De Filippo:da Papaleo-Arisa spot e lezione d’amore per Basilicata

15/02/2012 21:30

Il ringraziamento del presidente della Regione ai due artisti sul palco di Sanremo

AGR”Rocco Papaleo e Arisa questa sera dal palco di Sanremo hanno regalato alla Basilicata un meraviglioso spot e anche una lezione: il senso di attaccamento alla propria terra che è un valore per tutti. E di entrambe le cose, sinceramente, li ringrazio ma nome di tutti i lucani”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo.

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non so quale sia il motivo per ringraziarli, non seguo san remo, mai seguito in vita mia…ma in ogni caso eviti, presidente, di ringraziare anche a nome mio!!!

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Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

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 questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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…bonificare la sterilità indotta da cattive pratiche.

  

Non entrerò nel merito del discorso programmatico del presidente De Filippo durante la presentazione della nuova giunta, avendolo più volte fatto e, per necessità, dovendolo fare ancora in futuro, neppure della discussione che ha occupato il consiglio fino a sera, quando la nevicata in atto sul capoluogo ha dichiarato la fine dei lavori che pur sarebbero dovuti continuare.

  

E non entrerò nel merito del discorso programmatico anche perché non è il primo del settennato di De Filippo (e ritengo non sarà neppure l’ultimo), nella ripetizione con varianti sceniche di idee decotte e di pratiche ancora attuali, decotte le prime poiché non verificatesi e non verificabili se non in quella sorta di delirio superoministico e di esaltazione della propria volontà come veicolo di trasmissione di realtà o rappresentazioni di essa che è per il sottoscritto motivo di grandi preoccupazioni sul futuro della nostra regione, ancora attuali le seconde nella coazione a ripetersi di tutti i motivi baronali e di bande interne al partito di maggioranza relativa e sodali che ancora pretendono di tingersi di motivazioni politiche nel riproporsi di un concetto di gestione che non sembra neppure più accorgersi della realtà.

  

Di fatto, se scomodar drammaturghi vichinghi o greci per tentar di descrivere quanto sostanziatosi ieri nella presentazione della nuova giunta attiene alla sensibilità e alla cultura personale dell’osservatore – invero pochi nella sala riservata al pubblico – la sensazione percepita è stata molto più quella di una “rappresentazione” della nuova giunta, affatto nuova, nella “rappresentazione” di un Consiglio ridotto a pura camera di ratifica (e neppure nel caso specifico, non prevedendosi in statuto alcun voto).

  

Ma oltre allo spettacolo di meta-politica, il messaggio chiaro è che si prosegue lungo la stessa strada che finora ha portato al nulla programmatico, economico e sociale nel quale hanno prosperato solo gli interessi dei boiardi e dei loro “famigli” negli interessi delle multinazionali – giammai quelli di una terra e dei suoi cittadini, pur spesso evocati a discontinuità con il passato nella conferma che mai sono stati considerati “interessi superiori”. E si prosegue lungo la stessa strada che è fatta di risorse sprecate nel rincorrersi di impegni di spesa portati a vanto e mai messi a confronto con risultati concreti, programmi occupazionali e formativi che producono precarietà e stanzialità nella stessa, utili al ritorno di consensi e non mai all’avvio di processi di indipendenza economica, dei soggetti coinvolti, utilizzi del territorio in difformità alla ragione, silenzi ed omissioni, sudari ed ipocrisie, come la vicenda Fenice insegna.

  

Ma questa strada ha tuttavia una sua direzione, l’hub energetico caro al presidente ed a Confindustria Basilicata, ed un suo veicolo, il Memorandum sulle estrazioni di idrocarburi, in estrema sintesi servitù del territorio alle infrastrutture energetiche e trivellazioni ovunque, come dimostra, nonostante le vacue promesse del presidente di non autorizzare nuovi pozzi, il procedere inesorabile e simultaneo di tutte le istanze di ricerca di idrocarburi sul nostro territorio e puntualmente avallate dagli uffici competenti. Il Consiglio approva bipartizan, le compagnie ringraziano, lo stato ci elemosina dei 6 ipotetici miliardi in 30 anni da spendersi in generiche infrastrutturazioni tutte da verificarsi, sia in fattibilità che in bisogno.

