere causa di possibile inquinamento, siano esse cattivi o nulli funzionamenti di depuratori, scorretto e massiccio uso di fertilizzanti a base nitrico/fosforica , reflui zootecnici, scarichi illegali e persino – si, persino! – le attività di estrazione e trattamento del greggio che fino ad ora costituisce il principale “fatto industriale” presente a monte della diga e che alcuni escludono aprioristicamente da ogni possibile, anche minima concausa dello stato del lago.

 

Chiediamo pertanto l’intervento della magistratura per l’accertamento peritale non solo dello stato reale delle acque dell’invaso del Pertusillo e del collegamento di questo con ogni possibile causa di inquinamento, ma per fare chiarezza sulla struttura e sul funzionamento dell’ARPA di Basilicata e di Metapontum Agrobios che a fronte di rilevazioni positive di strutture terze in materia di inquinanti oltre i parametri di legge, non rilevano invece alcunché.

 

Chiediamo infine alla politica di governo lucano di voler procedere con celerità all’accertamento per quanto di sua competenza possa svelare omissioni nell’agire, carenze strutturali, eventi industriali e più in genere lo stato ambientale-sanitario nella valle dell’Agri per il tramite di una commissione consiliare avvalentesi di consulenze terze alle strutture oggi delegate al monitoraggio ambientale e sanitario, per manifesta incapacità alla gestione del proprio ruolo istituzionale di queste, e di audire in merito chiunque in possesso di informazioni e competenze atte a chiarire eventi potenzialmente gravissimi e che rischiano di precipitare nel nulla la residua fiducia dei cittadini nella capacità della politica di discernere tra gli interessi reali che da questa andrebbero tutelati.

 

Non siamo disponibili ad attendere oltre e riteniamo di dover sospendere fino ad accertamento dei fatti ogni dialogo, pur auspicato ed auspicabile, con l’ARPA Basilicata, con il dipartimento ambiente e più in generale con organismi pubblici regionali, pregando pertanto ogni associazione, comitato o singolo finora coinvolto ad astenersi dalla partecipazione a simili tavoli di apparente dialogo.

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana – Movimento No Oil

 

a Tramutola..

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auguro a nome mio e di questo movimento un buon lavoro al nuovo consiglio comunale appena insidiato al comune di Tramutola (costituito da qualcuno che era già presente in quello precedente e da qualche volto nuovo)..amministrazione votata quasi all’unanimità, segno che il lavoro fatto è stato un ottimo lavoro!

il mio augurio è che per i prossimi cinque anni  Tramutola non sia più  in questo stato, le foto  si riferiscono all’ultimo quinquennio..

buon lavoro a tutti!

marica la salvia coordinatrice cittadina di comunità lucana – movimento no oil

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Microzonazione sismica: approvato il disegno di legge

01/06/2011 15:53

Gentile: Un provvedimento importante per la prevenzione del rischio

AGR “L’approvazione da parte del Consiglio del disegno di legge recante disposizioni urgenti in materia di microzonazione sismica rappresenta un passo avanti molto importante nelle azioni strategiche intraprese dalla Regione Basilicata e dal Dipartimento Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità, ai fini della prevenzione sismica e della valutazione del rischio sismico”. Lo dichiara l’assessore Rosa Gentile.
“Il ddl – prosegue l’esponente del governo regionale – consentirà di effettuare gli studi che permettono di individuare le aree a diversa pericolosità sismica consentendo così di indirizzare le scelte di pianificazione verso gli ambiti a minor rischio. Il provvedimento è stato predisposto e approvato dalla Regione in ottemperanza alla nuova normativa nazionale che ha recentemente modificato i criteri per la stima della pericolosità sismica del territorio, con ricadute sia sugli studi di micro zonazione sismica che sulla determinazione delle azioni sismiche di progetto. Sarà pertanto resa congruente l’attuale classificazione con “la carta della pericolosità sismica puntuale” del territorio regionale”.
“Gli studi – sottolinea Gentile – devono avere una rappresentazione grafica informatizzata basata su standard nazionali stabiliti da una commissione scientifica mista Stato-Regioni”.

In seguito all’approvazione del disegno di legge gli strumenti urbanistici generali attuativi ed i piani comunali, così come definiti dalla legge regionale n. 23/99 dovranno essere corredati di studi geologici e di micro zonazione sismica.

