Condizioni meteo, fiumi costantente monitorati

22/02/2012 18:59

Anche se momento non si segnalano condizioni di criticità diffuse. Mancusi: “La Protezione civile segnalerà in tempo reale ogni variazione”

AGR   La Protezione civile sta procedendo al monitoraggio costante dei fiumi lucani. Anche se al momento non si segnalano condizioni di criticità diffuse, per la situazione meteo e per le precipitazioni in atto che vanno a sommarsi alla presenza della abbondante copertura nevosa, si è provveduto ad allertare i sindaci di Bernalda, Pisticci, Scanzano Ionico, Montalbano Ionico, Rotondella, Policoro, Nova Siri, oltre che la Prefettura/UTG di Matera. Lo rende noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Agatino Mancusi.
“La motivazione di tale stato di allerta – ha spiegato Mancusi – va ricercata nell’aumento dei livelli di acqua dei fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni e nell’avviso di moderata criticità per l’intero territorio regionale emesso dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
La Protezione Civile regionale, che effettua in tempo reale il monitoraggio continuo dei parametri della rete regionale idrometeopluviometrica, segnalerà ogni variazione significativa agli Enti dei territori interessati da possibili eventi, affinché, anche con il supporto del sistema di volontariato regionale, possano adottare in tempo utile i necessari provvedimenti”.

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io comincerei a fare gli scongiuri del caso!!!…persino il consigliere mollica nella discussione sulla nuova giunta si chiese e chiese a mancusi se per caso non portasse rogna!!!…

ma si dai, facciamoci due risate sull’assessore all’incompetenza, nell’attesa che siano verificate le parole di un pentito che lo accusa di voto di scambio (…innocente fino a prova contraria e fino a terzo grado di giudizio, naturalmente!!!)

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Indagine conoscitiva alluvioni, audizione in V Ccp

22/02/2012 18:22

Nicola Bonelli, già titolare di una azienda estrattiva, ha chiesto ai componenti dell’organismo di effettuare un sopralluogo nell’area del Basento

ACR     Nell’ambito delle attività di approfondimento necessarie per la definizione di una indagine conoscitiva sulle cause che in Basilicata concorrono ad alimentare i fenomeni alluvionali, disposta a suo tempo con una risoluzione dal Consiglio regionale, la quinta Commissione permanente (Controllo, verifica e monitoraggio) ha ascoltato oggi Nicola Bonelli, già titolare di una azienda estrattiva operante nel settore degli inerti fluviali, che ha consegnato alcuni documenti ai consiglieri presenti ed ha illustrato quelle che a suo avviso sono le principali cause dei ricorrenti fenomeni alluvionali che hanno interessato anche la Basilicata. Oltre a criticare una recente ordinanza della protezione civile per la messa in sicurezza dei territori colpiti dalle alluvioni del marzo scorso, Bonelli ha sostenuto che le pianure fluviali lucane sono tutte ad altissimo rischio a causa della presenza negli alvei di una fitta vegetazione che non viene rimossa e che riduce la portata dei fiumi, mentre i corsi d’acqua andrebbero puliti per consentire il regolare deflusso delle acque. Bonelli ha chiesto inoltre ai componenti dell’organismo di effettuare un sopralluogo nelle nell’area del Basento prima della conclusione dell’indagine conoscitiva, per raccogliere ulteriori elementi. Al termine dell’audizione il presidente Napoli ha detto che la Commissione si riserva di espletare un sopralluogo nei luoghi interessati dalle alluvioni.

La Commissione ha inoltre esaminato un provvedimento della Giunta (Dgr n. 1903/2011) che riguarda la ripartizione di fondi in favore delle Università della terza età, riservandosi anche su questo tema di compiere ulteriori approfondimenti. Alla riunione erano presenti, oltre al presidente Napoli (Pdl), i consiglieri Dalessandro (Pd), Mazzeo (Idv), Vita (Psi), Gaudiano (Gruppo Misto), Singetta (Api) e Navazio (Ial).

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che grinta questo bonelli…alla fine è riuscito a farsi ascoltare…persona caparbia, questo è certo, e con argomenti anche validi che in buona parte condivido, ma con un unico neo…essere proprietario di una attività di estrazione di inerti dal fiume basento e così alimentare sospetti di un conflitto di interessi…ma alcuni punti della sua discussione, che abbiamo esaminato insieme qualche tempo fa, sono a prescindere da tutto degni di essere considerati…la pulizia degli alvei in particolare è un’operazione che andrebbe fatta nell’ottica di una regolare manutenzione del cosrso dei fiumi e che quindi andrebbe puntualmente messa in opera, ma alla regione basilicata fanno altro…tipo nel caso di cui parla bonelli, sistemare costosissimi ed inutili gabbioni di contenimento delle piene (con tanto di costose perizie tecniche), quando molto più facilmente dragare quella parte del fiume basento che dalle gole di campomaggiore si immette nella piana della val basento avrebbe impedito la sistematicità delle piene in quell’area…seguiro ancora la cosa!!!

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Pdl accesso e trasparenza in materia ambientale, sì da I Ccp

22/02/2012 13:01

L’organismo consiliare ha approvato all’unanimità la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri dell’intergruppo di consultazione Navazio (Ial), Falotico (Plb) e Mollica (Mpa)

ACR   La prima Commissione permanente del Consiglio regionale (Affari istituzionali) ha approvato oggi all’unanimità (presenti al momento del voto il presidente Santochirico e i consiglieri Sarra del Pd, Singetta dell’Api, Navazio di Ial, Romaniello di Sel e Vita del Psi) la proposta di legge che prevede disposizioni concernenti norme per l’accesso e la trasparenza in materia ambientale.
L’articolato, d’iniziativa dei consiglieri dell’intergruppo di consultazione Navazio, Falotico e Mollica, ha l’intento di rafforzare il recepimento delle normative nazionali ed europee assumendo ed ampliando i concetti di trasparenza ed accessibilità. La trasparenza è intesa come accessibilità totale a tutte le informazioni pubbliche e il diritto di accesso viene garantito “a chiunque ne faccia richiesta e senza che questi debba dichiarare il proprio interesse”.

