Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

 questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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Il latifondo Eni, un film di genere, e “mo’ basta!”

  

Apprendiamo dal TG 3 regione della volontà di Eni di acquisire i fondi agricoli siti nella contrada Vigne di Viggiano, e ci chiediamo se questa sia la soluzione individuata dalla multinazionale per sedare tutti i malumori che la presenza di un’attività impattante quale quella del centro olii causa tra la popolazione, e se per caso non si sia mai pensato che questa soluzione sia applicabile ovunque con l’acquisto della intera superficie regionale sottoposta ad “attenzioni” per la presenza di idrocarburi.

  

Ma celie a parte sulla volontà latifondista di Eni, il paradigma che si annuncia con queste notizie è che bastino quindi i denari a “zittire” contraddizioni che ben altre attenzioni avrebbero richiesto e per giunta tale odioso compromesso tramite una compravendita certo legittima, ma di sicuro inopportuna, non di soli terreni, ma di una intera questione avverrebbe alla presenza di un sindaco, Alberti, di cui non si riesce a comprendere a questo punto il senso stesso della presenza, potendosi al massimo leggere in essa una funzione di garanzia tra terzi che non appartiene alla figura di chi dovrebbe tutelare interessi solo pubblici e non privati. Derapate solite dei sindaci della Val d’Agri a cui dobbiamo ancora ricordare di essere dei rappresentanti del popolo e non dei sensali che mediano tra le parti?

  

E i cittadini delle Vigne di Viggiano che ne pensano, venderanno quei terreni o resisteranno alle malie dei denari che di certo Eni non lesinerà nell’offerta, in un copione da film di genere? Vincerà l’animo di sistemare i propri affari personali o la tentazione di resistere per affermare una dignità oltre le persone e le cose, in una trama scontata che, dipende dalla critica, prevede “eroi e vigliacchi” o “pazzi o sani”?

  

Di certo tutto questo avviene forse non casualmente a pochi giorni da un enigma che sappiamo tiene in ambasce persino le forse dell’ordine – quanti saranno i partecipanti a “mo’ basta!”, la manifestazione che si terrà a Potenza sabato prossimo?

  

Nessuno ovviamente è in grado di prevederlo, vista la gran eterogeneità dei temi e degli organizzatori, delle modalità di convocazione, delle parole d’ordine e degli atteggiamenti che si suppone saranno la conseguenza di uno stile più che di un ragionamento, incrociandosi nel tema petrolio, Fenice, ITREC ed inquinamento una parte di quelle viscerali tendenze indigniste che attraversano la società italiana a dinamiche tutte lucane che parlano di tardivi risvegli, ma pur sempre risvegli, alla realtà di una regione che sconta i mali sistemici di una società post-moderna nel quadro di arcaicismo paternalistico politico e familistico che ormai è incapace di sopire le sue troppe contraddizioni.

  

Nel merito della manifestazione e dei suoi temi fin troppo eterogenei per non apparire un calderone in cui tutto appare indistinto, dei personaggi che la animano, delle stesse modalità di convocazione della manifestazione affidate ad un passa-parola mediatico in cui il tema (o i temi) parevano sciogliersi in un illeggibile e confuso identitarismo a tratti populistico, e senza essere neppure consultati siamo stati per diversi giorni dell’idea di non partecipare, convinti che inesattezze, forzature, improvvisazioni, guitterie, che sappiamo comunque essere parte integrante di quel metodo, nuocessero al tema stesso.

  

Il metodo quindi ci appariva essere diventato più importante del tema, tema al quale abbiamo dedicato e dedichiamo tanto tempo ed energie, e tale da farlo passare quasi come secondario nel rischio che si potesse infine leggere solo il primo e non il secondo, evento questo che ad uso e consumo dei poteri e delle loro succursali mediatiche poteva essere addirittura rivoltato come un identificante tra presunta “rozzezza” del modo e così banalità del tema, a rischio di compromettere una battaglia difficile.

