dagli amici di lavello

COMUNICATO STAMPA   “Tavolo trasparente” ma ricco di dubbi.

Il 7 dicembre scorso abbiamo partecipato al “tavolo della trasparenza” convocato dalla Regione Basilicata e ci spiace che nei comunicati diffusi nelle ore successive, si sia dato risalto solo allo “show down dei dati”, tralasciando tutti i quesiti che abbiamo sottoposto ai convenuti senza ottenere in più di un’occasione risposte esaurienti.

La questione Fenice-EDF presenta molte criticità che purtroppo trovano terreno fertile in un quadro normativo poco chiaro e sbilanciato verso l’interesse privato piuttosto che verso quello pubblico. Per questo riteniamo che alcuni aspetti relativi all’inquinamento e all’attività dell’inceneritore vadano approfonditi ed affrontati con ancora maggior rigore e determinazione. 

Abbiamo ascoltato ancora una volta tanti “faremo”, “provvederemo”, “ci stiamo lavorando” che non ci danno tranquillità, al contrario alimentano la nostra inquietudine.

Non ci appassionano i 3, 5 o 100 milioni di euro che Fenice-EDF dovrà spendere per porre rimedio al danno all’ambiente che loro stessi hanno provocato, ammesso che questo sia possibile. Siamo piuttosto interessati alla determinazione ed alla efficacia delle azioni concrete con cui le Istituzioni hanno intenzione di affrontare le tante questioni ancora irrisolte.

Noi vediamo il tavolo di trasparenza come una opportunità per farci ascoltare e per recepire le osservazioni dei cittadini prima che alcune decisioni vengano assunte. Se correttamente utilizzato, può davvero essere un momento di partecipazione collettiva, così come sancito dalla Convenzione di AARHUS.

Intanto sul “tavolo” abbiamo messo una serie di dubbi cui ci auguriamo vengano date risposte nell’immediato:

·        Come si fa a parlare di bonifica del sito se ancora oggi manca una mappatura della falda e non si conosce con precisione l’entità e la cartografia dell’area di contaminazione?

·        Come fa l’ARPAB a determinare il “trend in diminuzione” dell’inquinamento basandosi sui soli rilievi bimestrali?

·        Come si fa a prelevare campioni d’acqua sufficienti dai 9 pozzi spia se questi, come dice la stessa ARPAB, spesso risultano vuoti a causa del tiraggio forzato operato a monte?

·        Come fa l’ASP ad esprimere un parere positivo in sede di Conferenza di servizi se non esistono studi epidemiologici?

·        I dati dei monitoraggi forniti in questi anni da Fenice-EDF ai vari Enti, sono stati verificati e validati da qualcuno?

·        Vi sono le effettive condizioni per il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale?

·        Lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità limitato agli anni 2002/2003/2004 e relativo al rilascio di diossine accumulate nell’ambiente, quali risultati darebbe oggi a distanza di 11 anni dall’inizio dell’attività dell’inceneritore?

·        Il nuovo comitato “altamente scientifico” opererà sulla base dei dati esistenti, ma sono sufficienti?

Ci auguriamo che tutto ciò non venga trascurato, tra l’altro, in nome di una presunta “industrializzazione spinta”, cui ha fatto riferimento il Presidente De Filippo, che dovrebbe portare immediate ricadute occupazionali ma che, nel caso specifico, sottrae posti di lavoro ad un ciclo alternativo della gestione dei rifiuti oltre a lasciare un ambiente devastato.

Piuttosto che discutere sulla “Valutazione d’Impatto Emozionale” di chi è critico verso tutto ciò, il Presidente dovrebbe mostrarsi meno impassibile a fronte dell’incertezza che ancora permane su quanto danno stia procurando l’attività dell’ inceneritore alla salute dei cittadini della zona del Vulture e reinserire l’ambiente come elemento cruciale della pianificazione territoriale. 

Comitato “Diritto alla Salute” – EHPA – WWF Basilicata

Pubblicato in Blog

la manovra passo per passo V

Art. 5 Introduzione dell’ISEE per la concessione di agevolazioni fiscali e benefici assistenziali, con destinazione dei relativi risparmi a favore delle famiglie  1. Con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare previo parere delle commissioni parlamentari competenti entro il 31 maggio 2012, sono riviste le modalità di determinazione dell’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) al fine di rafforzare la rilevanza degli elementi di ricchezza patrimoniale della famiglia, nonché della percezione di somme anche se esenti da imposizione fiscale. Con il medesimo decreto sono individuate le agevolazioni fiscali e tariffarie, nonché le provvidenze di natura assistenziale che, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non possono essere più riconosciute ai soggetti in possesso di un Isee superiore alla soglia individuata con il decreto stesso. Restano, comunque, fermi anche i requisiti reddituali già previsti dalla normativa vigente. I risparmi a favore del bilancio dello Stato e degli enti nazionali di previdenza e di assistenza derivanti dall’applicazione del presente comma sono versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati al fondo per le politiche sociali per essere destinati ad interventi in favore delle famiglie numerose, delle donne e dei giovani.  Art. 6 Equo indennizzo e pensioni privilegiate 