L’organismo consiliare in precedenza ha audito il presidente della Regione, Vito De Filippo sul disegno di legge afferente la qualità dell’attività normativa e la semplificazione amministrativa. Il governatore ha espresso, inoltre, il parere del governo anche in merito a diverse proposte di legge e precisamente quelle d’iniziativa del consigliere Singetta (modifiche alla L.R. n.38/2002 in materia di indennità di carica e di assegni vitalizi spettanti ai consiglieri regionali e alla L.R. n.6/2010 per quanto attiene l’aggiornamento dati; norme per la gestione del servizio idrico integrato e costituzione dell’Azienda pubblica regionale ‘Acquedotto lucano’; disposizioni per la selezione e nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali), del consigliere Navazio ed altri (norme per la Stazione unica appaltante della Basilicata; disposizioni concernenti l’istituzione di un amministratore unico nelle società a totale partecipazione della Regione Basilicata e nei Consorzi per lo Sviluppo industriale), del consigliere Napoli (istituzione della giornata lucana per la lotta alle dipendenze) e del consigliere Pittella (rafforzamento delle strutture tecniche della Regione e degli Enti locali).

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progetto di legge (pdl, chiariamolo per precisione) che in realtà colma una lacuna esistente, poichè le leggi nazionali già consentono l’accesso agli atti a chiunque ne faccia richiesta e senza dover dimostrare interesse legittimo…ma alla regione basilicata hanno sempre opposto ostacoli di varia ed indefinita natura (e non solo…caso diverso dalle informazioni ambientali, ma pensate che persino alcuni miserabili funzionari lo hanno fatto rispetto a legittime richieste che avevamo fatto…ma a noi interesseva il risultato, ottenuto, e non fare querelle con questa gente di poco conto che proprio non si rende conto che siamo noi a pagargli lo stipendio e non altri)

…buona cosa, comunque…anche se siamo poco fiduciosi che il consiglio regionale impastoiato dai diktat del pd modificherà la situazione legislativa, ed anche facendolo saranno poi le cose pratiche a stabilire il reale diritto di accesso…

in altri termini la volontà dei funzionari (una casta con tutte le sue regole di ingaggio) dominerà ancora la questione, perchè di ostacoli di ogni natura il cammino di chi vuol sapere sarà da costoro minato!!!

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giornata ieri molto impegnata (tra cui anche una video-intervista che a breve potrete vedere) e fitta di incontri e come avrete notato senza alcun intervento scritto sul blog…cerco di recuperare non tanto nella quantità (periodo di poche notizie degne di essere commentate a quanto pare), quanto nella quantità…cominciamo da qui, dal nostro presidente che gioca con l’acqua…

De Filippo: “Addendum sull’acqua dal significato storico”

22/02/2012 10:11

“Un esempio-pilota, consegnato all’intero Paese, di reale federalismo solidale, destinato probabilmente a fare scuola nella gestione della risorsa idrica in Italia”

AGR  Intervento del presidente della Regione, Vito De Filippo:

Ci abbiamo lavorato per molti mesi. Sempre in silenzio. Senza mai ricorrere ai toni aspri della polemica. Ed anzi accentuando, pure nei momenti più delicati e difficili della complessa trattativa tra le sette Regioni interessate, quel senso di sobrietà e di responsabilità che il caso richiedeva. Alla fine però credo che la classe dirigente di Basilicata sia riuscita a far prevalere l’interesse dei lucani, ricorrendo come sempre alla linea del dialogo e del buon senso, in un’ottica che salvaguardasse, da un lato, i rapporti di “buon vicinato” tra le Regioni del Mezzogiorno, e consegnando, dall’altro, all’intero Paese un esempio-pilota di reale federalismo solidale, destinato probabilmente a fare scuola nella gestione della risorsa idrica in Italia. Mi riferisco all’Addendum sull’acqua. A quel documento cioè firmato nei giorni scorsi a Roma, nella sede della Regione Basilicata, da chi scrive e dai presidenti (o loro delegati) di Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia. Si tratta, come è già stato riferito in sede di cronaca, di un atto importante che ha riempito – mettiamola così – un “vuoto” contenuto nel documento comune d’intenti finalizzato ad un governo coordinato e sostenibile della risorsa idrica, afferente il distretto idrografico dell’Appennino Meridionale, sottoscritto da tutte le Regioni, ad eccezione della Basilicata, ad aprile dello scorso anno.
Vorrei richiamare l’attenzione dei lucani su questo passaggio, perché per effetto di una novità legislativa introdotta dal Dls 152 del 2006, abbiamo corso il rischio di perdere per strada tutto ciò che di buono era stato realizzato il 5 agosto del 1999, quando – come si ricorderà – Regione Basilicata, Regione Puglia e Ministero dei Lavori Pubblici sottoscrissero l’Accordo di Programma per la gestione della risorsa idrica. Un Accordo, a giusta ragione definito una sorta di pietra miliare del federalismo solidale, che per la prima volta nella storia delle relazioni istituzionali tra regioni contermini ha introdotto il concetto del “bene acqua”, inteso come risorsa non più disponibile in quantità illimitata. E come tale da utilizzare in modo efficiente ed equo. Per di più sapendo di dover sostenere dei costi di produzione, derivanti dalle spese di gestione e di manutenzione delle infrastrutture, oltre che dagli oneri di stoccaggio e di trasferimento della risorsa stessa.
Nel momento in cui il decreto legislativo 152/2006 ha suddiviso l’Italia in otto distretti idrografici, includendo la Basilicata in quello dell’Appennino Meridionale, insieme con altre sei Regioni, c’è stato, fors’anche in buona
fede, il tentativo da parte di taluni di rimettere in discussione l’Accordo di Programma del ’99
. Perché s’è detto: oggi c’è un “comprensorio di riferimento” che include Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Lazio, Molise e Abruzzo. Per cui non è più necessario un accordo per il trasferimento della risorsa idrica tra Basilicata e Puglia, essendo entrambe incluse nel Distretto dell’Appennino Meridionale.
Ovviamente, non potevamo far passare una visione, come questa, che avrebbe penalizzato quasi esclusivamente la Basilicata: la Regione che più di altre, nell’ambito del Distretto dell’Appennino Meridionale, contribuisce ad alleviare la sete delle aree contermini.
Sarebbe stato ingiusto, oltre che economicamente insopportabile, accollare sulle sole spalle di una Regione che “esporta” il 35 per cento dell’acqua movimentata nel Distretto, i costi di produzione di una risorsa che di per sé va garantita a tutti. Ma proprio perché è di tutti è altrettanto necessario che chi ne usufruisce faccia propria l’esigenza, espressa anche a livello comunitario, di adottare misure che, oltre a prevenire un peggioramento della qualità delle risorse naturali, ne promuovano un consumo sostenibile.
Aver preteso, e ottenuto, che il Documento di intenti dell’aprile 2011 fosse integrato da un Addendum , quello del 16 febbraio scorso, che fa propria l’esperienza maturata nell’ambito dell’Accordo di Programma tra Puglia e Basilicata anche con riferimento alla definizione della cosiddetta componente ambientale della tariffa dell’acqua, non solo ci riempie di legittima soddisfazione, per aver saputo difendere, anche sulla scorta del mandato ricevuto dal Consiglio Regionale, gli interessi dei lucani. Ma ci conforta nel ritenere questo risultato come un ulteriore elemento che ci spinge ad andare avanti sulla strada del dialogo e della collaborazione costruttiva che, sin dall’inizio di questa legislatura, abbiamo cominciato a percorrere con tutte quelle forze politiche, tanto di maggioranza quanto di opposizione, che hanno veramente a cuore il bene della Basilicata”.