  

Una consultazione nel nostro direttivo regionale ha però deciso ieri che una nostra non partecipazione alla manifestazione non solo sarebbe stata letta come il “sabotaggio” di altrui sforzi, legittimi ancorché per noi non condivisibili nel metodo, sforzi che comunque sui temi pongono una questione a cui siamo chiamati a dare contributo nel merito del nostro storico impegno, ma avrebbe contribuito proprio a fare leggere, mancando la nostra presenza, quell’identificazione tra modo e tema che paventiamo.

 

In puro spirito di responsabilità verso una battaglia aderiamo alla manifestazione, perché è questa che è importante e non i modi con cui non siamo d’accordo o le persone che ci appaiono detestabili.

 

 

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil

 

Si è riunita la II Commissione consiliare

23/02/2012 11:32

All’ordine del giorno il disegno di legge sui bilanci di previsione degli Enti e Organismi sub-regionali

ACR   La Commissione “Bilancio e Programmazione”, presieduta dal consigliere Autilio (Idv), ha deciso all’unanimità, ad inizio lavori, di audire nel corso della prossima seduta dell’organismo consiliare, i rappresentanti dell’Agenzia di promozione territoriale, dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, del Parco archeologico storico naturale delle Chiese rupestri del materano, dell’Ente parco Gallipoli Cognato piccole Dolomiti lucane, per avere delucidazioni e chiarimenti in merito al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 dei suddetti Enti ed Organismi sub – regionali.

La Commissione ha, quindi, espresso parere favorevole a maggioranza sulla delibera di Giunta regionale riguardante l’“Allocazione delle risorse finanziarie per lo sviluppo industriale e l’occupazione”, gia licenziata, sempre a maggioranza, in III Commissione, “Attività produttive, territorio e ambiente”. Voto favorevole dei consiglieri Dalessandro (Pd) e Singetta (Api), astensione dei consiglieri Autilio (Idv), Navazio (Ial), Mollica (Mpa).

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e certo di delucidazioni da chiedere ce ne sarebbero parecchie su queste macchinette mangia-denari pubblici sui quali sarebbe il caso di aprire riflessioni molto più serie che una semplice scorsa ai bilanci che tutti sappiamo come sono fatti…il problema comincia dalle nomine di personaggi inguardabili alla guida di questi enti e continua con politiche del tutto dissennate e fuori dalla logica più elementare che parte dalla non dispersione delle risorse in progetti ed indirizzi del tutto “bizzarri”, quando non invece calati nelle più pure logiche di clientelismo spiccio…

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Regione ad Eni: risposte immediate su suoli circostanti Centro Oli22/02/2012 18:33A seguito della netta presa di posizione del presidente De Filippo al Consiglio Comunale di Viggiano, la compagnia, incontrata dall’assessore Mazzocco, ha annunciato l’avvio di un gruppo di lavoro che dovrà confrontarsi con Comune e proprietari di contrada Vigne

AGR   Da domani l’Eni metterà all’opera un proprio gruppo di lavoro per giungere all’acquisizione della disponibilità delle aree di contrada Vigne che circondano il Centro Olio della Val d’Agri. Il gruppo di lavoro avvierà il confronto con il Comune di Viggiano e i proprietari dei suoli e rapporterà costantemente alla Regione sull’evoluzione della vicenda.
Lo hanno comunicato oggi i dirigenti del Distretto Meridionale dell’Eni all’assessore regionale all’Ambiente, Vilma Mazzocco, che li ha incontrati dopo che, nel corso di una riunione aperta del Consiglio Comunale di Viggiano, dal presidente della Regione Vito De Filippo era giunto un fermo monito alla compagnia affinché si attivasse per la definizione della questione.
I residenti di contrada Vigne hanno più volte evidenziato la difficoltà a far convivere le attività preesistenti nell’area con l’insediamento di trattamento dell’olio e, di contro, la compagnia potrebbe trarre beneficio dalla creazione di una ‘area di rispetto’
 tra il Cova e le realtà circostanti creata secondo criteri di alta sostenibilità ambientale.
Il team Eni, composto da esperti legali, immobiliari e di sostenibilità, già domani inizierà a confrontarsi sulle s
oluzioni possibili con il sindaco di Viggiano Giuseppe Alberti e i proprietari dei singoli fondi. Il Comune, in virtù anche della potestà regolatoria urbanistica, eserciterà un ruolo di riferimento a beneficio delle tante istanze del territorio.
Come Regione – ha detto l’assessore Mazzocco – seguiremo da vicino questo processo, nel senso che pur non entrando direttamente negli approfondimenti dei singoli casi, manterremo la linea dettata dal presidente De Filippo in sede di Consiglio comunale di Viggiano, richiamando l’Eni a quello che riteniamo debba essere un suo preciso impegno”.