  

Così la rappresentazione della giunta non è neppure lo spettacolo di un gran rondeau di incompetenti il cui assemblaggio fa dire al presidente che si è anticipato Monti ed il suo arido governo tecnico (non uno degli assessori ha titoli tecnici per amministrare quelle deleghe), ma il pro-forma istituzionale della compiuta colonizzazione nell’assenza di contenuti ed idee nuove persino nel dibattito – qualcuno parla ancora di sfide ed opportunità della globalizzazione citando persino un conferenziere ormai famoso a fare quadrare i conti nominali tra preservazione dell’ambiente (e quindi della salute) e certa distruzione dello stesso in formulazioni soft, mentre altri si affannano a farsi alfieri del cambiamento locale dopo la distruzione sistematica di un paese tra nani, papponi e ballerine, altri ancora a ritrovare verginità etica, altri a sonnecchiare tranquillamente nella posizione di comodo che pur lo scranno gli assicura.

  

Non stupisce quindi che il presidente vinca apparentemente ogni resistenza, permettendosi il lusso di suggerire alle opposizioni come meglio opporsi, appiattisca critiche di merito nell’ineludibilità presunta dei processi in atto, si amplifichi a dominus e riduca a tecnica la democrazia, ciò che stupisce è la sola protervia con cui ciò accade nella assoluta mancanza di riferimenti concreti alla realtà di una terra che, oggi come non mai, ha necessità di nuove idee per bonificare la sterilità indotta dalle cattive pratiche.

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

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la presentazione passo passo…

dunque, la presentazione della nuova giunta, la ri-ag-giunta appunto, la quinta in sette anni di de filippo…non male…riservo ad un successivo comunicato alcune opinioni di merito sulla presentazione e sul dibattito, ma come promesso, stiamo adesso ai punti del discorso programmatico di de filippo, il quinto appunto…nel merito…

La fase politica
Una riflessione partita dall’analisi di come la fase attuale faccia emergere una “grande esigenza di responsabilità e di attendibilità che il nostro lavoro – ha detto De Filippo ai Consiglieri – pretende oggi più di ieri”. Da qui, ha ricostruito il presidente, il percorso intrapreso dalla coalizione per essere “più coesi, più saldi”. “Non ci siamo avventurati in trasformismi o ribaltoni – ha aggiunto – anzi vorrei dire che l’atto forte e di coraggio nella composizione della Coalizione lo abbiamo effettuato nel 2010 quando Api, Udc e Sel insieme a Socialisti, Popolari Uniti, Idv e Partito democratico per una esperienza tutta lucana e per ragioni di affinità molto chiare in Basilicata decisero di costruire insieme uno dei più originali equilibri politici del nostro Paese”. “Rimettere in discussione oggi quello schema ci sembrava del tutto illogico” – ha sottolineato De Filippo, che ha invece indicato le scelte fatte, quali “un ulteriore riequilibrio nelle forze che erano al governo, una più netta volontà di perimetrare il programma con più chiari e condivisi profili di concretezza e ulteriori elementi che le novità della crisi hanno consigliato alle forze politiche, una nuova rappresentanza del gruppo Pd che aveva dibattuto molto sui temi della propria rappresentanza sin dall’inizio della legislatura”.
Ma da De Filippo è venuto anche un riconoscimento e un invito alle forze che sono al di fuori della coalizione di maggioranza. “Avevo percepito dall’inizio di questa legislatura – ha spiegato – quali erano i nuovi connotati che si stavano rafforzando nel nostro Paese. Nasceva da questi spunti la volontà di un’azione coinvolgente del Consiglio e di tutte le forze politiche su alcune questioni”. “Ci fu un significativo richiamo di tanti – ha ricordato il presidente -, allora stringiamoci a coorte si disse. I tempi pretendono questo slancio”. “Io – ha osservato De Filippo – mi sento di confermare una impostazione che è istituzionale prima che politica, che è a ridosso degli interessi generali della Basilicata”.