1. Ferma la tutela derivante dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, sono abrogati gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata. La disposizione di cui al primo periodo del presente comma non si applica nei confronti del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. La disposizione di cui al primo periodo del presente comma non si applica, inoltre, ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, nonché ai procedimenti per i quali, alla predetta data, non sia ancora scaduto il termine di presentazione della domanda, nonché ai procedimenti instaurabili d’ufficio per eventi occorsi prima della predetta data.

—————————————————————————————————————-

francamente con comprendiamo come tali misure siano intese di crescita economica…ma andiamo con ordine…allora introdurre l’isee (indicatore della situazione economica equivalente) è il rapporto tra l’indicatore della situazione economica (i.s.e.) e il parametro desunto dalla scala di equivalenza (che è una parametrazione del numero dei componenti la famiglia, basata su questo calcolo

numero componenti 1 – parametro 1,00

numero componenti 2 – parametro 1,57
numero componenti 3 – parametro 2,04
numero componenti 4 – parametro 2,46
numero componenti 5 – parametro 2,85), quindi in sostanza se l’ise = somma tra il reddito (redditi complessivi ai fini irpef + proventi agrari + rendimento del patrimonio mobiliare – detrazione canone annuale di locazione) + il 20% del patrimonio (patrimonio immobiliare + patrimonio mobiliare), questa somma andrà divisa per il parametro indicato dalla scala di equivalenza…facciamo un simulazione reddito complessivo euro 25.000,00. valore ici casa di abitazione euro 100.000,00, nucleo familiare n. 4 componenti, quindi reddito 25.000 + patrimonio 100.000.00 – 51.645,68 x 20% = 9.670,86 + valore ise = 34.670,86 diviso scala di equivalenza = 2,46 uguale isee (34.670,86 : 2,46) = 14.093,85…

bene questa breve, ma spero esauriente spiegazione per significare che se fino ad oggi le agevolazioni fiscali legate al solo reddito, vengono da oggi calcolate sulla base dell’isee, il cui limite vedremo come sarà fissato, ma in concomitanza con altri interventi che nella stessa manovra determineranno aumenti dell’isee (pensiamo al solo aumento della rendita catastale che influisce sul calcolo del patrimonio familiare) crediamo che tale limite costituirà di fatto una limitazione alla percezione di agevolazioni fiscali (pensiamo al regime delle detrazioni per i figli a carico o agli stessi asegni familiari)…

e poco importa se poi i risparmi di tale fase andranno poi conferiti in entrata al bilancio con riassegnazione ad un fondo…di fatto sono meno soldi a quelle categorie che pur possedendo un “patrimonio immobiliare” per lo più costituito dalla sola casa di proprietà potrebbero vedersi, anche solo in rapporto all’aumento del valore ici di questa, tolti dalla busta paga euro che di questi tempi farebbero comodo…pur se la ratio è chiara ed in alcuni casi anche comprensibile, queste non sono manovre di crescita!!!…

al punto seguente leggiamo invece un approccio ideologico alla materia della previdenza infortunistica e seppur di fatto nulla dice che tale approccio poi di fatto si tradurrà in tagli, introduce comunque un elemento preoccupante…vengono soppresi accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata

ad eccezione di alcune categorie del pubblico servizio, di fatto creando una sperequazione non indifferente tra questi e tutti gli altri lavoratori…

a più tardi per un commento a queste “misure di crescita” e ad alcune indicazioni su come si sarebbe potuta organizzare una attività non parolaia e di giro volta ad una crescita vera, non quella degli indici economici in quanto tali, ma della qualità della vita dei cittadini…

 

Pubblicato in Blog

09/12/2011

bene, me la prendo con la monti-manovra esattamente come tutti quelli che dovranno pagarla ed è certo che i guai italiani con il debito vengono da lontano, ma non voglio dimenticare che in questo paese gira ancora a parola libera un demente che per tre anni ha negato l’evidenza della crisi e non ha fatto nulla, tranne che dar aria alle sue elucubrazioni e battute da suburra…ecco chi ha votato questo demente e tutti i dementi che gli facevano da corte dovrebbe starsene in rigoroso silenzio
miko somma
Pubblicato in Blog