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il commento a quest’infamia sarà oggetto del prossimo comunicato stampa che tra qualche minuto leggerete su queste pagine…

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ed a proposito di possibili esondazioni (con tutta la neve caduta, il rischio reale c’è) e di monitoraggi “costanti” dei fiumi, eccovi benedetto…

Benedetto: interventi emergenza per allagamenti Metapontino23/02/2012 11:42Per il consigliere di Italia dei valori non c’è alcun bisogno di “una Protezione civile regionale della burocrazia”

ACR  “Le segnalazioni degli agricoltori del Metapontino e della Cia sugli allagamenti della scorsa notte di numerose aziende agricole sollecitano risposte urgenti ed adeguate da parte dei Dipartimenti competenti (Infrastrutture, Ambiente, Agricoltura) e della struttura regionale della Protezione civile”. E’ quanto sostiene il capogruppo di IdV in Consiglio regionale, Nicola Benedetto.
“Per non ripetere gli errori compiuti in occasione dell’alluvione del marzo scorso, di cui nel Metapontino sono ancora purtroppo visibili le ferite – continua Benedetto – è indispensabile affrontare la fase di intervento di pronta emergenza contestualmente a quella per prevenire ulteriori esondazioni dei fiumi Basento e Bradano che potrebbero far seguito alle esondazioni già avvenute del Sinni e dell’Agri, tenuto conto delle colture pregiate danneggiate e che potrebbero essere irrimediabilmente distrutte. Vorrei ricordare che disponiamo di 14 milioni di euro (7 di provenienza regionale e 7 statale) per finanziare un programma di difesa degli argini fluviali nell’area più esposta al rischio alluvioni e dissesto del suolo che è quella Metapontina. In questa circostanza – aggiunge – la sentenza del Consiglio di Stato che ha abolito la cosiddetta ‘tassa sulle disgrazie’ ci viene incontro e, pertanto, il Governo Monti non può più assumere lo stesso atteggiamento da ‘Ponzio Pilato’ del Governo che l’ha preceduto. Ovviamente ci aspettiamo di più dalla Protezione Civile regionale che, dopo aver smentito le notizie diffuse nei giorni scorsi da organi di informazione sul pericolo di dissesto del suolo a seguito delle abbondanti nevicate, non può limitarsi, come leggiamo dalla nota di ieri sera, al monitoraggio costante dei fiumi lucani e ad avvisare i Sindaci del Metapontino del pericolo. Questa è la Protezione Civile della burocrazia”.

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parole reali e dal sottoscritto più volte pronunciate in una accusa all’organizzazione della protezione civile regionale…ma una bella commissione di inchiesta od un report (come appunto dal sottoscritto chiesto) sulle attività della struttura quando lo chiediamo tutti insieme?…in ogni caso mi pare che l’intera struttura della protezione civile andrebbe rivista in una ottica di maggiore flessibilità di intervento…e non crediamo che la lentezza pachidermica del suo “capo” che recita il rosario del tutt’apposto sia una garanzia…ogni alluvione lascia talmente tanti danni (oltre ai rischi per le comunità) che una politica seria di prevenzione non è più rimandabile e va posta, pur nell’esiguità delle risorse, a primaria attività…

avremmo anche ideuzze in questo campo…purtroppo non governiamo noi ed a dar idee a questi è come regalare perle ai porci (con tutto il rispetto per i nobili animali)…speriamo alemno che il piano rifiuti che gli abbiamo dato non finisca nel dimenticatoio…