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ora, al di là della boria auto-satisfattoria del presidente (una sua costante, forse frutto di una personalità dall’ego smisurato ed appena temperato da quell’uso tardo-democristiano di una modestia che non appare mai però virtù, quanto gioco calcolato), l’addendum era sicuramente necessario perchè la lacuna era evidente ed il pericolo reale che sulla basilicata rimanesse il peso della gestione della risorsa…ma c’è un ma…se il presidente cità l’accordo con la regione puglia, non cita però acqua s.p.a., il mostro per ora ancora vuoto di contenuti, che a definitiva scomparsa di eipli (l’ente irriganzione di puglia, lucania ed irpinia) ingloberebbe la gestione degli invasi, il vero serbatoio dell’acqua gestibile nell’immediato e franco il costoso accesso alle fonti) e nei fatti diverrebbe il proprietario delle acque che vengono passate poi alle altre regioni “contermini” (tanto per usare il vocabolario presidenziale)…con un problemino maggiore…la regione puglia di vendola ha acquisito il 40% di quella società (la quota che guarda nel vecchio decreto sull’acqua bocciato ai referendum era quella che doveva passare ai privati)…voi direte “eh, ma il referendum ha bocciato il decreto ronchi…perchè preoccuparsi?”…beh, c’è da preoccuparsi, eccome, visto che il governo monti lo sta facendo passare dalla finestra nel decreto sulle liberalizzazioni e c’è da star certi che le lobbies dell’acqua sono già al lavoro sui parlamentari perchè se ne peggiori il già pessimo intento…all’acqua lucana sono interessati il gruppo caltagirone e la nestlè, per intenderci, che con la sola cessione della quota della regione puglia metterebbero le mani sul patrimonio idrico maggiore del sud italia ed uno dei maggiori d’italia, in prospettiva un affare enorme…

e quando gli affari sono enormi, pure il silenzio appare quasi funzionale all’affare…poi il condimento ai lucani è la solita “zuppetta” defilippiana assemblata dal suo apparato lecca-stampa che però paghiamo noi!!!…

altro ci vorrebbe per una gestione veramente solidale dell’acqua!!!…e qualche ideuzza noi l’abbiamo, eccome se l’abbiamo!!!

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domenica 26

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domenica 26 febbraio dalle ore 10,30 incontro presso la sede regionale di comunità lucana a potenza, in via portasalza 16

argomento:

comuni al voto della regione basilicata ripartiti per provinciaprovincia di matera:comuni di colobraro, grassano, policoro, san mauro forte, stigliano

provincia di potenza:

comuni di abriola, albano di lucania, baragiano, bella, calvello, castelgrande, castelsaraceno, episcopia, latronico, marsico nuovo, maschito, montemilone, palazzo san gervasio, rapolla, ruoti, san costantino albanese, sasso di castalda, senise, teana, vietri di potenza, viggianello

parliamone insieme per avviare delle liste del buon governo dei territori…senza pregiudizi o steccati, mettiamo insieme le nostre forze per cambiare la regione attraverso programmi in grado di “ribaltare” l’esistente e dare risposte nuove a bisogni antichi…reddito, tutele sociali, cittadinanza, economia, cura e rispetto del territorio, vocazioni

seguiranno ulteriori comunicazioni…si prega di accreditarsi attraverso mail

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22/02/2012

i permessi per la ricerca di idrocarburi in basilicata, come molte volte ho avvertito, stanno partendo tutti insieme in un meccanismo che sia i dispositivi di legge vigenti (99/2009), sia i recenti decreti sulle liberalizzazioni e crescita (rispettivamente art. 16 e 57), hanno reso perversi nella più completa inopponibilità di fatto ad istanze che sono definite a tutti gli effetti a carattere strategico nazionale, quindi passibili di attenzionamento militare
miko somma

22/02/2012

attenzione agli eccessi di “plebeismo” nella comunicazione…nell’illusione di comunicare più facilmente i temi, individuando un nocciolo comun denominatore, il rischio è ridurre i temi stessi a moti di viscere facilmente smontabili dai poteri e ad una poltiglia di rivendicazioni indistinguibili l’una dall’altra… la semplicità sta nel far comprendere un ragionamento che nasce da un tema anche complesso, non dalla semplicità delle parole usate la cui deriva pericolosa spesso è proprio la rozzezza che non comunica altro da sé  