—————————————————————————————————————-prima parte della relazione dedicata ai temi politici (almeno a quelli apparenti)…la responsabilità e la conseguente ineludibilità della propria azione politica, un mantra che ormai è diventato una sorta di “pezza a colori” per giustificare l’impossibile a giustificarsi…ma a questo arriveremo dopo…la coalizione, dunque…un eterogeneo amplesso di forze talmente dissimili tra loro già nel 2010 ed unite dal solo interesse alla gestione delle postazioni di rincalzo, come ho avuto modo di dire spesso…chiaro però che la “crisi” è nata all’interno del pd e delle sue correnti, tanto è vero che entrano due pd (uno ne era uscito obtorto collo) con un aumento di una postazione per il partito di maggioranza relativa…e forse le richieste dall’interno del pd erano anche maggiori, dal momento che sta prevalendo una certa stanchezza per le continue bizze e richieste degli “alleati”…in ogni caso prevale l’idea de filippiana di questo coacervo spostato sull’udc e su un centro assai difficile ad identificarsi con chiarezza (e forse la strategia di romperlo in pezzi facili a controllarsi è una delle idee che guidano il pd) nella strategia di quello stringiamoci a coorte (o a corte, come ho avuto modo di dire) che lo stesso de filippo giudica “a ridosso degli interessi generali della basilicata”,  ma non è certo l’interesse generale…interesse generale che dovrebbe essere, senza furori di parte, quella buona amministrazione e quella buona programmazione che invece sembrano del tutto fuori dalle considerazioni del presidente sul bene comune che evidentemente giudica essere probabilmente lui stesso, in quella visione superoministica che si è e gli hanno cucito addosso e che di fatto ha trasformato la sua opera istituzionale da una presidenza ad una proprietà, come infatti si evince dalla gestione della verifica e da alcune frasi pronunciate a fine serata in un consiglio che si stava svuotando per neve…

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I traguardi conseguiti
Il presidente della Regione ha poi ricordato alcuni dei risultati frutto di questa fase politica: “Io considero nei numeri il primo capitolo infrastrutture un buon risultato – ha detto – e se si approfondisse l’aritmetica ci si renderebbe conto anche della quantità e non solo della qualità. Vorrei solo ricordare che l’adeguamento della tratta ferroviaria Potenza-Foggia per 200 milioni di euro sono risorse nazionali mentre l’intero tragitto dell’Alta Velocità Napoli-Bari per ora è una riprogrammazione di risorse esattamente delle due Regioni Puglia e Campania. Ci fu un lavoro serio e lineare e leale fra tutti in questo Consiglio con una collaborazione seria dell’allora sottosegretario Viceconte. Potrei riferire anche l’altra buona pratica che è l’accordo con il Miur dopo la nostra legge regionale per rafforzare il nostro debole sistema universitario”. E, ha aggiunto: “Stessa cosa direi sul noto art. 16 del Decreto Monti, scritto nella formulazione accettata alla lettera dal gruppo di lavoro insediatosi dopo la sottoscrizione del Memorandum, che punta a mio parere a rivoluzionare i rapporti fiscali nell’attività estrattiva prima formulazione storica di un vero federalismo delle risorse” E poi l’auspicio a “continuare così, con la stessa lena e determinazione, io spero anche sulla risorsa idrica. Dopo la bella discussione in Consiglio regionale posso dire che tutto si sta indirizzando verso gli obiettivi dai più auspicati”.