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Condizioni meteo, fiumi costantente monitorati

22/02/2012 18:59

Anche se momento non si segnalano condizioni di criticità diffuse. Mancusi: “La Protezione civile segnalerà in tempo reale ogni variazione”

AGR   La Protezione civile sta procedendo al monitoraggio costante dei fiumi lucani. Anche se al momento non si segnalano condizioni di criticità diffuse, per la situazione meteo e per le precipitazioni in atto che vanno a sommarsi alla presenza della abbondante copertura nevosa, si è provveduto ad allertare i sindaci di Bernalda, Pisticci, Scanzano Ionico, Montalbano Ionico, Rotondella, Policoro, Nova Siri, oltre che la Prefettura/UTG di Matera. Lo rende noto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Agatino Mancusi.
“La motivazione di tale stato di allerta – ha spiegato Mancusi – va ricercata nell’aumento dei livelli di acqua dei fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni e nell’avviso di moderata criticità per l’intero territorio regionale emesso dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
La Protezione Civile regionale, che effettua in tempo reale il monitoraggio continuo dei parametri della rete regionale idrometeopluviometrica, segnalerà ogni variazione significativa agli Enti dei territori interessati da possibili eventi, affinché, anche con il supporto del sistema di volontariato regionale, possano adottare in tempo utile i necessari provvedimenti”.

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io comincerei a fare gli scongiuri del caso!!!…persino il consigliere mollica nella discussione sulla nuova giunta si chiese e chiese a mancusi se per caso non portasse rogna!!!…

ma si dai, facciamoci due risate sull’assessore all’incompetenza, nell’attesa che siano verificate le parole di un pentito che lo accusa di voto di scambio (…innocente fino a prova contraria e fino a terzo grado di giudizio, naturalmente!!!)

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Indagine conoscitiva alluvioni, audizione in V Ccp

22/02/2012 18:22

Nicola Bonelli, già titolare di una azienda estrattiva, ha chiesto ai componenti dell’organismo di effettuare un sopralluogo nell’area del Basento

ACR     Nell’ambito delle attività di approfondimento necessarie per la definizione di una indagine conoscitiva sulle cause che in Basilicata concorrono ad alimentare i fenomeni alluvionali, disposta a suo tempo con una risoluzione dal Consiglio regionale, la quinta Commissione permanente (Controllo, verifica e monitoraggio) ha ascoltato oggi Nicola Bonelli, già titolare di una azienda estrattiva operante nel settore degli inerti fluviali, che ha consegnato alcuni documenti ai consiglieri presenti ed ha illustrato quelle che a suo avviso sono le principali cause dei ricorrenti fenomeni alluvionali che hanno interessato anche la Basilicata. Oltre a criticare una recente ordinanza della protezione civile per la messa in sicurezza dei territori colpiti dalle alluvioni del marzo scorso, Bonelli ha sostenuto che le pianure fluviali lucane sono tutte ad altissimo rischio a causa della presenza negli alvei di una fitta vegetazione che non viene rimossa e che riduce la portata dei fiumi, mentre i corsi d’acqua andrebbero puliti per consentire il regolare deflusso delle acque. Bonelli ha chiesto inoltre ai componenti dell’organismo di effettuare un sopralluogo nelle nell’area del Basento prima della conclusione dell’indagine conoscitiva, per raccogliere ulteriori elementi. Al termine dell’audizione il presidente Napoli ha detto che la Commissione si riserva di espletare un sopralluogo nei luoghi interessati dalle alluvioni.

La Commissione ha inoltre esaminato un provvedimento della Giunta (Dgr n. 1903/2011) che riguarda la ripartizione di fondi in favore delle Università della terza età, riservandosi anche su questo tema di compiere ulteriori approfondimenti. Alla riunione erano presenti, oltre al presidente Napoli (Pdl), i consiglieri Dalessandro (Pd), Mazzeo (Idv), Vita (Psi), Gaudiano (Gruppo Misto), Singetta (Api) e Navazio (Ial).