miko somma

Potenza: Santarsiero interviene su Ztl e risponde a Comitato 20/02/2012 17:23

BAS   “Merita riflessioni e risposta la nota del Comitato “Più Potenza” pubblicata ieri sulla stampa.” Lo evidenzia il Sindaco di Potenza, Vito Santarisero aggiungendo che “una presa di posizione così forte e così di parte impone un nome e cognome, quello dei membri del comitato, del presidente o almeno di qualcuno che comunque lo rappresenti.Lo merita perché in una società il confronto può essere duro ma deve essere sempre chiaro, franco, guardandosi negli occhi, soprattutto quando c’è da spiegare il significato di un linguaggio improprio, difficilmente accettabile e utilizzato per riportare in maniera non precisa e strumentale il contenuto di un intervento in particolare e di un dibattito in generale, ricco ed articolato, avvenuto nella massima Assise istituzionale della città ed aperto a tutti.
I provvedimenti presi non sono stati provvedimenti semplici e ordinari, ben lo sappiamo, come pure sappiamo, in coscienza, di aver operato guardando al bene della città e con una visione alta del nostro Centro Storico. Abbiamo dedicato ad esso attenzioni e definito per esso un progetto storico, culturale, commerciale, infrastrutturale e di rigenerazione per il quale sono stati spesi negli ultimi anni circa 40 milioni di euro i cui risultati cominciano ad essere evidenti e sul quale continuiamo ad essere ripiegati.
Su questi temi – continua-  siamo sempre pronti a confrontarci. Il provvedimento crea preoccupazione ed allarmi, lo comprendiamo bene, ma la risposta di tutti deve essere all’altezza della sfida lanciata. Noi guardiamo ad un Centro storico migliore, più fruibile, attrattivo per ciò che rappresenta e per la qualità di ciò che offre. Dobbiamo insieme investire e portare in campo il massimo della qualità per questo comune obiettivo. Il provvedimento per la sua gran parte è condiviso, ci sono è vero i problemi del parcheggio in “aree colorate” e quello del prolungamento alle ore 24.00 dell’orario di chiusura delle scale mobili, ma questi li affronteremo rapidamente. In merito occorre ricordare sia i numeri degli impianti meccanizzati che nei giorni ordinari hanno ormai raggiunto i 18.000 passaggi grazie anche alla scelta, non semplice, di conservare la gratuità dell’utilizzo, sia le circolari su gomma sempre più utilizzate dai cittadini. La gran folla che continua a riempire via Pretoria è la riprova che il Centro è frequentato e tutt’altro che abbandonato. La percorribilità h 24 di Via del Popolo, Via Beato Bonaventura, Via San Luca, ecc. consentono inoltre di poter giungere con l’auto a poche decine di metri da qualsiasi punto di tutta l’area oggetto del provvedimento.
“Qui prodest” affermare che il Centro Storico è chiuso, non accessibile, non più frequentato? Perché invece non cominciare a dire di quanto è apprezzato e gradevole il passeggiare senza problemi in Piazza del Sedile, Pignatari, Duomo, Largo San Michele o lungo la stessa Via Sacra? Non sarebbe questo un bel segnale, un modo per dire che il Centro Storico vive e aggiunge qualcosa alla qualità del suo Centro Commerciale naturale?Resta, in ultimo, la questione della chiusura h 24 dell’asse stradale via Vescovado, Via Due Torri, Via XX Settembre, Via IV Novembre. Si chiede maggiore flessibilità con introduzione di fasce orarie, magari da applicarsi anche in Via del Popolo e Via San Luca.Su questo  -aggiunge Santarsiero- abbiamo chiaramente detto: parliamone, confrontiamoci, troviamo soluzioni. Cosa che faremo.Attenzione però a voler confusione ad ogni costo ed attenzione a voler affrontare questioni sistemiche con soluzioni individuali o corporative. Infine un consiglio per meglio comprendere quanto sia articolata la questione: quello di seguire sul sito del Comune di Potenza (www.comune.potenza.it) l’andamento del dibattito aperto sul tema. Avrei potuto virgolettare tante posizioni opposte a quelle riportate nella nota e delle quali, mi chiedo, dovremo non tener conto?Mi auguro – conclude Santarsiero- di poter incontrare chi ha parlato di “miopia” e di città “portata al nichilismo assoluto in termini di vivibilità e vitalità”, non fosse altro per meglio definire il significato delle parole e chiederci insieme se questo è proprio vero e se forse non è proprio questo il voler davvero il male della città e del suo centro storico.”

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mi limito a riportare, contestando al sindaco sant’arsiero (il santo padrone come lo abbiamo spesso definito) sia che a via pretoria ci sia gente (mi pare che ve ne sia sempre di meno, certo anche per la contestualità meteo ed economica), segno evidente questo del fallimento di ipotesi di fruizione ed offerta del centro storico di potenza che rimane solo teoria, non andando mai a concretizzarsi in un percorso reale…slogan, quindi…ma anche qualche fatto, non si può negare…noi di comunità lucana, lo abbiamo detto sia sulla stampa, sia in quel consiglio (nonostante il suo acrimonioso presidente santangelo abbia permesso che io intervenissi solo come cittadino e non come esponente di un movimento politico…ma queste sono le tare mentali del pd lucano e ci siamo abituati, ridendone bellamente!!!), che siamo a favore assolutamente di quella ztl e che volentieri la estenderemmo anche alle vie del centro dove oggi è permesso il transito veicolare, ma nella certezza condivisa di un progetto centro storico che si interlacci ad un progetto potenza-città capoluogo a cui la regione basilicata deve partecipare, e non perchè potenza sia il capoluogo, ma perchè potenza supporta e sopporta il peso di un pendolarismo che ha i suoi costi ed i suoi pesi e che sarebbe ora di cominciare a considerare, nell’ottica di una città che è al servizio della regione e che deve poterlo fare con efficienza e quindi senza vincoli o pesi altri a questa sua naturale funzione…

ecco manca quel progetto, caro sindaco, manca una visione della città proiettata non al confronto con altre realtà a cui spesso si fa riferimento indossando medagliette, ma al confronto con le necessità che qui e solo qui si palesano nei bisogni e nelle possibilità di soddisfarli…

…ma su un punto sento di dover dare ragione al sindaco (ed è forse la prima volta che accade)…la demagogia ribellistica porta a poca progettualità, mentre è proprio quella di cui si sentirebbe la necessità nell’ottica anche di costruire alternative politiche ad un governo della città scadente e banale…e le proposte finora ascoltate puzzavano un po’ di stantio…bene, nel percorso che comunità lucana farà partire a breve per quel cambiamento della città nel cambiamento della sua politica e della sua gestione, le proposte come sempre noi le tireremo fuori!!!

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Po Val d’Agri, incontro su ripartizione fondi a 5 nuovi comuni

20/02/2012 12:27

Accettura, Castelmezzano, Cirigliano, Pietrapertosa, Stigliano discuteranno il documento nelle rispettive sedi 

AGR  Un nuovo tassello per l’inserimento dei cinque nuovi comuni nel Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra. In una riunione, tenutasi questa mattina presso la Sala Verrastro , alla presenza del presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, del presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, del presidente della Provincia di Matera, Franco Stella e dei sindaci dei comuni di Accettura, Castelmezzano, Cirigliano, Pietrapertosa, Stigliano, è stata condivisa la documentazione afferente l’accordo di programma che determinerà la definizione delle risorse economiche da assegnare ai nuovi soggetti rientrati nel programma. L’accordo è stato definito in diversi momenti di lavoro e confronto tra i sindaci interessati e la Struttura di Progetto Val d’Agri, sotto la regia del presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo.
Nelle prossime settimane il documento dovrà essere discusso e approvato dai rispettivi consigli comunali e provinciali, per poi essere definitivamente validato in Giunta Regionale prima della firma di tutti i soggetti interessati.
Come per i 30 comuni che da sempre hanno costituito il comprensorio del P.O, anche per le nuove amministrazioni i criteri di riparto hanno trovato fondamento nelle quattro linee d’intervento che sono alla base del programma: miglioramento del contesto di vivibilità ambientale, realizzazione di infrastrutture, elevazione della qualità della vita e sostegno alle attività produttive.
La definizione dei criteri di ripartizione della dotazione finanziaria si fonda sostanzialmente non solo sulla individuazione degli elementi più significativi che generano il fabbisogno di risorse quale la situazione socioeconomica e territoriale, ma anche sull’ intensità delle risorse pubbliche e private, diverse da quelle riconducibili al P.O., che le Amministrazioni prevedono di attivare. Non ultima la ricerca di ulteriori elementi in grado di esprimere il valore di un progetto in termini di cooperazione ed integrazione tra più soggetti coinvolti, una linea d’azione che si integra con il percorso innovativo di sviluppo territoriale del programma volto a conseguire risultati di area vasta nella logica di integrazione tra i comuni.
Sul fronte delle attività produttive, i 5 comuni hanno già beneficiato dell’appartenenza al P.O. con la possibilità, a seguito della delibera di Giunta Regionale n°546 del 29 aprile 2011, di partecipare al II Bando per la rivitalizzazione dei centri storici. Nello specifico dalle nuove amministrazioni sono pervenute 46 candidature pari al 21 per cento del totale di 221 domande.