—————————————————————————————————————-siamo ad una parte che sfiora il ridicolo…nei risultati raggiunti costui parla di accordi ancora da verificarsi nei fatti concreti, eventi futuri dunque e lasciati alla volontà temporale di soggetti terzi (il governo) che se ora sono più o meno d’accordo su alcuni punti (c’è il petrolio in ballo), c’è da verificare quanto lo saranno con un nuovo soggetto…qualcuno dirà che ci sono accordi scritti, vedremo, ma nei fatti queste risorse esistevano già e nulla di nuovo è dunque sotto il sole…pur ci si aspettava che il presidente parlasse di altri risultati raggiunti, risultati interni al sistema basilicata, che purtroppo non ci sono, come appare evidente a tutti, e di cui neppure l’auto-esaltazione poteva far cenno…perchè qui non c’è solo da giudicare questi due anni, ma la continuità dei sette trascorsi ad ascoltare la magniloquenza vernacolare di costui nel pontificare su risultati solo annunciati e non mai raggiunti, e se è vero come è vero, che i risultati si “contano” sia in termini di benessere collettivo che individuale, poco o nulla si è dunque fatto, se non riproporre a disco rotto gli stessi interventi a cui si cambiava nome (vedi i vari patti con i giovani), gli stessi interventi che carsicamente apparivano e scomparivano (vedi forestazione e reindustrializzazione), le stesse pratiche di governo dei finanziamenti europei che sempre e solo in alcune filiere di consenso finivano per alimentare a loro volta risultati assenti e mai verificati in una filiera dei controlli che meglio andrebbe controllata…gli unici risultati apprezzabili in termini di visibilità sono stati quelli sulla svendita del teritorio alle multinazionali dell’energia, con ritorni quasi nulli sia in campo cuupazionale che in termini di ristoro economico per la regione…ma ovviamente tutto viene azzerato dal memorandum che pare essere l’unico risultato di cui può fregiarsi il presidente con un “piccolo neo”, quello di aver completamente chiuso una parte della regione ad ogni economia altra…per il resto, mica poteva citare come traguardo raggiunto la perfetta continuità di un sistema di malaffare clientelare che dalle nomine negli enti alle assunzioni dei forestali prosegue indisturbato…quel traguardo era stato già raggiunto da troppi anni per poterlo definire un dato proprio….

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Il Patto per la crescita Obiettivo 2012
Tra le azioni messe in campo, De Filippo ha più volte sottolineato quella di forte concertazione con le parti sociali che si è tradotta nel patto per la crescita “Obiettivo 2012”. “L’imponenza della congiuntura ed i suoi effetti di spacchettamento economico e sociale, soprattutto sul mercato regionale del lavoro – ha spiegato – hanno responsabilmente portato Regione Basilicata, Cgil-Cisl-Uil, Confindustria e tutte le altre associazioni datoriali a dar vita ad una nuova e più ampia relazione istituzionale”. E lo stesso presidente ha illustrato gli specifici strumenti messi in campo dall’intesa. “Su una dotazione complessiva di ben 150 milioni di euro – ha detto – sono state già avviate iniziative per 64 milioni a favore dell’occupazione come il Microcredito, il Fondo regionale di Venture Capital e l’Edilizia pubblica agevolata. Sul versante della lotta alla burocrazia ed a sostegno dei processi d’innovazione legislativa si è istituita una Task force per la sburocratizzazione e deliberato il disegni di legge regionale sulla ‘Qualità della normazione e della semplificazione amministrativa’. Inoltre – ha aggiunto – per rafforzare la competitività regionale si è provveduto ad un bando pubblico per la dotazione della Banda Larga, assieme al Ddl sul ‘Contrasto al lavoro irregolare’ e a quello sulla ‘Promozione dei sistemi produttivi locali e contratti di rete’”
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—————————————————————————————————————-dunque ancora questa basilicata 2012 che è nata decotta e continua ad essere decotta, soprattutto in considerazione del fatto che il 2012 è ora e di questi interventi per ora c’è poco o nulla, pur nella considerazione della loro inutilità in un contesto dove la concertazione con le parti sociali ha seguito i canali consueti delle filiere di potere che legano a loro persino i sindacati lucani, figuriamoci poi le categorie…la considerazione è poi che alcuni di questi assi di intervento sono completamente di marchio u.e., come la banda larga, ed altri del tutto irrisori in termini finanziari rispetto al problema, microcredito e contrastoi al lavoro irregolare, due aspetti strettamente interlacciati in un sistema di piccole e piccolissime aziende come quello lucano…ma anche di basilicata 2012 abbiamo avuto modo di parlare e di denunciare il suo carattere di mantra in cui obnubilare i problemi reali in un generici proclami di “faremo” che nei fatti si dimostrano inefficaci di fronte alla sostanziale domanda che pure ci si sarebbe divuti porre, “ma l’economia lucana come vogliamo che diventi ed in base al quali idee di potenzialità”…evidentemente per chi, come de filippo, crede che solo l’industrializzazione spinta (a parole) assicuri economia (o i disastri ambientali e di cattivo uso dei territori), le risposte sono altre da quelle che daremmo noi che pur altre idee stiamo cercando di tenerle coese tra necessità di tutele del territorio come forme di investimento per le future generazioni, e necessità dell’odierno, altrettanto importanti del futuro, se è vero come è vero che il futuro nasce dall’oggi…