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che grinta questo bonelli…alla fine è riuscito a farsi ascoltare…persona caparbia, questo è certo, e con argomenti anche validi che in buona parte condivido, ma con un unico neo…essere proprietario di una attività di estrazione di inerti dal fiume basento e così alimentare sospetti di un conflitto di interessi…ma alcuni punti della sua discussione, che abbiamo esaminato insieme qualche tempo fa, sono a prescindere da tutto degni di essere considerati…la pulizia degli alvei in particolare è un’operazione che andrebbe fatta nell’ottica di una regolare manutenzione del cosrso dei fiumi e che quindi andrebbe puntualmente messa in opera, ma alla regione basilicata fanno altro…tipo nel caso di cui parla bonelli, sistemare costosissimi ed inutili gabbioni di contenimento delle piene (con tanto di costose perizie tecniche), quando molto più facilmente dragare quella parte del fiume basento che dalle gole di campomaggiore si immette nella piana della val basento avrebbe impedito la sistematicità delle piene in quell’area…seguiro ancora la cosa!!!

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Pdl accesso e trasparenza in materia ambientale, sì da I Ccp

22/02/2012 13:01

L’organismo consiliare ha approvato all’unanimità la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri dell’intergruppo di consultazione Navazio (Ial), Falotico (Plb) e Mollica (Mpa)

ACR   La prima Commissione permanente del Consiglio regionale (Affari istituzionali) ha approvato oggi all’unanimità (presenti al momento del voto il presidente Santochirico e i consiglieri Sarra del Pd, Singetta dell’Api, Navazio di Ial, Romaniello di Sel e Vita del Psi) la proposta di legge che prevede disposizioni concernenti norme per l’accesso e la trasparenza in materia ambientale.
L’articolato, d’iniziativa dei consiglieri dell’intergruppo di consultazione Navazio, Falotico e Mollica, ha l’intento di rafforzare il recepimento delle normative nazionali ed europee assumendo ed ampliando i concetti di trasparenza ed accessibilità. La trasparenza è intesa come accessibilità totale a tutte le informazioni pubbliche e il diritto di accesso viene garantito “a chiunque ne faccia richiesta e senza che questi debba dichiarare il proprio interesse”.

L’organismo consiliare in precedenza ha audito il presidente della Regione, Vito De Filippo sul disegno di legge afferente la qualità dell’attività normativa e la semplificazione amministrativa. Il governatore ha espresso, inoltre, il parere del governo anche in merito a diverse proposte di legge e precisamente quelle d’iniziativa del consigliere Singetta (modifiche alla L.R. n.38/2002 in materia di indennità di carica e di assegni vitalizi spettanti ai consiglieri regionali e alla L.R. n.6/2010 per quanto attiene l’aggiornamento dati; norme per la gestione del servizio idrico integrato e costituzione dell’Azienda pubblica regionale ‘Acquedotto lucano’; disposizioni per la selezione e nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali), del consigliere Navazio ed altri (norme per la Stazione unica appaltante della Basilicata; disposizioni concernenti l’istituzione di un amministratore unico nelle società a totale partecipazione della Regione Basilicata e nei Consorzi per lo Sviluppo industriale), del consigliere Napoli (istituzione della giornata lucana per la lotta alle dipendenze) e del consigliere Pittella (rafforzamento delle strutture tecniche della Regione e degli Enti locali).

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progetto di legge (pdl, chiariamolo per precisione) che in realtà colma una lacuna esistente, poichè le leggi nazionali già consentono l’accesso agli atti a chiunque ne faccia richiesta e senza dover dimostrare interesse legittimo…ma alla regione basilicata hanno sempre opposto ostacoli di varia ed indefinita natura (e non solo…caso diverso dalle informazioni ambientali, ma pensate che persino alcuni miserabili funzionari lo hanno fatto rispetto a legittime richieste che avevamo fatto…ma a noi interesseva il risultato, ottenuto, e non fare querelle con questa gente di poco conto che proprio non si rende conto che siamo noi a pagargli lo stipendio e non altri)

…buona cosa, comunque…anche se siamo poco fiduciosi che il consiglio regionale impastoiato dai diktat del pd modificherà la situazione legislativa, ed anche facendolo saranno poi le cose pratiche a stabilire il reale diritto di accesso…

in altri termini la volontà dei funzionari (una casta con tutte le sue regole di ingaggio) dominerà ancora la questione, perchè di ostacoli di ogni natura il cammino di chi vuol sapere sarà da costoro minato!!!