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continua l’iter, sempre sotto la regia del presidente (e ci mancherebbe che non intervenisse direttamente a stabilire servitù ed accordi di consenso legati proprio alle risorse) della peggiore macchina di sprechi dell’economia delle risorse lucane…finora 350-400 milioni di euro buttati alle ortiche o meglio all’antropofagia di denari di una serie di soggetti più interessati a gestire le risorse ben oltre la qualità del progetti (con quelle ricadute di consesno locale che sono facili ad intuirsi nelle more di discorsi che abbiamo più volte affrontato), che ad elaborare progetti a valenza plurigenerazionale ed in grado di far fare il vero salto di qualità a quelle aree…insomma del p.o. val d’agri e delle sue logiche abbiamo detto spesso…questa è la continuazione della saga dello spreco e del consumo di territorio ed energie che in esso si nasconde, nenache tanto celandosi…una vera e propria vergogna clientelare che nasce nella sporcizia che il petrolio e la sua estrazione e trattamento porta prima ancora che all’ambiente, alle coscienze della gente ed allae finalizzazioni dei sistemi sociali ed economici!!!…

se poi vogliamo dirci anche altro, diciamo che questo inserimento rientra nella logica di dominio e di spartizione che alcuni boss politici a controllo baronale delle rispettive zone hanno imposto per condividere il prazetto lauto che si offriva…

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bene, riprendiamo da dove abbiamo interrotto ieri e cerchiamo di contaminare cronologicamente tra loro le differenti notizie…

Mt, Piano provinciale dei rifiuti, approccio e contenuti positivi20/02/2012 11:52BAS   “La polemica non è mai costruttiva, soprattutto se sacrifica l’oggettività alla strumentalizzazione. Un assunto che spiega come gli ennesimi attacchi al Piano provinciale dei rifiuti da parte di alcune associazioni ambientaliste rappresentino il risultato sterile di una certezza che non si nutre di fatti, bensì di opinoni quantomai fumose”. Lo sostiene in una nota l’Amministrazione provinciale di Matera.

“Gli elementi chiave del Piano, che lo fotografano come diverso e migliorativo rispetto al passato – prosegue la Provincia –  sono tre: nessun inceneritore, riduzione progressiva da 8 discariche a 2 piattaforme presso le quali si concluderà il ciclo dei rifiuti e condivisione propedeutica di un documento che promuove, tra l’altro, la raccolta differenziata.
Per il primo e il secondo punto è chiaro che declinazioni ulteriori risulterebbero superflue, il quadro è cristallino; sul terzo punto un’argomentazione pù esaustiva aiuterà a chiarire la qualità di un progetto realmente innovativo per tutto il Materano. Per la prima volta l’Amministrazione provinciale ha adottato una procedura, assolutamente non prevista dalla legge, di condivisione con il territorio. Al centro dei numerosi tavoli, al quale si sono seduti sia i sindaci che le associazioni ambientaliste, il tema dei rifiuti. Incontri, audizioni e, alla fine, un’approvazione in Consiglio che ha fatto proprie osservazioni e perplessità valide. Nessuna imposizione dall’alto, solo scelte condivise e in linea con il protocollo siglato tra Regione e Conai. Infatti, sul fronte della dichiarazione mendace che vedrebbe la Provincia boicottare la raccolta differenziata nei comuni, occorre sottolineare come invece l’Ente di via Ridola, che non si occupa direttamente delle operazioni di raccolta differenziata, si stia facendo portavoce di una efficacia valorizzazione della stessa. Infatti, al fine di consentire ai Comuni di mettere a punto bandi univoci per migliorare il livello e la qualità di questa strategica attività, sono già stati avviati incontri con i tecnici dell’Ato rifiuti. Percorso per il quale l’assessorato all’Ambiente guidato dal vie presidente Bonelli ha già fatto istanza presso la Regione per ottenere un cronoprogramma certo e dettagliato.
Nessuno scacco alla legalità dunque, né tantomeno alcun oltraggio all’ambiente. Solo impegno e determinazione per cambiare in meglio, nel rispetto dei tempi necessari, il volto di una intera provincia”.

Provincia Mt, Conferenza stampa su Piano provinciale rifiuti21/02/2012 10:03

BAS   Domani, mercoledì 22 febbraio, alle ore 9,30 presso la Sala giunta della Provincia di Matera è fissato un incontro con la stampa sul Piano provinciale dei rifiuti recentemente approvato in Consiglio provinciale.
“Riteniamo che il Piano approvato in Consiglio provinciale lo scorso 15 febbraio – ha dichiarato il vicepresidente e l’assessore al ramo Giovanni Bonelli – rappresenti il punto di svolta nella gestione rifiuti della provincia. Un documento rispettoso delle esigenze del territorio e in linea con le priorità che le società si sono date in termini di sviluppo sostenibile.” Alla conferenza stampa prenderanno parte il presidente Franco Stella, il vice presidente Giovanni Bonelli e il Commissario dell’Ato2 Matera Sabino Altobello.