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bene l’adeguamento alla mutata normativa nazionale (peraltro discutibile su alcuni punti), ma qualcuno mi spiegherebbe rispetto agli strumenti urbanistici approvati prima di questo provvedimento quale procedura si applicherà, non essendo la norma retroattiva?

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Via al bando per contributi a chi si fa casa in cooperativa01/06/2011 12:32  Con 25 milioni si attiveranno interventi per 120 milioni. De Filippo e Gentile: “Un aiuto alle famiglie e un sostegno alle imprese”

AGR   Contributi fino a 30mila euro per le famiglie che stanno costruendo casa in cooperativa. E’ possibile ottenerli grazie al Bando che è stato pubblicato sul numero odierno del Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata (BUR n. 16 del 1.6.2011).
Si tratta dell’avviso di concorso, approvato con delibera di giunta n.646 del 4.5.2011, per la concessione di contributi in conto capitale per intervento costruttivi da parte di cooperative edilizie per un importo di 25 milioni di euro, di cui € 16.666.666,00 destinati alla provincia di Potenza ed € 8.333..334,00, destinati alla provincia di Matera, con investimenti complessivi sul territorio regionale pari ad oltre 120 milioni di euro
.
“Contiamo di ottenere due effetti – spiega il presidente della Regione Vito De Filippo – ossia per un verso aiutare in questo periodo di crisi una fetta consistente di famiglie a basso reddito a farsi una casa, per un altro dare ossigeno all’edilizia e attraverso questo settore che è ancora strategico nel comparto industriale lucano”:
Queste risorse – precisa l’assessore alle Infrastrutture Rosa Gentile., consentiranno ad oltre 800 cittadini l’assegnazione di un contributo in conto capitale dell’importo compreso tra i 10 e i 30 mila euro, in base al reddito dichiarato, per riuscire a realizzare la propria casa di abitazione. Una misura – conclude Gentile – che non risolve tutti i problemi legati al mondo dell’edilizia, ma certamente contribuirà a rivitalizzare il settore”.
Oltre che sul Bur, l’avviso di concorso e lo schema della relativa domanda/dichiarazione, sono disponibili all’indirizzo internet: www.regione.basilicata.it selezionando il Dipartimento “Infrastrutture e Opere Pubbliche” nell’area “Avvisi e Bandi” (per quel che riguarda il bando) e nell’area “Modulistica” per lo schema di domanda.
E’ inoltre possibile ottenere la stessa documentazione presso la sede della Regione Basilicata del Dipartimento Infrastrutture e OO.PP Corso Garibaldi, 139 – Potenza-.- Responsabile per le relazioni con il pubblico, tel 0971 668470 email urpinfrastrutture@regione.basilicata.it.

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beati loro che son convinti che con 30.000 euro come massimale di contribuzione una famiglia a basso reddito riesca a farsi un tetto…pura follia indicistica di stampo liberista quella che prevede investimenti per 120 milioni…se in tempo di crisi le famiglie non hanno denari e se le banche lesinano i mutui chiedendo spesso garanzie ipotecarie o comunque reali su altri beni di cui le famiglie stesse non dispongono (spesso sono genitori o nonni che prestano le garanzie, come e dove credono che si troveranno queste disponibilità personali che poi dovrebbero attivare ulteriori investimenti?…non sarebbe stato meglio postare questi denari sul recupero di unità immobiliari nei centri storici in via di spopolamento? 

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Prov Pz: pubblicato bando per miglioramento ambientale01/06/2011 12:04BASE’ stato pubblicato oggi sul sito istituzionale della Provincia di Potenza, www.provincia.potenza.it, l’avviso pubblico per l’erogazione di contributi per interventi di miglioramento ambientale finalizzati alla tutela ed all’incremento della fauna selvatica.

La domanda di partecipazione dovrà pervenire alla Provincia di Potenza – Ufficio Attività Produttive – entro e non oltre il 10 luglio 2011 nelle modalità e nei tempi previsti dal bando.

La finalità dell’iniziativa è quella di promuovere interventi di miglioramento ambientale per la fauna selvatica che hanno l’obiettivo di creare, in modo diffuso, piccoli habitat in grado di soddisfare le esigenze della fauna in termini di copertura, rifugio ed alimentazione. Il bando intende, in tal senso, promuovere interventi di piantumazione di siepi con l’obiettivo di incrementare la nicchia trofica per alcune specie di fauna e creare corridoi di collegamento tra le varie aree naturali presenti nel territorio provinciale.