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giornata ieri molto impegnata (tra cui anche una video-intervista che a breve potrete vedere) e fitta di incontri e come avrete notato senza alcun intervento scritto sul blog…cerco di recuperare non tanto nella quantità (periodo di poche notizie degne di essere commentate a quanto pare), quanto nella quantità…cominciamo da qui, dal nostro presidente che gioca con l’acqua…

De Filippo: “Addendum sull’acqua dal significato storico”

22/02/2012 10:11

“Un esempio-pilota, consegnato all’intero Paese, di reale federalismo solidale, destinato probabilmente a fare scuola nella gestione della risorsa idrica in Italia”

AGR  Intervento del presidente della Regione, Vito De Filippo:

Ci abbiamo lavorato per molti mesi. Sempre in silenzio. Senza mai ricorrere ai toni aspri della polemica. Ed anzi accentuando, pure nei momenti più delicati e difficili della complessa trattativa tra le sette Regioni interessate, quel senso di sobrietà e di responsabilità che il caso richiedeva. Alla fine però credo che la classe dirigente di Basilicata sia riuscita a far prevalere l’interesse dei lucani, ricorrendo come sempre alla linea del dialogo e del buon senso, in un’ottica che salvaguardasse, da un lato, i rapporti di “buon vicinato” tra le Regioni del Mezzogiorno, e consegnando, dall’altro, all’intero Paese un esempio-pilota di reale federalismo solidale, destinato probabilmente a fare scuola nella gestione della risorsa idrica in Italia. Mi riferisco all’Addendum sull’acqua. A quel documento cioè firmato nei giorni scorsi a Roma, nella sede della Regione Basilicata, da chi scrive e dai presidenti (o loro delegati) di Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia. Si tratta, come è già stato riferito in sede di cronaca, di un atto importante che ha riempito – mettiamola così – un “vuoto” contenuto nel documento comune d’intenti finalizzato ad un governo coordinato e sostenibile della risorsa idrica, afferente il distretto idrografico dell’Appennino Meridionale, sottoscritto da tutte le Regioni, ad eccezione della Basilicata, ad aprile dello scorso anno.
Vorrei richiamare l’attenzione dei lucani su questo passaggio, perché per effetto di una novità legislativa introdotta dal Dls 152 del 2006, abbiamo corso il rischio di perdere per strada tutto ciò che di buono era stato realizzato il 5 agosto del 1999, quando – come si ricorderà – Regione Basilicata, Regione Puglia e Ministero dei Lavori Pubblici sottoscrissero l’Accordo di Programma per la gestione della risorsa idrica. Un Accordo, a giusta ragione definito una sorta di pietra miliare del federalismo solidale, che per la prima volta nella storia delle relazioni istituzionali tra regioni contermini ha introdotto il concetto del “bene acqua”, inteso come risorsa non più disponibile in quantità illimitata. E come tale da utilizzare in modo efficiente ed equo. Per di più sapendo di dover sostenere dei costi di produzione, derivanti dalle spese di gestione e di manutenzione delle infrastrutture, oltre che dagli oneri di stoccaggio e di trasferimento della risorsa stessa.
Nel momento in cui il decreto legislativo 152/2006 ha suddiviso l’Italia in otto distretti idrografici, includendo la Basilicata in quello dell’Appennino Meridionale, insieme con altre sei Regioni, c’è stato, fors’anche in buona
fede, il tentativo da parte di taluni di rimettere in discussione l’Accordo di Programma del ’99
. Perché s’è detto: oggi c’è un “comprensorio di riferimento” che include Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Lazio, Molise e Abruzzo. Per cui non è più necessario un accordo per il trasferimento della risorsa idrica tra Basilicata e Puglia, essendo entrambe incluse nel Distretto dell’Appennino Meridionale.
Ovviamente, non potevamo far passare una visione, come questa, che avrebbe penalizzato quasi esclusivamente la Basilicata: la Regione che più di altre, nell’ambito del Distretto dell’Appennino Meridionale, contribuisce ad alleviare la sete delle aree contermini.
Sarebbe stato ingiusto, oltre che economicamente insopportabile, accollare sulle sole spalle di una Regione che “esporta” il 35 per cento dell’acqua movimentata nel Distretto, i costi di produzione di una risorsa che di per sé va garantita a tutti. Ma proprio perché è di tutti è altrettanto necessario che chi ne usufruisce faccia propria l’esigenza, espressa anche a livello comunitario, di adottare misure che, oltre a prevenire un peggioramento della qualità delle risorse naturali, ne promuovano un consumo sostenibile.
Aver preteso, e ottenuto, che il Documento di intenti dell’aprile 2011 fosse integrato da un Addendum , quello del 16 febbraio scorso, che fa propria l’esperienza maturata nell’ambito dell’Accordo di Programma tra Puglia e Basilicata anche con riferimento alla definizione della cosiddetta componente ambientale della tariffa dell’acqua, non solo ci riempie di legittima soddisfazione, per aver saputo difendere, anche sulla scorta del mandato ricevuto dal Consiglio Regionale, gli interessi dei lucani. Ma ci conforta nel ritenere questo risultato come un ulteriore elemento che ci spinge ad andare avanti sulla strada del dialogo e della collaborazione costruttiva che, sin dall’inizio di questa legislatura, abbiamo cominciato a percorrere con tutte quelle forze politiche, tanto di maggioranza quanto di opposizione, che hanno veramente a cuore il bene della Basilicata”.