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veniamo al dunque…noi di comunità lucana non abbiamo nello specifico presentato alcuna osservazione in merito e ciò non tanto perchè non avessimo ed abbiamo cose da dire su questo piano che nei fatti giudichiamo una “vera schifezza” senza contenuti innovativi e senza un progetto globale, ma perchè dopo una serie di incontri con alcune di quelle associazioni ambientaliste e non solo, ci siamo resi conto dell’estrema fumosità eterogenea con cui si tentava di esternare una opposizione e magari tentare di costruire un progetto alternativo…cosa che di fatto non sminuiva affatto il portato delle stesse e la loro concludenza al tema, quanto era la metodologia a lasciare sconcertati, ben oltre la presentazione delle stesse opposizioni…

nei fatti in quegli incontri dove si sarenne dovuto parlare di una alternativa in ambito regionale, quindi in una ottica di salto causale tra ciò che si fa oggi e ciò che si dovrebbe fare domani, si sono verificate una serie di cose abbastanza “bizzarre” e dove crediamo abbia in parte prevalso lo spirito distruttivo di una associazione ambientalista e di un esponente alquanto discitubile di una associazione a valenza nazionale, nonchè il populismo e la demagogia di un gruppo politico alquanto sloganistico ed i giochi di posizionamento di altri…nei fatti, avevamo offerto il piano rifiuti da noi elaborato alla pubblica discussione, discussione che è stata “sabotata” da alcuni con alcune scuse davvero risibili (il dissociatore molecolare che, come spesso spiegato, nell’ipotesi di scelta ben valutata non era da ipotizzare sulla base di un falso dissociatore che opera da qualche tempo in italia, ma su ben altre tecnologie), sulla quantità totale di rifiuto da trattarvi (che avevamo stimato in meno del 10% del totale), ma soprattutto sul fatto che forse non si vuole davvero comprendere che quel piano non lo approviamo noi nei nostri incontri, ma lo approvano persone che finora hanno fatto e faranno altro a meno non vengano contaminati da altre idee…

ma prevalse il populismo ed addirittura il rimangiarsi le proprie posizioni di quel citato gruppo politico ed il silenzio di altri, fino a farci stufare di quell’andazzo che in alcuni casi era sfoiciato nella più pessima dietrologia e procedere per conto nostro ad una presentazione “tal quale” dello stesso piano, cosa poi avvenuta in regione il 30 gennaio e per la quale a breve spero ci saranno novità…fino ad oggi non avevo voluto parlare di questo ennesimo atto di bufalismo personalistico di alcuni che “rosicano” ed altri che forse intendono il procedere insieme con l’omologazione nella mediocrità…ma nessuna polemica, non c’è nè tempo da sprecare, nè voglia di farlo in attività poco costruttive…

nei fatti invece la provincia di matera se ne “frega” ovviamente delle opposizioni e delle osservazioni e procede, addirittura dando degli imbecilli ad alcuni (ovviamante sbagliando del tutto comunicazione…ma tant’è, questo ormai è l’andazzo delle istituzioni!!!)…e noi se permettete ce ne “freghiamo” di loro, convinti come siamo che sarà solo nelle more di un piano regionale di cui occorrerà discutere in tempi rapidi anche mettendo in esame la nostra proposta, che il piano provinciale di matera, così come quello di potenza verràò limitato nella sua di fumosità, poichè trattasi di un piano che annuncia una cosa, ma ne vuole fare un’altra con tutta evidenza, facendo mancare l’idea stessa di un trattamento dei rifiuti dove la r.d. sia volta al recupero della materia, di tutta la materia, e non solo degli imballaggi…spero che qualcuno sappia che per un difetto di normativa il conai può occuparsi solo e soltanto di imballaggi, quindi contenitori, e non certo delle quantità di plastiche ed altri materiali che contenitori non sono e che in questa previsione finirebbero per essere solo e soltanto materiale da cdr, da combustibile da rifiuti…ma torneremo presto sulla cosa…noi intanto perseguiamo il nostro piano regionale che finora è l’unica idea coesa e globale di un trattamento virtuoso dei rifiuti…ben oltre gli slogan che soddisfano alcuni!!!

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esigenze di tempo (un incontro ad avigliano) mi impongono di lasciare a metà l’attività di commento…spero di poterla riprendere in serata…e cmq a dopo!!!

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Mastrosimone: agricoltura torni centrale in strategie di sviluppo

20/02/2012 11:50

“Bisogna affrontare le tematiche dell’energia e delle strutture, puntando l’attenzione sul ricambio generazionale e sulle iniziative finalizzate a favorire le attività condotte da giovani imprenditori”

AGR  “L’agricoltura dovrà tornare centrale nelle strategie di sviluppo dei Paesi industrializzati e non. Bisognerà trovare soluzioni tecniche compatibili con l’ambiente e con le risorse disponibili, incrementare il potenziale produttivo, senza sottovalutare il rischio di generare minacce per la sostenibilità ecologica. Occorrerà a livello globale ridefinire le regole per un commercio internazionale più trasparente ed efficiente, per evitare le speculazioni e per un nuovo slancio delle liberalizzazioni degli scambi”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura, della Regione Basilicata Rosa Mastrosimone, a margine del convegno di questa mattina a Marconia su “L’agricoltura del futuro”.
“Queste tematiche – ha aggiunto l’assessore – sono in discussione nella proposta di Riforma della nuova Politica agricola comunitaria. La nostra Regione propone che siano semplificate le procedure burocratiche, giacché rallentano l’erogazione dei fondi, di cambiare le regole del ‘Greening’ (il rinverdimento), che chiede troppi impegni agli agricoltori e anche alcuni parametri dell’attuale proposta del Commissario Ciolos, che danneggiano le colture mediterranee del Sud dell’Europa.
Per quanto riguarda il Piano di sviluppo rurale, al quale si darà piena operatività nel 2012, dovranno essere affrontate con determinazione le tematiche dell’energia e delle strutture, puntando l’attenzione sul ricambio generazionale e sulle iniziative finalizzate a favorire le attività condotte da giovani imprenditori. Sono tante le opportunità, in particolare, per i giovani tecnici specializzati che escono dagli Istituti agrari.
Il Dipartimento Agricoltura ha avviato da alcuni anni – ha detto ancora – una collaborazione con gli Istituti Agrari del territorio e ha organizzato una serie di seminari tecnici come quello di oggi, nella convinzione che gli istituti agrari, in una regione vocata all’agricoltura di qualità come la Basilicata, siano una grande risorsa. Vogliamo potenziare questa collaborazione per formare figure professionali spendibili sul territorio lucano, poiché riteniamo che la graduale liberalizzazione dell’economia agricola porterà il settore primario ad affrontare sfide sempre più difficili”.

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c’è poco da fare…anche questa neo-nominata incompetente straparla di energia (seppur solo accennandolo), quindi di bio-energia e quindi agricoltura no-food…e straparla di un allentamento dei vincoli ambientali (vedi l’accenno al greening, al rinverdimento, una misura della pac, in forma di aiuti all’inverdimento con pagamenti diretti a sostegno di misure ambientali applicabili su tutto il territorio dell’Ue) nella bizzarria della solita manfrina pro-ambiente che viene recitata a mantra, proprio mentre è l’ambiente la principale vittima di questi tentativi di allentare le regole per rispondere ad una crisi che non nasce oggi e che è proprio nella liberalizzazione degli scambi operata finora che ha trovato la sua conclamazione, sottoponendo gli agricoltori al potere di ricatto del mercato e della distribuzione, piuttosto che praticare le soluzioni delle filiere corte e cortissime dove la composizione della domanda e dell’offerta ricevono meno perturbazioni…ma è la storia usuale degli assessori all’agricoltura della regione basilicata…incompetenti totali e nel caso specifico mi chiedo come sia stato possibile nominare proprio costei che davvero in nulla eccelle se non nella sua mediocrità e nella sua attitudine alle logiche del basso impero…non per nulla dai popolari è passata all’idv!!! 