Con la pubblicazione del bando, secondo l’assessore alle Attività Produttive della provincia di Potenza Nicola Figliuolo, si offre un significativo contributo agli impulsi provenienti dal mondo ambientale, da quello venatorio e da quello agricolo in un’ottica di migliore gestione possibile della nostra fauna.

È questa la strada che l’Amministrazione Provinciale vuole perseguire anche per il futuro, a dimostrazione di come attività di salvaguardia e di miglioramento ambientale volte a favorire la riproduzione naturale e la sosta di fauna selvatica possano contribuire ad incrementare la fauna stanziale e mantenere la biodiversità pur tenendo costante l’esercizio dell’attività venatoria.http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/11/85/95/DOCUMENT_FILE_118595.pdf

http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/11/85/96/DOCUMENT_FILE_118596.pdf

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peccato che non dicano nulla sulla disponibilità di fondi, quindi sul reale accesso al contributo, ma si tratta di una buona occasione per rinaturalizzare zone che o per via dell’agricoltura intensiva o per via di disboscamenti di fatto e diminuzione della flora costituente le siepi, sono diventate poco ospitali per la fauna selvatica

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corsi e concorsi storici

Concorsi, pubblicato il diario delle preselezioni

01/06/2011 10:48

Si può consultare sul portale basilicatanet e sul sito della società Cnipec srl che organizza e gestisce le prove

AGR   E’ stato pubblicato il diario delle prove preselettive per nove dei quindici concorsi banditi dalla giunta regionale nel 2009 sulla home page del portale basilicatanet e sul sito del Cnipec Srl, società cui è stata affidata l’organizzazione e la gestione delle prove. Le preselezioni si svolgeranno nei padiglioni dell’Efab diTito Scalo, dall’11 al 15 luglio.
Relativamente ai sei concorsi per i quali non è stata predisposta la preselezione, il calendario delle prove sarà definito dalle Commissioni che la Giunta regionale si sta apprestando a nominare.
Altre comunicazioni saranno pubblicate sul sito di basilicatanet il 1 luglio 2011.

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siete invitati al massimo controllo sulle pubblicazioni di questi bizzarri concorsi

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il consiglio lavora…

riporto da un lancio di ieri…

Il Consiglio regionale approva ddl su microzonazione sismica

31/05/2011 19:29  Via libera dell’assemblea anche sulla proposta di legge di iniziativa popolare “Spazi di confronto al femminile”

ACR  Il Consiglio regionale della Basilicata, che si è riunito oggi a Potenza, ha approvato a maggioranza (con 14 voti favorevoli di Pd, Idv, Udc, Sel, Pu e Api e 8 astensioni di Pdl, Mpa e Ial) il disegno di legge sulle “Disposizioni urgenti in materia di microzonazione sismica”, che prevede studi tesi ad individuare e delimitare le zone caratterizzate da comportamento sismico omogeneo, tenendo conto sia della sismicità di base sia delle caratteristiche geologiche e morfologiche locali. Le indagini potranno essere utilizzate per la programmazione territoriale ed urbanistica, e diventare un punto di orientamento nella individuazione della natura dei rischi del sito in cui il manufatto ricade, sulla scelta di aree per nuovi insedianti, sulla definizione degli interventi ammissibili in una data area e sulle modalità di intervento nelle zone urbanizzate. Lo studio sarà finanziato per il 50 per cento dalla Stato e per il 50 per cento dalla Regione. Il contributo statale ammonterà per il primo anno a 280 mila euro, mentre l’intero programma durerà per sette anni. Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri Mollica (Mpa), Romaniello (Sel), Braia (Pd), Venezia (Pdl) e Navazio (Ial). La replica è stata affidata all’assessore alle Infrastrutture, Rosa Gentile.

Sempre a maggioranza (con 17 voti favorevoli di Pd, Idv, Udc, Mpa, Ial, Sel, Pu, Api e Psi e 5 astensioni del Pdl) il Consiglio ha approvato una delibera della Giunta che riguarda la presa d’atto delle attività di valutazione e monitoraggio svolte dal Comitato di gestione per la reindustrializzazione della Val Basento.