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Le politiche sanitarie
De Filippo si è poi soffermato sulle politiche sanitarie, indicando sia la difficoltà del momento, sia le iniziative messe in campo per sostenere e potenziare i servizi. Un problema non solo lucano, visto che “con le ultime manovre finanziarie nazionali – ha spiegato – il prospetto allarmante è che i tagli possano raggiungere i 17 miliardi di euro, mettendo a rischio la sostenibilità dell’intero sistema sanitario, a partire dalla qualità dei servizi, dall’appropriatezza delle prestazioni e dalla garanzia di unitarietà. La nostra quota di tagli salirebbe a 170 milioni di euro” – ha aggiunto, spiegando che “nonostante tutto, il tentativo di governance introdotto dal Piano regionale integrato della Salute, attualmente all’esame del Consiglio regionale, mira ad avere una sanità organizzata in maniera coerente che funzioni meglio nella sua offerta avanzata di servizi di salute e costi soprattutto meno”. Un ruolo strategico, in questo, lo avrebbe l’organizzazione dei servizi a rete. E sempre in tema di sanità ha annunciato che “è in corso di analisi una nuova proposta per la modulazione del ticket su farmaceutica e specialistica in base all’Isee e si procederà anche in direzione dell’elaborazione di pacchetti di ticket per patologia/percorso diagnostico-terapeutico, al fine di evitare costose duplicazioni di ticket a carico dei cittadini nell’ambito di processi diagnostici e terapeutici complessi”.

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nel mentre prosegue l’opera di demolizione delle strutture ospedaliere presenti sul territorio e la loro sostituzione con modelli che nessuno vede dell’assessore martorano (che infatti è l’unico che nel balletto di nomine, rimane con la sua delega), c’è da dire che i tagli paventati sarebbero del tutto sopportabili dal sistema se solo si razionalizzasse la spesa farmaceutica e le modalità di funzionamento generali del comparto, ancora oggi affogate in un baronato molto legato ai partiti che controllano pesino le assunzioni dei portantini…ma il punto è un altro…la privatizzazione di fatto della sanità che in buona parte verrebbe affidate a strutture cattoliche tutte da verificarsi sia nei loro collegamenti che nel loro reale funzionamento…postazione critica ed importantissima quella della sanità non si è mossa affatto da questo tentativo di sottomettere l’azione pubblica a tutela della salute ale regole di creazione privata del profitto, in una illusione di risparmio che postula sempre la cattiva gestione del pubblico ed una supposta migliore efficienza del privato (e di esempi negativi in tal senso ne esistono a bizzeffe)…un campo dove invece è la prevenzione a conseguire i migliori risparmi, nulla si fa, anzi, nella mancanza di dati certi sulle patologie croniche e tumorali (ma ci rendiamo conto che il registro tumori in questa regione è come se non esistesse?), si insiste nel negarle e si concede spazio ad attività critiche quali l’incenerimento di rifiuti in via diretta (fenice e i 3 proposti altri incenitori), indiretta (i 3 cementifici regionali), mascherata (i 50 mw delle bio-masse andati non richiesti in sede di aggiudicazione ex piano energetico regionale), il petrolio ed il suo trattamento (centro olii di viggiano, di pisticci ed a breve di corleto perticara), etc etc, nel lungo elenco che spesso abbiamo fatto da queste pagine…ma è chiaro che l’affare sanità è nella cura e non nella prevenzione, ergo…

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I servizi locali
Restando in tema di servizi, il presidente ha ricordato come “la riorganizzazione degli assetti territoriali regionali, con la definitiva realizzazione delle Aree Programma, consentirà di dare efficienza all’erogazione dei servizi pubblici locali, che saranno gestiti in forma associata sulla base di bacini territoriali e di utenza ottimali ed al contempo si eviterà di dover ridurre servizi pubblici essenziali, sulla base del sostanziale azzeramento dei trasferimenti dello Stato agli enti locali e dell’inasprimento dei criteri del patto di stabilità interno”.