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Nuove infrastrutture e servizi in trenta aree artigianali lucane

20/02/2012 11:29

Oggi l’assessore Pittella ha sottoscritto le convenzioni con i Comuni. “Interventi per aumentare la competitività e la capacità attrattiva per altri investimenti” AGR  L’assessore alle Attività produttive Marcello Pittella ha sottoscritto questa mattina le convenzioni con i sindaci di trenta Comuni, che daranno il via alla realizzazione di interventi di infrastrutturazione in altrettante aree artigianali della Basilicata.
Le opere saranno finanziate complessivamente con 11.152.976 di euro, risorse comunitarie disponibili sulla Linea d’intervento III.1.1.A del Po Fesr Basilicata.
Agli interventi sono interessati i Comuni di Anzi, Atella, Balvano, Banzi, Barile, Bella, Bernalda, Brindisi di Montagna, Calciano, Castelmezzano, Colobraro, Francavilla sul Sinni, Grottole, Lauria, Marsicovetere, Miglionico, Oppido Lucano, Paterno, Pignola, Rapone, Roccanova, Ruoti, Salandra, San Fele, San Martino d’Agri, Sant’Arcangelo, Tito, Tolve, Tramutola e Tursi.
Le opere che saranno realizzate puntano soprattutto a potenziare le dotazioni infrastrutturali ma con particolare riguardo all’ambiente. Così si va da interventi finalizzati al miglioramento energetico e alla pubblica illuminazione, con la riduzione dei costi dell’energia, fino ad altri per la realizzazione di reti per la fornitura del gas metano e per l’efficientamento delle reti idriche e fognarie.
In tal modo, saranno rese pienamente fruibili e funzionali le aree già esistenti destinate ad insediamenti produttivi.
Le convenzioni firmate oggi con trenta Comuni lucani – ha spiegato l’assessore Pittella – mettono in campo nuovi interventi per completare la dotazione infrastrutturale delle aree produttive, che si aggiungono agli investimenti per 16 milioni di euro derivanti dalla stipula degli Accordi di Programma con i Consorzi industriali di Potenza e di Matera. Le aziende già insediate potranno avere risposte in termini di infrastrutture e servizi nel quadro di interventi particolarmente innovativi che pongono attenzione al risparmio energetico e alla depurazione industriale. Sono questi punti a favore di uno sviluppo sostenibile delle attività industriali, che aumentano la competitività del sistema produttivo lucano ma anche la capacità attrattiva delle nostre aree per nuovi imprenditori”.

Aree artigianali, interventi per energia e impianti 20/02/2012 11:32

AGR   Gli interventi, finanziati con la Linea III.1.1.A. del Po Fesr Basilicata, hanno l’obiettivo di completare le aree artigianali e industriali già esistenti in modo da soddisfare la domanda di servizi e infrastrutture di imprese operative già insediate.
In particolare, per quanto riguarda la fornitura di energia sono diverse le opere finanziate: una rete gas ad Anzi, dove sarà ultimata anche la rete idrica e fognaria; il miglioramento energetico e il potenziamento dell’impianto di pubblica illuminazione dell’area Pip ad Atella; l’adeguamento dell’impianto di illuminazione dell’area Paip a Banzi; la revisione dell’impianto di illuminazione (insieme a quella della rete idrica e fognaria) a Bella; il completamento e l’adeguamento delle rete elettrica per l’infrastrutturazione dell’area artigianale (Pip) comprensoriale in località Isa dell’Agro a Colobraro; lavori di pubblica illuminazione con tecnologia a led nell’area Pip Matinelle a Marsicovetere; l’impianto di pubblica illuminazione a led a Miglionico, dove sono previste anche opere di adeguamento della rete fognaria e altre per la bonifica dell’area del depuratore dismesso presso l’area artigianale in località Pescara; il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione ad Oppido Lucano, l’adeguamento della rete di pubblica illuminazione a Pignola,di pari passo al completamento delle reti idriche e fognarie e alla rete del gas; l’efficientamento della rete di pubblica illuminazione dell’area artigianale di San Fele, in cui sarà realizzata anche la rete adduttrice del gas metano; la realizzazione delle rete del gas a San Martino d’Agri, con il completamento della rete idrica e fognaria; il completamento della pubblica illuminazione e l’efficientamento energetico nella zona Pip in contrada Matinelle a Tramutola; l’adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione a parametri di efficienza energetica a Tursi, insieme al trattamento e utilizzo delle acque reflue e il rifacimento e adeguamento della rete di distribuzione idrica.
Altri interventi sono indirizzati, quasi esclusivamente, all’adeguamento della rete idrica e fognaria. Sono previsti: un impianto di sollevamento delle acque nere a Balvano; opere di infrastrutturazione idrica e fognaria a Barile; la realizzazione di una rete di acque bianche nell’area Pip a Bernalda; il completamento della rete idrica e fognaria a Calciano, dove ci sarà anche un’area per la raccolta differenziata; la regimentazione delle acque superficiali di raccolta, e condotta di scarico, a Castelmezzano; lavori di realizzazione di un impianto di acque ad uso industriale a servizio dell’area in località Galdo a Lauria; il completamento della rete idrica e fognaria a Paterno; il rifacimento della rete di acque bianche a Roccanova; il completamento del depuratore a Salandra; il potenziamento della rete idrica a servizio delle aree produttive site in località Santa Loya a Tito; interventi di completamento della rete idrica, elettrica e fognaria bianca a Tolve.
Saranno, inoltre, realizzate l’infrastrutturazione dell’area artigianale in località Molinello a Brindisi di Montagna e un’area per la raccolta differenziata a servizio delle attività a Francavilla sul Sinni. Si procederà, infine, a completare l’area artigianale a Grottole, le infrastrutture nell’area Pip Ofanto a Rapone, le reti tecnologiche nella zona Pip a Ruoti e l’area artigianale a Sant’Arcangelo.