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ora, al di là della boria auto-satisfattoria del presidente (una sua costante, forse frutto di una personalità dall’ego smisurato ed appena temperato da quell’uso tardo-democristiano di una modestia che non appare mai però virtù, quanto gioco calcolato), l’addendum era sicuramente necessario perchè la lacuna era evidente ed il pericolo reale che sulla basilicata rimanesse il peso della gestione della risorsa…ma c’è un ma…se il presidente cità l’accordo con la regione puglia, non cita però acqua s.p.a., il mostro per ora ancora vuoto di contenuti, che a definitiva scomparsa di eipli (l’ente irriganzione di puglia, lucania ed irpinia) ingloberebbe la gestione degli invasi, il vero serbatoio dell’acqua gestibile nell’immediato e franco il costoso accesso alle fonti) e nei fatti diverrebbe il proprietario delle acque che vengono passate poi alle altre regioni “contermini” (tanto per usare il vocabolario presidenziale)…con un problemino maggiore…la regione puglia di vendola ha acquisito il 40% di quella società (la quota che guarda nel vecchio decreto sull’acqua bocciato ai referendum era quella che doveva passare ai privati)…voi direte “eh, ma il referendum ha bocciato il decreto ronchi…perchè preoccuparsi?”…beh, c’è da preoccuparsi, eccome, visto che il governo monti lo sta facendo passare dalla finestra nel decreto sulle liberalizzazioni e c’è da star certi che le lobbies dell’acqua sono già al lavoro sui parlamentari perchè se ne peggiori il già pessimo intento…all’acqua lucana sono interessati il gruppo caltagirone e la nestlè, per intenderci, che con la sola cessione della quota della regione puglia metterebbero le mani sul patrimonio idrico maggiore del sud italia ed uno dei maggiori d’italia, in prospettiva un affare enorme…

e quando gli affari sono enormi, pure il silenzio appare quasi funzionale all’affare…poi il condimento ai lucani è la solita “zuppetta” defilippiana assemblata dal suo apparato lecca-stampa che però paghiamo noi!!!…

altro ci vorrebbe per una gestione veramente solidale dell’acqua!!!…e qualche ideuzza noi l’abbiamo, eccome se l’abbiamo!!!

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