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aree programma che ancora non esistono nei fatti e che, dovendo sostituire le ex comunità montane (prima con uno strambo programma di comunità locali naufragato nel nulla per fortuna) hanno ricomnciato con la setssa solfa delle nomine dei presidenti e dei comuni capofila interessati alle sedi…quello che spaventa in tutta questa riorganizzazione della governance locale non è la necessità di dover procedere anche attraverso esperimenti, ma le cose che si sono legate a questi nella pratica, vedi nello specifico il sostanziale superamento delle attività di pianificazione degli ato idrici e dei rifiuti con la conseguente mancata programmazione generale ed il rischio di una perocolosa frammentazione del servizio a due passi dalla camorra…e chi ha orecchie, intenda…

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L’attenzione all’ambiente
Grande spazio il presidente lo ha anche riservato all’ambiente: “La Regione – ha detto – ha messo al centro della sua iniziativa istituzionale lo sviluppo sostenibile, promuovendo l’alta qualità ambientale, sociale, economica”. E De Filippo ha indicato una serie di azioni per perseguire “la riduzione della vulnerabilità del sistema ambientale, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, la promozione di modelli avanzati di governance ambientale”, citando in particolare “il miglioramento e l’ottimizzazione del ciclo di gestione dei rifiuti”, “l’avanzamento della gestione ambientale del ciclo dell’acqua”, “la Tutela della qualità dell’aria attraverso l’emanazione del Piano regionale della Qualità dell’Aria, di cui – ha annunciato – sarà a breve prodotto un Piano stralcio che riguarderà la Val D’Agri”. E ancora “la tutela della biodiversità e dei nostri asset naturalistici”, “il potenziamento e implementazione di sistemi innovativi di controllo ambientale, attraverso l’imminente avvio nei prossimi giorni del Centro di Monitoraggio Ambientale Regionale”, “il funzionamento dei sistemi di controllo innovativi prescritti ai grandi player industriali”, l’informazione e comunicazione ambientale come l’elemento sostanziale di reale partecipazione, la legge di Riforma di Arpab, con Ddl approvato dalla giunta regionale che traguarda obiettivi di efficientamento, di qualità tecnica, di orientamento al risultato, di trasparenza e governo della gestione e dei costi”, l’impulso alle attività di gestione della bonifica dei Sin di Tito e Val Basento”, “la valorizzazione economica e socio-ambientale della nostra forestazione”.

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qui siamo all’ipocrisia bella e buona…non vale neppure la pena di commentare, soprattutto rispetto all’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti (che infatti finiscono a fenice più di prima), centri di monitoraggi ambientali e piani che ale orecchie di chi legge suonano davvero come offese alla ragione…altro che imporre regole ai players (come li definiscono costoro che credono che utilizzando anglicismo migliori la loro sostanziale ignoranza), qui ci siamo calati le braghe e la spacciamo anche come virtù?….dovrebbero starsene nel religioso silenzio del loro consueto tutt’apposto e farebbero miglior figura….

