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Massima durezza

 

Si può essere credenti o non credenti, ma il movimento politico che rappresentiamo è fermamente laico, nella convinzione che Stato e Chiesa debbano rimanere nettamente distinti, esattamente come fede e cittadinanza, ma ciò che è accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi, il trafugamento del bastone posto tra le mani della statua del santo patrono di Potenza, S. Gerardo, ospitata nello storico tempietto posto in pieno centro di fronte all’edificio comunale, ci offende profondamente.

 

 

Riteniamo infatti che i simboli, anche quelli religiosi quando assumano il rango di significanti storici e di identità di una città, acquistino la valenza di simboli civici che rappresentano la collettività non solo nella sua fede religiosa, fatto individuale ed al tempo stesso collettivo per coloro che in tal condizione sentono di identificarsi, ma soprattutto nella coincidenza tra questi ed una storia comune, sentita tale, che è pietra angolare di ogni considerazione del sé individuale e di comunità in una modernità che sostituisce alla relazione tra esseri umani, luoghi e memorie, la banalità di una relazione tra individuo e capacità di consumo, di prodotti come di simboli stessi.

  

E quanto è accaduto se banalmente pone quindi problemi di sorveglianza del centro storico che certo non è la sola più massiccia presenza delle forse dell’ordine a garantire, quanto l’effettivo vissuto che i cittadini del capoluogo di regione intrattengono con il proprio centro storico, quindi con la memoria ed il luogo oltre l’acquisto natalizio o la canonica passeggiata – e vien da sé quanto si mette in campo a sostegno di questo – non può tracimare nella facile accademia antropologica della devianza o della cattiva educazione civica di qualche beone, ma necessita di atti concreti.

  

Quelli degli inquirenti, a cui chiediamo la massima solerzia nell’individuazione dei responsabili (e tali consideriamo anche gli eventuali presenti al fatto che non sono intervenuti a sedare le intenzioni di uno o più responsabili), quella dei giudici nella somministrazione di una pena esemplare nei tempi più rapidi consentiti, ma anche del Comune di Potenza, a cui chiediamo la costituzione di parte civile nell’eventuale procedimento con la richiesta dei massimi danni verso i colpevoli di questo abominio.

  

E ciò anche in presenza di una restituzione del corpo del reato, poiché atteggiamenti perdonistici o di giustificazione sociale mal si addicono alla correzione di un costume generale che scivola sempre più verso l’indifferenza ed il cinismo e che è anche nella responsabilità individuale e non solo sociale che deve trovare ragione di immediato cambiamento.

  

Questa città è stata, e per molti versi ancora lo è, già provata nei sentimenti e nella rappresentazione verso il mondo dal caso di Elisa Claps e dei misteri omertosi che lo hanno accompagnato, per riuscir a tollerare un ennesimo sfregio al sentire comune della sua popolazione, fosse anche per la bravata di qualche immaturo.  La massima durezza ci pare doverosa.

  

Miko Somma, Antonio Bevilacqua

coordinatori regionale e cittadino di Comunità Lucana-Movimento No Oil

  

Pubblicato in Blog

21/11/2011

permettete che dubiti di chi prende fondi dalla regione e poi urla contro il sistema?

miko somma

Pubblicato in Blog

21/11/2011

sempre disponibile al dialogo con tutti e dovunque, in mancanza di “ciccia” noi comunque andiamo per la nostra strada, che è ben tracciata…abbiamo idee, passione, pazienza e caparbietà

miko somma