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mi limito a riportare i lanci, ma voglio aggiungere una considerazione…è ancora utile continuare a spendere soldi per tutte le aree industriali ed artigianali che sono nate come funghi sull’entusiasmo delle opere di urbanizzazione che hanno dato da mangiare a tante imprese di costruzione (affari enormi a partire dalle aree ex 219) e poco hanno invece accolto in termini di aziende realmente produttive?…perchè credo che il problema stia soprattutto qui…investiamo soldi per infrastrutturare aree spesso vuote nella speranza di attrarre aziende che puntualmente non arrivano, con il risultato di consumare risorse altrimenti utili e territorio sottratto alla sua naturalità…ci siamo mai chiesti se per caso invece di dotare ogni paese delle sue aree industriali od artigianali, non fosse stato meglio investire su aree baricentriche e migliorare i trasporti verso di esse?…è sotto gli occhi di tutti infatti l’estrema idiozia, tutta volta alla creazione e mantenimento di consenso locale, di creare tante zone industriali da urbanizzare con reti elettriche, fognarie (e quindi depuratori), metano e naturalmente anche elettroniche (banda larga), quando la logica avrebbe suggerito di concentrare il più possibile per non spercare risorse…mi pare così che con pittella la musica non cambia, mentre le risorse volano…volano via!!!

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Comune Pz: Molinari (Opp) su progetto Grande Lucania20/02/2012 09:06

BAS   “Sarebbe necessario un coinvolgimento maggiore da parte delle istituzioni e delle rappresentanze politiche di questa regione per approfondire e dare la giusta rilevanza al progetto della Grande Lucania. Come evidenziato sulla stampa dal professore Gaetano Fierro allargare i confini della Basilicata potrebbe servire a garantirne la sopravvivenza in un momento come quello attuale in cui continua lo spopolamento e si prosegue verso l’eliminazione di ciò che costa troppo in proporzione alla sua reale utilità. Da qui il passo potrebbe essere breve per rispolverare quelle teorie forse mai del tutto messe da parte che prevedono lo smembramento del territorio regionale per accorpare aree della Basilicata alle regioni limitrofe. E’ proprio il contrario che, invece, si potrebbe realizzare allargando il territorio lucano. Un’occasione importante per garantire un’adeguata considerazione al progetto può e deve essere la discussione sulla riforma dello statuto regionale”.
Commentando le recenti riflessioni sul tema della Grande Lucania l’onorevole Giuseppe Molinari ricorda come “già alla fine degli anni 90 con altri colleghi lucani in parlamento, l’on Gianni Pittella e Antonio Boccia, avevamo iniziato a favorire il percorso verso quello che è tuttora un progetto da valutare attentamente perché se ne verifichi la fattibilità e se ne preveda la convenienza o meno. Avevamo favorito il ritorno al nome Lucania con l’aspirazione di accogliere nel nostro territorio i comuni che avrebbero voluto”.
Partendo dai pietosi dati sulla emorragia demografica che da anni interessa l’intera regione, analizzando le peculiarità delle popolazioni campane che vorrebbero rientrare nel territorio lucano è opportuno –continua Molinari- riprendere seriamente il discorso sul nome e sui confini della regione. L’argomento è da affrontare sia i termini culturali che politici prevedendo forme di accordo di programma con i territori campani sostenitori della Grande Lucania. Sarebbe, certamente, utile avviare consorzi di comuni soprattutto per organizzare servizi migliori nelle aree in cui unirsi fa la forza. La Basilicata, o Lucania, è una regione che non si rassegna al calo della popolazione e che vuole e deve sopravvivere valutando ogni possibilità. Per questo si potrebbe aprire un tavolo di confronto tra le forze politiche della regione affinchè sia approfondita un’idea progettuale ma anche le eventuali modalità di realizzazione della stessa passando dalla fase puramente teorica a quella pratica”.

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questo tema della grande lucania mi lascia freddo, impostato così come viene impostato…puzza di populismo e forse anche di una certa cialtroneria, poichè se è vero che quelle idee di smembramento della regione ed accorpamento alle limitrofe (fondazione agnelli) sono risibili poichè dovrebbero essere passate al setaccio della costituzione che prevede le regioni e ne indica i passaggi di accorpamento e modifica dei confini, altrettanto si potrebbe dire dell’unione alla nostra regione di territori che sono altro da ciò che erano qualche migliaio di anni fa…esistono tstrumenti quindi da praticare e che non sono semplici ancorchè del tutto chiari…ma c’è un ma…accorpiamo questi territori per una operazione culturale che ha portato le classi dirigenti locali, nell’abbandono della zona da parte della provincia di salerno e della regione campania, a sentire maggiore convenienza a stare in lucania o a svilupare un senso di appartenenza che pare non vivere nella gente comune che a quanto pare mi sembra del tutto indifferente al tema?…

e lo facciamo per una sola necessità numerica o perchè siamo convinti che esista ancora quell’ideale link tra popolazioni del vallo di diano e genti lucane?…

poi ancora problemi…la provincia di potenza (nelle more di comprendere quanto accadrà alle province, ma nella certezza che di nuove non se ne possono fare) diverrebbe enorme, la più grande d’italia, con gli evidenti problemi di gestione che sono facili ad intuirsi e che si riverbererebbero principalmente nell’ambito dei piani rifiuti, nella gestione delle strade provinciali e dei piani scolastici e nella sostanziale mancanza di finanziamenti aggiuntivi per riuscire a connettere zone finora cresciute autonomamente (penso proprio alle strade), ma anche alla ripartizione dei collegi elettorali (problema che non attiene solo alle elezioni, ma anche alle competenze dei tribunali) ed alle suddivisioni delle competenze delocalizzate, agli ospedali (che dipendono dai piani salute regionali e nel caso di quello campano che ne sarebbe delle enormi passività accumulate da questo?) e via discorrendo…un tema troppo ampio e complesso perchè lo si possa chiudere solo con le esigenze di essere di più per contare di più in ambito nazionale o meramente per considerazioni pseudo-etniche (a proposito quel grande lucania è davvero orribile!!!)…

insomma, per principio non sono contrario, ma al tempo stesso occorre valutare le mille implicazioni (che sono anche positive, per carità…penso all’aumento del tratto costiero fino ad ascea o alla competenza su un tratto maggiore di a3 e – perchè no? – all’occasione di unire il parco del cilento con quello della val d’agri per costituire un unicum assai interessante in termini ambientali e così turistici) che un simile passo comporterebbe per un sistema fragile come quello lucano…

caro molinari, non possiamo faciloneggiare su un tema simile solo perchè tanino fierro ne scrive sulla stampa, ma un serio dibattito sulla cosa è certo un passaggio da fare su entrambe le sponde o meglio crinali della catena montuosa che divide le due regioni

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