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Le politiche energetiche
Basata sull’ambiente anche la linea illustrata in materia di politiche energetiche. “La ricerca di un adeguato equilibrio tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente sarà dunque la bussola per l’orientamento delle politiche regionali in materia di gestione delle risorse naturali” – ha detto in particolare parlando di estrazioni petrolifere, aggiungendo che “se infatti la Basilicata svolge consapevolmente ed in maniera del tutto solidaristica una funzione servente in materia energetica verso l’intero Paese, allo stesso modo però esige un ristoro che sia perfettamente adeguato all’entità dell’impatto ambientale ed esteso anche alla fiscalità tributaria, intesa nella sua totalità. La nostra rotta in campo energetico è chiarissima, proiettata com’è a perseguire uno scambio politico epocale, a costruire una prospettiva lungimirante di trasformazione e qualificazione della stessa struttura produttiva e civile regionale, anche secondo una prospettiva ecosostenibile più volte richiamata ultimamente da Rifkin”. “In questo quadro – ha ammonito – qualsiasi aumento di produzione, sottoposta ad una rigorosa valutazione di sostenibilità, sarà possibile solo dopo democratiche e trasparenti valutazioni della comunità a partire da questo Consiglio. Non si sta trivellando e non si potrà trivellare nulla se non a queste condizioni. Le attuali attività industriali delle compagnie, ricordo, sono quelle autorizzate nel 1998 e nel 2006”.
De Filippo ha quindi illustrato la strada intrapresa sul versante delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. “E’ la strada della sostenibilità energetica – ha detto – sulla quale hanno cominciato ad operare, sotto la regia della Società Energetica Lucana, tante amministrazioni pubbliche regionali (Aziende sanitarie, enti sub regionali, Consorzi, Acquedotto Lucano) e numerose amministrazioni comunali coinvolte dalle Province nel programma europeo del Patto dei Sindaci”.

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quindi il presidente nulla dice nella parte dedicata all’ambiente, ma subito dopo ammette che l’impatto ambientale c’è e che è “restorabile” da adeguate compensazioni per il sacrificio, quello si reale, che la regione fa verso un paese che neppure conosce quanta energia venga fuori dalla basilicata…una questione di pretium , dunque, ma neppure di royalties che forse si è incapaci di spendere correttamente, perchè incapaci sia di pensare a quale sviluppo reale programmare, sia di fuggire alle gabbie del consenso e delle filiere che utilizzano quei fondi, cedi p.o. val d’agri, per operazioni asurde e fuori da ogni coordinamento…comparizie locali, come le abbiamo spesso definite…ed a nulla vale quando afferma che si sta operando solo in ciò che è stato autorizzato dall’accordo di programma del 98 (eni) e quello del 2006 (total), da lui stesso firmato ( e vogliamo ricordare tutte le altre firme, stoccaggio geogastock in val basento comprese?)…permessi ed istanze avanzano e nonoistante prima della loro messa a produzione siano necessari accordi, l’esperienza ci insegna che trovato il petrolio ( e ne trovano, ne trovano) l’accordo comunque si fa…di che parla dunque costui che è sempre stato un sostenitore della basilicata hub energetico-petrolifero?…in quanto alle energie rinnovabili, peggio di quanto abbia programmato e fatto il piear (sempre da lui firmato come presidente), con le sue assurdità nel fotovoltaico che sta sottraendo i migliori terreni agricoli in cambio di pochi euro devoluti in perversi meccanismi dalle compagnie, e che si accumula fino a 20 campi in un solo comune (satriano), e di quelle 1000 pale eoliche in aggiunta alle 200 e passa attuali, e quei 50 mw da finte bio-masse nella follia dell’equiparazione tra legna e combustibile da rifiuti da decreto nazionale e delibera regionale di conferma)…e di acquedotto lucano, dei suoi appalti e della sua prossima “privatizzazione silente” per il tramite di acqua s.p.a non ne parliamo neppure…peggio di così non si poteva proprio fare…