Sì dell’Aula a maggioranza (con 14 voti favorevoli di Pd, Idv, Udc, Sel, Pu e Api, 5 contrari del Pdl e 3 astenuti di Psi, Ial ed Mpa) anche sulla proposta di legge di iniziativa popolare sugli “Spazi di confronto al Femminile” che, nell’intento di assicurare la piena realizzazione delle finalità previste dalla Costituzione con particolare riferimento ai principi fondamentali di parità e pari opportunità, si pone l’obiettivo di trovare nella Commissione regionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna un luogo di confronto permanente delle culture ed esperienze femminili operanti in regione. La pdl persegue l’attuazione di politiche di parità e pari opportunità nell’ambito della famiglia, della formazione, dell’istruzione, del lavoro e della rappresentanza politica, attraverso indagini conoscitive e ricerche, nonché la formulazione di proposte per il perfezionamento della legislazione vigente esprimendo, nel contempo, pareri su provvedimenti e programmi regionali di rilevanza per la condizione femminile.

Il Consiglio ha poi, approvato a maggioranza (con 14 voti favorevoli di Pd, Udc, Mpa, Ial, Pu, Api, Psi e Sarra del Pdl, 1 voto contrario, quello di Romaniello di Sel e 5 astensioni, quella di Benedetto di Idv e Castelluccio, Napoli, Rosa e Venezia del Pdl) la proposta di legge, d’iniziativa del consigliere regionale Mollica (Mpa) che modifica la legge regionale n. 16/2002 sulla disciplina generale degli interventi in favore dei lucani all’estero, prevedendo in particolare il rimborso delle spese di viaggio per il presidente e i componenti della Commissione.

In precedenza l’Assemblea è stata impegnata nella discussione sulla sentenza del Tar del Lazio in merito alla riperimetrazione del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese, richiesta del consigliere Pagliuca (Pdl). Dopo gli interventi dei consiglieri Vita (Psi), Autilio (Idv), Mollica (Mpa), Napoli (Pdl) e una breve replica del presidente della Regione, Vito De Filippo, il Consiglio ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno collegato, a firma dei consiglieri Robortella e Viti (Pd), Vita (Psi), Mollica (Mpa) e Pagliuca (Pdl) con il quale “si impegna il Governo regionale ad attivare tutte le utili iniziative finalizzate a proseguire l’iter giurisdizionale in corso, e ad avviare, nel contempo, le procedure mirate a valutare eventuali modifiche inerenti alla perimetrazione dei confini del Parco”.

I lavori consiliari della mattinata sono stati dedicati all’attività ispettiva e di controllo. In questo ambito, il Consiglio ha deciso, all’unanimità, di rinviare il bilancio di previsione 2011 e quello pluriennale 2011/2013 dell’Ater di Matera con una richiesta di chiarimenti. Rinviata inoltre alla prossima seduta consiliare l’elezione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. La decisione, riferita all’Aula dal Presidente del Consiglio Vincenzo Folino, è stata assunta, all’unanimità, dalla Conferenza dei capigruppo.

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LA CASSAZIONE SI PRONUNCIA.

Dal sito dell’agenzia ANSA, copio e incollo

  

Nucleare, si’ a referendum

  

Il 12 e 13 giugno si terrà la consultazione

ROMA – La Corte di Cassazione ha stabilito che il 12 e 13 giugno si terrà il referendum sul nucleare.

E’ stata così accolta l’istanza presentata dal Pd che chiede di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel dl omnibus: quindi la richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà appunto alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare (art. 5 commi 1 e 8).

COMITATI REFERENDUM FESTEGGIANO DAVANTI CASSAZIONE – I comitati per il referendum contro il nucleare, l’Italia dei Valori, e i verdi stanno festeggiando davanti alla Corte di Cassazione la notizia del sì al referendum per il 12 e 13 giugno. “E’ una grande vittoria della democrazia – ha detto il presidente regionale veneto dei Verdi, Bonessio – perché mette al riparo i referendum da attacchi futuri con lo strumenti di eventuali altri decreti omnibus. Ora è importante continuare la campagna di informazione per raggiungere il quorum necessario il giorno del referendum”.

BINDI: ITALIANI DIMOSTRERANNO MATURITA’ VOTANDO SI’ – Il via libera della Cassazione restituisce ai cittadini quel diritto al voto sul referendum contro il nucleare che il governo aveva tentato di scippare. E ora l’opinione pubblica, contrariamente a ciò che pensa il Presidente del Consiglio, potrà dimostare la sua maturità votanto sì a tutti i quesiti”. Lo afferma il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Pd e Vicepresidente della Camera Rosy Bindi.

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