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La road map 2012
Puntuale, poi la road map delle cose da fare per il 2012 che il presidente ha sottoposto al Consiglio, con azioni finalizzate a “più occupazione attraverso un rafforzamento della competitività strutturale degli assetti socio economici regionali; una spending rewiew per eliminare sacche residue d’inefficienza nella composizione della spesa pubblica e reimpiegare le risorse rivenienti su obiettivi di sviluppo; innovazione della macchina amministrativa regionale, al fine di aumentarne l’efficienza organizzativa, la produttività e l’efficacia dei servizi a favore di imprese e cittadini”.
“La risposta a questi obiettivi strategici – ha osservato il presidente – costituisce la condizione necessaria per stabilizzare il quadro regionale, rendendolo meno vulnerabile”. Ha annunciato che “a partire dal 2012 si provvederà a redigere un Piano Integrato per la Competitività e l’Occupazione che integri politiche per l’impresa, per le infrastrutture, per la ricerca e sviluppo e l’innovazione tecnologica, per l’istruzione e la formazione professionale, nonché le politiche attive del lavoro”.
In particolare ha annunciato “incentivi all’assunzione di lavoratori compresi nella fascia di età fra i 30 ed i 50 anni che, nell’assetto normativo attuale, si trovano privi di agevolazioni all’assunzione”, “Credito d’imposta per l’occupazione, uno strumento di agevolazione per ridurre l’ingente pressione fiscale che grava sulle imprese e favorire l’assunzione a tempo indeterminato”, misure per il “ricambio generazionale nelle Pmi lucane, con lo scopo non soltanto di affiancare un lavoratore giovane ad uno prossimo alla quiescenza, ma anche di preservare l’esistenza della stessa impresa”, “una adeguata organizzazione normativa dell’apprendistato”, “sostegno all’autoimpiego per la realizzazione e l’avvio di piccole attività imprenditoriali” e il “Reddito minimo garantito secondo le indicazioni provenienti da Europa 2020”, “avviando contestualmente un lavoro di riconfigurazione dei modelli di welfare sperimentati con Cittadinanza solidale e Copes”.
Nella road map anche la revisione della spesa, strumento che il presidente ha indicato quale essenziale per “garantire l’efficientamento della spesa corrente, condizione indispensabile per incrementare quella in conto capitale” e che potrebbe operare attraverso “la costituzione, senza ulteriori oneri per la finanza regionale, di una Task force per l’efficienza della spesa” per individuare eventuali “duplicazioni, sprechi, risorse bloccate, risorse assegnate per obiettivi non più attuali e adeguati rispetto alla realtà, o che potrebbero generare un beneficio sociale superiore se riallocate in modo diverso” e con l’obbligo normativo di un’analisi costi-benefici per “tutte le spese per investimenti pubblici finanziate da risorse del bilancio regionale, al di sopra di una soglia predeterminata”. Ancora sarà messa in campo la Stazione Unica Appaltante. “In tal modo – ha spiegato il presidente – si realizzeranno procedure sempre più trasparenti, omogenee e coerenti soprattutto con scelta dell’offerta più vantaggiosa per la pubblica amministrazione, economizzando di fatto la spesa pubblica e rendendola più efficiente e rapida”.

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staremo a vedere, perchè a priori non sarebbe corretto giudicare (anche se è facile intuire dall’andazzo attuale), ma tutto appare decotto, vuoto, non rispondente al primo dei problemi che occorre porsi, quale è la vocazione prevalente della regione, e poi partire con le azioni a  supporto….

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La governance
De Filippo ha prospettato anche “l’ipotesi di riorganizzare gli asset dei Dipartimenti, con particolare riferimento agli ambiti della programmazione, della gestione delle risorse, della politica fiscale, dell’innovazione e della semplificazione al fine di dare maggiore capacità d’innovazione al profilo dell’Amministrazione regionale ed alla sua governance”.

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tuto legato a quanto detto sopra, ma lo sa il presidente che se non si opera direttamente con scelte chiare ed inquivoche nel potere dei grandi funzionari e delle loro famiglie di riferimento, le sue saranno, come tutte le altre scritte dai suoi servi sciocchi attraverso il portale e pronunciate da lui in consiglio, solo parole?…esattamente come tutte quelle pronunciate finora per “non descrivere mai” il disastro evidenete di questa regione, ma “narrarla” in una sua irreale visione delle cose!!!

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15/02/2012

questa decisione di monti sulle olimpiadi a roma mi perprime…da un lato sono contento perchè si evita alla capitale un altro sacco vandalico dell’ordalia dei costruttori famelici e degli architetti “geniali” ed ovviamente non ci sono risorse, ma dall’altro credo che si sia persa un’occasione, una vetrina dall’enorme ritorno turistico, nella quale dimostrare che il paese se vuole può farcela con monti e senza monti…ci penserò meglio!!!
miko somma